Giornata europea delle alberature

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Transcript Giornata europea delle alberature

Proteggiamo un patrimonio che il mondo ci invidia, aderiamo alla
“Giornata Europea delle Alberate”, 20 ottobre 2016
I lunghi filari di grandi alberi che accompagnano le strade, ancora presenti nelle nostre città e spesso
ormai scomparsi nelle campagne, sono importanti non solo per l’ombra che ci regalano e per le loro
chiome che rinfrescano le strade: hanno un ruolo importante per la biodiversità, sia come biotopi sia
come corridoi ecologici, riducono l’inquinamento e le polveri sottili, regolano la temperatura, producono
ossigeno, in altre parole giocano un ruolo importante nella nostra vita. Ma non solo: hanno un ruolo
fondamentale nel sostenere i terreni franosi,
creano cortine verdi che riducono i livelli
sonori, sono infine in grado di aumentare il
valore delle case e degli alloggi in prossimità,
e possono rappresentare un’attrattiva turistica.
Le alberate sono state realizzate, oltre che per
motivazioni pratiche, anche per motivazioni
estetiche: ancora oggi portano una nota di
eleganza
nel
paesaggio,
costituendo
un’architettura vivente caratterizzata dalla
successione dei tronchi e dalle volte create
dalle fronde. Trasformano le vie e le strade in
itinerari “sensibili”, mutanti nel corso della
giornata grazie ai giochi di luce e nel corso
delle stagioni. Sono il risultato di un’antica
tradizione europea legata all’arte dei giardini;
rappresentano quindi un patrimonio culturale
che ci accomuna, con caratteristiche proprie di ogni nazione, ogni regione, ogni alberata.
Questi
molteplici
vantaggi
sono
riconosciuti in molte nazioni, e in Italia in
molte città, dove gli alberi vengono
protetti, impedendo gli abbattimenti o
imponendo compensazioni sotto forma di
reimpianti. Ma in altre nazioni, città e
regioni le cose vanno diversamente e
purtroppo il patrimonio europeo e italiano
delle alberate è continuamente eroso,
con decine di migliaia di alberi abbattuti
ogni anno, a fronte di nuove piantagioni
largamente insufficienti per compensare
le perdite.
Nelle città e nei piccoli centri abitati, le
Amministrazioni locali vedono troppo
spesso nelle alberate un importante e
immotivato
capitolo
di
spesa,
dimenticando gli aspetti positivi e
decidendo abbattimenti a volte massicci,
reimpiantando piccoli alberelli a lenta
crescita e incapaci di fornire ombra,
spesso
senza
coinvolgere
preventivamente la popolazione nella
scelta. Per far crescere un albero
occorrono decine di anni, per eliminarlo
bastano pochi minuti. Inoltre, purtroppo,
ancora
oggi
assisitiamo
a
danneggiamenti durante i lavori stradali e
a potature massicce che sconfinano nelle
capitozzature: pratiche superate e
fortemente sconsigliate dagli esperti
(dottori agronomi, forestali e agrotecnici),
che provocano nella quasi totalità dei casi
danni o malattie degli alberi e portano al
loro successivo inevitabile abbattimento.
Ancora peggiore, se possibile, la situazione fuori dai centri abitati: in Italia l’attuale interpretazione (si badi
bene: interpretazione) del Codice della
Strada impedisce di alberare qualsiasi
strada, anche una pista ciclabile,
impedisce di reimpiantare gli alberi
abbattuti per malattia, impedisce di
ombreggiare le aree di servizio e sosta
delle autostrade, impedisce di realizzare
opere naturali di sostegno delle strade
che permetterebbero con poca spesa di
ridurre il rischio geoidrologico lungo i tratti
di collina e di montagna.
Rischiamo di perdere in pochi anni un
patrimonio culturale che tutto il
mondo ci invidia.
In Europa le cose vanno meglio, grazie a
legislazioni
piú
complete
e
all’interessamento diretto delle popolazioni; purtroppo Amministrazioni locali, attente piú agli aspetti
economici immediati che all’ambiente ed alla cultura, continuano ancora ad abbattere.
Da anni le associazioni ambientaliste europee hanno sollevato il problema e ottenuto, soprattutto nelle
nazioni piú settentrionali, importanti risultati: censimenti completi delle alberate, controlli periodici per
verificarne lo stato di salute e impedire pericolosi crolli, leggi piú attente al patrimonio arboreo. Si capisce
quindi perché l’idea di una “giornata delle alberate” sia nata in Germania come conseguenza logica
dell’istituzione del progetto di itinerario turistico "Deutsche Alleentrasse" nel 1992; dal 2008 si festeggia la
Giornata delle Alberate (“Tag der Alleen”) ed in seguito è stata scelta la data del 20 ottobre, dal 2015
l’iniziativa si sta allargando ad altre nazioni.
In Italia, Comitati, Associazioni, Enti, stanno aderendo alla “Giornata Europea delle Alberate” che si terrà il
20 ottobre prossimo in molte nazioni europee, tra cui Germania, Francia e Repubblica Ceca. Sarà una
buona occasione per (ri)sollevare il problema della manutenzione inadeguata di molte alberate cittadine e
del rischio reale di estinzione delle alberate extraurbane. Sarà una buona occasione per chiedere
l’emanazione del Regolamento del Verde Pubblico ai Comuni che ancora non ne sono dotati, e sollecitare
modifiche al Codice della Strada per aumentare la sicurezza sulle strade e invertire la tendenza agli
abbattimenti: nessuno pensa di alberare le autostrade, ma non esistono motivi validi per impedire che
una pista ciclabile, una strada locale a bassa intensità di traffico, un’area di servizio e sosta non siano
ombreggiabili con filari di alberi.
Il 20 ottobre è una data molto significativa per il paesaggio: la Convenzione europea del paesaggio è
stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000 ed è stata
aperta alla firma degli Stati membri dell’organizzazione a Firenze il 20 ottobre 2000: nel 2016 cade quindi
il sedicesimo anniversario della ratifica.
I Comitati, Associazioni, Circoli, Enti attueranno azioni locali che andranno dal semplice presidio con foto
di un’alberata particolarmente significativa e a volte minacciata, alla proposta di creare una nuova
alberata (con il posizionamento di sagome di cartone per dimostrarne la fattibilità, istruzioni in inglese in
https://www.flickr.com/photos/europeanavenueday/26713156935/ ), fino all’incontro pubblico con le
Amministrazioni locali per sensibilizzarle sul tema. Le fotografie raccolte potranno essere spedite per la
pubblicazione (libere da diritti e acompagnate da una didascalia in italiano, inglese o francese)
all’indirizzo [email protected] ; le fotografie verranno pubblicate sul sito europeo
https://www.flickr.com/photos/europeanavenueday dove sono raccolte alcune foto della Giornata Europea
delle Alberate 2015.
Approfondimenti:
“È un fatto oggettivo che gli alberi longevi dall’architettura imponente, all’interno del mondo vivente,
individuino strutture straordinarie e speciali che meriterebbero, al di là di ogni dubbio, attenzione e
considerazione particolari. Non si tratta infatti, come purtroppo molti ritengono, di semplici e inerti
ammassi di legno e di foglie che muti e immobili occupano spazio nei boschi, nelle campagne, nei
giardini, lungo le strade campestri o tra le mura dei villaggi. Si tratta, al contrario, di organismi autotrofi
infinitamente complessi e preziosi, autoorganizzati e autoregolati, percorsi da una possente e antica
corrente di vita. Vecchi giganti che resistono al tempo, svolgendo incessantemente funzioni bioecologiche
cruciali ed essenziali, concentrando in sé gradi inarrivabili di bellezza, armonia e memoria, trattenendo
silenziosamente la testimonianza segreta, il respiro aurorale e gli echi lontani di storie dissolte e mondi
perduti.
Questi colossali monumenti botanici costituiscono grandi strutture fotosintetiche pluricellulari altamente
elaborate ed ordinate, controllate da un fine equilibrio fitormonale che, attraverso anelli multipli di
feedback, ne regola la crescita, lo sviluppo, il metabolismo, la proliferazione dei tessuti meristematici, la
differenziazione, la riproduzione, i cicli, i bioritmi e i tropismi. Identificano giganteschi capolavori di
bioingegneria vegetale a minima entropia, ininterrottamente percorsi da un flusso continuo di linfa che
attraverso i sistemi vascolari scorre vitale tra le radici, il fusto e le foglie. Rappresentano sofisticati ed
evoluti laboratori biochimici che traducono in strutture, funzioni e processi le informazioni codificate nei
propri programmi genetici. Grazie all’attività dei loro tessuti fotosintetici convertono la luce solare in
energia chimica, mettono in ciclo grandi quantità di carbonio organico e liberano ossigeno. Possono
essere considerati sistemi complessi e autopoietici di trasformazione dell’energia, grandi banche di
germoplasma, nonché archivi storici e climatici viventi. Svolgono un ruolo fondamentale nella pedogenesi
e nel prevenire l’erosione del suolo. Consentono al loro interno la coesistenza di innumerevoli nicchie
microclimatiche, costruiscono tra le loro penombre un diversificato mosaico di microbiotopi, contraggono
rapporti di simbiosi e di cooperazione mutualistica con un’immensa pluralità di organismi (batteri, protisti,
piante, funghi, animali), danno rifugio e alimento ad una sterminata varietà di invertebrati e vertebrati (di
cui spesso costituiscono l’ecosistema primario di appartenenza). Individuano emergenze strategiche di
alto valore ecologico ed estetico per il paesaggio, nonché riferimenti puntuali importanti nel disegno della
morfologia fisica, ambientale e culturale del territorio. Assumono il significato di elementi iconemici
centrali nella definizione e nella modulazione degli alfabeti genetici, del registro ecopaesistico,
dell’interconnessione bioculturale, delle dimensioni scenico-percettive, delle costellazioni storicomemoriali, delle valenze simboliche e delle proprietà semantiche che caratterizzano i luoghi e ne scrivono
in modo peculiare la cifra identitaria profonda.” (Franco Correggia, 2012, Il tramonto dei giganti, I
Quaderni di Muscandia n. 12, pp. 79-104).
In Italia Legambiente è da sempre attiva nella difesa delle alberate; dal 2012 alcuni Circoli del Piemonte
sono impegnati in un’opera di studio e divulgazione delle norme dell’attuale Codice della Strada, per
arrivare alla richiesta di modifica nell’ambito della Legge Delega attualmente in discussione presso la
Commissione Trasporti ed Infrastrutture del Senato. Legambiente ha pubblicato diversi articoli sul sito online, ad esempio: http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/alberate-stradali-a-rischio-manuale-persalvarle Nel corso del decimo Congresso di Milano, 11-13 Dicembre 2015, è stata approvata
all’unanimità una mozione che impegna l’Associazione a impegnarsi ancora di piú per la difesa e la
promozione delle alberate. Alcuni articoli sono stati pubblicati su Nuova Ecologia, un documento che
esamina il Codice della Strada del 1992, elenca le possibili modifiche e racconta alcune storie di alberate
in provincia di Asti si trova in: http://www.legambientevaltriversa.it/wp-content/uploads/2014/01/Salviamogli-alberi-v3.3.pdf
Molte Associazioni e Comitati sono attive a livello nazionale o localmente per difendere alberate:
ricordiamo FAI, Italia Nostra, Osservatorio del Paesaggio, ProNatura, SIA, WWF e tra quelli locali
l’Associazione per la difesa della piana villanovese, l’Associazione “I nostril tigli” di Montafia d’Asti, il
Comitato “Giú le mani dagli alberi di Forlí”, il Comitato per i tigli di Pieve di Cento, il Comitato per gli alberi
della Vallaccia di Varallo Sesia.
Tra le associazioni europee piú attive nella segnalazione del problema e nel suggerire soluzioni vanno
citate: BUND in Germania (http://www.bund.net ), SPPEF in Francia (http://www.sppef.fr/ ) coordinate
dall’instancabile Ing. Chantal Pradines, esperta presso il Consiglio d’Europa, che ha scritto la sezione
sulle alberate stradali nella pubblicazione CoE "Landscape facets - Reflections and proposals for the
implementation
of
the
European
Landscape
Convention":
https://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices/DisplayDCTMContent?
documentId=09000016802f299b
Il documento é disponibile anche nella versione francese: “"Facettes du paysage - Réflexions et
propositions pour la mise en œuvre de la Convention européenne du paysage":
https://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices/DisplayDCTMContent?
documentId=09000016802f299c
La situazione delle alberate in alcune nazioni europee è raccontata con molte belle immagini nella
pubblicazione
di
Katharina
Brückmann
(BUND):
http://www.bund-mecklenburgvorpommern.de/fileadmin/bundgruppen/bcmslvmeckpomm/pdf/Alleen/Buch_Alleen_klein.pdf
Ogni due anni vengono presentate esperienze e ricerche su argomenti relativi alla biodiversitá e le
infrastrutture in occasione del Congresso Europeo della IENE (Infra Eco Network Europe,
http://www.iene.info/ ), per il 2016 tenutosi a fine agosto in Francia nella città di Lione, con una sezione
relativa alle alberate.
L’idea della giornata delle alberate è partita in Germania dall’isola di Rügen (Meclemburgo-Pomerania
Anteriore), da cui prende il via nel 1992 il progetto “Deutsche Alleenstrasse”
(http://www.alleenstrasse.com/chronik.php). Dal 2008 la ricorrenza del 20 Ottobre è stata scelta a livello
nazionale
in
Germania
da
Bund:
(http://www.bund.net/nc/presse/pressemitteilungen/detail/zurueck/pressemitteilungen/artikel/buendnisruft-am-20-oktober-den-ersten-tag-der-allee-aus-allee-2008-ist-auf-ruegen/).
Dal 2015 si è aggiunta la Francia con le “Journée Européenne des Allées” http://afacagroforesteries.fr/la-rentree-des-allees-darbres/ ; nel 2016 si prevede l’adesione di molte altre Nazioni.
In Germania dal 2008, e dal 2016 in Francia, la ricorrenza è associata a un concorso nazionale per il
miglior progetto legato alle alberate; i vincitori degli scorsi anni per la Germania sono su una pagina di
Wikipedia: https://de.wikipedia.org/wiki/Allee_des_Jahres . Per partecipare (in Germania) si trovano le
istruzioni in http://www.allee-des-jahres.de/index.php?id=683
I vincitori per il 2016 in Francia si trovano in http://www.sppef.fr/2016/09/15/laureats-du-prix-des-alleesdarbres-2016/
Infine riportiamo la traduzione della lettera del Presidente della Repubblica Francese Georges Pompidou
al Primo Ministro Jaques Chaban-Delmas, datata 17 luglio 1970; la lettera è scariabile da:
http://rue89.nouvelobs.com/blog/la-lettre-du-dimanche/2014/11/09/lettre-de-pompidou-lasauvegarde-des-arbres-plantes-au-bord-des-routes-est-essentielle-233765
Mio caro Primo Ministro,
Sono venuto casualmente a conoscenza di una circolare del Ministro delle Infrastrutture – Direzione delle
Strade e della Circolazione Stradale – di cui Le invio copia. Questa circolare, presentata come un
progetto, è stata già comunicata a numerosi funzionari incaricati della sua applicazione, ed infatti ne ho
appreso l’esistenza da uno di loro.
La Circolare mi porta a due riflessioni:
-
La prima la prima è che, mentre il Consiglio dei Ministri è a volte impegnato in problemi minori
come ad esempio l'aumento dei compensi corrisposti ad alcuni funzionari, le decisioni importanti
sono prese dai servizi centrali del Ministero senza controllo governativo
-
La seconda è che, nonostante abbia più volte espresso al Consiglio dei Ministri la mia volontà di
salvare "dovunque" gli alberi, questa circolare riflette la più profonda indifferenza verso la volontà
del Presidente della Repubblica. Sembra, infatti, che l’abbattimento di alberi lungo le strade
diventi sistematico con il pretesto della sicurezza. È da notare per contro come lo spostamento
dei pali elettrici o telefonici venga considerato solo con grande cautela o come un semplice
studio. È lì che ci sono le Amministrazioni a difenderli. Gli alberi invece non hanno, a quanto pare,
altri difensori che me, e sembra che questo non conti nulla.
La Francia non è fatta unicamente per permettere ai Francesi di circolare in automobile, e
qualunque siano gli importanti problemi di sicurezza stradale, questi non possono portarci a
deturparne il paesaggio. Inoltre, una riduzione duratura degli incidenti stradali non potrà derivare se non
dall’educazione dei guidatori, dall’introduzione di regole semplici e adattate alle diverse strade, mentre
oggi si cerca con piacere la complicazione in tutte le forme di segnaletica. Deriverà inoltre da regole
meno permissive in materia di livelli alcolici, e io sono dispiaciuto che il Governo abbia deviato dalla
posizione inizialmente concordata.
La salvaguardia degli alberi piantati ai bordi delle strade – e io penso in particolare alle magnifiche
strade del Mezzogiorno bordate di platani – é essenziale per la bellezza della nostra nazione, per
la protezione della natura, per la salvaguardia di un ambiente umano.
Le chiedo quindi di annullare la circolare e dare precise istruzioni al Ministro dei Lavori Pubblici perché,
anche a fronte di vari pretesti (invecchiamento degli alberi, richieste da parte di Comuni ciechi e sordi a
qualsiasi preoccupazione estetica, problemi finanziari per mantenere gli alberi e tagliare i rami secchi),
non si continui in questa pratica, abbandonata solo in linea di principio e per darmi una soddisfazione
formale.
La vita moderna con il suo corredo di calcestruzzo, asfalto e neon creerà sempre più in tutti il
bisogno di evasione, della natura e della bellezza. L'autostrada venga utilizzata per il trasporto che
non ha altro scopo che la velocità. La strada deve diventare per l’automobilista della fine del
ventesimo secolo ciò che era il cammino per il pedone o il cavaliere: un percorso che viene
intrapreso senza fretta, approfittandone per vedere la Francia. Che ci si guardi dal distruggere
sistematicamente ciò che ne costituisce la bellezza!
Georges Pompidou