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Performance management
e i controlli nella pubblica amministrazione
Prof. Renato Ruffini
INQUADRAMENTO E LEGGE
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Oggi – si parla di performance
 La riforma Brunetta per la prima volta introduce la parola
“perfomance”. Appare chiaro, anche nel linguaggio del
decreto, l’approccio europeo ed internazionale.
Emula le seguenti riforme a livello internazionale:
 Stati Uniti: Government Performance and Results Act (1993);
 GB: Comprehensive Performance Assessment (Local
Government Act 2003);
 Francia: Loi organique relative aux lois de finances LOLF
(2001).
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Esperienze in sviluppo
Ormai da anni vari enti hanno sperimentato innovazioni
gestionali in modo più o meno sviluppato
– Innovazioni nei sistemi di programmazione verso una logica
“strategica”;
– Sviluppo di sistemi contabili di tipo economico e in qualche
sporadico caso anche di tipo strategico;
– Certificazione qualità;
– Rendicontazione sociale (Bilanci sociali);
– Utilizzo web per incremento accountability;
– Alcune innovazioni nella gestione risorse umane (selezione,
competenze, formazione…).
• Spesso però le innovazioni sembravano fini a se
stesse… Ora vanno inserite ed integrate in un contesto
di “performance management” vale a dire
“consapevolmente misurate”.
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Effettuare una riforma organica
intervenendo in particolare su:
•
•
•
•
•
•
del
lavoro
Contrattazione collettiva
Valutazione delle strutture e del personale
Valorizzazione del merito
Promozione delle pari opportunità
Dirigenza pubblica
Responsabilità disciplinare
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pubblico
Finalità del decreto
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
rispetto degli ambiti della legge e della contrattazione collettiva
Elevati standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei
servizi
Incentivazione alla qualità della prestazione lavorativa
Selettività e concorsualità delle progressioni di carriera
Il riconoscimento dei meriti e dei demeriti
Selettività e valorizzazione incarichi dirigenziali
Rafforzamento autonomia poteri e responsabilità della
dirigenza
Incremento efficienza lavoro pubblico
Contrasto alla scarsa produttività e assenteismo
Trasparenza
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Misurazione e Valutazione nella P.A.
 IERI
- D.Lgs. 29/93 Art. 20:
verifica dei risultati
- D.Lgs. 286/99 : riordino e
potenziamento
dei
meccanismi e strumenti
di
monitoraggio
e
valutazione dei costi, dei
rendimenti e dei risultati
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 OGGI
- d.Lgs Brunetta:
• Il ciclo di gestione della
performance
• Trasparenza e
rendicontazione della
performance
• Piano della performance e
relazione sulla
performance
Valutazione nella P.A.:cosa cambia?
Se nelle linee di principio la materia è rimasta sostanzialmente
invariata, l’elemento di novità è introdotto dall’art. 29 del decreto
Brunetta:
“Le disposizione del presente titolo, hanno carattere imperativo, non
possono essere derogate dalla contrattazione collettiva e sono
inserite di diritto nei contratti collettivi”.
La valutazione della performance non è più disciplinata
dalla contrattazione collettiva e dalla sua applicazione a
livello locale.
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Il ciclo di gestione della performance
Sistema integrato di:
Ciclo di gestione
della performance =
PROGRAMMAZIONE,
CONTROLLO
RENDICONTAZIONE
VALUTAZIONE DEL
PERSONALE
POLITICHE RETRIBUTIVE
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Le fasi di gestione della performance
(ART.4)
• Definizione e assegnazione di: obiettivi, valori
attesi, indicatori;
• Allocazione risorse;
• Monitoraggio e attivazione eventuali correttivi;
• Misurazione e valutazione delle performance
organizzativa ed individuale;
• Utilizzo dei sistemi premianti;
• Rendicontazione dei risultati ai diversi gruppi di
interesse
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Gli strumenti per la gestione della
performance
• Sistemi di programmazione pluriennale ed annuale
• Controllo di Gestione (?)/Indicatori di servizi/processi (?)
• Sistema di valutazione
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Programmazione triennale degli obiettivi
(ART.5)
Gli obiettivi devono essere:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
rilevanti per la popolazione di riferimento e strategici per
l’amministrazione,
specifici e oggettivamente misurabili,
significativamente migliorativi della qualità dei servizi,
temporizzabili,
commisurati a valori standard definiti a livello nazionale e
internazionale
e
comparabili
con
amministrazioni
omologhe,
confrontabili con le tendenze della produttività
dell’amministrazione, riferite almeno al triennio precedente,
correlati alle risorse disponibili.
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Monitoraggio della performance (art.6)
Deve essere effettuato dagli organi di indirizzo politico
amministrativo che,in corso d’esercizio, supportati dai
dirigenti, ed esaminate le risultanze periodiche del
controllo di gestione, propongono gli eventuali
interventi correttivi.
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Sistema di misurazione e valutazione della
performance (art.7)
Si valuta la Performance organizzativa e individuale
Il Sistema di misurazione e valutazione deve definire:
Fasi, tempi, soggetti e modalità di valutazione
Procedure di conciliazione
Raccordo con i sistemi di controllo esistenti
Raccordo con documenti di programmazione finanziaria e
bilancio
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Elementi di misurazione e valutazione della
performance organizzativa (art.8)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
Impatto delle politiche attivate sulla soddisfazione dei
bisogni della collettività,
attuazione di piani e programmi,
customer satisfaction,
modernizzazione e miglioramento dell’organizzazione e
delle competenze professionali,
sviluppo delle relazioni con i cittadini e di forme di
partecipazione e collaborazione con i gruppi di interesse,
efficienza nell’impiego delle risorse:contenimento costi e
ottimizzazione tempi,
qualità e quantità delle prestazioni e dei servizi erogati,
promozione delle pari opportunità.
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Elementi di misurazione e valutazione della
performance individuale (art.9)
Per dirigenti e responsabili di unità
organizzative:
a)
b)
c)
d)
indicatori di performance dell’unità organizzativa
presieduta,
raggiungimento obiettivi individuali,
qualità del contributo apportato alla performance
generale della struttura e competenze professionali e
manageriali dimostrate
Capacità di valutazione dei collaboratori, con
differenziazione di giudizio
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Elementi di misurazione e valutazione della
performance individuale (segue)
Per il personale:
a)
b)
raggiungimento di obiettivi di gruppo o individuali,
qualità del contributo apportato alla performance
dell’unità organizzativa di appartenenza,
competenze dimostrate, comportamenti agiti.
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Performance individuale (9)
Dirigenti/Quadri
 1. Contributo alla




Dipendenti
 1. Obiettivi di gruppo
 2. Obiettivi individuali
 3. Contributo alla
performance organizzativa di
ente
2. Raggiungimento di
indicatori di performance di
UO
3. Obiettivi individuali
4 Competenze Professionali
Manageriali
5 Capacità di differenziare le
valutazioni
performance organizzativa di
UO
 4 Competenze
 5 Comportamenti
professionali e organizzativi
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Piano della performance e Relazione sulla
performance (art.10)
• Piano
della
performance:
documento
programmatico triennale da redigere entro il 31
Gennaio
• Relazione sulla performance: documento che
evidenzia i risultati organizzativi e individuali
raggiunti nell’anno precedente, da adottare entro il
30 giugno
• Comma 3: eventuali variazioni degli obiettivi e degli
indicatori della performance sono tempestivamente
inseriti nel Piano
I due documenti vanno trasmessi alla “Commissione”
e al Ministero delle Finanze
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Conseguenze della mancata adozione del
Piano della performance (Art.10 c.5)
1. Divieto di erogare il premio di risultato ai
dirigenti responsabili.
2. Divieto di assumere personale
3. Divieto
di
conferire
incarichi
consulenza o di collaborazione.
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di
I soggetti dei processi di valutazione e
misurazione
• Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità delle amministrazioni pubbliche.
• Organismo indipendente
performance.
di
valutazione
della
• Organo di indirizzo politico dell’ amministrazione.
• I dirigenti dell’amministrazione.
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Finalità principali della Commissione
• Indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio delle funzioni
di valutazione da parte degli organismi indipendenti e delle altre
agenzie di valutazione.
• Supportare gli enti nell’attuazione del ciclo della performance.
• Definire la struttura e le modalità di redazione del piano della
performance e della relazione, verificando la correttezza di quelli
delle amministrazioni centrali e a campione, quelli degli enti
territoriali.
• Definire i parametri e i modelli di riferimento del sistema di
misurazione e valutazione della performance.
• Adottare le linee guida per la predisposizione del programma
triennale per la trasparenza e l’integrità.
• Promuovere analisi comparate delle performance delle
amministrazioni pubbliche.
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Commissione e Anci, Upi, Conferenza delle
Regioni e Province autonome
• Comma 2: mediante intesa tra …Anci..e la Commissione, sono
definiti i protocolli di collaborazione per la realizzazione delle
attività di cui ai commi:
• Comma5:Commissione e funzioni di valutazione degli Organismi
indipendenti di valutazione della performance
• Comma 6:
verifica e supporto in tema di Piano della
Performance, Sistema di misurazione della Performance,
Programma della Trasparenza, requisiti per componenti
dell’Organismo Indipendente…
• Comma 8: Sezione per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche
Gli enti non statali mantengono una forte autonomia rispetto al
ruolo della Commissione centrale
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Protocollo di intesa tra Ministero per la
Pubblica Amministrazione e ANCI
• Considerato.. Che il titolo II (Misurazione, valutazione e
trasparenza) e titolo III (Merito e Premi) nelle amministrazioni
locali avviene mediante adeguamento dei propri ordinamenti ai
relativi principi..
• Che la Commissione esercita le proprie funzioni nei confronti delle
autonomie locali previa definizione di Protocolli di collaborazione
tra ANCI e la Commissione…
• Tre linee di azione:
• Ridefinizione dei modelli di valutazione delle performance e
rankings dei Comuni- set di indicatori, ranking tra comuni,
collegamento tra risorse decentrate e collocazione nel ranking
• Orientamento e supporto metodologico nella fase di
adeguamento degli assetti organizzativi
• Monitoraggio dell’attuazione del Decreto
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Organismo indipendente di valutazione della
performance.
• Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, deve
dotarsene.
• Sostituisce i servizi di controllo interno di cui all’art.4 (Controllo di
gestione) e all’art.6 (Valutazione e controllo strategico) del
d.lgs.286/99. Negli enti locali il 286/99 è norma di indirizzo.
• E’ nominato, sentita la Commissione, dall’organo di indirizzo
politico dell’amministrazione, per un periodo di tre anni
rinnovabile una sola volta.
• Monitora il funzionamento complessivo dei controlli interni,
comunicando tempestivamente le criticità rilevate agli
amministratori, alla Corte dei Conti, all’Ispettorato per la funzione
pubblica e alla Commissione e produce una relazione annuale.
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Organismo indipendente di valutazione della
performance (segue)
• Valida la Relazione sulla Performance.
• Garantisce la correttezza dei processi di misurazione e
valutazione e l’incentivazione del merito e della professionalità.
• Propone, all’organo di indirizzo politico-amministrativo, la
valutazione dei dirigenti di vertice
• Promuove e attesta l’assolvimento degli obblighi di trasparenza
e integrità.
• Cura la realizzazione di indagini sul personale dipendente e ne
riferisce alla Commissione.
• Presso l’Organismo è costituita…una struttura tecnica
permanente per la misurazione della performance…Il
responsabile della struttura deve possedere una specifica
professionalità…
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Responsabilità dell’organo di indirizzo
politico dell’ amministrazione
• Emanare gli indirizzi strategici
• Definire, in collaborazione con i vertici
dell’amministrazione, il Piano e la Relazione
sulla performance
• Verificare la realizzazione degli obiettivi
strategici
• Definire il Programma per la trasparenza e
l’integrità
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Gli enti locali e il ciclo della Performance
(titolo II del decreto)-art. 16
• Diretta applicazione dell’art.11: Trasparenza della
performance
• Adeguamento degli ordinamenti ai principi degli articoli
seguenti entro il 31 dicembre 2010:
•
•
•
•
•
Art. 3: Principi generali
Art.4 : Ciclo di gestione della performance
Art.5, comma 2: Obiettivi e indicatori
Art.7: Sistema di misurazione e valutazione della performance
Art.9: Ambiti di valutazione e misurazione della performance
individuale
• Art.15,
comma
1:
Responsabilità
dell’organo
politico
amministrativo
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Valorizzazione del merito e incentivazione
della performance (art.18)
• Obbligo di utilizzo di sistemi premianti
selettivi, secondo logiche meritocratiche
• Divieto di erogazione premi in assenza di
verifiche e attestazioni sui sistemi di
misurazione e valutazione adottati
• Divieto di distribuire i premi in modo
indifferenziato o sulla base di automatismi
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Le graduatorie per la differenziazione
delle valutazioni
L’organismo indipendente di valutazione compila
in ciascun ente due graduatorie:
- risultanze delle valutazioni dei dirigenti
- risultanze delle valutazioni dei dipendenti
in cui si stabiliscono 3 livelli di performance
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I 3 livelli di performance (ART.19)
In ciascuna delle 2 graduatorie, il personale viene così suddiviso:
a)
il 25% nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde
l’attribuzione del 50% per cento del trattamento accessorio
collegato alla performance individuale;
b)
il 50% per cento in una fascia di merito intermedia, alla quale
corrisponde l’attribuzione del 50% del trattamento accessorio
collegato alla performance individuale;
c)
il restante 25% nella fascia di merito bassa, alla quale non
corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento accessorio
collegato alla performance individuale.
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Gli strumenti premianti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Bonus annuale delle eccellenze
Premio annuale per l’innovazione
Progressioni economiche
Progressioni di carriera
Attribuzione di incarichi e responsabilità
Accesso a percorsi di alta formazione e di
crescita professionale, in ambito nazionale e
internazionale
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Modifiche recenti – Decreto Madia
L’art. 19 comma 10, l.114/14 prevede che si faccia un regolamento specifico che preveda la:
a) revisione e semplificazione degli adempimenti a carico delle amministrazioni pubbliche,
al fine di valorizzare le premialità nella valutazione della performance, organizzativa e
individuale, anche utilizzando le risorse disponibili ai sensi dell'articolo 16, commi 4 e 5,
del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio
2011, n. 111));
b) progressiva integrazione del ciclo della performance con la programmazione finanziaria;
c) raccordo con il sistema dei controlli interni;
d) valutazione indipendente dei sistemi e risultati;
e) conseguente revisione della disciplina degli organismi indipendenti di valutazione.
Tale regolamentazione nasce in relazione al passaggio dalla civit/anac al dfp delle funzioni
previste in materia di misurazione e valutazione della performance, di cui agli articoli 7, 8, 9,
10, 12, 13 e 14 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150
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PERFORMANCE MANAGEMENT
LOGICHE E TEORIE
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Performance management framework
ambiente
elementi
Performance
measurement
framework
Sistemi di
valutazione
processi
Performance
measurement
strategia
Mappe
strategiche
scenari
misurazioni
Tergets e
indicatori
decisioni
decisione
Utilizzo
informazioni
performance
azione
Performance
improvement
Decision e
action plan
Infrastrutture tecnologiche
Links
Rutines/attività
operative
Learning loop
Performance
review
Performance
evalutation
Miglioramento continuo/ cultura della performance
Key
enablers
Leadership
Values/organizationa culture
Compentenze e skill
C. Pietro Micheli 2009
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Performance management maturity model
Trasformational
consapevoli
Inconsapevoli
Perché
dovremmo
avere più info?
Monitoriamo
informazioni
per chi sta
sopra
Collaboriamo per
innovare e
raggiungere
insieme gli
obiettivi
diffondendo le
informazioni con
i nostri partner e i
nostri
stakeholder
Consci e
competenti
Usiamo le info
per pianificare
e gestire le
nostre
performance
Delega, fiducia, accountability trasparenza
struttura
disconenssa
fiducia
bassa
accountability
povera
centralizzata
bassa
moderata
decentrata
buona
buona
Fluida e collaborativa
alta
alta
(Thomton 2009)
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Logica generale di definizione degli indicatori di performance
Programmi
amministrativi
Policy making
Performance badgeting
Gestione processi
Pianificazione strategica
Leggi e
intenti
legislativi
Mandati a livello
di ente
Missione
Obiettivi
Valutazione
programmi
Performance audit
Controllo interno
Misurazione
performance
Programmi
Obiettivi
target e
budget
Erogazione
servizio
Track/
Valutazione
Monitor
Performance
Inputs
Efficienza
Costi
Outputs
struttura
outcomes
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Costi
Impatto
Compliance
accuratezza
Mandato
istituzionale
Missione
Cosa si sta
facendo,
perché e
per chi.
Definizione
Una
concisa
affermazio
ne sullo
scopo
attuale e
futuro
dell’ente e
dei suoi
programmi
Quali sono i
fini incarnati
nel mandato
istituzionale?
Definizione
Una
definizione
degli
outcomes per
i programmi
dell’ente
Risultati/
Obiettivi
Quali sono i
risultati attesi?
Definizione
Targets
misurabili che
descrivono i
risultati finali del
servizio, o
programma che
si aspetta di
erogare in un
determinato
periodo
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Indicatori di
risultato
Qual’è la misura
del grado di
successo?
Definizione
Indicatori
quantitativi o
qualitativi del
livello in cui gli
obiettivi sono
stati raggiunti
Rilevazione,
analisi e
valutazione
Scopi e obiettivi
sono stati raggiunti?
Definizione
La misurazione,
valutazione e
reporting del livello
delle performance
usando le
informazioni per
migliorare
”
ASPETTI CRITICI DEI “CIRCUITI DI APPRENDIMENTO
Ideazione
politica
Criticità nel
presidio e
nell’esercizio del
controllo
strategico
Controllo
Strategico
Apprendimento
relativo
all’elaborazione
e attuazione
degli indirizzi
politicoamministrativi
Valutazione
opportunità –
fattibilità politicoamministrative
Programmazione
Ideazione
strategica
pluriennale e
annuale
Criticità nella
programmazione
strategica e
conseguente traduzione
in piani e programmi
Controllo di
gestione
Piani e
programmi
operativi
Apprendimento
relativo
all’elaborazione
e attuazione di
piani e
programmi
operativi
negoziazione degli obiettivi
tra il Segretario generale e
il management
Assegnazione
risorse
Realizzazione
Ideazione
delle attività
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39
Ciclo delle politiche pubbliche
Area relazione
presidente/cittadini
Area relazioni
amministrazione
cittadini
outcome
bisogni
impatti
rilevanza
società
output
obiettivi
Efficacia
coerenza
Azioni &
Politiche
pubbliche
efficienza
risorse
Area relazioni
giunta/dirigenti
Area relazione
presidente/giunta
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Fonte :Civit non ancora pubblicato
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OBIETTIVO COMUNE: Miglioramento della viabilità autostradale
Obiettivo Strategico di
riferimento
Indicatore 1
Indicatore 2
Stati
Uniti
Sviluppo di una infrastruttura di
trasporto duratura ad alta
performance
Percentuale di tratte
autostradali che rispettano i
requisiti standard di
performance relativamente al
manto stradale
Percentuale di
pavimentazione non
adeguata nei ponti
autostradali, corretta
rispetto al traffico medio
giornaliero
Regno
Unito
Supportare la competitività
economica nazionale e la
crescita garantendo un sistema di
trasporti affidabile ed efficiente
Affidabilità dei tempi di
percorrenza sulla rete stradale
strategica, in base al ritardo
medio riscontrato nel nel 10%
dei casi peggiori per ciascun
tratto stradale monitorato
Mantenimento del livello di
spesa in base alla
classificazione dei benefici
(Alta, Media, Bassa,
Nulla): SR04 Efficiency
Programme
Francia
Migliorare la manutenzione e la
qualità delle infrastrutture di
trasporto
Stato delle infrastrutture sulla
rete nazionale concessa e non
concessa
(sulla base delle ricognizioni
del Genio Civile)
Soddisfazione degli utenti
riguardo la rete stradale
concessa e non concessa
Canada
Sviluppo delle politiche di
trasporto e opere relative alle
infrastrutture
Produttività del sistema di
trasporto
(sulla base di studi specifici)
Tariffe e livelli di servizio
(sulla base di studi
specifici)
Australia
Politiche e programmi di
investimento in infrastrutture
Livello degli standard delle
infrastrutture di trasporto
terrestre
Piano di riforma della
viabilità
Italia
Rilancio degli interventi
prioritari in materia di
infrastrutture stradali:
implementazione dell'attività di
Schede elaborate / opere
vigilanza ed impulso alle opere
monitorate (relativamente alla
affidate all'ANAS, agli Enti
attività di vigilanza)
pubblici e delle concessionarie
autostradali vigilate da
IVCA/ANAS, già finanziate ed
in corso di esecuzione
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Paese
Relazione finale
(ai fini dell’individuazione
di elementi di criticità)
Figura D.3: catena logica del sistema di misurazione delle performance –
Regno Unito
Figura D.4: Catena logica del sistema di misurazione delle
performance - Australia
Figura D.1: Catena logica del sistema di misurazione delle performance Francia
Figura D.5: Catena logica del sistema di misurazione delle
performance – Stati Uniti
Fonte :Civit non ancora pubblicato
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Ipotesi di nuova catena logica per l’Italia
Fonte :Civit non ancora pubblicato
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Da dove partire?


Prendere decisioni e’ facilitato dall’aver chiarito il fine, la specifica missione e i
conseguenti obiettivi da perseguire
Una specifica missione nasce dall’aver riconosciuto specifici bisogni
Ricognizione
Bisogni
Pianificazione delle attività
Requisiti
Impatto
OUTCOME
Missione
Visione
Efficienza
Risultati
Strategia
Obiettivi
Rilevanza
Input
Processi
Output
Efficacia
Sostenibilità
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Le fasi del ciclo di gestione della performance
Pianificazione
strategica
Programmazione e
controllo
Misurazione e
valutazione della
performance
Performance
individuale e
gestione delle
HR
Rendicontazione e
trasparenza
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AMBITI
DOCUMENTI
Pianificazione Strategica
Definizione del mandato
istituzionale, della mission
e della vision
Individuazione degli
Stakeholder
Programmazione e controllo
Coordinamento delle
attività di
programmazione
Coinvolgimento degli
Stakeholder
Misurazione e valutazione
della performance
Programmazione degli
obiettivi
Elaborazione della
strategia
Monitoraggio periodico
delle attività
Programmazione
Finanziaria
Definizione del
Programma Pluriennale
Budget Direzionale
Controllo di gestione
Controllo Strategico
Audit operativo dei
processi
Pianificazione
Strategica e Sistema
Allargato
Rispetto dei tempi previsti
dalla normativa
Corporate Social
Responsability
Criteri della valutazione
individuale
Rendicontazione e
Trasparenza
Valutazione della
performance individuale
Rendicontazione degli
obiettivi
Attribuzione degli obiettivi
Schede di
Rendicontazione
Budget Direzionale
Criteri di Misurazione e
Valutazione della
Performance
Trasparenza e
Rendicontazione Esterna
Criteri di Misurazione e
Valutazione della
Performance
Relazione sui Risultati
Il Programma Triennale
per la Trasparenza e
l’Integrità
Ruolo dell’organismo
Indipendente di
Valutazione
30 aprile
Bilancio Consuntivo
Trasparenza on web
Piano Triennale per la
Trasparenza e
l’Integrità
Ruolo dell’organismo
Indipendente di
Valutazione
Piano della
Performance e
Relazione sulla
Performance
D
RPP2010
G
Bilancio
e Budget
2010
F
Piano
2010
Piano della
Performance e
Relazione sulla
Performance
M
A
Consuntivo 2009
Relazione
Risultati 2009
M
G
Valutazione
performance
individuale 2009
L
A
Relazione
2009
Piano della
Performance e
Relazione sulla
Performance
S
Indirizzo
2011
O
N
D
Programmazione
2011
TEMI
Tema 1. L’identificazione
della performance
Tema 2. La formazione e il
controllo della strategia
Tema 3. Il coinvolgimento
degli Stakeholder
Tema 4 . Il governo del
sistema
Tema 5. La traduzione della
strategia in programmi
Tema 6. L’audit dei processi
Tema 7. Il coinvolgimento
dell’organizzazione
30
dicembre
Documento di Audit
dei Processi
Rispetto dei tempi
previsti dalla
normativa
N
31
ottobre
Rendicontazione
Finanziaria
Valutazione della
performance individuale
Ruolo dell’organismo
Indipendente di
Valutazione
Piano della
Performance e
Relazione sulla
Performance
luglio
Colloqui di valutazione
Valutazione della
performance
Ruolo dell’organismo
Indipendente di
Valutazione
Ruolo dell’organismo
Indipendente di
Valutazione
Integrazione fra
Pianificazione Strategica,
Programmazione e
Valutazione
Linee Guida per la
Programmazione
Preventivo e
Relazione al
Preventivo
Contenuti della
valutazione individuale
Schede di report
luglio
Relazione Previsionale
e Programmatica
Performance individuale e
gestione delle risorse umane
Misurazione
Programma
Pluriennale
Tema 8. La misurazione a
supporto dei processi
decisionali
Tema 9. Il monitoraggio della
perfomance di Ente come
strumento di coordinamento
Tema 10. L’efficacia della
valutazione
Tema 11. Il collegamento fra
valutazione della
performance e valutazione
delle risorse umane
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Tema 12. La linearità della
rendicontazione
Tema 13. La trasparenza
della performance
G
Relazione sulla
Performance
30
giugno
Piano della
Performance
31
gennaio
F
DOCUMENTI
Programma
Pluriennale
Relazione Previsionale
e Programmatica
Linee Guida per la
Programmazione
Piano della
Performance
Relazione sui Risultati
Relazione sulla
Performance
Bilancio Consuntivo
Budget Direzionale
Piano Triennale per la
Trasparenza e
l’Integrità
luglio
Preventivo e
Relazione al
Preventivo
Documento di Audit
dei Processi
31
ottobre
30
dicembre
31
gennaio
Prof. Renato Ruffini
30
aprile
30
giugno
Performance management - Vantaggi
 1) A livello di sistema o settori di intervento pubblico per:
 - rendicontare ai cittadini le attività dell’amministrazione;
 - orientare le scelte degli amministrativi in termini di utilizzo dei
servizi pubblici (laddove vi sia libera scelta);
 - individuare standard minimi di prestazione;
 - individuare criteri di finanziamento delle amministrazioni riferiti
alle prestazioni;
 - intervenire da parte dell’amministrazione centrale nel
coordinamento e supporto delle amministrazioni periferiche, in
particolare di quelle che si trovano in situazioni di criticità
amministrativa, senza necessariamente interferire nella loro
autonomia istituzionale
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Vantaggi
 A livello di singoli sistemi aziendali per:
 - migliorare la qualità delle politiche e delle decisioni e ottenere
un efficace allineamento tra attività strategiche e attività
operative;
 - migliorare la trasparenza dell’attività e, di conseguenza,
incentivare l’innovazione organizzativa e gestionale;
 - abbassare e prevenire fenomeni burocratici attraverso la
valutazione;
 - implementare altri sistemi di gestione (budgetting e controllo
gestionale, carte dei servizi, sistemi retributivi ecc.)
 - incrementare e migliorare la leadership della dirigenza
pubblica
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Performance management - Svantaggi
 Tra i diversi rischi individuati in letteratura i principali sono:
● la creazione di comportamenti opportunistici che tendono a manipolare il sistema
creando effetti indesiderati. È facile infatti per chi sul campo ha come riferimento
determinate performance, utilizzare tali riferimenti per propri fini anche
legittimamente. Per esempio, indicatori troppo limitati possono essere facilmente
manipolati tecnicamente (come il numero di arresti per la polizia), oppure si possono
bloccare le innovazioni interne perché ci si focalizzi sugli indicatori più redditizi dal
punto di vista finanziario o reputazionale. Inoltre è possibile burocratizzare e
comprimere l’autonomia professionale degli operatori laddove gli indicatori di
performance in qualche modo influiscano in modo eccessivo sulle scelte professionali;
● la creazione di effetti perversi nei sistema di incentivi. Quando un sistema di
valutazione delle performance serve per premiare le amministrazioni migliori, può
anche capitare che si generino effetti perversi e, nella realtà vengano “punite” le
amministrazioni più produttive;
● la creazione di sistemi di rilevazione eccessivamente costosi e complessi . In un sistema
di performance management è molto difficile trovare un livello adeguato di indicatori,
vale a dire né troppo pochi, ne troppi. Infatti se gli indicatori sono pochi si rischia di
valutare le performance solo su pochi aspetti che per quanto rilevanti, non sono
considerati (soprattutto da chi opera sul campo) realmente rappresentativi del lavoro
svolto. Al contrario, se gli indicatori sono troppi, i costi di gestione diventano eccessivi
e si perde completamente l’utilità del sistema in quanto cessa di evidenziare le
informazioni rilevanti. I problemi di carattere relazionale tendono generalmente a fare
sì che gli indicatori nelle amministrazioni siano sempre troppi piuttosto che troppo
pochi.
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ESPERIENZE
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Il ciclo della performance:
l’ambito del controllo di gestione
FORMULAZIONE DEL
BUDGET
Revisione
budget
PROGRAMMAZIONE
Revisione
programmi
Azioni
correttive
SVOLGIMENTO
DELL'ATTIVITÀ E
MISURAZIONE
Strategie
Modificazioni
strategie
REPORTING E
VALUTAZIONE
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Fonte: Anthony , Young 1992
Ciclo di gestione della performance
DEFINIZIONE E
ASSEGNAZIONE
OBIETTIVI
RENDICONTAZIONE
RISULTATI
UTILIZZO
SISTEMI
PREMIANTI
Piano
PERFORMANCE
MISURAZIONE E
VALUTAZIONE
Sistema di
Misurazione
(Cdg, bil, ecc)
MONITORAGGIO
IN ITINERE
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COLLEGAMENTO
OBIETTIVI E
RISORSE
Il piano della performance
Gli strumenti attualmente in uso negli Enti locali per il ciclo di pianificazione, controllo e
valutazione sono coerenti con le principali fasi del Ciclo della performance
Fase
Strumento
Periodo temporale
Programma di mandato
Note
Pluriennale
Documenti Politici
Piano strategico / Piano Generale di Sviluppo
Pluriennale
Scarsamente
utilizzato
Bilancio e Relazione Previsionale e Programmatica
Pluriennale
Obbligatorio, ma non
uniforme
Piano Esecutivo di Gestione (PEG)
Annuale
Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO)
Annuale
Carta dei servizi
Annuale
Scarsamente
utilizzata
Conto Consuntivo e Bilancio Sociale
Annuale
Obbligatorio, ma non
uniforme
Referto dei revisori e Referto Controllo di gestione
Annuale
Obbligatorio, ma non
uniforme
Customer Satisfaction
Annuale
Scarsamente utilizzata
Valutazione dei Dirigenti/dipendenti
Annuale
Vertice/Nucleo di val.
Consuntivo/
valutazione
Definizione
obiettivi
Pianificazione
Linee Programmatiche di Giunta/Consiglio
Fonte: documento gruppo tecnico ANCI
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Non uniforme, di legge
se > 15.000 ab
Talvolta abbinato al PEG
Il piano della performance: cosa cambia
■ Documento programmatico triennale da adottare
entro il 31 gennaio.
■ Coerente con i contenuti e il ciclo della
programmazione finanziaria e di bilancio
■ Contenuti:
– Indirizzi strategici (aree strategiche di intervento, mission,
vision, bisogni, politiche di intervento)
– Obiettivi strategici (triennali, aggregati, su aree di bisogno
pubblico)
– Obiettivi operativi (annuali, disaggregati, su strutture)
– Obiettivi individuali dei dirigenti
– Assegnazione degli obiettivi ai dirigenti
– Indicatori di misurazione e valutazione della performance
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Dalla pianificazione all’azione
Aree di
Intervento
1.
2.
3.
4.
Per una città
vivibile
Per una città
semplice ed
efficiente
Per una città
sicura di sè
Funzionalità
Interna
Obiettivi di
Impatto
Obiettivi di
Risultato
Obiettivi
operativi
 Migliorare il
sistema della
mobilità
urbana
 Incrementare e
qualificare le
occasioni di
impiego del
tempo libero
 Promuovere e
sviluppare una
politica dei
servizi in una
prospettiva di
sussidiarietà
 ...
 Sviluppo
sistema della
mobilità
sostenibile
 Miglioramento
del sistema di
parcheggio e
sosta
 Potenziare e
integrare il
sistema di
trasporto
pubblico
 Estensione
della sosta
regolamentat
a nella ZPRU
 Realizzazione
di nuovi
parcheggi di
interscambio
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Risultati e
indicatori
 Progettazione sistema
di sosta e accesso
autobus turistici e di
linea (30/06/09)
 Realizzazione terminal
bus (31/12/2010)
 Apertura parcheggio
Comasina
(31/12/2011)
 N° posti bus 17
 N° nuovi posti auto
park interscambio
420
Piano e Relazione sulla performance:
Analisi dei bisogni e caratteristiche del contesto
450.000 auto entrano in città quotidianamente
1.000.000 utenti quotidiani tpl
Velocità commerciale media in città: 4 km/h
Obiettivi di impatto sui bisogni
Ridurre il numero di auto circolanti del 10%
Incrementare utenti TPL del 3%
Obiettivi di risultato (output)
Incrementare le aree di sosta regolamentata del 15%
Incrementare il tasso di occupazione dei park di interscambio del 5%
Attuare un progetto di contrasto alla sosta in doppia fila
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Il collegamento bisogni-obiettivi e
obiettivi-indicatori
N. Obj
strat.
Obiettivi strategici
Aumento della sicurezza
5
OBIETTIVO STRATEGICO
ORGANIZZATIVO
PROSPETTIVA PROCESSI INTERNI
Indicatori strategici
Appartamenti svaligiati
Furti d'auto
Estorsioni
Furti in casa ogni 1000 abitanti
Furti d'auto ogni 1000 abitanti
Numero di estorsioni denunciate ogni 1000 abitanti
Numero di scippi ogni 1000 abitanti
Numero di rapine ogni 1000 abitanti
Numero di borseggi ogni 1000 abitanti
Numero di truffe ogni 1000 abitanti
Numero di incidenti stradali. L'indicatore misura in valore
assoluto il numero di incidenti stradali avvenuti nel
periodo di riferimento
Numero di delitti ogni 1000 abitanti
Microcriminalità
Truffe
In questa prospettiva occorre parlare dei
servizi (obiettivi, indicatori e target) che Incidenti stradali
intercettino i bisogni di sicurezza
Delitti
Questo indicatore (da interfacciare con l'ampliamento
dei servizi on-line) serve a monitorare la diversificazione
delle fasce orarie per l'accesso fisico ai servizi
Orari di accesso
Migliorare l'accessibilità ai servizi
6
OBIETTIVO STRATEGICO
ORGANIZZATIVO
PROSPETTIVA PROCESSI INTERNI
(barriere architettoniche, orari di accesso,
servizi on-line, servizi domiciliati, sportello
unico attività produttive)
Servizi on-line (numero)
Servizi on-line (qualità)
Efficienza sportello unico attività produttive
Servizi domiciliati
Descrizione / razionale
Questo indicatore (da interfacciare con gli orari di
accesso) serve a monitorare l'ampliamento dei servizi il
cui accesso è disponibile mediante Internet
Questo indicatore (da interfacciare con gli orari di
accesso) serve a monitorare la qualità (scala) dei servizi
il cui accesso è disponibile mediante Internet
Occorre definire una scheda di valutazione della qualità
dei servizi on-line
N. imprese che utilizzano il servizio / N. imprese che
sono iscritte alla camera di commercio (rimane
indicatore di input - da migliorare)
Questo indicatore servirà a monitorare il numero di
utenti effettivamente raggiunti dai servizi a domicilio
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Target
anno xxx
Target
anno
xxx+1
Tar
get
Target Target
ann
anno
anno
o
xxx+2 xxx+3
xxx
+4
Un esempio: la città di Charlotte (1/3)
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Un esempio: la città di Charlotte (2/3)
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Un esempio: la città di Charlotte (3/3)
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VALUTAZIONE ESPERIENZE
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Alcuni problemi







Norme che si sovrappongono
Linee guida troppo scolastiche/astratte
Ridondanza di documenti
Strumenti di sostegno (controllo di gestione)
Tempi non realistici
«Sofferenza» della premialità
Rapporto OIV/centri decisionali
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Alcune ipotesi da discutere
1. Snellimento del ciclo della performance e sua
integrazione con la programmazione finanziaria
2. I programmi di bilancio come elementi base di un
portafoglio strategico
3. Semplificare la catena di obiettivi nel piano di
performance
4. Sviluppo di indicatori di outcome riferiti al livello del
programma in coerenza con la tipologia di attività
5. Unica relazione sulla performance
6. OIV come componenti di un sistema integrato di
valutazione
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Il Controllo
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Il concetto di “controllo”

Quando si parla di controllo nelle A.P. è necessario
specificare a quale tipologia si fa riferimento al:
•
•
•
•
controllo macroeconomico
controllo/valutazione delle politiche
controllo burocratico
controllo manageriale
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Il controllo MACROECONOMICO




Il controllo macroeconomico si propone la regolazione della spesa
pubblica, con il fine di conseguire il rispetto di compatibilità di carattere
generale a livello centrale e/o a perseguire alcune predefinite politiche
economiche.
Si caratterizza perché: - viene esercitato a livello di amministrazione
centrale dello Stato - si esplica in sede di definizione
- delle politiche di trasferimento dei fondi, - nella definizione delle leggi
finanziarie - nella regolamentazione della contabilità dei vari enti.
Esempi : Patto di stabilità – Limiti alle politiche del personale
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Il controllo POLITICHE
 Il controllo delle politiche si rivolge ad analizzare gli effetti
prodotti dalle politiche pubbliche
 Può essere esercitato a vari livelli di amministrazione
 Si esplica in sede consuntiva con strumenti diversi (fra cui gli
indicatori di efficacia sociale e le analisi degli effetti),
 Presenta delle affinità con l’approccio aziendale ma è
significativamente diverso
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Il controllo BUROCRATICO


Il controllo burocratico è quello basato su una sostanziale
verifica/ispezione della legittimità dell’azione amministrativa, così come
regolata dalle varie norme.
Il controllo burocratico ispirato a logiche weberiane si basa :
– separazione netta tra politica ed amministrazione (politica scienza
dei fini - l’amministrazione scienza dei mezzi e cioè individua le
modalità per raggiungere i fini)
– autonomia e neutralità dell’apparato amministrativo
(l’amministrazione è una entità chiusa sia verso l’alto -politici che
verso il basso al fine di garantire l’imparzialità)
– centralità della procedura amministrativa (Le attività
amministrative vengono scomposte in atti, procedure e
attribuzioni che danno origine alla procedura come strumento per
la gestione dell’attività dell’amministrazione)
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Limiti del controllo BUROCRATICO
 Il controllo burocratico è idoneo in una logica di stato di diritto
ma è meno utile laddove si pone il problema di creazione di
valore attraverso i servizi pubblici.
 Nei sistemi complessi orientati alla produzione di servizi
l’eccesso di controllo burocratico può creare un eccessivo
orientamento alla formalizzazione ed uno scarso orientamento
ai risultati oggi invece considerato prioritario anche dalla
normativa
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Il controllo MANAGERIALE
 Il controllo manageriale è un sottosistema di operazioni
aziendali che si sviluppano secondo determinate fasi,
riconducibili:
 – alla predisposizione del modello; – al confronto della
realtà con il modello; – all’analisi delle variazioni; –
all’azione correttiva.
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Sistema dei controlli
 Ai fini della corretta amministrazione delle istituzioni pubbliche il
sistema dei cotrolli si focalizza sui controlli burocratici e sui
controlli manageriali.
 Entrambe queste forme di controllo possono essere interne o
esterne
 Ne consegue che le diverse forme di controllo effettuate
possono essere schematizzate secondo le dimensioni sopra
riportate
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Controlli burocratici esterni

La forma principale di controllo esterno burocratico è quello della Corte dei Conte, La corte è un organo giurisdizionale (una
magistratura di tipo contabile). Essa esercita:
–
–
–
–
controlli sia preventivi che che successivi su ogni atto delle pubbliche amministrazioni centrali sia di merito
che di forma. relativa a tale tipologia di controllo è il controllo esercitato dalla Corte dei Conti, organo
costituzionale che esercita anche funzione di magistratura amministrativa.
Controlli su atti generali degli enti locali
Indagini su denuncie per verificare eventuali danni erariali da parte di cittadini e pubblici funzionari
Attività di controllo collaborativo per le amministrazioni, ivi compresi pareri qualora richiesti.

Un’altra forma di controllo esterno sono le ispezioni. Nell’ordinamento amministrativo italiano esistono diversi organi ispettivi; in
particolare, la norma (legge 662/1996) prevede che ogni amministrazione centrale istituisca propri servizi ispettivi che svolgono
funzioni di ispezioni interne ma che in alcuni casi, date le finalità dell’amministrazione, hanno specifici compiti di ispezione anche
nei confronti di enti terzi sulla base di specifiche disposizioni di legge (ad esempio il servizio ispettivo del dipartimento della
funzione pubblica o il servizio ispettivo del ministero dell’Economia-Ragioneria generale dello Stato). L’attività ispettiva è
sostanzialmente una verifica di conformità volta a risanare eventuali situazioni considerate non regolari.

In generale è pressoché impossibile trovare nella letteratura manageriale ricerche che dimostrino in modo chiaro l’efficacia dei
controlli esterni per lo sviluppo delle istituzioni, tuttavia è indubbio che il vero problema non è nel modo del controllo, ma nella
controllabilità delle istituzioni e ciò dipende dallo sviluppo di un assetto istituzionale che renda la pubblica amministrazione
maggiormente controllabile nel rispetto della sua autonomia operativa.
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Controlli esterni manageriali


la revisione contabile: ha lo scopo di dare una minima garanzia ai soggetti esterni all’azienda che
hanno interesse circa la correttezza e la veridicità del bilancio e di coadiuvare gli organi di governo
nell’acquisire informazioni utili alle decisioni aziendali. Gli organi di revisione svolgono
generalmente diverse attività propositive e ispettive, quali la formulazione di pareri sulla proposta di
bilancio di previsione, la vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della
gestione, la redazione di relazioni sulla gestione del bilancio e sul rendiconto, alcune proposte tese
a conseguire efficienza, produttività ed economicità di gestione, nonché le comunicazioni su
eventuali gravi irregolarità di gestione con conseguente denuncia agli organi consiliari e
l’effettuazione di verifiche di cassa;
altre forme di controllo e certificazione esterna basati su standard qualitativi come
l’accreditamento, la certificazione di qualità ecc. Queste ultime possono assumere due varianti:
controlli esterni su standard di processo o di risultato volti ad accreditare o finanziare strutture
erogatrici di servizi pubblici, oppure certificazioni di qualità secondo il modello ISO nelle sue
diverse e variegate evoluzioni.
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controlli interni burocratici
 Afferiscono principalmente a quei controlli tesi a verificare la
conformità dell’azione amministrativa alle normative di
riferimento. Sono svolti anche da organi interni all’ente e
costituiscono dei passaggi spesso obbligatori per lo svolgimento
formale dei procedimenti amministrativi.
 I controlli principali sono di regolarità contabile e di regolarità
amministrativa e sono pareri dati su ogni atto dai dirigenti
responsabili
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Controlli manageriali interni



L’internal audit è una funzione di estrema rilevanza nel sistema dei controlli in quanto
costituisce un meta-controllo, o controllo del sistema dei controlli, e dal punto di vista
logico costituisce, di conseguenza, un elemento essenziale per il corretto
funzionamento di una istituzione pubblica.
Il controllo interno di gestione costituisce la logica chiusura dell’attività di
programmazione ed è strumento essenziale sia per le decisioni del management sia
per comunicare attraverso opportuna reportistica, a chi gestisce e a chi controlla, i
risultati dell’attività aziendale.
Il controllo strategico verifica la qualità delle scelte strategiche in termini di efficacia e
di effettivo perseguimento allineando costantemente l’attività strategica e quella
operativa.
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