la parrocchia: comunita` di credenti chiamati alla santità

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Transcript la parrocchia: comunita` di credenti chiamati alla santità

Settembre - Ottobre
2016
NUMERO
153
SOMMARIO
La Parrocchia...
P. 1
Recensione...
P. 3
Halloween...
P. 4
Apriamo...
P. 5
Resoconto...
P. 5
Notiziario...
P. 6
Gioco…
p. 7
Semi di...
P. 8
“LA PARROCCHIA: COMUNITA’
DI CREDENTI CHIAMATI ALLA
SANTITÀ”
La parrocchia è la comunità dei fedeli che rende visibile la missione della Chiesa in un determinato territorio: essa è una articolazione della
Chiesa diocesana
La parrocchia «è la Chiesa stessa
che vive in mezzo alle case dei suoi
figlie e delle sue figlie», «che vive e
opera profondamente inserita nella
società umana e intimamente
solidale con le sue aspirazioni e i
suoi drammi» diventando «la casa
aperta a tutti e al servizio di tutti».
La parrocchia è la Comunità dei
credenti animata dallo Spirito
Santo, in ascolto della parola di Dio
e radicata in Essa, che celebra il
Signore risorto con i Sacramenti e
in particolare l’Eucaristia, e
annuncia Gesù con la testimonianza
della carità .
Nel territorio che costituisce la parrocchia lo Spirito del Signore scrive
la storia di ognuno e la storia della Chiesa.
La parrocchia rappresenta tuttora la fondamentale articolazione della
Chiesa particolare e del suo ministero pastorale ordinario. Il Concilio
Vaticano II e il Codice di diritto canonico ne offrono una descrizione
che si può esprimere in questi termini: la parrocchia è una comunità di
fedeli solitamente territoriale, nell'ambito della diocesi, presieduta dal
parroco. Essa "localmente... rende presente in qualche modo la Chiesa
visibile stabilita su tutta la terra"ed è soggetto attivo della missione della Chiesa stessa.
Continua a p. 2
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NOI...
Meta della comunità parrocchiale è la formazione dei
cristiani perché‚ diventino adulti nella fede, membri
consapevoli della comunità credente e testimoni del
Vangelo nel mondo
La parrocchia deve proporre, attraverso cammini di
formazione e di preghiera, l’ideale della santità, che Gesù
stesso nel Vangelo propone a tutti i suoi discepoli. Il
Concilio Vaticano II ha ricordato ai
cristiani questa
vocazione universale alla santità: «Tutti i fedeli di
qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della
vita cristiana e alla perfezione della carità».
Ricordare questa elementare verità, ponendola a
fondamento della programmazione pastorale che ci vede
impegnati all'inizio di un nuovo anno potrebbe sembrare
strano
A tal proposito voglio citare uno stralcio della Lettera
Apostolica “Novo Millennio Ineunte”, di Giovanni
Paolo II: «In realtà, porre la programmazione pastorale
nel segno della santità è una scelta gravida di
conseguenze. Significa esprimere la convinzione che, se
il Battesimo è un vero ingresso nella santità di Dio
attraverso l'inserimento in Cristo e l'inabitazione del suo
Spirito, sarebbe un controsenso accontentarsi di una
vita mediocre, vissuta all'insegna di un'etica
minimalistica e di una religiosità superficiale. Chiedere
a un catecumeno: « Vuoi ricevere il Battesimo?»
significa al tempo stesso chiedergli: «Vuoi diventare
santo?». Significa porre sulla sua strada il radicalismo
del discorso della Montagna: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48).
Questo ideale di perfezione non va equivocato come se implicasse una sorta di vita straordinaria, praticabile
solo da alcuni «geni» della santità. Le vie della santità sono molteplici, e adatte alla vocazione di ciascuno… .
È ora di riproporre a tutti con convinzione questa «misura alta» della
vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle
famiglie cristiane deve portare in questa direzione. È però anche
evidente che i percorsi della santità sono personali, ed esigono una
vera e propria pedagogia della santità, che sia capace di adattarsi ai ritmi delle singole persone.
Per questa pedagogia della santità c'è bisogno di un cristianesimo che
si distingua innanzitutto nell'arte della preghiera…. . Ma sappiamo bene che anche la preghiera non va data per scontata. È necessario imparare a pregare… .
Le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche «scuole» di
preghiera, dove l'incontro con Cristo non si esprima soltanto in
implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode,
adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero
«invaghimento» del cuore. Una preghiera intensa, dunque, che tuttavia
non distoglie dall'impegno nella storia: aprendo il cuore all'amore di
Dio, lo apre anche all'amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la
storia secondo il disegno di Dio.
NOI...
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Occorre allora che l'educazione alla preghiera diventi in qualche modo un
punto qualificante di ogni programmazione pastorale…. Una giornata della
comunità cristiana, in cui si coniughino insieme i molteplici impegni
pastorali e di testimonianza nel mondo con la celebrazione eucaristica e
magari con la recita di Lodi e Vespri, è forse più «pensabile» di quanto
ordinariamente non si creda».
Carissimi Fratelli e Sorelle, impegniamoci con maggior fiducia e nuovo
slancio in questo cammino di fede e di testimonianza, personalmente e
come Comunità, accompagnati dalla nostra dolcissima Madre, la Vergine
Lauretana.
Il vostro Parroco
Don Rosario
Recensioni:
“Harry Potter e la maledizione dell’erede”
Al fan di Harry Potter non sarà certo
sfuggita l’uscita del volume “Harry
Potter e la maledizione dell’erede”, edito
da Salani, lanciato in Italia il 24
Settembre 2016, traduzione di Luigi Spagnoldall’originale “Harry Potter and the
cursedchild” . Basato su una storia originale di J. K. Rowling (l’autrice dei 7 libri
della saga potteriana), John Tiffany e
Jack Thorne, il volume è il testo di uno
spettacolo teatrale di Jack Torne,
rappresentato per la prima volta al West
End di Londra il 30 Luglio 2016 (giorno
che precede il compleanno di Harry Potter e dell’autrice del romanzo fra l’altro). Occorre innanzitutto fare una
premessa: il genere letterario è diverso dal racconto, in quanto si tratta di una sceneggiatura vera e propria per
teatro con tanto di dialoghi, scenografie e indicazioni per gli attori (alcuni dei quali spuntano a sorpresa in
mezzo al pubblico nelle parti salienti). La storia inizia lì dove si era interrotta con l’ultimo capitolo del libro
“Idoni della morte” avente titolo “19 anni dopo” e con grande maestria ci fa rivivere da subito la magia di
Hogwarts, con non pochi colpi di scena. Il titolo è quanto meno azzeccato in quanto protagonista della storia è
AlbusSeverus Potter, figlio secondogenito di Harry, che si trova a dover sostenere la dura eredità del confronto
col padre tanto famoso in ogni cosa fatta e amicizia scelta. Egli, tanto diverso da Harry, dovrà fare emergere i
tratti peculiari della sua personalità ed essere riconosciuto per quello che è, in un percorso pieno di imprevisti
e incidenti “storici”. Il fan accanito della saga di Harry Potter avrà sicuramente da ridire per alcune scelte fatte
dagli autori, a partire dalla comparsa di strumenti magici che si dava per scontato fossero del tutto distrutti e
che invece saltano fuori in modo infelice. Il lettore, specie se cristiano, potrà invece arricciare il naso per
come, in queste pagine, la modifica di una sola azione possa completamente stravolgere il corso di una storia
per nulla guidata dalla Provvidenza. Sarà però indubbiamente piacevole ritornare dopo anni a passeggiare di
nuovo per corridoi e aule tanto familiari, dialogare con personaggi tanto amati, rivivere momenti passati in
modo inedito.
Alfio Licciardello
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NOI...
HALLOWEEN? NO, GRAZIE… SIAMO CRISTIANI!
Facciamo un esperimento: chiudete gli occhi e diteci cosa
vi viene in mente dopo aver letto la parola Halloween!....
Non siamo maghi, né tantomeno stregoni, ma siamo certi
che nella stragrande maggioranza dei casi vi siano apparsi
davanti agli occhi reminescenze di film e telefilm, di chiara
esportazione statunitense, in cui appaiono la famosa zucca
ed i bambini mascherati che bussano di casa in casa
chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la
domanda:“Trick or treat?” ovvero “Dolcetto o scherzetto?".
Chi, soprattutto da bambino, non si è detto: “Perché in Italia
non abbiamo questa festa così bella?”. Ebbene, con questo
articolo vogliamo parlare proprio di Halloween e della
tradizione non cristiana che riguarda questa “festa” e del
perché noi, in quanto cristiani, ci rifiutiamo di celebrarla e
soprattutto di importarla come tradizione.
Vogliamo proprio partire dalla traduzione, ormai accettata, Dolcetto o scherzetto”. In realtà la frase inglese
“Trick or Treat” significa anche "sacrificio o maledizione”. Non tutti sanno, infatti, che la festa di Halloween
non nasce in America, ma ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando la verde Erin era dominata
dai Celti. Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico. Non potendoci dilungare troppo con
la storiografia, possiamo riassumere dicendo che dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati
Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nella nuova terra. Negli
Stati Uniti poi, Halloween è diventata un’occasione per divertirsi e organizzare costosi festeggiamenti. Pare
che ogni anno gli americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il
31 ottobre!
Soprattutto nell’ultimo decennio, anche qui in Italia (nelle grandi ma anche nelle piccole città) questa
tradizione pagana ha iniziato a coinvolgere bambini, giovani e anche meno giovani. Il consumismo ne ha
sicuramente tratto una nuova fonte di guadagno, ma questa triste realtà non ha mancato, come è giusto che sia,
di portare con sé un duro e aspro dibattito. Spesso i festeggiamenti di Halloween vengono giustificati come un
momento di divertimento, per staccare la spina, uscire dalla routine quotidiana dando spazio alla fantasia. Il
nodo probabilmente risiede proprio nel concetto di “fantasia”, secondo noi. Travestirsi o dare vita attraverso
un costume a personaggi dell’oltretomba è comunque dare rilevanza e affidare potere ad entità che per niente
si confanno alla nostra fede cristiana e che ben poco hanno a che vedere con la fantasia. Piuttosto, si tratta di
idolatria, potremmo dire. Inoltre, non tutti sanno che la “graziosissima” zucca, simbolo per eccellenza della
tradizione di Halloween, altro non è che la rappresentazione del ricordo di Jack-o'-lantern, un malfattore che
riuscì ad ingannare Satana nella notte di Ognisanti e che alla sua morte non venne accettato in Paradiso,
proprio a causa della sua cattiva condotta in terra. Ebbene, sembra ovvio che commemorare con
compiacimento un malfattore, a cui è stato negato
il permesso di entrare in Paradiso rimanendo per
l’eternità dannato è tutt’altro che Cristiano, ma
piuttosto immorale e anche di cattivo gusto.
Da Cristiani, sappiamo che Satana il menzognero
per eccellenza, tenta gli uomini, facendo loro
credere di poter essere contrari a Dio, con il solo
obiettivo subdolo di allontanarli da Lui. Quindi al
di là di questa breve descrizione e particolarità di
questa festa, capiamo bene come tale occasione ha
uno sfondo più tenebroso, cioè uno sfondo
satanico. Quindi noi cristiani diciamo NO perché
avversi al male e propensi al bene, che porta luce
dentro noi e gioia in tutte le circostanze della vita,
purtroppo tale tradizione pagana, soprattutto
nell’ultimo periodo, è riuscita a vedere partecipi
che sempre più spesso anche noi Cristiani.
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Probabilmente per disinformazione, o forse perché nella scuola dei nostri figli è stata
organizzata una festa di Halloween, quindi non ci si vede nulla di male. Sicuramente è così…
ma conoscendo bene cosa celebra questa tradizione in futuro tutti noi cristiani riusciremo
sicuramente a prendere decisioni e a fare scelte differenti. Come dicevamo prima noi cristiani
siamo per il bene, siamo stati creati per fare grandi cose in piccoli gesti, nella vita di ogni
giorno, quindi siamo chiamati a diventare santi nella quotidianità. Infatti l’1 Novembre noi
Cristiani non festeggiamo Halloween, ma celebriamo la Festa di tutti i Santi che ha tutt’altro
contenuto, in quanto rinnova la nostra fiducia nel Signore per mezzo di coloro che hanno già
segnato una strada, distinguendosi per le proprie virtù. Allora uniti nella preghiera
testimoniamo il Signore con la vita.
Cinzia Billeci e Fabrizio Gentiluomo
APRIAMO LE PORTE
DELL'ORATORIO INVERNALE
Con l'inizio de nuovo anno pastorale, e l'inizio di tutte le attività dei vari gruppi
della nostra parrocchia, siamo pronti a proporvi una grande
novità ...L'ORATORIO INVERNALE ! Si avete capito bene! Non solo durante
il mese estivo ma per tutto l'anno! Un'occasione per bambini e ragazzi di
scoprire quant' è bello stare insieme, giocare, divertirsi seguendo Gesù e i suoi
insegnamenti! Durante tutta la durata dell'oratorio, i nostri ragazzi saranno
impegnati in attività manuali, sportive e formative seguendo i cammini di
formazione dell'ACR e dei Giovanissimi. L'oratorio è aperto a tutti i bambini
che frequentano il catechismo e a tutti i ragazzi dal dopo cresima fino ai 18
anni. Beh...che dire ancora..noi siamo pronti a partire sempre carichi di
quell'entusiasmo che da sempre ci caratterizza e vi aspettiamo da Sabato 29
Ottobre, ogni Sabato dalle 15.30 alle 17.30! Mi raccomando non mancare!
Sabrina Di Bella
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Notiziario
SETTEMBRE 2016
Lunedì 26 Settembre
ore 20 incontro del gruppo missionario parrocchiale
Martedì 27 Settembre
ore 16.30 incontro del gruppo Catechisti
Mercoledì 28 Settembre
ore 19.30 Consiglio Pastorale parrocchiale
OTTOBRE 2016
Mese Missionario e Mese del S. Rosario
Domenica 2 Ottobre
nella mattinata iscrizione dei bambini che iniziano la catechesi
Lunedì 3 Ottobre
ore 17.00 Assemblea diocesana in Cattedrale, presieduta dal Vesco
ore 19.00 in cattedrale Concelebrazione Eucaristica in occasione del 5° anniversario di ordinazione episcopale
del nostro Vescovo.
Martedì 4 Ottobre
ore 16.00 incontro del gruppo Catechisti
Giovedì 6 Ottobre
ore 19.30 Adorazione Eucaristica missionaria
Domenica 9 Ottobre
Inizio anno catechistico
alla Messa delle ore 11.00 Mandato ai Catechisti
Giovedì 13 Ottobre
ore 18.30 S. Rosario missionario; a seguire, S. Messa e Adorazione Eucaristica
Domenica 16 Ottobre
Giornata FAI d’autunno dalle ore 11.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00;
ore 16.30 pellegrinaggio di un gruppo parrocchiale di Nunziata di Mascali
Giovedì 20 Ottobre
ore 18.30 S. Rosario; a seguire, S. Messa e breve Adorazione Eucaristica;
ore 20.00 Lectio missionaria
Sabato 22 Ottobre
ore 18.00-22.30 “A tavola con il mondo”: iniziativa dell’Ufficio Missionario diocesano, con degustazione
multietnica, in Corso Umberto – Acireale
Domenica 23 Ottobre
ore 20.00 Concerto a cura del Coro “Madagascar’s Angels” presso la chiesa S. Leonardo in Mascali
Mercoledì 26 Ottobre
ore 19.30 Veglia Missionaria diocesana nella Cattedrale di Acireale, presieduta dal nostro Vescovo
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Battesimi
Battesimi da fine Agosto ad Ottobre 2016

21 Agosto: Leonar di Nicolò

28 Agosto: Cosentino Pavia Ir is e Violetta

9 Ottobre: Bar bagallo Giulio e Gr asso Simone

23 Ottobre: Lizzio Ilenia
Gioco — Quiz
Eccoci qui a proporvi una nuova iniziativa del nostro giornalino. In realtà si tratta di riproporre una vecchia abitudine,
nata diversi anni fa, quando Noi… stampava le sue primissime edizioni. Ebbene, da questo numero in poi troverete in
questa pagina un gioco: un cruciverba, un indovinello, crucipuzzle, ecc. Le regole sono poche e semplici:

Risolvere il quesito del gioco

Tagliare questa parte del giornalino

Inserire il vostro nome e cognome

Consegnarlo entro il 27 Novembre in sacrestia.
Dopo la data sopra indicata, la commissione composta dalla redazione di Noi… vaglierà tutte le soluzioni pervenute e
proseguirà con un sorteggio tra coloro che avranno fornito la soluzione corretta. Il nome del vincitore verrà pubblicato
nel prossimo numero di Noi… e si aggiudicherà un premio.
Questo cruciverba che vi proponiamo è abbinato alla storiella proposta nella pagina dedicata a Semi di Misericordia.
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Cruciverba
Orizzontali:
1.Dopo il suo incontro, Augusto Guerriero avverte un sentimento
che egli definisce “acuto e doloroso”, ovvero quello di essere …
4. La Santa di Calcutta, agli occhi di Guerriero era un angelo di …
6. Risplendeva negli occhi della Santa
7. Guerriero ebbe l’impressione di aver incontrato un …
8. Lo pseudonimo di Augusto Guerriero
9. Cosa impediva a Guerriero di parlare quando incontrò la Santa?
Verticali:
2. Qual era il mestiere di Guerriero?
3. Cos’era di carità e di fede?
5. Chi cambiò la vita e il modo di pensare di Guerriero?
NOME: ________________________
COGNOME ____________________
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Pagina 8
...SEMI DI MISERICORDIA
IO NON HO AMMAZZATO NESSUNO...!
Siamo giunti alla penultima edizione di questa
rubrica dedicata all’Anno della Misericordia;
il giubileo infatti si concluderà il prossimo 20
Novembre. Nei numeri passati abbiamo riflettuto
insieme dalla Rivelazione ai Sacramenti, questa volta
rifletteremo sull’impegno del Cristiano nel mondo in
cui vive. Nel Vangelo di Matteo(19, 16 e ss.)
leggiamo che il giovane ricco chiede a Gesù:
“Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la
vita eterna?” Gesù gli risponde di osservare i
Comandamenti e, successivamente, dopo aver
dialogato con lui ed averlo amato, gli propone di
lasciare tutto e seguirlo. Il dialogo raccontatoci dal
Vangelo non si conclude positivamente, ma a noi
propone una scelta fondamentale: sono disposto a
mettere da parte tutto per seguire Gesù ed essere suo
discepolo? Come si vede dal testo, non basta essere
delle brave persone, non basta dire la celebre frase
“non ho ammazzato nessuno”, per essere veramente felici. La scelta è molto più importante. Vuol dire che
Gesù, oltre a volere brave persone, vuole gente che si metta veramente in gioco, nella situazione e nel posto in
cui vive! In termini pratici, vuole non solo che “non ammazziamo nessuno”, ma anche che ridiamo la vita a
chi è stato ammazzato...perché, e solo perché, lui l’ha fatto per primo.
Non possiamo essere Cristiani, se non decidiamo noi di fare qualcosa (non dire, e basta!) per chi ci sta
accanto, per la Comunità parrocchiale, per spezzare la catena della corruzione, dei disagi sociali, del “a mia
chi mm’ interessa, tantu a mia soddi non mi ni dununu!”
Il Maestro è un maestro esigente. Chiede tanto, anzi proprio tutto, ma in cambio ti dona il centuplo quaggiù e
in eredità la vita eterna (cfr.Mc 10, 28 – 31)!
VIVERE O FARE FINTA?
Augusto Guerriero (noto con lo pseudonimo di Ricciardetto) negli
anni ’70 fu uno scrittore molto polemico nei confronti della
religione; tuttavia quando incontrò Madre Teresa, fu capace di
scrivere:
“Non avevo mai incontrato un santo. Questo incontro mi ha
profondamente commosso. Io le baciai la mano più volte: quella
santa mano che ha lenito tante sofferenze e tanti dolori; e non dissi
nulla perché la commozione mi impediva di parlare. Era un
angelo, un vero angelo di carità e di fede, che mi parlava; e nei
suoi occhi splendeva la luce del messaggio cristiano, del vero
messaggio cristiano, che è l’Amore.
Io sentii tutta la vanità del mondo in cui sono vissuto, delle sue
passioni, delle sue lotte, delle sue ambizioni. Ed ebbi il sentimento
acuto e doloroso di essere vissuto invano. Perché vi è un solo
ideale per cui valga la pena vivere: ed è la carità”.