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Anno XII - n.40 - 2 novembre 2016
L’incordatura-spaghetti
e lo spin proibito
Storia di un’idea che aveva
cambiato il gioco
Pag.18
“Cipollina” Cibulkova, ti aspettiamo a Forlì
La slovacca
che ha vinto
il Masters
sarà nostra
avversaria
in febbraio
in Fed Cup
Pag.4
Per cominciare scegli
la corda più morbida
Perché i monofilamenti dei pro
generano impatti traumatici
Pag.17
Regola del gioco:
e se spacchi tutto?
Che cosa succede se rompi
anche... la palla
Pag.21
Fratellini Ymer,
già pronti per l’Atp
I due svedesi dall’Etiopia
vincono già nel circuito
Pag.7
GLI ALTRI CONTENUTI
Prima pagina: Murray n.1, ora o in aprile Pag.3
Terza pagina: Thomas Muster Pag.8 - I numeri
della settimana Pag.10 - Il tennis in Tv Pag.13
In Italia: Serie A1, terza giornata Pag.14
Giovani: i nostri “boys” al Top Pag.15
Circuito Fit-Tpra: in 32 al Master Kia Pag.16
TEAM BABOLAT PRO PLAYERS MAY PLAY WITH A CUSTOMIZED OR DIFFERENT MODEL THAN THE EQUIPMENT DEPICTED.
*Except in Japan
(AUT)
BABOLAT - OFFICIAL TENNIS RACKETS, SHOES*, BAGS
AND ACCESSORIES OF THE CHAMPIONSHIPS, WIMBLEDON
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Supplier
BABOLAT – OFFICIAL RACKETS, STRINGS, BALLS, BAGS
AND ACCESSORIES OF THE FRENCH OPEN ROLAND-GARROS
prima pagina
Murray n.1: ora o in aprile
di Enzo Anderloni - foto Getty Images
F
ino a sei mesi fa sembrava
uno scherzo: l’idea che qualcuno potesse insidiare la prima posizione mondiale a Novak Djokovic al massimo poteva far
ridere. Persino quando Andy Murray
l’ha battuto in finale agli Internazionali BNL d’Italia il divario in classifica era un baratro. Non nella testa
dello scozzese, che incarna più di
ogni altro nel tennis di oggi la
figura del combattente indomito, quello che affronta la sfida anche quando sembra impossibile. Sei
mesi fa Murray aveva già abbattuto
tutti i tabù: restituire Wimbledon a
un “Briton”, in mano straniera dal
1936. Riportare la Davis Oltremanica, anch’essa assente dal 1936.
L’ultima grande motivazione, il sogno impossibile, restava diventare
n.1 del mondo. Impossibile pareva
davvero. Dopo la sconfitta di Roma infatti Nole ribaltava il risultato
conquistando Parigi e alla vigilia di
Wimbledon il distacco tra di loro,
n.1 e n.2 del mondo, era da record:
16.950 punti contro 8.915.
Bisognava essere una roccia o un
incredibile sognatore per crederci.
Risultato: dall’erba di casa in poi
Murray ha vinto quasi tutto, Djokovic quasi più niente. Così oggi il divario è di solo 1.915 punti. Con
il serbo che da qui alla fine ha
2.300 punti in scadenza mentre
lo scozzese ne difende solo 1.075.
E questa settimana affrontano un
torneo, il Masters 1000 di ParigiBercy, che potrebbe già sancire il
clamoroso sorpasso.
In realtà lo stesso Murray è consapevole di quanto sia difficile che
a lui vada proprio tutto dritto e al
rivale, per quanto in palese crisi
motivazionale, proprio tutto storto
in queste ultime settimane di gare
del 2016. Sa anche però che l’ap-
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
puntamento con il trono mondiale
è ormai praticamente fissato, salvo
clamorosi imprevisti. L’appuntamento è per il prossimo mese
d’aprile, con i tornei Masters
1000 di Indian Wells e Miami.
Nel 2016 Djokovic li vinse entrambi, incamerando 2.000 punti. Per lui
invece la trasferta americana fu un
brutto pesce d’aprile: fuori quasi
subito in entrambe le prove se ne
Quello schianto all’improvviso
Tutta Italia in questi giorni ha negli occhi lo sgomento per le immagini dei crolli che la stanno martoriando. Ci sono quelli causati dal terremoto che non sembra volersi più fermare. C’è
poi quella sequenza inverosimile del ponte sulla Statale 36 nei pressi di Lecco che si schianta
all’improvviso, senza che niente l’abbia scosso se non l’incuria, e schiaccia un’auto bianca e
il suo conducente, che muore sul colpo.
Si chiamava Claudio Bertini, era il presidente/direttore della sezione tennis della Pro Patria
di Milano, dove da più di vent’anni si recava ogni giorno facendo il pendolare tra Civate,
alle porte di Lecco, e Milano, più di 100 chilometri al giorno tra andata e ritorno. Curava
l’organizzazione e l’amministrazione del Centro con i suoi 10 campi. Arrivava al mattino e
ripartiva verso le quattro e mezza del pomeriggio. Aveva 69 anni e nel 2017 sarebbe andato
in pensione. La fatalità non ha voluto così. Tanti appassionati lo ricorderanno con affetto,
una di quelle persone che lavorano ogni giorno fuori dal campo perché gli altri possano divertirsi ogni giorno sul campo. E sarà un ricordo pieno di gratitudine.
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
ripartì con solo 90 punti in tasca.
Dunque l’eventuale distacco, se sarà di poche centinaia di punti, potrà
essere facilmente colmato. Specie
da uno che ha dimostrato che quando si mette in testa una cosa, va fino in fondo anche se tutto il mondo
intorno a lui lo guarda incredulo.
Roma non lo sapeva ma lo scorso
maggio ha incoronato il vero gladiatore del tennis moderno.
Getty Images, Archivio FIT, Antonio
Costantini, Angelo Tonelli
HANNO COLLABORATO
Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
Andrea Nizzero, Gabriele Riva,
Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,
Piero Valesio
A CURA DI
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Via Cesena, 58 - 00182 Roma
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3
3
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pubblicati, non si restituiscono.
REDAZIONE E SEGRETERIA
Stadio Olimpico - Curva Nord
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Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004
dell’ 8 gennaio 2004
La rivista è disponibile
in formato digitale sui siti www.
federtennis.it e www.supertennis.tv
e spedita via newsletter. Per riceverla
scrivere a [email protected]
circuito mondiale
Cibulkova da favola,
una cipollina sulla torta
A Singapore aveva cominciato perdendo le prime due partite giocate,
ma alla fine contro ogni aspettativa ha vinto lei. Battendo per giunta
in finale la n.1 Angie Kerber. Ora, con i suoi soli 161 cm, è n.5 al mondo
CIPOLLINA DI BRATISLAVA
Dominika Cibulkova (“cipollina”
in slovacco), nata il 6 maggio
1989 a Bratislava, è alta 1
metro e 61 cm e pesa 55 kg;
Professionista dal 2004 ha vinto
8 titoli in carriera; sotto, premiata
da Monica Seles alle Wta Finals
di Singapore con Angie Kerber
(finalista) sullo sfondo
di
Andrea Nizzero - foto Getty Images
D
ominika Cibulkova e il suo
team non dimenticheranno
mai l’ottobre del 2016. La
slovacca ha vinto le WTA Finals di Singapore, arrivando da lontano e contro ogni previsione. Aveva
conquistato il suo posto tra le prime
otto a Linz, appena due settimane fa:
è riuscita a rimodellare la sua intera
carriera con un unico finale di stagione, tutto condensato in un mese. È
senza ombra di dubbio la sua vittoria
più grande, mentre si può discutere
sull’importanza del risultato: meglio
una vittoria a Singapore o una finale
a Melbourne? Tralasciando i sofismi,
va ricordato come il periodo tra i due
high-light della sua carriera, dagli
Australian Open 2014 a questa fina-
4
circuito mondiale
La tedesca Angelique
Kerber, n.1 al mondo,
e Dominika Cibulkova
(a destra con il trofeo)
si erano già affrontate
a Singapore nel primo
match della fase a gironi
e aveva vinto la prima per
6-7 6-2 6-3 (in finale
ha perso per 6-3 6-4)
le al Masters, sia stato il più difficile.
Tra quella sconfitta patita per mano
di Na Li al successo di Singapore ottenuto dominando la numero 1 del
mondo Angelique Kerber, la slovacca
ha rischiato di perdersi.
Vittoria e n.5 Wta
Esclusi i primi tre mesi di stagione,
il 2014 non le aveva più regalato
pressoché nessuna soddisfazione. Il
2015 era stato ancora peggio, con un
infortunio e un’operazione al tendine d’Achille che ne avevano messo a
rischio carriera e competitività. Poi i
primi risultati di prestigio dopo due
anni di scarse soddisfazioni - e forse
la tranquillità del matrimonio - l’hanno rimessa in carreggiata. Se si potesse fare un rapporto accurato tra il
peso che “Domi” imprime alla pallina
e i suoi centimetri (161), il risultato
sarebbe un numero che nessuno nel
mondo femminile potrebbe eguagliare: il suo coefficiente potenza-percentimetri non conosce eguali. La finale con la Kerber è stata ancor più
senza storia di quanto dica il punteggio (6-3 6-4): Cibulkova ha messo a se-
gno 28 vincenti contro i 14 di Kerber,
e ha commesso 14 errori contro i 23
dell’avversaria. Statistiche abbastanza impressionanti, che potrebbero
stare benissimo di fianco a un 6-1 6-1.
La vittoria le permetterà di finire l’anno come quinta tennista del mondo, il
suo miglior ranking in carriera.
Kerber saldamente n.1
La sconfitta non intacca invece il numero 1 di Angie Kerber: chi l’avrebbe
immaginata lassù, dodici mesi fa?
Alle Finals, lo scorso anno, faceva da
autentico fanalino di coda dopo una
stagione solida ma non luminosa. Oggi è la prima tennista del pianeta e,
ricordiamolo, ha lasciato Singapore
con più partite vinte della campionessa: 4 vittorie, 1 sconfitta per Angie; 3
vittorie, 2 sconfitte per la Cibulkova.
Per il secondo anno consecutivo, il
torneo che chiude la stagione WTA
ha incoronato una vincitrice che
normalmente sarebbe stata eliminata non una, ma due volte. Come
Agnieszka Radwanska lo scorso anno, Dominika Cibulkova ha perso le
sue due prime partite giocate a Sin-
gapore. Formato sbagliato ed esito
falsato? Oppure anomalia preziosa
in un panorama appiattito da un unico formato? È l’amletico dubbio che
da sempre tormenta queste kermesse che il tennis si è inventato all’inizio degli Anni ‘70. Volendo essere
obiettivi, però, non dovrebbe essere
il format a gironi il fulcro attorno
al quale discutere sulle WTA Finals.
La vera domanda da farsi sarebbe: è
davvero in salute lo status di questo
torneo, che l’associazione giocatrici
vorrebbe fosse considerato il più importante dopo gli Slam? E per status
s’intende prestigio e rilevanza sportiva, non dimensioni del montepremi. Viene da chiederselo, purtroppo,
dopo le ultime due edizioni.
Il Master in Asia
Singapore a malapena si è accorta di
avere a disposizione la competizione
più ricca ed esclusiva del tennis mondiale femminile: come lo scorso anno,
i primi giorni di torneo si sono disputati di fronte a spalti semivuoti. Rende giustizia a questo sport, alle sue
protagoniste, ai suoi fan sparsi per
Cibulkova contro l’Italia a febbraio
nel 1° turno della Fed Cup 2017
A meno di imprevisti, avremo la possibilità di ammirare Dominika Cibulkova da vicino, in Italia,
in occasione del primo turno di Fed Cup 2017. L’incontro tra Italia e Slovacchia è in programma
a Forlì nel weekend dell’11 e 12 febbraio, su un campo in terra rossa indoor che verrà allestito
al PalaGalassi. Oltre a Dominika, le uniche altre Top 100 tra le fila della squadra avversaria sono
Kristina Kucova e Jana Cepelova. Sono invece precipitate oltre la 200a posizione tanto la 22enne
Anna Karolina Schmiedlova quanto la veterana Daniela Hantuchova.
5
circuito mondiale
Fognini lascia coach Perlas
“Ora una nuova scommessa”
Dopo Sara Errani anche Fabio Fognini ha deciso di separarsi dal suo
coach, lo spagnolo Josè Perlas. Ad annunciarlo è proprio il 29enne ligure, tramite twitter, con un post dal titolo “Notizie su di me! GRAZIE
JOSE’’ (qui nella foto a destra).
“Dopo 5 anni di lavoro insieme ho deciso di cambiare strada e di provare
qualcosa di nuovo, una nuova scommessa con me stesso”, scrive l’azzurro che sotto la guida dell’allenatore spagnolo ha vinto 4 titoli Atp, tutti
sulla terra battuta (Stoccarda e Amburgo nel 2013, Vina del Mar nel
2014 e Umago quest’estate), raggiungendo la 14a posizione in classifica
Atp, suo best ranking.
Un secondo papà - “Abbiamo ottenuto grandissimi risultati insieme,
grandi soddisfazioni, ma anche qualche rammarico...”, aggiunge Fognini
che dopo una stagione penalizzata anche dall’infortunio agli addominali
obliqui, è sceso fino alla 50a posizione del ranking mondiale. Da qui la
necessità - espressa dalle sue stesse parole - di trovare nuove motivazioni
per tentare di rilanciarsi nel circuito. Senza comunque dimenticare la
riconoscenza per Perlas. “La persona che voglio ringraziare di più e che
mi è sempre stata vicina nel bene e nel male e che non ha mai smesso
di credere in me è il mio allenatore Josè, che mi ha aiutato a crescere
sia come tennista che come uomo. Josè rimarrà per sempre un grande
punto di riferimento e un mio secondo papà”, ha concluso Fabio dando
appuntamento al 2017 a tutti gli appassionati. I quali ora, dopo questo annuncio (per qualcuno anche nell’aria…), fremono per conoscere
il nome del nuoco coach del ligure. E per sapere se tornerà in Italia o
continuerà a far base in Spagna.
il mondo, giocare di fronte a tribune
che invece di emozioni ed entusiasmo, restituiscono l’eco della pallina?
Il confronto con l’Atp
Attualmente il tennis maschile ha un
torneo conclusivo di tale fascino da
mettere in imbarazzo il corrispondente femminile. Non è stato sempre
così, anzi: una decina d’anni fa, mentre il Masters al maschile viveva le
sue edizioni più piatte a Shanghai, i
WTA Tour Championships regalavano
emozioni e partite strepitose da Los
Angeles e Madrid. Oggi sembra vero
il contrario. La missione di allargare l’orizzonte del mondo tennistico
all’Asia (e non solo) sarebbe nobile e
positiva, se solo ormai non sembrasse una storiella un po’ vuota di sostanza. La realtà è che queste scommesse si giocano con un solo obiettivo in testa, il profitto economico, e
non è sempre una buona idea. Per oltre 40 dei 44 anni di storia di questa
competizione, lo sponsor principale
si è comprato anche il nome del torneo. Oggi il “Masters” femminile ha
il nome più lungo di sempre, perché
gli sponsor sono due: “BNP Paribas
WTA Finals Singapore Presented by
SCglobal”. Peccato che la lunghezza
del nome non sia direttamente proporzionale al numero di spettatori.
L’incredibile rush finale di Murray
Ora il n.1 è vicino. Già a Bercy...
“A man on a mission”: nella sua lingua, così si definisce Andy Murray in questo momento
della sua carriera. Un uomo in missione, dove la missione è il primato mondiale in classifica.
Vincendo a Vienna (battuto in finale il francese Jo-Wilfried Tsonga per 6-3 7-6, insieme nella
foto sotto) ha dimostrato di godere di ottima salute psicofisica, e ha portato a conclusione un
ulteriore tassello del suo piano che, solo qualche settimana fa, sarebbe sembrato follia pura.
Del resto, la sua seconda metà di stagione rasenta l’incredibile: dalla finale del Roland Garros,
il bilancio di Murray è di 42 vittorie e 3 sconfitte. Ora è a meno di 1.000 punti dal numero 1 di
Novak Djokovic, e potrebbe superare il serbo già a Parigi se: a) Andy vince il torneo e Nole non
raggiunge la finale; b) Andy raggiunge la finale e Nole non raggiunge le semifinali.
6
focus
Elias e Mikael Ymer
sono già decollati
Ve li avevamo presentati entrambi un anno fa. Da allora Elias, 20 anni,
è arrivato a ridosso dei Top 100. Mikael, 17 anni, è esploso guadagnando
oltre 350 posizioni. Ed ecco la vittoria in doppio nel torneo Atp di Stoccolma
di Alessandro Nizegorodcew
foto Getty Images
E
lias e Mikael Ymer hanno nelle mani il destino del tennis
svedese. Due ragazzi di origine etiope, due talenti, atleti
naturali, che possono finalmente rinverdire quella tradizione scandinava
che ha incantato il circuito Atp sino
a una decina di anni fa. Da una parte Elias, classe 1996, più potente e
dominante fisicamente; dall’altra il
piccolo Mikael, di due anni più giovane, intelligente, tecnico, reattivo
come un gatto. A Stoccolma, nel torneo che ha visto trionfare negli anni
gli idoli di casa Borg, Edberg, Wilander, Enqvist, Johansson e Bjorkman,
i fratelli Ymer hanno conquistato, a
sorpresa, il titolo di doppio. L’anno
scorso vi avevamo raccontato la loro
storia, descrivendone caratteristiche
e potenzialità. Oggi Mikael, classe
1998, sembra destinato, secondo gli
addetti ai lavori, a mettere la freccia e incarnare il futuro del tennis
svedese. “Elias è molto potente e tira sicuramente più forte - racconta
l’azzurro Andrea Arnaboldi, che ha
recentemente affrontato entrambi i
fratelli - ma Mikael ritengo sia potenzialmente di un’altra categoria:
non ha colpi potentissimi, ma non
sbaglia una scelta, serve bene, è solidissimo e sembra abbia la testa di
un trentenne. Elias entrerà nei 100 e
ci rimarrà, ma punterei certamente
sul fratello minore, che mi ha letteralmente impressionato”.
Pregi e difetti - Mikael ha nel rovescio bimane il colpo naturale, mentre Elias sfrutta il diritto, potente e
molto carico di rotazione, per comandare gli scambi. Entrambi sono eccezionali dal punto di vista fisico “ma
Mikael Ymer,
a sinistra, è nato
il 9 settembre
1998 (18 anni):
ggi è n.596 Atp.
Il fratello maggiore
Elias (destra), già
n.136, è nato
il 10 aprile ’96
credo che Elias abbia sofferto le pressioni da predestinato che, inevitabilmente, sono piombate su di lui dopo
i primi ottimi risultati - racconta il coach internazionale Daniele Silvestre -.
Al Roland Garros tutti parlavano di lui
e ne ha sicuramente pagato le conseguenze. Mentre Mikael, cresciuto più
nell’ombra, è mentalmente più forte.
Inoltre le sue capacità tattiche, per un
diciottenne, sono assolutamente fuori dalla norma”. È dello stesso avviso
Gian Marco Moroni, giovane romano
classe 1998, che ritiene Mikael “intelligentissimo, oltre che potente fisicamente. Non sbaglia veramente mai”.
Mikael Ymer nel recente torneo
di Stoccolma ha superato Fernando Verdasco e portato al terzo,
sul veloce indoor, Ivo Karlovic.
Risultati che lasciano ben sperare il
movimento svedese, disperatamente
alla ricerca di un nuovo leader. Mikael (numero 280 Atp) ed Elias (numero
158) sono già decollati.
7
I nostri “focus”,
come vanno ora?
Ecco il nostro focus sul... focus: abbiamo parlato di tante giovani promesse durante gli scorsi
mesi. Ma come si sono comportati nel 2016 gli
under 21 “presentati” su SuperTennis Magazine? Legenda: ranking, nome, anno di nascita,
nazionalità, differenza 2015.
2016Giocatore, classe (nazionalità) 2015 (+/-)
20
Alexander Zverev, 1997 (Ger) 83 (+63)
63
Karen Khachanov, 1996 (Rus) 152 (+89)
73
Taylor Fritz, 1997 (Usa)
174 (+101)
102Frances Tiafoe, 1998 (Usa) 176 (+74)
109Jared Donaldson, 1996 (Usa) 134 (+25)
135Hyeon Chung, 1996 (Cor)
51 (-84)
152Duckhee Lee, 1998 (Cor)
231 (+79)
158Elias Ymer, 1996 (Sve)
136 (-22)
167Andrey Rublev, 1997 (Rus)
185 (+18)
210Alexander Bublik, 1997 (Rus) 964 (+754)
239Denis Shapovalov, 1999 (Can) 1130 (+891)
241Casper Ruud, 1998 (Nor) 1139 (+898)
278Kamil Majchrzak, 1996 (Pol)
275 (-3)
596 (+316)
280Mikael Ymer, 1998 (Sve)
706F. Auger-Aliassime, 2000 (Can) 742 (+36)
terza pagina
Muster, il campione
che visse tre volte
Arriva a Bari per la Grande Sfida 5 (19-20 novembre) l’emblema dell’irriducibilità,
formidabile combattente sulla terra battuta e contro la sfortuna che lo aveva
messo k.o. proprio mentre il suo talento stava esplodendo nel circuito...
di Alessandro
Mastroluca
Foto Getty Images
«L’
anno prossimo tornerò
per vincere». Ha ancora
le stampelle, Thomas
Muster, quando saluta
il pubblico del Foro Italico negli ultimi
giorni di primavera del 1989. Nessuno
dei presenti, in quell’anno che sarà di
rivoluzione, sa davvero cosa sia capace di fare Thomas Muster, il campione che visse tre volte. La “prima vita”
finisce con un primo aprile crudele. È
il destino a giocargli uno scherzo, di
quelli che farebbero crollare chiunque.
È il 1989, e sotto la guida di Ronnie
Leitgeb, giornalista austriaco che si
è trasformato in coach e manager, è
entrato tra i primi 20 del mondo. Ha
appena sconfitto Yannick Noah e raggiunto così la finale a Key Biscayne. Sta
mettendo le racchette nell’auto della
trasportation quando un ubriaco lo
travolge. Viene trasportato d’urgenza
in ospedale a Vienna. Ha il ginocchio
sinistro distrutto. Lunedì 3 aprile 1989
entra per la prima volta in top-10, ma
la sua carriera sembra già finita.
Wiki Muster
Nato a Leibnitz (Austria) il 2 ottobre 1967, Thomas Muster ha chiuso la carriera con 621 vittorie e
273 sconfitte nel circuito ATP. Ha vinto 44 titoli, di
cui un solo Slam, il Roland Garros 1995 e otto degli
allora Super 9, oggi Masters 1000. È stato n.1 del
mondo per 5 settimane.
Musterminator
Muster, però, non la pensa certo così. Si
fa realizzare un’apposita panca, e con
quella torna in campo. Gioca da seduto, con la gamba ingessata, ma intanto
dritto, rovescio e tono muscolare non
si perdono. Un anno dopo, l’austriaco
mantiene la promessa. Arriva in finale
a Roma e lascia cinque game al russo
Chesnokov. Ha vinto la scommessa
più azzardata della sua vita. Inizia una
storia d’amore ricambiato con l’Italia. Il
pubblico lo apprezza, lo riconosce quasi più che in Austria. Thomas apprezza
la nostra leggerezza e la cucina, e si allena per diversi anni con Andrea Gau-
denzi, che ha chiesto proprio a Leitgeb
di dare una svolta alla sua carriera. Più
volte, mentre l’azzurro studia a casa
sua, a Montecarlo, per l’esame di avvocato, Muster si diletta a leggere di filosofia, a dipingere paesaggi naturalistici
o a suonare la batteria. Conquista diciotto tornei tra il 1990 e il 1994: nasce
in quegli anni la fama di Musterminator, esaltata poi nel biennio successivo.
Più completo e sicuro, è praticamente
imbattibile sulla terra: tra il 1995 e il
8
1996 vince 111 partite su 116, nessuno aveva mai fatto meglio sul rosso
nell’era Open. Il 1995 è il suo anno
magico. Vince per la seconda volta a
Montecarlo, conquista di nuovo Roma
e il Roland Garros, il suo unico Slam,
a dieci anni esatti dalla sconfitta nel
torneo junior. A fine stagione si prende
anche il gusto di battere Pete Sampras
sul tappeto indoor di Essen. Ormai stabile nei top-3, nel 1996 salirà anche
per cinque settimane al numero 1 del
mondo. Dominatore del rosso, primo
giocatore a trionfare tre volte agli Internazionali BNL d’Italia nell’era Open,
ha vinto sulla terra battuta 40 dei suoi
44 titoli, e alla fine si è preso anche
la rivincita sul destino. Tenterà anche
un rientro anacronistico, nel 2010, a
43 anni, nel circuito Challenger. Si diverte, ma vince una sola partita fino al
nuovo e definitivo addio, a Vienna nel
2011, dopo il passaggio di consegne, al
nuovo che avanza, a un ragazzino alla sua prima vittoria in un match ATP:
Dominic Thiem. L’ultimo titolo, però,
l’ha festeggiato proprio a Key Biscayne,
nel 1997, dove tutto sembrava dovesse finire otto anni prima.
i numeri della settimana
I Bryan-Bros fanno 1.000
I primi 25 del ranking Atp
di Giorgio Spalluto
foto Getty Images
1.000
le vittorie in coppia per i fratelli
Mike & Bob Bryan, i primi doppisti nella storia
a raggiungere la quadrupla cifra. Traguardo
raggiunto nel torneo Atp di Vienna, in Austria,
dove poi sono stati eliminati in semifinale.
10.136.615 i dollari vinti in
stagione da Angelique Kerber che diventa
la 2a tennista di sempre a incamerare in una
sola annata più di 10 milioni di dollari.
L’unica a riuscirci in precedenza era stata
Serena Williams nel 2013 e 2015.
6
le finali delle Wta Finals tra due giocatrici
che si erano già affrontate nella fase a gironi.
In ben 4 occasioni l’esito della finale è stato
opposto a quello del primo match: 2005
(rivincita della Mauresmo sulla Pierce), 2006
(Henin su Mauresmo), 2014 (S.Williams
su Halep) e 2016 (Cibulkova su Kerber).
4
le tenniste a vincere le Wta Finals alla
prima partecipazione. L’impresa di Dominika
Cibulkova era riuscita in precedenza a Serena
Williams (2001), Maria Sharapova (2004)
e Petra Kvitova (2011).
76 le settimane trascorse da Andy Murray
al 2° posto della classifica mondiale. Lo
scozzese, che nella Race dista da Djokovic
appena 415 punti, raggiunse per la prima volta
il secondo gradino del podio nell’agosto 2009
ed è ininterrottamente n.2 dal maggio
di questa stagione.
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Novak Djokovic (SRB)
2
Andy Murray (GBR)
3
Stan Wawrinka (SUI)
4
Kei Nishikori (JPN)
5
Milos Raonic (CAN)
6
Rafael Nadal (ESP)
7
Gael Monfils (FRA)
8
Dominic Thiem (AUT)
9
Dominic Thiem (AUT)
10
Marin Cilic (CRO)
11
Tomas Berdych (CZE)
12
David Goffin (BEL)
13
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
14
Nick Kyrgios (AUS)
15 Roberto Bautista Agut (ESP)
16
David Ferrer (ESP)
17
Lucas Pouille (FRA)
18
Grigor Dimitrov (BUL)
19
Richard Gasquet (FRA)
20
Ivo Karlovic (CRO)
21
Alexander Zverev (GER)
22
Pablo Cuevas (URU)
23
Gilles Simon (FRA)
24
Jack Sock (USA)
25
Bernard Tomic (AUS)
I primi 25 italiani del ranking Atp
Punti
12900
10985
5865
4905
4690
4080
3635
3250
3250
3100
3060
2780
2460
2460
2385
2135
2106
2035
1975
1760
1745
1700
1585
1540
1510
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Angelique Kerber (GER)
2
Serena Williams (USA)
3
Agnieszka Radwanska (POL)
4
Simona Halep (ROU)
5
Dominika Cibulkova (SVK)
6
Karolina Pliskova (CZE)
7
Garbine Muguruza (ESP)
8
Madison Keys (USA)
9
Svetlana Kuznetsova (RUS)
10
Johanna Konta (GBR)
11 Carla Suarez Navarro (ESP)
12
Victoria Azarenka (BLR)
13
Petra Kvitova (CZE)
14
Elina Svitolina (UKR)
15
Venus Williams (USA)
16
Caroline Wozniacki (DEN)
17
Roberta Vinci (ITA)
18
Timea Bacsinszky (SUI)
19
Elena Vesnina (RUS)
20
Samantha Stosur (AUS)
21
Barbora Strycova (CZE)
22
Kiki Bertens (NED)
23
Caroline Garcia (FRA)
24
Daria Gavrilova (AUS)
25
Timea Babos (HUN
10
Punti
9080
7050
5600
5228
4875
4600
4236
4137
4115
3455
3170
3061
2840
2456
2241
2240
2190
2188
2094
2090
2070
1912
1725
1665
1635
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
38
49
86
125
139
181
184
190
207
215
217
245
256
271
295
297
299
303
326
333
343
393
394
398
452
Nome
Paolo Lorenzi
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Thomas Fabbiano
Alessandro Giannessi
Marco Cecchinato
Federico Gaio
Luca Vanni
Matteo Donati
Lorenzo Giustino
Stefano Napolitano
Riccardo Bellotti
Andrea Arnaboldi
Filippo Volandri
Salvatore Caruso
Alessandro Bega
Lorenzo Sonego
Gianluca Mager
Stefano Travaglia
Gianluigi Quinzi
Edoardo Eremin
Walter Trusendi
Matteo Viola
Erik Crepaldi
Simone Bolelli
Punti
1100
945
665
484
428
319
314
295
263
243
241
215
202
190
164
162
160
159
145
140
136
109
109
107
85
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
17
Roberta Vinci
2190
50
Sara Errani
1155
83
Camila Giorgi
769
90
Francesca Schiavone
698
145
Karin Knapp
398
236
Martina Trevisan
214
245
Jasmine Paolini
200
283
Jessica Pieri
165
288
Anastasia Grymalska
160
337
Martina Caregaro
118
341
Camilla Rosatello
117
347 Giulia Gatto-Monticone 114
349
Cristiana Ferrando
113
358
Martina Di Giuseppe
108
371
Claudia Giovine
99
383
Corinna Dentoni
93
412
Angelica Moratelli
86
425
Nastassja Burnett
81
433
Georgia Brescia
79
456
Alberta Brianti
70
498
Deborah Chiesa
59
510
Gioia Barbieri
56
514
Alice Matteucci
56
523
Alice Balducci
54
556
Bianca Turati
47
il tennis in tv
Un finale di... squadra
D
opo una scorpacciata di
eventi individuali, con ore
e ore di palinsesto coperte
dai campi di gioco di tutto
il mondo, ecco che il gran finale di
stagione diventa... a squadre. Il mese
di novembre, oltre ai Master (ancora
in corso quello Wta di Zhuhai, in Cina), è dedicato alle finalissime di Fed
Cup e Coppa Davis. E SuperTennis,
come ormai tradizione, le trasmetterà entrambe. Calendario e galateo
vogliono che prima si dia spazio alle
signore, con la Francia che tra 12 e
13 novembre ospiterà la Repubblica
Ceca per spezzare la parità nel bilancio dei precedenti (3-3) e tentare
di tenere in casa - al Rhenus Sport di
Strasburgo - il trofeo.
Del Potro e il sogno Davis
Due settimane dopo è la volta dei
maschi e dell’Insalatiera. All’Arena
Zagabria, l’Arena dove dal 25 novembre
la Croazia ospita l’Argentina per la finale
di Davis: live su SuperTennis (Getty Images)
di Zagabria, la Croazia di Marin Cilic
ospita l’Argentina targata Juan Martin Del Potro. Uno che nel giro di 12
mesi ha saputo risalire la china e oltre 1000 posizioni del ranking Atp.
E che adesso sogna il grande sigillo,
per marcare ufficialmente il rientro
tra i grandi e per sancire la pace con
la “sua” Argentina del tennis, dopo le
storie tese del passato. Staremo a vedere - ovviamente live su SuperTennis - se il gran finale, anche per Delpo, sarà pure un fiabesco lieto fine.
La Voce delle Regioni: torna
l’appuntamento fisso delle 16.45
Dopo un mese ricchissimo di dirette e con il palinsesto piacevolmente congestionato dai
tornei di mezzo mondo, con novembre torna la finestra quotidiana che illumina il tennis
di club (e non solo...) di tutta Italia. La Voce delle Regioni torna con il suo appuntamento
fisso pomeridiano - prime emissioni - alle 16.45 per raccontare il tennis locale regione per
regione, da Nord a Sud, dalla Lombardia alla Sicilia.
“Masterino” Wta, finale live domenica mattina alle 9.00
Giovedì 3
Venerdì 4
00:00 - WTA Finals
Singapore
02:00 - Circolando CT
Del Castellazzo
02:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
04:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
06:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
07:45 - La Voce delle
Regioni
08:00 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
12:00 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
16:00 - Tennis
Magazine
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
19:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
22:30 - Circolando CT
Del Castellazzo
23:00 - Reloaded
Master 1000
Shanghai
00:00 - Magazine ATP
00:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai (replica)
02:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai (replica)
04:30 - Reloaded
Master 1000 Shanghai
05:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai (replica)
07:15 - Tennis
Magazine
07:45 - La Voce delle
Regioni
08:00 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
12:00 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
16:15 - Circolando CT
Del Castellazzo
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai (replica)
19:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai (replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai (replica)
23:00 - WTA Finals
Singapore, Finale
Sabato 5
01:00 - Tennis
Magazine
01:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
03:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
05:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
07:45 - La Voce delle
Regioni
08:00 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
09:30 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
12:00 - LIVE WTA
ELITE TROPHY
ZHUHAI
15:30 - Reloaded
Master 1000 Shanghai
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - WTA Finals
Singapore
19:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
23:00 - ATP 500
Basilea Finale
(replica)
Domenica 6
01:00 - Circolando CT
Del Castellazzo
01:30 - ATP
Stoccolma (replica)
03:00 - ATP Mosca
(replica)
05:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
07:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - LIVE WTA
ELITE TROPH
ZHUHAI Finale
13:30 - Circolando CT
Del Castellazzo
14:00 - Magazine
WTA
14:30 - ATP 500
Basilea (replica)
16:30 - Tennis
Magazine
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai, Finale
(replica)
19:00 - ATP 500
Vienna (replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Reloaded
Master 1000
Shanghai
22:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
Lunedì 7
01:00 - WTA Finals
Singapore
03:00 - Reloaded
Master 1000 Shanghai
04:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
06:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
07:45 - La Voce delle
Regioni
08:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai Finale
(replica)
10:00 - Tennis
Magazine
10:30 - ATP 500
Vienna
12:30 - Magazine ATP
13:00 - Mladenovic
vs Giorgi, Fed Cup 1°
turno 2016
14:45 - WTA Finals
Singapore
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Garcia vs
Errani, Fed Cup 1°
turno 2016
18:45 - ATP 500
Basilea
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - WTA Elite
Trophy Zhuhai Finale
(replica)
23:00 - Petkovic vs
Bencic, Fed Cup 2016
1° turno
Martedì 8
01:00 - ATP 500
Tokyo
03:00 - Kerber vs
Bacsinszky, Fed Cup
1° turno 2016
04:15 - Tennis
Magazine
04:45 - ATP 500
Pechino
06:45 - Mladenovic
vs Errani, Fed Cup 1°
turno 2016
08:15 - Circolando
CT Del Castellazzo
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
11:00 - Garcia vs
Giorgi, Fed Cup 1°
turno 2016
13:00 - ATP 500
Basilea
15:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai Finale
(replica)
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - ATP 500
Vienna
19:00 - Kerber vs
Bencic, Fed Cup 1°
turno 2016
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - WTA Finals
Singapore (replica)
23:00 - ATP 500
Pechino
Mercoledì 9
01:00 - Beck vs
Bacsinszky, Fed
Cup 1° turno 2016
03:00 - ATP 500
Vienna
05:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
07:15 - Reloaded
Master 1000
Shanghai
08:15 - Tennis
Magazine
08:45 - La Voce
delle Regioni
09:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
Finale (replica)
11:00 - ATP 500
Pechino
13:00 - Doppio
Germania vs
Svizzera Fed Cup
1° turno 2016
14:35 - ATP 500
Vienna
16:15 - Circolando
CT Del Castellazzo
16:15 - Circolando
CT Del Castellazzo
17:00 - News
17:05 - WTA Finals
Singapore (replica)
19:00 - WTA Elite
Trophy Zhuhai
(replica)
20:45 - La Voce
delle Regioni
21:00 - News
21:05 - Tennis
Magazine
21:30 - Magazine
ATP
22:00 - ATP
Basilea 2016
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
12
serie a1
Campionato al giro di boa
Prato e Forte dei Marmi continuano il loro derby a distanza: le due rivali
toscane sono le uniche ancora a punteggio pieno al giro di boa. Intanto Crema
e Massa Lombarda pareggiano nel match clou. Donne: Prato passa a Genova
R
estano due le formazioni
a punteggio pieno dopo la
terza giornata, ultima del
girone di andata, del campionato di Serie A1 maschile. Nessuna fatica per calare il tris vincente da parte del Tc Prato, leader del
Girone 1, travolgendo il neo-promosso Tc Triestino (ancora a mani
vuote e già con la mente proiettato
agli spareggi salvezza): appena 5
game raccolti in tutto nei quattro
singolari. Canottieri Aniene e Sporting Selva Alta Vigevano restano
appaiate dopo un testa a testa sempre sul filo dell’equilibrio.
Anche i campioni in carica del
Tennis Club Italia Forte dei Marmi
rifilano un cappotto alla Società
Tennis Bassano, senza cedere ai
veneti alcun set, così da consolidare ulteriormente il proprio primato
solitario nel girone 3. Già, perché
è finito in parità l’altro confronto,
a Pavia, fra l’AMP padrona di casa
e i liguri del Tc Genova 1893, ora
distanti cinque lunghezze dalla corazzata versiliese.
Il Park Genova mette
la freccia e passa il Parioli
Avvicendamento in vetta invece
nel Girone 2 dove il Park Genova
s’è imposto per 5-1 sul Tc Parioli e
ha scavalcato la squadra capitolina
al comando per un duello a distanza che probabilmente si risolverà
all’ultima giornata. Cancella lo zero in classifica il Ct Palermo, però
fermato sul 3-3 in casa dal Tc Schio
Arket, che con questo risultato tiene dietro gli isolani.
Infine nel Girone 4, dopo il pari
nello scontro diretto, proseguono
appaiate la loro corsa di testa Tennis Club Crema e Circolo Tennis
Massa Lombarda, anche se la matricola romagnola ha un pizzico di
rimpianto per i 4 match point mancati da Thomas Fabbiano, prima di
cedere al terzo al kazako Andrey
Andrey Golubev, kazako classe 1987, nella sfida al vertice del girone 4 tra il “suo” Tc Crema
e Massa Lombarda ha vinto un gran match contro Thomas Fabbiano salvando 4 match-point
Torino verso la salvezza: Parioli fermato
Girone 1
Tennis Club Parioli - Circolo della Stampa Sporting Torino 2-2
C. Rosatello (T) b. M. Caregaro (P) 6-3 7-6(3), M. Di Giuseppe (P) b. S. Chieppa (T) 6-3 6-2,
N. Burnett (P) b. F.J. Gardella (T) 6-2 6-0, C. Rosatello/G. Casoni (T) b. B. Lombardo/M. Di
Giuseppe (P) 6-4 7-6(6).
Club Tennis Ceriano - Tennis Club Cagliari 1-3
C. Ferrando (Ca) b. A. Moroni (Ce) 6-2 6-3, A. Matteucci (Ca) b. J. Ozga (Ce) 7-5 0-6 6-3, A.
Floris (Ca) b. C. Melena (Ce) 6-3 6-4, C. Melena/J. Ozga (Ce) b. C. Ferrando/A. Floris (Ca) 7-5
5-7 10/8.
Classifica 7 (3) Tennis Club Cagliari, 5 (3) Tennis Club Parioli Roma, 3 (3) Circolo della
Stampa Sporting Torino, 0 (3) Club Tennis Ceriano.
Girone 2
Tennis Club Genova 1893 - Tennis Club Prato 1-3
A. Brianti (G) b. M. Trevisan (P) 6-4 6-2, C. Dentoni (P) b. L. Samsonova (G) 6-1 7-5, M.E. Camerin (P) b. D. Ginocchio (G) 4-6 6-1 6-2, M.E. Camerin/L. Stefanini (P) b. A. Brianti/L. Samsonova
(G) 3-6 7-5 10/6.
USD Tennis Beinasco - Circolo del Tennis Castellazzo Parma 3-1
R.L. Jani (B) b. D. Marcinkevica (C) 6-7 7-5 6-2, G. Gatto-Monticone (B) b. I. Tcherkes Zade (C)
6-2 6-3, A. Turco (B) b. E.R. Terranova (C) 6-1 6-2, D. Marcinkevica/I. Tcherkes Zade (C) b. R.L.
Jani/A. Turco (B) 7-6 1-6 13/11.
Classifica 7 (3) Tennis Club Prato, 6 (3) Tennis Club Genova 1893, 4 (3) USD Tennis Beinasco,
0 (3) Circolo del Tennis Castellazzo Parma.
13
giovani
serie
a1
Golubev. Primo successo per il Due
Ponti Roma, che batte 5-1 il Tennis
Club Sinalunga lasciandolo solo
sull’ultima poltrona.
Donne: nessuno a pieni punti
Sono Tc Cagliari e lo scudettato Tc
Prato a chiudere l’andata al comando
nei rispettivi gironi del campionato
di Serie A1 femminile. In estrema sintesi, è l’istantanea che emerge dopo
la terza giornata della competizione,
in cui nessuna delle otto squadre in
lizza - suddivise in due gruppi - è più
a punteggio pieno.
Già, perché il confronto diretto fra
Tc Genova 1893 (l’unico team vittorioso nelle prime due giornate) e Tc
Prato vede le campionesse in carica passare d’autorità sotto la Lanterna e operare così il sorpasso in
vetta al Girone 2. Non è bastata la
veterana Alberta Brianti (impostasi
nettamente su Martina Trevisan) alle padrone di casa, visto che Corinna Dentoni e Maria Elena Camerin
hanno preso per mano le toscane,
con il punto del successo acciuffato
in doppio in rimonta. In contemporanea coglie la prima affermazione,
in Piemonte, l’USD Beinasco sul Castellazzo Parma.
Nel Girone 1, caratterizzato fin qui
da maggior equilibrio, al giro di boa
comanda il Tc Cagliari che rispetta il
pronostico imponendosi per 3-1 sui
campi del Ct Ceriano (MB), grazie ai
successi individuali di Cristiana Ferrando, Alice Matteucci e Anna Floris.
Una vittoria esterna che regala al team sardo il primato solitario visto
che il Tc Parioli in casa viene bloccato sul 2-2 dallo Stampa Sporting
Torino. Protagonista tra le piemontesi Camilla Rosatello, che ha battuto
Martina Caregaro nel singolare fra le
n.1 e poi ha colto il punto del pari in
coppia con Giulia Casoni.
Crema e Massa Lombarda: lo scontro
al vertice del girone 4 finisce in pari
Girone 1
Tennis Club Prato - Tennis Club Triestino 6-0
J. Stefanini (P) b. L. Giacomini (T) 6-1 6-1, C. Grassi (P) b. F. Piscopello (T) 6-1 6-1, C. Donato (P) b.
F. Olivo (T) 6-0 6-0, F. Iannaccone (P) b. P. Pampanin (T) 6-1 6-0, M. Crugnola/M. Trevisan (P) b. L.
Giacomini/M. Flaborea (T) 6-3 6-2, C. Grassi/C. Donato (P) b. P. Pampanin/F. Piscopello (T) 6-2 6-1.
Sporting Club Selva Alta Vigevano - Circolo Canottieri Aniene 3-3
M. Berrettini (A) b. M. Berrer (V) 6-4 3-6 6-4, F. Baldi (V) b. J. Berrettini (A) 6-2 6-1, L. Scerrati (A) b.
S. Camposeo (V) 6-3 6-7(5) 6-4, A. Bordone (V) b. R. Perin (A) 6-3 7-6(5), M. Berrer/F. Baldi (V) b. J.
Berrettini/R. Perin (A) 6-3 6-2, M. Berrettini/V. Santopadre (A) b. S. Camposeo/A. Bordone (V) 6-1 6-0.
Classifica 9 (3) Tennis Club Prato, 4 (3) Canottieri Aniene Roma, 4 (3) Sporting Club Selva Alta
Vigevano, 0 (3) Tennis Club Triestino..
Girone 2
Circolo del Tennis Palermo - Tennis Club Schio Arket 3-3
S. Caruso (P) b. L. Giustino (S) 7-6(2) 6-3, A. Basso (S) b. O. Giacalone (P) 7-5 6-4, C. Fortuna (P) b.
M. Medda (S) 6-1 6-2, M. Jurman (S) b. A. Trapani (P) 6-2 7-5, L. Giustino/A. Basso (S) b. C. Fortuna/A.
Trapani (P) 4-6 6-1 10/6, O. Giacalone/S. Caruso (P) b. M. Jurman/M. Medda (S) 7-6(3) 6-3.
Park Tennis Club Genova - Tennis Club Parioli 5-1
A. Giannessi (G) b. V. Antonescu (P) 6-0 4-6 6-1, G. Mager (G) b. G.M. Moroni (P) 7-5 6-2, G. Naso (G)
b. M. Fago (P) 6-3 6-2, F. Nielsen (G) b. F. Bessire (P) 6-1 6-3, F. Nielsen/G. Mager (G) b. V. Antonescu/F.
Bessire (P) 6-3 6-4, M. Fago/G.M. Moroni (P) b. L. Sorrentino/G. Naso (G) 2-6 7-6(2) 10/8.
Classifica 7 (3) Park Tennis Club Genova, 6 (3) Tennis Club Parioli, 2 (3) Tennis Club Schio Arket, 1
(3) Tennis Club Palermo.
Girone 3
Tennis Club Italia - Società Tennis Bassano 6-0
F. Volandri (I) b. F. Salviato (B) 6-1 6-2, M. Viola (I) b.T. Gabrieli (B) 6-1 6-2, M. Marrai (I) b. M. Bedolo
(B) 6-1 6-1, W.Trusendi (I) b. L. Zitarosa (B) 6-1 6-0, F. Volandri/D. Giorgini (I) b. L. Zitarosa/F. Salviato
(B) 6-4 6-4, W. Trusendi/M. Marrai (I) b. M. Bedolo/T. Gabrieli (B) 6-3 6-4.
Associaz. Sportiva AMP Pavia - Tennis Club Genova 1893 3-3
J. Hernych (P) b. E. Eremin (G) 6-3 6-7 7-5, M. Middelkoop (G) b. G. De Rossi (P) 5-7 6-1 6-1, U. Vico
(P) b. F. Picco (G) 7-6 4-6 6-4, A. Comasco (P) b. A. Siccardi (G) 6-2 6-3, A. Motti/A. Siccardi (G) b.
F. Chiesa/A. Comasco (P) 6-3 7-5, M. Middelkoop/F. Picco (G) b. J. Hernych/U. Vico (P) 7-6 4-6 10/5.
Classifica 9 (3) Tennis Club Italia Forte dei Marmi, 4 (3) Tennis Club Genova 1893, 2 (3) Associaz.
Sportiva AMP Pavia, 1 (3) Società Tennis Bassano.
Girone 4
Due Ponti Roma - Tennis Club Sinalunga 5-1
P. Starace (D) b. P. Licciardi (S) 6-2 6-3, G. Di Meo (D) b. G. Galuppo (S) 6-4 6-0, D. Bracciali (S) b. L.
Abbruciati (D) per ritiro, F.Teodori (D) b. N. Fracassi (S) 3-1 rit., P. Starace/G. Di Meo (D) b. D. Bracciali/D.
Olejniczak (S) 6-1 6-4, F.Teodori/C. Compagnone (D) b. G. Galuppo/A. La Cognata (S) 0-0 rit.
Tennis Club Crema - Circolo Tennis Massa Lombarda 3-3
A. Golubev (C) b. T. Fabbiano (M) 2-6 7-5 6-0, S. Travaglia (M) b. A. Ungur (C) 7-6(6) 6-2, R. Sinicropi
(C) b. S. Ramazzotti (M) 6-4 6-0, E. Bonin (M) b. A. Coppini (C) 6-3 6-3, M. Donati/A. Coppini (C) b. E.
Bonin/S. Ramazzotti (M) 6-4 7-6(5),T. Fabbiano/S.Travaglia (M) b. A. Ungur/A. Golubev (C) 6-0 7-6(5).
Classifica 7 (3) Circolo Tennis Massa Lombarda, 7 (3) Tennis Club Crema, 3 (3) Due Ponti Roma, 0
(3) Tennis Club Sinalunga.
Qui a fianco
la neo-promossa
Massa Lombarda,
in vetta al girone
4 a pari-merito
con il Tc Crema;
più a sinistra,
le ragazze
dello Stampa
Sporting
Torino che
domenica hanno
conquistato
un punto d’oro
per la salvezza
14
mondo under
I nostri “boys” al Top
Musetti e Rottoli sul podio Under 14, mai successo prima ad altri italiani.
E poi sette azzurrini tra i Top 50 internazionali Under 16, con Zeppieri
al n.11. Così i ranking Tennis Europe fotografano l’ottima stagione azzurra
di
Viviano Vespignani
L
a conclusione del Master sui
campi del Circolo Tennis Rocco
Polimeni di Reggio Calabria ha
dato veste ufficiale alle classifiche 2016 delle categorie giovanili Under
14 e Under 16 stilate da Tennis Europe.
Classifiche che in campo under 16 ambiscono a mettere in fila tutti i ragazzi
e le ragazze del mondo nati nel 2000 (e
antecedenti), tanto è vero che vengono
etichettate “All Boys” e “All Girls”. Allo
scopo, tengono conto non solo dei punteggi scaturiti dai tornei europei, ma anche dei punteggi provenienti dai tornei
del circuito mondiale Itf under 18 e dai
tornei professionistici, peraltro incredibilmente sottovalutati.
“Lorenzi” da record
Autentico punto di forza e vanto per l’Italia è il ranking maschile under 14 ove
Lorenzo Musetti e Lorenzo Rottoli occupano rispettivamente la seconda e terza
poltrona alle spalle del campione d’Europa, il ceco Dalibor Svrcina. Mai in passato era accaduto di annoverare due italiani sul podio, ma la stagione 2016 di cui
si sono resi protagonisti i due “Lorenzi”
ha avuto, come abbiamo sottolineato in
più occasioni, contorni davvero eccezionali. Notevoli appaiono anche l’undicesima e la diciassettesima piazza occupate tra gli under 16 da Giulio Zeppieri,
autore di tre vittorie in Europa, e dalla
vincitrice dal Master under 14 Federica
Sacco. Si noti anche che sette italiani (oltre a Zeppieri, Davide Tortora, Riccardo
Di Nocera, Gabriele Bosio, Federico Arnaboldi, e i più giovani Musetti e Rottoli)
compaiono tra i top 50 a testimonianza
di una stagione senz’altro positiva.
Non solo Italia
La classifica più avara di punti per i colori azzurri è l’under 16 in gonnella, ove
la prima italiana è soltanto 69a e, per di
più, è seguita dalle due nostre prime under 14 Federica Sacco e Melania Delai.
Dunque, il ranking europeo fotografa
Lorenzo Musetti, ligure, è n.2 nel ranking
Tennis Europe per la categoria Under 14
un’annata amara per le nostre under 16,
con l’ eccezione comunque rappresentata da Lisa Piccinetti, che si è dedicata
essenzialmente ai tornei Itf Junior e non
si è curata di guadagnare, nella classifica
Tennis Europe, una posizione consona
alle sue ottime qualità agonistiche. La
conferma del divario di rendimento evidenziato tra under 16 maschi e under
16 femmine proviene anche dal numero
di vittorie e finali conquistate: sette più
sette dai ragazzi e soltanto due più due
dalle ragazze. Manco a dirlo, il ranking
maschile under 16 è, a dir poco, dominato da Felix Auger Aliassime ma non
v’è certo bisogno di questa graduatoria
per decretare che il canadese ha surclassato tutti i sedicenni del mondo. In
campo femminile svettano due russe, la
sedicenne Olesya Pervushina e la quindicenne Anastasia Potapova, entrambe
dominatrici dell’annata.
Classifiche giovanili dopo i Master:
i baby Top 10 azzurri nel mondo
Ecco tutti i Top 10 nelle classifiche Tennis Europe nelle quattro categorie.
Under 14 maschile
Pos.Rank.Giocatore
Pt.
12 Lorenzo Musetti 685
23 Lorenzo Rottoli668
340 Luca Nardi385
447 Biagio Grammaticopolo355
553 Mattia Bernardi340
669 Fausto Tabacco300
7113Flavio Cobolli233
8190Marcello Serafini165
9195Samuel V. Ruggeri160
10210 Giorgio Tabacco150
Under 16 maschile
Pos.Rank.Giocatore
Pt.
111°Giulio Zeppieri950
226°Davide Tortora725
328°Riccardo Di Nocera720
439°Lorenzo Musetti685
540°Lorenzo Rottoli668
644°Gabriele Bosio650
746°Federico Arnaboldi643
857°Marco Furlanetto598
964°Edoardo Bottino570
10.68° Filippo Speziali563
Under 14 femminile
Pt.
Pos.Rank.Giocatrice
117 Federica Sacco600
226 Melania Delai535
367 Lisa Pigato370
490 Matilde Paoletti315
5107Giulia Tedesco290
6184Matilde Mariani203
7192Rachele E. Zingale195
8197Sara Ziodato190
9220Carlotta Mencaglia180
10.231 Arianna Zucchini175
Under 16 femminile
Pt.
Pos.Rank.Giocatrice
169 Lisa Piccinetti635
281 Federica Sacco600
3101Melania Delai535
4110Enola Chiesa520
5126Alessia Tagliente490
6 137Federica Rossi473
7143Cristina E. Tiglea468
8217Alice Amendola375
9223Lisa Pigato370
10230 Isabella Tcherkes Zade 363
15
circuito fit-tpra
In 32 al Master finale
Ci sono tutti i qualificati che a dicembre al Quanta Club di Milano
(con Sara Errani ospite e madrina) si giocheranno la possibilità di volare
a Melbourne per il primo Slam della nuova stagione. Ecco i loro nomi
Marcello Sportelli
foto Panunzio
di
D
opo l’ottava e ultima tappa
2016 di Cagliari, ora tutta
l’attenzione del Kia Tennis Trophy si catalizza sul
Master finale e su una protagonista
d’eccezione, vale a dire Sara Errani.
In tutto durante la stagione sono
state oltre 1.000 le richieste di partecipazione per le otto tappe. Alla fine sono stati invece soltanto 32 i finalisti che si sono guadagnati un posto al Master e che si contenderanno
l’1, il 2 e il 3 Dicembre due posti per
volare a Melbourne dove assisteranno agli Open d’Australia in qualità di
ospiti di Kia, main sponsor del primo Slam dell’anno.
Il campo centrale del master Kia
Tennis Trophy al Quanta Club di
Milano: si gioca dall’1 al 3 dicembre
Il Master al Quanta
Si gioca al Quanta Club di Milano,
in via Assietta (zona Affori): è questa l’estrema sintesi dell’ennesimo
grande successo del Kia Tennis Trophy 2016, ancora una volta sotto l’egida del circuito amatoriale Fit-Tpra.
Una manifestazione che come l’anno
scorso ha coinvolto giocatori e giocatrici che non hanno mai superato
la classifica di 4.2 in carriera, permettendo così ai partecipanti, non
solo di contendersi un premio molto
importante, ma anche di essere coccolati e seguiti dall’organizzazione
proprio come i campioni veri.
Il programma
Servizi fotografici, interviste televisive con i microfoni di SuperTennis
Tv, cerimonie di premiazione con
angolo dedicato e mega-assegno
simbolico per i finalisti, biglietto
per il viaggio vinto per il master
al Quanta Club dove i qualificati si
potranno recare insieme al “Coach
accompagnatore”. E non solo a giocare, perché parteciperanno anche
alla Cena di Gala insieme alla campionessa azzurra Sara Errani.
Il programma dei match prevede
il via venerdì 2 dicembre a partire
dalle ore 14 con gli ottavi di finale. Sabato spazio ai “quarti” e alle
semifinali, lasciando per domenica mattina le due finalissime che
assegnano i ticket. Inoltre, tra una
finale e l’altra sarà la volta dell’ospite d’onore, nonché madrina
dell’evento, Sara Errani. Sarà l’occasione per scambiare alcuni colpi
con i ragazzi della scuola del club
ospitante e con gli altri partecipanti all’evento.
Tutti i nomi dei qualificati al Master
Ecco tutti i qualificati dalle otto tappe del Kia Tennis Trophy 2016: tutti loro si
ritroveranno a Milano dal 2 dicembre per il Master finale.
1a tappa Roma Salaria Sport Village - maschile: Marco Mariani e Massimiliano
Spadoni; femminile Rosanne Solle e Concetta Cundò.
2a tappa Vicenza Tennis Comunali - maschile: Fabio Zamperetti e Francesco Urbani;
femminile: Federica Roveda e Sabrina Nesti.
3a tappa Torino Monviso Sporting Club - maschile: Davide Nervi e Carlo Salom;
femminile: Serena Fini e Claudia Pagani.
4a tappa Bari Njlaia Tennis Club - maschile: Carlo Russo Frattasi e Fabio Amoruso;
femminile: Ilaria Prete ed Enrica Triggiani.
5a tappa Faenza Tennis Club - maschile: Andrea Versari e Davide Farina; femminile:
Francesca Rizzezzi e Patrizia Nanì.
6a tappa Napoli Tennis Petrarca - maschile: Marco Antonio Marino e Aldo Mele;
femminile Livia Tripodi e Margherita Lecora.
7a tappa Tennis Club Palermo 2 - maschile: Riccardo Nasta e Filippo Boncimino;
femminile: Anna Maria De Bortoli e Stefania Pernice.
8a tappa Tennis Club Cagliari - maschile: Pablo Meloni e Mario Pavone;
femminile: Alessandra Leinardi e Mara Piredda.
16
personal coach
Corde, per cominciare
montiamo quelle soft
La scelta dell’incordatura è come quella delle gomme per la MotoGP. Chi
comincia deve propendere per una soluzione “morbida”, multifilamento
in poliammide. Poi può passare gradualmente al poliestere e all’ibrido
di Gabriele
Medri, I.S.F. R. Lombardi
foto Getty Images
L
a scorsa settimana abbiamo introdotto la questione della scelta della corda analizzando due
elementi caratterizzanti, e cioè
quelli di rigidezza statica e rigidezza dinamica di un filamento. Ma che cosa si
intende in pratica? Per rigidezza statica (kg/mm), come abbiamo visto, si fa
riferimento a una grandezza che descrive quanto una corda è “resistente” e si
oppone all’allungamento durante le fasi
di trazione. Corde rigide staticamente (0.8-1.2kg/mm), tendono a restituire a parità di condizioni in termini di
piatto corde, pattern e tensione, piatti
corde più rigidi rispetto a corde staticamente meno rigide ma generalmente
tendono a tenere maggiormente la tensione e consentono di avere maggiori
doti in termini di controllo e presa delle rotazioni, in presenza di monofilamenti in poliestere. Al contrario corde
elastiche staticamente (0.4-0.6kg/
mm), garantiscono maggiore comfort
di gioco, maggiore feeling, contatto con
la sfera e minore rigidezza d’impatto.
Si definiscono intermedie le corde con
valori di rigidezza generalmente compresi fra 0.6-0.8kg/mm.
Per rigidezza dinamica si intende al
contrario una grandezza che fa riferimento a un aspetto fondamentale ma
meno evidente che si traduce in shock
da impatto durante le fasi di contatto
fra sfera e piatto corde. Questa grandezza ha effetti diretti sulle articolazioni del polso e del gomito in maniera
particolare e che può avere un’incidenza fondamentale e determinante su
possibili stress, infortuni e patologie a
carico dell’apparato tendineo e muscolare del braccio.
I sovraccarichi
Se è abbastanza intuitivo immaginare
che la corda durante il colpo tenda a deflettere e a allungarsi e quindi a salire
progressivamente di tensione con l’affondare della palla, non è così intuitivo
immaginare che a parità di forza sprigionata dall’impatto si possono ottenere
sovraccarichi variabili da 80g/mm per il
budello naturale, sino ai 150-160g/mm
per il multifilamento, 160-200g/mm per
gli avvolgimenti sino ai 200-300g/mm
per le corde in poliestere.
Con il crescere della rigidezza dinamica si hanno dunque sovraccarichi
via via maggiori trasmessi al telaio,
maggiore shock da impatto e di conseguenza, effetti di maggiore affaticamento in termini muscolari e tendinei
dato che tutta l’energia passa sempre e
comunque dai tessuti molli del corpo.
Facendo base su questi elementi è stato
stimato, mediante l’utilizzo di strumenti di diagnosi e analisi, che a parità di
condizioni l’affaticamento dovuto all’utilizzo di una corda in poliestere è maggiore del 20% rispetto a quanto garantito da un multifilamento, soprattutto
in presenza di telai al di sotto dei 300g,
più soggetti agli effetti di instabilità torsionale indotti dall’impatto con la sfera.
“Soft” è meglio
Ricordiamo dunque che le corde in poliestere sono corde nate e sviluppate
per massimizzare il controllo e la presa
17
di rotazioni mentre le corde in budello
e in multifilamento (nonché gli avvolgimenti in poliammide) sono corde che
privilegiano la potenza e il feeling minimizzando pure la rigidezza dinamica, a patto di non eccedere con la tensione operativa.
In una progressione logica di crescita
e sviluppo tecnico del giocatore si dovranno privilegiare corde di tipo
“soft” in multifilamento e in poliammide per tutti gli attrezzi di tipo junior
da 24”, 25” e 26”, ma anche oltre per
i primi approcci con l’attrezzo da 27”,
sino a che non ci si avvicini progressivamente verso il limite dei 290g. Con il
crescere delle doti fisiche del giocatore,
della sua abilità tecnica, della potenza
espressa e con il naturale crescere delle
rotture, si potrà migrare verso soluzioni che prevedano l’uso del poliestere,
passando verso la tappa fondamentale
dell’incordatura di tipo ibrido, soluzione che sta prendendo sempre più piede a ogni livello di gioco, dai giovani
ai pro. Si ricordi sempre che l’utilizzo
di corde morbide ed elastiche può
avere anche funzione di espediente
didattico, costringendo il giocatore a
ricercare la massima scioltezza, anticipo e decontrazione. E che la regola fondamentale è sempre che non esiste una
corda per tutti, ma per ognuno c’è una
corda ideale!
racchette e dintorni
Incordatura-spaghetti:
uno spin super... proibito
40 anni fa un ingegnere tedesco mise a punto un originale modo di montare
le corde sul telaio che generava effetti straordinari. I primi risultati nel
circuito professionistico furono stravolgenti. Ma fu vietata per sempre...
di
Gabriele Nora
E
ra il giugno del 1977 in Baviera e sulla terra rossa del
Vilsbiburg Tennis Club, l’ingegnere orticoltore Werner Fischer e i suoi colleghi della squadra
maschile stavano festeggiando, tra
l’incredulità degli spettatori, la vittoria del campionato a squadre di tennis; vittoria che li avrebbe proiettati
direttamente all’insperato traguardo della Tennis Bundesliga Tedesca,
la massima divisione tennistica per
squadre in Germania.
Lo stupore che la notizia aveva suscitato era del tutto lecito, dal momento che la squadra di Fischer non
contava tra i propri membri i più
talentuosi giocatori del campionato,
tutt’altro. Ma come era stato dunque
possibile che squadre nettamente
più forti e ben più blasonate fossero cadute, una dopo l’altra, sotto i
colpi di Fischer e del suo modesto
team dilettantistico? La risposta era
nella racchetta, che dopo quattro
lunghi anni di estenuante studio, Fischer era riuscito a mettere a punto:
la cosidetta racchetta “Vilsbiburger”,
conosciuta non per le peculiarità del
telaio, bensì per la particolarissima
incordatura doppia che presentava.
ed ecco che, come per magia, anche
i giocatori meno dotati diventavano
improvvisamente in grado di battere
quelli più forti.
La famigerata Vilsbiburger era stata
immessa nel mercato solo un anno
prima e, una volta mostrate le proprie potenzialità nel limitato palcoscenico bavarese, non ci volle molto
perché catalizzasse l’attenzione dei
media nazionali ed internazionali, conquistando le prime pagine di
giornali e riviste specializzate. In
alcune delle sue ospitate nei salotti sportivi della televisione, Fischer
spiegava che per la preparazione di
una “Wunderwaffe”, come divenne
nota tra i suoi estimatori, chiedeva
I primi test sul campo
Il doppio piano di incordatura che Fischer aveva realizzato, con una tecnica divenuta celebre come “spaghetti stringing” era certamente inusuale
e piuttosto antiestetico, ma dimostrò
fin da subito la propria efficacia. L’incordatura spaghetti era infatti in grado di generare una quantità di spin
impensabile per quei tempi, consentendo alla pallina di produrre rimbalzi imprevedibilmente alti e complicati da gestire per gli avversari;
18
racchette e dintorni
ai suoi clienti una cifra tra i 120 ed
i 150 Marchi tedeschi (oggi sarebbero circa 70-75 euro), un esborso
in realtà relativamente modesto dal
momento che la posa delle corde necessitava di circa tre ore per essere
completata.
Già nel novembre del 1976 Fischer
si era recato al Torneo internazionale di Colonia, convinto di poter
ricavare un business dalla propria
creazione. Qui tentò di illustrare il
proprio sistema ad alcuni dei top
players presenti alla competizione,
tra i quali Jimmy Connors e Harold
Salomon. Con poco successo a dire il
vero, così se ne tornò in Baviera con
un pugno di mosche. Ciononostante
l’innovatività del prodotto fu tale da
riuscire comunque a varcare i confini nazionali fino ad approdare nel
circuito professionistico; ed insieme
ai casi in cui giocatori affermati finivano per perdere malamente contro
un “mister nessuno” del tennis con
in mano una racchetta Vilsbiburger,
crescevano anche il malcontento e le
critiche verso questo rivoluzionario
metodo d’incordatura. Al coro degli
scettici si unirono addirittura alcuni
studiosi di fisica e l’Associazione Tedesca dei maestri di tennis, ma dopo
che l’international Tennis Federation
ebbe affrontato l’argomento in una
conferenza a Londra nel luglio del
1977, decise ugualmente di decretare valide le racchette incordate con il
metodo “Spaghetti”.
Un fenomeno... virale
Tuttavia quell’approccio per certi versi “liberale” dell’ITF non era destinato
a durare ancora per molto. Ilie Nastase, il quale dopo aver perso più di
una volta contro la famigerata Vilsbiburger aveva dichiarato in un’intervista che utilizzare quella racchetta
sarebbe stato come “andare contro la
propria dignità”, fu tra i più celebri
giocatori a cambiare radicalmente
idea in merito. Appena una settimana dopo quelle dichiarazioni al
periodico tedesco “Tennis Magazin”,
Fischer aveva infatti personalmente
provveduto a incordare le Head del
campione alla maniera Vilsbiburger,
per poi portargliele in macchina fino
ad Aix-en-Provence, dove si trovava
in occasione dell’inizio di un torneo.
Che il fenomeno “Spaghetti” fosse diventato virale appariva evidente: alle
semifinali 3 giocatori su 4 utilizzavano la Vilsbiburger. In finale Nastase
incontrò l’argentino Guillermo Vilas,
il quale arrivava da una incredibile
serie positiva di 53 match vinti consecutivamente sulla terra rossa (record battuto da Nadal solo nel 2006).
Dopo aver perso i primi due set 6-1
7-5, l’argentino, in preda alla collera,
si ritirò per protesta; “Non ho perso
contro un giocatore - disse - ho perso
contro una racchetta”.
Il giocatore ed il suo coach, sfruttando la propria influenza, si rivolsero
all’ITF per chiedere che la doppia incordatura venisse bandita dal circuito. Con successo, visto che, alla fine
di quello stesso ottobre, il metodo di
Fischer venne ufficialmente proibito
dal regolamento della Federazione.
In quel preciso momento Fischer
aveva già preparato circa 2000 racchette con la sua incordatura, non-
19
ché acquistato diverse licenze per
fare in modo che l’invenzione non
venisse plagiata da altre case produttrici. Un investimento ingente che lo
lasciò sul lastrico proprio quando
credeva di poter diventare milionario. Terminò anche la collaborazione
con un’altra brillante e celeberrima
mente tedesca, l’inventore del widebody Siegfried Kuebler, che per lui
aveva prodotto la “Original Werner
Fischer”, un telaio in metallo che derivava dalla sua precedente Plus 20.
Accantonato il sistema della doppia incordatura, Fischer ci riprovò
con alcuni ulteriori sistemi i quali, a
sua detta, erano ancora più efficaci
dell’originale; ma l’ITF gli aveva ormai chiuso le porte e catalogò anche
questi ulteriori metodi di incordatura
come irregolari, bocciandoli uno do-
racchette e dintorni
po l’altro. Come emerse qualche anno
più tardi, il Vilsbiburger stringing system fu boicottato. All’epoca dei fatti
la DTB (Federazione Tennis Tedesca)
aveva di fatto interpellato, su delega
dell’ITF, un esperto della Technical
University of Braunschweig; la perizia che ne risultò fu favorevole a Fischer. ciò nonostante l’ITF si sarebbe
comunque pronunciata a sfavore del
sistema di incordatura.
Il mistero della doppia perizia
Circa un anno dopo la bocciatura
dell’ITF, arrivò all’orecchio di Fischer una soffiata: la Federazione
Internazionale aveva ricevuto una
perizia falsa, diversa da quella originariamente stilata. In seguito, un
processo giudiziario negli Stati Uniti avrebbe confermato l’esistenza di
due differenti perizie, una originale
e una contraffatta. Per l’orticoltore
Bavarese era, sfortunatamente, ormai tardi. Secondo quello che Fischer ha sempre sostenuto, ad averci messo lo zampino sarebbe stata
l’Associazione Tedesca dei maestri
di tennis. Quello dell’incordatura
“spaghetti” rimane comunque un
caso unico nella storia del tennis,
che testimonia ancora una volta la
forza innovativa che da sempre
anima questo mercato.
Incordatura-spaghetti: ecco come funzionava
Ma come funzionava esattamente il sistema Vilsbiburger?
Come era in grado di produrre quel pazzesco ammontare
di spin? La risposta risiede innanzitutto negli elementi
direttamente osservabili di questa particolare incordatura. Come si può notare sul piatto corde vi sono solamente
cinque corde orizzontali, non intessute con le verticali come
invece viene esplicitamente richiesto oggi dal regolamento;
le corde verticali invece sono disposte su due piani, rispettivamente su una faccia e sull’altra del piatto corde, con
le orizzontali collocate esattamente in mezzo a questi due
“strati”. In totale, dunque, tre differenti piani di incordatura. Le verticali, inoltre, sono tutte legate insieme tra loro nei
cinque punti all’altezza dell’intersezione con le orizzontali,
mediante l’uso di altrettanti sottilissimi lacci; ciò fa sì che
se una verticale si muove di lato tutte le altre la seguiranno
muovendosi allo stesso modo. Nei punti in cui le verticali si
incrociano con le cinque orizzontali piccole sezioni di “tubing” in plastica sono apposte a protezione della corda, in
modo da ridurne l’usura risultante dall’attrito.
La complessità del sistema suggerisce come Fischer non
fosse arrivato ad un simile risultato semplicemente per tentativi e fallimenti. Il metodo “Spaghetti” fu concepito deliberatamente per impartire alla pallina il maggior quantitativo di rotazione possibile, sfruttando il movimento coordinato di tutte le verticali ed allo stesso tempo riducendo quanto più possibile la frizione tra le corde. In tal modo se l’impatto con la palla avviene perpendicolarmente
rispetto all’inclinazione del piatto, non vi sarà alcun movimento laterale delle corde; se invece, al momento dell’impatto con la palla, la testa
della racchetta sta ancora salendo verso l’alto allora tutte le corde verticali slitteranno contemporaneamente in direzione opposta. Se le corde
non fossero legate tra loro dai lacci la palla attraverserebbe interamente il piatto corde, dal momento che alcune verticali verrebbero sospinte
verso destra ed altre verso sinistra. Grazie ai laccetti che le uniscono invece, nel momento in cui la palla comincia a staccarsi dal piatto-corde,
tutte le verticali scattano istantaneamente nella loro posizione originale dando luogo ad uno snap-back corale che genera quel quantitativo
extra di spin per cui la racchetta divenne tanto celebre. Se l’attrito tra le corde fosse eccessivo queste non potrebbero muoversi liberamente in
entrambe le direzioni ed il giocatore dovrebbe preoccuparsi di rimetterle in posizione dopo ogni punto giocato; un po’ come succede per le corde
intessute tra loro, o almeno come succedeva, molto più frequentemente, prima dell’avvento delle corde in poliestere nel 2005. Proprietà della
corda in poliestere è infatti proprio quella di tornare con immediatezza nella posizione di origine dopo essersi spostata per via dell’impatto con
la palla, e ciò avviene in ragione della maggiore facilità con la quale scorre anche se le corde sono intessute tra loro.
Le moderne corde in poliestere sono certamente in grado di generare un quantitativo di rotazioni superiore a quello prodotto dal
budello naturale o dal nylon, ma non abbastanza da eguagliare lo spin prodotto dal metodo “Spaghetti-stringing”. Fu proprio questa la
ragione formalmente addotta dall’ITF nell’imporre fino ad oggi il classico “weaving” tra verticali ed orizzontali. Ciononostante l’inesorabile
tendenza del tennis moderno ad esasperare le rotazioni ha progressivamente portato i giocatori a modificare la propria impugnatura, fino ad
aprirla in una drastica “full-western” nel dritto, così come sempre più frequente è il rovescio bimane, più efficace nel produrre e nel fronteggiare le rotazioni. Lo stesso swing viene esasperato in velocità e traiettoria, allo scopo di “spazzolare” maggiormente la palla al momento
dell’impatto. I materiali delle corde ed i movimenti degli atleti si sono quindi in un certo senso “adeguati”, trovando soluzioni alternative per
soddisfare la necessità di accrescere la rotazione impressa alla palla.
La vera intuizione di Fischer fu quella di conferire all’elemento della rotazione quel ruolo chiave che oggi effettivamente ricopre
nella maggior parte delle fasi di gioco, dimostrando sul campo i benefici derivati dal’esaltazione dello stesso. A livello commerciale, fu
proprio la contagiosa “fame di spin” degli atleti a determinare la sensazionale diffusione della “Spaghetti”, prima che l’ITF si rimangiasse
il verdetto iniziale in una vicenda che cela innegabilmente del torbido. Rimangono il genio, l’estro e la dedizione di Werner Fischer, un ingegnere orticoltore che entra a pieno titolo in quel Gotha di innovatori e visionari la cui passione ha donato, nel corso del tempo, linfa vitale
all’incessante processo di sviluppo della racchetta da tennis.
20
la regola del gioco
Sbattere la racchetta
e... rompere la pallina
Come bisogna punire un giocatore che, innervosito dalla partita, scaraventa
il suo attrezzo su una pallina a terra rompendo sia il telaio che la sfera?
In questo caso si ravvisano certamente gli estremi per una sanzione
La situazione
Angelo sta giocando una partita di
singolare contro Arturo su un campo in superficie veloce.
Che cosa succede?
Dopo aver perso una importante
palla break, Arturo colpisce una
palla giacente a terra, violentemente con il telaio, causando la rottura evidente della racchetta, unitamente alla rottura della pallina.
Come si procede?
Cercando di interpretare correttamente il quesito postoci da un
nostro attento lettore, proviamo
ad analizzare ciò che succede in
questo caso un po’ estremizzato,
considerando che in genere può
avvenire una delle due fattispecie
indicate.
Ci sembra importante segnalare
che non per forza tutte le violazioni del codice di condotta meritino l’applicazione della relativa sanzione: in pratica non esiste
un automatismo. Nel prendere la
decisione di sanzionare un giocatore, va valutato il perché venga
commessa quella azione, la gravità
dell’azione commessa, il modo in
cui essa venga commessa, e soprattutto l’effetto che l’azione causa.
“Codice” e sanzione
Per quanto riguarda la racchetta,
per come l’azione è stata descritta, non dovrebbero esserci eccessivi dubbi nel considerare questa
azione come meritevole di una
violazione al codice di condotta e
anche dell’applicazione della relativa conseguenza. In più, a ulteriore supporto di questa interpretazione, l’azione della racchetta
Inviateci via mail le vostre domande...
I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta
elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale
della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero. Su questo numero
rispondiamo al quesito posto via email dal signor Giamberini.
parrebbe causare anche la rottura
della pallina. Appunto la pallina.
Riuscire a causare la rottura di una
pallina, non durante una fase dello
scambio, è una azione abbastanza
complessa, data la sua dimensione
e la pressione che contiene al suo
interno. Di conseguenza, per aver
ottenuto questo risultato chi l’ha
colpita l’ha fatto con una violenza
tale che porterà come effetto quello di applicare senza alcun dubbio
una violazione del codice di comportamento.
21
La sanzione va data
Nel nostro caso abbiamo preso in
considerazione la rottura simultanea sia della racchetta che della pallina: la realtà è che anche
se considerassimo come effetto
la rottura o di una o dell’altra, la
conseguenza sarebbe la medesima,
dato che l’azione che ha causato la
rottura di una o dell’altra è necessariamente violenta. Non bisognerà dimenticarsi, infine, che la pallina dovrà necessariamente essere
sostituita non appena possibile.
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