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Il Nuovo Corriere
IlNuovoCorriere
di
numero 65 anno II - 1 euro
Grillini attenti,
è pericoloso
snobbare
gli esercenti
capitolini
Roma e del Lazio
SABATO 22 OTTOBRE 2016
IN PRIMO PIANO/Sabato 29 ottobre l'inaugurazione della avveniristica struttura
di Giovanni Tagliapietra
S
i parla già di promesse tradite, l'irritazione è palese. Il
mondo del commercio romano, quel tessuto connettivo
fatto di piccole imprese, di pubblici esercizi che storicamente sostiene la città, è a un passo dalla
rivolta. Rappresenta decine di migliaia di famiglie, decine di migliaia di posti di lavoro.
Significano consenso, snobbarli è
certamente un errore e nel medio
termine può essere pericoloso. Tenuti a lungo in stand by, a distanza , dalla Giunta Marino (che
li consultava e poi li scavalcava
tranquillamente nelle decisioni)
gli esercenti speravano nella svolta
a Cinque Stelle, speravano in un
clima nuovo, in un dialogo costruttivo. Si sono trovati - per ora
- di fronte a un portone chiuso. Nel
momento per loro peggiore. La
città è in crisi, le dinamiche economiche ed occupazionali sono in
profonda trasformazione, c'è bisogno di provvedimenti urgenti e
condivisi. Ma la politica è assente.
E se si muove lo fa per conto suo,
senza neanche consultare gli interlocutori sul territorio. I grillini
sembrano piuttosto snob da questo punto di vista, pensano di sapere cosa serve fare, quando e
perché. Hanno una loro filosofia
(spesso molto goliardica) in tema
di gestione dei diversi problemi di
una città, non accettano consigli
dissonanti. E tutto diventa più
complicato. C'erano dei provvedimenti della Giunta Marino da aggiustare, da rivedere, tante
delibere rimaste a metà del guado.
Servirebbe discutere, approfondire, decidere insieme. Niente.
Vuoto pneumatico. Alla tavola rotonda convocata all'Hilton sul
tema "Ostacoli e novità per i pubblici esercizi" c'erano delle poltrone vuote, quelle dei politici.
Con un assessore al Commercio
milanese impegnato altrove ma
che in extremis si è presentato alla
cena sociale, un assessore regionale allo Sviluppo economico
della Regione occupato in altro, e
con l'ospite d'onore, il presidente
della assemblea capitolina Marcello De Vito che ha preferito dedicarsi alla missione economica
iraniana presente alla Nuova
Fiera di Roma. Eppure sul tappeto c'erano i temi cruciali della
categoria, che poi sono i temi cruciali per il presente e per il futuro
della città. segue a pagina 2
APPESI A UNA NUVOLA
La capitale in affanno costretta ad aggrapparsi anche alla scommessa del "Roma Convention Center"(capienza
massima ottomila posti) progettato e realizzato dall'archistar Massimiliano Fuksas. La promessa è allettante: addio
all'Eur modello di degrado "stile Beirut", al suo posto un ultramoderno palazzo dei congressi capace di drenare
- a regime - tra i 250 e i 400 milioni di euro l'anno. Diventerà l'icona della Roma contemporanea, come il Colosseo lo
è stato della Roma antica? Ora è il momento del marketing, grandiosa cerimonia con due ore di diretta tv, il premier
Renzi e i ministri in prima fila, 1800 invitati illustri da tutto il mondo. Il turismo congressuale a livello mondiale
è business multimiliardario, l'obiettivo dell'operazione è dirottarne in fretta una buona fetta da queste parti
di Carlo Rebecchi
L
a promessa è delle più allettanti: finito l’Eur modello
di degrado “stile Beirut”, al suo posto un ultramoderno palazzo dei congressi capace, a regime, di drenare su Roma tra i 250 e i 400 milioni di euro l’anno.
«E’ la nostra scommessa» hanno spiegato il presidente e l’amministratore delegato dell’Eur spa, Roberto Diacetti
e Enrico Pazzali. Una coppia di manager “giovanissimi” - 43 anni
il primo; 53 il secondo - che sottolinea la propria “discontinuità”
con “l’era degli scandali”, quando le ingerenze della politica nei
progetti urbanistici non si contavano neppure, ed esibisce, risultati
alla mano, l’ottimismo della ragione: in nove mesi la “strana coppia” (romano Diacetti, milanese Pazzali) ha infatti realizzato il progetto più ambizioso dell’Eur, la “Nuvola” che l’architetto
Massimiliano Fuksas aveva “pensato” nel 1998 e la cui costruzione
era poi cominciata una decina d’anni più tardi.
La Nuvola, il cui nome ufficiale è “Roma Convention Center La
Nuvola” e che si candida a diventare l’icona della Roma contemporanea (l’Eur, con la sua architettura razionalista, viene visitato
e studiato da architetti di tutto il mondo) così come il Colosseo lo
è della Roma antica, verrà inaugurata sabato prossimo, 28 ottobre,
con una grandiosa cerimonia (due ore di diretta tv su Raiuno, presenti il premier Matteo Renzi e numerosi ministri oltre a 1800 invitati provenienti dai cinque continenti). Il suo obiettivo: attrarre
a Roma il tipo di turismo più redditizio, quello dei congressi, i cui
protagonisti spendono più di ogni altro turista. «Realizzandolo,
abbiamo dimostrato che Roma è in grado di fare. La sfida ora è gestirlo come si deve» spiegano Diacetti&Pazzali.
A guardare i numeri, il turismo congressuale è a livello mondiale
una miniera d’oro, con un giro d’affari di parecchi miliardi di euro.
AULA GIULIO CESARE IN PRIMO PIANO
La rabbia degli esercenti
L’
Il ritiro? Una occasione sprecata
Cornelius a pagina 2
assemblea della categoria all’Hilton per discutere
il nuovo piano del commercio. Assente ingiustificata la politica, Il presidente dell’Aerper Claudio Pica, e quello della Confesercenti romana Valter
Giammaria picchiano duro. L'amministrazione pretende
l'impossibile, mentre lascia che ottomila abusivi popolino indisturbati le strade romane e che ventimila attività
abusive tolgano spazio a quelle regolari. Il problema sono
appunto le regole. Nessuno le fa rispettare nessuno controlla.
a pagina 4
segue a pagina 3
All’interno
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NUMERO 65
ANNO II SABATO
IN PRIMO
22 OTTOBR
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sabato 22 ottobre 2016 pagina 2
PRIMO PIANO
I GRILLINI FANNO RIMPIANGERE
AULA GIULIO CESARE QUANDO
LA VECCHIA POLITICA
Il ritiro? Una occasione sprecata
L’imbarazzo è palpabile, il Movimento (almeno nella sua componente capitolina) non si è ricompattato come doveva.
La due giorni in riva al lago si è trasformata in una gita aziendale di studio condita di una giusta dose di goliardia. Chi sperava
in un momento di riflessione per meglio definire la visione politica della città a misura dei Cinque Stelle è rimasto deluso
di Cornelius
L’
imbarazzo che si
respira nell’Aula
Giulio Cesare,
nei corridoi del
Palazzo, in quel
terreno neutro dove cittadini,
giornalisti, dipendenti incrociano assessori, consiglieri e
portaborse è pesante. Perché
passata la fase dove tutti cercavano di capire quando la Giunta
e il Consiglio si sarebbero messi
a lavorare sul serio, oggi la corsa
è a cogliere stracci di gossip sulle
faide, sulle correnti, sugli sgambetti che i grillini si fanno quotidianamente. Invidie, ripicche,
sgarbi. Il Movimento romano è
profondamente diviso, una realtà che non si può più nascondere. E Il weekend passato “in
ritiro” ha consegnato ai giornalisti, agli appassionati di politica,
a tutti coloro che seguono con
attenzione e curiosità le vicende
del Campidoglio questa definitiva certezza.
La storia parte da lontano. Il
duello per le comunarie, dal
quale sono usciti i candidati all'assemblea capitolina ma soprattutto il candidato sindaco, è
stato caratterizzato da colpi
bassi e alleanze trasversali che
hanno fatto sì che il candidato
portavoce tra i più votati nella
storia delle elezioni a Roma,
Marcello De Vito, circa 6000
preferenze, perdesse la corsa
contro Virginia Raggi per la poltrona di primo cittadino.
Quando Grillo decise che la
bella Virginia spaccava in TV ed
era il cavallo su cui puntare non
c'era stata preferenza che potesse bastare. Così erano scesi in
campo l'un contro l'altro anche
i portavoce nazionali. Lombardi
a sostenere De Vito, Di Battista
a spingere la Raggi. Una tensione che, incoronata Virginia, è
rimasta, si è trasferita con tutte
le sue criticità dentro il Campidoglio. Le dimissioni del mini
direttorio, la difficoltà di formare la squadra, l'assenza di atti
amministrativi, il caos nascosto
a fatica all’esterno.
Ecco dove nasce l’esigenza del ritiro sulle rive del lago di Bracciano. «Si è cercato di
compattare il gruppo» , hanno
detto, il che fa capire la necessità
di fare squadra, di appianare le
divisioni ed i contrasti. Il primo
atto che ha messo in evidenza
tale stato di cose è stata la denuncia dei 29 consiglieri che, dopo le
controverse nomine di staff de-
cise d'imperio dal cerchio magico,
hanno chiesto maggiore condivisione con un documento/ lettera
aperta a Virginia. Così nella due
giorni in agriturismo i 29 con gli
assessori si sono misurati con tecniche e sessioni di training autogeno aziendali, quelle che aiutano
i venditori a superare qualsiasi
difficoltà. Poi qualche nozione
dell'assessore al bilancio sui massimi sistemi economici tutti tesi
alla romantica realizzazione del
bene comune e ancora la giusta
dose di goliardia. Quella sì che fa
gruppo, come si è appreso dal
tanto criticato video postato e poi
cancellato dalla Raggi. E al ritorno a Roma tutti invitati a partecipare a corsi di comunicazione
televisiva. Come i manager di una
azienda americana. E’ una versione traslata della lezione di Casaleggio? Sarà, ma questo è il
Movimento 5 Stelle.
Il fatto è che passando dalle tecniche di comunicazione a quelle
di training e concentrazione, la
vera assente è stata ed è la politica. Il ritiro nell'agriturismo di
Anguillara poteva servire a rendere più esplicita e più chiara la
visione politica della città che si
vuole realizzare. Tutti lo hanno
pensato e sperato, francamente.
Poteva servire a focalizzare gli
obiettivi strategici da conseguire
a breve termine. Cose concrete
da realizzare per i cittadini di una
città che soffre. C’erano da valutare le misure da prendere per il
possibile esplodere di un caso
(dimissioni?) Muraro, c’erano da
valutare le mosse nella trattativa
con Palazzo Chigi. Occasione
perduta. L'assenza della politica
che si costruisce col pensiero e
soprattutto con le idee fa rimpiangere le vecchie stagioni della
prima repubblica, quella delle
"convergenze parallele": strabordanti di politica, capaci di suscitare connessioni emotive nel
bene e nel male. Ma che comunque ci hanno lasciato qualcosa di
concreto.
segue dalla prima pagina
Grillini attenti, è pericoloso snobbare gli esercenti capitolini
G
li esercenti assicurano tasse, servizi
e posti di lavoro. Sono con l'acqua
alla gola e bussano invano alle
porte del Campidoglio. Prima c'era la vecchia politica e non funzionava più. Oggi c'è
il Movimento a Cinque Stelle. Che fatica
troppo ad ingranare e non comunica con la
città. Talvolta i grillini sembrano così concentrati su se stessi, sulla sublimazione del
loro ruolo politico, della loro mission, da dimenticare quello che li circonda. E' una sindrome pericolosa, quando si arriva al
governo di una comunità, di una amministrazione, grande o piccola che sia. Avanzare con la strategia della testuggine,
impenetrabile, coesa, determinata può far
vincere una battaglia elettorale. Poi va cambiato il modus operandi. Gli amministratori
a Cinque Stelle, non hanno ancora acquisito
questa consapevolezza. E dovrebbero invece
ascoltare. Sentirsi dire che chi lavora e produce viene controllato e ricontrollato, mentre gli irregolari non li controlla nessuno.
Ottomila abusivi nelle strade della capitale,
ventimila attività abusive. Un mercato parallelo che scoppia di salute, mentre gli esercenti non riescono a garantire il pareggio
delle loro aziende. In parallelo va considerato il sommerso della contraffazione che
macina miliardi. Senza contrasti efficaci,
senza controlli. In fin dei conti gli esercenti
romani chiedono il rispetto delle regole ed
una maggiore equità nella applicazione
delle medesime. Ma i primi segnali della politica grillina non sono rassicuranti.
Giovanni Tagliapietra
sabato 22 ottobre 2016 pagina 3
PRIMO PIANO
IN PRIMO PIANO
SABATO 29 OTTOBRE L'INAUGURAZIONE
DELLA AVVENIRISTICA STRUTTURA
APPESI A UNA NUVOLA
A
SEGUE DALLA PRIMA
fare la parte del leone
sono alcune grande
capitali, Londra, Parigi e Vienna, che
sono in grado di ospitare congressi anche di 10/15.000
mila partecipanti. In Italia, il mercato è più piccolo, anche se Milano
è in grado di ospitare congressi del
livello di Londra o Parigi, ma non
per questo meno appetibile: la
“torta” è di circa 300 milioni. La Nuvola, con i suoi 8.000 posti, può
competere con città come Berlino,
Barcellona, Amsterdam.
Il nuovo palazzo dei congressi ha un
“atout” unico, considerato dagli
esperti l’arma vincente: Roma. Il
primo criterio preso in considerazione da chi (grandi aziende, organizzazioni internazionali, ecc) vuole
fare un congresso è infatti la città
ospitante, la “location”. E Roma,
anche se i romani non riescono più
a viverci, e si lamentano per il traffico da terzo mondo e le strade piene
di buche, viene ai primissimi posti
secondo tutti gli esperti. I congressisti sono infatti turisti abituati al
lusso e a grandi spese: in tre quattro
giorni partecipano al loro congresso,
vogliono scoprire i migliori negozi e
i più esclusivi ristoranti della città in
I numeri
Roma Convention Center ha una capienza complessiva massima di
8000 posti, di cui oltre 6000 nelle sale congressuali e 1762 nell’auditorium all’interno della Nuvola, la grande teca che sembra una nave
spaziale (70x175 metri per 40 di altezza) costruita in acciaio con
doppia facciata in vetro. L’auditorium è contenuto in circa 14.000
mq di telo in fibra di vetro microforato ed è rivestito internamente da
4.725 pannelli di ciliegio americano ed esternamente da 2306 pannelli lignei di colore nero.
cui atterrano. La Roma delle buche
stradali, che attraversano su comode
limousine, nemmeno sapranno se
esiste. Però ovunque vanno, come
detto, spendono tanto.
I “proprietari” del Roma Convention
Center, cioè il Ministero del Tesoro
(al 90%) e Roma Capitale (per il restante 10%) pensano di poter “sfondare”, anche se non in qualche
settimana. I grandi congressi internazionali richiedono infatti almeno tre
anni di preparazione. Questo significa
che i primi grandi congressi si svolgeranno a Roma a partire dal 2020. Nel
frattempo la Nuvola verrà utilizzata
per convention e altre manifestazioni
anche sociali. Eur spa cederà poi l’albergo attiguo alla Nuvola - La Lama a nuovi gestori, che ne termineranno
la costruzione andando a completare
un’offerta ricettiva di grande lusso più
che sufficiente per ospitare otto-diecimila congressisti. L’Eur, insomma,
è destinato a cambiare faccia, se non
altro perché si pensa che nascerà un
indotto privato deciso a conquistarsi
qualche fetta della torta congressuale.
Il completamento della Nuvola è del
resto il tentativo di salvare il salvabile
nell’ambito di un’avventura sviluppatasi in buona parte in quell’era degli
scandali nella quale i politici hanno
sperperato i soldi pubblici in una maniera incredibile, lasciando Roma
nella situazione quasi disperata che
tutti conoscono. Basti dire che tra il
1998, quando Fuksas ebbe l’idea
della Nuvola, e l‘inizio effettivo dei
lavori, nel 2007, l’ avventura è costata poco meno di 50 milioni di
euro. L’Italia era allora tra le prime
cinque grandi potenze economiche
del mondo, i soldi non erano un pro-
blema. Ad aggiudicarsi la prima commessa fu la Società Congressi Italiani. Dopo alcuni anni il contratto
venne rescisso, arrivò la società Condotte e nel 2007 partirono i lavori,
anche se mancava ancora il permesso
a costruire, che il Comune di Roma
Capitale ha impiegato tre anni a concedere.
Ad un certo punto però i soldi finiscono, alcuni dirigenti di Eur spa l’ex amministratore delegato e due
dirigenti - vengono coinvolti nell’inchiesta di Mafia Capitale e si rischia
il blocco totale. A quel punto - 2014
- viene chiamato da Milano un manager secondo più voci suggerito
dalla Procura, Enrico Pazzali, che ha
denunciato un tentativo di corruzione tra privati alla Fiera, di cui è
amministratore delegato. Interviene
anche il governo, che chiede all’Inail
di comperare alcuni edifici, una parte
di patrimonio (un miliardo) dell’Eur: poco meno di 360 milioni che
servono per far ripartire i lavori e terminare la Nuvola. Che sono valsi all’archistar Fuksas una parcella di 25
milioni.
D’altra parte, sotto l’attuale gestione, dopo il coinvolgimento di alcuni dei suoi esponenti in Mafia
Capitale, anche Eur spa si è dato
“una regolata”. In nove mesi i dipendenti sono scesi da 130 a un centi-
naio. E si lavora. Il giorno prima dell'inaugurazione della Nuvola verrà
aperto ufficialmente il Luneur, tra
qualche mese sarà il turno dell'acquario, i cui lavori sono nella fase
terminale sotto il laghetto. Piccole
opere, rispetto alla Nuvola. Ma che
potrebbero servire al recupero di un
quartiere che col tempo è diventato
bifronte, di giorno uffici, di notte il
peggio che si possa trovare, quindi
pericoloso. Per cambiare le cose il
ruolo della giunta capitolina guidata
da Virginia Raggi sarà determinante.
Gli slogan non basteranno. Bisognerà che i Cinque Stelle imparino
a governare, che rimanendo fedeli al
loro motto - "onestà" - sappiano diventare pragmatici, in modo da essere realmente al servizio dei
cittadini. All'Eur, per esempio, le
Olimpiadi del 2024 a Roma non sarebbero dispiaciute, non solo perché
avrebbero garantito visibilità alla
Nuvola ma perché avrebbero anche
consentito grandi opere di viabilità,
per esempio un tunnel per spedire
le auto sottoterra, sulla Colombo,
tra il piazzale dell'obelisco e
l'esterno lato mare del Palottomatica. E poi c'è da garantire la sicurezza. Un problema che non
interessa soltanto i frequentatori
della Nuvola ma l'intera città.
Carlo Rebecchi
sabato 22 ottobre 2016 pagina 4
CRONACHE
IN PRIMO PIANO
L’ASSEMBLEA DELLA CATEGORIA ALL’HILTON
PER DISCUTERE IL NUOVO PIANO DEL COMMERCIO
La rabbia degli esercenti
Assente ingiustificata la politica. Il presidente dell’Aerper Claudio Pica e quello della Confesercenti romana
Valter Giammaria picchiano duro. L'amministrazione pretende l'impossibile, mentre lascia che ottomila abusivi
popolino indisturbati le strade romane e che ventimila attività abusive tolgano spazio a quelle regolari.
Il problema sono appunto le regole. Nessuno le fa rispettare nessuno controlla
L
a politica, meglio, la
nuova
politica
snobba il mondo del
commercio romano,
quel mondo di esercenti pubblici che quasi da solo
regge nella capitale il peso della
crisi. Lo scenario è fosco, e l'irritazione della categoria è palpabile.
Pagano le tasse, garantiscono servizi, garantiscono occupazione
senza riuscire a fare reddito, strozzati come sono da tasse e paletti di
ogni genere. E l'amministrazione?
Vessa, controlla, limita e pretende
da loro l'impossibile, mentre lascia
che ottomila abusivi popolino indisturbati le strade romane e che
ventimila attività abusive tolgano
spazio a quelle regolari. Il problema sono appunto le regole.
Nessuno le fa rispettare nessuno
controlla, mentre gli esercenti non
riescono a garantire il pareggio
delle loro aziende. In parallelo va
considerato il sommerso della
contraffazione che macina miliardi. Dalla platea dell'Hilton
dove si è tenuta l'assemblea della
Associazione esercenti pubblici
esercizi (AEPER), per discutere le
criticità della situazione, per ragionare sul nuovo piano del commercio e sulla questione dell'occupazione di suolo pubblico, si leva
una protesta corale. Ci sono i vertici della categoria, mancano i politici. Tutti hanno trovato qualcosa
di meglio da fare, l’assessore comunale al Commercio, l’assessore regionale allo Sviluppo economico,
il presidente del consiglio comunale Marcello De Vito, che in seno
alla giunta della Città Metropolitana avrà la delega del commercio.
L’assessore al Commercio è stato
l’unico a rimediare presentandosi
alla cena sociale sulla terrazza
dell’Hilton.
Il presidente Claudio Pica, il presidente della Confesercenti romana Valter Giammaria hanno
sottolineato che la politica non c'è,
non appoggia il mondo produttivo, non dialoga. Nelle altre capitali europee gli esercenti respirano,
sono tenuti in considerazione, a
Roma sono tenuti a distanza. C’è
la guerra ai tavolini, c’è la questione dell’oc- cupazione del suolo
pubblico, rimasto sostanzialmente
in stand by... Ci sarebbe bisogno di
sospendere quel piano per tre
quattro mesi, ma ci vorrebbe un
dialogo, un rapporto, una condivisione di obiettivi. Dopo la brutta
Nuovo presidente
per l’Associazione
Italiana Gelatieri
L’
La 72ma assemblea dell'Aeper
all'Hilton di Roma. Nella foto
grande il primo da sinistra è Valter
Giammaria, al centro Claudio Pica
esperienza con la Giunta Marino
(che li consultava e poi li scavalcava
tranquillamente nelle decisioni)
gli esercenti speravano nella svolta
a Cinque Stelle, speravano in un
clima nuovo, in un dialogo costruttivo. Si sono trovati – per ora - di
fronte a un portone chiuso. Nel
momento per loro peggiore. La
città è in crisi, le dinamiche economiche ed occupazionali sono in
profonda trasformazione, c'è bisogno di provvedimenti urgenti e
condivisi. Ma la politica è assente.
E gli esercenti sono costretti ad andare avanti da soli. “Il 2016, ostacoli e novità per i pubblici esercizi”,
era il tema dell’incontro. Per ora i
primi sovrastano le seconde.
Nasce il Consorzio di acquisto dei pubblici esercizi
T
re associazioni di pubblici esercizi della capitale si uniscono in un progetto commerciale
che coinvolge circa 3000 imprese romane:
AEPER (Associazione Esercenti Pubblici EserciziRoma), Assoristoratori e LUPE Roma danno vita
al “Consorzio di Acquisto dei pubblici esercizi”. Si
tratta di una sorta di centrale unica di acquisti che
favoriràe rapporti vantaggiosi e privilegiati degli
associati con aziende produttrici e di distribuzione.. Il progetto si avvarrà anche della collaborazione della Associazione ItalianaGelatieri e
dell’Associazione Italiana Pasticceri e Cioccolatieri , due importanti realtà vicine al Consorzio.
“Vogliamo dare un segnale importante ai nostri
associati: uniti possiamo superare il momento di
crisi, potenziare le nostre attività ed ottenere risultati tangibili – sottolinea il presidente dell’Ae-
per, Claudio Pica – siamo tanti, compatti, convinti
che l’ azione delle Associazioni non debba essere
solo quella sindacale di rappresentanza ma
anche andare nella direzione di un aiuto concreto
alle imprese”.Sicuro della riuscita del progetto Roberto Torretti, presidente dell’Assoristoratori: “Abbiamo tutti una vita di lavoro alle spalle e tanto
lavoro ancora da fare. Il Consorzio è un’occasione
importante, con l’impegno di tutti possiamo svilupparlo e renderlo operativo in tempi ragionevolmente brevi”.Punta sulla risposta positiva delle
aziende produttrici Fabio Mina, presidente della
LUPE Roma: “I produttori che abbiamo già contattato si sono mostrati entusiasti dell’idea, a breve
chiuderemo una serie di accordi commerciali che
consentiranno agli associati di avere dei risparmi
sensibili già nei prossimi mesi”.
Assemblea dell’Associazione Italiana Gelatieri
ha
eletto
all’unanimità Enzo Pennestrì
( Reggio Calabria) nuovo Presidente. Vice presidenti saranno il giovane Matteo De
Simoni di Bologna e Mirella
Fiumanò di Roma. Mario Serani di Antrodoco è il nuovo
coordinatore degli Ambasciatori del gelato artigianale italiano nel mondo
mentre Emanuele Montana
di Roma è il nuovo coordinatore dei Cavalieri del gelato
artigianale.L’Assemblea ha
confermato Claudio Pica
nella qualità di Segretario
Generale. Pica assunto
anche la carica di Presidente del Comitato per la valorizzazione del gelato
artigianale, come vice sono
stati eletti Eugenio Morrone
e Marco Angelè.
Enzo Pennestrì è titolare
della pluripremiata gelateria
“Sottozero” e “Cremeria Sottozero”. Il sistema delle gelaterie “Sottozero” conta 4
laboratori separati. Nel laboratorio principale di Reggio
Calabria ha 45 dipendenti.
E’ iscritto all’Associazione
Italiana Gelatieri dal 1986 ,
vincitore gelato dell’anno al
Sigep 1992. Ambasciatore
del gelato artigianale italiano nel mondo. Terzo nella
selezione della Coppa del
Mondo 2015. Primo alla
tappa romana del gelato festival 2015.
Nel corso delle assemblee di
categoria tenutesi presso l’Hotel Cavalieri Hilton di
Roma, è stata presentata la
nuova A.I.Pa.C. (Associazione Italiana Pasticceri e
Cioccolatieri) con il Campione del Mondo di Cioccolateria, Sergio Signorini
investito della carica di Presidente.Claudio Pica è stato
eletto Segretario Generale
della neonata Associazione.
sabato 22 ottobre 2016 pagina 5
CRONACHE
SUCCEDE A QUELLO CHE TUTTI CONSIDERANO
IN PRIMO PIANO COSA
IL SETTORE CHIAVE DELL’ECONOMIA ROMANA
Auditorium, Capitolini, PalaExpo:
l’alfabeto della cultura in attesa di risposte
A tre mesi e mezzo dall’insediamento della giunta Raggi l’unico dossier aperto è quello per la nomina del nuovo consiglio
di amministrazione dell’Istituzione Biblioteche, che opera a titolo gratuito. Ancora buio fitto sul futuro di Palazzo
delle Esposizioni, sul debito della Fondazione Musica per Roma di cui il Comune fa parte, sull’Estate romana che verrà
di Maria Pia Miscio
Q
uello lanciato nei
giorni scorsi da
Federculture - visitatori dei Musei
Civici romani
a
picco - è
solo l’ultimo campanello d’allarme. Più di qualcosa, nella gestione del “sistema cultura”, a
Roma non va. E quei provvedimenti che, nelle intenzioni di tutte
le giunte, compresa quella grillina,
dovrebbero trasformare il settore
in un autentico volano dell’economia cittadina stentano ad arrivare.
Mentre i dossier e le criticità in attesa di soluzione si tramandano di
sindaco in sindaco, di giunta in
giunta senza trovare risposta. Non
sono diversi in questo i pentastellati che dal 7 luglio governano la
città. Non è diverso in questo l’assessore Luca Bergamo, che dal 7
agosto dovrebbe amministrare un
settore tanto delicato e strategico.
Sistema Biblioteche, Azienda Speciale PalaExpo, Auditorium Parco
della Musica, Estate romana,
Musei Civici, aree archeologiche
sono le tante facce di un settore in
attesa di essere ridefinito e rinnovato.
Cominciamo subito dai 21 Musei
Civici, ai quali Federculture ha dedicato un epitaffio disastroso ma
in buona parte falso. Ecco le parole
del rapporto: «Nel 2015 è in negativo il dato relativo ai musei del
sistema civico che avevano vissuto
un calo già nel 2013, che sembrava
recuperato nel 2014. I musei che
fanno capo all’amministrazione
capitolina perdono oltre il 4% del
proprio pubblico, fermandosi a
poco più di 1,4 milioni di visitatori… l’analisi delle performance
delle singole strutture evidenzia
una sofferenza dei musei comunali
che a differenza di quelli statali
perdono visitatori, con picchi negativi anche molto significativi
come quelli del Macro che quasi
dimezza gli ingressi, - 42%, e dei
Capitolini e del Museo dell’Ara
Pacis che ne perdono rispettivamente il 27 e il 29%». Insomma,
un disastro . Ma a leggere bene il
rapporto e le cifre riportate nelle
tabelle, si scopre che in realtà i Capitolini hanno perso il 3,2 % di visitatori, mentre quel - 27 %
riguarda l’Azienda Speciale PalaExpo, che è davvero un capitolo a
parte. Che l’Ara Pacis ha perso il 29
% solo perché le mostre ad in-
Il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce con il sindaco Virginia Raggi
e con l'assessore alla Crescita culturale Luca Bergamo all’inaugurazione dei Musei Capitolini
gresso gratuito sono state in numero inferiore. E che per il Macro
si tratterebbe di un errore nel computo dei visitatori e dei biglietti,
come ha sottolineato piccato il sovrintendente Claudio Parisi Presicce. Insomma, quanto meno
l’estensore del rapporto di Federculture ha peccato di distrazione.
Tuttavia i problemi dei Musei Civici - cronica carenza di fondi,
spesso di personale, di sponsor, in
qualche caso mancanza di un direttore, come per il già citato Macro restano. E nulla dal 7 luglio è stato
fatto.
A tre mesi e mezzo abbondanti dal
suo insediamento, la Giunta Raggi
e l’assessore alla crescita culturale
Luca Bergamo hanno aperto fino
ad ora un solo dossier, quello relativo alla nomina del nuovo consiglio
di
amministrazione
dell’Istituzione Biblioteche, la cui
durata è subordinata a quella della
giunta. L’avviso pubblico per selezionare i cinque membri del cda,
tra i quali viene individuato il presidente, è stato firmato dalla sindaca il 10 ottobre scorso. Le
candidature dovranno essere presentate entro il 31 ottobre. Poi bisognerà “spogliarle” e valutare
ogni singolo curriculum, fino all’individuazione dei cinque candi-
dati idonei, che svolgono il loro
incarico a titolo gratuito, come da
regolamento dell’Istituzione. Insomma 90 giorni di tempo solo
per avviare un’operazione a costo
zero. Certo, la giunta Marino ne
impiegò circa 180, e ne trascorsero altri 140 circa prima che il
cda si insediasse. Ma la giunta Marino non è mai stata, almeno a parole, un punto di riferimento per
l’amministrazione pentastellata. E
alla nomina del consiglio sono subordinati ben altri problemi, a cominciare dallo stanziamento
annuale a favore delle Biblioteche
fino a quello degli organici, visto
che molti dei bibliotecari in servizio sono prossimi alla pensione.
Che l’Azienda Speciale PalaExpo
non attraversi un buon periodo è
cosa nota, anche senza quel – 27%
sottolineato nel rapporto Federculture. Anche in questo caso
manca una governance vera e propria, tutto è per ora nelle mani del
commissario straordinario Innocenzo Cipolletta, nominato dall’ex
sindaco Ignazio Marino nel giugno
2015, quattro mesi dopo le polemiche dimissioni dell’intero consiglio
di
amministrazione
dell’Azienda che allora gestiva il
Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale e la Casa del
Jazz. Franco Bernabè e gli altri lasciarono l’incarico causa impossibilità di incontrare il sindaco
marziano e confrontarsi con lui
sul futuro dell’Azienda. Che ora è
orfana delle Scuderie del Quirinale, gioiello espositivo restaurato
da Gae Aulenti, che il Quirinale
diede in gestione al Comune di
Roma. Ad occuparsene sarà infatti
il Mibact, il ministero per i Beni
Culturali, dove casualmente ha
trovato collocazione l’ex direttore
generale di Palaexpo Mario De Simoni, in forza alla potente Ales,
braccio armato del Mibact per la
gestione dei musei. Resta le bellissima e grandissima scatola vuota di
via Nazionale, che fino all’8 gennaio 2017 ospiterà l’Esposizione
Quadriennale. Cosa succederà
dopo non è ben chiaro. In uno
scarno comunicato del 30 settembre scorso, l’assessore Luca Bergamo ha detto che diventerà parte
integrante del nascituro polo del
contemporaneo. Di più non è dato
sapere. Neanche visitando il suo
profilo Facebook.
Silenzio totale anche sull’Auditorium Parco della Musica, gestito
dalla Fondazione Musica per
Roma di cui il Comune fa parte
con Regione e Camera di Commercio. Il bilancio 2015, appro-
vato solo qualche mese fa, si è
chiuso con un rosso di 2,2 milioni,
contro i 285 mila euro di passivo
del 2014. Colpa del taglio dei trasferimenti pubblici, in particolare
quelli del Comune di Roma, passati nel 2015 appunto da 2,3 a 1,3
milioni, sottolinea l’amministratore delegato Josè Dosal Noriega.
Colpa del crollo delle sponsorizzazioni in un anno, sempre il 2015,
in cui l’Auditorium si è trovato praticamente senza vertici. Con l’allora amministratore delegato
Carlo Fuortes a dividersi tra Parco
della Musica e Teatro dell’Opera,
con l’incredibile pasticciaccio
combinato dall’ex sindaco Marino
che, troppo impegnato nei suoi
viaggi negli States, dimenticò di
firmare la delibera che avrebbe
consentito l’insediamento del
nuovo cda innescando un pazzesco inghippo burocratico amministrativo risolto solo tre mesi dopo.
Va detto comunque che la bigliettazione è aumentata, crescendo da
5,2 a 8,6 milioni di euro e con essa
i ricavi, passati da 16 a 18 milioni.
Risultati che da soli non sono bastati però a coprire il buco, l’assenza di programmazione e le
difficoltà a trovare sponsor. Ma
anche su questo argomento la
giunta Raggi per ora tace.
sabato 22 ottobre 2016 pagina 6
CRONACHE
IL CASO
MEDICI LEGALI TRA SCIENZA E GIUSTIZIA
Dna, quando il sangue mente
Un recente studio dell’Università La Sapienza ha dimostrato che l’impronta biologica di un individuo può trovarsi su un oggetto o su una persona che
non ha mai toccato perché è stata, volontariamente o involontariamente, trasferita da altri. E per un Bossetti condannato, ecco alcuni “errori” celebri
di Gabriella Rocco
L
e motivazioni della sentenza
emessa dai giudici della
Corte d’Assise che, il 28 settembre scorso, hanno condannato
all’ergastolo
Massimo Bossetti, sono chiare. L’omicidio
di Yara Gambirasio è «maturato in un
contesto di avances a sfondo sessuale, verosimilmente respinte dalla ragazza, in
grado di scatenare nell’imputato una reazione di violenza e sadismo di cui non
aveva mai dato prova ad allora». Mentre
per quanto riguarda l’affidabilità del Dna,
la Corte d’Assise respinge la contestazione
della difesa. Il profilo genetico nucleare di
Ignoto 1, che le indagini hanno stabilito
essere Massimo Bossetti, per i giudici «è
assolutamente affidabile» perché «caratterizzato per un elevato numero di marcatori Str e verificato mediante una pluralità
di analisi eseguite nel rispetto dei parametri elaborati dalla comunità scientifica internazionale».
Il Dna, dunque, è stato il protagonista
dello scontro tra accusa e difesa. Per il pm
Letizia Ruggeri il «Dna di Bossetti è perfetto e non contaminato. Non vi sono
spazi di discussione per quanto riguarda la
validità del lavoro scientifico svolto dal Ris
e dai consulenti». Gli avvocati del muratore di Mapello, Claudio Salvagni e Paolo
Camporini, sostengono invece che «c'è
solo un mezzo Dna contaminato» e che, come dichiarato
all'AdnKronos, la custodia e la
conservazione della traccia
biologica «sono il tallone
d'Achille» di un'indagine
«con troppe anomalie».
Prima di identificare Massimo
Bossetti sono stati prelevati
circa 18000 campioni genetici
nella provincia di Bergamo, per
una spesa di quasi 3 milioni di
soldi pubblici. Sono stati ben
spesi? Il Dna è davvero la prova
regina, in questo come in altri
casi? Come racconta la giallista
Val Mcdermid in “Anatomia del
crimine - Storie e segreti delle
scienze forensi” (Codice Edizioni), da due mesi in libreria,
negli anni Novanta investigatori di mezza Europa erano all'inseguimento di quello che fu
poi soprannominato il "Fantasma di Heilbronn", una serial
killer "apparentemente sovrumana", il cui Dna fu repertato in
diversi omicidi e rapine tra Austria, Francia e Germania. Solo nel 2009 si scoprì che
i tamponi di cotone usati per il prelievo del
Dna dalle scene del crimine, prodotti tutti
da una stessa ditta in cui erano impiegate
donne dell'Europa dell'Est, non erano conformi agli standard e quindi il Dna delle lavoratrici, che si era sparso per tutta Europa
veicolato da quei tamponi, combaciava con
quello fantasma. Il serial killer donna dunque non esisteva.
Autunno 2011: una donna viene brutalmente stuprata a Manchester. Il primo in-
Nel processso
per la morte
di Yara Gambirasio
Il Dna è stato
il protagonista:
prima
per individuare
Massimo Bossetti
e poi per
determinarne
la condanna,
anche se la difesa
del muratore di
Mapello ha sempre
sostenuto che fosse
contaminato
diziato è il giovanissimo Adam Scott, il cui
Dna viene rinvenuto sul corpo della vittima. Il ragazzo si difende dicendo che la
notte dell'aggressione era a centinaia di
chilometri di distanza. Viene comunque
arrestato. Solo dopo cinque mesi di carcere si scopre che è stato vittima di una
contaminazione tra campioni di Dna nel
laboratorio del LCG Forensic: mesi addietro a Scott era stato prelevato un campione di saliva, a seguito di una rissa.
Ebbene, i tecnici forensi avevano appoggiato il suo campione su un vassoio di pla-
stica che era stato poi riutilizzato per lo
stupro di Manchester.
Dicembre 2012: un senzatetto di nome
Lukis Anderson viene accusato dell'omicidio di Raveesh Kumra, multimilionario
della Silicon Valley, sulla base di prove del
Dna. Le sue tracce biologiche vengono
rinvenute sul cadavere. Per Anderson si
sarebbero aperte le porte del braccio della
morte. Ma - primo colpo di scena - il barbone ha un solido alibi: la notte dell'omicidio era ricoverato in stato comatoso in
un ospedale della città. Ancora, ed ecco il
secondo colpo di scena, il Dna di Anderson, come hanno dimostrato i suoi legali,
è finito sul corpo di Kumra trasportato inconsapevolmente da paramedici che
prima hanno assistito il senzatetto e poi
sono corsi, senza ripulirsi a fondo, sul
luogo del delitto, per tentare di rianimare
l’uomo ormai morente, lasciando su di lui
tracce di fluidi corporei di Anderson.
La vicenda di Anderson è stata riproposta nel mese di giugno dalla rivista
“Scientific American” in un articolo intitolato “When Dna implicates the Innocent”.
Se
ne
deduce
che,
involontariamente o a causa di una inadeguatezza del tecnico forense, i campioni biologici possono degradarsi,
contaminarsi, o trasferirsi. Su
quest'ultimo eventuale fattore
di errore, la discussione si focalizza sul concetto di "touch
Dna", ultima frontiera della
genetica forense che studia
piccole tracce di Dna estratte
ad esempio da cellule della
pelle lasciate su un oggetto
dopo che è stata toccato o casualmente maneggiato.
Uno studio dell’Università La
Sapienza, coordinato da Antonio Filippini e Carla Vecchiotti e pubblicato sulla
rivista internazionale di medicina forense - “Forensic
Science International: Genetics” - ha dimostrato invece
che questo tipo di traccia rilevata sulla scena di un crimine
non costituisce tassativamente
la firma genetica dell’assassino
o autore di altro reato. I ricercatori infatti hanno dimostrato
che
l’impronta
biologica di un individuo può
trovarsi su un oggetto o una persona che
non ha mai toccato, ma su cui è stata semplicemente “trasferita” da altri. Dobbiamo concludere che il test del Dna non
è così radicale e granitico come abbiamo
sempre pensato? No, come sostiene la
dottoressa Gillian Tully, Forensic Science
Regulator del Governo Britannico: «Il
Dna non mente. Rappresenta una prova
eccezionale e schiacciante, ma nel processo di analisi esiste anche una interazione umana. La probabilità di errore è
microscopica ma maggiore di zero».
anità
S
la
Lazio
del
NUMERO 65 ANNO II SABATO 22 OTTOBRE 2016
IN PRIMO PIANO
TERREMOTO
Liste d’attesa
infinite, meglio
passare al privato
Amatrice e Accumoli,
una stalla
per Natale (forse)
a pagina 8
a pagina 9
Il muro di gomma del governatore
I
mpenetrabile. Il muro di
gomma che blinda il governatore Zingaretti e i suoi più
stretti collaboratori è efficacissimo, dissuade chiunque. Alla
faccia della trasparenza sbandierata ad
ogni pie’ sospinto. Nessun altro presidente in tempi recenti era riuscito a garantirsi una situazione simile. I media
non lo sfiorano, non lo attaccano, non
lo criticano. Come se ci fosse un tacito
accordo, un silenzio-assenso. La magistratura lo tratta con i guanti bianchi, è
indagato e non lo sa nessuno, almeno
fino a che la Procura non chiede l’archiviazione del provvedimento: il gip
deve ancora decidere ma la trionfale
“assoluzione” fa il giro della capitale in
pochi minuti. Come testimone in tribunale (processo Mafia Capitale) si avvale della facoltà di non rispondere
(legittimo atteggiamento, per carità):
la stessa facoltà di non rispondere che
esercita quotidianamente in Regione.
Alla Pisana non riescono a incastrarlo
mai. Non interviene, non replica. Solo
dichiarazioni enfatiche a margine dei
continui, ripetuti tagli di nastri. Va
tutto bene, quanto sono bravo, come è
brava e bella la Giunta. Senza il minimo contradditorio, naturalmente.
Zingaretti sorride, inaugura e tace. In
perfetta solitudine e senza che nessuno
gli chieda conto. Ora la sua legislatura
è nella fase discendente, siamo quasi al
momento di tirare le somme. Il muro di
gomma impedisce un confronto, anche
a distanza. Zingaretti fa politica ma
non fa autocritica, quando c’è un pro-
blema il suo ufficio stampa emette un
comunicato grigio, asettico, sempre in
difesa, a ribaltare i termini della questione a prescindere. Qualche rivoluzione l’ha tentata, gli è andata
così-così. Le case della salute, gli ambulatori di prossimità, la fusione delle
Asl romane. Ora starà già pensando a
cosa farà da grande. Un altro mandato
da governatore? Il salto in Parlamento,
nel partito? Lo scopriremo da un comunicato.
Reporter
la
Sanità Lazio
CRONACHE
del
sabato 22 ottobre 2016 pagina 8
IN PRIMO PIANO DUE ANNI FA IL SOLENNE IMPEGNO DEL GOVERNATORE
Liste d’attesa infinite,
meglio passare al privato
Stando ai dati del Recup regionale per ben 104 tipi di appuntamenti si va oltre i 100 giorni, per 42
si superano i 200 giorni e per 34 si deborda oltre i 300 giorni (7 raggiungono la soglia di un anno)
di Giulio Terzi
L
e solite promesse di marinaio
che gli utenti, alla fine, non
portano mai all’incasso. Due
anni fa, più o meno di questi
tempi, il governatore Zingaretti finse di indignarsi di fronte ad uno
de i fenomeni dilaganti nella sanità laziale,
quello delle liste d’attesa. Una piaga che
nessuno è mai riuscito ad estirpare e che
crea un fortissimo squilibrio tra sanità
pubblica e sanità privata. A quell’epoca il
presidente, come cadendo dalle nuvole,
tuonò con la solita voce fintamente convinta che lo scempio doveva finire e annunciò «un’operazione di vastissima
portata mai nemmeno tentata nella Regione Lazio: per demolire la vergogna
delle liste di attesa, tara storica del sistema
sanitario regionale, mettiamo in campo
oltre 100 mila ulteriori prestazioni, che
devono essere eseguite entro un arco temporale di 3 mesi». Siamo ancora qui ad
aspettare la concretizzazione della promessa. Stando ai dati del Recup regionale
per ben 104 tipi di appuntamenti si va
oltre i 100 giorni, per 42 si superano i 200
giorni e per 34 si deborda oltre i 300
giorni (7 raggiungono la soglia di un
anno). Il disastro è fin troppo evidente,
e pensare che la Regione, nel decreto pubblicato il 21 giugno scorso, aveva riconosciuto che, «per ragioni di natura diversa,
la domanda espressa di prestazioni specialistiche ambulatoriali supera oggi la
potenzialità dell’offerta delle stesse prestazioni e che, quindi, viene inevitabil-
mente a crearsi una coda di pazienti che
attendono di essere serviti». E, dunque,
«occorre provvedere a potenziare la rete
dell’offerta laddove essa sia effettivamente inadeguata ai bisogni della popolazione». Ci prendono in giro? La
violazione di ogni logica sanitaria, di ogni
legge scritta o non scritta è evidente, è nei
numeri. Eppure la normativa c’è, e prevede dei tempi massimi, 30 giorni per le
visite ambulatoriali, sessanta per le prestazioni diagnostiche per immagini: ma
eco-colordoppler dei tronchi sovraaortici,
le risonanze magnetiche e le ecografie
dell'addome superiore sono ampiamente
fuori dai termini. Basterebbe allargare le
SERVIZI
Aria di rivolta nel Pontino
V
iene dalle amministrazioni di sinistra ancor più che
da quelle di destra la feroce, dura contestazione
nei confronti della Giunta Zingaretti, e la ventilata
chiusura dei punti di primo soccorso nel Pontino sta facendo da detonatore ad una protesta che potrebbe sfociare in aperta rivolta. Da Sezze a Gaeta, a Formia, da
Latina a Fondi , a Sabaudia, il coro è omogeneo. Manifestazioni cittadine, incontri dibattiti, prese di posizione da
parte di partiti politici, sindacati di categoria, associazioni
di cittadini. Il sistema sanitario pontino è al collasso, dicono tutti. E tutti chiedono il potenziamento di quelle strutture che la Regione intende chiudere. Come il Di Liegro di
Gaeta la cui chiusura finirebbe per congestionare ancor di
più il Dono Svizzero di Formia. L’atto di accusa è netto: vogliono favorire una sanità privata, non è possibile pensare
che gli utenti debbano spostarsi per decine di chilometri
per ricevere assistenza adeguata. E del resto anche il Go-
retti di Latina assomiglia sempre più ad un fort Apache. Di
particolare interesse l’incontro dibattito in programma a
Sezze il 29 ottobre, “Non spegnete le luci dell’Assistenza
Medica notturna. No alla chiusura della Guardia Medica.
No alla chiusura dei Punti di Primo Intervento”. “L’incontro, che fa parte di una serie di iniziative svolte dallo SMI
(sindacato medici italiani ) a livello nazionale – scrive l’organismo in una nota – denominate “Cento assemblee
Cento città”, ha l’obiettivo di informare e di sensibilizzare
il mondo politico, i medici, gli operatori del settore sociosanitario, le associazioni di volontariato, la scuola e tutti i
cittadini, sui rischi di una riduzione dell’attività medica
svolta nelle fasce orarie notturne, così come di recente proposto per la Continuità Assistenziale in sede di rinnovo
contrattuale della Medicina Generale, ed in base a quanto
già stabilito dal Decreto Ministeriale DM 70/2015 in merito alla disattivazione dei PPI»,
agende del Recup, basterebbe coinvolgere
la sanità privata convenzionata. Ma pare
che in Regione la cosa interessi a pochi. E
allora agli utenti non resta che arrendersi,
o emigrare verso alcune strutture dove
con il costo del ticket e senza aspettare
quegli esami si possono fare. Ma si può
andare avanti così?
CRONACHE
sabato 22 ottobre 2016 pagina 9
IN PRIMO PIANO
la
Sanità Lazio
del
L’emergenza nelle zone del Reatino colpite comprende
anche la sanità veterinaria
Sisma, una stalla
per Natale (forse)
La Regione Lazio emana un bando in tempi record per aggiudicare la gara della fornitura degli alloggiamenti
per ovini e bovini. Amatrice e Accumoli si doteranno di ricoveri “temporanei” per animali da pascolo
per il periodo invernale. Saranno pronti entro fine anno. Un allevatore: “Non potevano pensarci prima?”
di Stefania Pascucci
D
opo il sisma del 24
agosto scorso nelle
zone del Lazio, in
particolare
ad
Amatrice e Accumoli, la ricostruzione sta avvenendo non certo a tempi record.
A parte i prefabbricati scolastici,
che hanno avuto priorità su tutto,
la questione abitativa è aperta,
così come quella relativa agli allevatori ed ai loro animali, di
stretta competenza della Regione
Lazio. Il bestiame si trova ancora
in mezzo alla strada. Il terremoto
non solo ha distrutto vite umane,
case, attività imprenditoriali, ma
ha anche tolto il “tetto” agli animali da pascolo. La maggior
parte delle mandrie sono allevate
allo stato semibrado: d’estate in
altura, autunno a valle. Un’economia di tutto rispetto per quelle
zone rimaste nel tempo anche
fondamentalmente agricole. Tant’è che la sede della Zootecnia
del Lazio è stata istituita a Rieti
già dalla fine degli anni Sessanta,
prima delle altre province. Ma è
solo in questi giorni che l’Ente
regionale di via Cristoforo Colombo si è finalmente ricordato
che gli allevatori, soprattutto i
piccoli (e sono tanti), sono disperati per mancanza di un ricovero
per gli ovini e i bovini. E, proprio
oltre la metà di ottobre, ha emanato “un provvedimento per sostenere la ripresa economica del
sistema produttivo delle zone
colpite dal sisma del 24 agosto
scorso”. Un bando “per evitare la
perdita degli animali che si trovano attualmente presso le
aziende locali e versano in gravi
condizioni”. La Regione, quindi,
intende procedere con l’acquisto
di ricoveri temporanei per bovini
ed ovo-caprini, si tratta in parti-
colare delle cosiddette “stalle
tunnel”. Per il Lazio è previsto
uno stanziamento per un importo
di circa 3,5 milioni di euro. La
gara si svolge per via telematica
e scade il prossimo 2 novembre.
Tredici giorni in tutto per trovare
qualcuno che possa fornire il materiale per costruire “temporaneamente”
delle
stalle.
Selezionarlo in tempi più che celeri, passarlo sotto la lente d’ingrandimento dell’Anticorruzione
(perché se c’è la deroga a proce-
dere d’urgenza con le gare d’appalto, non c’è però quella che
evita i controlli dei requisiti e
delle certificazioni antimafia)
sarà un miracolo.
Dopo aver individuato i vari aggiudicatari (sono più lotti di
gara), operatori del settore , dovranno poi passare 30 giorni per
la consegna delle stalle. A occhio
e croce, visto che parliamo di burocrazia italiana, potremmo solo
auspicare (e quindi non prevedere) che i “poveri” animali da
pascolo possano trovare un riparo
entro Natale. Altro aspetto del
bando: l’informazione. I piccoli
allevatori non sarebbero stati informati quasi su nulla su come e
quando i loro animali potranno
ottenere un “tetto” e messi in
salvo,viste già le precarie condizioni in cui oggi sono costretti a
vivere a causa della stagione
fredda. Perché la Regione Lazio
ha aspettato due mesi dopo il disastro geologico che ha colpito il
Reatino per mettere a gara i ricoveri per ovini e bovini? Avrebbe
potuto e dovuto farlo dopo due
settimane. E invece l’amministrazione regionale del Lazio, per
questa vicenda, è andata a rallenty, a velocità ridotta rispetto
alla realtà. Giuseppe Volpetti,
piccolo allevatore di una mandria
di una decina di capi ad Accumoli, non sa spiegarsi della poca
attenzione della Regione nei confronti della loro categoria. «Non
siamo mai stati aiutati da nessuna
istituzione, anche se la nostra
stalla ad è rimasta lesionata dal
terremoto e verificata dopo», ammette dispiaciuto Volpetti , oltretutto «Non abbiamo avuto
neppure il fieno per i nostri bovini, né aiuti di altro genere. Non
sappiamo del bando delle stalle,
ma, è certo: potevano pensarci
prima».
SANITÀ&RICERCA/I RISULTATI DI UNO STUDIO CONDOTTO NEI LABORATORI DELLA FONDAZIONE SANTA LUCIA IRCCS DI ROMA
Sclerosi multipla, depressione legata al danno cerebrale?
di Marco De Leo
L
a sclerosi multipla (SM) è una malattia del
sistema nervoso centrale caratterizzata da
una demielinizzazione delle fibre nervose
che rende difficile la comunicazione tra cervello
e periferia. Oltre la presenza di sintomi neurologici, fisici e cognitivi, circa il 50% delle persone
affette da SM presenta una sintomatologia depressiva. La diagnosi di questo disturbo è spesso
ostacolata dalla presenza di più sintomi quali
stanchezza, rallentamento fisico, cognitivo e disturbi del sonno che potrebbero confondere il
quadro clinico già abbastanza complesso. Obiettivo di uno studio condotto nei laboratori di ricerca della Fondazione S.Lucia Irccs di Roma è
stato quello di indagare la prevalenza della patologia depressiva in un’ampia popolazione di
persone affette da SM e di studiare le possibili
correlazioni tra la sintomatologia oggetto di studio e le variabili demografiche e cliniche dei pazienti.
Sono stati arruolati 1011 pazienti che afferivano
a più centri specializzati nella diagnosi e cura
della SM. Sono stati inclusi nello studio coloro i
quali presentavano un decorso stabile di malattia, senza fenomeni neurologici di recidiva o di
peggioramento nei tre mesi precedenti la valutazione. Per la misurazione delle caratteristiche
sintomatologiche della depressione è stata utilizzata la scala “Beck Depression Inventory II (BDI
II)”, costituita da 21-item e considerata dall’American Academy of Neurology un ottimo strumento di valutazione per le sue caratteristiche di
validità e di specificità. Un punteggio tra 14 e 19
è indicativo di una sintomatologia depressiva
lieve mentre punteggi che vanno da 20 a 29 indicano un livello moderato-grave, e da 30 a 63
un quadro molto grave.
I risultati hanno dimostrato che il 66% dei pazienti ha punteggi sotto il livello critico indicativo
di depressione, mentre il 34% presenta un quadro clinico depressivo. Di questa percentuale
circa la metà (46%) si inserisce in un range che
indica depressione lieve, il 36% rientra nella categoria moderata-grave e solo il 9% presenta un
quadro sintomatologico grave. Inoltre è emerso
che i fattori maggiormente correlati ai sintomi depressivi sono l’età (maggiore era l’età dei pazienti
maggiore era la presenza di sintomi depressivi),
il decorso di malattia (la forma secondariamente
progressiva era altamente correlata ai punteggi
del BDI-II), il livello di disabilità e la durata di malattia. Non sono emerse invece differenze tra ma-
schi e femmine. Uno dei limiti dello studio è
stato la mancanza di un indagine specifica di
eventuali deficit cognitivi che potrebbero avere
inficiato i punteggi alla scala “BDI II ".
Questi risultati potrebbero indicare come il quadro depressivo possa considerarsi conseguenza
del danno cerebrale piuttosto che come conseguenza della disabilità di per sé. Infatti nei pazienti SM, il grado di disabilità è determinato da
una combinazione di lesioni a carico del midollo
cerebrale e spinale che sono generalmente più
alte nei pazienti con un decorso di malattia secondariamente progressivo. Questo studio, a nostra conoscenza, è quello effettuato sulla più
ampia popolazione riportato in letteratura, e sottolinea l’importanza di valutare la presenza dei
sintomi depressivi nelle persone con SM nella
pratica clinica.
la
Sanità Lazio
MAPPA DEL POTERE
del
IL BORSINO DEI DIRETTORI GENERALI
La complicata sanità dei facente funzione
Asl Viterbo
crea solo problemi
Direttore generale
DANIELA DONETTI
a complicata sanità governata dai "facente funzione" crea più problemi di quanti
Antonio Bray
ne risolva, ma al governatore Zingaretti evidentemente va bene così. Che poi il si- Direttore sanitario
stema intero ne soffra e l'utente vada a fondo sono effetti collaterali. Ma troppe pol- Direttore Amministrativo Maria Luisa Verardi
L
trone in sospeso creano nervosismi e una pericola situazione di stallo. Nel Pontino, in
Ciociaria, in alcune grosse aziende ospedaliere capitoline. E' un problema di equilibri politici
e di potere per la cabina di regia, null'altro.
sabato 22 ottobre 2016 pagina 10
Asl Rieti
Direttore Generale
Laura Figorilli
Direttore sanitario
Marilina Colombo
Direttore Amministrativo Manuel Festuccia
IL BORSINO
Quintavalle - Asl Roma 4 - voto 6
Grigio, la ruotine senza scosse gli assicura una tranquillità di rapporto con i sindacati e con buona
parte dei comuni, soprattutto quelli della costa. Cova sotto la cenere la rivolta degli amministratori
dei comuni più a Nord
Casati - Asl Latina - voto 4
Sul territorio i problemi ci sono e si incancreniscono. Casati è uomo del Governatore, non si tocca.
Ma i sindaci premono per la chiusura del Punti di Pronto Intervento, senza i quali il Pontino è terra povera dal punto di vista sanitario
Caroli - Sant’Andrea - voto 5
Se il commissario e il direttore sanitario si sentono in dovere di uscire allo scoperto con una lettera di
autodifesa pubblica significa che i problemi al Sant’Andrea ci sono. Con i camici bianchi. Ma in direzione negano tutto
Figurilli - Asl Rieti - voto 6
Poco da segnalare, la Asl funziona , il dopo terremoto si è stabilizzato. Si allarga la sanità privata, ma
è quella alleata con Zingaretti
Donetti - Asl Viterbo - voto 5/6
Ci sono un paio di criticità sul territorio, riguardano la sanità privata. La Asl gira al largo da quei problemi, che si vanno sclerotizzando
Talese - Asl Roma 1 - voto 6
Stallo un po' dovunque, qualche contestazione legata all'utilizzo delle strutture sul territorio
Macchitella - Asl Frosinone - voto 4
QIndifendibile. Ma il suo catenaccio politico-amministrativo-sanitario serve alla Regione. I nomi del
direttore sanitario e di quello amministrativo? Nel sito della Asl (unico caso nella Regione) non compaiono
Grassi - Asl Roma 2 - Voto 6
Ha fatto un veramente un gran lavoro con la fusione. Lasciandosi dietro il consueto strascico di polemiche. Alla Pisana il suo piano aziendale è stato preso bene. L'opposizione strilla per i doppi incarichi
assegnati. Ombre sul suo futuro
De Salazar - Asl Roma 5 - voto 7
Abile, manager consumato, smorza i contrasti e amministra il territorio. Sta sempre defilato attento
a non commettere errori. E questo è apprezzato dal territorio. I predecessori avevano fatto disastri
"pilotati" dalla cabina di regia
Legato - Asl Roma 3 - voto 4
Imperturbabile. Invisibile. Non è un caso che in quella Asl ci sia sempre stato un turn-over di dirigenti.
Le criticità stanno ad aspettare
D'Alba - San Camillo - nc
AAncora non classificato. Ha cambiato direttore sanitario, come primo atto. Vale il discorso della settimana scorsa: prende possesso della poltrona al San Camillo nel momento peggiore. Se rimetterà
le cose a posto sarà un eroe, se fallirà avrà la comprensione di tutti
Corradi - Ares 118 - voto 5
La baracca scricchiola, lo stallo non può andare avanti all’infinito. Ci sono tante rimostranze e tanti
problemi. Lei resta chiusa nel bunker
Branca - Spallanzani - nc
Troppo presto per valutare, ha in mano una macchina fuoriserie, può farla correre o lasciarla ai box.
Un po’ di esperienza l’ha fatta, ora ha l’occasione di metterla in pratica
Coiro - San Giovanni Addolorata - voto 7
La macchina della sua azienda ospedaliera procede con pochi strappi. Nel medio termine la sua capacità di amministrare paga. I nemici non mancano. Ma li tiene a distanza
Asl Frosinone
u
Commissario straordinario Luigi Macchitella
Direttore sanitario
Claudia Lucidi ff
Direttore Amministrativo Vincenzo Brusca ff
LEGENDA
Commissario
Facente funzione
A rischio?
Vacante
In uscita a
Asl Latina
Commissario straordinario Giorgio Casati
Direttore sanitario
Luciano Cifaldi
Direttore Amministrativo Bruno Riccardi
Asl Roma 1
Commissario straordinario Angelo Tanese
Direttore sanitario
Mauro Goletti
Direttore Amministrativo Cristina Matranga
Asl Roma 2
Asl Roma 3
u
Commissario straordinario FLORI DEGRASSI
Direttore sanitario
Marina Cerimele
Direttore Amministrativo Silvia Cavalli
Commissario straordinario Giuseppe Legato
Maria Grazia Budroni
Direttore sanitario
Direttore Amministrativo Paolo Farfusola
Asl Roma 4
CIVITAVECCHIA
Direttore Generale
Giuseppe Quintavalle
Direttore sanitario
Francesco Quagliariello
Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea
Asl Roma 5
Asl Roma 6
CASTELLI, ANZIO, NETTUNO
Direttore Generale
NARCISO MOSTARDA
Direttore sanitario
Mario Ronchetti ff
Direttore Amministrativo Francesca Merli
San Giovanni Addolorata
San Camillo Forlanini
Direttore Generale
ILDE COIRO
Direttore sanitario
Stefano Pompili
Direttore Amministrativo Cristiano Camponi
Direttore Generale
Fabrizio D’Alba
Direttore sanitario
Daniela Orazi ff
Direttore Amministrativo Francesca Milito
Sant’Andrea
Policlinico Universitario Umberto I
Commissario straordinario GIUSEPPE CAROLI
Direttore sanitario
Lorenzo Sommella
Direttore Amministrativo Paola Longo
Direttore Generale
Domenico Alessio
Direttore sanitario
Pasquale Marini ff
Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli
Spallanzani
Ifo
Direttore Generale
Marta Branca
Direttore sanitario
Andrea Antinori ff
Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo
Direttore Generale
Guglielmo di Balsamo ff
Direttore sanitario
Ester Forastiere ff
Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo
Ares 118
u
TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACO
Direttore Generale
Vitaliano De Salazar
Direttore sanitario
Domenico Bracco
Direttore Amministrativo Francesco Malatesta
AZIENDE OSPEDALIERE
Direttore Generale
MARIA PAOLA CORRADI
Domenico Antonio Ientile
Direttore sanitario
Direttore Amministrativo Gianfranco Ventura ff
sabato 22 ottobre 2016 pagina 11
ECONOMIA
DIETRO I FATTI
Nuova Fiera di Roma,
quel salvataggio fa discutere
di Cornelius
I
n zona Cesarini, ma la decisione è
stata presa. Il Comune salverà la
partecipata Fiera di Roma versando
nelle casse di Unicredit ben 70 milioni di euro. E che non si venga a
dire che la Giunta Raggi quando serve non
sa giocare in fretta. Investimenti SPA, la società di Nuova Fiera, in cui il Campidoglio
è socio di maggioranza ( 21% come amministrazione e 58% come Camera di Commercio) è quel contenitore finanziario che
avrebbe dovuto rilanciare la nuova area fieristica (e non lo ha saputo fare) e che ha
gestito molto male la riqualificazione della
vecchia Fiera di via dell'Arcadia, di fronte
al Palazzo della Regione. In realtà la mega
struttura collocata tra la Roma Fiumicino e
la Portuense ha accumulato un debito milionario poiché gestita sostanzialmente da
emissari della della politica e non da esperti
del settore. Come troppo spesso accade in
Italia e a Roma in particolare. Infatti dopo
oltre dieci anni dalla sua realizzazione
Nuova Fiera si trova ad avere milioni di
metri cubi di strutture solo parzialmente
utilizzate ma senza quella qualifica di internazionalità che l'avrebbe messa in competizione con altre fiere importanti, come
Milano e Colonia tanto per fare qualche
nome. Oggi in cabina di regia c'è un manager che viene dal settore fieristico. Vedremo
se sarà in grado di rilanciare la struttura per
come merita. Dall'altra parte sul fronte
della vecchia fiera la nuova amministra-
zione ha ridotto la speculazione edilizia
prevista sull'area di via dell'Arcadia. La
giunta ha ridotto di più di un terzo la cubatura edificabile, riducendo di oltre 40 mila
metri cubi i previsti 90 mila edificabili. Di
fronte a queste decisione il mondo dell'imprenditoria, da Confindustria in giù, ha
storto il naso. Ma il comune si difende sostenendo che il salvataggio era l'unica solu-
LE MANIE ASTROLOGICHE
di Patrizia Tamiozzo Villa
con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali,
dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente
(27 ottobre - 3 novembre 2016)
IL SEGNO DELLA SETTIMANA
♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)
E’ iniziata la stagione del vostro compleanno; le stelle
sono disposte a proteggervi, a condizione che non vi
facciate condizionare dal nervosismo e dalla voglia di
strafare; avete Venere favorevole e anche il Sole è nel
vostro segno: il 26 e il 27 sono giornate particolarmente
favorevoli per fissare incontri di lavoro e fare nuove amicizie. Salute in netta ripresa.
♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)
In questo periodo, in cui c’è il Sole in Scorpione, se
avete occasione di instaurare un rapporto di lavoro con
qualcuno di questo segno, sarete ampiamente soddisfatti: questo vale anche per i rapporti con Leone e Sagittario. Con Venere in Sagittario tutto va per il meglio,
anche l’amore. Marte in Capricorno, però, vi rende irritabili e troppo suscettibili: sappiate controllarvi.
♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio)
Marte e Plutone, congiunti, fanno prevedere conquiste
sul piano scientifico; comunque sul lavoro non bisogna
essere troppo pignoli, ma occuparsi dell’essenziale e
zione possibile per non gettare alle ortiche
milioni di euro di infrastrutture che già esistono sul territorio. E che con una buona
gestione possono produrre profitto. Poiché
una parte cospicua di quei 70 milioni finirà
dentro Camera di Commercio occorrerà
verificare se anche questa struttura sarà in
grado di funzionare davvero svincolata
dalle vecchie logiche politiche che hanno
portato a tale disastro. Uomini giusti al
posto giusto. Un altra prova non facile per
la nuova amministrazione a 5 stelle. Si noti
bene, di tutto questo si parla poco e male
sui media. Si registra un violento attacco
del presidente della Regione Zingaretti, chi
ha concorso al fallimento di una operazione
che doveva portare lustro a Roma opportunamente tace.
♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto)
♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)
E’ previsto un periodo di impegni lavorativi e professionali più intensi del solito. Venere in Sagittario protegge i
vostri sentimenti e favorisce il consolidarsi delle relazioni
sentimentali. Tutti i rapporti sentimentali saranno influenzati da Venere e non risentirete troppo della contrarietà
del Sole e di Mercurio sfavorevoli nello Scorpione.
Marte in Capricorno, congiunto al vostro Sole, vi aiuta a
superare ogni ostacolo che incontrate nella vostra
strada; vi sentite pieni di energie, ma evitate di esporvi
a critiche nel settore lavorativo e fidate sull’aiuto di Marte,
anche per quanto riguarda la salute; a tavola evitate ogni
eccesso e vedrete aumentare il tono del vostro fisico.
Concedetevi qualche momento di relax e dedicatevi con
maggior cura alla famiglia e in particolare ai vostri figli.
far volare in alto il vostro ingegno e la vostra creatività.
Sole in Scorpione e Mercurio sono negativi: guardatevi ♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)
dalla golosità a tavola.
Venere passa in Sagittario e vi è contraria; avrete problemi nel lavoro e nei rapporti famigliari, soprattutto con
♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)
i vostri figli: potrete superare tutto, con l’aiuto di Mercurio,
La salute è in netta ripresa, per via di Giove positivo dal favorevole in sestile dallo Scorpione, che vi potrà consisegno della Bilancia; situazione generale molto favore- gliare qualche buona iniziativa in campo economico; la
vole, con svolte positive nella vostra esistenza, anche salute può migliorare se adotterete qualche buona dieta
grazie all’apporto significativo di un Mercurio sfavore- disintossicante.
vole, ma condizionato dalla posizione favorevole di
Giove. Saturno è in opposizione dal Sagittario e può ♎ Bilancia (23 Settembre - 22 Ottobre)
farvi cedere alla tentazione di avventure pericolose per Marte è sfavorevole in Capricorno, ma Giove vi è pienamente favorevole; Marte comunque vi rende intrail mantenimento di rapporti sentimentali consolidati.
prendenti, ma dovete sempre essere attenti e riflessivi;
♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)
anche una bella Venere in Sagittario può aiutarvi a suCon Mercurio positivo dal 27 potete programmare qual- perare ogni ostacolo nel lavoro e in campo affettivo.
che bel viaggio, anche all’estero; Mercurio e il Sole possono procurarvi ottime possibilità di nuovi e positivi ♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)
incontri. La Luna, anch’essa positiva, può aiutarvi nel Il lavoro è in netto progresso, favorito da Saturno e Velavoro e nella vostra sfera sociale; anche Mercurio fa- nere in Sagittario. Saturno vi sorveglia con molta attenvorisce le probabilità di successo. Marte, in opposizione, zione affinché non commettiate errori. Venere si è
vi invita alla prudenza nella guida e a non alimentare spostata nel vostro segno e vi aiuta in tutte le attività sencontrasti con colleghi e superiori nell’ambiente di lavoro. timentali e favorisce nuovi incontri fortunati.
♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio)
Con Giove amico non siate impazienti nelle scelte e frettolosi nelle azioni; meditate a lungo anche perché Venere, favorevole in Sagittario, fa sestile al vostro segno
e vi è amica; anche l’Amore è destinato a rafforzarsi; Venere favorisce nuove avventure, ma fate attenzione a
non pregiudicare il certo per l’incerto; Venere è comunque positiva in Sagittario e vi consiglia di seguire di più i
figli nello studio e nelle loro attività extrascolastiche.
♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)
Avete Venere in Sagittario che, mentre non vi è amica
sul piano affettivo, vi aiuta nella sfera lavorativa. Luna e
Mercurio nello Scorpione vi favoriscono nella professione, offrendovi possibilità di successo in campo sociale, dove potranno essere esaltate le qualità del vostro
carattere. Favoriti viaggi: Mercurio, favorevole, vi prospetta possibilità di guadagno. Ottime intuizioni nel lavoro, con Mercurio in trigono nello Scorpione e con
l’aiuto di Marte, in sestile nel segno del Capricorno
sabato 22 ottobre 2016 pagina 12
CRONACHE
APPUNTAMENTI AL MUSEO MAXXI DI ROMA SABATO 29 OTTOBRE
Viaggio nel mondo di Shaolin,
non solo arti marziali
Nella futuristica sede espositiva progettata dall’architetto Zaha Hadid una giornata dedicata
a questa millenaria cultura orientale dove disciplina fisica, medicina, alimentazione e ricerca
dell’equilibrio tra il corpo e la mente si fondono con un unico obiettivo: il benessere della persona
di Marco De Leo
zione, mente e riposo, i sette sentimenti e i
sei sensi secondo la filosofia Buddhista, la
malattia, le interazioni fra emozioni e organi
interni, la concezione del nostro corpo
come un piccolo universo in equilibrio con
i cinque elementi, la nozione di energia positiva e negativa e molto altro ancora.
Determinante sarà, nell’organizzazione
della giornata, il contributo dell’associazione “Shaolin Quan Fa” fondata dal Maestro Shi Yan Hui, monaco guerriero di 34ma
generazione dal 2008 in Italia come unico
rappresentante ufficiale del tempio Shaolin.
L’associazione è particolarmente attiva nella
divulgazione e condivisione della cultura
Shaolin, dichiarata nel 2010 dall’UNESCO
Patrimonio Immateriale dell’Umanità e che
integra i principi della Medicina Tradizionale Cinese (Yi), la Meditazione Chan
(Zen) e la pratica delle arti marziali (Kung
Fu).
Sempre grazie alla collaborazione con la
Fondazione Santa Lucia IRCCS, alla giornata di sabato 29 seguiranno altre giornate
di studio e di approfondimento in programma il 5, il 12 e il 19 novembre prossimi,
sempre presso lo Spazio D del MAXXI: al
centro degli incontri saranno i seminari di
Qi Gong e Yi Jin Jing. Insomma, tutti appuntamenti da non disertare per conoscere
più a fondo la cultura Shaolin.
S
abato 29 ottobre, a partire dalle
11, sarà possibile godere di
un’interessante occasione di conoscenza e confronto con la cultura
Shaolin,
millenaria
tradizionale orientale, in un contesto decisamente futuristico come lo Spazio D del
Museo MAXXI a Roma, che fu progettato
dalla pluripremiata architetta Zaha Hadid.
Si tratta davvero di un’opportunità irrinunciabile per approfondire non soltanto argomenti relativi alle arti marziali Shaolin
(Kung Fu), note in tutto il mondo e di cui
al termine dell’evento ci sarà una breve dimostrazione, ma soprattutto temi come
l’energia (Qi), i meridiani, le tecniche di Qi
Gong e la meditazione Chan (Zen), spesso
veicolati in occidente da coloro i quali non
ne conoscono profondamente i contenuti.
Per questo, a sottolineare il rigore e il livello
del dibattito scientifico, interverranno
esperti e specialisti “occidentali” come il
professor Carlo Caltagirone, direttore scientifico della Fondazione Santa Lucia Irccs, e
il professor Vincenzo Saraceni, membro del
Comitato Etico della Fondazione e docente
ordinario di Fisiatria presso l’Università di
Roma La Sapienza.
Durante l’evento sarà presentato il Corso di
Medicina Tradizionale Cinese (Yi) che si
terrà a partire dal prossimo gennaio presso
la Fondazione Santa Lucia. Si articolerà in
lezioni teoriche e pratiche che inizieranno i
partecipanti a concetti come il “Jing”, il “Qi”,
lo “Shen” il rapporto olistico fra corpo,
mente e società, l’equilibrio fra alimenta-
Shaolin, Medicina Tradizionale Cinese
Sabato 29 ottobre 2016, h 11 - 13,30
Museo MAXXI, Spazio D
Via Guido Reni 4/A, Roma
Ingresso gratuito
fino a esaurimento posti
LA RECENSIONE
“Morbidone e le sigarette dei tedeschi”
tra storia e memoria
U
n viaggio nel tempo, nel passato e soprattutto
nella storia. Un tufo nella memoria, lo definisce Antonio Parisella nella prefazione. Ecco i
presupposti del volume di Anna Spoltore, “Morbidone
e le sigarette dei tedeschi - La storia con la “s” minuscola”, (Armando Editore, Roma 2016), presentato a
Roma al Museo della Liberazione.
In una società sempre più proiettata verso il futuro,
tecnologica, ferita da tante e troppe guerre anche recenti, ci si è quasi dimenticati del tutto di una guerra
e di quella Resistenza di cui ormai non si parla più.
Spesso nemmeno sui libri di scuola.
Si sente la mancanza di quei vecchi, i nonni che la
guerra l'hanno vissuta, alcuni l'hanno combattuta;
c'è chi, tra loro, ha avuto la possibilità di raccontarla,
magari ai nipoti. "Ricordi raccontati con riferimenti
storici ben precisi perché intensamente vissuti".
Nel libro Spoltore descrive i ricordi di infanzia di Virginio durante la Seconda Guerra Mondiale, di
quando riusciva a farla franca ingannando i tedeschi.
Ricordi di esperienze clandestine, cercando di aiutare i prigionieri alleati fuggiti nei campi, sperimentando la solidarietà e l'ospitalità di contadini, o
contadine, che aiutavano chi era in difficoltà.
Grazie quindi alla memoria di un testimone del conflitto mondiale, all'epoca bambino, è stato possibile
ricercare documenti storici in alcune aree dell'Italia
Centrale, vicino Subiaco. Appare il ricordo di espe-
rienze di lavoro domestico, minorile e mestieri scomparsi, e la solidarietà nascosta delle popolazioni,
manifestata con gli aiuti ai Partigiani e all’Esercito
di Liberazione e le coraggiose, audaci e beffarde relazioni con l’esercito di occupazione.
Non è retorica, ma il tentativo di tenere vivo nel presente, il ricordo di eventi, relazioni, comportamenti
e anche di quella speranza di guardare - anche allora
- al futuro per cercare di costruire qualcosa.
Il libro di Anna Spoltore, racconta la storia in maniera fresca, utile a mantenere quel ponte con il passato che aiuta a vivere nel presente e a proiettarci
verso il futuro, senza correre troppo.
F.V.
sabato 22 ottobre 2016 pagina 13
REGIONE
SCELTI PER VOI I CONSIGLI DELL’ENOTECA ARCIONI
Arista, costoletta, lombo…
Tutto il buono della carne di maiale
Arrosto, al forno, alla brace, al ragù, in insaccato: davvero non c’è limite alla sua versatilità.
Ecco come abbinare ogni piatto al vino giusto
di Francesco Vitale
S
oprattutto grazie alle nuove
tecniche di allevamento e ad
una maggiore attenzione alle
tematiche dell’alimentazione,
oggi la carne di maiale viene
annoverata a tutti gli effetti tra le carni
bianche, dunque con apporto di grassi
assai ridotto rispetto al passato e adatta
ad essere consumata da tutti.
Si presenta di color rosa chiaro, con il
grasso candido, e deve essere mangiata
ben cotta. Spesso viene aromatizzata
con cipolla, aglio, rosmarino, alloro,
semi di finocchio, pepe ed altri profumi
che ne esaltano il sapore. La scelta di un
buon vino contribuisce indubbiamente
a renderla ancora più appetitosa.
Una preparazione diffusissima in tutta
Italia è la salsiccia, fatta con carne e
grasso di maiale macinati, insaporita con
varie spezie a seconda delle regioni: al
Sud si usa molto il peperoncino, che
conferisce a questo insaccato il caratteristico colore rosso, mentre al Centronord si usa di più la salsiccia bianca,
insaporita con aglio o pepe nero.
Con i prosciutti di maiale, le costolette,
GUTTURNIO CASTELLO
DI LUZZANO FUGAZZA
Il Gutturnio è il vino più antico e famoso
dei Colli Piacentini. Il nome Gutturnio
deriva da una tazza d’argento di origine
romana - il “Gutturnium”- trovata nel
fiume Po agli inizi del 1800. E’ stato tra
i primi vini d’Italia ad ottenere la D.O.C.
(era il 1967), ma già nel 1941 era considerato vino pregiato, un omaggio agli
antichi vignaioli di Luzzano. Nell’assegnazione in terzeria dei vigneti fino agli
anni ’60, i nostri contadini riuscivano
sempre ad “accaparrarsi” i vigneti migliori grazie alla loro grande esperienza.
Uvaggio di Barbera 60% e Bonarda
40%. Vigneti di raccolta: alt. 270 mt.
Le uve, raccolte a mano, dopo la
pigia-diraspatura restano a fermentare sulle bucce fino a totale esaurimento degli zuccheri. Dopo la
fermentazione malolattica, il vino è
posto in piccole botti di rovere francese, dove matura per oltre un
anno. Dopo l’imbottigliamento si
affina per almeno 6 mesi in bottiglia. Viene prodotto solo nelle annate migliori.
Vino di grande eleganza e perfetta
armonia ha un colore granato intenso e un profumo elegante e
complesso in cui si fondono leggere note boisé e quelle vinose tipiche dell’uvaggio. In bocca è
pieno e morbido con tannini che
dolcemente accompagnano tutta
la degustazione.
MATRIMONI DI SAPORE
SALUMI
Tagliere con salame culatello e lonza
LAMBRUSCO MARCHESE MANODORI
Prosciutto
ORVIETO LA CARRAIA
Porchetta
SHIRAZ CASALE DEL GIGLIO
SECONDI PIATTI
Fegatelli
CESANESE HERNICUS
Guance di maiale
MONTEFALCO ANTONELLI
i filetti e il fegato, (che avvolto nella sua rete è particolarmente gustoso), la
gamba, il lombo o la pancetta (molto saporita) si
preferisce la cottura arrosto. Per la cottura alla griglia, si preferiscono le
braciole di lombo, le
costolette (più economiche ma saporitissime) e le salsicce.
La spalla, il collo e il
petto sono indicati
per ragù. Perché la
carne di maiale rimanga tenera durante a cottura,
spesso viene marinata e tenuta per
circa 3-4-ore in frigorifero; toglietela dal
frigorifero 20-30 minuti prima di cuocerla, affinché arrivi
sui fornelli a temperatura ambiente.
La coscia del maiale,
ottima alla griglia,
oltre ad essere una
delle parti più pre-
Braciole
PRIMITIVO DI MANDURIA SAN MARZANO
Arrosto
BARBERA SORDO – PINOT NERO KALTERN
Stinco
VERTIGO LIVIO FELLUGA
Zampone
GUTTURNIO CASTELLO DI LUZZANO
FUGAZZA
Cotechino
BONARDA MONSUPELLO
giate dell’animale, ricca in proteine muscolari facilmente assimilabili, è anche una delle
più magre, insieme alla lonza
e al filetto.
Le parti anteriori del maiale
vanno cucinate più lungo affinché diventino tenere; esse
contengono molte proteine, quelle che formano il collagene, che
fa parte della pelle,
delle ossa, dei tendini;
proteine di scarso valore (povere in aminoacidi essenziali), che
diventano gelatina e
rendono più difficile la
digestione. Inoltre, per
ridurre il consumo di
grassi, è bene eliminare
il grasso visibile sulla
carne prima di cucinarla, avendola preventivamente tenuta in
frigorifero (il grasso a
basse temperature solidifica e si toglie più facilmente), e sgrassare
le preparazioni durante
e dopo la cottura.
SHIRAZ
CASALE DEL GIGLIO
Lo Shiraz (o Syrah) è un vitigno di origine orientale, che proviene dall’antica Persia. Si è affermato in Francia
principalmente nella Valle del Rodano,
dove concorre, insieme ad altri vitigni,
alla produzione di vini celebri come l’Hermitage e lo Châteauneuf-du Pape.
A partire dall’inizio del secolo scorso
questo vitigno ha avuto diffusione in
alcune parti dell’Australia, come ad
esempio la Hunter River Valley, presso
Sidney. Grazie al progetto “Casale del
Giglio” è stato introdotto per la prima
volta in provincia di Latina nel 1985.
Macerazione a freddo per due giorni a
circa 10° C. per favorire una maggior
estrazione sia degli aromi tipici del vitigno, sia del colore.
Vinificazione in rosso con periodiche
follature (2–3 al giorno) per garantire
un maggior tenore in estratti e tannini.
La fermentazione tumultuosa prosegue per 10–12 giorni alla temperatura di 26–28° C. con il
susseguirsi di alcuni “délestage”, soprattutto nelle prime
fasi di vinificazione.
Dopo attenta svinatura, con movimentazione delle vinacce
sgrondanti solo per gravità,
segue la fermentazione malolattica in acciaio.
Affinamento in barriques per 8–
12 mesi e 6 di bottiglia.
Colore rosso rubino con sfumature violacee; profumo intenso,
di buona persistenza, con note
fruttate di ribes, mirtilli e marasca, cardamomo e cannella.
Gusto morbido e caldo, con
buona trama tannica e ritorno
delle note speziate di pepe nero
in finale.
Arcioni
Piazza Crati 21-25
00199 Roma Tel 06 86206616
Arcioni Centrovini
Via Nemorense 57
00199 Roma
Tel 06 86206616 - 86206619
Arcidoni Piazza Crati 16/17
00199 Roma Tel 06 86206616
Arcioni Centrovini
Via della Giuliana 11/13
00195 Roma Tel 06 39733205
Arte del Bere Viale Amelia, 17/B
00181 Roma Tel 06 7880272
Bomprezzi Via Tuscolana, 904
00174 Roma Tel 06 7610135
Bomprezzi CRU DOP
Via Tuscolana, 898
00174 Roma Tel 06 7610135
Buccone Via di Ripetta, 19
00186 Roma Tel 06 3612154
Bulzoni V.le Parioli, 36
00197 Roma Tel 06 8070494
Chirra Goffredo Via Torino, 133
00184 Roma Tel 06 485659
Costantini Marco
Via Domenico Tardini, 3
00167 Roma Tel 06 6620797
Costantini Piero P.zza Cavour, 16
00193 Roma Tel 06 3203575
Enoteca al Parlamento
Via dei Prefetti, 15
00186 Roma Tel 06 6873446
Enoteca al Parlamento
Via dei Colli Portuensi, 436
00151 Roma Tel 06 45582159
Enoteca Lucantoni
L.go Vigna Stelluti, 33
00191 Roma Tel 06 3293743
Focarello Via Scandriglia, 5
00199 Roma Tel 06 86204213
Guerrini
Via del Governo Vecchio, 109 00186
Roma Tel 06 68308681
Guerrini EnoTrevi
Via del Lavatore, 26
00187 Roma Tel 06 6798332
Guerrini Via della Croce, 16
00187 Roma Tel 06 6786837
Guerrini Enoteca al Senato
Piazza Madama, 6
00186 Roma Tel 06 68892836
Guerrini Vino Vip
Via S. Vincenzo, 15-16
00185 Roma Tel 06 6793320
Peluso Via Sardegna, 36/A
00187 Roma Tel 06 42818995
Peluso Via Bevagna, 88
00191 Roma Tel 06 3337505
Rocchi Via della Balduina, 120/a
00136 Roma Tel 06 35343694
Rocchi Via Scarlatti, 7
00198 Roma Tel 06 8551025
Rocchi
Via Giovanni Animuccia, 13/A
00199 Roma Tel 06 86387244
Trimani Via Goito, 20 00185 Roma Tel 06 4469661
Trimani Wine Bar Via Cernaia, 37/b00185 Roma Tel 06 4469630
Selezione di vini pregiati italiani ed
esteri, champagne, liquori, grappe, distillati, dolciumi tipici regionali, raffinate confezioni regalo esclusive,
articoli da regalo.
sabato 22 ottobre 2016 pagina 14
RUBRICHE
IN PRIMA FILA
SCELTI PER
NUOVA STAGIONE
VOI LA
NEI TEATRI DI ROMA / 3
Dark, pop o romantico: mille sfumature
di musical in scena al Brancaccio
di Maria Pia Miscio
U
n cartellone multidisciplinare
che si snoda tra danza, one man
(o woman) show, musical soprattutto, che già nella passata
stagione hanno garantito un
deciso aumento di presenze. E’ la nuova stagione del teatro Brancaccio di via Merulana, diretto da Alessandro Longobardi, che sul genere
che ha fatto la fortuna di Broadway ha puntato
anche quest’anno. E infatti si parte il 27 ottobre
proprio con un musical, precisamente un dark
musical, “L’ultima strega” ispirato alla storia
vera di Anna Goebli, vissuta in Svizzera alla fine
del 700, condannata per stregoneria in pieno Illuminismo e riabilitata dal parlamento cantonale nel 2008. Scegliendo la formula del
processo al processo gli autori Andrea Palotto
e Marco Spatuzzi immaginano una sorta di
viaggio a ritroso nel tempo per dare corpo e
voce alla “strega” interpretata da Valeria Monetti, affiancata da Cristian Ruiz e da un nutrito
cast di attori inserito in una cornice sonora appassionata e magica.
Sempre in tema di musical, confermato il ritorno di “Sister act” - che lo scorso anno ha riscontrato un grande successo di pubblico con
alcune repliche straordinarie - l’11 novembre
debutterà “Peter Pan Forever - il musical” diretto da Maurizio Colombi e coprodotto dal
teatro romano. A Natale il Brancaccio propone
invece la nuova produzione “Se il tempo fosse
un gambero?”, popolarissima commedia musicale di Fiastri - Zapponi con le musiche di Armando Trovajoli e la coppia Francesco
Pannofino - Emy Bergamo diretta da Saverio
Marconi. Ancora musica, ma stavolta ispirata
Uuna scena del musical "L'ultima strega" in programma al Brancaccio
alla Turandot, con “La regina di ghiaccio” interpretata in marzo da Lorella Cuccarini, e con
l’operetta di Lehàr, “La vedova allegra” nel sontuoso allestimento del Massimo di Palermo con
orchestra dal vivo in programma dal 6 al 9
aprile.
Torna la grande danza per tutti i gusti: fra le
proposte, il nuovo spettacolo dei Parsons
Dance, a cavallo tra marzo e aprile; la compagnia di Tango di Roberto Herrera in febbraio e
gli inossidabili Stomp per i quali bisognerà attendere fino a maggio. Accanto al musical e alla
danza largo spazio è lasciato al teatro, all’intrattenimento intelligente e divertente di mattatori
come Virginia Raffaele, al suo debutto al Brancaccio il 17 gennaio con “Performance”; o come
Giorgio Montanini, in scena con il suo umorismo sprezzante il 4 dicembre. E poi ancora iro-
nia e risate in programma con Angelo Pintus
(dal 23 febbraio), Giuseppe Giacobazzi (28
marzo), Andrea Pucci (12 aprile) e Gabriele Cirilli (20 aprile).
Parallela alla stagione del Brancaccio scorre
quella del Brancaccino, sospesa tra musica e teatro, ma caratterizzata dalla voglia di sperimentare grazie soprattutto all’apporto della Stap
Brancaccio, l’Accademia di teatro e arti performative diretta da Lorenzo Gioielli. E naturalmente torna anche il Teatro Ragazzi con la
programmazione di musical e spettacoli per la
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria dislocata negli spazi del Brancaccio e del Brancaccino.
Teatro Brancaccio, stagione 2016 / 2017
Via Merulana 244, Roma
Info biglietti e abbonamenti: 06 80687231
LA SAPIENZA
Il piano di Chloe Mun
Martedì 25 ottobre - alle 20,30
- l’Aula Magna della Sapienza
ospita, per la stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, la pianista coreana Chloe
Mun, ventunenne, al suo debutto romano. Eseguirà musiche di Mozart, Schumann e
Albeniz. Per i critici potrebbe
essere la nuova Martha Argerich. Biglietti da € 15 a € 25;
info 06 3610051
PALLADIUM
Dedicato a Cervantes
Fa tappa al Teatro Palladium di
piazza Bartolomeo Romano giovedì 27 ottobre alle 19 - la
Compania Nacional de Teatro
Classico che, assieme all’Istituto Cervantes, sta portando le
sue attività non solo in Europa,
ma anche in Nord Africa, con
la terza edizione del progetto,
“La voz de nuestros cla
�sicos.
Los lugares de Cervantes”, celebrando il passaggio di Cervantes per alcune di queste
città nell’anno del quarto centenario della morte del geniale
scrittore.
Ingresso libero
TEATRO DELL’ANGELO
La regina madre
Fino al 30 ottobre lo spazio di
via Simone di Sant Bon 19 propone “La regina madre”, autentico caposaldo della
drammaturgia italiana del Novecento scritto dall’autore napoletano Manlio Santanelli.
Protagonista è Milena Vukotic,
affiancata da Antonello Avallone, anche regista.
Biglietti da € 22 a € 25;
IL CONCERTO AL PALALOTTOMATICA IL 30 OTTOBRE
Il digiuno live è finito, The Cure sono tornati
di Tonino Merolli
L’
evento della settimana è
sicuramente il concerto
dei The Cure al Palalottomatica (domenica 30 ottobre). Ma
anche il Quirinetta Caffè Concerto,
martedì 25, accoglie una vera leggenda del goth-rock per una performance semi acustica: sul palco
salirà, infatti, Peter Murphy, ex
frontman dei Bauhaus. Atmosfere
psycho-esoteriche, poi, giovedì 27
ottobre all’Init con il progetto Tau,
duo formato dall’ex Dead Skelecton Shaun Nunutzi e dal polistrumentista venezuelano Gerald
Pasqualin, e l’emergente coppia romana degli Orange8. In contemporanea, al Quirinetta, la world music
estrosa della Med Free Orkestra
con ospiti Ilaria Graziano, Francesco Forni, Fabrizio Bosso e Luca
Carocci mentre all’Auditorium
Parco della Musica c’è James Senese con i suoi Napoli Centrale.
Sempre la stessa sera, poi, un concerto che non ha bisogno di presentazioni: quello molto atteso di
Max Gazzè al Palalottomatica.
Dove, come già detto, domenica
30, in una serata ampiamente sold
out, torneranno ad esibirsi a Roma
i fantastici The Cure, ovvero: Robert Smith (voce, chitarre), Simon
Gallup (basso), Jason Cooper (batteria), Roger O’Donnell (tastiere)
e Reeves Gabrels (chitarra). La
band post-punk, new wave britannica, attiva sin dal 1976, ha suonato
nella capitale l’ultima volta al Festival Rock in Roma nel 2012 e così
questa nuova esibizione, nell’ambito di un tour che toccherà bel 17
paesi, è davvero molto attesa. Con
un repertorio infinito alle spalle la
band di Smith ha solo l’imbarazzo
della scelta e così, nella serata romana, non mancheranno classici
(“A Forest” o “In Between Days”),
ma anche brani inediti come “Step
Into The Light” o “Can Never Be
The Same”. Apertura cancelli alle
19 e, prima dei The Cure, gli scozzesi The Twilight Sad + special
guest.
ALL’ELISEO DALL’1 AL 20 NOVEMBRE
Umberto Orsini e il Pirandello “nero”
U
mberto Orsini torna in scena al
teatro Eliseo, dall’1 al 20 novembre, con “Il giuoco delle parti” di
Luigi Pirandello, commedia nera dove il
matrimonio e il tradimento, l’onore e
l’omicidio si inseguono in una logica successione. Diretto da Roberto Valerio, Orsini regala al suo personaggio - Leone
Gala - una vita che va oltre il limite che la
commedia gli ha assegnato, lo immagina
invecchiato e alla ricerca ossessiva del
suo passato, come farebbe uno scrittore
che vuol mettere ordine alle sue carte o
cambiare la sequenza delle scene, o ad-
dirittura sopprimerle.
Originariamente la vicenda vede un Leone
Gala che si è pacificamente separato
dalla moglie (che lo tradisce con l'amico
Guido Venanzi) a condizione di farle visita
ogni sera, per mantenere di fronte all’opinione pubblica, il suo ruolo di marito. Col
passare del tempo l’accordo si rivela insopportabile per Silia che confida all'amante il desiderio di volersi sbarazzare
del marito. Il casuale irrompere nella casa
di lei di un gruppo di ubriachi che tentano
di farle violenza, senza però riuscirci, le
offre un pretesto inatteso, spingendo il
marito ad un duello riparatore. Ma l’uomo
si sottrae al complotto ordito dalla moglie
e dall’amante trasformandosi da vittima
in carnefice. Sarà l’amante di lei a sostenere il duello e a rimanerne ucciso. Nella
messa in scena all’Eliseo il Gala ormai invecchiato di Orsini è affiancato da un’ottima Alvia Reale e da Totò Onnis.
Il giuoco delle parti
Dall’1 al 20 novembre 2016
Teatro Eliseo
Via Nazionale 183, Roma
Biglietti da € 25 a € 40
Info 06 83510216
direttore responsabile
Giovanni Tagliapietra
redazione
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n° 266 del 27 novembre 2014
sabato 22 ottobre 2016 pagina 15
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BAR MILELLIS
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