Rassegna Stampa - Federfarma Servizi

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RASSEGNA WEB PANORAMA.IT

Data pubblicazione: 02/11/2016

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Farmacia 2.0: ecco come la vorrebbero gli italiani Trovare tutto ciò che serve per la salute, ma anche fornire servizi per anziani e disabili e poter comunicare col farmacista tramite i social

Panorama / Scienza / Salute / Farmacia 2.0: ecco come la vorrebbero gli italiani Angelo Piemontese Un luogo dove usufruire, oltre alla dispensazione di farmaci, anche di personale qualificato per eseguire medicazioni e iniezioni , poter avere informazioni su visite specialistiche e la possibilità di effettuare in loco le prenotazioni. Così i cittadini vorrebbero la farmacia di domani: un vero e proprio presidio sanitario sul territorio.

Lo dice una indagine commissionata da Federfarma Servizi e Federfarma.Co su un campione rappresentativo della popolazione italiana.

Il sondaggio è stato commissionato prima di tutto per capire se i cittadini sono soddisfatti dell’applicazione della legge 405/01, che prevede la dispensazione direttamente dalle ASL di medicinali specifici per chi soffre di patologie croniche quali diabete di tipo 2, artrite reumatoide, broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Risultato: il 40% dei pazienti lamenta ostacoli nell’accedere ai controlli per colpa di liste di attesa troppo lunghe negli ospedali, il 33% denuncia la scarsa disponibilità e la difficoltà di ritirare i farmaci necessari .

Così uno su tre riterrebbe più comoda e accessibile la farmacia per avere i medicinali, anche per la familiarità con il farmacista che rende tutto più semplice e immediato.

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RASSEGNA WEB PANORAMA.IT

Data pubblicazione: 02/11/2016

“La maggioranza dei pazienti, ma anche i cittadini senza problemi di salute indicano nella farmacia del territorio il canale più agevole e gradito per la distribuzione di medicinali e servizi per la salute di qualunque genere” afferma Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi.

“Pensiamo alle difficoltà di chi distante dall’ospedale di riferimento o ai costi, sociali ed economici, delle ore di lavoro perse quando ci si deve assentare per mezza giornata per recarsi presso i centri di distribuzione a ritirare i farmaci” aggiunge Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi “Ciò conferma che le farmacie sono vissute con uno snodo centrale per la tutela del diritto alla salute degli italiani, il punto di raccordo più vicino e comodo con il Servizio Sanitario Nazionale. I distributori di farmaci e le cooperative di farmacisti sono pronti a rispondere alle esigenze espresse dagli italiani e si propongono di fornire alle farmacie territoriali anche quei farmaci e quei presidi attualmente distribuiti soltanto dalle ASL ”.

Ma come dovrebbe essere la farmacia del futuro secondo gli Italiani?

“La farmacia territoriale non può ridursi a vendere solo medicinali con il brevetto scaduto, ha le capacità per seguire la somministrazione di prodotti più innovativi per cui sia già stato valutato il rapporto costo/beneficio. La farmacia del domani, proprio in risposta ai bisogni dei pazienti, dovrà essere un centro di erogazione di molteplici servizi in ambito sanitario ” dice Esposito.

Un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi utili come una gestione integrata del paziente fra ospedale, medico di famiglia e farmacia, nutrizionista.

l’assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l’accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilità di prenotare visite ed esami. E anche usufruire della consulenza di un Uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione più facile e diretto con la farmacia di quartiere, magari attraverso i social media o whatsapp.

“Le diciassettemila farmacie ubicate sul territorio italiano sono pronte alla sfida” commenta Esposito “con un vantaggio anche per lo Stato: possiamo alleviare gli ospedali da certi oneri e rendere più snella e veloce la distribuzione dei farmaci oggi dispensati solo dai presidi ospedalieri”.

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  Attualità 

La carta d’identità della farmacia non può sbiadire 

Laura Benfenati   |  25 ottobre 2016     Alla 

convention

 di Federfarma Servizi e FederfarmaCo quest’anno si è voluto parlare anche ai  giornalisti per il pubblico, non solo a quelli di settore, organizzando una conferenza stampa alla  fine dei lavori congressuali. Ottima iniziativa, per raccontare a chi sente, spesso a sproposito,  parlare di casta, di 

lobby

, di liberalizzazioni, che cosa è la farmacia italiana e quanto preziose sono  le società di distribuzione dei farmacisti. «Con la legge 405 del 2001 le Asl sono entrate in  competizione con la farmacia sulla distribuzione dei farmaci e la carta d’identità della farmacia sta  scolorendo», ha esordito 

Giancarlo Esperti

, direttore di 

Federfarma Servizi

.  Inquietante il dato presentato sull’evoluzione delle quote di mercato dei farmaci del canale  farmacia e ospedaliero (valori realizzo industria, dati QuintilesIms): il primo si è ridotto al 38 per  cento nel 2016 (nel 2008 era 62 per cento) mentre il segmento ospedaliero, comprensivo di Dpc e  diretta, è passato al 62 per cento contro il 38 per cento del 2008.  Dall’indagine condotta da Datanalysis su 2.000 cittadini e 500 con patologie croniche, presentata  durante la  farmacista. 

convention

, è emerso che tre pazienti su quattro vorrebbero invece poter trovare in  farmacia medicinali ospedalieri e presidi sanitari distribuiti ora dalle Asl. Il 40 per cento lamenta  ostacoli nell’accedere ai controlli per colpa di liste d’attesa troppo lunghe negli ospedali, il 33 per  cento denuncia la difficoltà a ritirare farmaci necessari negli ospedali. In farmacia sarebbe tutto  più semplice e immediato, per l’accessibilità della struttura, la disponibilità e la familiarità del  Oggi in Italia ci sono 60 società di distribuzione intermedia con 133 filiali e 127 farmacie in media  per unità distributiva. Un patrimonio che potrebbe essere sfruttato molto meglio: le cooperative si  propongono dunque di distribuire alle farmacie territoriali anche i medicinali e i presidi  attualmente distribuiti solo dalle Asl. «Il cittadino si fida della farmacia territoriale e vorrebbe di  più», ha spiegato 

Antonello Mirone

, presidente di Federfarma Servizi. «Non possiamo ridurci a  vendere solo medicinali a brevetto scaduto: la farmacia di domani, proprio in risposta ai bisogni  dei pazienti – dall’indagine emerge che un cittadino su quattro vorrebbe più servizi in farmacia – 

     dovrà essere centro di erogazione di molteplici servizi in ambito sanitario». Mirone ha proseguito  ribadendo che i farmacisti vogliono chiarezza sui costi reali della distribuzione diretta e che la  soluzione per le farmacie per rimanere sul mercato, compatibilmente con le esigenze del Servizio  sanitario, è il cambio di remunerazione delle farmacie. Cesare Guidi e Massimo Massa, presidente  e direttore generale di FederfarmaCo hanno sottolineato l’importanza delle reti di farmacie, di  proprietà o indipendenti e affiliate. Al momento, hanno raccontato, sono già 2.000 i titolari che  hanno attivato processi di rete. Un giornalista di una testata di finanza ha chiesto quale potrà  essere il modello di business di queste reti di farmacie dei farmacisti: più simile a quello di Conad o  di Feltrinelli? «Più vicino al 

franchising

 di McDonald», ha risposto Massimo Massa. 

HealthDesk

Il Sondaggio

Al cittadino piacciono i servizi in farmacia

Soprattutto chi ha malattie croniche importanti preferirebbe poter avere i medicinali dal farmacista vicino casa piuttosto che fare chilometri per andare a prenderli in ospedale o alla Asl, dove di solito vengono dispensati quelli più innovativi. Ma non solo

redazione,

24 Ottobre 2016 12:00

Alla faccia dei reiterati appelli alla deospedalizzazione per spostare, riequlibrandola, l'assistenza sanitaria sempre più sul territorio, nella realtà ci sono segnali che vanno in tutt'altra direzione. Per esempio, i farmacisti (ma anche i medici di famiglia) sul territorio rischiano di essere sempre meno preparati ai ruoli che devono svolgere perché i medicinali che distribuiscono e prescrivono sono sempre di più a brevetto scaduto, mentre quelli più innovativi vengono erogati attraverso gli ospedali o le Asl. A paventare il rischio di un impoverimento della professionalità e competenza dei farmacisti territoriali è Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi, in occasione del convegno organizzato a Napoli tra il 20 e 22 ottobre dalla stessa Federfarma Servizi e da Federfarmaco. Eppure, come conferma un'indagine presentata in occasione dell'incontro nel capoluogo campano, i cittadini sarebbero i primi a salutare con entusiasmo lo spostamento di alcuni servizi dall'ospedale o dalla Asl alla farmacia sul territorio. L'indagine condotta da Datanalisys su un campione di 2 mila italiani rappresentativo della popolazione generale e 500 persone con patologie croniche dice infatti che per quattro pazienti su dieci avere rapporti con l'ospedale o la Asl per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà: un terzo dei pazienti (il 33%) denuncia la scarsa disponibilità e la difficoltà di ritirare i farmaci necessari e il 40% lamenta ostacoli nell’accedere ai controlli per colpa di liste di attesa troppo lunghe negli ospedali. Così il 67% del campione e, in particolare, il 75% di chi ha già un problema di salute, sarebbe ben contento se alla farmacia vicino casa venissero trasferiti alcuni servizi, a cominciare dalla distribuzione di medicinali che adesso sono erogati solo dall'ospedale. «La maggioranza dei pazienti, ma anche i cittadini senza problemi di salute – spiega Esperti – indica nella farmacia del territorio il canale più agevole e gradito per la distribuzione di medicinali e servizi per la salute di qualunque genere: ciò conferma – sostiene - che le farmacie sono vissute con uno snodo centrale per la tutela del diritto alla salute degli italiani, il punto di raccordo più vicino e comodo con il Servizio sanitario nazionale». I distributori di farmaci e le cooperative di farmacisti si dichiarano pronti a distribuire alle farmacie territoriali anche i farmaci e i presidi attualmente distribuiti soltanto dalle Asl. «Grazie al nostro sistema distributivo capillare possiamo già oggi assicurare la consegna dei farmaci ospedalieri su tutto il territorio, per semplificare la vita ai cittadini e rispondere ai loro bisogni – dice il direttore generale di Federfarma Servizi - ma anche sbloccare risorse negli ospedali e consentire per esempio ai farmacisti ospedalieri di tornare nelle corsie a svolgere il loro lavoro, anziché soltanto dispensare medicinali». Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, esorta quindi a pensare alle difficoltà di chi vive a chilometri di distanza dall’ospedale di riferimento o ai costi, sociali ed economici, delle ore di lavoro perse quando ci si deve recare ai centri di distribuzione a ritirare ciò di cui ha bisogno. «La farmacia territoriale non può ridursi a vendere solo medicinali con il brevetto scaduto – dice Mirone - ha le capacità per seguire la somministrazione di prodotti più innovativi per cui sia già stato

Dpc richiesta da 3 cittadini su 4. Federfarma Servizi: con Diretta a rischio professioni su territorio Pagina 1 di 4

Martedì, 25 Ottobre 2016, 10.52

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2016

Dpc richiesta da 3 cittadini su 4. Federfarma Servizi: con Diretta a rischio professioni su territorio

TAGS: FEDERFARMA, FEDERFARMA SERVIZI, DISTRIBUZIONE DIRETTA, GIANCARLO ESPERTI «La carta d'identità del farmacista sta sbiadendo, così come quella del medico di base, c'è ignoranza sull'innovazione e di certo non per scelta. A rimetterci è il cittadino che è costretto a rivolgersi alle strutture ospedaliere per poter avere consigli appropriati sulla propria terapia». Così il Direttore generale di Federfarma Servizi

Giancarlo Esperti

, a Napoli, in occasione della terza Convention annuale di Federfarma servizi e FederfarmaCo, spiega come la ARTICOLI CORRELATI

05-07-2016 |

Autorizzazioni a distribuzione, Esperti (Federfarma Servizi): serve decreto ministeriale per evitare distorsioni

02-03-2016 |

Vendita diretta a farmacie, Federfarma Servizi: va scoraggiata e non conviene progressiva riduzione della distribuzione per conto dei farmaci a favore della distribuzione diretta, stia minando il ruolo dei professionisti che lavorano sul territorio e lo sviluppo della Farmacia dei Servizi. Dal 2008 a giugno 2016, le quote di mercato dei farmaci nelle fasce C, A e H nelle farmacie territoriali è scesa passando dal 62% al 38%, in controtendenza con la diretta. «In alcune regioni il paziente deve addirittura recarsi in ospedale o nelle Asl anche per ritirare farmaci vecchi di 30 anni», spiega il presidente di Federfarma Servizi

Antonello Mirone

. Se il farmacista vicino a casa non può consigliare un paziente in terapia oncologica su effetti collaterali o interazioni dei farmaci antitumorali perché non li dispensa, quindi non gli viene offerta l'opportuna formazione e di conseguenza non li conosce, il paziente si vedrà sempre costretto a

21-10-2016 |

Napoli, appello corale dei vertici all'unità della categoria tornare in ospedale per qualsiasi malessere o dubbio legato al proprio percorso terapeutico. «Questo comporta un aggravio sia economico che di tempo per il paziente stesso, ma anche per la struttura ospedaliera e dunque per lo Stato. Nel frattempo, figure chiave come quella del farmacista territoriale e del medico di base che potrebbero tranquillamente, con l'opportuna formazione, sopperire al ruolo assolto dall'ospedale per questo tipo di interventi mirati al consiglio, viene lasciata in disparte e non sfruttata - afferma Esperti - Ovviamente mi riferisco sempre a quei farmaci il cui rapporto rischio-beneficio è stato ampiamente testato nel tempo», aggiunge. Tutto ciò avviene anche a discapito delle richieste dei cittadini: tre su quattro vorrebbero poter accedere al farmaco attraverso la farmacia vicino a casa, così secondo un'indagine condotta nel mese di settembre da Datanalysis, commissionata da Federfarma Servizi e FederfarmaCo, e presentata in occasione della Convention, che ha coinvolto duemila persone di età compresa tra i 18 e i 77 anni e 500 pazienti che convivono con malattie croniche tra i 28 e i 77 anni. L'indagine telefonica ha evidenziato che il 66.8% dei cittadini e il 73.2% dei LOGOUT

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25/10/2016

Dpc richiesta da 3 cittadini su 4. Federfarma Servizi: con Diretta a rischio professioni su territorio Pagina 2 di 4 pazienti affetti da cronicità pensano che la distribuzione dei farmaci ospedalieri dovrebbe essere garantita dalle farmacie. I pazienti vorrebbero inoltre poter usufruire di alcuni dei servizi solitamente offerti solo dagli ospedali, in particolare maggior assistenza per gli anziani, i disabili e i pazienti affetti da malattie croniche. «Se oggi c'è un unico ed ultimo vero presidio sanitario su territorio, dopo che ci hanno chiuso la bellezza di 26 mila posti letto, dove da qui a 5 anni avremo 16 mila medici di medicina generale in meno, questo è la farmacia. Le farmacie vanno difese e bisogna lavorare insieme sulla dpc, costruire dei percorsi insieme per aumentare la distribuzione degli innovativi all'interno della farmacia», afferma il Presidente di Senior Italia Federanziani Roberto Messina, ricordando che «l'82% dei farmaci è consumato dagli over 65: in totale ci sono 12 mln e mezzo di anziani in Italia, dei quali 2 mln e mezzo sono istituzionalizzati verso le strutture pubbliche e circa 1 mln e 785 mila istituzionalizzati a casa con le badanti, dunque il mercato degli anziani più o meno è di 8 mln. Noi Federanziani siamo circa in 4 mln, quindi si può dire che siamo il 50% del fatturato degli attivi delle farmacie, e il 35% del mercato nazionale e noi vogliamo i farmaci nella farmacia territoriale», conclude.

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25/10/2016

QUOTIDIANO.

NET

I servizi di Asl e ospedali? "Meglio andare in farmacia"

Secondo un sondaggio di Federfarma Servizi il 67% dei cittadini (e il 75% dei malati) accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia di molti dei servizi, come la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale

di OLGA MUGNAINI Ultimo aggiornamento: 22 ottobre 2016 Napoli, 22 ottobre 2016 - Come potrà e dovrà essere

la farmacia di domani

? Quali sono le aspettative dei cittadini e quali dovranno essere i rapporti con i servizi sanitari del territorio? Intanto già adesso tre pazienti su quattro vorrebbero trovare in farmacia i

medicinali ospedalieri

e i presidi sanitari distribuiti dalle Asl. Così come uno su quattro auspica che si possa arrivare a una gestione integrata del paziente fra ospedale, medico di famiglia e farmacia, con l'aggiunta di servizi quali

assistenza ad anziani, disabili

e pazienti con malattie croniche, l’accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilità di prenotare visite ed esami. Infine, uno su tre vorrebbe informazioni dal farmacista di fiducia via social o whatsapp. E' quanto emerge da un’indagine presentata a Napoli, al congresso di

Federfarma Servizi

e Federfarmaco, da cui risulta che gli italiani, soprattutto se affetti da qualche patologia cronica, ritengono la f

armacia un “hub” essenziale

e vorrebbero che ampliasse i servizi per i cittadini. Le lamentele verso la sanità pubblica sono sempre le stesse:

liste d’attesa

troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero e un’odissea per avere in tempi brevi i medicinali per la terapia, se a dispensarli è la clinica. Il risultato è che per molti avere rapporti con un ospedale o una Asl territoriale per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà. Ecco perchè il

67% dei cittadini e ben il 75% fra chi ha già un problema di salute

accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale. L’indagine è stata condotta da Datanalysis su

2.000 cittadini

rappresentativi della popolazione italiana e

500 pazienti con patologie croniche

come diabete di tipo 2, artrite reumatoide, broncopneumopatia cronica ostruttiva. “La maggioranza dei pazienti, ma anche i cittadini senza problemi di salute – spiega

Giancarlo Esperti

, direttore generale di Federfarma Servizi – indica nella farmacia del territorio il

canale più agevole e

 

gradito

per la distribuzione di medicinali e servizi per la salute di qualunque genere: ciò conferma che le farmacie sono vissute con uno snodo centrale per la tutela del diritto alla salute degli italiani, il punto di raccordo più vicino e comodo con il Servizio Sanitario Nazionale". I distributori di farmaci e le cooperative di farmacisti si dicono pronti a rispondere alle esigenze espresse dagli italiani e si propongono di distribuire alle farmacie territoriali anche quei farmaci e quei presidi attualmente distribuiti soltanto dalle Asl. "Grazie al nostro sistema distributivo capillare - prosegue Esperti - possiamo già oggi

assicurare la consegna dei farmaci ospedalieri

su tutto il territorio, per semplificare la vita ai cittadini e rispondere ai loro bisogni ma anche sbloccare risorse negli ospedali e consentire per esempio ai farmacisti ospedalieri di tornare nelle corsie a svolgere il loro lavoro, anziché soltanto dispensare medicinali”. Il presidente di Federfarma Servizi

Antonello Mirone

ricorda che ci sono pazienti che vivono a chilometri e chilometri dall’ospedale di riferimento e che per loro curarsi comporta quindi costi sociali ed economici molto alti: "La farmacia territoriale non può ridursi a vendere solo medicinali con il brevetto scaduto - aggiunge Mirone - ha le capacità per seguire la somministrazione di

prodotti più innovativi

per cui sia già stato valutato il rapporto costo-beneficio. La farmacia del domani, proprio in risposta ai bisogni dei pazienti, dovrà essere un centro di erogazione di molteplici servizi in ambito sanitario”. Da questo punto di vista le farmacie dal canto loro stanno già cercando di essere ancora più vicine alle esigenze degli italiani. Va in questa direzione ache la

"Carta Pro",

che consente la registrazione dei dati relativi alla salute del cittadino nel rispetto della privacy: "Può facilitare la conoscenza delle caratteristiche e delle esigenze dell’utente della farmacia - conclude Mirone - consentendo un rapporto ancora più stretto ed efficace, e può essere utile e conveniente soprattutto per gli

over 65

per i quali è stata studiata una

Carta Senior

che permette convenzioni, promozioni e altri servizi dedicati. Tutte queste iniziative servono a portare la farmacia sempre più al fianco del cittadino e delle sue necessità: un compito essenziale, visto che si tratta di un presidio che si trova ovunque e sempre a disposizione di tutti”.

ITALIA SANITÀ

VISITE E FARMACI IN OSPEDALI E ASL: DISAGI PER 4 PAZIENTI SU 10

Lo dimostra un'indagine condotta da Datanalysis su 2.000

  cittadini e 500 persone con patologie croniche come diabete di   tipo 2 e artrite reumatoide 22 ottobre 2016 -

Liste d'attesa troppo lunghe per i   controlli dopo un ricovero, un'odissea avere in tempi brevi i   medicinali per la terapia: per 4 pazienti italiani su dieci   avere rapporti con un ospedale o una Asl territoriale per   gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà. Così   il 67% dei cittadini e ben il 75% (3 su 4) di coloro che hanno   ha già un problema di salute accoglierebbe con sollievo il   passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi   gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei   medicinali erogati finora solo in ospedale.

Lo dimostra un'indagine condotta da Datanalysis su 2.000

  cittadini e 500 persone con patologie croniche come diabete di   tipo 2, artrite reumatoide, broncopneumopatia cronica   ostruttiva, presentata a un convegno organizzato da Federfarma   Servizi e Federfarma.Co. a Napoli, secondo cui un italiano su   quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi, come   una gestione integrata con ospedale e medico di famiglia,   l'assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie   croniche, l'accesso a servizi infermieristici e fisioterapici,   la possibilità di prenotare visite ed esami.

La farmacia si conferma perciò un punto di riferimento   essenziale, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di   comunicazione piu' facile e diretto, magari attraverso i social   media o whatsapp. "I distributori di farmaci e le cooperative di   farmacisti sono pronti a rispondere alle esigenze e si   propongono di distribuire alle farmacie territoriali anche quei   farmaci e quei presidi attualmente distribuiti soltanto dalle   Asl-spiega Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma   Servizi- grazie al nostro sistema distributivo capillare   possiamo già oggi assicurare la consegna su tutto il   territorio".

Benessere, Salute e Prevenzione 21 ottobre 2016

Farmaci in movimento

Copre tutta l'italia la filiera di approvvigionamento e distribuzione dei medicinali nelle farmacie e parafarmacie. Un sistema capillare e ipersicuro. A differenza di molte vendite in rete

di Elena Meli

Quattro ore, in rari casi otto-dieci

distribuzione dei medicinali, « . Tanto basta per avere un medicinale se in farmacia non si trova, perfino in uno sperduto paesino di montagna o su un’isoletta: è possibile grazie alla filiera di

55 grossisti con 113 magazzini sparsi in tutta Italia

. Sono i dati appena diffusi in occasione del congresso di Federfarma Servizi e Federfarma.Co, che spiegano come la capillarità ed efficienza della rete sia fra le migliori al mondo e assicuri pure l’immediato ritiro dal commercio di lotti di medicinali anomali.

Garantiamo ogni giorno due o tre consegne e tutti i prodotti sono tracciati

logiche commerciali non avrebbero ragione di esistere. «Invece sono essenziali: , per questo comprare in farmacia e parafarmacia è una garanzia di sicurezza» dice Giancarlo Esperti, presidente di Federfarma Servizi. «Lo stesso non si può dire sul web, al di fuori dei canali autorizzati». L’organizzazione meticolosa e le cooperative rendono possibile l’esistenza di farmacie che secondo

il medico spesso non si trova, una farmacia aperta 24 ore su 24 c’è sempre

» aggiunge Antonello Mirone, presidente Federfarma.Co. « farmacisti ospedalieri».

 

Ora siamo pronti a consegnare anche i medicinali ospedalieri e i presidi sanitari erogati dalle Asl

: poterli avere tramite la farmacia sotto casa sarebbe un grosso vantaggio per il cittadino, che spesso perde ore, deve assentarsi dal lavoro e fare chilometri per andare all’ospedale o alla Asl, e consentirebbe di risparmiare risorse e impiegare in modo più utile i

Edicola > FiloDiretto

Farmaci della diretta, due italiani su tre lI vogliono in farmacia

  22/10/2016 07:56:04

Per il 67% degli italiani i farmaci che oggi vengono distribuiti in modalità diretta

da Asl e ospedali dovrebbero essere dispensati dalle farmacie del territorio. E se si restringe la rilevazione alle sole persone affette da cronicità gravi, la quota di favorevoli sale al 73%. Sono alcune delle evidenze che emergono dalla ricerca condotta da Datanalysis su un doppio campione di individui – duemila persone di età compresa tra i 18 e i 77 anni e 500 pazienti affetti da cronicità varie, età 28-77 anni – per misurarne opinioni e orientamenti in tema di distribuzione diretta. Presentata ieri a Napoli nella cornice della III Convention

Federfarma Servizi

-Federfarmaco, l’indagine segna un punto a favore delle farmacie nell’eterna diatriba tra sostenitori e critici del doppio canale. Dalle risposte fornite, infatti, i due campioni mostrano una netta preferenza per le farmacie del territorio: perché sono più facili da raggiungere e c’è meno da aspettare (per il 32% dei 1.337 individui che nel primo gruppo si erano schierati a favore delle farmacie, per il 35% nel secondo gruppo), perché si conosce o si ha familiarità con il farmacista (24% e 20% rispettivamente), perché l’accesso al farmaco è più agevole (19% e 24%) oppure perché l’adesione alle terapie è maggiore (13% e 16%). «Se si sommano tutte le risposte che in qualche modo fanno riferimento alla prossimità delle farmacie» ha detto Ivano Leonardi, presidente di Datanalysis «si raggiunge il 50% circa dei rispondenti».

Più in generale, gli italiani vedono di buon occhio l’offerta di servizi

da parte delle farmacie del territorio. In particolare, i più gettonati sono l’erogazione di prestazioni che oggi sono reperibili solo in ospedale (quasi il 25% dei duemila individui del primo gruppo campione, il 29% nel secondo gruppo), la dispensazione di farmaci presenti solo in ospedale (22% e 25% rispettivamente), il supporto infermieristico (20 e 21%), l’integrazione con i medici di famiglia della zona (17,3% e 17,1%), le consulenze degli specialisti ospedalieri (15% e 7%). Interessante poi il segnale di insoddisfazione che, in tema di distribuzione ospedaliera dei farmaci, arriva dal campione dei pazienti cronici: alla richiesta di indicare la difficoltà di maggiore rilevanza incontrata nelle terapie dopo la dimissione dall’ospedale, un italiano su tre cita l’inadeguata accessibilità ai farmaci necessari per la terapia. E non è poco. (AS)

Edicola > FiloDiretto

Federfarma Servizi e Federfarmaco: non tutte le reti sono uguali

22/10/2016 00:03:47

Ci sono diversi modi di fare rete, ma le sole reti che possono realmente difendere

le farmacie indipendenti sono quelle che nascono e rimangono all’interno della professione. E uniscono farmacisti titolari con società dei farmacisti. E’ il messaggio lanciato dalla terza Convention di Federfarma Servizi e Federfarmaco, che si chiude oggi a Napoli dopo due giorni di confronto su sfide e prospettive del comparto. «L’attività condotta dalle società distributrici dei farmacisti su ddl concorrenza e carenze di farmaci» ha detto nel suo intervento il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone «dimostra che quando lavoriamo assieme i risultati arrivano. Dobbiamo quindi lavorare tutti quanti per aggregazioni vere che facciano da volano alla farmacia indipendente, basate su una progettualità orientata a tutelare la professione. Da tempo invochiamo un confronto tra tutte le sigle del settore per disegnare la farmacia del futuro, ma finora non abbiamo ricevuto risposte».

Il momento d’altronde impone scelte di campo non più procrastinabili

. «Il comparto è depatrimonializzato» ha ricordato il presidente di Federfarmaco, Cesare Guidi «e gli effetti sulle cooperative si fanno sentire, perché quelle che mostrano fondamentali solidi sono una minoranza». Di qui nasce il Progetto Star di Federfarmaco, rivolto innanzitutto alle società dei farmacisti in maggiore difficoltà ma anche alle altre: come ha spiegato Massimo Massa, direttore generale di Federfarmaco, l’obiettivo è quello di supportare le cooperative prendendo in carico alcune funzioni come gli acquisti, la logistica, il marketing, la negoziazione, l’amministrazione e via di seguito. Una centralizzazione che sgrava le società di farmacisti delle attività aziendali più complesse e quindi ne alleggerisce il peso. «Negli anni abbiamo acquisito competenze complesse» ha detto Massa alla convention «ora siamo in grado di mettere a disposizione dei nostri soci queste competenze: non è più tempo di velleitarismi individuali, per sopravvivere occorre recuperare efficienza e innovazione». I numeri di Federfarmaco, poi, corroborano il progetto: la società di servizi, infatti, ha chiuso il 2015 con un fatturato di 490 milioni di euro e nei primi sei mesi del 2016 ha già toccato quota 260 milioni.

Alla progettualità delle cooperative fa da eco la progettualità del sindacato titolari

: «Siamo riusciti a far entrare la farmacia nei Lea e nel Piano nazionale delle cronicità» ha ricordato nel suo intervento la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca «ci viene cioè accreditato un ruolo che dovrà poi trovare corrispondenza nella Convenzione nazionale e negli accordi regionali». E a proposito di Convenzione, proseguono dentro e fuori del sindacato i preparativi per l’avvio delle trattative: «La certificazione delle deleghe» ha ricordato ancora Racca «è ormai vicina alla conclusione, dovremo

  presentarci al tavolo con progetti strutturati sulla farmacia dei servizi forti anche dei numerosi studi che dimostrano quanto faccia risparmiare un modello come questo».

Per Assofarm, però, sarà decisivo giocare anche la carta della nuova remunerazione

: «Le farmacie sono in difficoltà anche se il capitale ancora deve arrivare» ha detto il segretario generale, Francesco Schito «la distribuzione diretta in alcune regioni ha raggiunto volumi tali che le farmacie possono reggersi puntando solo sull’extrafarmaco». «Le farmacie indipendenti dovranno fare perno sull’unità» è invece l’appello lanciato dal presidente dell’Utifar, Eugenio Leopardi «e dovranno essere brave a comunicare la loro identità nei confronti del pubblico». Il quale, comunque, continua a mostrare grande attaccamento ai presidi dalla croce verde: «Dobbiamo difendere la farmacia tutti assieme» ha detto il presidente di Senior Italia-Federanziani, Roberto Messina «perché rappresentano un vero e proprio tampone del Ssn. Noi continueremo a combattere perché il servizio venga preservato e valorizzato, opponendoci a provvedimenti come la determina Aifa sull’equivalenza terapeutica». (AS)

SANITÀ

OTT

21

2016

Napoli, appello corale dei vertici all'unità della categoria

«La farmacia è un presidio che deve erogare servizi sanitari. Non mi parlate né di bollettini postali né di spedizioni di pacchi», così tra l'altro il presidente di Federfarma Servizi

QUI

per vedere la videointervista ad Antonello Mirone

Antonello Mirone

gioverebbero solo ai nostri competitor che ci troverebbe più deboli», afferma il presidente, , durante l'apertura della terza Convention annuale di Federfarma Servizi e FederfarmCo, torna sul discorso che ha suscitato polemiche e scissioni all'interno del sindacato titolari, in un momento in cui l'unica vera necessità manifestata da tutti gli attori della filiera, e invocata dallo stesso Mirone, è quella di promuovere l'aggregazione. «L'invito è facile: evitare inutili ulteriori frammentazioni che riferendosi all'entrata dei capitali che si realizzerà con l'approvazione del Ddl concorrenza. Clicca «È da troppo tempo che invochiamo un progetto condiviso fra tutte le sigle del settore per disegnare insieme le caratteristiche della farmacia del futuro e per prevedere come in generale cambierà il mondo che le ruota intorno, ma ad oggi non otteniamo ancora risposte - prosegue Mirone - Assistiamo ancora ora ad un'inspiegabile attendismo che in tutta onestà ci lascia perplessi e cosa ancora peggiore vediamo prevalere forme di personalismo che, in un momento così delicato, sono assolutamente fuori luogo. La posta in gioco qui è troppo alta: le cooperative e le società dei farmacisti sono le uniche strutture in grado di difendere l'autonomia professionale ed economica del farmacista e di costituire un reale player nello scenario futuro, in un mercato che avrà più i contorni di un oligopolio che di un libero mercato a dispetto del fatto che tragga le sue origini dal Ddl concorrenza, ma perché ciò accada bisogna sottoscrivere un patto indissolubile e condividere un progetto. Non è più tempo di enunciare teorie ma bisogna agire». E sulla necessità di condividere un unico modello di intervento, non si tira indietro la Fofi: «Di fronte a questo scenario instabile la nostra forza potrebbe essere quella di presentare un progetto che possa cercare di essere all'avanguardia rispetto a quello che sarà il futuro della farmacia - afferma il presidente della Federazione

Andrea Mandelli

- specialmente considerando tutte queste tensioni che sono sul tappeto». D'altra parte «le battaglie si sono sempre fatte e continueranno a farsi perché il nostro è un mercato ambito - afferma il presidente di Federfarma Fofi, il senatore

Luigi D'Ambrosio Lettieri Annarosa Racca

- arriveranno i capitali e noi che siamo farmacisti indipendenti questa sfida la vinceremo». A promuovere la «necessità di maggiore unità tra le diverse categorie" e all'interno delle stesse è anche il presidente Utifar Eugenio Leopardi, secondo il quale «urge la necessità di sedersi tutti intorno a un tavolo per condividere un progetto comune". E i presupposti ci sarebbero già, come sottolinea il vicepresidente : «La catena siamo noi, la catena già esiste, è una catena che ha competenza, radicamento, capillarità e soprattutto ha una forte caratterizzazione che la rende percepita dai cittadini e recepita dalle istituzioni».

Attilia Burke

Congresso Federfarma Servizi-FederfarmaCo, da Napoli appello a condivisione e aggregazione

rifday.it

/2016/10/24/congresso-federfarma-servizi-federfarmaco-napoli-appello-condivisione-aggregazione/ RIFday 24/10/2016 Roma, 24 ottobre – Per rispondere all’ormai prossimo “sbarco” del capitale nel

retail

farmaceutico, la parole d’ordine, all’apparenza condivisa, scaturita dalla terza Convention annuale di Federfarma Servizi e FederfarmaCo tenutasi a Napoli alla fine della scorsa settimana, è soltanto una: puntare a una sempre maggiore aggregazione della categoria, evitando

“ulteriori frammentazioni che gioverebbero solo ai nostri competitor che ci troverebbe più deboli

” (come affermato da

Antonello Mirone

, presidente di Federfarma Servizi).

La rotta da seguire, insomma, non può essere che quella di un progetto condiviso tra le sigle di settore che, ha spiegato ancora Mirone, devono essere capaci di “

disegnare insieme le caratteristiche della farmacia del futuro e di prevedere come in generale cambierà il mondo che le ruota intorno”.

Una farmacia che, ha voluto precisare il presidente di Federfarma Servizi

,

deve essere un presidio che eroga servizi sanitari e dove non ci può essere spazio

“per pagare i bollettini postati o spedire i pacchi”:

Ma è una rotta che i nocchieri della categoria, almeno secondo Mirone, sembrano restii a seguire: “

A prevalere sono un’inspiegabile attendismo, che lascia davvero perplessi, e – cosa ancora peggiore – forme di personalismo che, in un momento così delicato, sono assolutamente fuori luogo

” ha affermato il presidente di Federfarma Servizi, che ha poi comprensibilmente sottolineato il ruolo strategico che può e deve recitare la componente che egli rappresenta.”

Le cooperative e le società dei farmacisti sono le uniche strutture in grado di difendere l’autonomia professionale ed economica del farmacista e di costituire un reale player nello scenario futuro, in un mercato che, con l’ingresso del capitale, sarà quasi inevitabilmente più un oligopolio che un libero mercato

,

con tanti saluti agli obiettivi dichiarati dal ddl Concorrenza

.

Perché ciò accada, però, bisogna sottoscrivere un patto indissolubile e condividere un progetto. Non è più tempo di enunciare teorie ma bisogna agire

“.

Un’indicazione sulla quale non hanno fatto fatica a convenire gli altri interventi, da quello del presidente della Fofi

Andrea Mandelli,

che ha rilanciato l’idea – già in corso di elaborazione in seno alla Fofi – di predisporre un progetto che si ponga all’avanguardia, cercando di anticipando quello che sarà il futuro della farmacia, alla luce di tutte le criticità già in essere e quelle che prevedibilmente arriveranno con l’approvazione del ddl Concorrenza.

Anche la presidente di Federfarma

Annarosa Racca

ha puntato sullo spirito di squadra e sull’orgoglio di categoria:

“Le battaglie le abbiamo sempre fatte in passato e dovremo continuare a farle in futuro”

ha affermato Racca

“perché il nostro è un mercato ambito. Ma anche con l’arrivo dei capitali, noi farmacisti indipendenti questa sfida la vinceremo”.

Una chiamata allo

“stringiamci a coorte”

ripresa in qualche modo da

Luigi D’Ambrosio Lettieri

, vicepresidente Fofi e senatore di CoR, che ha provato a esorcizzare lo spauracchio delle catene che verranno, affermando che

“la catena già esiste, siamo noi, e siamo una catena che ha competenza, radicamento, capillarità e soprattutto una forte caratterizzazione che la rende percepita dai cittadini e recepita dalle istituzioni”.

Sul tasto della “unità di intenti” tra le varie componenti della distribuzione farmaceutica (ma anche all’interno di ogni singola categoria: trasparente il riferimento alle attuali lotte intestine in Federfarma) è tornato invece il presidente Utifar

Eugenio Leopardi

, anch’egli convinto dell’urgenza di

“sedere tutti intorno a un tavolo per condividere un progetto comune”.

Ma, almeno a giudicare dall’aria che tira, si tratta di auspici che sarà tutt’altro che semplice spostare sul piano della concretezza.

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Data pubblicazione: 22/10/2016

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Visite, farmaci, ospedali e Asl: disagi per 4 pazienti su 10

Tre su 4 vorrebbero trovare in farmacia medicinali e presidi 22 ottobre, 18:49 Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione Suggerisci () ANSA SALUTE PROFESSIONAL A Venezia il 47/mo congresso Società italiana di Neurologia In Italia sono oltre un milione le persone affette da demenza Vampate calore menopausa potrebbero essere questione di geni Maltrattano e sedano paziente, denunciate infermiere a Roma Nel reparto di cardiologia del San Filippo Neri VAI AL SITO PROFESSIONAL   ROMA - Liste d'attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, un'odissea avere in tempi brevi i medicinali per la terapia: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una Asl territoriale per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà. Così il 67% dei cittadini e ben il 75% (3 su 4) di coloro che hanno ha già un problema di salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale.

Lo dimostra un'indagine condotta da Datanalysis su 2.000 cittadini e 500 persone con patologie croniche come diabete di tipo 2, artrite reumatoide, broncopneumopatia cronica ostruttiva, presentata a un convegno organizzato da Federfarma Servizi e Federfarma.Co. a Napoli.

Un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi, come una gestione integrata con ospedale e medico di famiglia, l'assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l'accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilità di prenotare visite ed esami. La farmacia si conferma perciò un punto di riferimento essenziale, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione più facile e diretto, magari attraverso i social media o whatsapp.

"I distributori di farmaci e le cooperative di farmacisti sono pronti a rispondere alle esigenze e si propongono di distribuire alle farmacie territoriali anche quei farmaci e quei presidi attualmente distribuiti soltanto dalle Asl-spiega Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi- grazie al nostro sistema distributivo capillare possiamo già oggi assicurare la consegna su tutto il territorio".  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA Indietro condividi: SPECIALI ED EVENTI Vicina era 'post antibiotici', campagna con spot Tognazzi Promossa da Società Italiana Terapia Antinfettiva anche con sito Salute: policitemia vera, malattia rara da 1.000 casi anno Avanzano nuovi farmaci, capostipite Ruxolinitib atteso in Italia Contro il cancro in futuro ognuno avrà la propria dieta Parla Khayat oncologo autore best seller 'Vera dieta anticancro" In Italia farmaci equivalenti da 20 anni, miliardi risparmi Prezzo medio sceso del 15%, aumenta accesso a cure Farmaci: da Teva Italia investimenti per 140 mln in 10 anni Esportazioni pari a 95% produzione, 1.400 dipendenti Oltre 340mila accessi 2

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Odissea sanità per visite e medicine In difficoltà quattro pazienti su dieci

  VIDEO FOTO LE ALTRE SEZIONI ▼ 0 b c d Liste d'attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, un'odissea avere in tempi brevi i medicinali per la terapia: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una Asl territoriale per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà. Così il 67% dei cittadini e ben il 75% (3 su 4) di coloro che hanno ha già un problema di salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale. Lo dimostra un'indagine condotta da Datanalysis su 2.000 cittadini e 500 persone con patologie croniche come diabete di tipo 2, artrite reumatoide, broncopneumopatia cronica ostruttiva, presentata a un convegno organizzato da Federfarma Servizi e Federfarma.Co. a Napoli, secondo cui un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi, come una gestione integrata con ospedale e medico di famiglia, l'assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l'accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilità di prenotare visite ed esami. La farmacia si conferma perciò un punto di riferimento essenziale, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione più facile e diretto, magari attraverso i social media o whatsapp. «I distributori di farmaci e le cooperative di farmacisti sono pronti a rispondere alle esigenze e si propongono di distribuire alle farmacie territoriali anche quei farmaci e quei presidi attualmente distribuiti soltanto dalle Asl-spiega Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi- grazie al nostro sistema distributivo capillare possiamo già oggi assicurare la consegna su tutto il territorio». Sabato 22 Ottobre 2016, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 22-10-2016 12:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA COMMENTA LA NOTIZIA Scrivi qui il tuo commento Sequestro di preziosi ad affiliato clan Contini IL VIDEO PIU' VISTO Higuain e Donnarumma si sfidano sul web + VAI A TUTTI I VIDEO FANTASY O PREISTORIA «È un drago che vola tra le montagne». «No, è uno...

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Data pubblicazione: 22/10/2016

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Salute: farmaci ospedalieri, disagi per 4 pazienti su 10

22 Ottobre 2016 (AGI) - Roma, 22 ott. - Liste d'attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, un'odissea avere in tempi brevi i medicinali per la terapia se a dispensarli e' la clinica: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una ASL territoriale per gestire la propria malattia e' fonte di disagi e difficolta'. Cosi' il 67% dei cittadini e ben il 75% fra chi ha gia' un problema di salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da ASL e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale. Lo dimostra un'indagine inedita presentata in occasione del convegno organizzato da Federfarma Servizi e Federfarma.Co. a Napoli, il 20 e 21 ottobre, secondo cui un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi utili come una gestione integrata del paziente fra ospedale, medico di famiglia e farmacia, l'assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l'accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilita' di prenotare visite ed esami. La farmacia si conferma percio' un punto di riferimento essenziale per tutti gli italiani, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione piu' facile e diretto con la farmacia di quartiere per conoscere tutte le iniziative, magari attraverso i social media o whatsapp. (AGI) Red/Pgi (Segue) VIDEO SALUTE VIAGGI ALTRO I SONDAGGI DEL GIORNO Scegliete un aggettivo per descrivere Massimo D'Alema VOTA SUBITO!

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23 ottobre 2016

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Data pubblicazione: 22/10/2016

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Sanità, visite e farmaci in ospedale e ASL: disagi per il 40% dei pazienti

Per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una Asl per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà A cura di Filomena Fotia 22 ottobre 2016 - 15:06 420 mila Il Festival dell’Innovazione e della scienza di Settimo Torinese Liste d’attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, dif coltà degne di un’odissea per avere in tempi brevi i medicinali per la terapia se a dispensarli è la clinica: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una Asl per gestire la propria malattia è fonte di disagi e dif coltà. Così il 67% dei cittadini e ben il 75% fra chi ha già un problema di Salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati nora solo in ospedale. Lo rivela un’indagine Datanalysis, presentata al convegno organizzato da Federfarma servizi e Federfarma.Co. a Napoli, il 20 e 21 ottobre.

Secondo la ricerca, un italiano su 4 vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi ‘chiave’ come una gestione integrata del paziente fra ospedale, medico di famiglia e farmacia, l’assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l’accesso a prestazioni infermieristiche e sioterapiche, la possibilità di prenotare visite ed esami. La ‘croce verde’, insomma, si conferma perciò un punto di riferimento importante per gli italiani, tanto che uno su 3 vorrebbe un canale di comunicazione più facile e diretto con la farmacia di quartiere per conoscere tutte le iniziative, magari attraverso i social media o whatsapp. L’indagine ha coinvolto 2.000 cittadini e 500 pazienti con patologie croniche come diabete di tipo 2, artrite reumatoide, Bpco. “ La maggioranza dei pazienti, ma anche i cittadini senza problemi di Salute – spiega Giancarlo Esperti, direttore generale di Federfarma Servizi – indicano nella farmacia del territorio il canale più agevole e gradito per la distribuzione di medicinali e servizi per la Salute di qualunque genere “. “ I distributori di farmaci e le cooperative di farmacisti sono pronti a rispondere a queste esigenze e si propongono di distribuire alle farmacie territoriali – afferma – anche quei farmaci e quei presidi attualmente distribuiti soltanto dalle Asl. Grazie al nostro sistema distributivo capillare possiamo già oggi assicurare la consegna dei farmaci ospedalieri su tutto il territorio “. “ Pensiamo alle dif coltà di chi vive a chilometri e chilometri dall’ospedale di riferimento o ai costi, sociali ed economici, delle ore di lavoro perse quando ci si deve assentare per mezza giornata per recarsi nei centri di distribuzione a ritirare i farmaci – aggiunge Antonello Mirone, presidente di Federfarma servizi – La farmacia territoriale non può ridursi a vendere solo medicinali con il brevetto scaduto, ha le capacità per seguire la somministrazione di prodotti più innovativi per cui sia già stato valutato il rapporto costo/bene cio. La farmacia del domani, proprio in risposta ai bisogni dei pazienti, dovrà essere un centro di erogazione di molteplici servizi in campo sanitario “.

A cura di 

Filomena Fotia

  15:06 22.10.16

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Servizi e medicinali ospedalieri, per 75% pazienti anche in farmacia

Red/Cro/Bla 22 ottobre 2016 Roma, 22 ott. (askanews) - Liste d'attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, un'odissea avere in tempi brevi i medicinali per la terapia se a dispensarli è la clinica: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una ASL territoriale per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà. Così il 67% dei cittadini e ben il 75% fra chi ha già un problema di salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale. Lo dimostra un'indagine inedita presentata in occasione del convegno organizzato da Federfarma Servizi e Federfarma.Co. a Napoli, secondo cui un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi utili come una gestione integrata del paziente fra ospedale, medico di famiglia e farmacia, l'assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l'accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilità di prenotare visite ed esami.

La farmacia si conferma perciò un punto di riferimento essenziale per tutti gli italiani, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione più facile e diretto con la farmacia di quartiere per conoscere tutte le iniziative, magari attraverso i social media o whatsapp.

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Servizi e medicinali ospedalieri, per 75% pazienti anche in farmacia

 22 ottobre 2016    Politica e società Lo afferma una indagine per Federfarma Servizi e Federfarma.Co. (askanews) – Roma, 22 ott 2016 – Liste d’attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, un’odissea avere in tempi brevi i medicinali per la terapia se a dispensarli e’ la clinica: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una ASL territoriale per gestire la propria malattia e’ fonte di disagi e difficolta’. Cosi’ il 67% dei cittadini e ben il 75% fra chi ha gia’ un problema di salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale. Lo dimostra un’indagine inedita presentata in occasione del convegno organizzato da Federfarma Servizi e Federfarma.Co. a Napoli, secondo cui un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi utili come una gestione integrata del paziente fra ospedale, medico di famiglia e farmacia, l’assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l’accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilita’ di prenotare visite ed esami. La farmacia si conferma percio’ un punto di riferimento essenziale per tutti gli italiani, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione piu’ facile e diretto con la farmacia di quartiere per conoscere tutte le iniziative, magari attraverso i social media o whatsapp. (Segue) Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto: Nome Email Ho letto e acconsento l'informativa sulla privacy Informativa privacy Sardiniapost Iscriviti TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: BLOGGER L’autunno è una seconda primavera  12 ottobre 2016 L’autunno è una seconda primavera, diceva il giornalista e scrittore Albert Camus. L’autunno è il tempo in cui tutto esplode con la sua ultima bellezza, come se la natura si fosse...

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Data pubblicazione: 22/10/2016

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Visite, controlli e farmaci: tutti i disagi della Sanità italiana

retenews24   Twitter  22 ottobre 2016   condividi        Liste d’attesa troppo lunghe per i controlli dopo un ricovero, un’odissea avere in tempi brevi i medicinali per la terapia: per 4 pazienti italiani su dieci avere rapporti con un ospedale o una Asl territoriale per gestire la propria malattia è fonte di disagi e difficoltà. Così il 67% dei cittadini e ben il 75% (3 su 4) di coloro che hanno ha già un problema di salute accoglierebbe con sollievo il passaggio alla farmacia del territorio di molti dei servizi gestiti da Asl e ospedali, prima fra tutte la distribuzione dei medicinali erogati finora solo in ospedale. Lo dimostra un’indagine condotta da Datanalysis su 2.000 cittadini e 500 persone con patologie croniche come diabete di tipo 2, artrite reumatoide, broncopneumopatia cronica ostruttiva, presentata a un convegno organizzato da Federfarma Servizi e Federfarma.Co. a Napoli.

Un italiano su quattro vorrebbe trovare in farmacia anche altri servizi, come una gestione integrata con ospedale e medico di famiglia, l’assistenza ad anziani, disabili e pazienti con malattie croniche, l’accesso a servizi infermieristici e fisioterapici, la possibilità di prenotare visite ed esami. La farmacia si conferma perciò un punto di riferimento essenziale, tanto che uno su tre vorrebbe un canale di comunicazione più facile e diretto, magari attraverso i social media o whatsapp.

Un detenuto prima di morire chiede un foglio ed una penna. Quello che scrive lascia tutti senza parole Curiosità CATEGORIE:   SALUTE T A G :   ASL SANITA' VISITE    Facebook      Twitter      Whatsapp  23 ottobre 2016    direzione   Mega evasione: fuggiti 174 prigionieri nel carcere di Haiti La notizia sta rimbalzando su tutti i giornali nazionali stamattina. Una “Prison Break” haitiana con evasione di un enorme numero di detenuti! Le autorità haitiane sono in … stato di allerta, dopo la fuga di quasi 200 prigionieri da un centro penitenziario del    Facebook      Twitter      Whatsapp  23 ottobre 2016    retenews24   Germania, 17enne somalo si suicida mentre la folla lo incita 1