La Maddalena. La replica del Presidente Bonanno alle dichiarazioni

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La Maddalena. La replica del Presidente Bonanno alle dichiarazioni di una parte del Consiglio
direttivo
«Ho preso visione delle lamentele espresse dai fantastici consiglieri, che ancora una volta
dimostrano di non saper prescindere da rancori personali giungendo ad offese gratuite dirette
anche a ledere la dignità dell’individuo. È allarmante poi l’insistenza nella difesa del
direttore cessato senza riportare i fatti amministrativi concreti relativamente anche ad atti
contestati dagli stessi revisori dei conti, ma pare che questo non importi, che le cose si
possano e si debbano fare “un tanto al chilo”, come vengono! Sarà un caso ma ciò giunge dopo
che lo stesso cessato direttore presenziava ai lavori del consiglio accomodandosi negli
stessi banchi del direttivo.
Non intendevo con il mio comportamento mortificare qualcuno, né mettere in discussione ciò che
è evidente, neppure intendo replicare con i medesimi toni dei consiglieri in quanto il ruolo
istituzionale me lo vieta. Venendo ai fatti e trascurando questioni personali ribadisco che
purtroppo, e ora ne comprendo meglio le ragioni, i consiglieri dimostrano lacune
amministrative e di conoscenza specifica che non sono in conflitto con la loro permanenza in
un organo direttivo. È forse stato lo scrivente e violare le norme poste dello stesso Parco a
tutela della ambiente, navigando con l’arroganza del potere in zona vietate? Su quanto fatto
in questi anni dello scrivente saranno altri a giudicarlo, ma mi chiedo cosa invece hanno
prodotto i citati membri: nessuna proposta, nessuna idea ma si sono eretti censori
dell’operato altrui. Dimenticano, o non comprendono, di far parte di un organo direttivo di
indirizzo e programmazione per cui ciò che lamentano dovrebbero rivolgermi a loro stessi. Le
decisioni che riferiscono adottate dal presidente in modo isolato, derivano dalla loro
incapacità decisionale.
È ridicolo poi quanto emerso nel corso dell’ultimo consiglio dove non è stata ratificata la
determinazione di nomina del direttore facente funzione, salvo poi chiedere al sottoscritto di
seguire la stessa procedura per la nomina del prossimo dirigente. Quindi tutto si riduce ad
una semplice rivendicazione di potere per avere la paternità di una poltroncina? Purtroppo
questa logica non posso seguirla per cultura operativa e perché ritengo che debbano essere
avviate procedure trasparenti finalizzate al riconoscimento del merito, dove nessuno deve
essere riconoscente ad alcuno ma tutti rispettosi delle norme. Riferiscono altresì di aver
dimostrato la propria capacità decisionale nel corso dell’ultima seduta, è di questo ne sarei
stato fiero.
Ma purtroppo i fatti dicono diversamente: di 14 punti all’ordine del giorno previsti nelle
convocazioni dei consigli direttivi, molti erano atti determinanti come il Piano per il Parco,
i Beni Demaniali – per i quali il Ministero attendeva una risposta dopo l’imbarazzante
silenzio dell’Ex direttore -, la nomina della Commissione per l’individuazione della terna di
direttori da mandare al Ministero per l’incarico del prossimo Dirigente del Parco, l’adozione
del Fabbisogno del Personale sui progetti dell’Ente, l’adozione del Piano delle azioni
positive (tanto invocato dal personale), tutti temi inevasi. Ci si è concentrati sulla
bocciatura degli atti urgenti assunti dal sottoscritto, eccezion fatta per il Piano della
Performance, atti sui quale il Ministero non aveva formulato osservazioni. Vorrei anche
ricordare ai consiglieri, che riferiscono di essere rimasti fuori dalla sala del consiglio
senza segretario verbalizzante né personale ad ausilio, che avrebbero dovuto sollecitare al
direttore di provvedere…. ah già! dimenticavo che non hanno ratificato neanche quello».