Carpe diem… ovvero cogli l`attimo

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Transcript Carpe diem… ovvero cogli l`attimo

Carpe diem… ovvero cogli l’attimo
Ci sono innumerevoli opportunità per
elevare il proprio livello di servizio e fornire
al mercato delle soluzioni diverse ma
complementari al Vending. La “ricetta” di
Food 24
U
n ultimo anno molto intenso per
Food24, che ha proseguito con
successo lo sviluppo della sua
attività divisa in due settori: il Vending tradizionale, come rivenditore
ufficiale FAS per il Triveneto, e
la ristorazione automatica fuori
casa. Importanti novità sono una
rete commerciale completa che
agisce in modo capillare su tutto il
territorio del Triveneto e una nuova
e ampliata sede.
Marco Marcazzani, responsabile
commerciale di Food24, ci ha raccontato quanto gli investimenti in
tecnologia, innovazione, prodotti
e professionalità siano importanti
per riuscire a offrire ciò che chiede
il mercato. Ci ha spiegato come la
ristorazione collettiva possa essere un punto di forza per il gestore che decide di affiancarla al
suo business tradizionale.
Partiamo dalla ristorazione collettiva: come si è evoluto il progetto @Dining?
@Dining è il sistema automatico
di prenotazione e distribuzione
pasti, pronto a rispondere alla crescente necessità di ristorarsi fuori
casa. Ormai i lavoratori e le giovani
generazioni sono abituate a un consumo “on the go”, con prodotti monoporzione già pronti, di buona qualità
e con varietà nella scelta delle pietanze. Anche nei banchi frigo della GDO
sono disponibili queste tipologie di
piatti, che necessitano solo di essere
scaldati al microonde, e i numeri di
vendita sono in aumento.
Perché un gestore deve puntare
su @Dining?
Consumare i pasti fuori casa è spesso l’unica possibilità per i lavoratori,
meglio se direttamente nel luogo di
lavoro e se con orari flessibili che permettano di non sacrificare l’attività.
La mensa prevede un’organizzazione
complessa e poco flessibile, remunerativa solo con un numero di utenti
importante. La Distribuzione Automatica tradizionale non consente la
Il management di Food24 al Venditalia 2016: Marco Smiderle, Luca Adriani, Marco Marcazzani
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prenotazione e non garantisce il servizio.
@Dining è la soluzione che sfrutta i vantaggi della mensa tradizionale e della Distribuzione Automatica insieme, eliminando le
criticità. La macchina ha bisogno di
poco spazio e il servizio è in funzione
a qualsiasi ora; è economica perché
a basso consumo energetico e perché consente un ridimensionamento
del personale coinvolto.
Quali sono i contesti più adatti a
@Dining?
Qualsiasi realtà che necessiti di un
sistema mensa o della distribuzione
di generi alimentari. La struttura garantisce fino a 64 coperti giornalieri completi, gestiti in poco più
di 1 mq, e la modularità del sistema
permette di incrementare agevolmente il numero dei coperti.
Una pausa pranzo flessibile per
ogni consumatore?
I piatti ordinati possono essere
prelevati dal distributore a qualsiasi ora. Il vantaggio è un servizio
continuo, disponibile anche per la gestione di pasti notturni o per soluzioni da asporto o alla fine del turno di
lavoro. Si può decidere di far funzionare la mensa automatica anche senza prenotazione, scegliendo il piatto
al momento.
Quali sono le caratteristiche
strutturali di @Dining?
Ha una struttura ignifuga, compatta e moderna. L’illuminazione
a LED è a basso consumo energetico.
Le teche sono retroilluminate e i dischi, in materiale antiurto, adatti per
prodotti alimentari e pulibili nelle lavastoviglie e lavapentole industriali.
Il modulo touch di 19 pollici permette di gestire le prenotazioni e le
informazioni nutrizionali di quanto
proposto. Il tutto è controllato da un
software gestionale che permette
di monitorare le pietanze ordinate e i
relativi “file amministrativi”. I menu
sono di semplice lettura e le prenotazioni possono essere fatte anche da supporti come PC, tablet o
smart phone. Per il funzionamento
è presente il lettore di badge aziendale o di chiavi elettroniche del gestore.
Si ha la possibilità, inoltre, di stampare la prenotazione.
Qual è la principale innovazione
di @Dining?
Il sistema software che si occupa
della gestione dell’ordine: dalla
proposta dei piatti all’addebito
in busta paga. L’ordine arriva al
centro di cottura dove i piatti vengono cucinati con metodo di cottura refrigerato e poi passano alla logistica
che si occupa della distribuzione.
Qual è la chiave vincente?
La semplicità. Per l’utente è facilissimo perché è guidato nel compimento delle operazioni. Deve inserire la
chiave o il badge per l’identificazione, scegliere il menu per il giorno o
per l’intera settimana e prenotarlo.
La scelta dei piatti è ampia e di
ognuno l’utente può leggere gli
ingredienti e può vedere un’immagine della pietanza sul display.
Le prenotazioni possono essere modificate o cancellate entro le ore 12 di
ogni giorno e possono essere controllate in qualsiasi momento, chiedendo
riepiloghi e dettagli. Il prelievo, come
il caricamento, dei piatti è semplice e
veloce. Il box resta a disposizione dello stesso utente per l’intera giornata.
In questo modo si ha la possibilità di
prelevare tutte le ordinazioni o solo
un piatto. Al termine della giornata si possono prendere e portare
a casa le pietanze non consumate. Se serve, i piatti possono essere
scaldati al microonde. Nel rispetto
dell’ambiente, le stoviglie sono compostabili. Il conto sarà fatto a fine
mese e detratto dalla busta paga.
L’innovazione va oltre la macchina e riguarda anche i prodotti erogati?
Soddisfiamo la richiesta di prodotti
di qualità e gustosi, di prodotti adatti a chi soffre di intolleranze alimentari o segue diete particolari. Per questo abbiamo deciso di specializzarci
anche nella cucina e il miglior modo
per farlo è stato quello di affidarci
a degli esperti. Piatti tradizionali,
vegani, vegetariani e per celiaci che
soddisfano le esigenze del singolo
consumatore.
Siamo in grado di offrire ai gestori un pacchetto completo da
proporre ai loro clienti senza alcuna difficoltà.
Per questo avete sviluppato una
partnership con un’altra importante azienda vicentina?
Con Imperiali Chef, che ha una collaborazione industriale con il Gruppo Serenissima, pur essendo realtà
autonoma. Lavorano sulla preparazione dei piatti circa 200 cuochi che
studiano pietanze fresche di alta gastronomia.
Ci siamo resi conto che la macchina
è fondamentale per il funzionamento
del meccanismo, ma il successo di
@Dining lo fanno i piatti. Per questo desideriamo creare delle partnership fra produttori nazionali
di pasti freschi e Food24.
In questo modo proponete al
gestore un prodotto chiavi in
mano?
Sì, il gestore può così offrire alle
sue aziende clienti un servizio totale per la ristorazione. Chi sviluppa business col cibo ha capito che
il servizio distributivo della mensa
automatica può dare opportunità di
incremento della loro attività, prendendo delle quote di mercato diverse
che fino a ora erano state accantonate. Vorremmo che il gestore vending cogliesse questa opportunità allo stesso modo, anche perché
avvantaggiato da un ambito che
già conosce bene.
Ci sono casi concreti di mense
che sono diventate automatiche?
Sì molti. Un esempio con grandi numeri è un gruppo veronese di oltre
1.000 dipendenti. Abbiamo riscontri
positivi con un elevato livello di soddisfazione da parte dei consumatori
e della dirigenza. Nell’ultimo anno
Food 24, grazie a questo prodotto ha
concretizzato attività importanti.
Le aziende stanno percependo
@Dining come la risposta alle
loro esigenze?
Oggi le aziende stanno valutando la trasformazione della mensa - che vincola spazi, certificazioni, abilitazioni sanitarie - in
refettorio. Con questa trasformazione, il locale diventa sempre aperto e
utilizzabile per varie attività perché
le autorizzazioni sanitarie, le certificazioni HACCP e il mantenimento della catena del freddo, vengono
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spostati all’interno di @Dining o del
centro distributivo dei prodotti alimentari. L’imprenditore sta attendo
a cogliere anche queste agevolazioni.
Un modo diverso per dare attenzione al benessere dei lavoratori?
Un messaggio importante per i dipendenti, da parte del management
che ha scelto questo metodo di ristorazione, è l’offerta di un servizio legato al welfare, perché mette gli utenti
della mensa automatica in condizione di pranzare con pietanze di qualità medio-alta, adatte alle loro necessità, sostenute dalle ricerche e dalle
schede tecniche, in un ambiente di lavoro e nel momento più consono alla
loro attività lavorativa.
Il vostro messaggio per gli operatori del Vending?
Nel nostro progetto i gestori hanno
un ruolo importante. Può sembrare un servizio distante da quello a
cui sono abituati, ma in realtà è solo
un vantaggio perché si occupa di un
momento diverso della giornata che
non va a cannibalizzare la vendita
dei prodotti dei d.a. consumati a colazione e nelle pause. Sono esigenze
nutrizionali diverse. Proporre un
servizio in più, utile alla propria
clientela, la fidelizza e permette
di portare avanti dinamiche di
collaborazione e di fornitura a
un livello ancora più importante.
Anche la nuova struttura è un
passo importante di crescita?
Abbiamo investito su un capannone
che ci permetta di sviluppare comodamente la parte direzionale con gli
uffici commerciali e amministrativi,
gli spazi dedicati alla show room, le
aule per i corsi e soprattutto un’area
tecnica per la preparazione degli impianti per la ristorazione. Mentre il
distributore automatico è paragonabile a un abito commerciale che esce
dalla fabbrica e viene portato in locazione, la mensa automatica è un
abito sartoriale che va costruito in
base alle caratteristiche del cliente.
Infatti ogni macchina si adatta agli
strumenti propri dell’azienda cliente,
come il sistema di timbratura, il badge e i sistemi amministrativi utilizzati per l’addebito in busta paga.
La creazione del software richiede
uno studio attento e di un certo livello. Un cambio di sede che serve
per creare specializzazione e ci
stiamo specializzando in tutte le
dinamiche aziendali.
Puntate sulla formazione e sullo
studio dell’offerta?
Sì sono fondamentali. Tutti i commerciali, me compreso, si stanno preparando sulla tipologia dei pasti da
proporre ai clienti; i tecnici stanno
approfondendo lo studio del funzionamento del controllo da remoto delle macchine, ad esempio
per verificare che la catena del freddo
sia perfettamente mantenuta; gli amministrativi si stanno specializzando
nel trovare forme diverse di cessione
del bene oltre alla vendita, come il
noleggio operativo.
Altro obiettivo raggiunto è il
completamento della rete commerciale per i prodotti FAS?
Siamo rivenditori ufficiali FAS e abbiamo creato una rete commerciale completa che ci consente di sviluppare questa attività in maniera
molto capillare e con ottimi risultati.
Una dinamica e preparata rete commerciale, formata anche da agenti
plurimandatari, che sta generando
importanti ritorni economici e di fidelizzazione del mercato per Food24.
Orsola Mallozzi
vending&salute
L’OMS ASSOLVE IL CAFFÈ: “NON È CANCEROGENO”
Il caffè non è cancerogeno. Dopo l’allarme dell’Oms
(Organizzazione Mondiale della Sanità) sulla carne
rossa, era molto atteso il pronunciamento della IARC,
l’agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro, chiamata a
pronunciarsi su “caffè, mate e altre bevande calde”.
Il nuovo studio scagiona la tazzina di caffè dopo che, nel
1991, era stata valutata possibilmente cancerogena
(classificata come 2b) per il cancro alla vescica. Soddisfazione, ovviamente, da parte di Mario Cerutti, Presidente
del Comitato Italiano del Caffè: “Sono confermati gli esiti
positivi dei numerosi studi e metanalisi pubblicati dopo
l’ultima valutazione IARC del 1991, in base ai quali gli
esperti escludono evidenze di rischio ma anzi valutano un
possibile ruolo protettivo nei confronti di alcune forme di
cancro, ad esempio quello al fegato e all’endometrio”.
Il Comitato Italiano del Caffè, ribadisce, inoltre, in
una nota come “una vasta letteratura scientifica riporta
i numerosi benefici associati a un moderato consumo di
caffè su ulteriori importanti aspetti della fisiologia umana: dalla memoria alla concentrazione, dalla performance fisica al rallentamento del fisiologico declino cognitivo
legato all’età, dalla riduzione del rischio di malattie neu-
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rodegenerative (come ad esempio il morbo di Alzheimer e
la malattia di Parkinson), a una forte azione preventiva
e protettiva nei confronti del diabete di tipo 2 e di alcune malattie del fegato tra cui cirrosi, steatosi ed epatite.
Un’assunzione moderata di caffè, tipicamente 3-5 tazzine
al giorno, come indicato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) nel suo parere sulla sicurezza
della caffeina, viene associata nella letteratura scientifica
a una serie di benefici fisiologici e può far parte di una
dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita attivo”.