Proteste e perplessità per il mancato pagamento della produttività

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Transcript Proteste e perplessità per il mancato pagamento della produttività

anno i - n° 0 mercoledì 2 novembre 2016
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Umberto Uliano
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Umberto Uliano. Il presidente regionale dell’Ance, l’Associazione
dei costruttori edili del Molise, ha
lanciato con forza la proposta del
Piano casa legato alla ristrutturazione e all’adeguamento degli immobili in termini di antisismicità.
La proposta, troverà udienza?
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IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
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Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
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Salvatore Micone
Il Tapiro del giorno lo diamo a SalSalvatore Micone. Del consigliere
regionale passato dal centrodestra al
centrosinistra, sembra si siano perse
le tracce non riscontrando più nulla
della sua attività in Consiglio regionale. Anche sulla questione dei
Centri per l’Impiego, di cui è delegato, è calato il silenzio.
L’Ardire
Il tira a campare
della politica
e dei dirigenti
di Giuseppe Saluppo
P
arliamoci chiaramente: il guaio
di questi ultimi anni è che la dirigenza pubblica, quella che dovrebbe avere il quadro della
programmazione e del rilancio, auspicabile, possibile del territorio si trova in un
guado e risulta essere completamente
asfittica. E’ pur vero che negli ultimi anni
abbiamo dovuto annotare una classe politica incapace di riorganizzare la macchina burocratica ed amministrativa. E,
qualche volta che ci ha provato, i risultati sono stati disastrosi. A un dirigente è
chiesto di essere un soggetto attivo nella
fissazione degli obiettivi, di avere una visione strategica, ma non può neanche
giudicare cosa vale la pena di spendere e
cosa no, perché la scarsa fiducia che in
lui ripone il legislatore fa sì che i tagli
siano ciechi e non sui saldi, ma sulle singole poste, azzerando così nei fatti la
possibilità di scegliere che è alla base di
qualsiasi reale responsabilità. Né per
altro un dirigente è messo di solito in
condizione di avere neanche un’idea
vaga di quanto costa nel complesso la sua
unità produttiva (provate a chiederglielo)
e quindi il famoso “governo per budget”
diventa solo uno slogan e la possibilità di
risparmio vero è inficiata dall’impossibilità di valutare il rapporto tra costi e benefici o, se volete, di valutare la
produttività reale in termini di “ritorno
sugli investimenti”. In questo ambiente
asfittico c’è chi si adatta benissimo: sono
i dirigenti fatti e cresciuti per appartenenza politica, sono i dirigenti “tira a
campare” convinti che tanto “tutto cambia perché nulla cambi”, sono i dirigenti
che non valutano i loro collaboratori, ma
solo il loro tornaconto personale. Non
sono tutti così, ma certo son quelli che in
questa situazione contraddittoria, fatta di
tanti obiettivi altisonanti e insieme di così
pochi strumenti operativi reali, se la cavano meglio. E' pensabile, allora, che ci
sia chi pronto a dare una programmazione, un respiro progettuale lungo a questa Regione?
Proteste e perplessità per il mancato
pagamento della produttività alle fasce
deboli del personale
servizio a pagina 2
IL FATTO
pagina 3
Sicurezza delle scuole,
quale il piano a Campobasso?
Sulla questione della sciurezza delle scuole a Campobasso, domani
riunione monotematica del Consiglio comunale. Polemiche nei
giorni scorsi sul caso della scuola don Milani e dito puntato sull’assessore ai Lavori pubblici, Pietro Maio.
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2 novembre 2016
Proteste e perplessità per il mancato pagamento della produttività alle fasce deboli del personale
E’ un dato di fatto: la dirigenza
regionale sul piano economico è
sempre al riparo da contestazioni, eccezioni, rilievi o quant’altro possa ritardare o mettere
in discussione gli importi degli
emolumenti che annualmente
portano a casa, e sono cifre di
centinaia di migliaia di euro. Seguono a ruota i dipendenti cosiddetti direttivi (categoria D), che
sul piano dei vantaggi economici
forse vantano anche qualche
punto in più, seppure con il dubbio, mai risolto, sulla legittima
applicazione della “Legge Quadri”. I Grillini di Palazzo
D’Aimmo, Manzo e Federico,
hanno provato a sollevare formalmente il caso, ma si sono dovuti arrendere alle pressioni
politiche e ai richiami di opportunità che gli sono arrivati da
Destra, da Sinistra e dal Centro.
Il personale è un serbatoio elettorale, e come tale va considerato e salvaguardato. Restano
pertanto intangibili i dirigenti e
gli eccessi
(retributivi) della “Legge Quadri” e, con essa, la convinzione,
tra il personale direttivo (fascia
D), di essere dei privilegiati intoccabili, ancorché i più numerosi. Pertanto, si ritengono una
forza in grado di condizionare
anche i diritti altrui (il pagamento della produttività dell’anno 2015 in favore delle
categorie A, B e C). Una pretesa
emersa l’11 maggio 2016 al tavolo di contrattazione delle risorse economiche dell’anno
2015, trascritta a verbale. Questa faccenda di una parte del personale che impedisce ad altra
parte di ottenere ciò che le
spetta, è finita in consiglio re-
Figli e figliastri
alla Regione Molise
Se il consiglio regionale non ha la forza di vedere applicato un diritto
negato, sarà che nel Molise il potere del presidente e del personale
direttivo, di fatto, è uno strapotere
gionale per iniziativa dei consiglieri Monaco, Ioffredi, Micone,
Niro, Ciocca, Sabusco e Parpiglia, con un ordine del giorno
che impegna il presidente della
giunta a fare in modo che le risorse economiche per le politiche di sviluppo delle risorse
umane e per la produttività relative all’anno 2015 non vadano
all’istituto delle Progressioni
Economiche Orizzontali (Peo)
richiesto dal personale direttivo,
in consideraazione, tra l’altro,
dell’assenza dei presupposti che
legittimano l’attivazione di quell’istituto contrattuale”. In altri
termini, l’ordine del giorno impegna il presidente della giunta
regionale a garantire personale
delle fasce A, B e C , le somme
maturate e a loro spettanti della
produttività dell’anno precedente.
Non era mai capitato prima che
si arrivasse al mese di ottobre
senza che le percepissero. La discriminazione è palese, ed altrettanto lo é la necessità di
eliminarla, come del resto il
consiglio regionale ha chiesto a
Frattura, approvando, all’unanimità, l’ordine del giorno dei con-
L’intervento
Sul problema della sicurezza delle scuole,
molte chiacchiere sono state fatte, a partire dal Presidente del Consiglio Matteo
Renzi. Il 23 giugno 2014 è stato lanciato
il seguente comunicato stampa: Un accordo di programma quadro per 28 milioni di euro destinati all’edilizia
scolastica è stato sottoscritto tra Regione
Molise, ministero dell’istruzione e Dipartimento per le politiche di sviluppo e la
coesione economica. Si tratta delle risorse
assegnate per la ricostruzione post sisma
dal Cipe e interesserà i Comuni di Acquaviva Collecroce, Baranello, Bonefro,
Campobasso, Larino, Casacalenda, Jelsi,
Montorio nei Frentani, Palata, Portocannone, Rotello, Sepino, Torella del Sannio,
Vinchiaturo, Colletorto, Mafalda e Ururi,
anche in qualità di soggetti attuatori assieme, in alcuni casi, alla Provincia di
Campobasso. Le scuole si sono riaperte a
settembre del 2014 e poi di nuovo a settembre del 2015 e ancora a settembre di
quest’anno e nessun lavoro è partito, per
siglieri Monaco, Ioffredi, Micone, Niro, Ciocca, Sabusco e
Parpiglia. Al presidente, per sovrappiù, in merito alla produttività, è stato fatto notare che ai
dipendenti della fascia D, già destinatari della scandalosa “Legge
Quadri”, la quota di produttività
che gli spettava è stata interamente versata. Finora però non
s’è mossa foglia. Il presidente
Frattura, nonostante l’invito unanime del consiglio, ha lasciato la
questione in sospeso, tant’è che
i dipendenti delle fasce A, B C
ancora non percepiscono la pro-
duttività del 2015, e i dipendenti
della fascia D sono tuttora autorizzati a pensare che ai vantaggi
della “Legge Quadri” possano
aggiungere anche la Progressione economica orizzontane
(Peo), quantunque in assenza del
Contratto integrativo decentrato
(Cid) e dei prescritti criteri selettivi. Un ennesima prevaricazione. Lo stallo in cui è finita la
questione, equivale alla sottomissione di un veto. Contro il
quale, ribadiamo, il consiglio regionale ha preso posizione sollecitando chi di dovere ad evitare
che le somme accantonate per le
politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività
dell’anno 2015, non vadano all’istituto delle Progressioni economiche
orizzontali,
ma
destinate ai legittimi istituti contrattuali delle fasce A,B e C per
la produttività. Se il consiglio regionale non ha la forza di vedere
applicato un diritto negato, sarà
che nel Molise il potere del presidente e dei dipendenti della fascia D, di fatto, è strapotere.
Dardo
Che fine hanno fatto i soldi
destinati alla sicurezza delle scuole?
cui anche in questo caso, la sicurezza
degli alunni e degli operatori della scuola
e la possibile occupazione per centinaia
di lavoratori edili e per tutto l’indotto ancora una volta sono rimasti solo proclami..
I soldi, però, sono andati persi: “Il 2 agosto 2014 la Regione Molise smentisce se
stessa e informa che i milioni da 28 sono
passati a poco meno di 12, come da delibera Cipe del 30 giugno 2014, e i lavori
dovevano essere appaltati entro il 31 di-
cembre dello stesso anno. Noi sappiamo
che non sono stati appaltati perché gli
stanziamenti della delibera Cipe erano legati al completamento dell’anagrafe scolastica e dalla presentazione dei progetti
esecutivi delle scuole da realizzare da
parte dei comuni interessati. Ci risulta che
nulla di tutto questo sia stato fatto e per
cui i 12 milioni di euro della delibera
Cipe sono andati persi”.
Eppure, saltano fuori 5 milioni per il tunnel di Termoli. I lavori per l’edilizia scolastica, oltre a garantire sicurezza,
sarebbero anche manna dal cielo per il
settore, colpito da una crisi che – dati del
sindacato – ha provocato la perdita del
50% dei lavoratori.
Flc Cgil Molise
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2 novembre 2016
Convocato sotto la spinta dei comitati dei genitori e dell’opinione pubblica locale
“Cosa aspetti il sindaco Battista a
redigere un quadro preciso di ciò
che è stato fatto, i costi affrontatati, e i risultatiti ottenuti, per darli
all’opinione pubblica che protesta, non si riesce a capire.
Potrebbe essere una base per un
confronto meno episodico e sconclusionato di quelli che sulla sicurezza nelle scuole da mesi
vengono portati avanti. Fintanto
non si arriverà a disporre di un
piano di edilizia scolastica definito, e definitivo, avremo sempre
motivi per alimentare le incertezze, le paure, e le proteste. E
l’amministrazione comunale incapace di dialogare sulla scorta di
contenuti tecnici e finanziari
inoppugnabili”. Questo appena
trascritto tra virgolette è un capoverso di una nostra corrispondenza di pochi giorni fa redatta
sull’abbrivo delle polemiche che
tardano a contenersi e a placarsi
sulla pericolosità sismica delle
scuole a Campobasso, alcune, in
particolare, “oggetto” di una vibrata protesta del comitato dei genitori, con un intermezzo di fischi
all’indirizzo degli amministratori
in pieno consiglio comunale. A
distanza di qualche giorno annotiamo con soddisfazione che la
nostra riflessione sia stata tradotta
ad oggetto di una seduta monotematica dell’assemblea municipale
di Palazzo san Giorgio, proprio
con l’intento di mettere in chiaro
lo stato di fatto, i documenti tecnici, le attestazioni, i lavori di miglioramento sismico realizzati, le
condizioni oggettive delle singole
strutture scolastiche e, soprattutto, le scelte programmatiche da
attuare e le priorità da rispettare.
Il presidente de l consiglio comunale, Michele Durante, in una sua
Dal consiglio comunale monotematico
di domani sul rischio sismico è lecito attendersi
una illustrazione completa dello stato di fatto
e degli interventi strutturali possibili da realizzare
nota stampa ha tenuto a mettere
in evidenza che “L’amministrazione sente la necessità e il dovere di mettere in campo
un’iniziativa di chiarimento, ma
principalmente tutti i progetti utili
a chiudere in modo definitivo
questo problema dell’edilizia scolastica che tanto è costato anche
in termini di confronto negli ultimi anni”.
Perché poi l’amministrazione sia
arrivata a questa conclusione solo
dopo aver subito anni e mesi di
contestazione alimentati da una
evidente carenza di comunicazione e d’interlocuzione con le
L’intervento
rappresentanze scolastiche e dei
genitori, rimane un mistero. Forse
un difetto di umiltà da parte di chi
amministra, la desuetudine al
confronto con il corpo sociale cittadino, la riottosità ad aprire completamente le proprie intenzioni e
ad illustrare concretamente le
possibilità che si hanno per intervenire. Pare che il momento sia
propizio per superre gli handicap
e avviare un processo chiarificatore, depurato delle incomprensione, dei risentimenti, degli
strumentalismi. Sul rischio sismico la demagogia non ha titolo,
a nessun livello e per nessuna ra-
gione. E’ l’Italia ad essere in ritardo nella predisposizione di un
piano nazionale di messa in sicurezza dal rischio sismico, a non
disporre di un fascicolo sulle condizioni statiche dei fabbricati e a
non aver mai pensato a un sistema formativo e informativo sui
rischi sismici e ambientali per
creare una cultura in proposito e
un modo responsabile di reagire
agli eventi.
Ciò non giustifica che a livello locale non si possa essere capaci di
esprimere tutte le potenzialità tecniche e amministrative che si
hanno, e utilizzare tutte le dispo-
nibilità finanziarie reperibili, per
ridurre il rischio sismico in tutti
gli edifici pubblici strategici,
scuole in testa. Se il consiglio
monotematico di domani a Palazzo san Giorgio si fonda onestamente su questo obiettivo, sarà
fatto un passo avanti e gli amministratori avranno dimostrato un
grado in più di maturità. Soprattutto se il sindaco Battista sarà
nella condizione, inconfutabile, di
dimostrare di avere la certezza
degli 11 milioni di euro recuperati
dell’Accordo di programma quadro (si pensi un po’) sottoscritto
dal sindaco Di Fabio circa 10
anni con la Regione, e sia già in
grado di indicare anche la destinazione. Vale a dire, se già dispone di progetti, quantunque di
massima, sia per il recupero delle
strutture scolastiche effettivamente recuperabili, sia per strutture ex novo o poli scolastici. La
popolazione scolastica è drasticamente diminuita; alcuni plessi
scolastici sono superflui. Ciò potrebbe favorire un concentramento di forze e di soluzioni
univocamente indirizzate alla sicurezza sismica e alla tranquillità
dell’animo degli studenti e dei genitori.
Dardo
E’ il momento della responsabilità
di Ulisse Di Giacomo
La tragedia che ha colpito il nostro
Paese impone una assunzione straordinaria di responsabilità e una condivisione, da parte di tutte le forze
politiche, del momento di difficoltà.
Tutti i leader dei partiti di opposizione
si sono dichiarati disponibili a collaborare e a dare una mano per aiutare
chi ha perso tutto e non intravede alcuna prospettiva per il proprio futuro.
Quale migliore occasione, allora, per
dare un messaggio di alta politica, individuando come priorità assoluta per
il Paese concorrere tutti insieme per
alleviare il disagio di migliaia di persone, ricostruire le loro case e i loro
paesi, trovare le risorse per
rimettere in piedi l’ economia di interi territori?
Se siamo d’ accordo che sia
questa la priorità assoluta
per la politica italiana, allora
è necessario togliere dal
piano di discussione tutto
ciò che può dividere.
A cominciare dalla consultazione referendaria.
Far slittare il referendum di
qualche mese, magari alla
stessa data delle elezioni
amministrative della prossima primavera, non solo
rappresenterebbe un rispar-
mio immediato di circa 300 milioni di
euro che potrebbero essere utilizzati
per le emergenze del sisma, ma consentirebbe al governo e al parlamento
di dedicarsi alla ricostruzione post-terremoto in un positivo clima di collaborazione tra forze politiche.
Sarebbe un modo anche per svelenire
il clima politico che ha raggiunto livelli non più sopportabili e che non fa
certo bene al nostro Paese.
Affido queste mie considerazioni alla
valutazione di tutte le forze politiche,
convinto che sapranno dare le risposte
che le circostanze richiederebbero.
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2 novembre 2016
Sintesi della conclusione dell’assemblea nazionale dell’Associazione
Albergo Diffuso: sistema ricettivo
in costante crescita ed evoluzione
Per il Molise presenti “Borgo Tufi”, “Residenza Sveva”, “Locanda Alfieri”, la “Piana dei
Mulini” e il coordinatore nazionale Giuseppe Nardone
All’assemblea nazionale dell’Associazione “Alberghi diffusi” tenuta il a Bargni di
Serrungarina, il Molise è stato
presente con “Borgo Tufi”,
“Residenza Sveva”, “Locanda
Alfieri” e la “Piana dei Mulini”
, oltre al coordinatore nazionale Giuseppe Nardone. “Residenza Sveva” e “La Piana dei
Mulini” hanno ricevuto i complimenti del presidente Giancarlo Dall’Ara per aver
ottenuto il premio “Stanze Italiane” dal Touring Club Italia.
L’Albergo diffuso è una realtà
in crescita anche fuori dai confini nazionali. Due le importanti novità. La prima riguarda
l’emanazione di una legge nazionale sull’Albergo diffuso in
Croazia; la seconda riguarda
l’inaugurazione in Giappone
del terzo Albergo diffuso. Significativo inoltre che la denominazione sia rimasta declinata
in italiano! Quindi questa
forma interessante di ricettività, sta diventando internazionale, e il turismo che la
sostiene è sempre più qualificato, alla ricerca della bellezza
e della tranquillità dei borghi di
cui l’Italia è particolarmente
ricca, e di edifici e ambienti di
pregio in cui gli ospiti trovano
accoglienza.
Nel corso dell’assemblea sono
stati presentati la nuova ver-
sione del sito internet in lingua
inglese e il primo catalogo regionale, realizzato dalla Regione Sardegna, con l’auspicio
che altre Regioni d’Italia possano emulare l’iniziativa dei
sardi. Come ogni anno, dal
2006, è stato fatto il punto sulle
diverse normative regionali che
regolano l’esercizio dell’Albergo diffuso, e come ogni
anno, è stato constatato che lì
dove le normative non fondano
sulla filosofia del modello promosso dall’Associazione nazionale Alberghi diffusi (Adi),
il sistema ricettivo non funziona. Motivo per cui il presi-
dente Dall’Ara ha ritenuto necessario ribadire che per un albergo diffuso è importante
offrire veri servizi alberghieri,
quantunque svolti all’interno di
strutture ricettive che alberghi
non sono ma edifici di pregio
facilmente fruibili e accoglienti
per gli ospiti che scelgono di
vivere i “ritmi lenti” del territorio. Di rito alle assemblee nazionali anche il workshop, nel
quale gli albergatori hanno potuto colloquiare direttamente
con i tour operator nazionali ed
esteri. E in questo contesto,
come abbiamo accennato, la
rappresentanza molisana ha
trovato spazio per affermarsi
tra le più attive e dinamiche.
Per il 2017, l’Assemblea dei
soci ha deliberato la realizzazione dei nuovi segni distintivi
dell’Albergo diffuso, e la partecipazione alla fiera “Fai la
cosa Giusta” di Milano.
Dardo
Due rappresentazioni della società
di Pasquale di Lena
Due rappresentazioni: quella del neoliberismo che ci rende ciechi e ci trascina per meglio farci sprofondare nel
vuoto della storia, della cultura, dei
valori e, così, uniformarci riducendoci a numero; quella di una donna
ben nutrita, che ha cura della sua bellezza, madre che stringe al petto l
proprio figlio per allattare il cucciolo
di
un
cinghiale.
A confronto due mondi, l’uomo che si
lascia trascinare, senza fare alcuna resistenza, e cade nel baratro, e, la
donna, l’essere che l’uomo cosiddetto
“civile” considera “primitivo”, che
vive in armonia con la natura e nutre
il
domani
dei
suoi
esseri.
Chi può parlare di benessere, civiltà,
domani, felicità: l’uomo accecato da
chi accumula denaro uccidendo e distruggendo (vi ricordate di quel bush
che, pensando di esportare la civiltà
in Iraq, cioè là dove la civiltà è partita, è riuscito a distruggere pezzi di
quella civiltà e a far contare milioni
di morti la gran parte civili, donne e
bambini!) il pianeta, cioè la terra che
ci ospita e, con l’acqua, l’aria, la luce,
il
cibo,
ci
dona
la
vita.
Pensavo a queste due rappresentazioni ieri sera a Termoli, nella sala
parrocchiale di S. Timoteo, mentre
ascoltavo, appagato dei profumi e dei
sapori della cultura che non sentivo
più dall’incontro di qualche mese fa a
Morcone, il prof. Paolo Maddalena,
illustrare due suoi libri, entrambi pubblicati dalla Donzelli, il primo nel
2014 “Il territorio bene comune degli
italiani - Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico” e
il secondo, uscito nel mese di giugno u.s., “Gli inganni della finanza
- Come svelarli, come difendersene”.
L’emerito vice presidente della Corte
costituzionale parlava di territorio,
proprietà collettiva, beni comuni, proprietà privata e interesse pubblico; una massa enorme di dollari
accumulati nelle banche; finanza
creativa, cartolarizzazione e di
un’America, riesce a ripartire dalla
crisi del ‘1929 grazie ai consigli di
Keynes a Roosevelt con la sua finanza produttiva e non speculativa e
predatoria com’è quella di un neoliberismo, l’economia che sta mettendo
a rischio il pianeta, la sua biodiversità
e, per quanto riguarda l’Italia, sta, con
i governi posti al suo servizio, finendo di mangiarsi i pochi gioielli di
famiglia rimasti, dopo aver depretato,
con la riconosciuta violenza, quelli
più
preziosi.
E noi ciechi, sempre più estranei a un
processo partito nel 1981, che è diventato sempre inarrestabile, soprattutto con Berlusconi, lo stesso Prodi,
e poi tutti gli altri governi nominati,
fino all’attuale che, incurante della
crisi e dei rischi, continua ad eseguire
gli ordini della finanza con “Sblocca
Italia”, jobs act, trivellazioni, furto di
territorio, privatizzazioni e liberalizzazioni, la necessità (per il sistema)
di mettere mano (piedi) alla Carta costituzionale, la sola che, se applicata,
ci può salvare da questa nuova invasione che lascia dietro di sé davvero
il
deserto.
Due libri da leggere per i temi di
grande attualità sviluppati con la cura
di un ricercatore che non vuole tradire
e stare lontano dalla verità.
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2 novembre 2016
Il segretario regionale del sindacato Conapo, Concezio Lommano, chiede interventi certi
“Basta con gli affronti, occorrono retribuzioni più eque”.
“Lo dichiara in una nota Concezio Lommano, segretario
provinciale
Conapo:
«Siamo considerati da troppo
tempo corpo di serie B»”.
«Essendo le nostre famiglie in
difficoltà poiché lo Stato da decenni ci paga con 300 euro al
mese in meno degli altri corpi,
abbiamo provato a fare acquisti
con le numerose medaglie che
già abbiamo ma nessuno ce le
ha accettate, ora chi lo dice alle
nostre mogli e figli che al posto
di provvedimenti legislativi di
giusta equiparazione retributiva con gli altri corpi ci rifil
a
n
o
l’ennesima
medaglia?».
Cosi Antonio Brizzi, segretario
generale del sindacato Conapo
dei vigili del fuoco ha
ironicamente commentato le
dichiarazioni del sottosegretario Bocci in visita presso il Com
a
n
d
o
di Ascoli Piceno ha annunciato
il conferimento della medaglia
d’oro
al
Corpo.
«Abbiamo estremo rispetto per
il presidente della Repubblica
Mattarella e per l’impegno del
sottosegretario Bocci verso i
vigili del Fuoco - chiarisce
Concezio Lommano, segretario
provinciale Conapo Campobassoi - siamo considerati da
“Ai Vigili del fuoco
basta con gli affronti
Retribuzioni più eque”
“Ci riempiono di medaglie ma siamo il Corpo che prende di meno”
L’appello è stato rivolto al Presidente della Repubblica, Mattarella
troppo tempo corpo di serie B
in quanto a retribuzioni e pensioni, sottopagati rispetto alla
polizia, stesso ministero dell’Interno. Lo stesso avviene
per le pensioni, non ci riconoscono i servizi operativi come
gli
altri
corpi.
E
il
paradosso è che continuiamo a
ricevere medaglie, attestazioni,
lodi
e
soprattutto
le
dimostrazioni di affetto dei cittadini ma nessuna vera attenzione politica per recuperare la
differenza con gli altri corpi».
«Nella legge di bilancio Renzi,
nonostante i suoi abbracci pubblici ai vigili del fuoco - proseg
u
e
Lommano - non ha messo un
solo centesimo per questo
scopo e lo consideriamo un affronto. Eppure non chiediamo
privilegi, solamente avere la
stessa dignità istituzionale, retributiva e pensionistica che
hanno gli altri corpi e siamo
certi che tutti i cittadini ne sarebbero
felici.
Il
presidente Mattarella sa che i
vigili del fuoco sono in questa
condizione e che la medaglia
suona come l’ennesimo paradosso? Noi continueremo a servire il paese senza fermarci
perché la sicurezza dei cittadini
è per noi missione di vita, ma a
questo punto ci appelliamo
anche al presidente della Repubblica».
L’ambiente sportivo ha assunto una posizione critica e solo una vittoria
Difficile spiegare il crollo della nostra
squadra. Dopo le due consecutive e
incoraggianti vittorie il Campobasso,
il nostro Campobasso, sembrava
uscito dal tunnel. Il successo di Vasto
che in quei giorni aveva la squadra
che guidava la classifica, aveva fatto
pensare a un colpo di magia pura. Giù
elogi per tutti, a incominciare da Raffaele Novelli il tecnico con un discreto score, ben stimato specie
quando si tratta di dare vita a “missioni impossibili”.
Poi, eccolo il tracollo casalingo con il
San Nicolò. Che ha aperto falle preoccupanti, come le faglie nell’Appennino centrale. Cinque pere. Chissà
quante volte dovremo ricordare quei
mortificanti piegamenti del nostro
portiere Palumbo, entro la propria
rete. Cinque gol, almeno in casa, andando a memoria, non li aveva mai
presi, in una sola volta la nostra formazione. Neanche nei giorni storti,
che pure sono stati in maggioranza.
Passata la buriana del giorno dopo si è
pensato a dare una mano d’aiuto ai ragazzi. Appoggiando loro, affettuosamente una mano sulle loro spalle. Con
lo zuccherino, così si è scelto d’agire.
Anche il pubblico, lo scarso pubblico
del Romagnoli, ha saputo domare la
rabbia. E, quando i giocatori in maglia
Novelli usa carota e frustino
Il mister benché adirato per le due consecutive sconfitte crede nel rilancio della sua squadra
gialla sono andati
sotto la curva per il
saluto finale, invece di pernacchi e
improperi si sono
visti accogliere da
uno scroscio di applausi e da cori inneggianti ai “lupi”.
Ti aspetti una risposta convincente a
Gatteo a Mare, angolino di sogno
della costa adriatica. In mezzo al verde e a tre magnifici colli, tra i quali è incastonato il
centro storico, qualche chilometro a
valle il rinomato litorale, una volta affollato di giunoniche e generose tedesche, dove ora spadroneggia la meglio
gioventù di casa nostra.
E’ bene ricordare che a Gatteo, i nostri ragazzi non sono andati per il
dolce fine settimana ottobrino, ma per
cercare di rimettere a posto i cocci che
avevano provocato giusto sette giorni
prima. Ciò non è
stato, per una serie
di ragioni. Soprattutto per mancanza
di concentrazione e
ardore. Così è maturata una nuova
sconfitta, risicata
nel punteggio, ma
forse più bruciante
di quella col San
Nicolò. Se gli
abruzzesi avevano
comunque dimostrato di possedere corsa e discreta
tecnica, il San Marino, che virtualmente giocava in “casa”, ha invece
denunciato limiti atletici, tattici e tecnici forse anche più lampanti dei nostri. Eppure la squadra della
minuscola Repubblica è riuscita a
sfruttare due graziosi cadeau offerti
dai nostri difensori in occasione del
gol che è valso la vittoria. Da quel
momento, e c’era tanto tempo per rimediare, nonostante qualche trovata
di Novelli i giocatori in maglia gialla
sono stati lì imbambolati. Neppure ci
hanno provato a pareggiarla la partita. Tra lo stupore di chi ha intravisto
le immagini a Molise Tv e soprattutto
del gruppetto di tifosi che si è caricato
di 800 chilometri d’asfalto per seguire
la gara di lontano, stando sul ciglio di
una strada da cui si scopriva una parte
del campetto da gioco.
Acqua passata. Si dirà. Ma soprattutto
voglia di risalire la china. La classifica si è fatta complicata. Serve mettere tre punti in classifica, contro la
Civitanovese che arriva domenica. Civitanovese che i nostri hanno già affrontato quest’anno in coppitalia,
pareggiando dopo i tempi supplementari, perdendo però ai rigori. Si spera,
non certo nel perdono del pubblico
che ha assunto una posizione critica
sin dall’estate. Si spera che i ragazzi
ritrovino la grinta e che tornino a vincere. Per non creare altre crepe, in
questo momento in cui si parla di
crepe molto più preoccupanti. (ge.ve.)
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