Un`azienda che punta sui giovani - Labworld

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Transcript Un`azienda che punta sui giovani - Labworld

Labosystem s.r.l.
Via Cesare Battisti 29
22069 Rovellasca (CO) - Italia
Tel: 02 967 491 60
www.labosystem.com
Intervista a Tiziano Luraghi, Presidente di Labosystem
Un’azienda che punta sui giovani
Un’azienda di successo è tale se, oltre a produrre valore
economico, è in grado di generare benefici anche per il proprio
territorio e la sua comunità, specialmente per le generazioni dei
più giovani. Questa l’idea di impresa emersa più volte durante la
nostra conversazione con Tiziano Luraghi, Presidente di
Labosystem, da trentacinque anni è specializzata nella
produzione di arredi tecnici da laboratorio e cappe chimiche.
L’azienda ha, infatti, deciso di ospitare cinque studenti che
frequentano le locali scuole superiori residenti a Rovellasca –
Paese della provincia di Como in cui ha sede l’azienda –per
accompagnare i loro primi passi nel mondo del lavoro, grazie al
programma di alternanza scuola-lavoro previsto a partire da
quest’anno dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca. Luraghi ci ha raccontato quest’esperienza, che si è
rivelata formativa per i ragazzi e particolarmente interessante per
i dipendenti di Labosystem, incuriositi e “coinvolti” dall’energia
dei giovani.
Fondata nel 1981, Labosystem festeggia nel 2016 i suoi primi trentacinque anni di attività; un
periodo durante il quale questa realtà ha consolidato la propria posizione sul mercato avendo
avuto un discreto turnover del management, segno del dinamismo e della vitalità dell’azienda, che
oggi conta nella sua compagine societaria anche Euroclone, leader nel settore delle biotecnologie.
Luraghi ci racconta che se è vero che “la società storicamente negli anni ha cambiato spesso pelle,
lo spirito è rimasto invariato, segnato dalla volontà continua di guardare avanti, innovarsi e puntare
sempre sui giovani. “I passaggi generazionali sono cruciali per la continuità e la crescita di
un’azienda, in Labosystem lo sappiamo bene perché l’esperienza è già stata vissuta con esito
positivo e c’è la volontà di continuare su questa strada”. In Labosystem l’età media dei dipendenti
è sempre stata piuttosto bassa: i molti giovani, preparati e di talento, sono affiancati da qualche
figura professionale più esperta e avanti con la carriera, in un team che realizza un perfetto mix tra
esperienza e innovazione. I giovani insomma sono sempre stati nel Dna dell’azienda. Per questo
l’azienda ha pensato di cogliere a partire da quest’anno un’interessante opportunità offerta dal
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: portare per un breve periodo dei
giovanissimi studenti delle scuole secondarie (tutti classe 1999) all’interno dell’azienda, secondo
quanto previsto in materia di alternanza scuola/lavoro dalla Legge 107/2015, voluta dal governo
Renzi per “svecchiare” la scuola italiana, introducendo anche per i licei l’obbligo di un tirocinio
presso aziende o enti pubblicidurante il periodo scolastico. Con risultati che hanno lasciato tutti –
studenti e personale di Labosystem – assolutamente soddisfatti.
In che reparto sono impiegati i ragazzi che hanno svolto o stanno svolgendo il tirocinio
presso Labosystem e da quali scuole provengono?
Quest’anno stiamo accogliendo in azienda cinque ragazzi, tutti residenti a Rovellasca: due
provengono dall’istituto tecnico, due dal liceo linguistico e uno da quello artistico, tutti situati nella
zona, tra Limbiate, Como e Saronno. Un ragazzo è impiegato in produzione,con la mansione di
elettricista, e si occupa del cablaggio di quadri elettrici ed elettronici. Un altro ci sta dando una
grossa mano con la documentazione tecnica: è un bravo disegnatore e sta eseguendo rendering
con il CAD. Le due ragazze che studiano al liceo linguistico si stanno occupando di tradurre la
documentazione tecnica e commerciale in francese, tedesco e spagnolo (una delle due è
madrelingua). Fino a oggi abbiamo lavorato solo ed esclusivamente con la lingua inglese, che è
parlata in tutto il mondo, ma proporre i nostri prodotti in un Paese straniero usando la loro lingua
èindubbiamente un vantaggio. L’ultimo studente dovrebbe iniziare il tirocinio tra pochi giorni e sarà
impiegato nel reparto produttivo.
Come avviene il loro ingresso in azienda?
Vengono affidati a un tutor, che ha il compito di
formarli e seguirli in toto nella loro prima esperienza
lavorativa. Questa persona, che rappresenta il loro
punto di riferimento in azienda, deve in primo luogo
fornire loro tutte le informazioni di base sulla
sicurezza sul posto di lavoro; un elemento
importantissimo non solo perché Labosystem ha un
reparto produttivo, a cui accedono anche i dipendenti
impiegati negli uffici, ma anche e soprattutto perché
la nostra filosofia aziendale e i nostri prodotti sono
imperniati sul concetto di sicurezza! Come in un
qualsiasi stage, il tutor impartisce tutti gli
insegnamenti sulla mansione che reputa opportuni:
per noi non si tratta di “sfruttare” del lavoro gratuito e
poco qualificato, come a volte accade si utilizzano gli
stage per attività che messun dipendente ha mai il
tempo di svolgere, come la sistemazione dell’archivio o le “classiche” fotocopie. Il nostro spirito è
totalmente diverso, anche perché stiamo parlando di ragazzi residenti nella zona, che conosco
personalmente e ho selezionato sulla base delle molte richieste che mi sono arrivate dalle scuole.
Siamo molto soddisfatti delle nostre scelte.
Come si svolge praticamente il tirocinio?
Gli studenti svolgono il tirocinio in azienda per due settimane nel corso dell’anno scolastico (in
questo periodo le lezioni in aula sono sospese) e due settimane durante la pausa estiva. Seguono
il normale orario di lavoro, che solitamente va dalle 8.30 alle 7.30 (alcuni iniziano anche alle 8). Per
quanto riguarda le coperture assicurative, queste vengono fornite direttamente dall’istituto. La
presenza dei ragazzi in Labosystem è stata accolta con entusiasmo da tutto il nostro staff: nei primi
tempi i tutor li aiutano a integrarsi nel lavoro e superare il comprensibile impaccio iniziale. I
dipendenti della nostra azienda sanno che il tempo dedicato a loro viene fatto fruttare dagli
studenti e non è vissuto come semplice lavoro in più, tanto che alcuni tutor sono entusiasti di
seguire nuovamente i ragazzi durante il periodo estivo. Insomma, si crea un rapporto che va al di
là dell’ambito meramente professionale, anche perché molti si rispecchiano in questi giovani.
Infine, al termine del periodo di tirocinio, l’azienda è tenuta a compilare una relazione – da inviare
all’istituto di competenza – sull’attività quotidiana e sulle mansioni svolte dai ragazzi, assegnando
loro una valutazione finale. Devo dire che per ora siamo soddisfatti degli studenti che abbiamo
selezionato; si tratta di ragazzi volenterosi e pieni di entusiasmo. A volte sottovalutiamo la capacità
e la volontà delle nuove generazioni nei confronti delle attività lavorative
E quella dell’alternanza scuola/lavoro è sicuramente un’occasione per farle emergere...
Certamente. Introducendo l’obbligo di tirocinio anche per gli studenti dei licei, il governo Renzi ha
voluto provare a colmare un gap esistente tra una scuola spesso troppo improntata alla teoria e il
mondo del lavoro. È fondamentale per i ragazzi, infatti, potersi “testare” in alcune mansioni già
dalle scuole superiori, per capire se possono fare al caso loro, al di là della teoria imparata sui
banchi di scuola. Per esempio, Simone, che studia per diventare perito elettrotecnico, prima di
venire in Labosystem non aveva mai impugnato una "spellacavi". Quest’esperienza, breve ma
ripetuta per due-tre anni, può dunque aiutarli a capire se hanno fatto la giusta scelta e indirizzarli
nell’eventuale futuro percorso universitario. Lavoro e studio devono integrarsi per creare figure
professionali complete; il tirocinio non deve sviare dallo studio, ma essere un contributo concreto.
Insomma, l’alternanza scuola/lavoro può essere davvero importante per la formazione dei ragazzi:
per questo Labosystem ha deciso di accompagnarli in questo cammino, nonostante si tratti di una
grande responsabilità per un’azienda come la nostra, che ha un reparto produttivo, in cui le misure
di sicurezza devono quindi essere stringenti e rigorose.
Quali benefici ha portato la presenza dei ragazzi in Labosystem?
Anche se siamo una piccola realtà di circa trenta persone, di fatto seguiamo tutto il processo
produttivo: dal progetto alla produzione, fino all’installazione e allafatturazione; per questo
possiamo ospitare studenti che provengono da istituti scolastici differenti e persino da studi
umanistici, come il liceo delle scienze sociali. Sicuramente i ragazzi hanno menti aperte e “vergini”,
che possono portare novità in azienda, a partire da una revisione e messa in discussione di alcuni
processi routinari, che spesso sono perfettibili. I ragazzi sono portatori di idee innovative: sanno
sollevare dubbi e fanno proposte su come è possibile impostare il lavoro in maniera diversa (e
magari più efficiente!), anche alla luce di quanto hanno imparato a scuola; per questo è importante
non dare loro compiti semplicemente esecutivi, ma dialogare insieme. È sempre interessante
ascoltare nuovi punti di vista su una determinata situazione; lo stesso raccontare e descrivere il
proprio lavoro a una terza persona – come fanno i nostri tutor – dà loro modo anche di analizzare
l’organizzazione delle proprie mansioni e talvolta metterla in discussione. Evitare la routine è il
primo modo di innovare.
Quali sono invece le impressioni degli studenti?
In questo primo anno, i ragazzi si sono dimostrati davvero volenterosi, anche perché non vedono
l’ora di confrontarsi con il mondo del lavoro e di ricevere insegnamenti concreti. Questo distingue
il tirocinio in Labosystem da un classico stage, in cui l’approccio dell’azienda è quello di demandare
ai ragazzi coinvolti, incarichi di basso profilo sfruttando così la gratuità del servizio.
Dal momento che il riscontro è ottimo per ora, stiamo pensando di ripetere quest’esperienza anche
nel prossimo anno scolastico. Abbiamo notato che molte aziende sono restie perché considerano
la gestione dei ragazzi un onere, che richiede tempo e persone dedicate, oltre che un livello di
attenzione elevatissimo sulla sicurezza dei ragazzi. Ma c’è molto altro: dopo l’iniziale cautela,
quello che più mi ha convinto è stata proprio la risposta dei ragazzi: messi davanti alle prime
responsabilità, producono risultati eccellenti ed in alcuni ambiti sanno anche essere propositivi.