AMATRICE: ALTRE 40 OPERE D`ARTE MESSE IN SICUREZZA I

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AMATRICE: ALTRE 40 OPERE D’ARTE MESSE IN SICUREZZA
A Cornillo, frazione di Amatrice, tecnici e volontari hanno messo in sicurezza le due statue in terracotta di Sant’Antonio
Abate e della Vergine con il Bambino attribuite a Saturnino Gatti, protagonista del rinascimento aquilano, particolarmente
care alla popolazione. Il ministro Franceschini ringrazia tecnici e soccorritori.
I tecnici dei Beni Culturali, insieme ai restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure, con la collaborazione
dei vigili del fuoco e dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, hanno sottratto ancora una
volta alla furia del sisma, che ha colpito duramente le popolazioni del Centro Italia lo scorso 24 agosto, 40
opere d’arte provenienti della chiesa di Sant’Antonio Abate nella frazione di Cornillo Nuovo, nel
comune di Amatrice. Un gesto per ricordare ai cittadini che non sono soli e che è tempo di ricostruire. Tra
le opere trasportate al deposito presso la Scuola del Corpo Forestale di Cittaducale, spicca il tabernacolo
ligneo a tempietto dipinto con l’immagine del Cristo risorto e dei santi Giovanni e Antonio Abate, siglato
con la data 1568 e il nome del donatore, Cherubino de Jacobo. Il ciclo pittorico delle Storie di Sant’Antonio
Abate di Dionisio Cappelli è risultato miracolosamente illeso, mentre sono state messe in sicurezza in situ le
due preziose statue in terracotta raffiguranti Sant’Antonio abate, nella nicchia dell’altare maggiore, e la
Vergine orante con il Bambino sull’altare laterale destro, attribuite allo scultore abruzzese Saturnino Gatti
(1463-1519 ca.), protagonista del rinascimento aquilano. La piccola chiesa, dedicata a Sant’Antonio Abate facciata a capanna con portale a tutto sesto in pietra arenaria, portico e campanile a vela - un tempo era
annessa all’Abbazia di San Lorenzo a Trione. Sono stati recuperati anche numerosi quadri e arredi liturgici
dalla chiesa di San Michele Arcangelo in località Sant’Angelo, nel comune di Amatrice. In particolare
sono stati sottratti alla furia del terremoto sei dipinti a olio su tela con le stazioni della
via Crucis del 1736, un dipinto su tela di grandi dimensioni con Sant’Antonio Abate
del XX secolo e il paliotto dell’altare maggiore dipinto su cuoio con San Michele
Arcangelo che combatte Satana, sottratto bagnato dalle macerie di fronte all’altare in
condizioni molto precarie e suddiviso in tre parti e molti frammenti. Inoltre è stato
messo in sicurezza il ciclo di affreschi del Santuario della Madonna della Filetta
nei pressi di Amatrice, procedendo alla velinatura con bende di carta giapponese e
resina acrilica per il prefissaggio dello strato pittorico e all’ancoraggio dei bordi
distaccati, ma non ancora sollevati. I frammenti recuperati sono stati tracciati e
depositati a Cittaducale in attesa di un successivo restauro strutturale dell’edificio. MadonnaOrante-Cornillo
“La preziosa opera dei professionisti della tutela – ha dichiarato il Ministro
Franceschini – continua a porre in salvo il patrimonio culturale nelle aree del sisma. Si
tratta di un prezioso contributo alla ricostruzione dell’anima di quei territori per il quale
dobbiamo essere grati ai tanti tecnici dei Beni Culturali e della Protezione civile che si
stanno prodigando per condurre al meglio questo compito”. Il ministro ha anche
ringraziato i vigili del fuoco e i carabinieri del Comando TPC per “la pregevole opera
che stanno compiendo”. (B.C.)
16 ottobre 2016
Sant'Antonio Abate
DIDE
La Vergine orante con il Bambino, Cornillo, Amatrice (RI) – Fonte: MiBACT
La statua in terracotta di Sant’Antonio Abate,Cornillo,Amatrive (RI) – Fonte: MiBACT