Protocollo aria: Regione non impone misure, le condivide

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Transcript Protocollo aria: Regione non impone misure, le condivide

Presidente Maroni e Assessore Terzi
Protocollo aria: Regione non impone misure, le condivide
Sottoscritta intesa con ANCI, Capoluoghi, Città Metropolitana, ARPA
Presidente: UE riconosca specificità 'bacino padano'; "chiediamo al Governo incentivi per
TPL come fatto con Campania"
"Questo Protocollo è una prima sperimentazione, fino ad aprile 2017, se funzionerà, lo rifaremo, eventualmente
integrandolo con ciò che sarà necessario". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa
mattina, a Palazzo Lombardia, intervenendo, con l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile
Claudia Terzi, alla presentazione e sottoscrizione del 'Protocollo di collaborazione per l'attuazione di misure
temporanee per il miglioramento della qualità dell'aria ed il contrasto all'inquinamento locale'.
ETICA DELLA RESPONSABILITÀ - Frutto dell'intesa e della collaborazione tra Regione, Anci Lombardia, Città
metropolitana di Milano, Comuni capoluogo di Provincia, altri Comuni aderenti e Arpa Lombardia, chiama in causa,
come ha sottolineato Maroni, "l'etica della responsabilità". "Noi, come Regione, non ci sottraiamo alla responsabilità ha proseguito -, ma crediamo che sia giusto trovare delle misure concordate, condivise con i Comuni, perché hanno un
impatto importante sui cittadini, sugli stili di vita, sulla mobilità. Non ritengo che la Regione debba imporre una
qualsiasi misura, ma che sia giusto condividerla, come è avvenuto per il Protocollo".
VERIFICHEREMO SE SUFFICIENTE - "Mi auguro che sia sufficiente e avremo modo di verificarlo anche alla luce delle
nuove tecniche e tecnologie che Arpa usa per la sue valutazioni" ha aggiunto il presidente, ringraziando, oltre
all'assessore Terzi, i sindaci e Roberto Scanagatti in particolare e dicendosi "molto soddisfatto".
INCENTIVI - "Ci sono due temi su cui occorre lavorare ancora - ha poi evidenziato Maroni -: uno è quello degli incentivi,
per la sostituzione dei mezzi, e per il Trasporto pubblico locale, dato che per la sostituzione delle caldaie c’è il conto
termico, che arriva fino al 75 per cento. Lo abbiamo chiesto al Governo, ma ancora non c’è. Sarebbe sufficiente che il
Governo facesse con la Lombardia quello che ha fatto con grande generosità con la Regione Campania, a cui ha
riconosciuto un contributo straordinario di 600 milioni di euro proprio per il Trasporto pubblico locale. Insisteremo con
questa richiesta per avere parità di trattamento, a noi basterebbe questo per abbattere drasticamente le emissioni dei
mezzi di trasporto".
BACINO PADANO - "Occorre poi lavorare ancora sull'Accordo del Bacino padano - ha concluso Maroni -, iniziativa
assunta nel 2013 con le Regioni e con due Ministeri, per portare all'attenzione della Commissione europea il fatto che
l'aria non sia contenibile su un territorio e quindi, anche se noi abbiamo fatto il Pria, di fatto respiriamo anche l'aria
che arriva dalle regioni confinanti. Avevamo preso questa iniziativa con Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna in
particolare, purtroppo però su questo non c’è ancora stata interlocuzione con l'Unione europea, perché da Roma non
è arrivato l'impulso".
PRENDEREMO INIZIATIVA - "Anche se non abbiamo competenza diretta di rapporto con la Commissione europea su
questo tema - ha concluso il governatore -, prenderemo un'iniziativa, e chiedo ad Anci di sostenerci in questo, di
interlocuzione con il commissario Vella, perché la Commissione sostenga la nostra proposta del 2013 di considerare la
specificità del Bacino padano, anche per evitare ogni volta di rincorrere l'emergenza con misure temporanee che non
risolvono il problema".
Assessore Terzi: protocollo innovativo per uniformare provvedimenti
"Oggi sottoscriviamo 'Il Protocollo Aria', un provvedimento particolarmente innovativo che abbiamo deciso di
realizzare e riempire di contenuti unitamente ad Anci e Arpa, con lo scopo di intervenire in quei periodi come quello
che si è verificato lo scorso anno, di protratto superamento dei limiti di pm10 previsti dalle direttive europee". Così
l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi, durante la conferenza stampa dopo
Giunta, a Palazzo Lombardia, ha commentato il 'Protocollo Aria', sottoscritto da Regione Lombardia, Anci e Arpa.
PROFICUA COLLABORAZIONE - "Si tratta di un protocollo molto innovativo - ha proseguito Terzi - frutto della proficua
collaborazione e del costante confronto con gli Enti locali, che ha carattere sperimentale e raggruppa misure che
entreranno in vigore nel momento in cui si arriva a due soglie di superamenti. Il primo scatta al superamento dei 7
giorni del valore di 50 microgrammi/metro cubo di Pm10, il secondo scatta al superamento dei 7 giorni del valore di
70 microgrammi/metro cubo di Pm10".
www.giornaledellisola.it – ottobre 2016
ADESIONE VOLONTARIA - "L'adesione è volontaria da parte dei Comuni - ha quindi ricordato Terzi - e l'obiettivo è
quello di dare ai nostri Sindaci dei provvedimenti più possibile omogenei e coordinati in modo da semplificare da un
lato la vita dei cittadini lombardi e, dall'altro, di evitare quei provvedimenti a macchia di leopardo che si sono verificati
lo scorso anno, in occasione dei superamenti. Questi provvedimenti, che entreranno in vigore in casi specifici, si
aggiungono a quelli gia' previsti dal Pria, che continua a rimanere in vigore".
MODALITA' DI ADESIONE - "I Comuni devono semplicemente aderire con una delibera di Giunta - ha spiegato la
titolare lombarda all'Ambiente - e in conseguenza dell'adesione, predisporre la relativa ordinanza all'inizio della
stagione termica cominciata pochi giorni fa e in vigore fino al 15 di aprile".
Il Protocollo di collaborazione per l'attuazione di misure temporanee per il miglioramento della qualità
dell'aria ed il contrasto all'inquinamento locale è sottoscritto da Regione Lombardia, ANCI Lombardia,
Città metropolitana, capoluoghi di provincia, Comuni aderenti e ARPA Lombardia
CARATTERISTICHE E DURATA - Il Protocollo ha carattere di prima sperimentazione e scade il 15 aprile 2017. Disciplina
la collaborazione tra le Parti per attuare le misure temporanee omogenee a carattere locale. E' rivolto ai Comuni
lombardi appartenenti agli Agglomerati di Milano, Bergamo e Brescia e alla zona A- pianura da elevata urbanizzazione
e alla zona B - pianura e definisce gli impegni a carico di ciascuna delle Parti coinvolte I Comuni possono aderire anche
successivamente al suo avvio, trasmettendo la richiesta di adesione ai Comuni capoluogo aderenti, ad ANCI Lombardia
e a Regione Lombardia
LE MISURE - Le misure si articolano su 2 livelli:
1° LIVELLO (AL SUPERAMENTO DEI 7 GG DEL VALORE DI 50 MICROG/MC DI PM10)
• estensione delle limitazioni all'utilizzo dei veicoli fino a Euro 2 diesel (come da limitazioni vigenti) alle giornate di
sabato, domenica e ai giorni festivi;
• divieto agli Euro 3 diesel (autovetture dalle 9.00 alle 17.00 e veicoli commerciali dalle 8.30 alle 9.30). Si
mantengono le stesse deroghe previste dalle limitazioni strutturali invernali con l'aggiunta dei veicoli speciali;
• Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di
riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori
previsti almeno per la classe 3 stelle;
• Divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d'artificio, scopo intrattenimento, etc...), di
combustioni all'aperto anche relativamente alle deroghe consentite rappresentate dai piccoli cumuli di residui agricoli
e forestali bruciati in loco;
• Introduzione del limite a 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi
commerciali;
• Raccomandazione di chiusura delle porte degli esercizi commerciali;
• Divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso;
• Divieto di spandimento dei liquami zootecnici e, in presenza di divieto regionale, divieto di rilasciare le relative
deroghe;
• Invito ai soggetti preposti a introdurre agevolazioni tariffarie sui servizi locali di TPL;
• Potenziamento dei controlli con particolare riguardo a rispetto divieti di limitazione della circolazione veicolare, di
utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all'aperto e di divieto di spandimento dei liquami;
2° LIVELLO (AL SUPERAMENTO DEI 7 GG DEL VALORE DI 70 MICROG/MC DII PM10)
• estensione delle limitazioni per le autovetture private Euro 3 diesel nella fascia oraria 7.30-19.30 e per i veicoli
commerciali nella fascia oraria 7.30 - 9,30 e 18.00 - 19.30;
• Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa che non sono in grado di
rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle.
I CRITERI PER L'ATTIVAZIONE DELLE MISURE TEMPORANEE - Le misure si attivano in caso di superamento
continuativo del limite giornaliero per il PM10 (pari a 50 microgrammi/m3), calcolato quale media aritmetica dei valori
registrati dalle stazioni di rilevamento attive appartenenti al programma di valutazione posizionate sul territorio delle
singole province con esclusione delle stazioni posizionate in zona C - di montagna e in zona D - fondovalle. Le misure si
attivano pertanto su base provinciale (novità).
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PUBBLICAZIONE DEI DATI - I dati monitorati ed elaborati da ARPA Lombardia sono messi a disposizione
quotidianamente da Regione Lombardia attraverso un applicativo pubblicato sul proprio sito istituzionale. L'applicativo
riporterà la media per provincia dei dati di PM10 rilevati quotidianamente, il numero di giorni di superamento del
limite giornaliero, la mappa dei Comuni aderenti, l'avvio delle procedure di attivazione delle misure temporanee e il
rientro nei limiti.
ATTIVAZIONE MISURE - Le misure temporanee di 1° livello si attivano al verificarsi del superamento del limite
giornaliero di 50 microgrammi/m3 per sette giorni consecutivi, a partire dal giorno successivo (9° giorno dal primo
superamento) all'emanazione della relativa ordinanza comunale rilasciata il giorno stesso (8° giorno dal primo
superamento) dell'acquisizione ufficiale del dato regionale (8° giorno). Le misure temporanee di 2° livello si attivano
(sommandosi a quelle di 1° livello) al verificarsi del superamento della concentrazione giornaliera per il PM10 di 70
microgrammi/m3 per sette giorni consecutivi, a partire dal giorno successivo (9° giorno dal primo superamento del
valore di 70 microgrammi/m3) dall'acquisizione ufficiale del dato regionale (8° giorno). Le ordinanze sindacali di revoca
di 1° e/o di 2° livello si attivano dopo due giorni consecutivi sotto i rispettivi limiti di 50 microgrammi/m3 e/o di 70
microgrammi/m3 con conferma da parte di Regione Lombardia, e cioe' il 3° giorno dal rientro con conseguente sblocco
dal 4° giorno.
CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE DEI GENERATORI DI CALORE ALIMENTATI CON BIOMASSA LEGNOSA - E' rivolta ai
generatori di calore alimentati con biomassa legnosa aventi una potenza termica nominale inferiore a 35 kW. Anticipa
l'utilizzo della classificazione contenuta nella proposta di certificazione ambientale dei generatori a biomassa legnosa
individuata dall'Accordo di bacino padano. Individua 5 classi ambientali basate sui parametri: rendimento energetico
(?) ed emissioni di particolato primario (PP), carbonio organico totale (COT), ossidi di azoto (NOx) e monossido di
carbonio (CO). Il cittadino, per verificare l'appartenenza ad una determinata classe di qualità del generatore, deve fare
riferimento, in prima istanza, alla documentazione fornita dal costruttore (Dichiarazione delle Prestazioni Ambientali o
Attestato di Certificazione). Se l'informazione è mancante, potrà rivolgersi al costruttore il quale metterà a
disposizione l'informazione anche tramite il proprio sito internet. In ogni caso è possibile consultare la specifica
sezione del sito istituzionale regionale che conterrà i Cataloghi trasmessi dai diversi produttori riportanti la
classificazione dei generatori. Regione potrà fare controlli sulla veridicità della dichiarazione del costruttore.
(fonte Lombardia Notizie-Lnews 24 ottobre 2016)
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