ESERCITAZIONE INTERFORZE “STORM 2016”: SCENARIO Un

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ESERCITAZIONE INTERFORZE “STORM 2016”: SCENARIO
Un gruppo di terroristi ha sequestrato due operatori umanitari in un Paese immaginario, segnato
da grave instabilità e turbolenza.
Viene deciso così l’intervento delle Forze Speciali, che preparano l’operazione STORM 2016 per
liberare gli ostaggi.
In campo scendono le forze speciali delle quattro Forze Armate: i Paracadutisti d’Assalto del 9°
Col Moschin dell’Esercito, il Gruppo Operativo Incursori (GOI) della Marina Militare, i Carabinieri
del Gruppo Intervento Speciale (GIS), gli Incursori del 17° Stormo dell’Aeronautica Militare. Con
loro anche le forze per le operazioni speciali, gli acquisitori obiettivi del 185° Reggimento e i
Rangers del 4° Alpini paracadutisti dell’Esercito, oltre a due team cinofili (uno del Centro Militare
Veterinario dell’Esercito e l’altro del GIS.
Sull’obiettivo (un fabbricato isolato dai centri abitati) giungono e all’azione partecipano diversi
elicotteri: 1 CH47F dell’Esercito, un EH101 della Marina e l’HH101 dell’Aeronautica che schiera
anche due AB212 e un aereo C27 Pretorian della 46° Brigata Aerea. Con funzioni di scorta ci
sono anche due Mangusta A129 dell’Esercito.
I primi a intervenire sono gli Acquisitori obiettivi del 185°, che si lanciano dal C27 col paracadute
nei pressi dell’obiettivo per raccogliere informazioni da trasmettere al centro di comando e
controllo, il COFS, per definire la situazione sul campo , confermare la presenza degli ostaggi e
fornire, quindi, indicazioni ai reparti incaricati di liberarli e neutralizzare i terroristi. L’operazione
prosegue con il cordonamento del fabbricato da parte dei Rangers del 4° Alpini paracadutisti,
sbarcati a terra da uno degli elicotteri H101. I terroristi si accorgono però che stanno per essere
catturati e tentano la fuga con l’ostaggio a bordo di due coppie di pick-up, che si allontanano a
tutta velocità, per essere subito braccati dagli elicotteri AB212, a bordo dei quali ci sono gli snipers
del GIS dei Carabinieri che aprono il fuoco. I mezzi dei terroristi si dividono allora in due gruppi.
Ma nel volgere di pochissimo, su un gruppo si avventano gli incursori della Marina e del GIS,
portati da un EH101, i quali bloccano i veicoli e arrestano i terroristi, mentre sull’altro si
concentrano le special forces del 9° Col Moschin e del 17° Stormo che erano a bordo del CH47F.
Nell’azione concitata l’ostaggio viene liberato e i terroristi tutti catturati, uno dei quali fermato da un
cane mentre cercava di fuggire.
Gli operatori delle Forze Speciali intervenuti a terra vengono finalmente recuperati dagli elicotteri:
quelli del 9°, in particolare, col metodo a grappolo che consiste nell’agganciarsi – tramite
un’imbracatura speciale - a due funi spesse munite di anelli, alle quali rimangono sospesi in volo.
Si tratta naturalmente di una simulazione, e il Paese immaginario ha preso forma all’interno
dell’aeroporto militare di Guidonia, nei pressi di Roma, dove ha sede il 60° Stormo. Le fasi
dell’operazione sono state riprodotte in modo assolutamente realistico, con uno scenario
complesso che ha visto agire in modo totalmente coordinato le diverse componenti che fanno
capo al Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS).