Trivelle nello Ionio, la politica si muove: richiesta una commissione

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venerdì 21 ottobre 2016
Trivelle nello Ionio, la politica si muove: richiesta una
commissione urgente
Il consigliere provinciale Danilo Scorrano ha avanzato una richiesta che veda anche la presenza di
tecnici specializzati.
Preoccupazione per le autorizzazioni, rilasciate dal Ministero dell'Ambiente, sulle prospezioni con la
tecnica "air-gum" per sondare il sottosuolo alla ricerca di petrolio rilasciate alla "Schlumberger". Le
esprime il consigliere provinciale Danilo Scorrano, chiedendo la convocazione urgente della 2A
Commissione Provinciale alla presenza dei tecnici dei settori interessati. "Una vera e propria
mobilitazione -spiega- da parte dei sindaci dei comuni coinvolti oltre ai consiglieri regionali, alla
deputazione salentina, all'università e le associazioni ed i comitati che si sono occupati della
vicenda per predisporre un ordine del giorno da portare in un consiglio provinciale monotematico
che esprima in modo chiaro ed istituzionale il dissenso nei confronti delle autorizzazioni rilasciate
dal ministero dell'ambiente e ne chieda l'immediato ritiro, ribadendo la volontà del territorio già
espressa in passato di tutelare il proprio mare che deve essere fonte di ricchezza e lavoro
attraverso una politica di valorizzazione
delle attività di pesca
e quindi
consegue in termini di commercializzazione , esportazione, trasformazione
di tutto
ciò che ne
oltre
alle attività
connesse di ristorazione e conservazione.
per avviare in un'area di 4mila chilometri quadrati nel mar Ionio, a sole 13 miglia da Taranto e 18 da
Leuca, vicinissime quindi alla costa e a quel limite imposto dalla legge di 12 miglia,
su forti
esplosioni ed emissioni sonore che danneggiano i fondali e sopratutto la fauna marina.
Scorrano ribadisce la necessità che la Provincia ed i Comuni interessati, ben 12 solo nel nostro
territorio: Galatone, Ugento, Racale, Sannicola, Castrignano , Marciano, Patù, Taviano, Alliste,
Salve, Gallipoli e Nardò avviino un'azione di concerto, che vista anche la posizione del Presidente
Gabellone espressa a mezzo stampa di contrarietà al provvedimento e della stessa Regione
Puglia, impegni il governo nazionale a rivedere la propria posizione e a recedere dalle nefaste
decisioni intraprese.
La difesa del territorio da attacchi scomposti da parte di multinazionali, con la compiacenza dei
governi, che hanno come unico obiettivo il profitto di pochi deve essere, ancora, una priorità
dell'ente provincia sia pure svuotato dai sui compiti amministrativi, in quanto elemento di
coordinamento, per vigilare contro le devastazioni a tutela del proprio territorio e della salute dei
suoi cittadini".