Edison dimezza le perdite

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Mercati
Venerdì 4 Novembre 2016
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LA SOCIETÀ RIDUCE IL ROSSO NEI NOVE MESI DA 231 A 107 MLN. ANCHE L’EBITDA IN SALITA
Edison dimezza le perdite
Sul fronte Alerion, è Amber uno dei
soci che, cedendo una quota del 15%,
ha permesso a Fri-el di salire al 25%
di Luciano Mondellini
E
dison ha chiuso i nove
mesi dell’anno dimezzando le perdite a 107 milioni dai -231 milioni nello
stesso periodo del 2015. Ma la
società energetica di Foro Buonaparte deve incassare un duro
colpo nella contesa per la
conquista di Alerion, in
quanto Fri-El (l’azienda
bolzanina che contende
a Edison il produttore di
energia eolica) ha rilevato il 15,1% cedutogli dal
fondo Amber diventando
così il primo azionista della società contesa.
Sul fronte dei conti di gennaio-settembre di Edison,
va notato che la riduzione
delle perdite ha beneficiato
del fatto che il risultato di
un anno prima comprendeva un effetto negativo una
tantum di 68 milioni di euro legato alla dichiarazione di
incostituzionalità della Robin
Hood Tax. Bene comunque è
andato anche l’ebitda, in forte
crescita a 489 milioni dai 272
dei primi nove mesi dell’anno
scorso, grazie soprattutto al
contributo della filiera idrocarburi. I ricavi invece sono calati
da 8,3 a 7,9 miliardi di euro.
Secondo quanto sottolineato
ieri dalla società di Foro Buonaparte (controllata al 100%
dal colosso pubblico transalpino Electricité de France), sul
risultato ha pesato l’andamento della filiera energia elettrica,
che nei nove mesi ha registrato
una contrazione del 18,7% a
4,063 miliardi di euro a causa
della diminuzione dei prezzi
di vendita. In particolare, la
domanda di energia elettrica
Marc Benayoun
in Italia è calata del 3,4% a
230,5 terawattora (238,7 twh
nello stesso periodo del 2015)
anche per via di una normalizzazione delle temperature rispetto allo scorso anno con un
conseguente minor ricorso agli
impianti di condizionamento.
Sul fronte della produzione, la
contrazione ha interessato principalmente il settore idroelettrico, che ha sofferto la scarsa
idraulicità del periodo (-9,6%
I piani di Ternienergia virano sui technical service
di Valerio Testi
svolta impressa in direzione della digital
Ldaaenergy,
accanto alla realizzazione di impianti
fonti rinnovabili, all’energy management ed
energy saving e al cleantech, spinge Ternienergia
a riformulare il suo piano industriale, presentato questa mattina a Milano. La società intende
operare in tempi brevi una contenuta raccolta di
capitali, 2,5 milioni al massimo, per sostenere la
crescita delle nuove attività legate all’integrazione delle società acquisite. L’aumento di capitale
rappresenterà anche lo strumento per l’ingresso
di nuovi investitori-azionisti di supporto. La società umbra prevede per il 2017 e 2018 un consistente aumento dei ricavi e della profittabilità, un
contenimento della posizione finanziaria netta e
una crescita della generazione di cassa. Il piano
stima una crescita del valore della produzione (cagr 2016-18) del 67%, per circa 762 milioni nel
triennio, con obiettivi intermedi a 282 milioni nel
2017 e 395 milioni nel 2018, con un incremento
dei ricavi derivanti dall’attività delle business line
a 33,7 terawattora) e il calo del
termoelettrico (-3,3% a 130,3
terawattora a causa soprattutto
della diminuzione della produzione a carbone). In crescita
invece la generazione di energia da fonti rinnovabili, trainata dalla migliore performance
degli impianti eolici (+12,2%
a 13,1 twh). Bene sono andati anche i consumi di gas, che
hanno registrato un incremento
dell’1,5% rispetto ai primi nove
mesi del 2015 attestandosi a 48
miliardi di metri cubi.
Edison, guidata dal chief executive officer Marc Benayoun,
in queste settimane è impegna-
Reno, il fatturato a +3,3% non basta. Ebit dimezzato
di Nicola Carosielli
el giorno di presentazione dei risultati conN
solidati dei primi nove mesi del 2016 il
gruppo Reno De Medici chiude in borsa con
una flessione del 9,2%. L’unica voce che ha
registrato una crescita è il fatturato salito a
345,9 milioni (3,3%) rispetto ai 334,8 milioni
dello stesso periodo del 2015. L’aumento è
attribuibile al consolidamento dei ricavi del
terzo trimestre di Cascades sas a 26,8 milioni
(acquisita interamente dal gruppo il 30 giugno). Scende invece l’ebitda a 23,4 milioni dai
34,1 dei primi nove mesi del 2015, flessione
probabilmente legata al contesto di mercato
più sfavorevole rispetto all’anno precedente
e alla minore produzione dello stabilimento
di Arnsberg. In netto calo anche l’ebit, attestatosi a 7,1 milioni rispetto ai 15,9 del medesimo periodo del 2015. Scende l’utile netto
che passa dai 10,1 milioni del 30 settembre
2015 a 3,5 milioni. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre è pari
a 55,9 milioni rispetto ai 50,3 milioni al 31
dicembre 2015. Il gruppo nel comunicato ha
reso noto che nel «breve termine non sono
attesi cambiamenti di rilievo nello scenario
macroeconomico generale la cui evoluzione
rimane incerta e con rischi di peggioramento».
(riproduzione riservata)
Voli cancellati, RefundMyTicket sbarca in Italia
di Manuel Follis
e in un solo colpo tutti i passeggeri delle comS
pagnie aeree che hanno diritto a un rimborso
per cancellazioni e ritardi dei voli chiedessero e
ottenessero il dovuto, le stesse compagnie dovrebbero sborsare circa 3,5 miliardi. È questo il mercato potenziale a cui si rivolge RefundMyTicket,
la start-up francese fondata nel 2014 da Johan
Orsingher, Romanin Drosne, Pierrik Morrier, che
adesso sbarca sul mercato italiano con l’obiettivo
di diventare punto di riferimento per i viaggiatori
che non si occupano (per incuria e scarsa informazione) o non riescono a ottenere rimborsi in
caso di cancellazione o annullamento di un volo.
Ogni anno in Europa volano quasi 1 miliardo di
persone e circa 10 milioni sono vittime di ritardi
o annullamenti. Di queste solo il 5% chiede un
rimborso e appena lo 0,7% lo ottiene. L’idea di
RefundMyTicket è sostituirsi al passeggero e agire nei confronti delle compagnie e tale business ha
di recente convinto i fondi Aviva e Pole Capital a
entrare nel capitale. Il tutto tenendo conto che il
rimborso dei biglietti è disciplinato da un regolamento Ue: 250 euro per le tratte fino a 1.500 km,
400 euro per i voli fino 3.500 km e 600 euro per
gli altri casi (440 euro è la cifra media recuperata). La commissione di RefundMyTicket per il
recupero (amichevole o contenzioso) è il 15-20%.
(riproduzione riservata)
technical services ed energy management. L’ebitda è stimato in 19 milioni nel 2017 e 31 nel 2018.
Al 2018 si prevede un contributo preponderante
della business line technical services (circa i due
terzi) alla formazione dell’ebitda e un apporto
equilibrato delle altre linee (cleantech, energy management e energy efficiency). Si ipotizza che la
marginalità si manterrà in crescita, al 7% nel 2017
e all’8% nel 2018, l’ebit è atteso in crescita da 12
milioni nel 2017 a 24 nel 2018. Nel contempo la
pfn si ridurrà nel periodo a 90 milioni nel 2017 e
82 nel 2018. Ratios in miglioramento: il rapporto
pfn/patrimonio netto (gearing) dovrebbe ridursi a
1,37 nel 2017 fino a 1,09 nel 2018. Per sostenere
lo sviluppo delle società acquisite e il lancio dei
nuovi business delle smart e mini grid la società
non distribuirà utili nel 2017, mentre per il 2018
ipotizza di girare ai soci fino a un massimo del
50% dell’utile netto consolidato. Il piano prevede
poi che il rimborso del prestito obbligazionario
6.875% febbraio 2019 da 25 milioni possa avvenire attraverso la cessione degli asset ambientali.
(riproduzione riservata)
ta nell’opa lanciata sul 100%
di Alerion Green Power al
prezzo di 2,46 euro per azione.
L’offerta ha l’obiettivo di creare il secondo polo nazionale
dell’energia eolica, ma che è
contrastata dall’offerta concorrente promossa dalla bolzanina Fri-El, che la settimana
scorsa ha alzato a 2,6 euro per
azione la sua proposta per il
29,9% del capitale di Alerion.
In questo scenario ieri è stato
reso noto un particolare importante: dalle comunicazioni alla Consob è emerso che
il fondo Amber ha venduto
la propria partecipazione in
Alerion, pari al 15,1% del
capitale. Fri-El ha annunciato
di essere salita al 25,366% del
gruppo specializzato in energia
eolica (rubrica Contrarian di
ieri), diventandone il primo
azionista. Il secondo socio
resta invece F2i, che affianca
Edison nell’opa lanciata da
Foro Buonaparte e che ha comunicato a Consob di detenere
il 16,03% di Alerion attraverso
F2i Energie rinnovabili. (riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/edison
Altri 31 ingressi italiani
nel programma Elite
ono 44 le nuove società ammesse al programma Elite dediS
cato alle imprese ad alto potenziale di crescita. Si tratta di
31 aziende italiane e 13 inglesi che entrano nella community
di eccellenza del London Stock Exchange Group. Con i nuovi
ingressi italiani e inglesi, la community Elite raggiunge un
totale di 442 aziende (di cui 284 italiane) con ricavi aggregati
che superano i 37 miliardi di euro per oltre 160 mila posti di
lavoro in tutta Europa. «Ormai il traguardo delle mille imprese
incomincia ad avvicinarsi. Il successo di Elite dimostra che
era un’idea giusta quella di dare a queste imprese una vetrina e un percorso di coatching», ha dichiarato l’ad di Borsa
Italiana e presidente di Elite, Raffaele Jerusalmi, durante la
presentazione a Palazzo Mezzanotte. «Aver fatto di Elite una
società a se stante all’interno del gruppo testimonia la volontà
di farla crescere, per diventare il contenitore di migliaia di pmi,
che sono l’unico vero bacino di creazione di posti di lavoro.
Crediamo sia la strada giusta. Continuare a focalizzarsi sulla
crescita deve essere il mantra», ha aggiunto Jerusalmi, che ha
definito Elite «un’operazione di sistema che aiuta lo sviluppo
delle nostre aziende e che riteniamo complementare a iniziative
come Industria 4.0 lanciata recentemente dal governo».
Le nuove ammesse italiane, che iniziano il proprio percorso
dedicato alle società più ambiziose e performanti, provengono da
12 regioni e rappresentano diversi settori come food&beverage,
utilities, software e lifestyle. Si tratta di Bawer, Bluenergy Group,
Bsp Pharmaceuticals, Coim, Cattaneo (Plastik), Clouditalia, Di
Leo Pietro, Ett, Evolvere, Farmaceutici Procemsa, Fenicia (Camicissima), Flo, Gruppo Finsea, Intes, Italconsult, Ligabue, Nutristar, Pattern Torino, Proel, Qui! Group («l’internazionalizzazione è una linea guida per noi ed Elite sarà certamente un’ottima
scuola», ha detto il presidente Gregorio Fogliani), Sabelli, Saima
News, Somec Group, Sparco, TT Tecnosistemi, Tecnofilm, Ubc,
Velenosi Vini, Vision Group, X3 Energy e Zanetti.