Foglietto della Messa in versione

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dello spirito” che rimanda ben oltre le
“quattro mura”. La mancanza di una
dimora, l’allontanamento, l’impossibilità di abitare una casa si associano
strettamente alla malattia del corpo (il
lebbroso) o dello spirito (l’indemoniato, il figlio prodigo). Al contrario, situazioni ed eventi di guarigione, rinascita, riscatto o redenzione vengono
invece descritti come “ritorno a casa”.
È evidente che per abitare uno spazio
occorre essere nella condizione di poterlo legittimamente occupare. Tuttavia, proprio perché l’ “abitare” in senso profondo ha una valenza molto più
ampia del semplice significato fisico e
spaziale, il semplice possesso è una condizione necessaria ma non esclusiva.
“Difatti: la ricerca di una casa per sé e per
la propria famiglia non può assorbire indiscriminatamente tutte le energie e risorse
personali diventando una sorta di idolo;
non sono i muri ed il tetto di una casa a
determinare di per sé la qualità ed il valore
dell’abitare ma il modo d’uso che noi facciamo degli oggetti e degli spazi, le pratiche
che sviluppiamo, la tensione abitativa che
generiamo, il senso che diamo all’abitare
con le nostre scelte e le nostre azioni; la casa
è sempre carica di una grande simbologia:
riparo e protezione; ambito delle relazioni
tra generazioni, dell’accoglienza e della
condivisione; spazio dove si educa e da cui
si parte per costruire il futuro ed il nuovo;
luogo che permette ad ogni essere umano
di liberare la propria energia istituendolo
responsabile nei confronti dell’altro e della
diversità”. (Tratto da “Dispense per la
formazione 2013” don Gianni Chiesa)
Valutando con attenzione tutti questi
aspetti, forse non è dovuta al caso l’affermazione di Gesù: “Le volpi hanno
le loro tane e gli uccelli del cielo i loro
nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha
dove posare il capo” (Mt 8,20), proclamata per dare senso e forza al testo del
giudizio finale dove il Figlio dell’uomo si identifica con coloro che sono
senza casa. Egli fa sue, assumendole
su di sé, tutte le difficoltà e le condizioni che questa situazione comporta:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per
voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete
dato da mangiare, ho avuto sete e mi
avete dato da bere; ero forestiero e mi
avete ospitato” (Mt 25,34-35).
Partendo da queste considerazioni e
dalla consapevolezza di come la crisi
economica e ponga alcune famiglie
nella condizione di esclusione abitativa, la Caritas Diocesana ha generato
risposte diversificate al bisogno abitativo: sostegno attraverso il pagamento
delle utenze e delle spese condominiali; erogazione di contributi economici
per alleviare le situazioni di morosità
incolpevole nel pagamento degli affitti, secondo criteri e logiche di welfare
partecipato e comunitario; messa a
disposizione di alloggi temporanei per
dare casa a quelle famiglie che si sono
trovate per strada.
Qualora anche tu volessi aiutare chi non ha casa o rischia di perderla, puoi farlo
in forme diverse:
- Sostenere il “Fondo Famiglia-Casa” della Diocesi
- Offrire il tuo tempo per seguire le situazioni di famiglie in difficoltà
- Offrire la tua casa per ospitare un minore
- Accordarsi con un gruppo di famiglie per affittare un appartamento e offrire
casa ai richiedenti asilo o ad una famiglia in difficoltà
Oppure, pensare a qualcosa di nuovo che la fantasia della carità può suggerire.
CICLO C
33ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Messa Festiva
33ª Domenica
del Tempo Ordinario
13 Novembre 2016
GIORNATE DIOCESANE DELLA CARITÀ
La Giornata Diocesana della Carità, in questo anno, coincide con la chiusura diocesana del Giubileo Straordinario della Misericordia, in attesa della conclusione dell’Anno
Santo la prossima domenica a Roma. La provvidenziale coincidenza di date ci è di aiuto
per meditare sulla necessità di tradurre in opere di misericordia, corporali e spirituali, il
favorevole tempo di Grazia che la Chiesa ha accolto e vissuto in questo Giubileo.
Abbiamo attraversato la Porta della Misericordia, siamo entrati nel cuore del Padre,
siamo stati accolti come figli amati e attesi nella sua Casa. Il Signore che è venuto ad
abitare in mezzo a noi ci desidera attorno alla sua mensa, in comunione con lui, ospiti
graditi e degni di cura.
Anche noi, allora, rivestiti dell’amore di Cristo, ci disponiamo all’accoglienza affinché
la nostra società e la Chiesa sappiano sempre più essere casa, spazio di fraternità e di
ascolto, luogo di dialogo e di serenità.
RITI DI INTRODUZIONE
Dopo il saluto liturgico si suggerisce questa
introduzione
INTRODUZIONE
I discepoli ammirano la costruzione del tempio di Gerusalemme e ne rimangono ammirati.
Gesù li aiuta a proiettare oltre il loro sguardo,
invitandoli a non fissare gli occhi ed il cuore
sulle ‘cose che passano’ ma a tendere verso
ciò che rimane. Intuiamo che solo l’amore resta
e che ogni gesto di carità, compiuto nel nome
del Signore, edifica il tempio santo di Dio che
nulla potrà mai distruggere. In questa domenica, in cui la nostra Diocesi celebra la chiusura
del Giubileo Straordinario della Misericordia,
invochiamo dal Signore il dono di un cuore capace di carità, i cui frutti rimangono in eterno.
COLLETTA
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel
tuo servizio, perché solo nella dedizione a te,
fonte di ogni bene, possiamo avere felicità
piena e duratura. Per il nostro Signore...
Oppure
O Dio, principio e fine di tutte le cose, che raCICLO C
duni tutta l’umanità nel tempio vivo del tuo Figlio, fa’ che attraverso le vicende, lieti e tristi,
di questo mondo, teniamo fissa la speranza
del tuo regno, certi che nella nostra pazienza possederemo la vita. Per il nostro Signore
Gesù Cristo...
LITURGIA DELLA PAROLA
PRIMA LETTURA ML 3, 19-20
Dal libro del profeta Malachìa
Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un
forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel
giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore
degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio
33ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
SALMO RESPONSORIALE DAL SALMO 97
Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
SECONDA LETTURA 2 TS 3, 7-12
Dalla seconda lettera di San Paolo
apostolo ai Tessalonicési
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci
a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi
in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato
duramente, notte e giorno, per non essere di
peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci
a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre
dato questa regola: chi non vuole lavorare,
neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una
vita disordinata, senza fare nulla e sempre in
agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi
il pane lavorando con tranquillità.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO LC 21,28
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
CICLO C
VANGELO LC 21, 5-19
Dal vangelo secondo Luca
Con la vostra perseveranza salverete le
vostre anime.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del
tempio, che era ornato di belle pietre e di doni
votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali,
di quello che vedete, non sarà lasciata pietra
su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque
accadranno queste cose e quale sarà il segno,
quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”,
e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro!
Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non
vi terrorizzate, perché prima devono avvenire
queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro
nazione e regno contro regno, e vi saranno in
diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni
grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo
metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle
prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra
difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché
tutti i vostri avversari non potranno resistere
né controbattere. Sarete traditi perfino dai
genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici,
e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da
tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un
capello del vostro capo andrà perduto. Con la
vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore
R. Lode a te, o Cristo.
PREGHIERE DEI FEDELI
Il Signore ci ricorda sempre che la nostra
quotidianità non è mai sprecata se la viviamo
come un servizio a lui e agli altri.
Preghiamo insieme e diciamo: Insegnaci
ad amare, Signore.
33ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Per la Chiesa, tempio santo di Dio. Tra le vicende liete e tristi sappia tenere fisso lo
sguardo là dov’è la vera gioia e sia nel mondo
segno di speranza.
Preghiamo.
ORAZIONE
O Padre, il cui amore è senza limiti, esaudisci
le nostre preghiere non per i nostri meriti ma
per la ricchezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.
Per i popoli del mondo segnati dalla violenza
e dalla guerra. La continua ricerca della pace
estingua le contese, l’amore vinca l’odio e la
vendetta sia disarmata dal perdono.
Preghiamo.
LITURGIA EUCARISTICA
Per la nostra Diocesi che oggi conclude il Giubileo della Misericordia. In comunione con il
nostro vescovo, sappiamo essere oasi di misericordia, casa accogliente per tutti.
Preghiamo.
Per tutti i poveri e gli emarginati. La nostra carità, frutto di una autentica esperienza di fede,
non sia esercitata solo in particolari occasioni
ma diventi stile di tutta la nostra vita.
Preghiamo.
Per noi qui presenti in questa celebrazione. La
forza della Parola e del Pane di vita ci sostenga nella quotidiana ricerca del bene, testimoniando il Vangelo in famiglia e nel lavoro.
Preghiamo.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di servirti fedelmente e ci prepari il frutto di un’eternità beata.
Per Cristo nostro Signore.
RITI DI COMUNIONE
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che ci hai saziati con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel
vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore. Amen
ABITARE LA CASA
Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti” (Ger. 29,5)
Queste sono la parole che il profeta Geremia scriveva da Gerusalemme agli
esiliati a Babilonia esortandoli, anche
se esuli forzati in terra straniera, a custodire la loro umanità e la loro storia
e a garantire il loro futuro attraverso la
casa, in quanto essa appare capace di
custodire non solo i corpi ma lo stesso spirito delle famiglie e del popolo
ebraico anche in tempi d’emigrazione.
In senso antropologico, il termine
“casa” indica molto più di un semplice edificio e definisce ben altro che la
CICLO C
sola struttura fisica che serve all’uomo
come riparo e protezione. La casa è
carica di una simbologia ricchissima
in tutte le tradizioni culturali in quanto patrimonio prezioso e fondamentale dell’esperienza umana.
La tradizione biblica, ad esempio, arriva ad assegnare alla parola “casa” una
valenza personale che supera ampiamente la nozione di oggetto ed identifica invece in essa il “casato”, il popolo d’Israele, la “famiglia” che la abita.
In tal senso, la casa diviene un “luogo
33ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO