DOSSIER REFERENDUM – 3 novembre 2016

Download Report

Transcript DOSSIER REFERENDUM – 3 novembre 2016

DOSSIER REFERENDUM
3 novembre 2016
COMITATO PER IL NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE
www.comitatoperilno.it
INDICE
2
1.
REFERENDUM. BRUNETTA: “RINVIO? FANTAPOLITICA DA POLITICANTI DA
STRAPAZZO” (Il Fatto Quotidiano – Manolo Lanaro)
2.
REFERENDUM E LA RETORICA DEL TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA: IL NO
NON OFFENDE IL PARLAMENTO, LO DIFENDE (Il Fatto Quotidiano - Otello
Lupacchini)
3.
#NOINO. SABATO 5 NOVEMBRE, ORE 10.30. AUDITORIUM SERAPHICUM
- VIA DEL SERAFICO 1 (ROMA)
4.
SPECIALE SONDAGGI:





SONDAGGI ‘EMG’ E ‘TECNÈ’: I ‘NO’ SI CONFERMANO STABILMENTE IN NETTO VANTAGGIO SUI ‘SÌ’
SONDAGGIO ‘DEMOS’ PER ‘REPUBBLICA’: I NO CRESCONO DI 8 PUNTI IN POCO PIÙ DI UN MESE E SI
PORTANO IN NETTO VANTAGGIO SUI SÌ
NUOVO SONDAGGIO ‘ISTITUTO IXÈ’: I ‘NO’ PIÙ CHE RADDOPPIANO IL VANTAGGIO SUI ‘SÌ’
SCIAME “NOSMICO”
VANTAGGIO UNANIME DEL NO PER TUTTE LE CASE DEI SONDAGGI
3.
ONLINE “WWW.COMITATIPERILNO.IT” L’AGGREGATORE DEI SITI PER IL NO!
4.
SPECIALE SOCIAL:
5.
WWW.COMITATOPERILNO.IT - IL SITO
VS
REFERENDUM. BRUNETTA: “RINVIO? FANTAPOLITICA DA POLITICANTI DA
STRAPAZZO” (Il Fatto Quotidiano – Manolo Lanaro)
3





#REFERENDUM.
“Rinviare consultazione costituzionale sarebbe
da folli e irresponsabili.
Non siamo disponibili a prendere in
considerazione ipotesi che vanno annoverate
sotto la voce fantapolitica”.
Così Renato Brunetta annuncia l’indisponibilità
di Forza Italia a prendere in considerazione lo
slittamento della tornata, già smentito dal
premier Matteo Renzi.
Gli fa eco la Lega Nord che con Massimiliano Fedriga parla di “richiesta irricevibile”
accusando la maggioranza di “strumentalizzare il terremoto” per il referendum”.
REFERENDUM E LA RETORICA DEL TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA: IL NO NON
OFFENDE IL PARLAMENTO, LO DIFENDE
(di Otello Lupacchini)
4


È assurdo pensare che per realizzare un vero “taglio dei
costi della politica” occorra metter mano alla Costituzione,
tuttavia il “taglio dei costi della politica”, in uno con quello
della “riduzione delle poltrone”, è l’argomento fra i più
popolari utilizzati nella campagna del “Sì” al referendum
oppositivo del 4 dicembre. Le ragioni della presa di questo
espediente retorico sono, però, facilmente comprensibili: in
una situazione in cui scarseggiano le risorse per gli
investimenti e l’occupazione, le spese per la politica sono
indubbiamente scandalose, come insopportabile è pure
l’esistenza di un ceto politico di massa gravante sulle finanze
pubbliche. Del resto, il sentimento d’insoddisfazione per i
partiti e per la politica, che pur serpeggia in tutta Europa e
anche al di là dell’Atlantico, arrivando sempre più spesso a
tingersi di rancore e ostilità, in Italia ha una lunga storia.
Già negli anni Venti del secolo scorso, infatti, ebbe a manifestarsi, con Giuseppe Prezzolini quale
riferimento principe, nel suo rifiuto di “prender parte”, al momento dello scontro tra socialisti e
fascisti e della successiva instaurazione del regime imposta da questi ultimi. Proseguì nella fase di
smobilitazione del regime fascista, quando la mentalità benpensante borghese prese il posto
dell’attivismo squadrista e marginalizzò le pulsioni totalitarie.
REFERENDUM E LA RETORICA DEL TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA: IL NO NON
OFFENDE IL PARLAMENTO, LO DIFENDE
(di Otello Lupacchini)
5



Raggiunse l’apice dopo il 25 luglio 1943, quando il “prender
parte” divenne una scelta di vita in senso proprio e, di
conseguenza, la maggioranza degli italiani si rifugiò nella
zona grigia.
Né la tendenza a rifugiarsi nel “particolare” e all’estraniarsi
dalla politica, scomparve con l’instaurazione del regime
democratico: ne è prova la fiammata di consensi, in quegli
anni
cruciali,
del
movimento
dell’Uomo
qualunque di Guglielmo Giannini, soprattutto nel Centro-Sud,
in reazione al cosiddetto “vento del Nord”, aggregato
politico in cui confluirono i membri del C.L.N. Alta Italia,
ancora immersi nel clima di lotta armata e violenta dei mesi
precedenti, che giudicavano i colleghi romani troppo inclini al
compromesso e al tradimento degli ideali della Resistenza.
Già negli anni Venti del secolo scorso, infatti, ebbe a manifestarsi, con Giuseppe Prezzolini quale
riferimento principe, nel suo rifiuto di “prender parte”, al momento dello scontro tra socialisti e
fascisti e della successiva instaurazione del regime imposta da questi ultimi. Proseguì nella fase di
smobilitazione del regime fascista, quando la mentalità benpensante borghese prese il posto
dell’attivismo squadrista e marginalizzò le pulsioni totalitarie.
REFERENDUM E LA RETORICA DEL TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA: IL NO NON
OFFENDE IL PARLAMENTO, LO DIFENDE
(di Otello Lupacchini)
6

Negli anni Quaranta e Cinquanta, nonostante il
coinvolgimento di un alto numero di persone nella vita
politica, prosperarono però sentimenti opposti di cui si
fecero interpreti sia la destra nostalgica e monarchica sia
settori cattolico-moderati e laico-borghesi. Negli
anni Sessanta, peraltro, la politica venne progressivamente
messa da parte e l’ubriacatura ideologica del postSessantotto, pur avendo diffuso un nuovo entusiasmo per la
partecipazione e il coinvolgimento diretto, favorì, tuttavia,
anche un movimento di segno opposto, la “maggioranza
silenziosa”, invocante il ritorno allo statu quo ante, che
sponsorizzato dalla destra neofascista tramontò
rapidamente, non senza, però, aver gettato i semi
dell’antipolitica, destinati a fruttificare, dopo il cataclisma
di Tangentopoli, quando, mentre i partiti tradizionali
collassavano perché svuotati da una perdita di legittimità
che risaliva al decennio precedente, trovarono compiute
espressioni partitiche il lato plebeo e opulento dello stesso
sentimento: la Lega Nord, vendicatrice dei torti subiti dagli
operosi e onesti lavoratori, naturalmente settentrionali, e
Forza Italia, manifestazione diretta, non mediata, della
società civile produttiva. Il seguito è cronaca.
REFERENDUM E LA RETORICA DEL TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA: IL NO NON
OFFENDE IL PARLAMENTO, LO DIFENDE
(di Otello Lupacchini)
7

È di tutta evidenza che cavalcare la “crisi della
politica”, con i corollari che le sono propri, quali la
disaffezione verso la politica stessa, l’astensionismo
elettorale, l’antiparlamentarismo, oltre a costituire
sul piano costituzionale un pericoloso cedimento alla
peggiore
demagogia
populista,
pone
in
contraddizione con se stessi coloro che, senza curarsi
di dar così segno di preoccupante ignoranza
costituzionale, attribuiscono agli oppositori della
revisione promossa dal ddl Boschi la prava volontà
di delegittimare il Parlamento con il “No”. I
Costituenti del 1947, infatti, nella loro somma
saggezza, pur avendo voluto che i cittadini potessero
valutare le riforme fatte dal Parlamento, poiché fin
troppo
consapevoli
dell’alto
tasso
di
antiparlamentarismo presente nel Paese, si sono ben
guardati dallo spingersi ad ammettere il referendum
oppositivo alla revisione costituzionale approvata
da due terzi dei parlamentari: un “No” popolare che
sconfessi due terzi del Parlamento segnalerebbe una
profonda crisi di rappresentanza, a tutto beneficio
degli antiparlamentaristi.
REFERENDUM E LA RETORICA DEL TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA: IL NO NON
OFFENDE IL PARLAMENTO, LO DIFENDE
(di Otello Lupacchini)
8


Quando, pertanto, il referendum è
consentito,
il
“No”
alle
modifiche
costituzionali, lungi dall’essere mancanza di
rispetto nei confronti del Parlamento, esprime
il rigetto da parte degli elettori delle
modifiche approvate non già dal Parlamento
in quanto tale, ma da una specifica
maggioranza parlamentare.
E questo, a tacere sia della legittimità di tale
maggioranza sia del se e del quanto quella
maggioranza possa essere stata coartata e
ricattata.
SABATO 5 NOVEMBRE, ORE 10.30.
AUDITORIUM SERAPHICUM
VIA DEL SERAFICO 1 (ROMA)
9
SPECIALE SONDAGGI
10
SONDAGGI ‘EMG’ E ‘TECNÈ’: I ‘NO’ SI CONFERMANO
STABILMENTE IN NETTO VANTAGGIO SUI ‘SÌ’
11
 I nuovi sondaggi Emg (TgLA7) e Istituto Tecnè confermano il trend ormai definito da tutte
le case di sondaggi: i NO sono nettamente in vantaggio sui Sì. Se per Emg questa
settimana il distacco tra ‘NO’ e Sì rimane invariato, superiore ai 4 punti percentuali (+4,2%),
per l’Istituto Tecnè i NO continuano a crescere (+0,3%) e incrementano il distacco sui Sì.
Quindi il NO rimane nell’ultimo mese stabilmente in vantaggio sul Sì nonostante gli effetti
speciali di Renzi.
SONDAGGIO TECNÈ: I NO CONTINUANO A CRESCERE E
INCREMENTANO IL DISTACCO SUI SI’
12
SONDAGGIO ‘DEMOS’ PER ‘REPUBBLICA’: I NO CRESCONO
DI 8 PUNTI IN POCO PIÙ DI UN MESE E SI PORTANO IN
NETTO VANTAGGIO SUI SÌ
13
 I NO CRESCONO DI 8 PUNTI IN POCO PIÙ DI UN MESE E SI PORTANO IN NETTO VANTAGGIO
SUI SÌ
SONDAGGIO ‘DEMOS’ PER ‘REPUBBLICA’: I NO CRESCONO
DI 8 PUNTI IN POCO PIÙ DI UN MESE E SI PORTANO IN
NETTO VANTAGGIO SUI SÌ
14
NUOVO SONDAGGIO ‘ISTITUTO IXÈ’: I ‘NO’ PIÙ CHE
RADDOPPIANO IL VANTAGGIO SUI ‘SÌ’
15
NUOVO SONDAGGIO ‘ISTITUTO IXÈ’: I ‘NO’ PIÙ CHE
RADDOPPIANO IL VANTAGGIO SUI ‘SÌ’
16
CASE SONDAGGISTICHE
Istituto Tecnè
SONDAGGIO REFERENDUM
NO
Sì
INDECISI
52,9
47,1
-
52,1
47,9
-
Emg per il TGLa7
Demopolis
DATA DI
RILEVAZIONE
1 novembre 2016
1 novembre 2016
(37,6)
(34,7)
(Con indecisi al 27,7)
50,5
49,5
-
52
48
-
Demos per Repubblica
31 ottobre 2016
30 ottobre 2016
(39)
(35)
(Con indecisi al 26)
Istituto Ixè
52
48
-
28 ottobre 2016
Index Research
51,3
48,7
-
28 ottobre 2016
Eumetra - Monterosa
(Mannheimer)
54,3
45,7
-
28 ottobre 2016
Piazza Pulita
(Index Research)
51,3
48,7
-
27 ottobre 2016
Eumetra - Monterosa
(Mannheimer)
54,5
45,5
-
24 ottobre 2016
52,1
47,9
-
Emg per il TGLa7
Istituto Tecnè (Porta a Porta)
24 ottobre 2016
(37,8)
(34,7)
(Con indecisi al 27,5)
52,6
47,4
-
24 ottobre 2016
CASE
SONDAGGISTICHE
SONDAGGIO REFERENDUM
DATA DI
RILEVAZIONE
NO
Sì
INDECISI
IPR Marketing (Porta a Porta)
50,8
49,2
-
24 ottobre 2016
Ipsos - Corriere della Sera
54
46
-
22 ottobre 2016
Istituto Ixè
50,7
49,3
-
21 ottobre 2016
Piazza Pulita
(Index Research)
51,5
48,5
-
20 ottobre 2016
Istituto Tecnè (Porta a Porta)
52
48
-
18 ottobre 2016
IPR Marketing (Porta a Porta)
51,5
48,5
-
18 ottobre 2016
Eumetra
(Mannheimer)
53
47
-
18 ottobre 2016
52,3
47,7
-
Emg per il TGLa7
17 ottobre 2016
(37)
(33,8)
(Con indecisi al 29,2)
Euromedia Research
53
47
-
17 ottobre 2016
Doxa
54
46
-
13 ottobre 2016
Piazza Pulita
(Index Research)
51,4
48,6
-
13 ottobre 2016
DEMOPOLIS - Istituto di
Ricerche
50,7
49,3
-
12 ottobre 2016
52,6
47,4
-
Lorien
10 ottobre 2016
(37)
(34)
(Con indecisi al 29)
CASE
SONDAGGISTICHE
SONDAGGIO REFERENDUM
NO
Sì
INDECISI
53
47
-
Emg per il TGLa7
DATA DI
RILEVAZIONE
10 ottobre 2016
(36,3)
(32,3)
(Con indecisi al 31,4)
Piepoli per La Stampa
54
46
-
7 ottobre 2016
Piazza Pulita
(Index Research)
51,7
48,3
-
6 ottobre 2016
53,4
46,6
-
Emg per il TGLa7
3 ottobre 2016
(36)
(31,4)
(Con indecisi al 32,6)
Euromedia Research
52,4
47,6
-
3 ottobre 2016
Ipsos - Corriere della Sera
52
48
-
2 ottobre 2016
Winpoll per HP
52,5
47,5
-
1 ottobre 2016
Demopolis (Otto e mezzo)
50,5
49,5
-
30 settembre 2016
Piazza Pulita
(Index Research)
51,5
48,5
-
29 settembre 2016
54,5
45,5
-
Emg per il TGLa7
26 settembre 2016
(35,5)
(29,6)
(Con indecisi al 34,9)
CASE
SONDAGGISTICHE
SONDAGGIO REFERENDUM
DATA DI
RILEVAZIONE
NO
Sì
INDECISI
Eumetra
(Mannheimer per ‘Il Giornale)
55
45
-
26 settembre 2016
Euromedia Research
51,4
48,6
-
23 settembre 2016
Piazza Pulita
(Index Research)
51
49
-
22 settembre 2016
53,1
46,9
-
Emg per il TGLa7
Eumetra
(Mannheimer per ‘Il Giornale)
19 settembre 2016
(34,1)
(30,1)
(Con indecisi al 35,8)
53
47
-
51,9
48,1
-
Emg per il TGLa7
19 settembre 2016
12 settembre 2016
(30,8)
(28,5)
(Con indecisi al 40,7)
51,4
48,6
-
Emg per il TGLa7
5 settembre 2016
(28,4)
(26,9)
(Con indecisi al 44,7)
Piepoli per La Stampa
51
49
-
24-26 agosto 2016
Winpoll per HP
54
46
-
24-26 agosto 2016
#UNITISIVINCE: ONLINE “WWW.COMITATIPERILNO.IT”
L’AGGREGATORE DI NOTIZIE DEDICATO A CHI VOTERÀ NO
ALLA RIFORMA RENZI-BOSCHI-ALFANO-VERDINI …
21

TUTTI PER IL NO, UN NO PER TUTTI! Il 4 dicembre non permetteremo a Renzi di fare a pezzi la
Costituzione.“Comitati per il NO” è un aggregatore di notizie, spigolature e appuntamenti
sul referendum costituzionale. Dedicato a chi voterà NO alla riforma Renzi-Boschi-AlfanoVerdini.
Noi siamo qui:
www.comitatoperilno.it
#UNITISIVINCE: ONLINE “WWW.COMITATIPERILNO.IT”
L’AGGREGATORE DI NOTIZIE DEDICATO A CHI VOTERÀ NO
ALLA RIFORMA RENZI-BOSCHI-ALFANO-VERDINI …
22
Noi siamo qui:
www.comitatoperilno.it
SPECIALE SOCIAL
vs
COMITATO PER IL NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE
www.comitatoperilno.it
SUI SOCIAL NETWORK IL NO VOLA AL 76%!
24
Roma Blog, siti on-line, social network per
monitorare l'aria che tira sul Referendum
Costituzionale del 4 dicembre.




E magari farsi un'idea sull'intenzione di voto. L'analisi è
stata condotta da «Reputation Manager», istituto
italiano leader nell'analisi e misurazione della
reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico.
Diciamo subito che secondo questa prospettiva di analisi
a oggi il «No» vincerebbe facile.
C'è un 76,18% di commenti contro il Decreto
Legislativo proposto dal Ministro Boschi e un restante
23,55% a favore.
Bello scarto.
La maggior parte dei commenti si trova all'interno delle
testate giornalistiche (36,6%), seguono blog (21,1%) e
siti di news (19,1%).
SUI SOCIAL NETWORK IL NO VOLA AL 76%!
25


Cominciamo dalle ragioni di chi sostiene il «No».
Innanzitutto è criticata la scelta della data, a ridosso del
ponte dell'Immacolata «per scoraggiare i cittadini a
presentarsi alle urne». C'è chi fa notare che non c'è
abbattimento dei costi, un esempio è dato «dal fatto che
il Senato sarà riempito di sindaci e consiglieri regionali
che godranno dell'immunità parlamentare». «Inoltre fanno notare molti internauti - si cerca di distogliere gli
italiani dal votare «No» prospettando «presunti scenari
apocalittici come meno sicurezza contro il terrorismo,
meno risorse per fronteggiare l'Isis e aumento dello
spread».
Quelli che invece tifano per il «Si» sostengono che la
riforma della seconda parte della Costituzione
«rappresenta l'opportunità di dotare il Paese di stabilità
rendendolo maggiormente credibile nei confronti
dell'Europa». Ritengono anche che si «abbatterebbero i
costi della politica e delle province». E che votare sì
«potrebbe essere un investimento per le nuove
generazioni».
REFERENDUM, IL NO BATTE IL SÌ SU TWITTER.
L'HASHTAG #IOVOTONO BATTE #BASTAUNSI 65% A 35%
26




IL NO BATTE IL SÌ. ALMENO SU TWITTER.
Stando a un monitoraggio effettuato dagli Stati Generali i cittadini contrari alla riforma
costituzionale battono i favorevoli.
Considerando i tweet che contengono gli hashtag ufficiali, scritti nelle ultime due settimane,
#iovotono è riuscito a mobilitare più utenti. Per ogni tweet che contiene #bastaunsi se ne contano
circa due con l’hashtag #iovotono.
Nel campione analizzato (oltre 105.000
tweet prodotti da circa 19.000 utenti)
coloro che esprimono adesione alla
campagna per il No con l’hashtag
#iovotono sono circa il 64,8% del totale,
mentre il 35,2% sostiene le ragioni del Sì
con l’hashtag #bastaunsì. Solo una minima
parte degli utenti usa entrambi gli
hashtag. Matteo Renzi è al centro delle
interazioni di entrambi gli schieramenti.
REFERENDUM, IL NO BATTE IL SÌ SU TWITTER.
L'HASHTAG #IOVOTONO BATTE #BASTAUNSI 65% A 35%
27


Gli utenti più influenti dal lato del Sì sono l’account ufficiale della campagna e i principali
personaggi politici del Partito Democratico (Maria Elena Boschi in primis), mentre per il No, oltre
agli account ufficiali della campagna, sono molto attivi gli esponenti del centrodestra come Salvini
e Brunetta. Per i Cinquestelle, oltre a Beppe Grillo, Di Battista e Di Maio sono presenti molti attivisti
meno noti che riescono a veicolare il messaggio del No con assiduità.
Il fronte del No punta la sua campagna
sulla difesa della Costituzione e sulla
figura del Premier e sulle sue possibili
dimissioni. Per il fronte del Sì, Renzi
diventa meno rilevante e il voto sembra
slegato dall’attività di governo. Gli
accenni ai temi del quesito, sottoposto
anche a ricorso presso il Tar del Lazio,
sono residuali e il dibattito permane di
tipo ideologico, frutto anche dell’annosa
discussione sull’Italicum e le sue possibili
modifiche. (di Francesco Curridori)
WWW.COMITATOPERILNO.IT
IL SITO
28
WWW.COMITATOPERILNO.IT
IL SITO
29