5 novembre 2016

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Transcript 5 novembre 2016

1 Primo piano
13 febbraio 2010
5 novembre 2016
VIOLENZA CONTRO LE DONNE,
AUMENTANO A LECCE LE
RICHIESTE DI AIUTO
Patrizia Miggiano
pag. 11
1
Lecce
NUOVA VITA PER SANTA CROCE:
DUE MILIONI DI EURO PER
I LAVORI DI RESTAURO
Fabio Antonio Grasso
pag. 15
Periodico
d’informazione del Salento
Anno XV n. 602
05.11.2016
Pax
violata
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PRIMO PIANO
In arrivo un corso di laurea triennale
in Viticoltura ed Enologia
POGGIARDO
Federica Miggiano
pag. 12
L’opposizione spinge per l’installazione
di una compostiera di comunità
Alessandro Chizzini
pag. 23
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Editoriale
Acqua amara
OPINIONI
Una fontana in degrado
di Andrea Colella
È una guerra vera e propria quella che si sta combattendo in questi giorni a Lecce in una palazzina di Arca Sud (ex Iacp) di piazzale Siena dove,
a causa di 5 morosi, a 24 famiglie l’Acquedotto
Pugliese ha interrotto la fornitura di acqua potabile. Tutto questo nonostante un recente decreto
legge del Governo stabilisca che, in presenza di
morosità, ad un nucleo familiare debbano essere
comunque garantiti 50 litri di acqua al giorno.
Così, mentre i membri del Comitato Inquilini delle Case Popolari di Lecce e Provincia scrivono al
ministro Alfano richiedendo un tempestivo intervento risolutorio, si ripropone un copione già
visto in passato: famiglie che non riescono a pagare le bollette perché, strozzate dalla crisi economica, non riescono ad arrivare alla fine del
mese contrapposte ad istituzioni quali Arca Sud,
Comune di Lecce e Regione Puglia che si scaricano a vicenda le responsabilità (si veda a riguardo la questione dei contatori dell’acqua). Dal
momento che a Lecce siamo già in campagna
elettorale per le amministrative del prossimo
anno, sarebbe interessante capire se i futuri candidati alla carica di sindaco -chiunque essi siano- nelle agende delle loro campagne elettorali
si ricorderanno di inserire la questione della fornitura di acqua potabile nelle case popolari, che,
peraltro, un terzo degli inquilini occuperebbe abusivamente.
La faccenda qui non è tanto elargire soldi per pagare le bollette arretrate (cosa questa che in tempi passati avrebbe fatto guadagnare tanti voti),
ma far rispettare la legge garantendo a chi non
può pagare la fornitura minima quotidiana e a chi
paga regolarmente che non ci saranno interruzioni
nel servizio. Solo in questo modo l’acqua a Lecce avrà un gusto più dolce.
Belpaese
tornerà in distribuzione
il 19 novembre 2016
Per decenni è stata il simbolo del rione di Santa Rosa a Lecce ma ora la fontana di piazza Indipendenza versa in gravi condizioni. Oggi questo patrimonio pubblico è in stato di
abbandono: la fontana è inattiva, i fari che le davano luce di sera sono spenti, e le vasche che la compongono sono asciutte e solo una è piena di acqua piovana.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Bollo auto: se non lo paghi per tre anni,
la Regione ti ‘toglie’ la macchina
Non paghi il bollo auto, la Regione Puglia te la “toglie”.
Non è una semplice minaccia:
contro gli evasori del bollo
auto la Regione Puglia ha
deciso di usare il pugno di ferro: radiazione d’ufficio dell’autoveicolo. Così se nei giorni scorsi a bussare alla porta
di alcuni inadempienti pugliesi, che per tre anni (2012,
2013 e 2014) non hanno pagato la tassa automobilistica,
è stato un semplice postino
per notificare il mancato pagamento triennale, passati 30
giorni a bussare sarà un uffi-
ciale di polizia per il ritiro
d’ufficio delle targhe e della
carta di circolazione. In questo modo l’auto sarà cancellata dal Pubblico Registro
Automobilistico. La Regione
ha, infatti, deciso di attivare in
modo categorico la procedura d’ufficio prevista dall’art 96
del Codice Stradale.
Ora fermo restando che le tasse non solo vanno pagate,
ma vanno pagate da tutti per
avere migliori servizi il comportamento della Regione Puglia appare decisamente aggressivo se non vi è a monte
una valutazione delle ragioni
per le quali vi è il mancato pagamento.
Per questo chiediamo al governo di rivedere in senso
meno rigido l’applicazione
del Codice della Strada per
dare l’opportunità ai pugliesi
in difficoltà, ai morosi incolpevoli e non certo a squallidi
“furbetti”, di potersi mettere
in regola senza il pericolo di
perdere anche la disponibilità dell’uso dell’automobile.
Gruppo dei Conservatori e
Riformisti - Regione Puglia
La lucerna
a cura di
fra Roberto Francavilla
Vedendo le folle, Gesù
salì sulla montagna, si
mise a sedere e si avvicinarono i suoi discepoli.
Egli li ammaestrava dicendo: “Beati voi quando vi insulteranno e perseguiteranno, rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.
Amici di Belpaese, abbiamo appena vissuto il ponte dei Santi, nel quale siamo stati pellegrini al cimitero per ricordare “quanti ci hanno preceduto
nel segno della fede e dormono il sonno della
pace”. In questo mese di novembre ricordiamo
non solo i Santi del calendario, ma tutti coloro che
per il battesimo sono già segnati dalla santità di
Dio e per le opere di misericordia da loro compiute
hanno ereditato la beata eternità.
La pagina delle Beatitudini sopra citata fa riferimento in particolare a quanti hanno subìto insulti
e persecuzioni (e penso anche all’insulto tragico
del terremoto che continua a colpire il Centro Italia). Il Signore Gesù assicura di non lasciarli senza ricompensa. Nel Cantico delle creature san
Francesco loda l’Altissimo non solo per il Sole, la
Luna, le stelle, l’acqua, il vento e il fuoco, la madre terra della quale non siamo padroni ma custodi per la salvaguardia del creato, come ci insegna Papa Francesco nella Laudato si’. San Francesco prosegue lodando Dio per quanti “sostengono infirmitate et tribulatione, perché saranno incoronati dal Dio di Misericordia”. Infine,
una lode che non aspetteremmo per “sorella morte corporale, dalla quale nullo homo vivente può
scappare”.
Amici di Belpaese, la morte è una realtà dall’evidenza quotidiana, ma non rappresenta l’ultima parola della nostra esistenza: è la penultima, perché dopo la morte c’è la vita eterna! L’Apocalisse rappresenta i redenti con il numero simbolico di 144mila. Amo pensare che in questo numero ci siano i nostri genitori, parenti, amici e benefattori, ma soprattutto le vittime innocenti della guerra in Siria e delle calamità naturali. Esprimiamo il nostro suffragio non solo con fiori, ma
con opere di misericordia.
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Società di Cartolarizzazione del Patrimonio Immobiliare
della Provincia di Lecce
AVVISO D’ASTA PUBBLICA PER L’ALIENAZIONE DI IMMOBILI SITI IN LECCE
L’importo a base d’asta, descrizione, criteri, condizioni, modalità, informazioni e modulistica sono disponibili e scaricabili dall’Avviso integrale nella sezione “avvisi” del sito istituzionale della Provincia di Lecce (www.provincia.le.it).
Per informazioni: 0832-683367 – 683078 – 683407.
Scadenza delle offerte: entro e non oltre le ore 12 del 22 Novembre 2016.
Lecce, 20/10/2016
L’Amministratore Unico
(Salvatore Scarciglia)
ELENCO IMMOBILI DA ALIENARE
DATI IMMOBILE E PREZZO A BASE D’ASTA
LOTTO n. 1: IMMOBILE DENOMINATO “PALAZZO DELLA QUESTURA”
Fabbricato sito in Lecce tra viale Marche, viale Otranto e Piazza Argento, sviluppatesi nei piani seminterrato, rialzato (o terra), primo, secondo e terzo.
Prezzo di vendita complessivo del lotto € 3.304.800,00.
LOTTO n. 2: IMMOBILE E TERRENO DENOMINATO COMPLESSO “LA BADESSA”
Complesso immobiliare, ubicato a Lecce lungo la S.P. Squinzano – Casalabate, così costituito:
A) Ex Centro accoglienza per minori;
B) Ex Centro accoglienza per stranieri;
C) Ex Palestra ;
D) Ex Deposito (ex mercato ortofrutta);
E) Ex Piscina (o vasca) ed accessori.
Con terreno rustico circostante di circa complessivi ha 68,88,87, l’area interessata è qualificata F27 “Attrezzature assistenziali – ricettive (mq. 28.400).
Prezzo di vendita complessivo del lotto € 3.473.280,00.
LOTTO n. 3: IMMOBILE DENOMINATO “EX CONVENTO DEI CASSINESI”
SUDDIVISO IN LOTTI (NEGOZI, UFFICI, ABITAZIONE, LABORATORIO)
Lotto n. 3.1 Via Degli Antoglietta, , vani 12,5. Prezzo di vendita complessivo del lotto € 916.322,40.
Lotto n. 3.2 Via Francesco Rubichi n. 23/A, vani 11,5, mq. 157. Prezzo di vendita complessivo del lotto € 959.490,00.
Lotto n. 3.4 Corso Vittorio Emanuele n. 56, mq. 479. Prezzo di vendita complessivo del lotto € 1.421.796,60.
Lotto n. 3.7 Corso Vittorio Emanuele n. 62, mq 186, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 620.627,40.
Lotto n. 3.10 Corso Vittorio Emanuele n. 70, mq 286. Prezzo di vendita complessivo del sub-lotto € 670.796,064.
Lotto n. 3.13 Via Francesco Rubichi n. 41, mq 232, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 748.800,00.
Lotto n. 3.15 via Francesco Rubichi n. 35, mq 231, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 738.822,60.
Lotto n. 3.16 via Francesco Rubichi n. 33, mq 86, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 243.000,00.
Lotto n. 3.17 via Francesco Rubichi n. 27, mq 113, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 315.000,00.
Lotto n. 3.18 via Francesco Rubichi n. 25, mq 445, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 1.215.057,60.
Lotto n. 3.19 via Francesco Rubichi n. 23 n. 21, mq 390, Prezzo di vendita complessivo del lotto € 1.035.000,00.
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A cura di Diletta Pascali
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SUCCEDEVA
IL 5 NOVEMBRE
Il castello delle meraviglie
Nel 1935 arriva nei negozi il
Monopoli, tra i più popolari
giochi da tavola, il cui scopo
è quello di realizzare a tutti
gli effetti un monopolio finanziario.
Nel 2006 Saddam Hussein, ex
dittatore iracheno, viene condannato a morte nel processo di primo grado.
Nel 2007 Android, il sistema
operativo mobile viene presentato da Google.
Circondato da alberi secolari si
trova il celebre castello di Sammezzano, una struttura unica nel
suo genere, vero gioiello nascosto della Toscana. Numerose e tutte diverse sono le stanze al suo interno: tra queste
spiccano la sala dei Pavoni, la
galleria fra la sala degli Specchi e l'ottagono del Fumoir, la
sala Bianca e persino una piccola cappella, creano un incredibile labirinto di colori.
Post-it
curiosità dal mondo
Usb killer
È una chiavetta USB in grado di distruggere in pochi secondi qualunque dispositivo a cui sia connessa. Usa la
corrente che prende dalla porta
USB per caricare una batteria e
poi (circa un secondo dopo) scarica l’energia indietro nel pc
a 240 Volt. Questo trattamento è fatale in pochi
secondi per la maggior
parte dei dispositivi.
Madonnari di oggi
Gessetti colorati in mano li vediamo in azione su
strade e marciapiedi a disegnare sull’asfalto vere
opere d’arte. L’evoluzione di questo tipo di street art ha portato a dei trompe l’oeil d’asfalto in
3d. Le immagini vengono disegnate per terra in
modo distorto per avere un effetto tridimensionale se guardato da una determinata posizione.
Mistero egiziano
La piramide di Giza (anche conosciuta come Piramide di Cheope)
è considerata una delle sette meraviglie del mondo, e porta in sé
una quantità infinita di interrogativi. In particolare, un anno fa è
cominciato il progetto Operation ScanPyramids, che ha scoperto
due stanze segrete all’interno della piramide.
Defunti diventano tazze
Pettorali e cuccioli
Il messicano Justin Crowe ha iniziato a produrre servizi da caffè e da tavola che incorporano
le ceneri dei defunti: inizialmente doveva essere
una singola iniziativa artistica, ma l’interesse è
stato talmente elevato che Crowe ha aperto una
società specializzata per fornire questo insolito servizio, e produrre tazze, piatti e accessori con
le ceneri dei defunti.
Dopo quello dei rugbisti e quello
dei pompieri, arriva un nuovo calendario hot per il 2017. Si chiama
“Pecs and Pups”e spoglia gli uomini
con un obiettivo nobile: aiutare i
cani abbandonati attraverso l’organizzazione “Louie Legacy Animal
Rescue”. Il fotografo è Mike Ruiz.
Calici non
convenzionali
Per i veri degustatori di vino, quelli a cui il bicchiere piace pieno, facendolo durare solo pochi minuti prima di
mandarlo giù tra sane risate con amici, arriva Guzzle Buddy, il calice da applicare direttamente al collo della bottiglia, rigorosamente anti-goccia.
In prigione trovi le migliori!
Secondo chi le ha provate, The
Whole Shabang sarebbero tra
le patatine fritte migliori del
mondo, ma fino a poco tempo
fa era impossibile assaggiarle,
a meno di non farsi arrestare:
questo perché erano distribuite
esclusivamente per le carceri
americane, e quindi potevano
essere acquistate solo dai detenuti o dai visitatori.
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5 novembre 2016
in copertina
Pax violata
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A cura di Alessio Quarta
La criminalità organizzata torna a
insanguinare il Salento. L’omicidio
di Augustino Potenza, avvenuto
mercoledì 26 ottobre nel parcheggio di un ipermercato di Casarano,
ha riacceso prepotentemente i fari
su un contesto, quello mafioso, mai
del tutto sparito dal territorio salentino, che pur tuttavia negli ultimi anni si era tenuto alla larga da
azioni così efferate. Due killer a
bordo di una motocicletta lo hanno raggiunto mentre Potenza era
seduto in macchina, una Audi A6,
alle 17.30 di un mercoledì di ottobre come tanti altri. E forse anche per lui che in qualche modo si
fidava di quell’incontro nell’area di
sosta di un ipermercato. Invece, 16
colpi di Kalashnikov, 11 dei quali andati a segno tra faccia e torace. Senza scampo. In un orario in
cui i supermercati sono sempre pieni di gente. Senza alcun timore di
poter coinvolgere innocenti, con la
freddezza del sicario professionista
e la certezza del bersaglio a cui mirare.
Non ci sono dubbi che sia un as-
Nell’attuale configurazione
della Sacra Corona Unita,
composta da 11 clan in
provincia di Lecce,
convivono tradizione e
innovazione. Con buone
alleanze con le associazioni
malavitose dell’Est europeo
sassinio targato Sacra Corona Unita. Non ve ne sono soprattutto per
i magistrati che stanno conducendo l’inchiesta, Antonio De Donno,
capo della Direzione Distrettuale
Antimafia, Massimiliano Carducci e Guglielmo Cataldi, i quali stanno indagando in profondità sulle
relazioni del passato e del presente di Potenza. Sul suo capo pendeva
l’accusa di aver fatto parte del commando che, il 5 marzo del 1998,
sempre a Casarano, aveva ucciso
brutalmente i coniugi Fernando
D’Aquino e Barbara Toma su ordine del boss brindisino Vito Di
Emidio.
Pochi giorni dopo l’attenzione si è
spostata su Copertino dove ha
avuto luogo un altro assalto di
stampo mafioso. A farne le spese,
questa volta, Roberto Giancane, altro volto conosciuto alle forze
dell’ordine per traffico di droga e
favoreggiamento proprio di Augustino Potenza e Tommaso Monteduro, raggiunto da un colpo di
pistola calibro 7.62 che è passato
poco sopra il cuore. L’altro colpo
L’agguato a Roberto Giancane - foto: Lagazzettadelmezzogiorno.it
non c’è stato solo perché la pistola del sicario si è inceppata. Giancane, già sulla sedia a rotelle per un
precedente agguato subito nella sua
Monteroni nel 2002, lotta ora tra
la vita e la morte.
Un clima su cui il procuratore
capo Cataldo Motta si è espresso
in maniera chiara e netta: “La pax
mafiosa è stata violata. Dobbiamo
ora capire cosa c’è dietro queste
esecuzioni”. Nel frattempo società civile e forze dell’ordine si sono
attivate per contrastare i recenti fenomeni mafiosi. L’associazione
“Libera” di Casarano ha chiesto
urgentemente la convocazione di
un Consiglio Comunale monotematico alla presenza del Prefetto e
dei vertici istituzionali. All’alba di
mercoledì 2 novembre, invece, i
Carabinieri del Comando provinciale di Lecce hanno dato vita all’operazione “Staffetta” con cui
hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9
persone legate alla Sacra Corona
Unita (tra cui Alessio Fortunato di
Squinzano), e 32 denunce per traffico di sostanze stupefacenti.
della Magistratura hanno intaccato pesantemente la struttura verticistica dell’associazione mafiosa.
Così i clan hanno deciso di passare dall’idea originale, con un uomo
al comando, ad un’organizzazione
più reticolare, in cui non sorprendono i passaggi dei singoli “adepti” da un gruppo all’altro oppure le
riorganizzazioni di interi gruppi al
fine di mantenere il controllo delle
operazioni criminose sui propri
territori di competenza. Il tutto,
però, avviene quasi nell’ombra,
senza ricorrere solitamente ad eclatanti operazioni sanguinarie per
evitare di accendere su di loro i fari
delle Forze dell’ordine e comunità
locali.
Tuttavia, come si legge nella relazione della Direzione Nazionale
Antimafia commentata su Antimafia2000, “la nuova configurazione dei gruppi mafiosi attivi nel di-
stretto della Procura Antimafia di
Lecce, con riguardo ai loro assetti
interni mantiene le caratteristiche
storiche della Sacra Corona Unita
sia per la necessità della divisione di
compiti e ruoli e la rigorosa gerarchia di questi ultimi, sia per la finalità di intimidazione interna. In
questa prospettiva, si colloca anche
la ripresa della ritualità delle affiliazioni con la vecchia liturgia e il rispetto delle vecchie regole (anche di
quella della giornata di sabato 29 ottobre destinata al rito del ‘movimento’)”.
I clan attivi in provincia di Lecce
sono sostanzialmente 11. A nord del
capoluogo troviamo il clan Tornese (Monteroni di Lecce, Carmiano,
Guagnano, Veglie, Leverano, Arnesano, Porto Cesareo e Sant’Isidoro); il clan Pellegrino (Squinzano,
Trepuzzi); il clan Caramuscio (Surbo); il clan De Tommasi (Campi Sa-
lentina). A sud della capitale del Barocco sono operativi il clan Rizzo
(Cavallino, Lizzanello, Melendugno,
Merine, Vernole, Caprarica, Calimera e Martano); il clan Leo (Vernole, Melendugno, Calimera, Lizzanello, Merine, Castrì, Cavallino
e Caprarica); il clan Coluccia (Galatina, Noha e Aradeo); il clan Padovano (Gallipoli); il clan Scarcella (Ugento) e il clan MontedoroGiannelli-De Paola (Casarano-Parabita). Nella città di Lecce sono
egemoni i clan Cerfeda-BrigantiPepe e il clan Rizzo.
Ma nel corso degli ultimi decenni la
Sacra Corona Unita ha dimostrato
di saper tessere rapporti anche con
le criminalità vicine e quelle internazionali, in particolare dell’Europa dell’Est. Contatti fondati essenzialmente sul traffico di droga, di
armi, tabacchi lavorati all’estero, rifiuti e merce contraffatta.
Vecchi e nuovi equilibri nella criminalità organizzata
La Sacra Corona Unita è una piovra che muove nuovi tentacoli. Nel
corso degli anni, le numerose operazioni delle Forze dell’ordine e
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in copertina
Omicidi, attentati e intimidazioni:
la black list della violenza in Salento
Gli ultimi fatti di sangue a Casarano e Copertino hanno destato molto scalpore, ma negli ultimi anni anche a Lecce,
Gallipoli, Porto Cesareo, Carmiano e Nardò la criminalità organizzata ha lasciato il segno
Marzo 2003, cinque colpi di calibro
9 per uccidere Antonio Fiorentino
all’interno del suo bar, il “Papaya”
di Lecce. La Magistratura riteneva
questo, almeno fino all’uccisione della settimana scorsa di Potenza, l’ultimo omicidio firmato dalla Sacra
Corona Unita, 13 anni fa. Per quell’agguato fu condannato in via definitiva il boss Salvatore Caramuscio
di Surbo.
Da quella data le pistole avevano
continuato ad sparare, ma sostanzialmente per attriti personali: è il
caso dell’omicidio di Salvatore Padovano (nella foto) a Gallipoli, nel
settembre 2008, avvenuto davanti
alla pescheria “Il paradiso del mare”.
Ad ordinare l’assassinio sarebbe
stato il fratello Pompeo Rosario, secondo quelli che sono gli esiti dell’inchiesta sinora condotta. Nel dicembre 2010 era toccato a Lucio Vetrugno essere freddato con un unico, precisissimo, proiettile calibro
7.65 sparato all’interno della sua
masseria nelle campagne di Copertino. In questo caso, l’ipotesi prevalente è quella di un conflitto per
un debito di denaro, probabilmente con qualche boss del brindisino.
Tra maggio e giugno 2012 Porto Cesareo salì agli onori della cronaca per
un paio di ordigni rivolti contro lo
studio dell’ingegnere Cataldo Basile e contro l’abitazione dell’allora, ed
attuale, primo cittadino Salvatore Albano. Da più parti si pensò che il
motivo alla base degli attentati dinamitardi fosse da ricondurre alle
variazioni del Pug, strumento fondamentale per lo sviluppo turistico
di una delle marine più importanti
e frequentate del Salento. Ad ottobre 2015 Porto Cesareo era stata
scossa da due nuovi episodi allarmanti: l’incendio del bar “Alexander” in pieno centro, già in passato vittima di altri atti intimidatori,
e l’ordigno rudimentale piazzato in
un’abitazione in via dei Bacini.
Le bombe hanno alzato la voce,
troppo spesso, anche a Carmiano:
ben quattro nei primi sette mesi del
2016. Prima un’impiegata comunale, poi un commerciante, quindi
a maggio una bomba carta contro
la vetrina del “Burlesq”, rinomato
locale della zona, e a luglio l’ordigno
posto sotto il Doblò di un giovane
del posto. A maggio del 2016 anche
Nardò era finita in prima pagina per
il tentato omicidio di Gianni Calignano, 27enne del posto, per cui
sono finiti in manette Angelo Caci,
originario di Gela in Sicilia, Francesco e Giampiero Russo, di 64 e 27
anni, entrambi del luogo. Turismo
di mira anche a Gallipoli, dove ad
agosto di quest’anno venivano sparati cinque colpi di pistola contro la
porta d’ingresso della discoteca “Le
cave”, in contrada Li Monaci.
Nemmeno il capoluogo di provincia è rimasto fuori da questa escalation di violenza variegata. A no-
vembre del 2015 prima venne gambizzato un pregiudicato e, pochi giorni dopo, si registrò una sparatoria
tra persone a bordo di automobili
nella Zona 167. Pistola facile anche
quella che venne indirizzata, nel febbraio di quest’anno, contro la saracinesca del bar San Lazzaro, colpita da sette proiettili. Per non parlare dei tantissimi incendi sospetti di
autovetture da Nord a Sud di questa terra che torna a respirare pesantemente l’aria putrida della criminalità organizzata.
Tutti i buoni affari della nuova SCU
Droga, rifiuti (normali e speciali), attività legate al turismo (specie nella costa occidentale) e
gioco d’azzardo sono oggi le aree di interesse preferite dalla criminalità organizzata in Salento
In provincia di Lecce sono 150
i beni confiscati alla mafia
In tutta questa coltre subdola di illegalità diffusa, che pervade tutti gli strati
sociali e tutti i settori dell’economia, c’è una luce di speranza e di resistenza
che ha il nome di “Libera”, l’associazione creata da don Luigi Ciotti nel 1995
per combattere le varie criminalità organizzate operanti sul territorio nazionale
e con lo scopo di diffondere i semi fertili della legalità e della giustizia. Incontri
con le scuole, con le istituzioni, marce per le vie dei paesi e poi il lavoro concreto, pulito, quello che dà nuova vita ai beni confiscati alla mafia.
La Puglia è la quarta regione in Italia per beni confiscati all’organizzazione mafiosa: sono ben 935 tra terreni, ville e appartamenti, di cui 595 già destinati al riuso sociale. A farla da padrone la provincia di Bari con 347 beni confiscati, poi Brindisi con 309, quindi seguono Taranto (176), Lecce (150), Foggia (91) e Bat (53). Terreni coltivati a grano o a vigneto, più di 55 ettari tra le
campagne di Mesagne, Torchiarolo e San Pietro Vernotico, sono gestiti da “Libera Terra” operante sul territorio salentino.
Vini pregiatissimi come quelli della cantina Hiso Telaray, così denominata in
onore del giovane bracciante albanese, ucciso dalla Sacra Corona Unita all’età di 22 anni, per non essersi piegato ai ricatti e alle minacce dei caporali. Altro esempio positivo è quello di Masseria Canali a Mesagne, inaugurata
nel 2014 e finanziata dal Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale P.O. FESR 2007-2013 “Investiamo nel vostro futuro”.
Nuovi scenari, nuovi affiliati, nuovi mercati. La Sacra
Corona Unita è un’associazione che sta cambiando, ma
al di là delle ultime azioni efferate, nel corso degli anni
l’organizzazione mafiosa ha continuato a portare avanti i suoi affari. In primis quello legato al traffico di droga, motore principale dell’azione criminale, in grado
di calamitare alleanze importanti con la criminalità dell’Europa dell’Est, soprattutto quella albanese.
Lo testimonia, ad esempio, l’operazione “White Butcher” con cui lo scorso anno venne sgominato un clan
salentino-calabrese dedito al traffico transazionale di
sostanze stupefacenti fra il Sudamerica e la Puglia, passando per i porti di Gioia Tauro e Genova. Al centro
di questa storia troviamo i fratelli Antonio e Patrizio
Pellegrino che, insieme a Francesco e Vittorio Pezzuto, avevano costituito a Squinzano un’associazione per
delinquere transnazionale finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di cocaina proveniente dalla
Colombia.
A segnalare il legame
con la camorra napoletana, invece, la nota
questione legata ai rifiuti
tossici interrati in Salento e venuta fuori grazie alle rivelazioni del
boss Carmine Schiavone, ritenute generiche e
inattendibili da parte
della Procura. Sullo
smaltimento illecito dei
rifiuti, comunque, la Scu mantiene un occhio particolarmente vigile. Lo rivela il pentito Silvano Galati che
ha fatto individuare a Supersano gli scarti di un’azienda locale del settore della produzione e cromatura per
scarpe e fibbie, interrati illecitamente nel terreno.
Altro fronte di interesse del nuovo millennio è ovviamente quello turistico dove molto forte è la mano del
racket e dove molto alti sono gli interessi in gioco. Basta citare, per tutti, i ripetuti attacchi con bombe, incendi e pistolettate a discoteche, b&b, lidi e locali da
ballo tra Gallipoli, Porto Cesareo.
C’è, poi, la questione del gioco d’azzardo. L’operazione
“Clean Game” del 2015 ha smascherato un’organizzazione che controllava il gioco d’azzardo attraverso
la commercializzazione di congegni elettronici e imponeva ai titolari degli esercizi commerciali l’installazione di apparecchi da gioco con schede truccate ed il
versamento di una percentuale sui proventi illeciti.
Infine, la Sacra Corona
Unita prova a giocare
la carta dell’infiltrazione nell’economia locale, acquisendo ristoranti, bar e attività
commerciali, imponendo estorsioni ai
commercianti sotto forma di obbligo all’assunzione di affiliati al
proprio clan.
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primo piano
Violenzacontrole donne,aumentano
a Lecce le richieste di aiuto
I dati diffusi dal Centro Antiviolenza diretto da Maria Luisa Toto
parlano chiaro: sempre più donne sono vittime di maltrattamento
A cura di Patrizia Miggiano
I dati riguardanti la diffusione dei femminicidi e più in generale della violenza sulle
donne su tutto il territorio nazionale continuano a non
essere rassicuranti. Dal 2013
in poi, nel nostro paese, i dati
relativi a violenza fisica, sessuale e psicologica si sono via
via fatti sempre più significativi e allarmanti. La nostra
provincia, purtroppo, non
fa eccezione: ce lo confermano i dati recentemente
diffusi dall’Associazione
“Donne Insieme” Onlus che
Tutti i numeri del Centro Antiviolenza “Renata Fonte”
La gestione del Centro Antiviolenza prevede e garantisce l’erogazione,
tra gli altri, di servizi di accoglienza telefonica, di consulenza legale, di
consulenza psicologica, di sostegno nei procedimenti legali.
Ma veniamo ai dati: nel semestre luglio-dicembre 2015, gli accessi al
Centro Antiviolenza sono stati 99, mentre sono stati 167 gli accessi nel
semestre gennaio-luglio 2016.
Sono stati espletati 266 colloqui telefonici in cui sono state raccolte
le richieste di aiuto, nel rispetto della privacy; 231 colloqui faccia a
faccia; 128 azioni di consulenza e sostegno legale; 230 azioni di consulenza e sostegno psicologico; 28 azioni di accompagnamento
presso strutture ospedaliere; 112 accompagnamenti presso il tribunale e le Forze dell’ordine; 75 testimonianze in tribunale e presso gli
uffici delle Forze dell’ordine.
Solo lo scorso anno sono state 231 le donne che si sono rivolte al
Centro “Renata Fonte”; 195 i colloqui personali con le operatrici, 118
coloro che hanno richiesto una consulenza e un sostegno psicologico.
gestisce il Centro Antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce, relativi al periodo compreso tra luglio 2015 e luglio
2016.
Il Centro fin dal 1998 si occupa di prestare aiuto e sostegno alle vittime di questo
tipo di violenza, sempre più
subdolo e capillare, anche
grazie alle azioni di prevenzione attuate nelle scuole e rivolte agli studenti e al corpo
docente. In quest’ultimo anno
il Centro Antiviolenza Renata
Fonte si è occupato di bullismo, di rispetto dell’altro, di
negazione di qualsivoglia forma di violenza e abuso, con
una particolare attenzione a
donne e bambini. In questa
metodologia di intervento,
fondamentale e preziosa è
stata la collaborazione di
istituti comprensivi e scuole
superiori, Comuni e Ambiti
Territoriali Sociali di Zona.
“Gli unici luoghi dove è possibile creare e studiare percorsi di libertà con e per le
donne sopravvissute alle vio-
lenze maschili sono i centri
antiviolenza -afferma Maria
Luisa Toto, presidentessa del
Centro-. Sono luoghi dove si
riconosce che alla base della
violenza c’è lo squilibrio di
potere tra i sessi. I centri antiviolenza devono essere gestiti da associazioni di donne
che riconoscono l’origine patriarcale della violenza. Bisogna mettere in atto un
cambiamento culturale che
educhi al rispetto -conclude
Toto-, in particolare al rispetto tra i generi e rifondare la cultura del rispetto dei
diritti umani”.
Accanto a lei in questa quotidiana lotta alla violenza di
genere, lavora con grande
dedizione un’équipe composta da Silvia Sammarco (psicologa), Marzia Camarda
(psicologa), Francesca Pastore (assistente sociale), Florindina de Carlo (avvocato), Stefania Mercaldi (avvocato), Alessandra Politi
(avvocato), Iris Zecca (progettista).
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Angelo Maci:
“Una risorsa per
il nostro territorio”
In arrivo un corso di laurea
in Viticoltura ed Enologia
Il percorso formativo è promosso dal Dipartimento di Scienze e
Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell'Università del Salento
e potrebbe prendere il via nell’anno accademico 2017/2018
A cura di Federica Miggiano
L’autunno è ormai arrivato, e con
questo anche il piacere di trascorrere le proprie serate in compagnia
delle persone più care, non senza i
prodotti tipici della stagione, per
esempio delle croccanti castagne e,
ovviamente, un buon calice di novello in mano. Occasioni conviviali che riscaldano l’atmosfera e
il cuore, e in modo certamente
meno metaforico, il clima, dando
agio a una breve, per quanto pia-
cevole, tregua dal freddo, la tradizionale “Estate di San Martino”.
L’atmosfera godereccia non deve,
però, indurci a sottovalutare la
complessità che il settore vinicolo
comporta, con una varietà di interazioni e implicazioni che rendono
necessaria un’attenzione puntuale
e una formazione più mirata.
Da anni, in effetti, si parla di una
crescente domanda di prodotti
qualitativamente alti, incentivata
soprattutto da una cultura enologica sempre più diffusa. È però
paradossale il fatto che proprio il
Sud Italia, in cui si concentrano
grandi produzioni e tradizioni vitivinicole, abbia solo due corsi di
laurea in Viticoltura ed Enologia:
presso Avellino-Università di Napoli Federico II e a Marsala-Università di Palermo. È stata, però,
avanzata la proposta di un corso
di Laurea in Viticoltura ed Enologia presso l’Università del Salento,
un percorso formativo di Laurea
triennale (L-25, Scienze e tecnologie agrarie e forestali) interateneo,
che prevedrebbe anche la collaborazione dell’Università degli Studi
di Bari “Aldo Moro”.
Il direttore del Dipartimento di
Scienze e Tecnologie Biologiche ed
Ambientali (DiSTeBA) dell’Università del Salento, il professor
Luigi De Bellis, ha spiegato: “Tra
tutti gli aspetti che spingono in direzione dell’iniziativa, non c’è da
sottovalutare ovviamente quello
che riguarda gli esiti occupazionali. In Puglia esistono altri cdl
della medesima classe, ma non
nella direzione della viticoltura ed
enologia, così che non ci sarebbe
neppure la possibilità di competizione tra gli stessi studenti e laureati pugliesi. E d’altro canto, il
fatto che non esistano dei percorsi
di studi in questa direzione, proprio in Puglia, mortifica la particolarità del territorio. La materia
di studio principale nelle università toscane, infatti -ha confermato De Bellis- è appunto il vino.
Gli studenti pensano e studiano le
colline senesi e applicano le proprie conoscenze in un’ottica che si
rifà alla retorica del turismo anglosassone. La possibilità di un
corso di laurea del genere, invece,
Angelo Maci, terza generazione di una
famiglia di vignaioli, è enologo e presidente dell’azienda Cantine Due Palme, costituita nel 1989 a Cellino San
Marco. Cantine Due Palme conta
1000 soci conferitori e 2.500 ettari di
vigneti dislocati nel triangolo di terra tra
le province di Brindisi, Taranto e Lecce, e ben 25 etichette di vini fortemente
connotati dalle condizioni pedoclimatiche della regione. “Il Salento -afferma Maci- ha una tradizione vitivinicola ed enologica di grandissimo valore. L’idea di attivare un corso di Laurea in Enologia e Viticoltura costituisce
l’anello di congiunzione tra un sistema
imprenditoriale e quello della ricerca
e della sapienza che devono funzionare
insieme”.
Grande entusiasmo, quindi, per la
nuova proposta formativa dell’Università del Salento, per cui sono appunto i numeri a chiedere a gran voce questo nuovo tassello formativo, finora assente. Soddisfazione anche per l’attenzione da parte delle istituzioni nei
confronti dell’agroalimentare, aspetto
per cui Maci si è sempre speso in prima persona, arrivando ad assicurare
nel 2014 anche la donazione di 10 ettari per usi scientifici e di ricerca a favore degli studenti.
gratifica le peculiarità territoriali
salentine e permette un’analisi locale. Si pensi per esempio alla tradizione del vino rosato (che in
Toscana non c’è), con ampi margini di miglioramento per lo sviluppo del territorio e per le
aziende salentine e non”.
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lecce
Nuova vita per Santa Croce:
al via i lavori di restauro
In arrivo, grazie al sostegno della Regione Puglia, oltre due milioni
di euro per il completamento del recupero della prestigiosa chiesa.
E il cantiere sarà visitabile
Il 26 ottobre scorso si è tenuta a Lecce, nell’ex Seminario, un’importante conferenza per la presentazione
del nuovo progetto di restauro della chiesa leccese di
Santa Croce, edificio fra i più
importanti per la storia del
Rinascimento e Barocco meridionali. In particolare è
stata la Regione Puglia, rappresentata dall’assessore Loredana Capone, a concedere un finanziamento di oltre
due milioni di euro per il
completamento di lavori iniziati già anni fa e che fino ad
oggi hanno riguardato la
parte sommitale, il fastigio.
Tali primi restauri sono stati eseguiti e diretti dalla locale Soprintendenza, il cui
comportamento da un punto di vista della comunicazione, con la città e più in generale con il territorio, non
è stato del tutto cristallino (i
lavori si erano infatti estesi
ben oltre le date indicate sul
manifesto affisso nel cantiere).
Nessuno, almeno fino a circa un anno fa, sapeva nulla
di cosa stesse accadendo e
alle richieste di informazioni dei mezzi di informazione
la soprintendenza rispondeva picche. Un cantiere chiuso, inaccessibile soprattutto
a certi studiosi che la chiesa
hanno studiato, tutto così
misteriosamente poco chiaro e proprio nel momento in
cui il Mibact predica giustamente la trasparenza.
Questa breve premessa diventa necessaria per capire la
novità del nuovo progetto.
Grazie infatti alla collaborazione della Regione Puglia,
dell’Arcidiocesi di Lecce ed
in particolare l’Ufficio Beni
Culturali diretto dall’architetto Giuseppe Fiorillo, e
non ultimo Valentino Nicolì, titolare dell’impresa che
ha vinto il bando per il restauro, il cantiere di Santa
Croce sarà visitabile. L’idea,
come confermatoci dallo
stesso Nicolì che l’ha proposta, tende a condividere
una operazione complessa di
un monumento che continua
ad appartenere alla comunità anche durante il restauro finanziato con soldi
pubblici.
L’idea di condivisione, spalleggiata da Regione ed Arcidiocesi, è stata accettata
giocoforza dalla stessa Soprintendenza che, purtroppo, in altri cantieri continua
la sua chiusura nei confronti dei cittadini. Le rivoluzioni avvengono però con lentezza e con garbo e siamo
quindi certi che il nuovo
vento, fatto di trasparenza,
si insinui pure tra le mura e
le menti della locale Soprintendenza.
Chiarito questo punto fondamentale del progetto non
rimane che segnalare su cosa
si interverrà. Non solo su
tutta la facciata principale
ma anche sulla controfacciata, sulle coperture, sulla
cella campanaria e tutti gli
altari della navata destra
nonché, infine, su illuminazione e impianto di allontanamento dei volatili. Al pro-
getto manca, purtroppo,
un’idea su come garantire la
manutenzione costante dell’edificio per evitare l’ennesimo intervento emergenziale ogni circa venti anni.
Fabio Antonio Grasso
Radon, in città continua
il monitoraggio nelle scuole
La nuova legge regionale stabilisce i limiti per la presenza del gas nei luoghi pubblici, ma l’assessore
Messuti rassicura che nelle scuole “Battisti” e “Diaz” i valori sono nella norma
Da diversi anni si studiano gli effetti del
gas radon, un gas inodore che scaturisce
da rocce e marmi e che può risultare estremamente dannoso in quanto radioattivo.
A seguito di alcuni controlli è stata rilevata la presenza in alcune scuole elementari del capoluogo. Recentemente la
Regione Puglia ha promulgato una legge che permetterebbe una riduzione dei
danni sulla salute dei cittadini. Il consigliere regionale Mauro Vizzino
ha ricordato che il gas radon
oggi costituisce in Italia la seconda causa di cancro al polmone e sottolinea l’importanza
di questa legge pugliese in quanto ancora oggi non esiste una
normativa specifica nazionale
per proteggere la popolazione
dall’esposizione al radon presente nelle abitazioni ma solo
delle raccomandazioni dell’Unione Europea a cui rifarsi.
In circa il 7% delle scuole dell’infanzia salentine sono risultati
livelli superiori o pari al limite di
legge. Questo dato è contenuto nel dossier elaborato dal Centro Salute Ambiente
(Csa) dove sono giunti i risultati di Asl
Lecce, Arpa Puglia, Provincia e Comune
di Lecce, Inail, Regione Puglia, Università del Salento e Cnr. Il problema della
presenza del radon è stato presentato alla
Commissione sanità del Senato da Giovanni De Filippis, direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce.
“Essendo il Radon il secondo fattore di
rischio, dopo il fumo di sigaretta -afferma De Filippis-, sono state svolte indagini specifiche su 404 scuole del Salento
a partire dal 2004 evidenziando come la
concentrazione media di radon indoor in
Salento fosse ampiamente superiore rispetto a quella stimata dall’indagine nazionale del 1991, che attribuiva alla Puglia valori medi”.
Questa la nuova legge regionale fissa in 300 Bq (Bequerel, sistema di misurazione internazionale) per metro cubo, i limiti di concentrazione di gas radon
negli edifici. “Siamo intervenuti alle scuole ‘Cesare Battisti’ (nella foto) e ‘Armando Diaz’ di Lecce -sostiene Gaetano Messuti, assessore comunale ai Lavori Pubblici- che sono monitorate dall’Università del Salento e i livelli sono rientrati: è bastato arieggiare giornalmente per un tempo un po’ più prolungato”.
Gian Piero Personè
L'Orchestra della Notte della
Taranta in concerto per ForLife
Sul palco del Politeama Greco di Lecce, il 12 novembre alle 20.30, salirà l’Orchestra Popolare della Notte della Taranta. Il motivo dell’iniziativa è di quelli che segnano il ricordo oltre che il cuore. La Onlus ForLife,
che da oltre un decennio si occupa dell’infanzia svantaggiata in Italia e
nel mondo, consegnerà il premio ForLife 2016 a Claudio e Laura Bastianutti, i genitori delle due giovani sorelle di Casarano, vittime di un attentato a Sharm El Sheik nel 2005.
“Con questo premio -sottolinea il presidente di ForLife, Alessandro Carriero- abbiamo voluto dare il giusto e doveroso riconoscimento a chi ha
trasformato il dolore della morte e della perdita, nella speranza di un sostegno e di un futuro migliore a bambini bisognosi di affetto e cure. I
coniugi Bastianutti, infatti, da alcuni anni a Casarano hanno realizzato
la Fondazione Daniela e Paola, impiegando grandi risorse a tutela dei
bambini che fuggono dalla fame, dalla guerra o dalla violenza domestica.
Realtà come queste, nate dal dolore, meritano grande attenzione. Anche la nostra Onlus -ha proseguito il prof. Carriero- lo scorso anno ha
subito un grande lutto, con la perdita di Rita Fossaceca, la dottoressa
che era andata in Kenya per vaccinare i bimbi dell’orfanotrofio e che è
stata barbaramente uccisa da alcuni balordi. Anche noi continueremo
con la nostra attività di volontariato, come avrebbe voluto Rita. Ecco perché ci sentiamo molto vicini ai coniugi Bastianutti”. Info: 335.310618.
Fabio Antonio Grasso
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maglie
Salvo il mercato settimanale: gli
ambulanti promettono collaborazione
Il sindaco Toma ha ritirato l’ordinanza di sospensione, dopo aver ricevuto rassicurazioni
che gli atti vandalici non si ripeteranno e il decoro dell’area sarà garantito
Il mercato settimanale si farà. Il sindaco Ernesto Toma ha revocato l’ordinanza emanata nei giorni scorsi dopo un incontro con
una delegazione di ambulanti, i quali hanno espresso una ferma condanna per i ritrovamenti di buste contenenti urine ed
escrementi al termine del mercato e hanno
garantito il corretto conferimento dei rifiuti
in modo da evitare lo spargimento nelle
campagne vicine. L’incontro ha fatto seguito
ad una lettera di scuse da parte degli stessi ambulanti del mercato settimanale di Maglie, che in questo modo hanno evitato la
sospensione dello stesso a partire dal prossimo 5 novembre.
Era stato infatti proprio il sindaco, su proposta degli assessori Dario Vincenti e Marco Sticchi (delega rispettivamente all’Ambiente e ai Mercati), a firmare l’ordinanza
con la quale si stabiliva lo stop per il mercato del sabato mattina, dopo le continue
segnalazioni di ritrovamenti di buste contenenti urine ed escrementi abbandonate
proprio sull’area mercatale al termine della stessa manifestazione. Già lo scorso luglio, l’Amministrazione comunale aveva diffidato i commercianti, seguita, poi, dall’intervento dell’Asl, che aveva ovviamente assunto la stessa posizione. Il provvedimento di sospensione, come riconosciuto
anche dal sindaco in una lettera allegata al-
l’ordinanza, coinvolgeva inevitabilmente anche i commercianti non colpevoli di queste
azioni, nonché gli stessi cittadini e fruitori del mercato.
Nell’incontro con il primo cittadino i commercianti hanno promesso di collaborare
nell’individuazione dei colpevoli e di impegnarsi in una migliore gestione degli imballaggi, differenziando plastica, carta e vetro. Infine, hanno suggerito il monitoraggio dei Vigili Urbani al termine del setti-
manale appuntamento
commerciale. Da parte
sua Ernesto Toma ha sottolineato che ulteriori
episodi in futuro non saranno tollerati: nel caso
si dovessero ripetere il
mercato verrà sospeso
con effetto immediato a
tempo indeterminato.
Alessandro Chizzini
Foto di Pino Cavalera
muro leccese
La Blufit Triathlon stupisce e strizza l'occhio ai giovani
Grandi soddisfazioni per la Blufit Triathlon di Muro
Leccese, la neonata società nata da un’idea di Davide Casaluci che ha avuto la brillante idea di riunire un gruppo di amici, ex ciclisti e attuali podisti,
che nell’arco di appena sei mesi dall’esordio ha riscosso interessanti risultati nelle gare di duathlon
del panorama agonistico.
Gli atleti che si sono messi in evidenza sono senza dubbio Salvatore Scarzia con un secondo posto
assoluto a Palagiano e Sannicola, terzo a Monopoli e protagonista a Polignano, Antonio Imperiale
e Paolo Caggese primi assoluti nella staffetta di Ostuni insieme al terzo posto assoluto di Giovanni Pe-
simena, la coppia femminile Viviana Verri e Virginia
Colagiorgio seconde assolute sempre nella staffetta
di Ostuni, Simone Rosato primo di categoria a Seclì insieme al terzo posto di categoria sempre della Verri, Andrea Assalve e Antonio Pellegrino primi
di categoria nelle gare di Sannicola senza dimenticare le convincenti prestazioni di Davide Casaluci e Giamapaolo Locorotondo che per un soffio non
sono saliti sul podio di categoria.
Ma al di là dei risultati l’obiettivo della Blufit Triathlon, nelle parole del presidente Virginia Colagiorgio,
è quello di creare le basi per le nuove generazioni
coinvolgendole in questo sport in ascesa negli ul-
timi anni, trasmettendo loro tramite l’impegno ed il
sacrificio il valore sportivo di lealtà, sana competizione e spirito di squadra.
SPECIALE VOLLEY MAGLIE
Quando il gioco si fa duro, Betitaly inizia a giocare
Rientrate a casa con tre punti dopo una prestazione spettacolare, le atlete rossoblù si preparano ad affrontare in casa l’Altino
L’esordio agrodolce in casa contro
le siciliane del Castelvetrano, che
fruttò un solo punto, doveva essere
a tutti i costi cancellato con una prestazione di grande intensità agonistica. I chilometri per arrivare a Scafati, quindi, dovevano essere un
momento di raccoglimento per mettere a fuoco l’obiettivo prioritario e
impegnare ogni energia per non lasciarselo sfuggire. Ne è scaturito un
capolavoro, il cui merito è in primis
delle atlete rossoblù, con un prestazione intrisa di carattere, grinta,
cattiveria, determinazione e cinismo,
ma è doveroso riconoscere anche
l’eccelsa regia di mister Emiliano
Giandomenico, il cui carico di
adrenalina che dimostra in ogni
gara fino all’ultimo respiro è veramente impressionante.
Non si poteva e non si doveva sbagliare. Così è stato. Il primo set ha
segnato un impressionante strapotere rossoblù. Le padrone di casa
hanno alzato bandiera bianca a
quota 14, lasciando le salentine a
prendere il parquet fin dalle prime
battute. Il resto ha avuto il nome della bergamasca Stefania Corna, sempre immensa a muro, Fabiola
“Bomb” Ferro, indomabile in banda, e della premiata ditta Kostadinova-Colarusso. Nei due giochi
successivi le campane hanno cercato
di fortificare la fase avanzata per ren-
dersi pericolose. Nulla da fare. Il Maglie rompeva con facilità gli argini
e prendeva a fucilate la difesa dello
Scafati. Mai in discussione, quindi,
il risultato: il muro restava insuperabile, Sofia “Tyson” Turlà ricamava
con maestria e grazia, capitan Kostadinova faceva appello al DNA per
sfondare, Russo-Colarusso-Ferro si
divertivano a prendere di mira il bagher delle locali. Finiva dopo un’ora
e mezzo. Tutto così, in scioltezza,
per mostrare che la débâcle contro
il Castelvetrano era solo una buccia
di banana.
Il giorno dopo la classifica fa scorgere la Betitaly ad un punto dalla vetta, da quel Marsala che come ogni
anno mette apprensione, ed è una
bella suggestione. Intanto serve godersi una grande prestazione, come
lo stesso tecnico magliese sottolinea:
“È stata una gara dove abbiamo fatto noi l’andatura. Le ragazze sono
state brave ad eseguire il compito
tattico con precisione e puntualità.
E poi nel reagire con carattere nei
momenti di difficoltà dove Scafati
si rifaceva sotto”. Visione chiara e
puntuale, come sempre, e aggiunge: “Nel primo set ci siamo trovati contro un sestetto molto diverso
di quello che avevamo studiato, ma
siamo stati bravi ad adattarci velocemente senza andare nel panico.
La sconfitta con il Castelvetrano ci
ha insegnato molto. So di avere giocatrici intelligenti”.
E andando al prossimo impegno:
“La sfida con Altino si preannuncia
molto stimolante perché affrontiamo una squadra molto competitiva
e perché abbiamo la volontà di regalare una grande prestazione al nostro pubblico”. Un ultimo acuto prima di concludere: “vi confesso che
giocare in trasferta con i nostri tifosi che ci sostengono dall’inizio alla
fine è veramente un’arma in più”.
Una sfida tutta da gustare quella
contro l’Altino, che occupa insieme
al Maglie la seconda posizione (domenica 6 novembre - ore 18). Serve
spazio in classifica per le magliesi,
quindi quale migliore occasione
che uno sgambetto alle abruzzesi.
La carica dagli spalti anche in questa occasione potrà avere un peso determinante, in un Palabetitaly nel
quale pubblico e squadra talvolta
sanno diventare un’unica entità.
Francesco Paglialonga
foto di Mauro Pablo Tridici
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Piano Coste, affiorano
le prime criticità
L’associazione “Prendi posizione - Tricase” scrive all’Amministrazione comunale chiedendo di rivedere
l’intero progetto che identifica le aree balneabili libere e in concessione
Il Piano Coste, nel territorio di Tricase, interessa l’area demaniale marittima con
l’obiettivo di pianificarne la fruizione mettendo in conto i vari interessi coinvolti: naturalistico, economico e pubblico. Tuttavia
è recente la notizia di alcune eccezioni sollevate all’Amministrazione comunale dall’Associazione “Prendi Posizione - Tricase”,
che puntano alla revisione dell’intero Piano, anche alla luce delle recenti normative
e del Piano Regionale delle Coste.
Nel comunicato diffuso si parte dall’os-
servazione della morfologia: la costa tricasina, pur estendendosi per 9 km, si presenta aspra e frastagliata per lunghi tratti
oltreché interessata da potenziali crolli in
diverse e ampie aree, per cui le zone raggiungibili dal pubblico sono assai ridotte.
Passando all’analisi del Piano Coste, fanno
sapere dall’Associazione, si rischierebbe che
proprio quelle limitate aree di fatto praticabili divengano poco fruibili all’accesso
pubblico e gratuito. Infatti, seppur il 17%
dei 9 km sia destinato a stabilimenti bal-
palmariggi
Un’asta al Louvre per far adottare gli ulivi secolari della Masseria “Alti Pareti”
Un’occasione di tutela e di promozione. Il prossimo
28 novembre il museo Louvre di Parigi ospiterà il Gala
benefico del prestigioso istituto d’istruzione francese
“Jeannine Manuel”, nel corso del quale verrà messa
all’asta l’adozione di alcuni ulivi secolari salentini, per
la precisione quelli del Parco degli Olivi che sorge presso la Masseria “Alti Pareti” di Palmariggi, censiti e identificati singolarmente con coordinate satellitari. A contendersi la futura cura di questo inestimabile patrimonio
storico e naturale, circa 200 tra le famiglie più in vista della capitale francese.
L’iniziativa è stata presentata nelle scorse settimane
al SIAL di Parigi (il Salone internazionale dedicato all’innovazione del settore agroalimentare) dai suoi due
ideatori: l’export manager di Ortelle Rolando Gravante,
da anni impegnato nella promozione delle eccellenze pugliesi e salentine oltre i confini italiani, e da Raffaele Cazzetta, proprietario della Masseria “Alti Pareti” e presidente dell’associazione “Amici dell’Olivo Secolare del Salento”. “L’obiettivo -spiega Gravante- è quello di dare ulteriore risonanza internazionale agli ulivi
secolari del Salento e alla necessità di tutelarli; ciò
vale anche per gli alberi della Masseria Alti Pareti, per
la quale la Regione Puglia ha dato la massima di-
sponibilità e collaborazione nel salvaguardare l’importante ricchezza che rappresentano per il nostro ter(A.C.)
ritorio”.
neari e spiagge libere con servizi, tale percentuale ricadrebbe in prevalenza in quelle tratte. Di fatto resterebbero spiagge libere
le zone più impervie.
Nel quadro generale spicca anche un’altra
criticità: la realizzazione dei servizi previsti in tale perimetro porterà a un ovvio incremento di fruitori, che al momento non
trova alcuna risposta in termini di aree destinate a parcheggio, ricettività e camminamenti sicuri per i pedoni. Elementi importanti, se si considera che del bel mare di
Tricase usufruiscono anche alcuni abitanti dei comuni limitrofi, stimati in ben
18mila.
Per far fronte alle ipotesi ventilate nel documento, “Prendi Posizione - Tricase”, oltre a proporre le proprie osservazioni all’Ente comunale, ritiene necessario aprire
una seria e approfondita valutazione sull’impostazione totale del Piano, chiedendo
in concreto agli amministratori di reimpostarlo lasciando come spiagge libere i luoghi ad oggi accessibili e indicando come stabilimenti balneari e spiagge libere con servizi tutte quelle aree al momento non agevolmente praticabili, affinché vengano rese
tali e dai potenziali imprenditori che vorranno farne richiesta.
M. Maddalena Bitonti
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L’opposizione spinge per
la compostiera di comunità
La proposta arriva dal gruppo “La Città di Tutti” alla
maggioranza. Oronzo Borgia: “Collaboriamo insieme per
realizzare una risorsa utile a tutta la comunità”
La gestione dei rifiuti tornata al centro dell’attività amministrativa del Comune di
Poggiardo con una lettera aperta al sindaco Giuseppe Colafati scritta dal gruppo di
opposizione “La Città di Tutti”. Nel documento si propone al primo cittadino di valutare la possibilità di installare una compostiera di comunità, seguendo il positivo
esempio del Comune di Melpignano: “La
Compostiera di comunità -afferma il capogruppo di opposizione Oronzo Borgia (nella foto)- rappresenta un settore intermedio
fra il compostaggio industriale e quello domestico. Il compostaggio di comunità, attraverso la compostiera elettromeccanica che
emette solo anidride carbonica e
vapore acqueo, accelera ciò che
avviene normalmente in natura,
cioè la trasformazione dei rifiuti
organici (scarti di cibo, di verdura, di frutta, di fiori e piante,
olio vegetale esausto, trucioli di
legno, sfalci d’erba, cartone e
carta non patinata) in fertilizzante naturale. Nella nostra lettera aperta a sindaco e
maggioranza consiliare abbiamo comunque
espresso, credo in maniera chiara, l’auspicio
che venga accolto il nostro appello all’unità riguardo la problematica ormai più che
ventennale dei rifiuti a Poggiardo, insieme
alla salvaguardia dell’ambiente e della salute
umana. Ciò è ancora più importante in una
realtà provinciale in cui, in particolare per
il tumore del polmone, l’incidenza e il tasso di mortalità sono superiori a quelli di Taranto, Brindisi e media regionale. E in questo contesto il nostro comune è fra quelli che
mostrano per la mortalità una differenza significativa dai valori attesi”.
Un obiettivo di primaria importanza che
Oronzo Borgia spera venga affrontato insieme: “Dovremmo allora unirci, in modo
chiaro ed esplicito di fronte alla nostra Po-
polazione, magari avviando un tavolo di lavoro comune (in cui maggioranza e opposizione potrebbero, in nome dell’importanza dell’obiettivo condiviso, in quel contesto anche rinunciare a ritenersi tali) si confrontano su posizioni paritarie per cercare
insieme modalità e azioni utili a trovare soluzioni ai problemi. Noi siamo pronti a tutto questo -conclude Borgia- e, non immaginando motivi di diniego, ci auguriamo che
questa proposta venga al più presto accolta a vantaggio di tutta la nostra Comunità”.
Alessandro Chizzini
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5 novembre 2016
25
5 novembre 2016
galatina
“No alla chiusura del centro al
traffico, sì alla riqualificazione”
In una lettera indirizzata al Commissario Prefettizio, i commercianti del centro
cittadino denunciano la crisi del settore e chiedono interventi urgenti
Il centro storico di Galatina, tra i
più belli del nostro Salento, ha necessità di essere riqualificato. Sono
stati proprio i commercianti ad
unirsi in nel comitato “Centro storico” affinché l’Amministrazione
comunale riveda alcune misure
adottate in passato, come ad esempio la chiusura del centro al traffico. Secondo i commercianti questa
decisione, unita alla dilagante cri-
si economica generale, ha causato
la chiusura di diverse attività e l’insorgere di tensione generale. I
membri del comitato affermano che
“la politica locale non è stata capace di programmare interventi
strutturali e finanziari, tali da permettere la riqualificazione del centro storico ed il conseguente rilancio dello stesso”.
Il problema non è solo la chiusura
del centro alle auto, e quindi la diminuzione dell’interesse da parte dei
cittadini, ma l’assenza di azioni di
riqualificazione urbana che lo renderebbero più gradevole e vivibile.
La chiusura del centro è iniziata nell’estate 2014 e nonostante i solleciti da parte dei commercianti, i
quali avrebbero voluto essere coinvolti nelle decisioni intraprese in
modo da trovare un giusto com-
Antonio Baldari, artista e “partigiano” per un Salento migliore
Ogni tanto capita di incontrare delle persone speciali. Uomini che sono pronti a
mettersi contro tutto e tutti per denunciare abusi e ingiustizie. Antonio (Tonino per
gli amici) era proprio così: eclettico e creativo come ogni artista che si rispetti (era
pittore e scultore), passionale e inarrestabile
(era figlio di un partigiano) ma, soprattutto, pronto a dare l’anima per il Salento, in
difesa soprattutto del suo prezioso ambiente naturale (era una guardia ecologica volontaria).
Con Antonio, scomparso nei giorni scorsi
all’età di 60 anni dopo una lunga malattia, ci siamo trovati fianco a fianco diver-
se volte negli ultimi anni, praticamente in
tutte le vicende dalle quali sono nate numerose copertine di Belpaese: Porto Miggiano, Tap, Xylella, discariche abusive, fotovoltaico ed eolico selvaggio, ulivi a rischio
espianto, inquinamento ambientale nella
zona industriale di Galatina (comune in cui
risiedeva), solo per citare le principali.
Era una formidabile fonte di informazioni:
ricordo ancora le foto in alta qualità che
mi spediva via mail insieme a copie di leggi, delibere, regolamenti comunali. Mi
mancheranno i sopralluoghi fatti insieme
nelle campagne salentine alla ricerca dei
“corpi del reato”, ma soprattutto mi man-
cherà il suo sorriso contagioso e il suo instancabile desiderio di giustizia.
Andrea Colella
promesso, l’Amministrazione non
ha, di fatto, ascoltato le esigenze degli stessi. “Ad oggi nulla è stato attuato -dichiarano i commercianti in
una lettera indirizzata al Commissario Prefettizio- ed il centro storico è semplicemente un ‘quartiere’
abbandonato a se stesso, in cui spesso si verificano atti di vandalismo.
Negli ultimi mesi, diverse sono le attività commerciali che non sono riuscite a sopravvivere e si respira sfiducia e malumore”.
Nella città di Lecce invece la limitazione dell’accesso delle auto nel
centro storico ha favorito la nascita di diverse attività legate princi-
palmente al passeggio, come pub,
botteghe artigiane, librerie e se nel
2003 si respirava aria di disappunto
da parte dei commercianti nei confronti dell’ex sindaca Poli Bortone
adesso sono proprio loro a chiedere
ulteriori filtri, affinché si possa
circolare sempre più a piedi. È
chiaro che queste misure sono state accompagnate dal restauro e dalla riqualificazione di tutta l’area. Ad
ogni modo l’Amministrazione galatinese è dovuta ad ascoltare il
punto di vista degli imprenditori al
fine di raggiungere un obiettivo
condiviso da tutti.
Gian Piero Personè
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5 novembre 2016
27
5 novembre 2016
Riscaldare risparmiando: la soluzione
migliore la trovi da Ecotek
Da quasi vent’anni Ecotek s.r.l. di Poggiardo offre le migliori alternative al classico riscaldamento a gas
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oppure consultare il sito internet
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28
5 novembre 2016
Per segnalazioni:
[email protected]
a cura di
Claudia Mangione
spettacolo
Nel mondo sonoro di Stidda di luci
Con un tour e l’idea delle “guide all’ascolto”, Francesco Negro presenta il suo nuovo album
Immergendosi nel “colore musicale” del
compositore romano Giancarlo Simonacci,
il noto musicista salentino Francesco Negro
(nella foto) ne esplora le opere pianistiche
dando vita alla sua nuova fatica discografica Stidda di luci (Silence Records 2016). Un
lavoro di attenta ed elegante ricerca sonora pensato per tutti, e non solo per i fruitori della cosiddetta “musica di nicchia”, che
Francesco sta presentando al pubblico attraverso una guida all’ascolto, come ci spiega in quest’intervista.
Partiamo dal titolo dell’album, cosa vuol dire
Stidda di luci?
Il titolo si ispira a una canzone popolare siciliana, che si chiama appunto Stidda di luci
e che vuol dire “stella lucente”. È una canzone d’amore con un testo che il maestro Simonacci ha reinterpretato musicalmente.
Con questo lavoro ti immergi nella musica
contemporanea a 360 gradi. Ci spieghi com’è strutturato?
Sì, è la prima volta che mi propongo al pubblico nelle vesti di interprete con un cd di musica contemporanea. Contiene le opere pianistiche del compositore romano Giancarlo Simonacci, in ordine cronologico dal 1981
a oggi. Simonacci è stato innanzitutto il mio
maestro, poi conoscendolo ho trovato interessanti le sue composizioni e mi sono molto incuriosito. Studiandolo ho ritrovato
nelle sue opere l’influenza di compositori italiani e americani. È un grande conoscitore
di musica contemporanea, in particolare di
John Cage. Trovo nel maestro Simonacci
tanti elementi che ritrovo in altri compositori.
Quale di questi elementi ti colpisce di più?
La cosa che più mi piace di questo tipo di
composizioni è il suo rapporto con il suono,
cioè il fatto di relazionarsi con la risonanza dello strumento e dell’ambiente che ti circonda. E anche il fatto di porsi non come pianista ma come musicista nei confronti della musica.
Ha influito su di te il “colore musicale” del
maestro Simonacci oppure hai lavorato
sull’onda libera del tuo sentire?
Io sono un musicista di estrazione classica
e jazz, pertanto le composizioni le ho interpretate secondo il mio punto di vista. Non
avendo, infatti, delle registrazioni a cui
fare riferimento ho potuto lavorare senza esser condizionato da alcun tipo di influenza,
dando così vita a una mia visione personale delle composizioni. E ci sono state
delle cose che il maestro Simonacci ha apprezzato molto perché non immaginava
che potessero essere interpretate in maniera
diversa da come lui le aveva scritte.
Con il tour di presentazione dell’album lunedì 7 novembre sarai a Roma. In Salento
hai già fatto numerose tappe, che tipo di riscontro stai avendo da parte del pubblico?
Sì, il 7 novembre sarò ospite della rassegna
musicale organizzata dall’Associazione
Roma Tre Orchestra. Riguardo al pubblico il riscontro è positivo, nel senso che la
gente è curiosa e questo grazie anche alle
guide all’ascolto di estratti del disco che ho
organizzato in circoli, associazioni, scuole
di musica. La gente non è abituata ad ascoltare la musica contemporanea e la mia idea
è proprio quella di avvicinare le persone a
questo tipo di musica.
L’album e le mie guide all’ascolto sono delle operazioni di tipo culturale perché il territorio, secondo me, ha bisogno di essere
smosso e lo si può fare proprio
piantando il seme della curiosità.
A Lucia Minutello il Premio “Mia Martini”
Al Premio “Mia Martini “primeggia ancora una volta di Salento. Lucia Minutello
(nella foto) vince, infatti, con il singolo Le
Giravolte che racconta del quartiere leccese delle Giravolte e di Mara, il famoso
travestito protagonista e icona della città fino agli anni ’90. Autore del testo è Giovanni Epifani mentre la musica è curata
da Leone Marco Bartolo e Pasquale Giuseppe Quaranta (in arte P40). Dopo aver
superato le diverse fasi di votazione on
line, Lucia si è esibita sul prestigioso palco della finalissima a Bagnara Calabra,
alla presenza anche di Roberto Vecchioni e Gaetano Curreri, accompagnata alla
chitarra da P40.
A cura di Diletta Pascali
feste&sagre
SAN MARTINO IN FESTA
NOVELLO IN FESTA
MAGLIE, 10-11 novembre
LEVERANO, 4-6 novembre
Giunto alla 19esima edizione, la
rassegna organizzata dalla Pro
Loco e dal Comune di Leverano
prevede eventi culturali, musicali e, soprattutto, enogastronomici.
Dal 4 al 6 novembre la meravigliosa cornice del centro storico
di Leverano farà da sfondo ad indimenticabili concerti di pizzica,
il ballo tradizionale che riscuote successo tra turisti e curiosi,
che ballano fino a notte fonda.
Ma il re della festa è lui, il vino
novello, unico nel suo genere
perché lavorato con la tecnica
della fermentazione carbonica.
Questo vino si può bere solo per
un periodo limitatissimo di tempo, perché non matura come gli
altri. Le sere di Novello in Festa
sarà possibile degustare il vino
accompagnandolo con le specialità locali, tra le quali pittule,
carne alla pignata, frittura mista,
polpette fritte.
Il programma musicale prevede
per venerdì 4 alle 22 l’esibizione
dei Criamu, mentre sabato 5
alle 23 sarà la volta de Il parto
delle nuvole pesanti.
Gran finale domenica 6 con
Bandistan.
La Parrocchia della Purificazione
del Signore e la Deputazione di
San Martino, con il patrocinio dell’Assessorato alle Tradizioni del
Comune di Maglie organizzano
la 3° edizione di “San Martino in
festa”. Il programma prevede
giovedì 10 alle 9 in piazzetta Regina della Pace la “Raccolta delle olive” con la partecipazione
delle scuole di Maglie e molitura nel frantoio Corte de’ Droso di
Tamborino Frisari, mentre alle 16
in via Orfanotrofio e via Concetta Annesi prenderàil via il “Mer-
catino di San Martino”, con esposizione e vendita di
prodotti dell’artigianato e tipicità
salentine.
Venerdì 11 alle 9
presso Libri & Musica “Racconti di San Martino” a
cura di Francesca Rinaldi; alle
15 presso la cappella di San Martino avrà luogo la Cuccagna allestita dal Comune e dall’Associazione ricreativa “Pastorella” di
Muro Leccese. Alle 17 la statua
del Santo sarà trasferita nella
Chiesa Madre, dove alle 18 sarà
celebrata la Santa Messa.
Dalle 19 avrà luogo la processione per le vie di Maglie con sparo di fuochi d’artificio in piazza
Municipio.
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5 novembre 2016
TEATRO
DOMENICA 6
Ci vuole un fiore
NOVOLI, Teatro Comunale - ore 17.30
Nell’ambito della rassegna dedicata alle famiglie, in
scena lo spettacolo (età consigliata da 4 a 8 anni)
“Pierino e il lupo... in città”. Si tratta della versione
moderna della favola originale, ambientata in una
qualunque periferia di una qualunque città.
a cura di Claudia Mangione
MUSICA
SABATO 5
Tullio Solenghi
e il suo Mozart
LECCE, Teatro Antoniano
ore 20.45
Tullio Solenghi sarà protagonista del terzo appuntamento
della 47esima Stagione Concertistica della Camerata Musicale Salentina. Accompagnato
da Patrizia Bettotti al violino,
Pierpaolo Ricci alla viola e Lucio Labella Danzi al violoncello,
il celebre attore porta in scena
con la sua sapiente ironia un
concerto-spettacolo dal titolo
Mittente: Wolfgang Amadè Mozart - Lettere e Divertimento per
trio d'archi. Info: 0832.309901.
MUSICA
SABATO 5
Adria in concerto
LECCE, Officine Cantelmo - ore 22
Il gruppo composto da Claudio Prima, Emanuele Coluccia, Rachele Andrioli e Francesco Pellizzari presenta il nuovo progetto
discografico Ogni goccia. Fra i brani anche le dediche a Mia
Martini, Chico Buarque De Hollanda (Valsinha), Hermeto Pascoal (Garrote) e un brano tradizionale salentino rivisitato
(Quantu me pari beddha te luntanu). Ingresso libero.
ARTE
SABATO 5
Una mente disordinata
LECCE, Castello Carlo V - 9.30-20.30
Il Castello di Carlo V ospita “Una mente disordinata”, la mostra
dedicata a Ugo Tapparini, a nove mesi dalla sua scomparsa,
a cura del figlio Vittorio Tapparini. L’esposizione ha il carattere di “mostra diffusa” e le opere si possono apprezzare anche
presso la Galleria Scaramuzza e le filiali Fineco in via Zanardelli
n. 34 e piazza Mazzini n. 56 a Lecce.
EVENTI
SABATO 5
TEATRO
VENERDÌ 18
TedxLecce
Cuore di Persia
LECCE, Politeama Greco
ore 15.30
Torna, nell’ambito della rassegna “Conversazioni sul futuro” diretta da Gabriella Morelli, il coinvolgente appuntamento che da cinque anni anima l’ambiente culturale salentino. Tra relatori e performer
saranno in diciassette ad alternarsi sul tema della “Memoria”, come Daniele Silvestri
(nella foto), la fisica Lucia Votano, il “papà” del primo personal computer Gastone Garziera, il portavoce di Amnesty
International Italia Riccardo
Noury.
LECCE, Cantieri Teatrali
Koreja - ore 20.45
“Strade Maestre” ospita quest’anno il “Progetto Cuore di
Persia” che nasce dal Festival
Internazionale di arte, spettacolo e società dall’Iran contemporaneo realizzato da Teatri di Vita di Bologna. Venerdì
18 e sabato 19 in scena la
Compagnia iraniana Moj Theater con due spettacoli, Madri,
padri, figli e La signora. Contemporaneamente Koreja
ospita All about me, nicknamed crown giver, la mostra video-fotografica di Tahmineh
Monzavi.
EVENTI
VENERDÌ 11
San Martino a Lu Mbroia
CORIGLIANO D’OTRANTO, Lu Mbroia Art&Lab - ore 19
Negli spazi dell'Associazione Art&Lab Lu Mbroia, nel cuore delle campagne coriglianesi, si svolgerà una festa a base di musica, buon vino, ottimo cibo e perfetta compagnia. A rallegrare
il tutto la splendida voce di Anna Cinzia Villani (nella foto) accompagnata dal suo tamburello, dal suo organetto e dai suoi
amici. Per info e prenotazione tavoli: 338.1200398.
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5 novembre 2016
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Maki
Gherzi
Arvo Pärt, Blur, Cop Shoot Cop,
Iggy Pop, Bach.
Poeti preferiti?
Premetto che non sono un amante della poesia. Walt Whitman, Rudyard Kipling.
Autori preferiti in prosa?
James Ellroy, William Gibson,
Philip K. Dick.
Libri preferiti.
Te ne dico uno che ho letto di recente: Limonov di Emmanuel Carrère.
Attori e attrici preferiti.
Christian Bale e Kate Winslet.
Chi potrebbe interpretarti sul
grande schermo?
Jeff Bridges.
Film preferiti.
Questa è una domanda troppo cattiva.
I tuoi pittori preferiti.
Caravaggio, Francis Bacon, Banksy.
Il colore che preferisci.
Ultimamente il verde.
Se fossi un animale, saresti?
Forse un orso.
Cosa sognavi di fare da grande?
Un combattente.
L’incontro che ti ha cambiato la
vita?
Quello con mia figlia Mabel.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
La mia amica Roberta.
Quel che detesti più di tutto.
L’ipocrisia, per prima la mia.
Quanto tempo dedichi alla cura
del tuo corpo?
Non abbastanza. Sicuramente mi
prendo più cura della mia mente.
Piatto preferito.
Pasta al pomodoro.
Il profumo preferito.
Il profumo della torba.
Il fiore che ami.
Il glicine.
La tua stagione preferita?
Primavera, ma non potrei vivere
senza le altre.
Il paese dove vorresti vivere?
New York o una piccola isola.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto
vivere?
In questa.
Direttore Responsabile
Andrea Colella
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Regista di celebri videoclip musicali e spot televisivi, il nome di Massimiliano
“Maki” Gherzi si annovera tra le eccellenze italiane della macchina da presa.
Classe 1972, originario di Monfalcone, si laurea in Architettura a Genova ed è durante gli anni universitari che comincia a farsi le ossa come tecnico delle luci ed
elettricista sui set di alcune produzioni cinematografiche e teatrali. È l’inizio del
2000 quando si trasferisce a Milano, la città in cui germoglia il suo grande talento di “metteur en scène”: nel 2002 firma la regia del primo video musicale Cliché dei Deasonika, entrato in rotazione su Mtv, apripista di una lunga, importante
serie. Jovanotti, Negramaro, Rezophonic, Tiziano Ferro, Subsonica (Incantevole
è Premio Video Clip Italiano 2006 e Premio Technicolor dell’Akùo Videoclip Music
Festival), Piero Pelù, Francesco Renga, Motel Connection, Velvet, Zucchero, Planet Funk (Stop me vince il Future Film Festival Digital Award) e molti altri gli affidano la realizzazione dei loro video clip. Dirige spot per noti marchi
internazionali, come Fiat e Morellato per citarne alcuni, ed è tra i fondatori di
“Multiplicity”, un collettivo di artisti, architetti, video maker e fotografi che unisce l’esperienza della visual art alla progettazione urbana. Nel 2013 si aggiudica
il Premio Solinas con il suo primo soggetto per il cinema, Una buona ragione.
Il tratto principale del tuo carattere.
La dolcezza.
Il tuo principale difetto.
La timidezza: come tutti i timidi ho
un lato presuntuoso e narcisista.
La qualità che preferisci in una
donna?
L’indipendenza.
E in un uomo?
L’onestà.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Schiettezza e sincerità.
Cos’è la felicità?
La associo alle cose semplici e alla
capacità di accontentarsi di esse.
L’ultima volta che hai pianto?
Ascoltando una trasmissione radiofonica.
Di cosa hai paura?
Di essere inutile.
Canzone che canti sotto la doccia?
In genere l’ultima che ho ascoltato, che può essere qualunque cosa,
come la sigla di un cartone animato, un jingle o una canzone vera
e propria.
Musicisti o cantanti preferiti?
Anno XV - n. 602
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
Personaggi storici che ammiri di
più.
Leonardo Da Vinci, Ronald Reagan.
Personaggi storici detestati.
Tutti i codardi che hanno agito nell’ombra e che non conosceremo
mai.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Credo che potrei farmi incarcerare.
Chi è il tuo eroe vivente?
Chi lotta per avere una vita normale essendo disabile.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Fare un lungometraggio.
Il tuo rimpianto più grande?
Ne ho, ma non sono grandi.
Cos’è l’amore?
Sospensione, oblio.
Stato attuale del tuo animo.
Rinascita.
Il tuo motto.
“A winner is just a loser who tried
one more time”.
Come vorresti morire?
Cercando di aiutare qualcuno.
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Stampa Periodica Italiana
Tessera n. 14594
5 novembre 2016
Drink&Food
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A cura di
Diletta Pascali
RAVIOLI DI CACHI
ingredienti
(per 2 persone)
* 2 cachi vaniglia
* 250 g di rigaglie di pollo
* 50 g di burro
* 1 carota
* 1 cipolla
* 1 costa di sedano
* 1 bicchiere di vin santo
* 2 cucchiai di marmellata di zenzero
* Olio extravergine
* Sale e pepe
preparazione
foodloft.it
Lavate e tagliate a pezzettini le rigaglie di pollo avendo cura di eliminare tutte le parti fibrose e grasse.
Preparate un trito di sedano, carota e cipolla e fateli stufare in una padella antiaderente con un filo di olio extravergine: quando le verdure saranno ben rosolate, alzate la fiamma e aggiungete le rigaglie di pollo, facendole tostare. Sfumate quindi con il vin santo e, una volta evaporato l’alcol, abbassate la fiamma e portate a termine la cottura. Aggiustate il pollo di sale e pepe e mettete il tutto in un bicchiere da mixer insieme al burro:
frullate bene fino ad ottenere un composto abbastanza omogeneo (se lo desiderate liscio, vi consiglio di passarlo in un setaccio a maglia fine) e fate raffreddare.
Tagliate i cachi in modo molto sottile e spennellateli con
un filo di marmellata di zenzero: mettete poi al centro
un cucchiaino del vostro paté di pollo e richiudeteli su
se stessi.
Mettete i cachi su un piatto da portata e completate la
presentazione con una punta di marmellata su ogni raviolo.
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5 novembre 2016