Scuola, Anief: Concorso Dirigenti scolastici, dal Consiglio di Stato

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Scuola, Anief: Concorso Dirigenti scolastici, dal
Consiglio di Stato solo rilievi marginali
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(AGENPARL) – Roma, 27 ott 2016 – Il Consiglio di Stato ha chiesto al Miur di effettuare
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Ugo Giano
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Marcello Pacifico (Anief-Cisal): eppure con la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, i
giudici amministrativi hanno confermato che per partecipare al concorso per dirigenti
non può essere considerato titolo imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo.
Ciò significa che non è necessario essere assunti a tempo indeterminato, ma per
svolgere le prove selettive bisogna solo dimostrare di essere in possesso del titolo di
studio e aver insegnato almeno 5 anni, ovviamente non continuativi. Seguendo, per
estensione, quanto statuito l’8 settembre 2011 dalla Corte di Giustizia europea sul
procedimento C-177/10. Non si comprende proprio questo ostracismo: ancor di più
perché occorrono, mai come oggi, tanti bravi dirigenti che non possono essere esclusi a
priori per un cavillo, visto che vi sono circa 1.400 reggenze e che gli ultimi 200 idonei
della selezione del 2011 sono stati assunti all’inizio di quest’anno scolastico. È ovvio che
qualora non sia accolta la nostra richiesta, scatterà il ricorso in tribunale.
Si sta completando il complesso puzzle che dovrebbe portare alla pubblicazione del
nuovo bando per diventare Dirigenti scolastici: la stampa specializzata ha annunciato,
infatti, che anche l’ultimo “scoglio”, quale era il Consiglio di Stato, è stato quasi
superato: “il CdS – scrive oggi Orizzonte Scuola – ha chiesto al Ministero di effettuare
due modifiche legate alla prova orale e concernenti le competenze informatiche”.
Si tratta, pertanto, di modifiche superabilissime. “La prima richiesta riguarda la modifica
dell’articolo 11 del regolamento in cui si richiede la verifica delle conoscenze
informatiche, dell’uso del personal computer e dei software applicativi. Il Consiglio di
Stato ne ha chiesto la modifica con la verifica degli strumenti informatici e delle
tecnologie della comunicazione. Altra richiesta riguarda i punteggi da attribuire
all’accertamento delle competenze di lingua straniera e di informatica. Il CdS riprende il
suggerimento del CSPI che chiedeva di non penalizzare troppo il punteggio massimo
sulla conoscenza informatica e linguistica rispetto al punteggio complessivo delle prove,
suddividendo i 100 punti a disposizione in questo modo: alle materie d’esame 84 punti,
alla conoscenza informatica 8 punti e a quella della lingua straniera altri 8 punti”.
Sempre da parte del Consiglio di Stato non c’è stato nulla da eccepire, invece, sulla
decisione del Miur, derivante da una lunga battaglia dell’Anief, di considerare utile per il
raggiungimento dei cinque anni di servizio anche il periodo di precariato: in questo
modo, infatti, rimarranno esclusi dalle prove concorsuali tutti i docenti precari già
abilitati all’insegnamento.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che
“con la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, i giudici amministrativi hanno confermato
che per partecipare al concorso per dirigenti non può essere considerato titolo
imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo. Ciò significa che non è necessario
essere assunti a tempo indeterminato, ma per svolgere le prove selettive bisogna solo
dimostrare di essere in possesso del titolo di studio e aver insegnato almeno 5 anni,
ovviamente non continuativi. Seguendo, per estensione, quanto statuito l’8 settembre
2011 dalla Corte di Giustizia europea sul procedimento C-177/10.
“La sentenza del Tar laziale, inoltre, – continua Pacifico – fa il paio con un’altra, sempre
prodotta dal TAR Lazio, la n. 9729 del 16 settembre 2014, patrocinata dall’Anief, con cui
si è stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato esattamente come quello di
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solo due modifiche legate alla prova orale e concernenti le competenze informatiche.
Non si comprende perché, invece, non vengano considerate valide le supplenze per il
raggiungimento dei cinque anni di servizio minimi: escludendo, così, ancora una volta
dalle prove concorsuali tutti i docenti non di ruolo ma già abilitati all’insegnamento e
con un congruo servizio alle spalle.
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ruolo. Non si comprende proprio questo ostracismo, ancora di più perché occorrono mai
come oggi tanti bravi dirigenti, che non possono essere esclusi a priori, escludendoli per
un cavillo, visto che vi sono circa 1.400 reggenze e che gli ultimi 200 idonei della
selezione del 2011 sono stati assunti all’inizio di quest’anno scolastico”.
“Il Miur avrebbe, in linea teorica, ancora la possibilità di prendere in considerazione la
nostra richiesta a nome di tanti precari che continuano a sentirsi esclusi e vessati
nonché di inserire in extremis la modifica più importante: permettere a un precario, se
merita, di diventare Dirigente scolastico. La novità cambierebbe di una virgola il
regolamento base, salvo allargare la rosa di candidati al concorso, che dovrebbe avere
almeno 1.500 posti da assegnare, abbassandone contestualmente di molto l’età media. In
caso contrario, qualora non sia accolta la nostra richiesta, è chiaro che scatterà il ricorso
in tribunale”, conclude il sindacalista Anief-Cisal.
A proposito, infine, del percorso selettivo del concorso, quest’ultimo si comporrà di una
pressoché scontata prova preselettiva (50 domande a risposta chiusa), una prova scritta
(5 domande a risposta aperta, di cui una in lingua, a scelta tra inglese, francese, tedesco,
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spagnolo, e una prova orale (sulle materie dello scritto, più le conoscenze linguistiche e
informatiche). Coloro che supereranno tutte le verifiche verranno accolti all’interno di
un corso dalla durata di 4 mesi e un tirocinio che durerà lo stesso periodo. I punti
massimi ottenibili sono: 100 per lo scritto, 100 per l’orale, 30 per i titoli. Scritto e orale
si superano con un minimo di 70 punti.
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