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Commentary, 27 ottobre 2016
IL SUCCESSO DEL DISARMO NUCLEARE IN AMERICA DEL
SUD
CARLO CAUTI
L
’Agenzia Brasiliano-Argentina per la Con-
Aires hanno preferito, saggiamente, rinunciare al tra-
tabilità e Controllo del Materiale Nucleare
gico dilapidare di risorse per raggiungere una vana su-
compie 25 anni, creando un nuovo para-
premazia atomica che, lungi dal portare una maggiore
digma mondiale basato sulla fiducia.
sicurezza alla regione, avrebbe esacerbato i problemi
esistenti e rinviato la soluzione di molti altri che i due
Durante gli anni '70 e '80, il mondo conviveva con di-
paesi devono affrontare in materia economica e sociale.
verse ipotesi di conflitto nucleare. Israele contro i paesi
arabi o l’India contro il Pakistan erano alcuni esempi,
Dietro questo processo di distensione vi è un'istitu-
oltre, ovviamente, al tradizionale equilibrio del terrore
zione, l’Agenzia Brasiliano-Argentina per la Contabi-
della Guerra Fredda tra USA e URSS. Delle principali
lità de Controllo del Materiale Nucleare (ABACC),
ipotesi di escalation, solo una ha trasformato la possi-
che ha reso concretamente possibile la collaborazione
bilità di costruire testate nucleari in un’integrazione
atomica. L'Agenzia, che ha appena completato 25 anni,
piena nel settore atomico: Brasile e Argentina.
rappresenta uno dei punti di svolta nei rapporti tra Brasilia e Buenos Aires oltre che un esempio per il resto
Gli viavai storici e l’instabilità politica che caratterizzavano il Sudamerica nei decenni precedenti avevano
dato adito ad attitudini ambigue sul possesso di armi
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atomiche. Un corsa al nucleare era un’ipotesi molto
concreta, con inevitabili risvolti militari e il sorgere di
del mondo, paragonabile solo all’EURATOM. Lo
stesso segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, ha
celebrato
l’occasione
ricordando
l’importanza
dell’ABACC nell’architettura globale della non-proliferazione nucleare.
un vortice di insicurezza. Tuttavia, Brasilia e Buenos
Carlo Cauti, giornalista italiano di base a San Paolo del Brasile. Collabora regolarmente con diverse testate italiane
e brasiliane.
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Le opinioni espresse sono strettamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni dell’ISPI.
Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo.
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Il 18 luglio del 1991, l'impegno di scienziati e diplo-
Grazie a questa trasparenza, la questione nucleare ha
matici brasiliani e argentini, seguendo gli accordi del
cessato così di essere oggetto di sospetti reciproci e si
1985 tra i presidenti José Sarney e Raúl Alfonsin, portò
è convertita nell’epicentro delle relazioni strategiche
alla firma dell’Accordo di Guadalajara per l’Uso
tra Argentina e Brasile. L’ABACC è diventata una
Esclusivamente Pacifico dell’Energia Nucleare. Grazie
sorta di garanzia di matrimonio eterno tra i due paesi
a questo trattato, l'Argentina e il Brasile rinunciarono
sudamericani. La messa in comune di tecnologie così
congiuntamente allo sviluppo, possesso e uso di armi
sensibili e potenti ha portato tutte le altre questioni in
nucleari, affermando il loro impegno inequivocabile
un secondo piano. Le controversie commerciali che
all'uso esclusivamente pacifico dell'energia atomica e
sorgono regolarmente, ad esempio, sono considerate
creando l’ABACC per controllare tali impegni.
da entrambe le parti come meramente congiunturali e
L’agenzia, che ha sede a Rio de Janeiro, verifica che
spesso assumono connotati di irrilevanza. Eventuali
l'energia nucleare prodotta in impianti in Brasile e Ar-
tensioni nelle relazioni bilaterali tra Brasilia e Buenos
gentina venga utilizzata esclusivamente per scopi paci-
Aires sono ridotte al minimo perché il rapporto è pavi-
fici, gestendo un sistema comune di contabilità e con-
mentato sulla fiducia.
trollo dei materiali fissili.
Asse dell’integrazione sudamericano
Attualmente, Brasile e Argentina stanno costruendo
L'agenzia ha segnato la storia del continente, rappre-
due reattori nucleari, uno per ogni paese, partendo da
sentando un passo importante dopo il ritorno alla de-
progetti comuni. Uno sviluppo essenziale per fornire a
mocrazia in ambo i paesi, e allo stesso tempo la pietra
tutto il mercato regionale il radioisotopo molibdeno-99,
angolare per la costruzione del Mercosul. Un punto di
indispensabile nel campo della medicina nucleare per
svolta da cui non è stato più possibile annullare il pro-
la diagnosi e il trattamento di malattie.
cesso di integrazione sudamericana. Non è un caso che,
nel dicembre 1991, a cinque mesi dalla firma del trat-
America del Sud regione di pace
tato istitutivo dell’ABACC, i due paesi hanno siglato
Il modello di non proliferazione tra Brasile e Argentina
un accordo di collaborazione con l'Agenzia Internazio-
è unico al mondo e ha suscitato l’interesse di diversi
nale dell'Energia Atomica (AIEA), negoziando per la
paesi per superare impasse nel settore nucleare in re-
prima volta nella storia con una delegazione unica
gioni dove la presenza di armi di distruzione di massa
presso un organismo internazionale.
è ancora oggi una realtà. Durante i 25 anni di attività
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dell’ABACC sono state realizzate oltre 2.500 ispezioni.
Differenza con il sistema internazionale
Da un lato, 500 ispettori brasiliani controllano le strutLe differenze con il sistema di controllo internazionale
ture argentine, dall’altro 500 tecnici argentini control-
per la non proliferazione nucleare non sono di poco
lano gli impianti brasiliani.
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conto. Mentre il sistema di controllo di Brasile e Argentina si basa sulla fiducia su fini e progressi dei rispettivi programmi nucleari, quello dell’AIEA parte
dalla sfiducia riguardo le intenzioni dei paesi da controllare.
La stragrande maggioranza dei paesi del mondo hanno
adottato impegni e controlli internazionali sulle questioni nucleari aderendo al Trattato di Non-Proliferazione delle Armi Nucleari (TNP). Brasile a Argentina
hanno iniziato questo percorso dapprima con gli accordi bilaterali e solo in seguito firmando il TNP e il
Trattato di Tlatelolco, che ha trasformato l'America
Latina ei Caraibi una zona libera da armi nucleari.
Per poter realizzare le verifiche del caso, inoltre, il sistema di controllo dell’AIEA ricorre a meccanismi
molto invasivi di controllo degli impianti nucleari, i
quali finiscono per limitarne le attività, ostacolando lo
sviluppo indipendente di tecnologia atomica. Inoltre,
non tutti gli impianti dei Paesi membri dell’AIEA vengono controllati. Ad esempio, quelli di Francia e Regno
Unito sono esenti da verifiche, perché l’AIEA può controllare solo gli impianti dichiarati come “ad uso pacifico”, generando una poco accettabile discriminazione.
Per questi e altri motivi, Brasile e Argentina hanno deciso di cooperare nel settore della non proliferazione.
L’obiettivo era mettere in comune conoscenze tecnologiche e superare la rivalità, portando avanti un atto po-
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litico che riaffermasse la loro sovranità internazionale,
dicendo al mondo: “controlleremo noi stessi”. Oltre
che, naturalmente, riaffermare la vocazione di pace del
Sud America.
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