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Consiglio dell'UE

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COMUNICATO STAMPA

591/16 17.10.2016

Conclusioni del Consiglio sulla Siria

1. L'UE esprime sgomento per il deterioramento della situazione in Siria. L'intensificarsi delle violenze ad Aleppo sta causando indicibili e inaccettabili sofferenze a migliaia di abitanti della città. Dall'inizio dell'offensiva lanciata dal regime e dai suoi alleati, in particolare la Russia, l'intensità e la portata dei bombardamenti aerei sulla parte orientale di Aleppo hanno assunto dimensioni manifestamente sproporzionate e gli attacchi deliberati contro ospedali, personale medico, scuole e infrastrutture essenziali, come pure l'impiego di barili bomba, bombe a grappolo e armi chimiche, aggravano in maniera catastrofica il conflitto provocando numerose altre vittime tra i civili, anche tra donne e bambini, e potrebbero equivalere a crimini di guerra.

2. La responsabilità primaria di proteggere il popolo siriano spetta al regime siriano. L'UE condanna pertanto fermamente gli attacchi eccessivi e sproporzionati perpetrati dal regime e dai suoi alleati (che sono attacchi sia deliberati che indiscriminati) ai danni delle popolazioni civili, del personale umanitario e sanitario e delle infrastrutture civili e umanitarie, ed esorta il regime e i suoi alleati a porre fine ai bombardamenti aerei indiscriminati. L'UE condanna i continui, sistematici, diffusi e gravi casi di violazione e abuso dei diritti umani, come pure tutte le violazioni del diritto umanitario internazionale ad opera di tutte le parti, in particolare del regime siriano e dei suoi alleati. L'attacco del 19 settembre contro un convoglio umanitario delle Nazioni Unite costituisce una chiara violazione del diritto internazionale e richiede un'indagine completa. L'UE attende con interesse le conclusioni della commissione interna d'inchiesta delle Nazioni Unite.

I responsabili di tali violazioni e abusi devono rispondere delle loro azioni.

3. Alla luce di tali circostanze sempre più gravi, l'UE chiede con urgenza: la fine di tutti i voli militari sulla città di Aleppo; la cessazione immediata delle ostilità, da monitorare attraverso un meccanismo solido e trasparente; la revoca degli assedi; un accesso umanitario pieno, senza restrizioni e sostenibile a tutto il paese, concesso da tutte le parti. Tali misure sono essenziali per salvare la popolazione di Aleppo e di altre regioni del paese e consentono di porre le basi per la ripresa di colloqui credibili tra le parti siriane, nell'ottica di dare sicurezza all'intera popolazione della Siria. In tale contesto, una particolare responsabilità incombe agli attori regionali, segnatamente ai paesi vicini.

4. L'UE continuerà a portare avanti intense attività di diplomazia umanitaria e cercherà modi per migliorare l'accesso e la protezione e promuovere i principi umanitari e un consenso locale sugli orientamenti per la fornitura di aiuti. L'UE esorta tutte le parti, in particolare il regime siriano, a consentire a tutti coloro che si trovano in stato di bisogno di accedere pienamente e senza restrizioni a tutto il paese, nonché a eliminare gli ostacoli che impediscono l'inoltro di aiuti umanitari.

La pratica dell'affamamento delle popolazioni civili tramite l'assedio delle zone abitate come tattica di guerra, di cui il regime è il principale responsabile, e i trasferimenti forzati della popolazione costituiscono una chiara violazione del diritto umanitario internazionale e devono terminare. È imperativo alleviare immediatamente tale situazione di sofferenza. Il Consiglio accoglie pertanto con favore l'iniziativa umanitaria di emergenza dell'UE, varata il 2 ottobre in stretto coordinamento e cooperazione con le agenzie delle Nazioni Unite, volta a fornire aiuti umanitari nella parte orientale di Aleppo e in altre zone assediate nonché a consentire l'evacuazione sicura e controllata dei casi medici urgenti. Esorta il regime siriano a rilasciare senza indugio le autorizzazioni affinché i convogli umanitari che attraversano le linee del fronte possano giungere a destinazione, anche nella parte orientale di Aleppo. L'UE sottolinea l'importanza del gruppo internazionale di sostegno alla Siria e della relativa task force umanitaria per ottenere risultati sul terreno e alleviare le sofferenze del popolo siriano. Invita tutti i partner e tutte le parti coinvolte nel conflitto a proteggere i civili, compreso il personale sanitario e umanitario e le relative strutture, in tutte le regioni del paese e a facilitare il lavoro delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni umanitarie sul campo affinché possano fornire assistenza vitale ai gruppi vulnerabili, in particolare a donne e bambini, e procedere all'evacuazione di feriti e malati.

5. L'UE è fermamente convinta che non possa esservi alcuna soluzione militare al conflitto. Riconferma il suo impegno a favore dell'unità, della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza dello Stato siriano. Ricordando le conclusioni del 23 maggio 2016, l'UE partecipa attivamente al gruppo internazionale di sostegno alla Siria e alle relative task force e sostiene pienamente l'operato dell'inviato speciale delle Nazioni Unite, de Mistura, volto a creare condizioni favorevoli alla ripresa dei colloqui tra le parti siriane, prendendo inoltre atto della sua proposta relativa alla parte orientale di Aleppo.

L'UE riconosce gli sforzi compiuti a favore di una nuova e completa cessazione delle ostilità, si rammarica che non siano ancora andati a buon fine e incoraggia ulteriori tentativi a tale scopo. Deplora il veto espresso l'8 ottobre dalla Russia nei confronti della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che era volta a porre nuovamente termine alle ostilità e a consentire l'accesso umanitario ad Aleppo, ed era stata copatrocinata da tutti gli Stati membri dell'UE. Non è più possibile attendere una nuova cessazione che faciliti gli sforzi necessari a giungere a una soluzione politica in linea con le disposizioni delle risoluzioni 2254 e 2268 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012, affinché tutte le parti possano riprendere i negoziati per un'autentica transizione politica. Tale

transizione deve comprendere un organo di governo transitorio e inclusivo, che disponga di pieni poteri esecutivi e sia istituito di comune accordo. L'UE continuerà a sostenere gli sforzi dell'opposizione siriana, in particolare dell'Alto comitato di negoziazione quale delegazione dell'opposizione nei colloqui mediati dall'ONU a Ginevra. Il Consiglio accoglie con favore l’impegno dell’AR a dialogare ulteriormente con l’opposizione siriana e la società civile. L'UE invita nuovamente il regime siriano a presentare infine il suo piano per l'effettiva attuazione di un'autentica transizione politica. Una pace duratura in Siria non sarà possibile sotto l'attuale regime e finché non saranno tenute in considerazione le legittime rivendicazioni e aspirazioni della società siriana. Solo quando sarà posta in essere una transizione politica inclusiva l'UE sarà in grado di contribuire, direttamente e tramite organizzazioni internazionali, alla ricostruzione del paese, un obiettivo dell'UE che consentirà ai milioni di siriani costretti ad abbandonare le proprie case di farvi ritorno e di vivere in pace e sicurezza sulle proprie terre. Il Consiglio accoglie con favore il costante coordinamento dell'alto rappresentante con le Nazioni Unite, il sostegno da lei offerto agli sforzi dell'inviato speciale delle Nazioni Unite de Mistura e il suo impegno più intenso con gli attori chiave, intesi ad aprire la strada alla ripresa di un processo politico inclusivo a guida siriana sotto l'egida delle Nazioni Unite, e invita l'alto rappresentante a riferire in merito e suggerire ulteriori azioni che potrebbero essere intraprese. Il Consiglio prende atto che l'alto rappresentante e la Commissione si sono impegnati a basarsi sugli sforzi compiuti dall'UE dall'inizio del conflitto, compresi gli aiuti umanitari e l'assistenza per il soccorso e la ripresa, come indicato nella strategia regionale dell'UE.

6. Il Consiglio invita la Russia, anche in qualità di copresidente del gruppo internazionale di sostegno alla Siria, a fare tutto il possibile, tramite politiche e azioni, per porre termine ai bombardamenti indiscriminati da parte del regime siriano, ripristinare una cessazione delle ostilità, garantire immediato e più ampio accesso umanitario e creare le condizioni per una transizione politica credibile e inclusiva.

7. L'UE condanna con la massima fermezza l'uso confermato di armi chimiche (descritto nella relazione del meccanismo investigativo congiunto, JIM), gli attacchi diffusi contro la popolazione civile nonché le violazioni e gli abusi dei diritti umani da parte del regime siriano e del Da'esh. Dalla relazione del JIM emerge la necessità che l'OPCW e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite agiscano energicamente. Tutti i responsabili di tali violazioni del diritto internazionale, in particolare del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani, alcune delle quali possono costituire crimini di guerra o crimini contro l'umanità, devono essere consegnati alla giustizia come anche coloro che perpetrano crimini contro le minoranze religiose e etniche e altri gruppi. L'impunità per tali reati è inaccettabile e l'UE continuerà pertanto a sostenere gli sforzi volti a raccogliere prove in vista di future azioni legali. L'UE ribadisce la sua convinzione che la situazione in Siria debba essere portata dinanzi alla CPI e rinnova l'invito al Consiglio di sicurezza dell'ONU di agire in questa direzione. L'UE e gli Stati membri cercheranno di valutare le possibilità di compiere azioni concertate, anche tramite l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. In questo contesto l'UE agirà rapidamente, in base a procedure stabilite, al fine di imporre ulteriori misure restrittive nei confronti della Siria, dirette a persone ed entità siriane che sostengono il regime, fintantoché la repressione continuerà.

8. L'UE condanna le atrocità commesse dal Da'esh e da altri gruppi terroristici inseriti negli elenchi delle Nazioni Unite e riafferma il suo forte impegno a combatterli. L'UE continua a sostenere gli sforzi della coalizione internazionale nella lotta contro il Da'esh in Siria e in Iraq. Il Da'esh e altre organizzazioni terroristiche inserite negli elenchi delle Nazioni Unite rappresentano una minaccia per il futuro della Siria, oltre che per gli interessi e i valori dell'UE. L'UE chiede che si impedisca l'inoltro di sostegno materiale e finanziario a persone, gruppi, imprese ed entità associate a detti gruppi terroristici inseriti negli elenchi delle Nazioni Unite e che si dissuada qualunque parte dal collaborare con essi. Il Consiglio chiede che sia operata una rapida distinzione tra tutti i combattenti non designati come entità terroristiche e quelli designati in quanto tali. Solo una soluzione politica permetterà di sconfiggere definitivamente in Siria il Da'esh e altre organizzazioni terroristiche inserite negli elenchi delle Nazioni Unite.

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