Confitarma: “Salvaguardare l`occupazione”

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Transcript Confitarma: “Salvaguardare l`occupazione”

l Avvisatore
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1 Novemre 2016
mar ittimo
Euro 2,50
Quindicinale indipendente di informazioni marittime e turistiche, economia mercantile, politiche dei trasporti e dell’ambiente, attività marinare e pesca
NAVIGAZIONE GENERALE ITALIANA
Emanuele Grimaldi: “Le Compagnie investono per la crescita del comparto, ma serve più flessibilità e meno burocrazia”
Confitarma: “Salvaguardare l’occupazione”
L’appello degli armatori al governo a tutela dei marittimi; chiesta più competività per trainare il lavoro
Autorità portuale
L
Distaccatamento vigili:
“Rispettate tutte le norme”
L
’Autorità portuale di Palermo
ha emesso una nota sulle richieste avanzate dai vigili del fuoco in
servizio presso la struttura portuale,
concessa nel 1995. Nella nota l’ente spiega che solo da poco, dopo 23
anni, è arrivata la richiesta del
ministero e che in tutto questo arco
di tempo, secondo le norme vigenti, la manutenzione spetta a chi
prende in carico i locali.
nostro servizio a pag. 7
Roma
Oltre la metà dei fondi destinati al settore transfrontaliero. In gara centinaia di idee
Logistica e intermodalità,
nasce l’associazione Alis
S
i è svolta a Roma l’Assemblea
Costituente dell’ Associazione
Logistica
dell’Intermodalità
Sostenibile. All’evento era presente
l’eccellenza dell’autotrasporto italiano, tra cui i soci fondatori
dell’A.L.I.S. i quali sono stati accolti
dal Direttore Generale, Marcello di
Caterina. I soci hanno eletto Guido
Grimaldi alla carica di presidente dell’associazione.
Progetti per collegamenti sostenibili e intelligenti
Dall’Ue nuovo bando da due miliardi per i trasporti
L
a Commissione Europea ha lanciato nei giorni scorsi il terzo
bando per presentare proposte nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa (Cef) per il trasporto,
che prevede 1,9 miliardi per finanziare i progetti. Di questi 1,1 miliardi sono destinati a progetti transfrontalieri.
Marco Di Giovanni a pag. 5
Dura replica di Alleanza cooperative alla proposta dellÊUe
Trasporti marittimi
In calo il numero
dei vettori italiani
sulle rotte estere
Alessia Spataro a pag. 2
Sebastiano D’Agostino a pag. 2
Pierpaolo Maddalena
a salvaguardia dell’occupazione
dei marittimi italiani: questo il
filo conduttore del discorso che
Emanuele Grimaldi, presidente della
Confederazione Italiana Armatori, ha
tenuto all’Assemblea del 24 ottobre in
presenza
del
ministro
delle
Infrastrutture e dei Trasporti,
Graziano Delrio, del presidente di
Confindustria, Vincenzo Boccia.
Dopo una panoramica dei principali
eventi, politici ed economici, che
hanno caratterizzato gli ultimi mesi e
che inevitabilmente si sono ripercossi
sugli andamenti dei noli della maggior
parte dei comparti marittimi,Grimaldi
si è soffermato sul coinvolgimento di
unità mercantili nelle operazioni SAR
che, dal 2014 ad oggi, hanno contribuito a salvare circa 70.000 persone.
Ha poi rilevato l’emergere di nuove
misure protezionistiche – 200 negli
ultimi 12 mesi registrate in 31 paesi
monitorati dalla Commissione europea – a fronte delle quali “nessuna di
quelle preesistenti di ostacolo al commercio è stata eliminata. “È rilevante
il fatto che alcuni di questi paesi nello
scacchiere mondiale sono importanti
importatori ed esportatori e controllano forti flotte mercantili”. In merito
alla salvaguardia dell’occupazione, il
presidente di Confitarma ha affermato
che “da sempre, lavoriamo sia per
garantire ai nostri equipaggi condizioni di lavoro a bordo migliori, sicurezza della navigazione e welfare avanzato sia per una loro certificazione
qualificata di competenze, riconosciuta a livello internazionale”.
continua a pag. 3
LÊassociazione a Legambiente: „Gli incentivi servono per i progetti eco sostenibili‰
Quote pesce spada, l’Italia dice no Cna-Fita: “Non toccare gli aiuti all’autotrasporto”
Giacomo D’Orsa
Michelangelo Milazzo
“U
n no deciso all’introduzione
di un sistema di catture per la
pesca al pesce spada, che rischia di
mettere a repentaglio migliaia di
posti di lavoro, molti dei quali nel
settore della pesca artigianale, senza
peraltro garantire una migliore tutela
di questa risorsa ittica”. Lo ha
dichiarato Alleanza cooperative.
a pagina 6
Porti
U
na sparata quella di Legambiente
che propone l’eliminazione di
ogni sussidio per l’autotrasporto in
conto terzi forse concepita come un
utile assist al ministro Delrio per
stringere i cordoni della borsa e tradire così le intese siglate lo scorso anno
tra il Mit e le associazioni di rappresentanza. Lo dice la Cna-Fita.
Riforma dei dragaggi,
la legge attesa da anni
vede finalmente la luce
Danilo Giacalone a pag. 2
a pagina 5
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2
1 novembre 2016
marittimo
Il commissario Bulc: “Una nuova chiamata agli investimenti per dare sempre più attenzione ai trasporti intelligenti”
Dall'Ue due miliardi per finanziare la mobilità
Pubblicato il terzo bando del Cef, oltre la metà dei fondi sono destinati ai collegamenti transfrontalieri
Sebastiano D’Agostino
Un nuovo ente per migliorare i controlli ai confini
L
a Commissione Europea ha
lanciato il terzo bando per presentare proposte nell'ambito
del meccanismo per collegare
l'Europa (Cef) per il trasporto, che
prevede 1,9 miliardi per finanziare i
progetti. Di questi 1,1 miliardi sono
destinati a progetti transfrontalieri. Il
commissario europeo per i Trasporti,
Violeta Bulc, ha commentato in una
nota: "L'Ue sostiene oltre 460 progetti in tutto il territorio degli Stati
membri che contribuiscono ad una
migliore mobilità e connettività per i
cittadini e le imprese europee. Con
questa nuova chiamata agli investimenti, stiamo dando maggiore attenzione ai sistemi di trasporto intelligenti in tutta Europa".
"Il finanziamento (da 110 milioni di
euro) su piccola scala infrastrutture
transfrontaliere
dimostra
che
l'Europa si preoccupa per la vita
quotidiana di centinaia di migliaia di
cittadini e lavoratori" ha detto
Raffaele Cattaneo, presidente del
consiglio della regione Lombardia e
presidente della commissione di coesione territoriale del comitato delle
regioni europeo. Nel complesso, le
chiamate mettono a disposizione 840
milioni per i progetti infrastrutturali
transfrontalieri e per i progetti che
riguardano l'innovazione e le nuove
Guardia costiera di frontiera,
nasce l’agenzia unica per l’Europa
Salvo Vaglica
C
tecnologie. Il sostegno sarà concesso
su base competitiva, sotto forma di
cofinanziamento Ue, a seguito di un
approfondito processo di valutazione
e selezione. I candidati avranno fino
al 7 febbraio 2017 per presentare le
loro proposte. L'esito delle chiamate
sarà pubblicato entro l'estate 2017.
La Commissione europea ha inoltre
pubblicato l'edizione 2016 del quadro di valutazione dei trasporti
dell'UE, nel quale sono messi a confronto i risultati degli Stati membri
in 30 categorie relative a tutti gli
aspetti dei trasporti. L'obiettivo del
quadro di valutazione è aiutare gli
Il gap registrato nel 2008 non è mai stato recuperato
Stati membri a individuare i settori
che richiedono investimenti e interventi in via prioritaria.
Il quadro pubblicato dall’Europa nei
giorni scorsi mostra come l'UE stia
approfondendo ulteriormente il mercato interno dei trasporti e promuovendo la transizione verso una mobilità a basse emissioni. I dati emersi
mettono in luce progressi in tutta
l'UE verso una mobilità più sostenibile e rispettosa dell'ambiente.
Aumentano ad esempio la quota di
energie rinnovabili nei trasporti e le
autovetture nuove che utilizzano carburanti alternativi.
heckpoint Kapitan Andreevo,
confine Bulgaria-Turchia, 6 ottobre 2016. Sono il luogo e la data di
nascita dell'Agenzia europea per la
guardia costiera e di frontiera, un
nuovo ente dell'Unione europea che
amplia notevolmente l'Agenzia
Frontex e che è stato inaugurato da
guardie bulgare e tedesche simbolicamente al confine turco, nella frontiera
di terra finora più utilizzata dai flussi
migratori. Obiettivo del nuovo ente è
migliorare il controllo delle frontiere
esterne dell'Unione e garantire la libera circolazione nell'Area Schengen.
La guardia costiera e di frontiera europea contribuirà a gestire più efficacemente la migrazione, a rafforzare la
sicurezza interna dell'Unione europea,
a salvaguardare il principio della libera circolazione delle persone e a
garantire una gestione solida delle
frontiere esterne dell’Ue, quale
responsabilità condivisa tra l’Unione
e i suoi Stati membri. Oltre gli interventi sulle frontiere di terra e di mare,
il nuovo corpo farà analisi sulla situazione ai confini dell'Unione, offrirà il
proprio aiuto ai paesi extra-Ue per
meglio gestire le loro frontiere, parteciperà alle operazioni di ritorno in
patria dei migranti irregolari. Il nuovo
ente fa parte delle misure dell’agenda
europea sulla migrazione, per rafforzare la gestione e la sicurezza delle
frontiere esterne dell’Ue, perché solo
l'efficacia delle loro misure di sicurezza e protezione possono rendere sostenibile lo spazio Schengen senza frontiere. Questi strumenti e tempi .
Ampliamento di Frontex con un personale più che raddoppiato (1.000
persone). Maggiori fondi: 281 milioni
di euro nel 2017 per arrivare a 322
milioni nel 2020. Dal 7 dicembre
2016 una riserva di 1.500 funzionari,
agenti ed esperti, dei quali 125 italiani, potrà essere usata per inviare squadre d'emergenza a sostegno di una
frontiera esterna sotto pressione.
Sarà obbligatorio lÊuso di tecnologie innovative già specificate nella Gazzetta Ufficiale
Trasporti marittimi internazionali: Porti, nuove norme per il dragaggio
in calo il numero dei vettori italiani Puntano alla semplificazione senza trascurare il rispetto dell’ambiente
Danilo Giacalone
Alessia Spataro
I
n contrazione la quota dei vettori
marittimi italiani nel mercato trasporti internazionali di merci da e
per l'Italia. L'indagine annuale della
Banca d'Italia ha rilevato nel 2015
una risalita della quota degli operatori italiani nel trasporto stradale e
un lieve calo nel comparto aereo.
Nella pubblicazione viene rilevato
l'andamento dei noli medi stradali
tra il 1999 e il 2015 che evidenzia
un trend crescente in termini nominali, in particolare per quelli all'importazione, che ha segnato solo una
battuta d'arresto nel 2012.
In termini reali, utilizzando come
deflatore l'indice dei prezzi alla
produzione - precisa il documento
della Banca d’Italia - il livello dei
noli all'esportazione è ormai prossimo a quello raggiunto nel 2008,
mentre quelli all'importazione si
collocano sui valori più elevati dall'inizio della serie storica. Circa
l'andamento dei noli ferroviari, l'indagine evidenzia che i noli medi
(container e tradizionale), dopo il
netto calo registrato nel 2008, non
hanno recuperato i livelli precedenti nonostante la ripresa nel complesso dell'ultimo triennio. Ciò spiega il documento - riflette la crescente competizione nel settore,
con la quota di mercato dell'ex
monopolista in costante diminuzione, a fronte di una domanda di trasporto frenata sia dalla competizione modale con la strada sia da
carenze infrastrutturali. In presenza
di volumi esportati in aumento e di
volumi importati stabili, i noli ferroviari container hanno registrato
nel 2015 un aumento rispetto all'anno precedente e l'incremento è stato
più marcato per i paesi dell'ex
Unione Sovietica, per quelli
dell'Europa orientale e per i paesi
dell'area balcanica, più contenuto
per quelli dell'Europa occidentale.
Per il complesso dei trasporti ferroviari si registrano incrementi di
entità maggiore, legati agli andamenti della ferrovia tradizionale
(bulk), comparto - chiarisce la pubblicazione della Banca d'Italia meno interessato dalla crescente
competizione che caratterizza il trasporto container.
É
stata presentata dalla sottosegretaria all’Ambiente, Silvia Velo, la
nuova normativa per le operazioni di
dragaggio nei porti italiani. Con la
pubblicazione degli ultimi provvedimenti in Gazzetta Ufficiale, è entrata
definitivamente in vigore la nuova
normativa che punta a superare le difficoltà tecniche e operative riscontrate, negli ultimi anni, nella realizzazione delle opere di dragaggio nelle varie
tipologie dei porti italiani e nella
gestione e riutilizzo del materiale dragato. Si tratta di due regolamenti, il
primo nelle aree portuali e marinocostiere che ricadono all'interno dei
39 Siti di interesse Nazionale (SIN), il
secondo che disciplina la procedura
per l'approvazione dei progetti di dragaggio al di fuori delle aree SIN, a cui
si aggiunge una modifica normativa
che prevede che la tutela delle acque e
del suolo avvenga attraverso l'utilizzo
delle migliori tecnologie disponibili,
analizzando il materiale da trattare
caso per caso e nell'ottica della massima sostenibilità ambientale. “Un pacchetto di interventi, due regolamenti e
una modifica normativa – come ha
ricordato la sottosegretaria Velo - che
porteranno a superare le difficoltà tec-
niche e operative riscontrate in questi
anni nella realizzazione delle opere di
dragaggio.
La riforma, un insieme di provvedimenti che ha visto il suo compimento
con la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale del 6 settembre dei due regolamenti, definisce, finalmente, un quadro regolamentare chiaro, certezza e
semplificazione delle procedure; in
sintesi una normativa che affronta in
maniera organica la questione dei dra-
TRASPORTI NAZIONALI
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gaggi nelle varie tipologie dei porti
italiani. Si tratta – ha continuato Velo
- di un percorso di riforma atteso da
anni che va nella direzione della semplificazione normativa senza trascurare il principio della massima precauzione ambientale e che favorisce l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per l'esecuzione degli interventi,
a dimostrazione che sviluppo e sostenibilità ambientale possono e, anzi,
devono coesistere”.
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l Avvisatore
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1 novembre 2016
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marittimo
L’appello di Grimaldi al governo: “Abbiamo bisogno di regole certe e di continuità nelle scelte di politica marittima”
Confitarma, il bilancio: “Un trend in crescita”
L’assemblea degli armatori ha fatto il punto sul comparto: l’incremento della flotta ha trainato l’occupazione
seguem dalla prima P. Maddalena
I
noltre, ha aggiunto “abbiamo
dimostrato nella pratica come
l’imbarco regolato di personale
extracomunitario ai fini del mantenimento della competitività abbia di
fatto trainato l’occupazione di marittimi italiani”. Infatti, nonostante le flessioni registrate, la flotta mercantile
italiana, con oltre 16,5 milioni di tonnellate, è sempre nelle prime posizioni: seconda nell’Unione europea, terza
tra le flotte dei maggiori Paesi riuniti
nel G20 e quarta al mondo. “La competitività della flotta italiana- ha sottolineato Grimaldi - è stata rafforzata e
mantenuta grazie a misure che hanno
consentito ai nostri armatori di fronteggiare ad armi pari la concorrenza
estera di marine sia comunitarie che
extra-comunitarie”. Il Presidente di
Confitarma ha poi espresso le preoccupazioni dell’armamento per i certificati adeguati ai nuovi requisiti introdotti dagli Emendamenti di Manila
alla Convenzione STCW, che
l’Amministrazione deve rilasciare ai
marittimi italiani “si parla dei certificati di competenza di ben oltre 10.000
ufficiali, nonché dei certificati relativi
a circa 20.000 sottufficiali e comuni”.
Per quanto riguarda la formazione di
nuove risorse, il Presidente di
Confitarma ha ricordato il forte impegno degli armatori italiani (accanto
alle consolidate attività di Genova e
Gaeta, è stato costituito l’Istituto
Tecnico Superiore nell’area dell’Alto
Adriatico), e ha sottolineato l’importanza dell’accordo con le OOSS confederali del 30 luglio 2015, per
ampliare le opportunità di imbarco
degli allievi italiani. Inoltre, ha reso
noto che da recentissima indagine di
Confitarma su navi di bandiera italiana associate, iscritte nel Registro
internazionale, emerge che, a fronte
dell’obbligo di imbarcare un solo
allievo ufficiale, ogni nave ne imbarca
in media due. Tenendo conto della
normale turnazione fra i periodi di
imbarco e quelli a terra, a bordo di tali
navi associate, nell’anno successivo
alla sottoscrizione dell’accordo, sono
stati imbarcati più di 1.300 allievi ufficiali”.
In tema di ambiente, Grimaldi ha ribadito che dal 2007, a fronte dell’aumento del commercio via mare, lo
shipping ha ridotto di oltre il 10% le
sue emissioni totali di CO2, riduzione
registrata in tutti i paesi insieme
all’aumento del 20% dal 2005 dell’efficienza dell’intera flotta mondiale
“oggi circa il 90% del commercio
mondiale utilizza il trasporto marittimo, che è la modalità più efficiente,
responsabile solo per il 2,2% delle
emissioni
globali
di
CO2”.
“L’intermodalità marittima è la risposta per ridurre l’impatto ambientale e
rendere sostenibile il trasporto”.
Grimaldi, ha rimarcato che la maggiore autorità della nuova governance dei
porti certamente potrà agevolare la
semplificazione di alcuni processi
decisionali delle AdSP che allo stesso
tempo avranno maggiore responsabilità. L’ultima parte del suo discorso ha
dedicato all’Atto n.321 del Governo,
“i cui effetti sono ben chiari ed evidenti a tutti coloro che conoscono il
settore e che, in caso approvazione,
non tarderanno a palesarsi trascorso il
periodo transitorio di 18 mesi dalla
sua pubblicazione”. Il presidente ha
spiegato che la crescita costante della
flotta dal 1998 al 2015 ha trainato
l’occupazione marittima passata
30.000 a 63.000 unità. “Lo abbiamo
detto tante volte, è stato istituito il
Registro internazionale, grazie alla
felice intuizione della classe politica
di allora (Parlamento e Governo) che
all’unanimità approvò la riforma della
navigazione marittima, recependo in
pieno le linee guida dell’Unione europea. Il contenuto di questa riforma
può essere riassunto in una sola parola: flessibilità. “Non ci saranno vantaggi per nessuno ma danni per tutti:
armatori, marittimi e utenza, in pratica
per l’intero sistema Paese”. Grimaldi
ha infine lanciato un segnale di allarme a nome di tutto l’armamento italiano: “Abbiamo bisogno di regole
certe e di continuità delle scelte di
politica marittima”.
I sindacati confederali insorgono e chiedono modifiche e deroghe urgenti: „Se non si interviene si mettono a rischio migliata di posti di lavoro‰
Jacopo Di Giovanni
"L
a circolare emanata dal Mit
dimostra che al peggio non c'è
fine. Al termine del 2016 ci troveremo con un grande numero di marittimi che non potranno lavorare a causa
di un eccesso di burocrazia nato in
seguito agli emendamenti di Manila
alla convenzione Stcw", con queste
parole
Giovanni
Olivieri,
Coordinatore nazionale della Fit-Cisl
per il Trasporto marittimo, commenta
la circolare emanata dal Ministero dei
Trasporti relativa all'applicazione
degli emendamenti di Manila alla
Stcw, la Convenzione internazionale
sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i
Il Ministero recepisce la convenzione di Manila
E la formazione dei marittimi italiani diventa un caso
marittimi. "Riepilogo la vicenda perché è esemplare - spiega Giovanni
Olivieri - L'Italia è arrivata con quattro anni di ritardo all'adeguamento
delle certificazioni per i propri marittimi, le quali in base agli emendamenti di Manila sono indispensabili
per poter lavorare a partire dal 1 gennaio 2017. Come Fit-Cisl già abbiamo denunciato questo ritardo più
volte e in tutte le sedi e anche molte
società di navigazione hanno espresso preoccupazione per queste lentez-
ze perché rischiano di non poter più
imbarcare marittimi italiani dall'anno
prossimo".
"Al Ministro Delrio chiediamo: i
marittimi italiani sono sempre una
risorsa per il Paese?" è l’interrogativo
- spiega in una nota il segretario
nazionale marittimi Uiltrasporti,
Paolo Fantappiè – che “non nasce da
fantasia improvvisa, ma da alcuni atti
concreti che si stanno registrando in
questi giorni e che coinvolgono i
marittimi italiani. Stiamo assistendo
ad una super produzione di Circolari
Ministeriali per recepire gli emendamenti di Manila relativi agli aggiornamenti ed ai rinnovi dei certificati
della gente di mare” continua il
Segretario “che stanno creando sempre più confusione e condizioni penalizzanti, tanto da mettere in discussione la stessa continuità lavorativa dei
marittimi imbarcati.
A gettare acqua sul fuoco delle polemiche è invece il terzo sidnacato confederale: “Un allarmismo che rischia
La Ecol Sea srl è un’azienda con
certificazione Qualità (ISO 9001) e
Ambiente (ISO 14001) che da
trent’anni nel porto di Palermo si
occupa dell'attività di prelievo delle
acque di sentina, degli slops, delle
acque nere e dei rifiuti pericolosi e
non pericolosi prodotti dalle navi.
La Ecol Sea srl, con mezzi autorizzati e personale specializzato, offre
soluzioni per il trasporto e invio a
di essere più pericoloso della stessa
circolare”, ha commentato la Filt
Cgil. “Il rispetto delle normative sulla
certificazione delle competenze spiega la Federazione dei Trasporti
della Cgil - è un vincolo al quale non
possiamo, anche se lo volessimo, sottrarci, essendo oltretutto indispensabili per lo svolgimento di attività che
si sviluppano in ambiti anche extranazionali. Le preoccupazioni dei
lavoratori che abbiamo già avanzato,
le abbiamo fatte nostre e sarebbero
legittime se si dovessero creare condizioni tali per le quali si prospettasse il rischio di perdita delle attuali
abilitazioni. Intendiamo agire per
scongiurare tale evenienza e possiamo farlo solo attraverso il confronto”.
smaltimento di qualsiasi tipologia di
rifiuti. La Ecol Sea srl è associata
ad Ansep-Unitam, associazione
nazionale che raggruppa le aziende di Servizi Ecologici Portuali e di
tutela dell’ambiente marino.
Ecol Sea S.r.l.
via Quinta Casa n° 8, Palermo
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marittimo
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Quindicinale indipendente di informazioni
marittime e turistiche, economia mercantile,
politica dei trasporti e attività marinare
Direttore: Enzo Di Giovanni
Direttore responsabile: Giancarlo Drago
Calata Marinai d’Italia - Edificio Stella Maris - Porto di Palermo
Telefax: +39 091 6121138 / Cell. 3357083540
sito web: www.avvisatore.com
e-mail: [email protected]
Stampa Pittigrafica: via Salvatore Pelligra 6 - 90128 Palermo - tel. 091 481521
Anno 7 Numero 21 - Spedizione in abbonamento postale - La pubblicità non supera il 45%
Iscritto al Roc Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni al numero: 26067
Registrazione al Tribunale di Palermo n. 16/11 - Registro Periodici
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15 ottobre 2016
marittimo
ITINERARI COMMERCIALI
LIBIA
07 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
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SUD AMERICA
07 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
NGI: merci/passeggeri - Milazzo/Eolie
GIORNO
SCALO
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
lunedì
martedì
mercoledì
venerdì
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
Milazzo
Vulcano
Lipari
Salina
Lipari
Vulcano
GIORNO
SCALO
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
N O R D E U R O PA
07 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
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07 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
lunedì
martedì
mercoledì
venerdì
Vulcano
Lipari
Salina
Lipari
Vulcano
Milazzo
GIORNO
SCALO
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
07 NOVEMBRE
091/7812811)
AFRICA ORIENTALE
MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
GIORNO
TUNISIA
DA PALERMO PER LA G OULETTE
TUTTI I SABATO M/N EXCELLENT (GRANDI NAVI VELOCI)
01 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
05 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
GIORNO
15 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
Milazzo
Vulcano
Lipari
Salina
Rinella
Filicudi
Alicudi
19 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
SUD AFRICA
07 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
22 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
091/7812811)
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL 26 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
091/7812811)
29 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
TURCHIA
091/7812811)
DA PALERMO VIA S ALERNO PER G EMLIK
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL 04-NOVEMBRE GRANDE SICILIA (GRIMALDI GROUP)
091/7812811)
06 NOVEMBRE GRANDE SICILIA (GRIMALDI GROUP)
NORD AMERICA
11 NOVEMBREE GRANDE BENELUX (GRIMALDI GROUP)
07 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE644R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
13 NOVEMBRE GRANDE BENELUX (GRIMALDI GROUP)
14 NOVEMBRE MSC LENA F. YE645R (MSC SICILIA SRL 18 NOVEMBRE GRANDE ROMA (GRIMALDI GROUP)
091/7812811)
20 NOVEMBRE GRANDE ROMA (GRIMALDI GROUP)
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
25 NOVEMBRE GRANDE SICILIA (GRIMALDI GROUP)
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL 27 NOVEMBRE GRANDE SICILIA (GRIMALDI GROUP)
091/7812811)
GIORNO
SCALO
sabato
Vulcano
Lipari
Salina
Rinella
Filicudi
Alicudi
Milazzo
LUNEDI’
DA
ARR.
PER
PART.
SOCIETA’
Napoli
06.45
Malta
20.30
Ustica
8.10 - 14.25
Ustica
19.00
Ustica
10.30 - 16.30
Napoli
06.30
Salerno
23.30
Napoli
20.15
Genova
23.59
Ustica
9.00 - 17.15
Ustica
09.30
Ustica
07.00 - 13.00
Napoli
20.00
Tunisi 01.30 (mart.)
Tirrenia-Cin
Grandi Navi Veloci
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
Ustica Lines
Grandi Navi Veloci
Grimaldi Group
Napoli
06.45
Genova
19.00
Livorno.
17.30
C.Vecchia 09.30
Napoli
06.30
Ustica
8.10 - 14.25
Ustica
19.00
Napoli
20.15
Genova
23.00
Livorno
23.30
C.Vecchia
22.00
Napoli
20.00
Ustica
9.00 - 17.15
Ustica
09.30
Tirrenia-Cin
Grandi Navi Veloci
Grimaldi Group
Grandi N.Veloci
Grandi Navi Veloci
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
MERCOLEDI’
Napoli
06.45
Genova
19.00
Napoli
06.30
Ustica
8.10 - 14.25
Ustica
19.00
Ustica
10.30 - 16.30
Napoli
20.15
Genova
23.00
Napoli
20.00
Ustica
9.00 - 17.15
Ustica
09.30
Ustica
07.00 - 13.00
Tirrenia-Cin
Grandi N. Veloci
Grandi N. Veloci
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
Ustica Lines
GIOVEDI’
Napoli
06.45
Genova
19.00
Livorno
17.30
C.Vecchia 09.30
Napoli
06.30
Ustica
8.10 - 14.25
Ustica
19.00
Ustica
10.30 - 16.30
Napoli
20.15
Genova
23.00
Livorno
23.30
C.Vecchia
22.00
Napoli
20.00
Ustica
9.00 - 17.15
Ustica
09.30
Ustica
07.00 - 13.00
Tirrenia-Cin
Grandi N. Veloci
Grimaldi Group
Grandi N.Veloci
Grandi N. Veloci
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
Ustica Lines
MARTEDI’
GIORNO
DA
ARR.
PER
22.50
23.25
00.30
01.45
02.20
04.20
21.00
23.00
23.35
00.50
16.20
15.10
01.55
02.30
ARRIVO
08.20
08.55
10.00
11.20
12.30
13.10
17.25
18.00
20.00
22.50
23.25
00.30
16.10
15.00
01.45
02.20
04.20
PARTENZA
06.30
08.30
09.05
10.10
10.45
11.55
14.00
18.40
18.05
17.00
16.25
15.10
ARRIVO
08.20
08.55
10.00
10.35
11.50
12.55
20.30
18.30
17.55
16.50
16.15
15.00
IL PORTO DI PALERMO
GIORNO PER
PART.
SOCIETA’
SAB.
TUNISI
11.00
GNV
DOM.
CIVITAVECCHIA
18.00
GNV
IL PORTO DI TERMINI IMERESE
GIORNO PER
MERC
CIVITAVECCHIA
GIOV.
CIVITAVECCHIA
ITINERARI NAVI DI LINEA
GIORNO
06.30
08.30
09.05
10.10
11.30
12.40
14.30
17.35
18.10
SCALO
sabato
21.00
23.00
23.35
00.50
01.55
02.30
PARTENZA
Vulcano
Lipari
Salina
Panarea
Ginostra
Stromboli
Lipari
Vulcano
Milazzo
giovedì
12 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
08.20
08.55
10.00
12.25
12.50
14.50
SCALO
21 NOVEMBRE MSC AMANDA F. YE646R (MSC SICILIA SRL
08 NOVEMBRE ZEUS PALACE (GRIMALDI GROUP)
091/7812811)
28 NOVEMBRE MSC LENA F. YE647R (MSC SICILIA SRL
091/7812811)
06.30
08.30
09.05
11.30
12.35
13.00
ARRIVO
Milazzo
Vulcano
Lipari
Salina
Panarea
Ginostra
Stromboli
Lipari
Vulcano
giovedì
PARTENZA
PART.
SOCIETA’
PART.
02.00
SOCIETA’
GNV
22.00
GNV
Cambi doganali
Validi dall’1 al 30 novembre 2016
Napoli
06.45
Tunisi
7.00
Genova
19.00
Napoli
06.30
Ustica 8.10 - 14.25 - 18.40
Ustica
19.00
Ustica
10.30 - 16.30
Napoli
20.15
Salerno
10.00
Genova
23.00
Napoli
20.00
Ustica 9.00 - 15.30 - 19
Ustica
09.30
Ustica
07.00 - 13.00
Tirrenia-Cin
Grimaldi Group
Grandi N. Veloci
Grandi N. Veloci
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
Ustica Lines
SABATO
Napoli
06.45
Genova
19.00
Napoli
06.30
C.Vecchia 08.00
Livorno.
17.30
Cagliari
07.30
Ustica
8.10 - 14.25
Ustica
19.00
Ustica
10.30 - 16.30
Salerno
10.00
Napoli
20.15
Genova
23.00
Napoli
20.00
Tunisi
11.00
Livorno
23.30
Cagiari
19.30
Ustica
9.00 - 17.15
Ustica
09.30
Ustica
07.00 - 13.00
Tunisi
12.00
Tirrenia-Cin
Grandi N. Veloci
Grandi N. Veloci
Grandi N.Veloci
Grimaldi Group
Tirrenia-Cin
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
Ustica Lines
Grimaldi Group
DOMENICA
Napoli
06.45
Genova
13.30
Tunisi
12.00
Ustica 8.10 - 14.25 - 18.40
Ustica
20.00
Ustica
10.30 - 16.30
Tunisi
15.30
Napoli
06.30
Napoli
20.15
Malta
17.00
C.Vecchia
19.00
Ustica 9.00 - 15.30 - 19
Ustica
08.00
Ustica
07.00 - 13.00
Salerno
19.00
Napoli
20.00
Tirrenia-Cin
Grandi NaviVeloci
Grandi Navi Veloci
A.fo S.N.S. SpA
S.N.S. SpA
Ustica Lines
Grimaldi Group
Grandi Navi Veloci
VENERDI’
DIVISA
EURO
$ Usa
Yen giapponese
Corona danese
Corona svedese
Lira sterlina
Corona norvegese
Corona ceca
Fiorino ungherese
Zloty polacco
Franco svizzero
$ canadese
$ australiano
$ neozelandese
Corona estone
Litas lituano
Lats lettone
Corona slovacca
Leu rumeno
Lev bulgaro
1,0979
113,49
7,4409
9,6980
0,89338
8,9585
27,021
307,08
4,3180
1,0854
1,4361
1,4298
1,5232
15,64660
3,45280
0,70320
30,31100
4,5020
1,95580
l Avvisatore
’
1 novembre 2016
5
marittimo
“Proposte deliranti e senza fondamento per spalleggiare il governo e agevolare l’invasione di aziende e mezzi dall’Est”
Cna-Fita: “L’autotrasporto italiano sotto attacco”
L’associazione delle imprese si scaglia contro Legambiente che in Italia vorrebbe eliminare gli aiuti al settore
Giacomo D’Orsa
Costituita lÊassociazione Alis, al vertice Guido Grimaldi
“U
na sparata quella di
Legambiente che propone
l’eliminazione di ogni
‘sussidio’ per l’autotrasporto in conto
terzi forse concepita come un utile
assist al ministro Delrio per stringere i
cordoni della borsa e tradire così le
intese siglate lo scorso anno tra il
Ministero dei Trasporti (con lo stesso
Ministro) e le associazioni di rappresentanza, a valere per un triennio. Una
proposta pessima nel metodo, ridicola
e disinformata nel merito. Come Cna
Fita - ha commentato Cinzia
Franchini, presidente nazionale dell’associazione - abbiamo più volte
aperto al dialogo anche con le associazioni ambientaliste a tra queste
Legambiente condividendone l’ambizione di rendere la mobilità delle
merci e delle persone più sostenibile”.
“La nostra associazione si è mostrata
spesso capace di proposte innovative
finalizzate a razionalizzare gli incentivi economici; una fra tutte quella di
trasformare i rimborsi sui pedaggi
autostradali in sconti direttamente al
telepass, non più a carico del contribuente bensì a spese dei concessionari. Sconti non generalizzati ma mirati
a premiare nella gomma, modalità
prevalente in Italia, il trasporto in
conto terzi che garantisce la migliore
efficienza nel load factor e quindi
nella sostenibilità del trasporto.
Proporre
invece,
come
fa
Legambiente, tagli indiscriminati,
generalizzati ed evidentemente
Trasporto intermodale sostenibile:
il gotha italiano unisce le sue forze
Marco Di Giovanni
disinformati, non solo è pericoloso ma
potrebbe rappresentare un dannoso
boomerang che come risultato pratico
avrebbe unicamente la sostituzione
della gomma italiana con quella dell’est Europa”.
“Mi sorprende, oggi, il pressappochismo della proposta. L’associazione
ambientalista confonde i sussidi
nazionali con rimborsi, quelli delle
accise, stabiliti da una direttiva europea che semmai mira e tenta l’armonizzazione del costo del gasolio professionale tra i paesi membri
dell’Unione Europea. Tutto ciò in un
momento drammatico dove la pressione di più fattori, come la perdurante congiuntura economica negativa, il
Il comparto accusa però nel totale una flessione del 10%
dumping sociale e la concorrenza
sleale da parte di aziende dell’est
Europa, costi operativi (gasolio, assicurazioni, pedaggi autostradali) ben
oltre la media europea sta falcidiando,
anno dopo anno le nostre imprese,
grandi, medie e piccole. Con queste
affermazioni forse si vuole fornire il
giusto alibi ad un Esecutivo a caccia
di nuove risorse economiche senza
però comprendere come colpire in
questo modo l’autotrasporto italiano
non renderebbe un favore al Paese,
alla sua logistica e alla sua efficienza
per non parlare della sicurezza e del
valore di tante imprese artigiane che
hanno garantito, nel tempo, flessibilità
e professionalità.”
E’ stata costituita a Roma A.L.I.S.,
Associazione
Logistica
dell’Intermodalità
Sostenibile.
Durante l’assemblea inaugurale, i
soci hanno eletto Guido Grimaldi,
Corporate Short Sea Commercial
Director del Gruppo Grimaldi, alla
carica di presidente dell’associazione.
Durante l’Assemblea è pervenuto il
messaggio di augurio della senatrice
Simona Vicari, Sottosegretario di
Stato alle Infrastrutture e i Trasporti,
la quale ha espresso apprezzamento
all’iniziativa confidando in una proficua collaborazione dell’Associazione
con il suo dicastero. La costituzione
dell’assemblea trae origine dalla
volontà dei soci di favorire lo sviluppo del trasporto intermodale che sia
ecosostenibile, oltre a sviluppare
sistemi di monitoraggio finalizzati
alla ricerca di soluzioni tecniche che
consentano riduzioni nelle emissioni
di gas nocivi, in particolare di CO2,
nell’ambiente. “Alis – ha detto Guido
Grimaldi - si pone grandi obiettivi
macroeconomici che io sposo in
pieno quali: l’internazionalizzazione
dell’Italia attraverso la maggior competitività dell’intermodale; la continuità territoriale con le grandi Isole.
Talune volte le nostre isole sono
infatti più importanti di tanti Stati e
Nazioni e quindi bisogna offrire un
servizio competitivo per le Isole;
riscatto del Mezzogiorno perché
l’Italia non potrà crescere se non cresce il Mezzogiorno; una strada da
percorrere per raggiungerlo è il contributo e la sfida del cabotaggio continentale, come le linee che esistono
dal Mezzogiorno al Nord Italia sull’asse Tirrenico ed Adriatico.
Cabotaggio continentale che riducendo i costi nel trasporto riduce così
il gap tra il Nord ed il Sud Italia; riduzione di emissioni di CO2 che le
Aziende garantiscono all’ambiente
mediante l’impiego dell’intermodalità quale soluzione logistica”. Le
Aziende che hanno partecipato come
fondatrici dell’A.L.I.S. sono 40 e rappresentano il gotha e l’eccellenza del
trasporto italiano, con una forza lavoro di oltre 100.000 persone.
La mediazione del Ministero non appiana le divergenze sullÊorganizzazione dei „saloni‰
Navi da crociera e commesse militari Fumata grigia al vertice sulla nautica
E’ boom per l’industria navale italiana Ucina e Nautica Italia si incontrano ma non siglano la „pace definitiva‰
L
Rosaria Falanga
N
el corso dell’assemblea degli
associati e degli aggregati di
Assonave, l’Associazione che rappresenta la gran parte dell’industria
navalmeccanica italiana, è emerso
un quadro del settore cantieristico
sempre più “polarizzato”, sia in termini di tipologie di mezzi che di
geografia. In particolare, il 2015 ha
registrato una domanda complessiva
di 41 milioni di Tslc (tonnellate di
stazza lorda compensata), con una
flessione di oltre il 10% rispetto al
2014, con alcuni settori in grande
calo, quali quello dell’offshore, che
nel 2015 ha visto un solo mezzo da
trivellazione ordinato, ed altri in
grande espansione, come quello crocieristico, che con il record di 19
nuove unità ordinate, porta il suo
portafoglio ordini a 47 grandi navi a
fine 2015. Anche il comparto militare ha visto nel 2015 un’importante
crescita con 96 ordini, per un valore
di Euro 29,6 miliardi (+74% vs
2014), mentre il mercato yacht vede
un rallentamento negli ordini superiori a 60 metri, ed una ripresa degli
ordini nelle dimensioni più ridotte.
La prima metà del 2016 vede un
avvio particolarmente fiacco per il
comparto delle navi mercantili, che
registra nuovi ordini complessivi
per soli 6,8 milioni di tslc. La tendenza alla polarizzazione del mercato si conferma ancora con un settore
Cruise in netta controtendenza, grazie ad addirittura 14 ulteriori nuovi
ordini perfezionati nel semestre (che
diventerebbero addirittura 25, conteggiando anche le Lettere di intenti
ancora da finalizzare), il comparto
l’Offshore praticamente azzerato, e
quello degli yacht in graduale ripresa. Gli ordinativi militari si sono
infine confermati soddisfacenti (41
nuovi ordini, per 8,8 miliardi di
euro, senza conteggiare il programma di complessivi Euro 34 miliardi
della Marina Australiana relativo a
12 sommergibili). Il 2015 e la prima
metà del 2016 hanno confermato la
tendenza alla polarizzazione anche
nel comparto delle riparazioni e trasformazioni navali.
a pace non è ancora in vista, ma
il confronto è iniziato e proseguirà fra Ucina Confindustria
Nautica, che organizza il Salone di
Genova, e Nautica Italiana, l'associazione i cui marchi hanno disertato
l'evento genovese. Il summit a Roma
– come si legge sul sito dell’Ansa convocato dal ministero dello
Sviluppo Economico che ha chiamato Ucina e Nautica Italiana proprio
per tentare una rappacificazione si è
concluso con una fumata grigia. "Un
incontro positivo. Le aperture che
abbiamo fatto da almeno due anni
hanno trovato la valutazione da parte
delle aziende fuoriuscite da
Confindustria - ha commentato la
presidente di Ucina Carla Demaria A loro abbiamo confermato l'ampia
disponibilità di Ucina a valutare
come integrare con eventi di settore
complementari il Nautico di Genova.
E' stato un tavolo di lavoro costruttivo e ci siamo accordati sul realizzare
un'analisi di fattibilità". "Da parte
nostra - ha commentato i presidene
di Nautica Itaiana Lamberto Tacoli la sensazione è di una riunione
costruttiva. Nel corso dell'incontro,
in modo sereno e aperto, siamo partiti nell' analisi delle posizioni contrapposte. Ci auguriamo che il confronto possa continuare nel rispetto
reciproco. In particolare Nautica
Italiana lavorerà sugli aspetti più
delicati quali location e governance,
con la consapevolezza che l'obiettivo
è quello di definire insieme una strategia di più Saloni Nautici nell'arco
dell'anno, che sia vincente e competitiva a livello internazionale, volano
di sviluppo per la nautica italiana e
utile per il settore".Da qui si capisce
che la pace non sarà facile da conquistare. Ucina ha aperto sulla possibilità di realizzare eventi collaterali
al Salone Nautico di Genova, con un
evento dedicato agli yacht di alta
gamma.
Pubblichiamo la didascalia corretta alla foto di pagina 5 del numero
scorso. Da sinistra: l’ammiraglio Monica, gli architetti Fucarino e
Zichichi e l’ingegnere Longo.
l Avvisatore
’
6
1 novembre 2016
marittimo
Alleanza coop: “Una scelta errata che non difende questa risorsa ittica e che mette a rischio migliaia di lavoratori”
Quote pesce spada, la marineria italiana dice no
La proposta avanzata dalla Commissione Ue, a tutela degli stock, non piace alle associazioni di categoria
Michelangelo Milazzo
“U
n no deciso all’introduzione di un sistema di
catture per la pesca al
pesce spada, che rischia di mettere a
repentaglio migliaia di posti di lavoro, molti dei quali nel settore della
pesca artigianale, senza peraltro
garantire una migliore tutela di questa
risorsa ittica. Il nostro paese è il
primo per flotta e produzione di tutto
il bacino, circa il 50% di catture, con
poco meno di 5000 tonnellate pescate
ogni anno. Non possiamo perdere
questo tassello importante dell’economia ittica. Dobbiamo evitare che si
ripeta quanto avvenuto dieci anni fa,
dopo l’introduzione di quote per il
tonno rosso. Una scelta che ha generato la fuoriuscita dal mercato di moltissime imprese. Ma questa volta l’effetto domino rischia di avere dimensione più devastanti, visto che la flotta per la pesca allo spada è dieci volte
superiore a quella del tonno prima
dell’introduzione dei quantitativi
massimi di cattura”.
E’ quanto ha chiesto l’Alleanza delle
Cooperative settore pesca nel corso
della riunione del Medac, che si è
svolta ad Ajaccio in Corsica, alla pre-
senza della Commissione europea,
dei rappresentati degli Stati membri e
della Commissione europea per la
tutela del tonno rosso e de grandi
pelagici (Iccat). Una riunione preparatoria all’assemblea Iccat, in programma a novembre in Portogallo,
chiamata a decidere sulle misure di
tutela per il pesce spada. “Siamo consapevoli che occorre adottare ulteriori misure per proteggere uno stock
altamente sfruttato ma ricordiamo
anche che l’Italia sta facendo moltissimo per salvaguardare la specie. La
lotta alla pesca illegale è dovere non
solo dello stato ma di tutta la categoria. Riteniamo, però, che prima di
arrivare a parlare di quote ci siano
molte altre leve da azionare: chiusure
spazio-temporali; ridefinizione degli
attrezzi da pesca (lunghezza e numero degli ami); sistemi di tracciabilità e
di identificazione per evitare che si
consumi prodotto di provenienza illecita; regolamentazione della pesca
non professionale.
Intanto il Ministero delle politiche
agricole alimentari e forestali ha reso
noto che lo scorso 29 settembre è
stato firmato il provvedimento ministeriale relativo alle misure tecniche
da adottare affinché venga rispettato
il periodo di chiusura della pesca di
pesce spada. “Queste misure - afferma il Sottosegretario di Stato
Giuseppe Castiglione – assicureranno
non solo l’effettivo divieto dell’attività di pesca, ma garantiranno la tutela dell’ecosistema attraverso la protezione degli esemplari giovanili di
pesce spada che in questo periodo
sono particolarmente diffusi e numerosi.” In particolare il provvedimento
impedisce l’uso degli ami non selettivi prevedendo, nel periodo ricompreso tra il 1 ottobre e il 30 novembre, il
divieto di cattura di esemplari della
specie “alalunga”, nonché di utilizzo
del “palangaro derivante” per il prelievo di altre specie bersaglio, ad
eccezione delle unità munite di permesso speciale per le catture di tonno
rosso.
LÊUe porta a 22 millimetri la dimensione minima. Sospiro di sollievo per il comparto che conta 710 imprese
Cresce la taglia minima delle vongole:
la pesca italiana vince la sua battaglia
Bianca Longo
bbiamo ottenuto un grande
“A
risultato frutto della collaborazione tra istituzioni, mondo scien-
tifico e associazioni di categoria. Si
conclude formalmente, e in modo
positivo, una procedura che abbiamo avviato per dare una soluzione
concreta a un problema particolarmente sentito dai pescatori italiani.
Desidero ringraziare il Commissario
Ue Karmenu Vella per il lavoro portato avanti e tutto il comparto ittico
che ha fortemente creduto nella possibilità di una soluzione condivisa.
Abbiamo a cuore la sostenibilità
dell’ambiente e il rispetto delle
norme, ma le regole devono tener
conto, laddove sia possibile, delle
specificità di ogni contesto e delle
esigenze di chi con il mare vive, e
parliamo in questo caso di circa 710
imprese e oltre 1600 addetti a cui si
aggiungono altre 300 imprese di
commercializzazione all'ingrosso e
altri 1000 addetti. L'Italia si impegna a monitorare che lo stock di
vongole resti a livelli sostenibili e
che non ci siano prelievi eccessivi,
ma da oggi – conclude il sottosegretario Castiglione - i nostri pescatori
sono più tutelati e le esportazioni,
che rappresentano quasi la metà
della produzione nazionale, sono
salve”. Così il Sottosegretario alle
politiche agricole alimentari e forestali Giuseppe Castiglione commenta il via libera definitivo da
Bruxelles alla riduzione della taglia
minima delle vongole, che passerà
da 25 a 22 millimetri.
Tre millimetri, dunque, ma fondamentali. Tanto che la disputa sulle
vongole, tra Roma e Bruxelles,
andava avanti da anni. Da un lato la
Commissione, che riprendendo in
realtà una normativa già in vigore in
Italia, imponeva i 25 millimetri
come misura minima dei molluschi
per proteggerli da un eccessivo
sfruttamento; dall’altro i pescatori
italiani e le loro associazioni di rappresentanza, che denunciano la scarsa redditività del loro commercio.
L’accordo, alla fine, è comunque
stato raggiunto.
Anche la Coldiretti Impresapesca
canta vittoria. Il via libera definitivo
da Bruxelles, afferma l’associazione, salva uno dei piatti più amati
dagli italiani dopo che i cambiamenti climatici hanno “rimpicciolito” le
vongole al di sotto della taglia consentita. La risoluzione dello “storico
contenzioso”, si sottolinea da parte
di Coldiretti, è utile a salvaguardare
anche le esportazioni, che rappresentano quasi la metà della produzione nazionale con un impatto
devastante su un settore che impegna direttamente in Italia una flotta
composta da circa 710 imprese e
oltre 1600 addetti.
Ambiente
Plastiche alla deriva:
il Mare Mediterraneo
è tra i più inquinati
R
ifiuti in mare: inquinamento e
smaltimento. Ne hanno discusso
i relatori d'eccezione all'interno dell'ottavo forum internazionale sull'economia dei rifiuti, promosso dal
consorzio PoliEco ad Ischia
(Napoli). Alla tavola rotonda, presieduta dalla direttrice del Consorzio,
Claudia Salvestrini, un convitato di
pietra: i 300 milioni di tonnellate di
plastica prodotti annualmente, così
come sottolineato da Silvestro
Greco, consulente scientifico presso
il ministero dell'Ambiente. Di queste, 8 milioni finiscono in mare. Un
problema, dunque, di dimensioni
gigantesche che ci tocca molto da
vicino, visto che il Mediterraneo
supporta circa il 30% di traffico di
idrocarburi, nonostante sia uno dei
mari più piccoli al mondo. Quali
soluzioni adottare, dunque? Un contributo importante, quello di Gian
Claudio Faussone, in rappresentanza
di Sintol, start up nata nel 2015
all'interno del Politecnico di Torino,
con l'idea di realizzare in Italia un
impianto di trasformazione dei residui plastici in carburanti, filone considerato promettente della green economy perché unisce i benefici della
riduzione dei rifiuti alla riduzione
dello sfruttamento delle risorse. Dal
canto suo, sempre in occasione dell'ottavo forum internazionale sull'economia dei rifiuti promosso dal
consorzio PoliEco ad Ischia
(Napoli), Cristina Fossi, docente di
Ecologia ed Ecotossicologia presso
l'Università di Siena ha illustrato il
progetto Plastic Buster, di cui
l'Ateneo è leader, per stimare la
quantità, le fonti, i percorsi, la distribuzione, le aree di convergenza dei
rifiuti. "Il marine litter- ha detto
Fossi- in particolare i rifiuti di plastica, ha raggiunto anche gli ecosistemi
più remoti, riversandosi sugli
ambienti costieri, ma anche nel
fondo marino sotto forma di piccoli
detriti plastici che, venendo a contatto con la fauna ittica, possono essere
anche molto dannosi per la salute
umana". Inoltre, Vito Felice
Uricchio, direttore dell'Istituto di
Ricerca sulle Acque, ha sottolineato,
oltre alla necessità di scoraggiare la
produzione stessa dei rifiuti, come
"qualsiasi rifiuto, anche quello ad
esempio abbandonato sulle Alpi,
prima o poi arrivi al mare",
La professionailità didattica Idsa, Imca e Hse permette ai tecnici subacquei italiani una maggiore spendibilità allÊestero. E la Sicilia è allÊavanguardia
Manos Kouvakis
I
n ambito internazionale, nelle operazioni offshore, esistono tre tipologie di standard: 1) gli standard formativi stabiliti dall’International Diving
Schools Association (IDSA) che rappresenta l’unica associazione didattica
nella subacquea industriale a livello
internazionale, così come in ambito
sportivo abbiamo diverse didattiche
PADI, CMAS, SSI e altre. È interessante sottolineare che corsi formativi
nazionali, come quelli degli Stati Uniti
d’America o del Canada, fanno sempre riferimento alla didattica
dell’IDSA che, a livello mondiale, ha
elaborato le regole per la formazione
nel settore inshore e offshore in base a
una più che quarantennale esperienza,
desunta dalle scuole che aderiscono a
Tre standard internazionali per gli Ots off-shore
Quando sicurezza e qualità dipendono dalla formazione
tale Associazione a livello mondiale;
2) gli standard operativi, riconducibili
all’International Marine Contractors
Association (IMCA), applicabili nel
cantiere (ad essi si rivolge anche la
citata normativa UNI 11366 sulla
sicurezza e tutela della salute nelle
attività subacquee ed iperbariche professionali al servizio dell’industria –
procedure operative); 3) gli Standard
di sicurezza dell’Health and Safety
Executive (HSE) quali, per esempio,
le norme HSE del Regno Unito.
Solo la corretta applicazione di questi
standard può garantire una maggiore
spendibilità della qualifica del sommozzatore italiano a livello internazionale, riportando la categoria al
livello che le spetta per la storia e per
le competenze che la caratterizzano.
Standard distinti, ma interconnessi fra
di loro, indispensabili per garantire il
massimo di sicurezza e qualità nella
gestione dei cantieri offshore in questo settore. E’ molto importante sottolineare che IMCA e IDSA da sempre
sono state associazioni complementari, nei settori che le distinguono.
In particolare, IMCA, nel suo documento “Reproducing the IMCA
Logo” dice che: There are only four
training courses for which IMCA
offers approval/recognition – Trainee
air diving supervisor, Trainee bell
diving supervisor, Assistant life support technician and Diver medic. Each
requires a training establishment to
apply for approval then satisfactorily
undergo an audit of its documentation,
facilities and course. Once IMCA has
confirmed approval/recognition such
establishments may use the wording
‘IMCA Approved’ or ‘IMCA
Recognised’ in relation to these specific courses only• No other courses are
approved/recognised by IMCA and,
therefore, no establishments should
state ‘IMCA Approved’ or ‘IMCA
Recognised’ in relation to any other
course.”
Esso è il documento con il quale
IMCA stabilisce le sue competenze,
come associazione di categoria che
non si occupa di formazione., e infatti
nessuno dei quattro corsi che fa può
essere considerato come corso
“bagnato”, ma come corso che può
aiutare nella gestione del cantiere in
superficie, inoltre in tale documento è
chiarissimo il fatto che IMCA non
vuole occuparsi della formazione dei
commercial divers, siano essi formati
per l’ambito portuale (OTS) o coloro
che hanno una qualifica per operare
negli ambienti inshore o offshore.
1 - segue
l Avvisatore
’
1 novembre 2016
7
marittimo
~ “Porti e Navi”: le immagini ~
- Riepilogativo del traffico gen/settembre 2016 (in tonn.)
Area Operativa
Totali Imb./Sbar.
di Palermo
e Termini Imerese
TONNELLAGGIO
MERCI
TOTALE
/
TOTAL TONNAGE
ALLA RINFUSA LIQUIDE DI CUI:
5.039.545
622.265
Petrolio grezzo
----------
Prodotti raffinati
622.265
Gas
----------
Altre rinfuse liquide
----------
MERCI
ALLA RINFUSA SOLIDE DI CUI:
299.327
Cereali
161.889
Mangimi
----------
Carbone
----------
„Da 23 anni, la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura spetta al Ministero‰
Minerali
----------
Fertilizzanti
----------
Altre rinfuse solide
137.438
L’A.P. risponde ai vigili del fuoco
Altre rinfuse
----------
Totale rinfuse
MERCI
Messina, 1959 (foto archivio prof. Giovanni Lo Coco)
“Abbiamo ricevuto da poco tempo la richiesta ufficiale di consegna dei locali”
436.765
VARIE IN COLLI DI CUI:
4.117.953
Contenitori
123.753
Ro/ro
3.994.200
Altri
----------
NAVI
5.124
ARRIVI + PARTENZE: ----------
PASSEGGERI
1.513.702
LOCALI - PASSAGGIO
(< 50
STRETTO
MIGLIA):
94.431
987.938
TRAGHETTI:
CROCIERISTI
431.333
HOME PORT:
51.067
TRANSITI:
380.266
N°
CONTENITORI IN
T.E.U. (TOTALE)
N°
CONTENITORI VUOTI IN
N°
CONTENITORI PIENI IN
N°
CONTENITORI
N°
CONTENITORI VUOTI
---------
N°
CONTENITORI PIENI
---------
T.E.U.
T.E.U.
(TOTALE)
9.664
1.115
8.549
---------
L’
Autorità portuale di
Palermo ha diramato nei
giorni scorsi una nota per
precisare che, “in riferimento alle
richieste avanzate dal personale dei
Vigili del fuoco in servizio presso
la struttura portuale, concessa dall’ex Ente autonomo portuale, oggi
Autorità Portuale, al Comando di
Palermo, nel 1995, “i locali sono
stati realizzati e consegnati d’urgenza, e provvisoriamente, 23 anni
fa. Occorre però far presente che il
Ministero dell’Interno, a cui il
Comando fa capo, avrebbe dovuto
avanzare la richiesta di consegna
definitiva dei locali, ma non lo ha
fatto. Tale richiesta è pervenuta
solo nei giorni scorsi agli uffici
dell’Autorità portuale preposti, che
stanno procedendo in tal senso. In
ogni caso, secondo l’art.34 del
Codice della Navigazione, che
riguarda le parti del demanio marittimo destinate ad altri usi pubblici,
in caso di consegna di un’area da
un ente a un altro, l’ordinaria e la
straordinaria manutenzione spettano all’amministrazione che ha
preso in carico i locali”.
L’edizione a colori on line
dell’Avvisatore Marittimo
all’indirizzo internet:
www.avvisatore.com
l Avvisatore
’
8
1 novembre 2016
marittimo
Avvisatore Giuridico
1
Il Protocollo del 2002 ha inciso fortemente sulla disciplina tracciata dalla Convenzione di Atene: più tutela agli utenti
Trasporto passeggeri e responsabilità oggettiva
Danni o colpe: sul vettore incombe l’onere della prova per cause di forza maggiore o assenza di negligenza
Ambra Drago
I
l Protocollo del 2002 ha introdotto
una ipotesi di responsabilità oggettiva, che opera fino alla concorrenza
di un primo livello di limitazione
risarcitoria, rispetto alla quale il vettore può liberarsi soltanto dando la
prova della ricorrenza di una delle
due tipologie di eventi anomali,
descritti alle lettere a e b, del menzionato art. 3, ovvero, “act of war,
hostilities, civil war, insurrection or a
natural phenomenon of an exceptional, inevitable
and
irresistible
character” (lett. a)
e derivazione integrale da “act or
omission
done
with the intent to
cause the incident
by a third party”.
Per i danni ulteriori (e fino al limite
di 400.000 DSP),
l’ultima parte dell’art. 3, della
Convenzione, nel testo emendato,
consente al vettore di dare la prova
liberatoria della derivazione dell’incidente all’origine del danno in
assenza di condotta a lui riconducibile in termini di “fault or neglect”.
Lo stesso regime è esteso alla
responsabilità per i danni ai bagagli
non consegnati (“cabin luggage”)
che derivino da «shipping incident»;
e comunque agli altri bagagli (senza
evocazione dello “shipping incident”). Per tutti i danni da morte e
lesioni personali subite dai passeggeri che non derivino da “shipping incident”, nei termini che si sono dianzi
precisati, fa invece ricadere sul dan-
neggiato la prova dell’imputabilità al
vettore. A suo tempo, con riferimento al testo originario della
Convenzione di Atene, si giustificava
il più ristretto ambito di operatività
della presunzione posta a carico del
vettore rispetto alla corrispondente
disciplina del vettore aereo e di quello ferroviario richiamandosi a quella
libertà di movimento di cui il passeggero gode a bordo della nave, ma non
sugli altri veicoli, il medesimo ordine
di considerazioni sembra aver prevalso anche nei lavori preparatori del
Protocollo del 2002, nel confronto
con la Convenzione di Montreal del
28 maggio 1999 e della disciplina
della responsabilità del vettore aereo
di passeggeri, che pure, come si è
visto, è stata accolta come modello a
cui ispirare la novella introdotta con
il Protocollo del 2002. Il Protocollo
del 2002 ha fortemente inciso anche
sulla limitazione. In base all’art. 7
della Convenzione, come modificato
dall’art. VI del Protocollo del 2002,
il limite per i danni alle persone è elevato comunque a 400.000 DSP, salvo
l’eventuale opzione del legislatore
nazionale di operare deroghe in
aumento, o persino l’esclusione del
limite. Per quanto concerne l’ambito
del danno risarcibile, la Convenzione
di Atene nel testo emendato dal
Protocollo del 2002, ha seguito l’esempio della Convenzione di
Montreal del 28 maggio 1999 anche
nell’escludere i “punitive or exemplary damages”. Se si vuole operare
un esame comparativo tra il testo di
diritto uniforme nella sua versione
originaria ed il
codice della navigazione per quanto attiene al regime dell’imputazione sembra che
il diritto uniforme
riesca ad accordare un regime di
imputazione della
responsabilità più
favorevole al vettore che nella
disciplina
del
codice della navigazione (ai sensi
del cui art. 409, “il vettore è responsabile per i sinistri che colpiscono la
persona del passeggero, dipendenti
da fatti verificatisi dall'inizio dell'imbarco sino al compimento dello sbarco, se non prova che l’evento è derivato da causa a lui non imputabile”).
In effetti, il legislatore del 1942 era
convinto di aver introdotto per il trasporto marittimo di persone un regime di responsabilità particolarmente
rigoroso sotto il profilo della prova,
in particolare a confronto con quello
applicabile al vettore terrestre.
6/7 - segue
Tratto ed elaborato
da www.dirittoestoria.it
Giurisprudenza
Vendita internazionale di merci
La Cassazione (sezioni unite, 4
novembre 2011, n. 22883 in Dir.
Trasp. 2012, III, 846) ha avuto
modo di puntualizzare circa la
determinazione giurisdizionale nel
settore del trasporto di vendita
internazionale di merci. Infatti, i
giudici della S. C. hanno richiamato l’art. 5, n.1, della Convenzione di
Bruxelles del 1968 ratificata
dall’Italia con legge n. 804 del 21
giugno 1971. Tale articolo recita:
“Il convenuto domiciliato nel terri-
torio di uno Stato contraente può
essere citato in giudizio in un
altro Stato contraente: 1) in materia contrattuale, davanti al giudice del luogo in cui l’obbligazione
dedotta in giudizio è stata o
dev’essere eseguita”; 2). Per tale
norma - correlata con l’art. 31
della Convenzione di Vienna - il
luogo di consegna viene individuato in quel porto di destinazione in cui i beni sono trasmessi al
primo vettore.
Se il contratto di vendita internazionale di merci implica il trasporto di beni, al fine di determinare la giurisdizione ai sensi dell’art. 5, n. 1, della Convenzione di
Bruxelles del 1968, per luogo di
consegna dell’acquirente (che è il
luogo in cui l’obbliogazione
dedotta in giudizio deve essere
eseguita) deve intendersi – in
conformità all’art. 31, comma 1,
lett. a, della Convenzione di
Vienna del 1980 – quello nel
quale i beni sono trasmessi al
primo vettore, indipendentemente dall’indicazione del luogo di
destinazione finale della merce.
Tale regola è suscettibile di essere
derogata in presenza di una
diversa clausola contrattuale;
tuttavia non rileva a tal fine la
clausola “C&F”, secondo la quale
i costi di noleggio della nave e gli
oneri del trasporto sono a carico
della società venditrice, perché
tale clausola non implica lo spostamento convenzionale del luogo
di consegna.
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