Western Atlas, la direzione conferma la chiusura di

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5 novembre 2016
Western Atlas, la direzione
conferma la chiusura di Ravenna
foto repertorio
I sindacati: "A rischio 46 posti di lavoro"
Ieri pomeriggio, 4 novembre, si è tenuto a Roma, al ministero dello Sviluppo
economico, un nuovo incontro relativo alle vertenze Baker Hughes e Western
Atlas alla presenza di Giampiero Castano e di Manuela Gatta (entrambi in
rappresentanza del ministero), delle istituzioni locali e regionali di Abruzzo e
Emilia Romagna, oltre alle parti aziendali e sindacali.
"L'azienda - spiegano i sindacati - avrebbe dovuto dare una risposta alla
proposta, fatta dalle istituzioni durante il precedente incontro al MiSE, di varare
un accordo di programma per permettere la sopravvivenza e il rilancio delle
realtà aziendali in oggetto nei territori di Abruzzo e Emilia Romagna. In realtà
la direzione aziendale ha di fatto ignorato la proposta lasciando trascorrere
inutilmente il mese, asserendo che il percorso di riorganizzazione di Pescara è
ormai completato, visto che rimangono "solo" 9 posizioni da eliminare perché
ridondanti, mentre per Ravenna la decisione di chiudere e licenziare tutti è già
stata presa"
"In poche parole - continuano Cgil, Cisl e Uil - il gruppo Baker si è preso gioco
di sindacati, ministero, istituzioni e, per finire, dei lavoratori. Ancora una volta
le parti sindacali hanno ribadito, anche esibendo prove al tavolo, che Baker
Hughes sta cercando di impossessarsi dei contratti attualmente detenuti da
Western Atlas in modo da aggirare le normative italiane in materia di cessione
di ramo d'azienda. Sono stati sottolineati i ripetuti episodi nei quali l'azienda ha
agito in modo da perdere attività già acquisita o in via di acquisizione pur di
poter rivendicare un basso volume di lavoro. Sono state evidenziate diverse
situazioni nelle quali l'azienda ha proposto contratti individuali esteri ai
lavoratori attualmente coinvolti nel percorso di mobilità, di fatto interferendo
pesantemente sul percorso stesso. I sindacati hanno inoltre spiegato che la
fusione, annunciata pochi giorni fa, della divisione Energia di General Electric
con Baker Hughes, declassa l'attuale management, poiché le funzioni di A.D.
e di presidenza del C.d.A saranno in mano G.E".
"Quindi perché è stato chiesto alle parti aziendali di accelerare un processo di
dismissione dall'Italia senza conoscere i nuovi indirizzi strategici, quando è
possibile temporeggiare utilizzando gli ammortizzatori sociali? Il Mise ha, nella
persona di Castano, a più riprese chiesto chiarimenti alla direzione
internazionale dell’azienda in merito ai comportamenti tenuti, spesso confusi e
incomprensibili, suggerendo alla stessa di assorbire il personale Western Atlas
in Baker Hughes, in modo da continuare le attività in corso senza futuri
problemi legali. In ogni caso anche il Ministero ha indicato i lavori ancora in
capo all'azienda ravennate come motivazione valida per usufruire di
ammortizzatori sociali in grado di evitare il licenziamento dei lavoratori. A nulla
sono valse tutte queste considerazioni, per Ravenna non c'è futuro e per
Pescara non bastano i 66 lavoratori che hanno già lasciato l'azienda: servirà
una nuova mobilità per portare il conto dei posti di lavoro persi a 75. A
Ravenna rischiano di perdere il posto di lavoro 46 persone. L'azienda si è
dimostrata irremovibile, cieca e sorda, ma organizzazioni sindacali e istituzioni
non considerano chiusa la partita: la prossima settimana le parti sono
convocate in Regione Emilia Romagna e poi in Provincia a Ravenna. A
seguire, quindi nella giornata di venerdì, si terrà un’assemblea dei lavoratori
Western Atlas per decidere quali azioni intraprendere".
Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0073400-western-atlasdirezione-conferma-chiusura-ravenna