Rinnovo della Convenzione nazionale

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Rinnovo della Convenzione nazionale
che definisce i criteri per la determinazione dei canoni dei contratti di
locazione nella contrattazione territoriale (legge 431/98).
Le Organizzazioni maggiormente rappresentative dei proprietari e degli inquilini hanno
sottoscritto, presso il Ministero delle Infrastrutture, la nuova convenzione nazionale che regola il
mercato dei contratti concordati, dopo 13 anni dall'ultima.
Tra gli elementi più importanti:
• viene introdotta una novità importante sugli affitti del cosiddetto social housing che ora
possono essere oggetto di una definizione negli accordi locali, superando in questo
modo i casi di canoni fuori controllo che in alcune occasioni si sono verificati in questo
comparto;
• viene confermata la possibilità, in presenza di particolari condizioni, di stipulare contratti
di natura transitoria con un affitto non libero, ma determinato dagli accordi locali per i
Comuni sopra i 10.000 abitanti;
• viene introdotta la possibilità, per le parti contrattuali, di richiedere l’attestazione, alle
organizzazioni firmatarie, della conformità del contratto a quanto previsto dall’accordo
locale. Uno strumento utile per offrire trasparenza del canone all’inquilino, correttezza
fiscale al proprietario e certezza ad entrambe le parti;
• viene rafforzato uno strumento decisivo per la negoziazione volontaria tra le parti al fine
di evitare le lungaggini ed i costi del contenzioso giudiziario.
La Convenzione nazionale è uno strumento indispensabile per contenere il livello degli affitti,
ma sicuramente non sufficiente per rispondere al disagio abitativo e alle croniche carenze di un
settore che non riesce a fornire risposte alle crescenti difficoltà delle famiglie.
CGIL e SUNIA anno più volte rilanciato piattaforme comuni sul tema della casa e dell'abitare,
ritenendo indispensabile superare gli interventi emergenziali con una politica strutturale e un
consistente aumento dell’offerta di abitazioni in affitto sostenibile, nel quadro di una strategia di
riqualificazione e rigenerazione urbana in cui l’inclusione delle periferie, e delle aree degradate
più in generale, deve rappresentare una priorità.
I principali campi d'intervento individuati da CGIL e SUNIA:
• il settore dell'edilizia residenziale pubblica, che ha visto recentemente lo stanziamento di
fondi per il recupero di circa 12.000 alloggi in parte sfitti a causa di carenze manutentive,
ma che necessita di un capitolo nel bilancio dello Stato destinato al settore, al fine di
consentire una efficace e realistica programmazione, con un impatto concreto in termini
di offerta abitativa;
• il settore dell'edilizia residenziale sociale, che finora non ha portato a risultati importanti e
che necessita della configurazione di un quadro normativo idoneo, indispensabile se si
considera che oggi può rappresentare una risposta essenziale per il suo valore sociale.
Oltre al misure di sostegno all'offerta CGIL e SUNIA ritengono indispensabile un sostegno ai
redditi delle famiglie più deboli, attraverso il Fondo di sostegno all’affitto, progressivamente
trasformato in misura una tantum e ridotto nelle risorse, azzerato nel 2016, che deve al
contrario assumere carattere strutturale ed entrare tra le misure di contrasto alla povertà.
Politiche abitative, Area della contrattazione sociale