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04 novembre 2016 delle ore 10:09 Torino. Artissima e oltre/7. Premio illy "Present Future" a Cécile B. Evans. Ci racconta di questo consolidato "award" il direttore artistico, Carlo Bach

Cécile B. Evans è la vincitrice della sedicesima edizione del Premio illy Present Future, sostenuto da illycaffè dal 2001 e assegnato all’artista considerato più interessante nella sezione "Present Future” dedicata ai talenti emergenti. Presentata dalla galleria Barbara Seiler di Zurigo, Evans ha vinto con l’opera What the heart wants, (2016), premiata Carlo Bach, direttore Artistico di illycaffè, Sarah Cosulich, direttrice di Artissima e Carolyn Christov-Bakargiev direttrice di Rivoli e GAM, quest’ultima in giuria tecnica insieme a Bart van der Heide (Curatore Capo, Stedelijk Museum, Amsterdam), Verena Hein (Curatrice, Museum Villa Stuck, Munich) e Nicoletta Fiorucci (Collezionista e Fondatrice, Fiorucci Art Trust, London) "Il lavoro di Cécile B. Evans offre una visione e una forma del futuro dove l’interfaccia tra la dimensione digitale e quella corporea è strutturata in modo da esplorare il suo impatto sullo sviluppo della soggettività umana”, è la motivazione. Ad essere menzionati, però, anche il torinese Renato Leotta, presentato dalle gallerie Fonti (Napoli) e Mandragoa (Lisbona), "per le forme riflessive e sofisticate attraverso le quali l’artista osserva elementi della realtà e li configura poeticamente e politicamente in modi impliciti", e il collettivo Body by Body (Galleria Chateau Shatto, Los Angeles) "per il loro approccio alla ricerca artistica mediante una modalità di networking collaborativo e una varietà di mezzi espressivi incentrati sulle manifestazioni dell’attivismo e del grottesco". Carlo Bach ci racconta però, oltre all’arte, qualcosa in più di questo "award” ormai consolidato. Sedici anni di premio, che cosa significa per illy questo traguardo? «Da ventiquattro nell’arte contemporanea, "Present Furture” è stata una delle mie prime scelte come direttore artistico di illy. È anche un traguardo personale che ha accompagnato il mio lavoro in azienda. E in più abbiamo avuto la fortuna, rispetto a questo premio, di averlo fatto crescere, perché non c’è solo il premio in denaro ma anche la possibilità di far produrre una mostra. E cosa c’è di meglio per un artista, in quel luogo fantastico che tutti vanno a visitare durante Artissima, che è il Castello di Rivoli».

È uno di quei premi, penso, che hanno una bella struttura, con una doppioa giuria e questa possiobilità di avere una mostra Per l’ultima illy art collection (ovvero il servizio da caffè d’autore), è stato scelto lo stilista Emilio Pucci.

C’è un’apertura ad altri campi? «Lo fanno anche i musei internazionali. Ogni tanto diamo uno sguardo un po’ di lato all’arte contemporanea: il mondo della moda non ci aveva mai toccato, ma questa collaborazione con Emilio Pucci è stata una bella rivelazione, partendo dal corner illy che abbiamo fatto nel suo showroom fiorentino. Sono momenti che ci concediamo per cogliere qualcosa di diverso ma di grande valore, come la ricerca di Pucci, che in fondo aveva iniziato proprio come artista».

C’è una ricetta perfetta per un caffè ad arte? « Io penso che il caffè dimostri la sua perfezione nell’Espresso. Con un Espresso c’è uno stimolo intellettuale, oltre che fisico, ed è anche un luogo di incontro. Ho scoperto che la Legge di Gravitazione Universale, probabilmente, è nato in un caffè: gli scienziati dopo aver dibattuto alla Royal Academy continuavano in questo luogo d’incontro, più liberamente. Il caffè è un incontro stimolante, e può avvenire con una tazzina se sei da solo, o magari in un confronto con l’altro. Magari un artista».

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