Raphael Gualazzi: il pianista ex timido

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Raphael Gualazzi: il pianista ex timido | 1
giovedì 27 ottobre 2016, 15:30
Grande successo con il nuovo singolo
Raphael Gualazzi: il pianista ex timido
Uno degli artisti italiani del momento
di Fabrizio Bordone
In un’era dove la comunicazione è tentacolare, dove notizie e musica si possono attingere nei più svariati modi e da svariate
fonti, l’unico mezzo rimasto a baluardo della fantasia è ormai la classica radio. A ridosso delle scorse ferie, le radio
hanno iniziato a trasmettere un brano dal titolo curioso, ‘L’Estate Di John Wayne’; al primo ascolto, chi si fosse
sintonizzato a canzone in corso, avrebbe subito pensato ad una nuova uscita di Battiato, quello del periodo della gravità
permanente, del cinghiale bianco e della bandiera bianca. Invece, con grande sorpresa, si trattava del nuovo singolo di
Raphael Gualazzi, sì, proprio lui, il pianista timido. La sorpresa consiste nella maturità vocale dell’artista marchigiano il
quale, fino al disco precedente, aveva colpito per l’abilità pianistica ma non convinceva appieno al canto. Anche il testo de
‘L’Estate Di John Wayne’ ha connotazioni alla Battiato, soprattutto per le citazioni di altri brani (Figli delle stelle) e di
personaggi celebri (Warhol, Fellini, Travolta, Pertini): «Torneranno i figli delle stelle sui tuoi sedili in pelle, le penne stilo in
mano e le vacanze in treno, forse anche Pertini per un poker con John Wayne…». Raphael Gualazzi, esordisce nel
mondo della musica piuttosto tardi se consideriamo i molti cantanti adolescenti in circolazione ma è
pienamente giustificato avendo studiato pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro, uno dei più prestigiosi.
Non si limita alla musica classica ma esplora il jazz, la fusion ed il blues approfondendone la tecnica e lo stile; ha il ritmo nel
DNA essendo figlio del co-fondatore dell’Anonima Sound, il gruppo dove mosse i primi passi verso il successo il grande Ivan
Graziani. Il debutto discografico avviene a quasi 24 anni con ‘Love Outside The Window’, disco che non entra
nelle classifiche ma che gli procura i favori della critica ed una discreta presenza mediatica. I primi anni della
carriera di Raphael Gualazzi sono fatti di tante partecipazioni a Festival e Rassegne tra le più prestigiose del circuito
jazzistico e non solo: il Trasimeno Blues, il Ravello International Festival, il Pistoia Blues Festival, persino in Indonesia al Java
Festival di Giacarta ed altri. Ormai, nell’ambiente della musica di un certo livello, Raphael Gualazzi inizia ad avere
un nome, viene invitato negli USA ad un’importante Rassegna Jazz dove suona con navigati esponenti del
settore acquisendo esperienza, suona nel tempio del jazz di Parigi, il Sun Side Club, partecipa ad una
compilation di brani di giganti come Duke Ellington, Nina Simone, Chick Corea, Ray Charles ed altri ancora. Il
grande pubblico inizia a conoscere Raphael Gualazzi grazie alla cover di uno dei tanti splendidi brani dei Fleetwood Mac, la
celebre ‘Don’t Stop’ e quando la regina italiana delle scopritrici di talenti, Caterina Caselli, si accorge di lui, lo mette subito
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/raphael-gualazzi-pianista-ex-timido/
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sotto contratto alla Sugar. Arriviamo al Sanremo 2011, Raffaele, questo il suo vero nome, a quasi trent’anni partecipa nella
categoria Giovani; quel ragazzone timido dall’aria paciosa, si siede al piano e conquista il pubblico e la critica
vincendo a mani basse con ‘Follia d’Amore’: «…e vedrai un altro me disarmato fragile, perché quello che sei non lo
cambierei mai neanche se fossi tu come il tempo a correr via. Ma rimani con me, non mi perdo neanche un solo attimo di
te…». La vittoria a Sanremo gli vale la partecipazione all’Eurofestival in rappresentanza dell’Italia, dove arriva secondo nella
classifica generale ma primo per la giuria tecnica. Ottenuta visibilità e popolarità, la musica di Raphael Gualazzi
entra nel mondo della pubblicità, sia con la succitata ‘Don’t Stop’ che con ‘Reality and Fantasy’, brano che dà il titolo al
suo secondo album, e con ‘Love Goes Down Slow’. Al Festival di Sanremo del 2013, ovviamente gareggia tra i big, il suo
brano ‘Sai (ci basta un sogno)’ ottiene il quinto posto: «Se solo avessi potuto cambiare il mondo all’improvviso, avrei
asciugato le nubi in lacrime per la tua gioia. Avrei sfondato le porte ipocrite di un paradiso, avrei toccato quell’anima che
vive dentro te. Sai, per sopravvivere ci basta un sogno…». Diventato un habitué del palco dell’Ariston, Raphael Gualazzi
partecipa anche nel 2014 insieme al gruppo The Bloody Beetroots con ‘Liberi o No’, piazzandosi alle spalle della vincitrice
Arisa: «Liberi o no, nell’impossibile. Liberi o no, sfiorare l’anima. Liberi o no, amarti e perdermi. Libero, il mondo si trasforma
con un brivido, si accende fino all’ombra. Il mondo è libero, un sogno ci trasforma. E questo brivido, siamo noi…». Quando
sembra che la piacevole novità di Raphael Gualazzi sia stata scavalcata dalle tante, troppe proposte sul
mercato, eccolo che riappare all’improvviso, dopo un paio d’anni, con il singolo ‘L’Estate Di John Wayne’ che è
stato uno dei due tormentoni italiani delle vacanze (l’altro è quello del duo Fedez/J-Ax). Con questo brano arioso,
contenuto nel nuovo album ‘Love Life Peace’, Raphael Gualazzi arriva al pubblico in modo più diretto, staremo a vedere se
questa strada sarà un episodio o segna una svolta nella sua carriera. Di sicuro, ora il pianista con la faccia da bravo
ragazzo, sembra aver messo da parte la timidezza, consapevole del proprio talento.
di Fabrizio Bordone
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