SPECIALE - Parrocchia SS. Trinità

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Transcript SPECIALE - Parrocchia SS. Trinità

Parrocchia SS. Trinità
SULLE NOTE DI “BABY K E G. FERRERI - ROMA BANGKOK”
Alzati in fretta che la colazione aspetta
Non importa se la musica ti stressa
Anche se non ti sei fatto il letto
A questo ci pensa Roberto
Vorrei andare subito a tavola
All'improvviso il mio stomaco brontola
Innamorarsi di pane e nutella
Che porta Mariella
E dopo aver mangiato tanto
Andremo subito al bagno
E non ci metteremo un secondo
A pulire da cima a fondo
E prepararsi per le escursioni
Anche se dopo queste notti siamo stanchi morti
ANDIAMO TUTTI IN MONTAGNA!
Staccati dall'IPhone almeno per un Po
Sennò Don Claudio ti sequestra il telefono
Fuori ce un tempo perfetto
Andiamo tutti a giocare a calcetto
Vai al Fontanino a prendere un po’ d'acqua
Così riempiamo la borraccia
Torneremo in stanza solo quando si dorme
Questo campo ci coinvolge
Tutti giù alle sei e mezza
Per leggere la scheda
E fare la preghiera
E poi cantare a squarciagola
Tutti insieme seguiremo il ritmo
E la sera balleremo a tempo della disco
TUTTI INSIEME!
Anche a Pescopennataro si parla di Barletta
Facendo gridare il suo nome da una vecchietta che
Se la ricorderà per sempre
A PESCOPENNATARO!
Ci siamo divertiti tanto in questo campo
Osservando le montagne ed il paesaggio
Cercando serenità!
Grazie Signore...
Per i bambini
battezzati:
Domenica 31 luglio 2016
Sorbo Simone
Domenica 7 agosto 2016
Mennea Nicolò
Cafagna Giorgia
Domenica 14 agosto 2016
Doronzo Kristian Vito
lunedì 15 agosto 2016
Fanelli Giuseppe
Sabato 20 agosto 2016
Piccolo Marco
Domenica 28 agoto 2016
Patruno Nicolas
Via Padre Raffaele Di Bari, 2 Barletta
tel. 0883.535100
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Foglio interno di comunicazione — Anno IV n. 24, settembre 2016
NUOVI SPAZI AL PENSIERO...
Ciao
“Pace”, un filo di speranza che collega la
terra al cielo, una parola tanto semplice e
difficile al tempo stesso. Pace vuol dire Perdono che, frutto della conversione e
della preghiera, nasce dal di dentro e, in
nome di Dio, rende possibile sanare le ferite
del passato. Pace significa Accoglienza,
disponibilità al dialogo, superamento delle
chiusure, che non sono strategie di sicurezza, ma ponti sul vuoto. Papa Francesco,
Assisi, Giornata mondiale di preghiera
per la pace, 20 settembre 2016.
In questo numero:
Domenica 4 settembre
2016
Dibenedetto Simone
Amodio Aurora
Domenica 18 settembre
2016
Lamacchia Savino
Solofrizzo Christian
Solofrizzo Noemi
Domenica 25 settembre
2016
Rotunno Anna Lou
Domenica 2 ottobre 2016
Porcelluzzi Marco
Moschese Carlotta
Domenica 9 ottobre 2016
Grieco Raffaele
Una preghiera...
SPECIALE
carissimi, siamo all’inizio di un
nuovo anno pastorale che ci vedrà coinvolti in tante belle esperienze, che mi auguro, ci portino all’incontro con Gesù. Il
presente numero è dedicato ad una bellissima esperienza vissuta con i ragazzi, i
giovani e giovanissimi della nostra parrocchia. Il camposcuola a Pescopennataro
dal 3 al 6 settembre. Proprio in questi
giorni un mese fa eravamo al campo. Tanta gioia e divertimento in tutti. Preghiere,
giochi, balli, pulizie, pranzi, cene e colazioni a volontà. E per finire… camerate
no stop. Qualche passeggiata in montagna
e tanta voglia di tornarci.
E intanto il tempo corre
veloce. È ripreso il catechismo. Martedì riprenderanno gli incontri per i
giovani, giovanissimi e
post-cresima; tra non
molto gli incontri per tutti i giovani universitari con la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) Spirito e
mente in movimento. Gli universitari si
incontreranno il Giovedì alle 20.00 in
parrocchia. Il 20 ottobre sarà il primo appuntamento e poi ogni 15 giorni. Diamo
diffusione e avvisiamo i giovani che frequentano l’università di avvicinarsi a questo gruppo. Intanto mi auguro che per la
fine del mese il progetto della Biblioteca
parrocchiale possa fare un altro passo in
avanti. Abbiamo raccolto in questi tre
anni diverse migliaia di volumi che sono a
nostra disposizione; ora stiamo cercando
di arredare il salone con idonee librerie
atte a custodire tutti i libri. Auspico che
per i primi di novembre il salone al mattino e in qualche pomeriggio, che poi definiremo, possa divenire una sala lettura e
di studio per i giovani universitari e non,
in un clima serio di silenzio opportuno per
il lavoro intellettuale. Vi potrà accedere
chiunque voglia trascorre un po’ di tempo
nella lettura, nello studio, nella consultazione di enciclopedie, dizionari e libri
custoditi nella Biblioteca parrocchiale. A
tal proposito ricordo che stiamo ancora
raccogliendo libri e chiediamo la disponibilità di chi voglia offrire qualche ora
mattutina o nel primo pomeriggio per la gestione
della Biblioteca e della Sala
lettura; potrà dirlo direttamente a me. Ritengo sia
necessario ricuperare, affermare e incentivare chiaramente l’amore e la passione
per la lettura, lo studio e l’approfondimento. Ma bisogna che ci abituiamo o
torniamo a stare un po’ più seduti davanti
ad un libro, o meglio, con un libro. Animiamo il tempo dandogli il giusto peso e
il senso più proficuo per le nostre esistenze. Abbiamo una grande eredità: il sapere,
le scienze, la filosofia e la teologia che i
nostri grandi padri ci hanno lasciato. Non
disperdiamoci nei meandri della rete che
ci imbavaglia nelle curiosità pettegole
della cronaca quotidiana. Spicchiamo il
volo nella cultura più alta che nobilita e
incuriosisce il vivere spesso sbiadito dalla
routine delle cose da fare.
don Cosimo
Per chi è tornato alla
Casa del Padre:
Mercoledì 27 luglio 2016
Dicorato Michele
Martedì 16 agosto 2016
Mennea Nicola
Mercoledì 28 settembte 2016
Porcelluzzi Salvatore
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Parrocchia Santissima Trinità, Via Padre Raffaele Di Bari, 2 BARLETTA 76121, Tel. 0883.535100 www.sstrinitabarletta.it [email protected]
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potevano sfidare le altre squadre (i don hanno organizzato
delle squadre per le pulizie con i rispettivi caposquadra) a
carte, al calciobalilla, a ping-pong, a una partita di pallavolo
oppure a una partita di calcio guadagnando punti per la propria squadra e facendola vincere. Siamo partiti il 3 settembre
alle 8:00 a causa di una gomma bucata che voleva impedire la
nostra partenza ma non ci è riuscita e per suo grande dispiacere siamo partiti lo stesso!
Nel pullman ci siamo divertiti ascoltando il cd del campo con
le canzoni che ognuno aveva scelto e indovinando chi aveva
scelto quella canzone. Siamo arrivati alle
11:30 e
abbiamo sistemato le nostre camere
per poi pranzare con i piatti preparati
dalle nostre cuoche e nel pomeriggio
abbiamo iniziato i nostri incontri sui
5 sensi imparando a guardare, ad ascoltare il mondo in modo
diverso da come facciamo di solito.
La mattina ci svegliava don Claudio con la sua musica e alle
8.00 c’erano le lodi e poi la colazione piena di nutella e cioccolato. Subito dopo ci preparavamo per l’escursione: destinazione eremo di san Luca; un po’ stancante ma alla fine è stato
bellissimo essere immersi nella natura.
Per il resto dei giorni abbiamo giocato e continuato i nostri
incontri perché pioveva, fatto parodie di alcune canzoni, ballato e festeggiato il compleanno di Don Claudio in allegria e
tanta torta. È stato il camposcuola più bello, non che ne avessi fatti tanti, ma ci siamo divertiti tanto a far cantare le
vecchiette, a ballare, a fare i cori, a ballare la canzone dei poppi e so che
non lo dimenticherò mai.
Claudia Divincenzo
Perché scrivere un articolo sul camposcuola? Forse perché ha
lasciato, come tante altre esperienze parrocchiali, un messaggio particolare... CONDIVISIONE… una parola che mi piace
molto. E sì... questa è stata la regola principale. Condividere
tutti i momenti della giornata. Ringrazio i
nostri sacerdoti per avermi dato questa
occasione… di conoscere e soprattutto
di conoscermi.... perché dei nostri limiti
non si sa mai abbastanza. Io ho fatto
parte del team cuoche insieme ad Agata, Mariella, Franco, Isa e Michela... sei
cuochi scelti per la preparazione di
piatti a dir poco soddisfacenti. I ragazzi
ne saranno rimasti contenti. Don Claudio animava la sveglia… con gli amplificatori ad alto volume nel corridoio, iniziava così a buon ritmo la giornata. Mamma mia, mai preparato tanto latte in vita mia! Per non parlare della parmigiana,
pizze, panzerotti, tiramisù e poi… l'affettatrice… ottima compagna di lavoro, e profumo i salumi appena affettati.
Il camposcuola. Un’esperienza che tutti devono fare almeno
una volta nella vita (anche di più, ndr). Molti lo confondono
come un momento di preghiera fuori dalla comunità parrocchiale ma è anche un momento di amicizia e di divertimento
dove ogni occasione è utile per fare nuove amicizie e imparare nuove cose infatti il significato del camposcuola lo spiega
proprio la parola stessa. Il camposcuola è un momento dove i
ragazzi e i bambini sono più vicini a Gesù non solo quando si
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Che dire anche delle pile di piatti da lavare... però in questo
c'è stata una grande collaborazione dei giovani. Il lavoro quotidiano svolto tra le mura di casa ingigantito, forse, di quindici volte. Comunque, a parte l'interminabile lavoro da svolgere, ci sono stati dei momenti particolari che mi hanno permesso di conoscere le mie amiche di avventura: Mariella e Franco grazie per il vostro amore; Agata
grazie per la bella chiacchierata notturna; Isa per la freschezza e spensieratezza; Michela per la determinazione. Non
è stato semplice condividere idee, abitudini… ma tutto sommato è andata
bene. Ringrazio il gruppo delle ragazze
di cui ero responsabile di stanza per
avermi fatto andare a letto alle 4:30 di
mattina ma anche questa è stata esperienza. Anzi mi scuso
per averle bidonate le notti successive. Sono felice e contenta
di tutto, ho riempito il mio cuore di positività, ho cercato di
accontentare nelle mie possibilità grandi e piccini… speriamo
di esserne riuscita.
Maria Lacerenza
prega ma anche semplicemente quando si aiuta gli altri a pulire, anche quando non è il proprio turno. Quest’anno il nostro camposcuola era a Pescopennataro, una cittadina in Molise con persone molto gentili che ti salutavano anche quando
non li conoscevi e che ti raccontavano cosa c’è di speciale in
quel posto facendoti scoprire cosa non conoscevi prima.
Questo camposcuola era in autogestione quindi, in poche parole, molto più divertente perché nella casa accoglienza c’eravamo solo noi con i nostri educatori e parroci e nei momenti in cui non si doveva pulire o quando non c’erano incontri si
Dal 03 al 06 settembre 2016 si è
svolto questo camposcuola a Pescopennataro, provincia di Isernia
in Molise.
A me personalmente fin da subito è piaciuta
questa idea e senza farmelo ripetere ho dato l’adesione a partecipare.
Il 03 settembre alle 5.45 ci siamo ritrovati tutti insieme in
Chiesa pronti per partire alla volta di Pescopennataro e nonostante qualche imprevisto alle 7.30 siamo partiti. Nel pullman
poi abbiamo ascoltato due dischi che don Claudio, seguendo
le nostre indicazioni e suggerimenti ha preparato, e chi voleva
poteva indovinare chi aveva suggerito una determinata canzone. Verso le 10.30/11 ci siamo fermati all’autogrill per andare
in bagno e mangiare qualcosa. Successivamente abbiamo ripreso il cammino e verso le 12.30 siamo arrivati a Pescopennataro dove ad accoglierci c’erano Don Cosimo e Franco Porcella che ci avevano preceduti con un camion carico di cibo,
bevande, giochi, strumentazione e roba varia. A questo punto
don Cosimo e don Claudio hanno incominciato a visionare le
stanze per dividerci in base all’età. Nel frattempo noi maschi
abbiamo incominciato a scendere un po’ di roba dal camion e
alla fine ci siamo recati nelle nostre stanze dove abbiamo iniziato a preparare i letti e successivamente senza pensarci due
volte siamo andati a giocare a calcetto nel campetto vicino.
Verso le 13.30 siamo tornati in stanza giusto il tempo di farci
una doccia veloce, cambiarci i vestiti e scendere a mangiare.
Nel frattempo don Claudio e Roberto hanno incominciato a
preparare il calendario delle
varie faccende che ogni
squadra doveva compiere
durante la permanenza.
Dopo aver mangiato don
Cosimo e don Claudio ci
hanno dato del tempo libero
che ognuno di noi ha passato
facendo ciò che voleva; alle
17.30 ci siamo ritrovati nel
salone per svolgere la scheda del
giorno e successivamente abbiamo
incominciato a preparare per la cena, alle 20 abbiamo svolto i vespri e
alle 20.30 abbiamo cenato e al termine della cena siamo usciti guidati
da don Cosimo e don Claudio per fare
una passeggiata insieme e verso mezzanotte e mezza siamo tornati, ci siamo messi a letto, una notte abbastanza
turbolenta ma che tutto sommato è passata bene.
La mattina dopo io insieme ad Anna, Savio, Maria Pia e
Francesca siamo andati a correre per smaltire i chili di troppo;
al ritorno abbiamo svolto le lodi mattutine e la colazione poi
sotto la guida dei due Don siamo usciti per fare una passeggiata fino all’Eremo di San Luca distante circa 5 km da dove
ci trovavamo noi.
Al ritorno abbiamo trovato un lauto pranzo che ci ha fatto
recuperare tutte le fatiche precedenti. Nel pomeriggio poi abbiamo festeggiato, nonostante la stanchezza, il compleanno di
don Claudio, successivamente abbiamo avuto un po’ di tempo libero e verso le 18.30 ci siamo ritrovati tutti insieme nel
cortile antistante il nostro rifugio dove abbiamo svolto la
scheda del giorno, i vespri e celebrato la messa. Al termine
della messa abbiamo cenato e alle 22.30 abbiamo festeggiato
il compleanno di Don Claudio con una festa nel salone con
balli e karaoke poi a mezzanotte tutti a letto. La mattina successiva come al solito la musica di don Claudio ci ha svegliato e dopo le lodi abbiamo svolto la scheda e giocato tutta la
mattinata a calcio, pallavolo, ping-pong e calciobalilla per
guadagnare punti per le nostre squadre. All’una siamo tornati
al rifugio per farci una doccia e scendere a mangiare.
Il pomeriggio poi,
ognuno con le proprie squadre, abbiamo fatto le parodie di alcune
canzoni
famose
riguardanti il camposcuola e la sera
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le abbiamo cantate nel salone e la nostra giuria (composta da
Franco, Isa, Michela, Mariella, Maria e Agata) ha votato la
canzone migliore. Al termine siamo andati tutti a dormire.
L’ultimo giorno poi ci siamo alzati sempre con la solita sveglia di don Claudio ma con un po’ di entusiasmo in meno
poiché sapevamo tutti che si tornava a casa e non avremmo
avuto tempo per divertirci infatti tutti quanti abbiamo incominciato a ricomporre la valigia. Siamo scesi per fare le lodi
e la colazione e anche per via delle condizioni avverse del tempo siamo
rimasti nel salone a fare dei giochi
con i nostri capi squadra.
Alle 13.30 abbiamo mangiato e
nonostante le condizioni climati-
che Franco e Mariella armati di ombrello hanno cucinato la
salsiccia arrostita. Al termine del pranzo abbiamo ripreso a
pulire le stanze e riempire i bagagli e con i nostri capisquadra
abbiamo scritto le ultime considerazioni del campo e le abbiamo imbucate nella cassetta della “Posta del Campo”. Infine alle 17.00 siamo saliti sul pullman per tornare a Barletta
tutti stanchi ma felici per l’ottima esperienza vissuta e verso
le 22.15 siamo arrivati a Barletta dove ad aspettarci c’erano i
nostri genitori e amici. Ringrazio don
Cosimo e don Claudio per l’esperienza vissuta assieme e spero che anche in futuro si ripeta un camposcuola simile perché oltre ad essermi divertito mi è piaciuta molto.
Vincenzo Leone
Sembra ieri quando ci avete detto che ci sarebbe stato un altro campo solo per noi ragazzi e invece siamo partiti e siamo
anche ritornati. Questa è stata per noi un’esperienza indimenticabile che ricorderemo per sempre senza neanche scordare
un minimo dettaglio e se ciò accadrà è solo grazie a tutti voi
ma anche un ENORME GRAZIE a don Cosimo e don Claudio i quali sono sempre pronti ad escogitare nuovi modi per
farci divertire e farci stare tutti insieme in allegria e condivisione come una grande FAMIGLIA. Un grande grazie va anche alle nostre cuoche Isa, Maria, Mariella, Agata, Michela e
Franco che ogni giorno ci cucinavano gustose pietanze senza
mai farci restare a digiuno (anzi… il contrario).
Questa esperienza è servita a rendere le amicizie di tutti i
giorni più forti e a fare nuove amicizie (con tanto di soprannomi simpatici) come “Cortellino il rosso” e “Grimaldi 02”.
Inoltre incredibile ma vero siamo stati in grado di staccarci
dalla tecnologia per quattro giorni senza telefoni, TV e videogiochi riuscendo a comprendere fino in fondo il tema di questo CAMPO: i 5 sensi.
La giornata tipo di questo campo era strutturata dalla mattina
partendo dalla sveglia con la musica a palla che don Claudio
ci metteva alle 7.30 (facendoci snervare) poi tutti ci lavava-
Cominciare
questo camposcuola con una ruota bucata ha
dato una sensazione di quanto volesse dire e significare
mo, ci vestivamo e scendevamo giù
nel salone per iniziare la giornata
con le lodi mattutine poi la colazione
con numerose torte, the, latte e caffè e cornetti che le signore
gentilmente ci hanno preparato.
Dopo aver fatto colazione avevamo un po’ di tempo libero
dopodiché siamo usciti per un’escursione sopra la montagna
come quella fatta all’Eremo di San Luca oppure facevamo
tornei di calciobalilla, ping-pong e pallavolo per cercare di
ottenere punti per far vincere la propria squadra. Dopo i tornei, il gruppo addetto al servizio pranzo apparecchiava la tavola e andava a riempire l’acqua alla fontana situata a pochi
metri dalla casa dove si poteva ammirare un panorama mozzafiato. Dopo aver mangiato, ogni gruppo, aveva i suoi compiti come lavare i piatti e sparecchiare, lavare i bagni, le aule
comuni e le proprie stanze; poi riprendevamo i nostri giochi e
alle 17.30 meditavamo la scheda sui 5 sensi poi ancora tempo
libero e così arrivavano i vespri e dopo la cena c’era un momento di divertimento con canti e balli tra cui una gara tra le
diverse squadre in cui ognuna di esse doveva comporre una
parodia di una famosa canzone.
Di certo non possiamo dire che siamo stati con le mani in
mano, è stata un’esperienza da non dimenticare e assolutamente da rifare
Baci e Abbracci da:
Anna Divincenzo e Ilenia Piazzolla
“vivere il camposcuola”, cioè quello di riparare ogni ferita
fatta ad un amico, consolandolo e facendogli capire che la
mia azione verso di lui è stata sbagliata. Sicuramente questo
camposcuola ha lasciato ad ognuno sensazioni diverse. Per
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me il Signore ha messo difronte a ognuno tante situazioni
difficili, ma proprio grazie a queste, tutti dovevamo crescere,
accettare ed imparare a seguire i consigli dei nostri educatori,
che fino alla fine ci hanno “accompagnato” e fatto crescere.
Inoltre questo camposcuola ha rafforzato quella catena di
amicizia e fraternità tra noi ragazzi, soprattutto grazie alla
coesione formatasi dai vari gruppi che per i giochi e per le
“faccende di casa” sono stati creati. Gruppi misti che capitanati dai più grandi hanno svolto i loro compiti e hanno mostrato la sana e giusta competizione nei vari giochi, non perdendo quello spirito di
fratellanza che partiva proprio
dai capigruppo e dai più grandi,
i quali riuscivano a coinvolgere
anche i più piccoli. Il camposcuola intitolato ”in ogni senso”,
ci ha permesso di capire quanto
importanti siano i nostri cinque
sensi nella nostra vita (che essendo
unica, merita di essere vissuta fino
alla fine) e nella nostra fede.
Per me inoltre è scaturito un sesto senso, quello di
“vivere il camposcuola con il cuore”, attraverso legami di
amicizia, fratellanza e comunità rispettando gli altri volendosi
bene. Da questo camposcuola ho imparato tanto, soprattutto il
rispetto verso gli altri, che purtroppo non sempre ho avuto,
ma proprio per questo ringrazio questa splendida esperienza
che mi ha fatto capire come d’ora in poi possa crescere ascoltando e dando importanza ai miei sensi di vita maturati con
impegno e dovere, soprattutto osservando quanto sacrificio e
pazienza i piu’ grandi hanno rivolto verso noi piccoli ragazzi.
Colgo l’occasione di ringraziare in primis il signore, per avermi fatto vivere questa bella esperienza in
mezzo alla natura e di avermi protetto durante i quattro giorni; ringrazio gli adulti che hanno cucinato e sudato per noi; ringrazio i
nostri sacerdoti per l’ottima organizzazione e per non averci fatto
mancare nulla; e ringrazio i ragazzi che partecipando hanno
reso quest’avventura semplicemente
fantastica. Concludo sperando che questo bellissimo gruppo
possa rivivere le stesse emozioni in un nuovo camposcuola e
che magari possa allargarsi con nuovi membri. Grazie a tutti.
Alessandro Procelluzzi
Il camposcuola è un esper ienza che per i bambini che la
vivono per la prima volta, diventa un’occasione per imparare a diventare autonomi.
3 SETTEMBRE 2016 0RE 06:00
Il primo giorno di camposcuola, tutti i partecipanti si sono
riuniti davanti la chiesa SS. Trinità. Quando è arrivato il
pullman, noi bambini “intelligentoni” ci accorgiamo che la
ruota del pullman era bucata; l’autista appena l’ha saputo è
andato subito dal gommista e dopo un’oretta siamo finalmente partiti per Pescopennataro. Appena arrivati alla Casa, dopo un po’ di tempo don Cosimo e don Claudio ci
hanno assegnato le stanze e subito dopo abbiamo pranzato.
Il pomeriggio noi bambini con i grandi siamo andati a giocare a calcio in un campetto mentre i più piccoli sono rimasti alla Casa. La sera tutti a fare le docce e poi a cenare.
4 SETTEMBRE 2016
Don Claudio la mattina per farci svegliare metteva nei corridoi le casse degli altoparlanti con la musica a tutto volume. Dopo esserci vestiti tutti a fare colazione, poi siamo
andati in escursione tra le montagne in un fitto bosco con
un sentiero che portava ad una chiesetta. Lì ci siamo fermati per riposarci e dopo un po’ siamo ripartiti per la Casa
dove ci siamo buttati sui letti perché avevamo le gambe
distrutte e subito a pranzare. Il pomeriggio tutti a giocare a
calcio, ping-pong, pallavolo e calcio balilla. Arrivata la
sera tutti a cenare e dopo la cena tutti a fare balli e karaoke.
5 SETTEMBRE 2016
Come al solito don Claudio metteva la musica e andavamo
a fare colazione. Dopo la colazione tutta la giornata a giocare.
6 SETTEMRE 2016
Tra valigie in mezzo, la casa era invasa e non si poteva più
camminare. Il pomeriggio tardi siamo purtroppo ripartiti
per Barletta.
Insomma è stata un’esperienza bellissima un ringraziamento a tutti i ragazzi che ci seguivano, ai sacerdoti: don
Cosimo e don Claudio, un applauso alle cuoche e anche a
Franco che ci portava pezzetti di mortadella a tavola.
P.S. Ci rivediamo l’anno prossimo…anzi perchè non organizzare un camposcuola quest’inverno?
Alessandro Dipietro
Via Palmitessa, 72
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Partendo dalle canzoni del campo mi porto a casa la voglia di vivere e realizzare tutti i miei obiettivi con decisione e fermezza,
“guardando lontano” come nella nostra canzone. In questi giorni di
camposcuola la voce di Gesù ci è sempre stata vicino nei momenti
di condivisione con gli altri, dandoci la forza di continuare l’escursione e i servizi in comunità nonostante la stanchezza. Ed oggi,
ultimo giorno, ci porteremo a casa tutti i ricordi di questi giorni
nella speranza di rivivere un’esperienza simile tutti insieme giovani e giovanissimi. Faremo del nostro meglio per coinvolgere anche
altri giovani lontani dalla Chiesa per il
timore del giudizio altrui.
Francesca Caputo
Questo camposcuola ha dato la possibilità di capire ancora di più l’importanza del tempo, soprattutto di
quello perduto. Tutto tempo che ci
fa perdere molte occasioni di condivisione ma soprattutto di crescita.
Molte volte ti rendi conto come una
persona incontrata per caso nella tua
strada, magari nello stesso corridoio,
incontrata per caso può aiutarti a crescere o magari senza saperlo puoi essere tu un dono per lui/lei. Abbiamo imparato a condividere, ad apprezzare qualsiasi cosa, dallo
sforzo della salita al semplice piatto di pasta fatto con tanto amore
dalle Signore… e qui il ringraziamento va anche a loro per averci
trattati come dei figli. Quello che spero e auguro a me stessa ma
soprattutto ai ragazzi… di vivere mille di queste esperienze di
campi, di incontri anche con ragazzi di altre parrocchie e crescere
così sempre di più. È stato bello creare giochi di squadra e giocare
con sana competizione e aiuto nelle faccende domestiche tutti insieme dando la possibilità di diventare più responsabili.
Elisabetta Dimastrogiovanni
Le canzoni inerenti il tema principale
del campo “In ogni senso” che ci hanno
guidati durante questa esperienza, per
me nuova, sulla quale avevo dubbi e
pensavo potesse non piacermi, sono
riuscite a farmi apprezzare ancora di più
questa fantastica avventura. Le canzoni erano inerenti ai cinque
sensi collegate con il tema della religiosità che se ben capiti ti
aprono il cuore. Gli incontri sono riusciti a farmi riflettere sulla
vita, dono speciale del Signore Dio
nostro, molto spesso sciupata. Il perché di questo sciupio, anzi, i perché
di questi sciupii, sono molti ma il
principale è proprio il non apprezzare le ricchezze della vita che non
sono sicuramente materiali e che
quindi vanno ricercate e coltivate
per renderci felici e orgogliosi di
noi stessi.
Anonimo
Pescopennataro
camposcuola
2016: è stata un’esperienza unica
perché abbiamo passato tanti momenti
insieme, dai silenziosi e profondi momenti di preghiera ai
caotici ma divertenti momenti di gioco. Inoltre è stata una
bella esperienza perché ho stretto nuove amicizie e ho imparato anche a condividere le cose con i miei compagni di stanza e nonostante le poche ore di sonno e il traumatico risveglio, questo camposcuola non potrò mai dimenticarlo. Per il
prossimo camposcuola consiglierei una mèta che sia a portata di tutti per permettere a chiunque di venire senza escludere nessuno.
Anonimo
Questo camposcuola è stato semplicemente fantastico. È stata un’esperienza unica che non avevo mai provato e mai potevo
immaginare di viverla in questo modo. È stato tutto così bello e purtroppo oggi come tutte le cose belle è finita questa avventura. Ricorderò tutto ogni momento della giornata: le lunghe camminate, i pasti molto (ma molto) abbondanti, i giochi, la musica,
le risate e soprattutto ricorderò le nuove amicizie che ho stretto con questi splendidi ragazzi, più piccoli è vero, ma come hanno
dimostrato: grandi dentro. Grazie soprattutto alla maturità e consapevolezza che questo camposcuola ci ha donato. Non è stato
facile condividere intere giornate con i più piccoli e adempiere ai propri doveri e servizi, ma alla fine tutti insieme si è creata
quell’armonia e quel gruppo-famiglia con cui vorresti condividere ogni giornata. Ringrazio tutti a partire dalle nostre splendide
guide spirituali come ci hanno accompagnato in questo cammino avvicinandoci sempre più allo splendore della fede di Dio;
ringrazio gli adulti che hanno fatto un lavoro enorme solo per il bene e per la nostra felicità (gli ammiro personalmente per il
lavoro svolto in cucina). Infine ringrazio i miei nuovi amici, senza i quali non sarebbe stato tutto così bello. È stato un exploit di
simpatia e felicità ogni giorno, come se da anni tutti ci conoscessimo, e invece il tutto è nato in pochi giorni e spero vivamente
che questo fantastico rapporto che ci ha unito non termini e non si rompi, ma che si mantenga quel giusto spirito e bellissimo
legame che ci ha reso e ha reso tutto così fantastico; e che ci rende fieri di appartenere a questa comunità cristiana. Vorrei che
tutto non terminasse così, ma che la nostra amicizia che ci ha unito dall’inizio continui a legarci anche dopo questa esperienza,
e magari si rafforzi vivendone altre e allargandosi con nuovi amici.
Grazie di tutto, vi ricorderò e vi vorrò tutti bene. Dal vostro “tutor-responsabile” Roberto!
Roberto Porcelluzzi
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Questo camposcuola, come quelli precedenti, è stato un
esempio di condivisione e amicizia. Attraverso quest’esperienza abbiamo avuto l’opportunità di conoscere luoghi a noi prima sconosciuti e incontrare gente con la
quale abbiamo instaurato bei rapporti. Giochi, divertimento, pranzi, cene e tanto altro. Il camposcuola è stato
un insieme di eventi che nel complesso hanno reso indimenticabili questi 4 giorni. Grazie ai don per averci dato la possibilità di fare tutto ciò, grazie agli educatori
che ci hanno insegnato a mettere a disposizione tempo e
fatica per gli altri. Grazie di tutto, alla prossima!
Il camposcuola mi è piaciuto tanto soprattutto per i giochi
all’aperto… e anche per il mangiare. Mi ha insegnato a collaborare facendo servizi per la casa come in una vera famiglia
molto unita. Ci ha insegnato anche che non esiste solo il mondo dei social (Facebook, ask, twitter…) ma anche un mondo
pieno di natura, pace e quiete. Io avrei un’idea per il camposcuola successivo: camere più grandi… e niente insetti. Però
vorrei ringraziare tutti i nostri don per averci portato e chi ha
lavorato in cucina per le cose buonissime che ha preparato.
Alessandro
Saracino
Maria Cristina Balestrucci
Quest’esperienza al camposcuola è una di
quelle cose che
non potrò mai
dimenticare. È
stata la mia prima esperienza, si ed è stata fantastica. Quando
penserò ai giorni passati con i miei amici mi ricorderò di tutto
ciò che abbiamo fatto… pregato, giocato, scherzato… e soprattutto cantato. Abbiamo cantato varie canzoni in questo campo,
riguardante i cinque sensi. La canzone che ha fatto smuovere
una riflessione è stata quella del tatto: essa raccontava come con
un tocco possano succedere tante cose sia buone che cattive. In
questi giorni di campo ho sentito risuonare la voce di Gesù dentro di me che ogni volta mi suggeriva qualcosa (come ad esempio aiutare il prossimo). Mi è piaciuto essere stata un po’ meno
a contatto con la tecnologia e un po’ più con la natura e i miei
amici. Purtroppo oggi è giorno di ritorno e, sinceramente preferirei rimanere qui un altro po’. Tuttavia aspetto il prossimo campo, aiutando i collaboratori e proponendo di fare un camposcuola con solo ragazzi; un aspetto negativo è stato infatti il “caos”
di vari bambini e lo “sclero” dei ministranti. Appena saputa la
notizia del Camposcuola ho cercato di convincere più persone a
venire, ma non è stato possibile per impedimenti famigliari.
Purtroppo molte persone non partecipano perché ritengono che
ogni attività fatta in chiesa sia “da sfigati”; e preferiscono andare a sballarsela in giro come dei senzatetto piuttosto che passare
qualche giorno con gli amici in divertimento. Credo che, per
essere missionario dei giovani del mio quartiere devo superare il
mio imbarazzo di mostrarmi agli altri e proclamare la fede di
Dio! Per concludere ci tengo
a ringraziare tutti per avermi
fatto sentire a mio agio, anche se a volte non mi sentivo
ben accetta. Questo campo
rimarrà per sempre nel mio
cuore.
Anonimo
LE POESIE
di P. Michele Critani, scj
A PADRE GIUSEPPE CIVERRA
Uomo geniale
sacerdote esemplare
imprevedibile nel suo fare,
con stile irripetibile
calamitavi la gente
per mezzo della tua voce appassionata.
Eri pronto e attento
ad alleviare le sofferenze
con la tua fede lungimirante;
correvi sul far del giorno
verso l’oliveto
e ti fermavi in contemplazione
sul ciglio del Gurgò
selvaggio e solitario,
tappa costante del tuo Sogno!
Poi, ritemprato nello spirito,
forte e sorridente
varcavi la soglia del Santuario
del Santissimo Salvatore,
e con il rosario in mano
salivi l’altare del Signore
dove accorrevano da Andria
e dalle città vicine
i devoti pellegrini
per implorare grazie e benedizioni.
Con l’affetto di un figlio!
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