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COME NASCE L’INTERLINGUA
e ANALISI DEGLI ERRORI?
Facciamo un passo indietro…….
(Letizia Veneri)
Negli anni ’50 e ’60 il
comportamentismo come
spiegazione psicologica del
modo in cui le lingue vengono
imparate sembra aver sostituito
tutte le altre teorie
L’errore è un’abitudine sbagliata,
l’analisi contrastiva (fra L1 e L2) serviva per
formare , tramite il rafforzamento ,
l’abitudine corretta
CORDER nel 1967 attacca la
logica comportamentista:
lo studente ha un proprio
programma interno
Secondo Corder questo programma
determina la sequenza di acquisizione
degli elementi linguistici
lo studio sistematico degli errori ci
aiuta a capire il livello di
conoscenza dello studente , la sua
“competenza di transizione”
Per Corder l’errore è un elemento del
programma dell’insegnante nell’ordine
sbagliato, non in accordo con il
programma interno dello studente
Selinker qualche anno più tardi inventa il
termine “interlingua” per definire quel
sistema linguistico che il discente elabora
durante il processo di apprendimento della
lingua bersaglio, diverso dal sistema che il
parlante nativo della stessa lingua
possiede
L’errore è un elemento che può ricomparire
(“fossilizzazione”) , ecco perché dobbiamo
scoprire la “struttura psicologica latente”
presente nel cervello nel momento in cui si
impara una seconda lingua
Selinker parla di 5 processi centrali
nell’apprendimento di una seconda lingua:
• Trasferimento dalla L1
• Trasferimento dell’addestramento
• Strategie dell’apprendimento della L2
• Strategie di comunicazione nella L2
• Ipergeneralizzazione di materiale
linguistico della lingua bersaglio
Con l’avanzare degli anni ’70 le ricerche
sull’interlingua si sono moltiplicate, gli
aspetti linguistici vengono osservati ,
studiati e classificati : l’analisi degli errori
in opposizione alla “analisi
contrastiva”diventa associata a
“interlingua”
Vigil e Oller (1976) parlano di fattori
pragmatici interattivi : quando si analizza
l’aspetto linguistico si deve tener conto
della funzione cognitiva e affettiva
La chiave è il feed-back che riceve il
discente
Nel 1978 Corder riprende il concetto di
interlingua intesa come processo
dinamico “…egli (il discente) è alle prese
con il compito di creare per se stesso una
grammatica interna della lingua sempre
più adeguata…”
conclusione
Il concetto di IL diventa sempre più uno strumento
prezioso per noi insegnanti di lingue perché ci fa
comprendere che :
• L’errore pur se non tollerato è un momento
importante nell’apprendimento
• L’errore è un indizio prezioso delle diversità dello
stile di apprendimento dello studente
Ma soprattutto perché dobbiamo credere che……..
tutti gli studenti possono
progredire