piscine danni causati dalla presenza di umidità in locali piscina

Download Report

Transcript piscine danni causati dalla presenza di umidità in locali piscina

DANNI CAUSATI DALLA PRESENZA DI
UMIDITÀ IN LOCALI PISCINA
CHE COS’È L’UMIDITÀ
Per umidità si intende la quantità di vapore acqueo presente nell’atmosfera. Il vapore acqueo
proviene dalle varie fonti d’acqua che evaporano in continuazione con trasferimento all’aria.
Esistono tre situazioni diverse per definire l’umidità:
- Umidità assoluta - si indica il peso del vapore in grammi nell’unità di volume considerata
espresso in metri cubi;
- Umidità specifica - si indica il rapporto tra il peso del vapore e il peso dell’aria secca, in un
certo volume considerato. L'umidità specifica viene misurata in g/kg e, pertanto, risulta
essere poco immediata e pratica nella descrizione della quantità di vapore, per ottenere il
valore in percentuale è sufficiente dividere il valore per 10 (è prima necessario trasformare i
grammi in kg e poi moltiplicare il tutto per 100);
- Umidità relativa - è un valore molto importante, in particolare indica il rapporto in
percentuale tra la quantità di vapore contenuto da un certo volume d'aria e la quantità
massima di vapore (saturazione) che lo stesso identico volume d'aria può contenere alle
stesse condizioni di temperatura e pressione.
La determinazione della quantità di vapore d’acqua contenuta nell’aria è di fondamentale
importanza sia per gli esseri viventi sia anche per il mantenimento, immagazzinamento di
prodotti o materiali. La % di vapore acqueo contenuta nell’aria è inoltre di fondamentale
importanza per una grande quantità di processi di produzione o trasformazione di materiali
sensibili. Lo stato di conservazione di molte sostanze dipende dalla presenza di quantità più o
meno grandi di vapore nell’ambiente; come noto anche il benessere delle persone e degli
animali dipendono dalla quantità di vapore presente nell’aria.
L’ARIA ATMOSFERICA
L’aria atmosferica che ci circonda è considerata umida, formata cioè da aria secca e vapore
acqueo. Ovviamente essa contiene anche altri elementi, detti inquinanti, presenti, ma in
quantità minori. L’aria secca è una miscela di gas formata da: azoto (78%), ossigeno (21%) e
altri gas (1%). Il vapore acqueo, invece, è acqua trasformata in gas, e quindi incolore, inodore,
insapore ed invisibile. A differenza di altri gas che compongono la nostra atmosfera, il vapore
acqueo è presente sempre in quantità estremamente variabili; la sua quantità infatti dipende
da diversi fattori, quali: la pressione, la temperatura, la natura dell’ambiente circostante. Ad
esempio, nel deserto, di giorno, la temperatura raggiunge livelli molto alti (50°C) e l’umidità
scende a livelli estremamente bassi (30-40%). In una foresta tropicale, invece, con una
temperatura elevata (40°C) il grado di umidità dell’aria è altrettanto elevato (80-90%). Si può
dire in un certo senso che l’aria è “avida” di vapore acqueo, ovvero assorbe da ogni materiale
circostante, quindi anche da animali, persone e piante, l’acqua che essi contengono. Si può
quindi concludere che più acqua c’è in un ambiente più aumenta di conseguenza l’umidità.
L’aria, comunque, non può assorbire acqua all’infinito: se la quantità di vapore acqueo supera
un determinato valore (saturazione) l’aria non riesce più ad assorbirlo; anzi al contrario tende
ad espellerlo, dando così forma al fenomeno della condensazione (trasformazione del vapore
acqueo in acqua).
QUANDO L’UMIDITÀ DIVENTA UN PROBLEMA
Spesso succede che in edifici di vecchia o nuova costruzione, ci si trovi di fronte a macchie,
muffa, o a condensa di acqua su pareti e pavimenti. Questi sono i sintomi superficiali di un
problema a monte: l’eccesso di umidità presente all’interno delle strutture o nell’ambiente.
Risolvere questo inconveniente non è sempre facile. Intervenire trattando le superfici con i
prodotti presenti sul mercato è un’operazione che a lungo andare non risolve definitivamente
il problema. Bisogna intervenire sulle cause e non sugli effetti. Bisogna individuare le fondi di
umidità, e poi intervenire eliminandole, o almeno riducendole.
COME SI CREA L’UMIDITÀ
Dall’esterno:
- dal sottosuolo per capillarità
- da alluvioni cicliche
- dall’atmosfera esterna (pioggia)
- dall’atmosfera esterna o interna (condensa)
Dall’interno:
- acqua contenuta nei materiali da costruzione
- da danni interni (smaltimento acque)
- da condensa di tubazioni sottotraccia
- da materiali con diversa conducibilità termica e porosità che generano fenomeni di condensa
LE CAUSE DI UN ECCESSO DI UMIDITÀ
Possono essere varie le cause della nascita del fenomeno e spesso più di una contemporaneamente.
Non facilita certamente la soluzione del problema il clima esterno che nella nostra provincia è
caratterizzato da un tasso di umidità relativa fra i più elevati. Fra le cause si elencano le seguenti:
● Umidità di costruzione Dipende sia dall’acqua di impasto delle malte e dei calcestruzzi, sia dall’acqua
che si forma durante i fenomeni di “presa” del cemento. È importante tenerne conto, non tanto nelle
costruzioni nuove, quanto nei restauri: rifiniture eseguite in tempi troppo veloci potrebbero in breve
risultarne danneggiate.
● Umidità da infiltrazioni localizzate Si indicano con questo termine le perdite da tubature, pluviali,
coperture piane e inclinate. Nella maggior parte dei casi sono facilmente individuabili e rimediabili,
salvo che non siano provocate da situazioni (tubature o scarichi murati) di cui non si è a conoscenza. In
questo caso si può essere portati ad attribuire l’umidità ad altre cause (umidità ascendente, da pioggia,
ecc.), adottando soluzioni che si riveleranno inutili.
● Umidità da pioggia e vento Si tratta di un tipo di umidità a carattere transitorio e che interessa
generalmente lo strato superficiale delle murature esposte. Però se a queste superfici fanno riscontro
muri troppo sottili, eccessiva porosità dei materiali usati o anche eventuali lesioni, l’acqua penetra
molto profondamente, arrivando talvolta ad attraversare la struttura e a provocare danni notevoli. In
questo caso occorre intervenire all’esterno: l’acqua, non venendo più assorbita, scorre via, non
deposita più le particelle di sporco presenti nell’aria ed evita infine che queste sostanze, spesso
chimicamente aggressive, inizino un’azione di attacco chimico della superficie. Un ulteriore vantaggio
lo si ha nelle zone a frequenti periodi di gelo: poichè l’acqua non penetra nei capillari, non aumenta di
volume e non rompe gli stessi.
● Umidità di condensa Il fenomeno della condensa interessa generalmente lo strato superficiale e non
è di facile soluzione. Si verifica spessissimo, quando il vapore contenuto nell’aria incontra una
superficie sufficientemente fredda sulla quale si condensa. Questa superficie può essere la parete, il
solaio, il pavimento, ed il fatto che si presentino fredde rispetto al vapore può avere diverse cause; le
principali sono principalmente:
- una progettazione errata dal punto di vista termico (spessori troppo sottili, ponti termici, insufficiente
isolamento
termico);
I danni derivanti da questo tipo di umidità si differenziano a seconda della superficie colpita:
- se la superficie è impermeabile, l’acqua si presenta in gocce, anche in notevole quantità, in funzione
dell’umidità relativa del locale,
- se la superficie è porosa, l’umidità condensa in profondità nella muratura, dando luogo a macchie
variabili.
In ogni casa si ha presenza di muffe nere o verdi, soprattutto nella parte alta delle pareti e sui solai. Il
tutto viene decisamente peggiorato dalle abitudini nostre che sono cambiate (arieggiamo poco gli
ambienti, al contrario di ciò che facevano le nostre nonne) e da ambienti che sembrano “sigillati” per la
perfezione costruttiva delle finestre e che, se da una parte sono miracolose poichè non sprechiamo
caldo, da parte opposta non consentono alcuna ventilazione dei locali.
DANNI PROVOCATI DALLA PRESENZA DI UMIDITÀ
● Danni igienici: alti tassi di umidità relativa e minor isolamento termico. L’acqua che evapora,
contenuta dalle mura o dai pavimenti, si trasferisce nell’atmosfera dei locali creando tassi di umidità
relativa molto alti che danno luogo a situazioni igienico-ambientali assolutamente nocive per le
persone che vi vivono e lavorano. Le murature umide creano inoltre problemi di isolamento termico:si
deve così ricorrere ad un maggior dispendio energetico.
● Danni meccanici e chimici: dovuti ai sali, all’anidride carbonica e ai cicli di gelo e disgelo. Si è detto
dei danni provocati dalla cristallizzazione di sali nelle zone di evaporazione dell’acqua alla superficie di
materiali. Questo fenomeno si accentua anche per l’igroscopicità di questi sali che si “gonfiano”
d’acqua o la cedono. Alcune pietre da costruzione inoltre (arenarie, tufi, graniti, porfidi, lipariti, rocce
calcaree, ecc.), vengono col tempo attaccate e rese incoerenti dai sali (solfati, cloruri) o dall’anidride
carbonica contenuta sempre, in maggior o minore quantità, nell’acqua che impregna le pietre. Altra
causa di distruzione superficiale del materiale costruttivo, quando in esso vi sia presenza di acqua, è
l’alternarsi di cicli di gelo e disgelo: l’acqua, gelando, aumenta di volume e spacca i capillari, quando la
temperatura risale, l’acqua si scioglie e nella microfessura si insinua altra acqua che, gelando di nuovo,
aumenta il danno e accelera l’opera di degrado.
● Attacchi di muffa e funghi: una superficie (muri, pavimenti, solai) ha sempre uno strato di aria
aderente che è pressochè fermo. Questo fatto, unito alla presenza di umidità nella superficie della
struttura, crea un substrato ideale per la crescita di funghi e muffe, che in breve tempo attaccano zone
estese, anche costituite da materiali diversi, come legno, carta, tessuti, cuoio, ecc. Si tratta di danni
spesso irreversibili.
LE REGOLE PER LIMITARE I DANNI CAUSA DALL’UMIDITÀ
- Migliorare l’isolamento termico di vetri e pareti
- Evitare l’utilizzo di tinte o intonaci non traspiranti
- Utilizzare prodotti antimuffa per pareti
- Arieggiare i locali con sistemi adeguati
- Inserire nei locali adeguati sistemi di deumidificazione