03 11 16 La.Nuova.Sardegna.Nuoro fallito assalto portavalori

Download Report

Transcript 03 11 16 La.Nuova.Sardegna.Nuoro fallito assalto portavalori

IL BLOG » “Bimboinspalla”: i consigli di una mamma ai turisti che visitano l’isola con i figli ■ PAG. 4
€ 1,20 ANNO 124 - N
O
299
Spedizione in abbonamento postale D.L. 24/12/2003
N. 353 CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46
www.lanuovasardegna.it
GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2016
REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
PREDDA NIEDDA STRADA 30/31 07100 SASSARI ■ TEL. 079/222400 ■ FAX 079/2674086 ■ ISSN online 2499-2720
EDIZIONE DI NUORO
VIA ANGIOY 14
TEL. 0784/32222 - FAX 0784/35095
Mattarella tra gli sfollati
FIRENZE 50 ANNI FA
L’ITALIA FRAGILE
di VITTORIO EMILIANI
Terremoto. «Tutto tornerà com’era». Renzi: «I soldi ci sono»
È corsa contro il tempo per il
dopo terremoto. Sono 26mila
le persone assistite dalla Protezione civile, e sale anche il numero dei Comuni interessati:
200. Ma Renzi e Mattarella,
che ha anticipato il rientro da
Israele per portare conforto alle popolazioni, rassicurano.
«Sarà lunga, ma prometto im-
I
l 4 novembre di cinquant’anni fa l’Italia si
scoperse drammaticamente fragile. Le piogge battenti e ripetute e una violenta sciroccata che fece sciogliere le nevi precoci provocarono
alluvioni diffuse, colpendo Firenze e Venezia.
pegno fino alla fine, tutto tornerà come prima», ha detto il
capo dello Stato a Camerino.
■ ALLE PAGINE 10 E 11
y(7HB5J2*TKOKKR( +.!#!=!"!@
■ CONTINUA A PAGINA 12
Il presidente Mattarella durante la visita a Norcia
Assalto al blindato: spari e terrore
Nuoro. Banditi sorpresi dai carabinieri, conflitto a fuoco. In salvo il portavalori
nelle cronache
LA RICOSTRUZIONE
La gang in fuga:
in 10 per il raid
Il colpo valeva
un milione
ORUNE
Delitto Chessa
ritorna l’ombra
della faida
Un commando armato composto da una decina di banditi
ha tentato l’assalto a un furgone portavalori della Vigilpol,
ma dopo aver bloccato la strada si è trovato di fronte dei carabinieri che da Abbasanta
raggiungevano il Nuorese per
un servizio. Ne è nato un conflitto a fuoco, minuti di terrore,
poi i banditi sono scappati.
Ultimi testi al processo in corte d’assise per il delitto Chessa, il pm Andrea Vacca cerca di ricostruire i legami con gli orunesi oltre Tirreno. Il
processo si avvia ora alla fase dibattimentale, il
29 parleranno il pm e le parti civili. A dicembre
dopo le arringhe della difesa è attesa la sentenza.
NUORO
■ ALLE PAGINE 2 E 3
«I rapinatori
a mitra spianati
davanti a me»
■ A PAGINA 3
■ A PAGINA 20
Frattura politica
la maggioranza
lascia solo Siotto
La testimonianza
«Ho visto dallo specchietto i rapinatori, con il volto coperto da
passamontagna, che si avvicinano. Armati di fucile a pompa e
mitra sparavano a mezzo metro
da me. Mi sono abbassato tenendo le mani ferme sul volante». È il racconto choc di uno dei
numerosi automobilisti coinvolti nell’assalto al furgone.
■ A PAGINA 19
Il furgone della Vigilpol di Sassari subito dopo l’assalto del commando
■ MERLINI ALLE PAGINE 2 E 3
Moirano sceglie un 40enne
DOPO L’ADDIO DI BLUE NAVY
Sanità, arriva manager lucano
tensione in maggioranza
Onorato: assumo gli ex Saremar
e prendo la rotta per la Corsica
■ A PAGINA 5
■ COCCO A PAGINA 15
basket, champions league
Stipcevic fa volare la Dinamo
Battuti i belgi del Charleroi (95-75) nel girone europeo
La Dinamo Sassari fa valere
la legge del Palaserradimigni
anche in Champions League
battendo largamente, 95-75,
i belgi dello Charleroi. Trascinati da uno splendido Stipcevic, ben sorretto da Savanovic e Olaseni, i sassaresi
hanno controllato sempre la
gara e risposto nel finale alla
impressionante serie di triple degli avversari.
■ ALLEPAGINE38 E39
“DOTTOR PIETRO”
Morandi,
ultimi ciak
per la fiction
a Carloforte
Johnson Odom, grande ripresa
■ REPETTO A PAGINA 33
macomer
■ A PAGINA 27
Pronto il piano
di accoglienza
dei migranti
2
Primo Piano
LA NUOVA SARDEGNA GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2016
L’ASSALTO
La rapina fallisce
il commando spara
Conflitto a fuoco tra banditi e carabinieri lungo la 131 alle porte di Nuoro
Esplosi decine di colpi. Nel mirino un portavalori della Vigilpol di Sassari
di Paolo Merlini
◗ NUORO
Sfrontati e spavaldi, disposti a
tutto. E numerosi: un commando armato di almeno otto-dieci persone. Ma sfortunati, dal
loro punto di vista ovviamente,
come era accaduto nel gennaio scorso sulla stessa strada – la
131 Dcn Abbasanta-Olbia – pochi chilometri più avanti, quasi
alle porte di Nuoro, con un furgone portavalori della stessa
ditta, la Vigilpol di Sassari. Allora fu un problema di tempi,
con il portavalori che arrivò sul
posto pochi minuti dopo, ieri
l’imprevisto ha avuto il volto e
la professionalità di quattro
Cacciatori di Sardegna, unità
scelta dei carabinieri, che dalla
sede di Abbasanta raggiungevano il Nuorese per un servizio. I rapinatori avevano ostruito le corsie della superstrada
con un camion messo di traverso, e attendevano con le armi
in mano il mezzo della Vigilpol: invece si sono trovati davanti il furgone dei carabinieri
con quattro “cacciatori” esperti nella lotta sul campo al crimine organizzato e specialisti in
interventi di tipo militare. Un
osso duro, insomma.
I kalashnikov. Il conflitto a fuoco è scoppiato immediatamente. I banditi sono rimasti evidentemente colti di sorpresa e
hanno aperto il fuoco contro i
militari con kalashnikov e fucili a pompa. I carabinieri sono
usciti dal furgone e hanno sparato a loro volta. Un proiettile
ha raggiunto il Fiat Ducato dei
militari mandando in frantumi
il vetro del deflettore del conducente: il militare alla guida
se l’è vista brutta ma non ha riportato ferite.
A sinistra
il deflettore
del furgone
dei carabinieri
mandato
in frantumi
dalle fucilate
esplose
dai banditi
Sopra il traffico
bloccato
lungo
la 131
(foto
Massimo Locci)
Pochi istanti dopo è sopraggiunto il portavalori della Vigilpol. Al suo interno c’erano tre
vigilantes. Il conducente ha
tentato una manovra in retromarcia ma il mezzo è stato bersagliato dal fuoco dei rapinatori. Alla fine della sparatoria si
conteranno ben sette colpi andati a segno, in particolare nella parte posteriore. Nel frattempo, gli uomini della Vigilpol sono rimasti all’interno del blindato, mentre al di fuori impaz-
zava il conflitto tra i carabinieri
e i malviventi alla testa del
gruppo, in prossimità del camion, supportati con tutta probabilità da un secondo gruppo
di fuoco appostato lateralmente, dietro il guardrail, e un terzo, costituito da altri banditi
che sono arrivati sul luogo pochi istanti dopo a bordo di una
Golf Volkswagen per dare manforte ai complici. Ma i carabinieri sono riusciti a tenergli testa e a metterli in fuga. Non si
sa se qualcuno di loro sia rimasto ferito: sul luogo dell’assalto
non sono state trovate tracce
di sangue. Quanti colpi sono
stati esplosi? Probabilmente
non tanti, ma sicuramente alcune decine, a giudicare dai
cartellini numerati lasciati dagli investigatori in corrispondenza dei bossoli durante i rilievi.
La strada sbarrata. Il piano era
ben organizzato, almeno sulla
carta. Per bloccare la 131 in di-
rezione Nuoro avevano scelto
con cura un tratto in prossimità del bivio di Oniferi, per potersi dunque allontanare sulla
vicina statale 129 dopo il colpo. Il camion, del tipo utilizzato nelle cave per trasportare
sabbia, era stato rubato da un
cantiere nelle vicinanze (è stato ritrovato poche ore dopo
nello stesso territorio di Oniferi, nelle campagne di Santo Spirito). Il commando aveva probabilmente altri uomini di sup-
Il colpo avrebbe fruttato un milione di euro
Analogie con la banda Olianas-Arzu specializzata negli assalti ai furgoni e sgominata a marzo
◗ NUORO
I Cacciatori di Sardegna e i vigilantes subito dopo l’assalto
Quanto avrebbe fruttato il colpo di ieri della 131? Ieri si è parlato diffusamente di una somma di poco inferiore al milione
di euro, ma la cifra non è stata
confermata dagli investigatori
né dalla ditta portavalori, la Vigilpol di Sassari, che già lo scorso gennaio era sfuggita miracolosamente a un altro tentativo
di rapina.
Ben poco se confrontato con
quanto avrebbero fruttato, secondo l’accusa, i colpi messi a
segno dalla cosiddetta Banda
dei Blindati finita in manette
nel marzo di quest’anno. Supererebbe abbondantemente i dieci milioni di euro, infatti, il bottino delle varie rapine messe a segno secondo gli inquirenti dal
sodalizio criminale che faceva
capo al vice sindaco di Villagrande Strisaili, Giovanni Olianas,
considerato il cervello della banda, cioè colui che organizzava le
rapine e in più di un caso si occupava di riciclarne i proventi.
Olianas secondo l’accusa comandava un gruppo paramilitare specializzato negli assalti ai
portavalori o ai caveau degli istituti di vigilanza. Il 19 marzo
scorso agenti e militari delle
Fiamme gialle avevano fermato, come disposto dal sostituto
procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, 20 persone tutte accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alle rapine ai portavalori, al
traffico di droga e al riciclaggio.
Tra i nomi spiccavano quelli dei
fratelli Carlo, Gianluigi e Giovanni Olianas, di 43, 54 e 51 anni
e dei cugini Luca e Sergio Arzu,
di Talana, rispettivamente di 43
e 35 anni, il primo fratello di Raffaele Arzu, latitante dal 2002 al
2009, conosciuto per essere stato a capo di una banda specializzata proprio negli assalti ai por-
porto appostati nella macchia,
e un terzo gruppo che viaggiava a breve distanza (a bordo di
una Golf rubata). Sul luogo
dell’assalto sono stati trovati
numerosi chiodi a più punte,
lanciati sull’asfalto per bucare i
pneumatici delle auto che sarebbero sopraggiunte, così da
poter agire indisturbati durante l’assalto. Nonostante questo
accorgimento, almeno cinque
vetture sono rimaste intrappolate a meno di cento metri dal
tavalori in tutta Italia. Le due famiglie, secondo gli investigatori, sarebbero state al vertice del
gruppo criminale.
Il gruppo, avendo a disposizione armi da guerra, esplosivi,
ma anche apparecchiature per
intercettare le comunicazioni
delle forze dell'ordine e speciali
motoseghe per tagliare i portelloni dei blindati, sarebbe responsabile dal 2005 al 2015 di
svariate rapine, tra le quali l'assalto da circa 6 milioni di euro
nel caveau della Vigilanza Sardegna di Nuoro, in cui operarono
12 persone armate fino ai denti.
Almeno cinque, invece, le rapine andate in fumo grazie all'intervento delle forze dell'ordine,
tra queste il colpo del luglio
2015 al caveau della Mondialpopl di Arzachena, dove erano custoditi circa 20 milioni di euro.
Primo Piano
GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2016 LA NUOVA SARDEGNA
3
»
Il racconto choc:
i proiettili volavano
a mezzo metro da me
LE TESTIMONIANZE LA PAURA
Un architetto di Sedilo viaggiava insieme al fratello
«Ho messo le mani sul volante e ho abbassato la testa»
◗ NUORO
luogo della tentata rapina.
Auto fuori uso. Nei concitati
momenti seguiti alla sparatoria, i rapinatori (tutti a volto coperto) si danno precipitosamente alla fuga. Alcuni scappano al bordo del camion, imboccano il bivio di Oniferi e fanno
perdere le proprie tracce. Il
gruppo di coda invece deve abbandonare la Golf, forse proprio a causa di un pneumatico
forato o di un guasto meccanico. Priva di conducente, l’auto
i precedenti
prosegue senza controllo in retromarcia, strisciando la fiancata sul guardrail e fermandosi
dopo una decina di metri. A
questo punto i banditi (tre, secondo le testimonianze) decidono di scappare con la prima
auto che trovano. Scelgono
una vecchia Fiat Punto bianca
condotta da un anziano. Lo
fanno scendere bruscamente,
fanno inversione e percorrono
contromano la 131 per qualche chilometro, zigzagando tra
le auto che continuano ad arrivare in senso contrario. Poi imboccano il bivio per Orotelli.
Scatta l’allarme. Pattuglie
dei carabinieri e della polizia
battono le strade del Nuorese
nel tentativo di intercettare la
banda, un elicottero sorvola la
zona, ma i banditi riescono a
dileguarsi. Nel frattempo il traffico in direzione Nuoro viene
deviato verso Orotelli e la statale 129. La statale 131 sarà riaperta solo in tarda mattinata.
«Vedo dallo specchietto i rapinatori, con il volto coperto da
dei passamontagna, che si avvicinano. Armati di fucile a pompa e mitra continuano a sparare. Passano a 50 centimetri da
me. Vanno verso il furgone, verso i carabinieri. Mi abbasso tenendo le mani ferme sul volante». È il racconto in prima persona di uno dei numerosi automobilisti che ieri mattina si sono trovati coinvolti nell’assalto
al furgone portavalori sulla statale 131. Un assalto che poteva
avere gravi conseguenze non
solo per le guardie giurate della
Vigilpol e per i carabinieri dei
Cacciatori di Sardegna che lo
hanno sventato, ma anche per
le numerose persone che a
quell’ora – le 7.50 del primo
giorno feriale all’indomani del
lungo ponte di Ognissanti –
percorrevano la 131 dcn in direzione Nuoro-Olbia.
A parlare è Roberto Virdis, architetto sedilese con esperienze internazionali, componente
del consiglio d’amministrazione della Fondazione Costantino Nivola. Poche ore dopo lo
scampato pericolo, Virdis ha
voluto raccontare l’assalto, e
ciò che ha provato in quei terribili momenti, nella sua pagina
Facebook, molto seguita, e ha
poi affidato il suo scritto a Sardegna Blogger, testata web con
la quale collabora. Ieri mattina
Virdis era alla guida della propria auto, diretto a Nuoro, in
compagnia del fratello. «Poco
prima del bivio di Oniferi – scrive – scorgo un camion posto di
traverso e subito dopo sento
degli spari di mitra. Suoni inconfondibili. Ci troviamo nel
mezzo di un conflitto a fuoco
tra carabinieri e dei rapinatori.
La scena è impressionante. Faccio subito retromarcia, stando
attento alle auto che sarebbero
sopraggiunte da dietro. Arriva
il furgone portavalori che ave-
I bossoli sul terreno: sono stati esplosi numerosi colpi
Roberto Virdis
descrive una scena
impressionante:
«Ho visto i rapinatori
dallo specchietto
indossavano
passamontagna
È stato terribile»
Una ragazza
faccia a faccia
con i banditi:
«Ero come paralizzata
mi hanno strattonato
per farmi scendere
dall’auto
poi sono scappati»
vo superato poco prima, accosto sul bordo della strada mentre arrivano altre auto». Raggiunto nella sua casa di Sedilo
nel pomeriggio, Virdis conferma il proprio racconto punto
per punto. «Durante la fuga dei
banditi – dice – ho avuto l’accortezza di mantenere le mani
sul volante, per far vedere che
non ero armato, ho abbassato
la testa e mi sono raggomitolato. Sono stati momenti terribili,
ho avuto paura, lo ammetto».
Poco distante dalla sua auto
c’era una vettura guidata da
una giovane donna. I banditi in
fuga le si sono avvicinati, intimandole di mettere l’auto di
traverso, così da impedire ogni
tentativo di inseguimento. «Sono rimasta paralizzata. Allora
mi hanno strattonato per un
braccio per farmi uscire dall’auto, ma avevo ancora la cintura
allacciata. Poi sono scesa e sono stati loro a spostare l’auto.
Quindi sono scappati».
La Carlo Felice, l’incubo dei blindati
A gennaio sventato un blitz analogo, a segno gli agguati a Campeda e nel Cagliaritano
◗ NUORO
È la strada degli assalti, l’incubo
dei blindati. La statale 131 ha
una lunga storia di rapine – riuscite e fallite – da raccontare. Il
precedente più vicino nel tempo
sembra la fotocopia dell’assalto
di ieri. Era il 2 gennaio, al bivio di
Macomer lungo la 131 dcn a finire nel mirino era stato anche
quella volta un furgone della Vigilpol lungo la 131 dcn. Il piano
prevedeva il blocco totale della
circolazione con chiodi e un’ auto messa di traverso per bloccare la carreggiata. Il commando,
aveva però calcolato male i tem-
pi di intervento. I banditi sapevano che il furgone, partito da Cagliari, avrebbe dovuto consegnare i soldi alle banche e alle poste
del Nuorese, ma il blitz era stato
preparato nella direzione contraria. Stesso epilogo per due
tentativi di assalto datati 23 novembre e 7 dicembre 2015 lungo
la strada tra Sardara e Siligo. Poco distante era andato invece a
segno il colpo a un furgone portavalori: i banditi, entrati in azione il 21 marzo 2014 nel tratto di
131 tra Sanluri e Serrenti, si erano dileguati con un bottino da 6
milioni di euro. Meno consistente quello conquistato nell’assal-
to a Campeda, ancora sulla 131
nei pressi di Bonorva, il 1 settembre 2015: il commando era scappato con 500mila euro e le armi
sottratte ai vigilanti, 4 pistole e
un fucile a pompa.
Simile il modus operandi della banda che ha messo il segno il
colpo quattro mesi fa tra Carbonia e Iglesias, lungo la statale
130. Era sabato 2 luglio: era stato
un sabato di terrore con decine
di persone che andavano al mare e si erano trovate nel mezzo
del conflitto a fuoco, con pallottole vaganti che avevano colpito
le auto. Anche in quell’occasione i banditi, incappucciati, fucili
e pistole in pugno, avevano messo un furgone di traverso sulla
strada per bloccare il portavalori
che trasportava quasi un milione di euro. Avevano costretto il
vigilante alla guida a sdraiarsi a
terra, con la pistola puntata alla
testa. L’arrivo della polizia aveva
dato il via al conflitto a fuoco. I
banditi erano riusciti a darsi alla
fuga continuando a sparare, dileguandosi a bordo di un’auto.
Proprio come hanno fatto ieri i
rapinatori che, armi in pugno,
sono fuggiti a bordo di una Punto bianca rubata a un povero automobilista rimasto bloccato
nel traffico.
L’assalto fallito il 2 gennaio lungo la 131 dcn al bivio di Macomer