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Dicembre
Quarta tappa
Al mare! Al mare!
Pagare di persona a costo di umiliazioni
OBIETTIVO EDUCATIVO
Ogni nuova giornata segna una tappa in avanti della vita.
Imparare a riconoscere il valore del proprio quotidiano,
come luogo in cui la vita si fa e in cui le proprie scelte di
ragazzo cristiano si concretizzano, facendo capire che si
cresce e si matura un poco ogni giorno,
nonostante ostacoli e battute d’arresto.
IL RACCONTO
quarta tappa,1
Dixan gli aveva detto: “Il mare è
a Oriente. Di là siamo venuti.
Segui il primo fiume che incontri,
si getterà nel GRANDE FIUME”, e
arriverai al mare. Non ti puoi
sbagliare”.
Perciò Jonathan Junior puntò
deciso verso il Sole Nascente.
Trovò ben presto il primo fiume e
poi il secondo, molto più grande.
Quando vide l’acqua che con la
sua calma inarrestabile, fluiva
verso il mare, un sentimento di
incontenibile esultanza lo inondò
dal becco alla coda. Cominciò a fare acrobazie per aria, gridando a squarciagola: “Al mare! Al mare!”.
Dopo un paio d’ore gli venne fame. Aveva imparato a volare a bassa quota, il
che gli consentiva di risparmiare energie. Ma ora i colpi d’ala gli costavano
sempre di più... Sbandò paurosamente due volte, mentre la stanchezza
gli velava gli occhi.
quarta tappa,2
“Perché mi preoccupo? - si disse - I gabbiani pescano per mangiare...”
Non lo aveva mai fatto prima, ma doveva pur cominciare.
“Mi aiuterà l’istinto” pensò. Sfiorò l’acqua alcune volte aguzzando lo sguardo.
L’acqua era opaca, grigiastra, intuì il guizzare di qualche pesce sotto la superficie. Decise di buttarsi. Salì a quota cento e si buttò in picchiata, becco
dritto in giù.Ma non riuscì a ripiegare le ali in tempo. Spanciò ignobilmente,
mentre l’acqua gli sembrava dura come il granito.
Quando tornò in sé, il
sole era alto nel cielo.
Jonathan galleggiava,
portato dalla corrente del
fiume. Si sentiva a pezzi,
disarticolato, avvilito.
Sotto di lui i pesci
nuotavano beffardi. Ma
non aveva neanche la
forza di arrabbiarsi.
Si diresse verso riva e
frugò nel fango con il
becco per trovare
insetti e vermi. “Come le
anatre...” pensava mortificato.
Idee che
emergono
"Il mare": importanza di una
grande meta nella
vita che orienti il
cammino.
Il tempo: ritma
le tappe quotidiane
della tua esistenza
piena di marce
forzate o
brusche frenate, di
facili "voli" o incerti "zigzag".
Andare avanti: è quanto più conta nella vita, avvicinarsi ogni
giorno alla meta, realizzare il proprio "sogno", "essere più avanti
di ieri".
Chi non ha grandi ideali non va da nessuna pane!
La novità di una giornata: esperienze, sensazioni, "paesaggi",
incontri, scontri, tensioni, amicizie.
Vocazione: mettere il proprio tempo a disposizione della realizzazione di sé, di quanto Dio ha affidato a ciascuno. È il gusto di
accogliere con stupore e riconoscenza le nuove giornate di vita
come un dono da far crescere con senso.
Vocazione: è possibile diventare se stessi, la noia è battibile, la
pigrizia e la sfiducia sono superabili: alimentare ogni giorno il proprio "sogno" (riflessione, studio, confronto, preghiera, letture). E
prendere coscienza anche delle difficoltà, degli ostacoli: dei tempi
di morte!
Per approfondire
- Quali possono essere le differenze
tra "tempi vitali" e tempi mortali"
nella tua esperienza quotidiana?
Il tempo "vitale" è crescita, l'altro è
morte, non vita.
- Hai la sensazione di "essere fermo",
di fare sempre le stesse cose, di mancanza di novità nella tua giornata?
Perché, secondo te?
- Cosa pensi sia cambiato in te rispetto a due anni fa? (Crocia quanto corrisponde alle tue impressioni):
* Sei più sereno.
* Conosci più cose.
* Mangi di più.
* Preghi di meno.
* Sei più alto.
* Sei più calmo.
* Studi di meno.
* Sei più generoso.
* Sei lo stesso.
* Sei più scontroso.
* Hai più amici.
* Vai meno in chiesa.
* Sei pii sicuro.
* Giochi meglio.
* Sei più incerto.
* Hai la ragazzina/o
* Sei più contento.
* Hai idee più chiare.
- Più autonomia dalla famiglia.
- Cosa può aver frenato la tua crescita e un tuo modo migliore di essere? Quali
ostacoli oggi?
Quali "letture, esperienze, persone..." possono alimentare in modo sostanzioso
il tuo tempo e farti andare "avanti nella vita"?
Quali sono le caratteristiche che indicano che "si sta andando avanti e si sta
procedendo avanti nella rotta del proprio ideale"?
* Miglioramento scolastico quotidiano.
* Maggior consapevolezza di sé.
* Un migliore comportamento di vita.
* Una lenta ma costante crescita spirituale.
* Crescente voglia di vivere.
* Crescita fisica.
* Chiarezza sul proprio futuro.
* Maggiore abilità nel gioco.
* Il possesso di più cose.
* Maggior comprensione dei problemi e delle cose della vita.
* Maggior conoscenza del Vangelo e della volontà di Dio.
* Maggiore intesa e dialogo con gli altri.
* Graduale autonomia dalla famiglia.
* Maggiore responsabilità.
In gruppo
Dividere il gruppo in due parti.
Alla prima si assegnerà il compito di disegnare un albero e pensare quali
sono gli elementi che ne favoriscono la crescita.
Gli altri invece dovranno pensare a quello che ostacola o blocca la sua
crescita.
Alla fine il tutto lo si potrà rappresentare o sotto forma di mimo o di cartellone.
DALLA
VITA
AL
DIALOGO
CON
DIO
Una crescita mancata: quando sono le cose a vincere!
Lettura biblica: La triste frenata del giovane ricco (Matteo 19,16-22)
NARRATORE - Dal Vangelo di san Matteo. Un giovane si avvicinò a Gesù e gli domandò:
GIOVANE - Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?
NARRATORE - Ma Gesù gli disse:
GESÙ - Perché mi fai una domanda su ciò che è buono? Dio solo è buono. Ma se vuoi
entrare nella vita eterna, ubbidisci ai comandamenti.
GIOVANE - Quali comandamenti?
GESÙ - Non uccidere, non commettere adulterio, non
rubare, non dire il falso contro nessuno, rispetta tuo
padre e tua madre, ama il prossimo come te stesso.
NARRATORE - Quel giovane disse:
GIOVANE - Io ho sempre ubbidito a tutti questi comandamenti: che cosa mi manca ancora?
GESÙ - Per essere perfetto, vai a vendere tutto quello
che hai, e i soldi che ricavi dalli ai poveri. Allora avrai un
tesoro in cielo. Poi vieni e seguimi.
NARRATORE - Dopo aver ascoltato queste parole, il
giovane se ne andò via con la faccia triste, perché era
molto ricco.
La preghiera di MariIena
Guida - reri, oggi, domani: ecco la tua vita. Un passato, un presente, un futuro.
Perché non parlarne con Dio?
Ecco, per aiutarti, la preghiera di Marilena:
Ieri:
era duro rifiutare
era facile accettare,
riunire in un abbraccio tutto il mondo,
un piccolo mondo di bamboline in stoffa,
di macchine in plastica,
di palle sgonfiate, un mondo fantastico, lontano,
un mondo scomparso con la mia fanciullezza.
Oggi: ritrovo le mie dimensioni,
cammino con gli altri,
saluto i palloni, le bambole in stoffa,
le macchine in plastica;
saluto illusioni lontane, sogni impalpabili, creazioni strane.
Signore, cammina con me lungo la vita,
con me percorri il sentiero,
aiutami a non fermarmi,
a proseguire anche se vi sono duri ostacoli,
aiutami nella lotta contro le incertezze,
contro le asprezze che vi sono:
domani sarò donna, responsabile!
Guida il cammino dei giovani, o Signore,
per avere degli uomini pronti a tutto per la giusta causa;
uomini onesti e coraggiosi, uomini veri, non automi:
uomini!
Invocazione
L.
Una vita tutta da spendere, Signore: la mia vita, la nostra giovane vita.
T. Noi la offriamo a te quest'oggi e ti diciamo: "Parla, Signore, che il tuo servo
ti ascolta".
L.
Quale sarà il nostro futuro? Cosa saremo domani? Tanti sogni. Non tutti belli.
T. Non vogliamo, Signore, tenere la nostra vita per noi, non vogliamo stringerla
inutilmente tra le nostre mani. Noi vogliamo donare agli altri la nostra vita.
G. È facile, anche ora, dire parole! Sono già in tanti a dirle, mentre ridono e giocano sulla povertà e miseria degli altri.
T. Noi vogliamo, Signore, il tuo coraggio, il coraggio di dare la vita per gli altri
dove tu ci chiamerai.
L.
Tutti cercano la gioia. Quale felicità e quale gioia? Tu l'hai detto, Signore: "Non
c'è amore più grande che dare la vita per i fratelli".
T. Donaci la tua gioia, Signore, la gioia di amare, la gioia di dare l'amore.
L.
La gioia e la vita, il futuro e il domani sono da inventare: questa è la grande
chiamata.
T. "Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta".
IMPEGNO DI VITA
Il tempo è prezioso. Non voglio sprecarlo. Cercherò nella giornata odierna di vivere
con maggior impegno i vari momenti, e in particolare darò un po' del mio tempo
per aiutare in casa.
GIOCHI NELLA TERRA DEI GABBIANI
Coni al mare
- Luogo: in palestra, cortile o prato.
- Giocatori: da 16 a 48.
- Materiale: una corda robusta, e qualcosa per
segnare per terra un punto di arrivo (gesso,
indumenti, foulard, ecc.).
- Svolgimento del gioco:
Una volta annodata la corda, si tende e se ne
fa un quadrato di angoli uguali. A una distanza
di circa due metri da ogni lato si pongono dei
foulard o qualche altro oggetto che possa
segnare l'arrivo.
Le quattro squadre si sistemano in nurnero
uguale all'interno dei lati del quadrllatero e
tengono la corda all'altezza della cintola.
Al via ogni squadra cercherà di prendere il
foulard posto dalla sua parte o di oltrepassare
la linea segnata; logicamente vincerà quella che riuscirà ad arrivare per prima.
Una variante può essere quella di far girare all'interno i giocatori, che faranno
così lo sforzo con il fondo schiena, tenendo sempre la corda con le mani.
Questo sistema è meno agonistico ma più esilarante.
I Gabbiani-radio
- Ambientazione: il padre di Jonathan J. aveva tutta una cultura in proposito.
- Giocatori: da sette in su.
- Svolgimento del gioco:
I giocatori sono seduti in cerchio. A ognuno viene affibbiato il nome di una
radio (BBC, Radio Proposta, Radio Centro, Radio DJ, Radio UnoDueTre...).
L'animatore (o Giorgio Battilala!) chiama una emittente. Questa inizia a trasmettere tenendo i due pollici sulle tempie e agitando le altre dita. I suoi due vicini
fanno altrettanto, ma solo con la mano rivolta all'emittente principale. Poi questa chiama un'altra emittente e contemporaneamente smette di trasmettere (e
con lui le emittenti vicine).
Così alternativamente il gioco continua. Sovente possono darsi disturbi
di trasmissione. Per es. un'emittente
non capta il segnale radio di richiamo
o alza la mano sbagliata. Allora viene
spenta e incrocia le braccia sul petto
Se per es. il suo vicino di destra diventasse antenna principale, egli non
può essere emittente e al suo posto
deve subentrare il vicino di sinistra.
Se per sbaglio (o per davvero!) viene
chiamata Un'emittente spenta, questa
dice: "Tut, tut". Quale gabbiano-radio
resisterà di più, senza perdere la sua
lunghezza d'onda?