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Data : Mer, 26 Ottobre 2016 @ 13:30
Categoria : Comunicati S. Stampa Giunta
RED, partono 3.000 tirocini. Emiliano: siamo prima Regione con reddito dignità
“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Siamo la prima regione italiana a lanciare il reddito di
dignità, che consente di sostenere chi è in difficoltà e reinserirlo nel mondo del lavoro. Tra poche
settimane cominceranno i primi 3000 tirocini formativi, questo significa che in appena un anno di
nostra amministrazione, il ReD va a regime”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano in conferenza stampa, annunciando che ad oggi sono state 25mila le domande
presentate e sono stati definiti già 3000 tirocini. Entro dicembre saranno avviati i primi beneficiari
che avranno la possibilità di sottoscrivere con i Comuni i progetti di inclusione sociale con
l’abbinamento a un progetto di tirocinio o di sussidiarietà, con la partenza del beneficio
economico. Nella prima annualità la Regione conta di arrivare a 20.000 beneficiari. “Ci aspettiamo
- ha dichiarato il presidente - che altre imprese diano la loro disponibilità ad effettuare i tirocini e
possano dunque utilizzare questo strumento per ricercare la manodopera e le professionalità di cui
hanno bisogno e che i Sindaci ancora di più spingano sulle piccole e medie imprese del territorio
per ottenere queste disponibilità. È molto importante per noi che il reddito di dignità abbia
costituito una sorta di sperimentazione anche per la misura nazionale Sia, che in Puglia è assorbita
nel ReD. Ringrazio tutti i protagonisti di questo percorso, gli uffici regionali, Innovapuglia, i
Comuni, i sindacati, i Caf, le imprese, l’Università, l’Inps e in particolare l’Inps Puglia che ci sta
dando una mano importantissima dal punto di vista organizzativo. Queste misure hanno infatti
anche un problema di gestione che non deve assorbire più risorse del necessario”. Emiliano ha
ricordato che il Reddito di dignità è una pietra miliare del suo programma di governo e che si
realizza così uno degli obiettivi individuati dal basso durante la scorsa campagna elettorale
attraverso le Sagre del programma: “Questo non è un risultato di un singolo – ha aggiunto - c’è
una squadra pugliese che ha condiviso questo percorso sin dall’inizio, con grande armonia. Si
tratta di una misura tonica, intelligentemente strutturata, realizzata a velocità straordinaria, ma
senza fretta e con i dovuti controlli. Siamo stati attenti a rispettare i tempi, perché il tempo nella
realizzazione di ogni nostro obiettivo ha un valore sostanziale”. I dati sono stati presentati nel
dettaglio dall’assessore al Welfare Salvatore Negro, Titti De Simone, consigliera del Presidente
per l’attuazione del programma, e da Anna Maria Candela, dirigente della sezione Welfare.
“Nessuno può definire il ReD un’elemosina per i disoccupati – ha aggiunto l’assessore al Welfare
Salvatore Negro – ma è una risposta concreta che si dà ai cittadini e che si realizza attraverso il
loro reinserimento sociale e lavorativo. Il Red mira al recupero di dignità per una larga fascia di
popolazione che si trova in difficoltà. Siamo soddisfatti per la risposta dei nostri cittadini, ma
vogliamo fare di più. Per questo continueremo con il nostro giro in tutte le province pugliesi per
illustrare la misura e soprattutto per sensibilizzare associazioni, imprese, mondo produttivo a
creare sinergie”. “La prima fase – ha detto De Simone – ha mosso i suoi passi alla fine di luglio e
oggi presentiamo i dati dopo la partenza degli avvisi pubblici. Al via entro dicembre i primi 3.000
assegni con le relative misure dei tirocini, grazie anche alla grande collaborazione con il
partenariato, il sistema delle imprese, i Comuni e con l’Inps regionale. Particolare importanza ha
avuto la piattaforma informatica sviluppata con Innovapuglia, per l’invio delle richieste e la
validazione tramite i Caf e i Comuni, con la quale abbiamo gestito circa 25mila domande senza
intoppi e code. Red è così diventata una grande inchiesta sociale e sta trascinando anche la misura
nazionale SIA. Oggi sappiamo che Red viene utilizzato dai working poors, i lavoratori poveri, che
hanno un’età tra 30 e 45 anni di media, con titolo di studio e con figli a carico non necessariamente
minori. Insomma, una fotografia di una classe media che ha bisogno di sostegno”. I numeri sono
stati analizzati dalla dott.ssa Candela: “Abbiamo un trend in crescita, con 1.000 domande a
settimana e stiamo riequilibrando le domande sul territorio. Finora abbiamo una media di 6
cittadini su mille che hanno presentato istanza. L’età media è di 44 anni: un numero che ricorre,
visto che corrisponde a quella media di chi accede per la prima volta ai servizi della Caritas. La
maggior parte delle domande riguarda cittadini che vivono in città grandi o in comunità
periferiche, istruzione media (diplomati), con carichi familiari. Il beneficiario medio è insomma
lontano dall’immagine del povero estremo senza fissa dimora, o dell’emarginato che vive solo
senza risorse personali. La filiera sta funzionando: a tre mesi esatti dagli avvisi pubblici stiamo
dando risposte, con tempi stringenti e vincolanti”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche
il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, il presidente di Legacoop Puglia Carmelo
Rollo e il direttore di Coldiretti Puglia Angelo Corsetti, con rappresentanti del partenariato sociale,
istituzionale e del mondo economico e produttivo pugliese.
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