Transcript D. Novara

Daniele Novara “L’EDUCAZIONE NELL’ERA DIGITALE”

1 La famiglia è stata invasa dai dispositivi digitali. Il marketing non si occupa di questioni educative, pedagogiche o psicoevolutive.

Bambina di 20 mesi in pizzeria 2

“Una app per i bambini dai 6 mesi. Il piccolo sfiora lo schermo in qualunque punto e le animazioni partono: la mela sorride; la mucca fa cucù; la balena spruzza acqua”. 3

Non solo i genitori vanno in confusione ma si sentono continuamente ripetere che il problema non esiste, basta che siano loro stessi ad accompagnare i figli. Peccato non si dica come! 4

Fino al terzo anno di vita il mondo infantile è completamente sensoriale: i burattini sono come esseri viventi, le mani sono organi di apprendimento totale, la natura è un luogo di assorbimento cognitivo. 5

Nella prima infanzia, cioè fino a 6 anni, la crescita e l’apprendimento si basano su indispensabili elementi sensoriali: - sul muoversi - sul toccare - sullo sperimentare concretamente - sul giocare entrando nei ruoli dell’uno o dell’altro con gli altri bambini - sullo sporcarsi - sull’utilizzo di materiali primari di ogni tipo (terra, acqua, farina, sabbia) e elementi naturali (erba, piante, frutti, ecc) 6

L’invasione digitale tecnologica ha successo o può averlo in una realtà sociale dove le conoscenze sull’età infantile sono sempre più carenti. 7

8 Il genitore si felicita col bambino che fa cose da adulto. Lo smartphone rappresenta il risultato più ovvio: se usa lo smartphone vuol dire che sta diventando grande!

Anzitutto la deprivazione sensoriale verso gli elementi primari come acqua, terra, aria e anche fuoco, tutto ciò che è naturale e non può essere sostituito dalla realtà virtuale. 9

L’uso precoce della tastiera preclude importanti facoltà cognitive. 10

Le compromissioni sono progressive, mai istantanee, anzi il bambino sembra divertirsi. Non si stacca! In adolescenza il deficit esplode. 11

Dagli studi, la tecnologia più pericolosa è quella dei videogiochi. Negli States a 21 anni hanno in media 10.000 ore di videogame alle spalle (1 anno e 2 mesi). Più di una laurea di 1 ° livello. Non si impara nulla se non i videogiochi stessi. 12

La virtualità spegne l’infanzia. Il

bambino touch

è infelice e rischia di ammalarsi (come sta accadendo). 13

I bambini crescono bene nelle comunità dei coetanei e non in quelle virtuali. 14