Makemake Spazio e Arte, Roma

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Transcript Makemake Spazio e Arte, Roma

27 ottobre 2016 delle ore 15:04
Fino al 29.X.2016
Dramscape: visioni in precario equilibrio
Makemake Spazio e Arte, Roma
Nell’ambito del nuovo progetto RAW (Rome
Art Week) ideato con il proposito di valorizzare
l’arte contemporanea nella Capitale e che dal
24 al 29 ottobre coinvolge un centinaio di spazi
espositivi e circa duecento artisti, ecco
"Dramscape: visioni in precario equilibrio", la
doppia personale di Marcella Persichetti
(Roma, 1971) e Rujunko Pugh (Giappone,
1970) ospitata da Makemake Spazio e Arte. Nel
piccolo vano della galleria si fronteggiano le
proposte delle due artiste a confronto.
Indugiamo sulla serie fotografica Panama non
è Francia, composta da nove immagini a colori,
in cui la fotografa romana affronta il tema
classico dell’autoritratto. La postura forzatamente
immobile e lo sguardo attonito dei ritratti sono
il controcanto di una spazialità che si pone come
enigma e alterità non redimibile; il testimone
visibile di uno spaesamento intimo - alluso
anche dal titolo eccentrico del progetto – che
affida all’antico potere catartico dell’immagine
una forse ingenua, soluzione di continuità,
rimarcata da un rudimentale percorso lapideo,
installato nella galleria, che sembrerebbe
condurre all’agognato cortocircuito arte-vita.
Boschetto 121, Roma Orari: dal lunedì al
sabato, dalle 16.30 alle 20 Info: info@makemake.
it
Di contro, il lavoro grafico Hereafter di
Rujunko Pugh, già presentato a Sidney, in
Australia, dove l’artista risiede, ha il sapore di
un mondo dai connotati stilistici drasticamente
distanti dal precedente, e denota però
un’imprevista affinità animica con le altre
visioni in precario equilibrio, proposte da
Marcella Persichetti. L’artista giapponese che,
oltre alla grafica qui esposta, ha sperimentato
differenti mezzi espressivi - dalla fotografia
all’illustrazione, dall’installazione alla street
art – ha rivisitato i canoni estetici della
millenaria tradizione nipponica tradendone
però la nativa armonia. Le classiche geishe che
punteggiano l’immaginario esotico dell’artista,
indossano, in dissonanza con il kimono,
stranianti e antiestetici accessori: maschere e
caschi di protezione, inequivocabili segni
mnestici di recenti tragedie nucleari. Sono
figure senza volto in uno spazio astratto,
pressoché privo di coordinate sensibili e di
direzioni percorribili che attendono con
impaziente rassegnazione l’azione redentrice
dell’arte.
Luigi Capano mostra visitata il 14 ottobre
Dal 14 al 29 ottobre 2016 Marcella Persichetti –
Rujunko Pugh Dreamscape: visioni in precario
equilibrio Makemake Spazio e Arte Via del
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