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27 ottobre 2016 delle ore 01:04
Un'opera d'arte esposta alla mercé del pubblico.
A Milano torna il progetto "Crash Test", con un
"Gran Safari" in zona Lambrate
Come una caccia al tesoro, si cammina
seguendo il percorso tracciato su una mappa che
parte da Via Pordenone n.5 per cercare centinaia
di minuscole statuine di animali liberate dallo
studio dell’artista Alessio Binda e nascoste nel
tessuto urbano. Queste popolano le crepe dei
muri, sellini di biciclette abbandonate, griglie
di cancellate o grate di finestre dei seminterrati
e sono visibili solo andando piano, fermandosi
a cogliere i dettagli ed entusiasmandosi nel
trovare l’indizio successivo. Nell’angolo più
remoto del percorso, in via Emilio Treves, di
fronte al civico 3, si assiste, senza vederla, alla
performance organizzata da Binda. In un punto
dove un muro separa la strada da una zona
franca piena di alberi, si accede a una vera e
propria giungla: fruscii di foglie, richiami di
uccelli e di animali sconosciuti si mescolano
con il suono dell’altoparlante della stazione di
Lambrate. È così che, avvicinandosi a
un’estetica naïve quasi da Pokémon Go,
l’immaginario in cui ci porta l'artista trascende
il quotidiano, inserendosi nel reale in modo
discreto e apparentemente impercettibile. I
partecipanti al "Crash Test", il progetto di
Simona Squadrito, sono infatti chiamati più che
a dare un giudizio effettivo sull’opera, ad
attivarla per renderla tale. Questi piccoli lavori
si possono così considerare come una sorta di
esca tesa a focalizzare l’attenzione su qualcosa
di marginale ed effimero, come spesso è
percepita l’arte dagli occhi di chi non la
conosce. La partecipazione al GRAN SAFARI
è stata nutrita e attiva, e ha, in un certo qual
modo, avvicinato anche alcuni curiosi passanti
a cercare con occhi diversi le opere disseminate
lungo il percorso. È probabile che qualcuno,
vedendo questi strani animaletti sbucare da ogni
angolo della strada si sia fermato a osservarli e
a raccoglierli incuriosito, magari portandosene
uno a casa come bottino di caccia. Quel che è
certo è che solo chi è stato disposto ad
assecondare l’opera, può averla vissuta come
tale. Sarà riuscito nel suo intento questo Crash
Test? La risposta non sarà univoca dato che la
natura stessa del progetto è aperta alle
interpretazioni di ogni singolo spettatore.
(Costanza Sartoris)
Foto: Costanza Sartoris
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