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Latina
Il giornale di
LUNEDÌ 17 OTTOBRE 2016
SANITA’
La provincia di Latina si allontana dal resto del Paese
Obiettori ben 9
ginecologi su 10
Le strutture pontine sono comunque in grado di fornire
l’assistenza necessaria per l’interruzione di gravidanza
A Latina nove ginecologi
su dieci si dichiarano obiettori. Una media che rispecchia l’andamento regionale dove si arriva ad
un totale del 91,3 per cento. E, se per quanto riguarda gli aborti del I trimestre, la situazione è parzialmente arginata con il
ricorso “a medici convenzionati esterni o a medici
gettonati”, per i quali l’obiezione scende all’84 per
cento, non c’è possibilità
di margine con gli aborti
terapeutici, “sui quali quel
91,3% pesa come piombo”. Ma non assicurare
l’IVG all’interno di un ente che è insieme accademico-scientifico e ospedaliero, significa disattendere l’art. 15 della legge
194 relativo alla formazione di nuovi ginecologi. Infatti si stabilisce come le
regioni, in accordo con università e ospedali, devono promuovere “l’aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti
ausiliarie sui problemi
della procreazione cosciente e responsabile, sui
metodi anticoncezionali,
sul decorso della gravidanza, sul parto e sull’uso
delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica
della donna e meno rischiose per l’interruzione
della gravidanza”. In sostanza, i dati forniti da
Laiga testimoniano una
situazione allarmante. A
peggiorare la situazione,
si aggiunge la congestione
dei pochi centri della capi-
LE SENTENZE
tale – i quali assorbono la
maggioranza delle interruzioni volontarie di gravidanza entro il novantesimo giorno – in cui confluiscono anche le donne
delle province di Frosinone, Rieti e Viterbo, dove
non è possibile eseguire a-
borti terapeutici. Sotto cazione sostenente la riquesto profilo Latina assi- chiesta della donna di efcura l’assistenza essenzia- fettuare l’aborto. La certile per le interruzioni di ficazione, dopo una visita
gravidanza. Il decreto “Li- che ne dimostra lo stato di
nee di indirizzo regionali gravidanza, è richiesta affinché
la
per le attività
dei
donna posConsultori
sa recarsi
Familiari”,
in
una
struttura
emanato il Il diritto all’aborto
ospedalie25 maggio tutelato con l’inter2014, se- vento del governo
ra attrezgna un dezata
per
l’effettuacisivo paszione
so in avanti
nella tutela
dell’IVG. Il
del diritto all’aborto. Il medico obiettore non può
personale operante nel esimersi dal prescrivere la
consultorio familiare non contraccezione di emerè direttamente coinvolto genza (pillola del giorno
nell’effettuazione
della dopo e dei cinque giorni
pratica IVG ma opera rela- dopo); dall’inserire la spitivamente alle attività di rale (IUD); dal prescrivere
attestazione dello stato di la contraccezione ormogravidanza e della certifi- nale.
Il Tar del Lazio si è espresso sui farmaci
Le pillole? Semplici contraccettivi
Respinti i ricorsi presentati dai movimenti per la vita
Sotto la sede
romana del Tar
del Lazio
g
Il Tar del Lazio ha ritenuto
infondati nel merito i ricorsi presentati dalle associazioni e dai movimenti
per la vita contro il Decreto
del Commissario ad acta
sulla riorganizzazione delle attività dei consultori
nella Regione Lazio”. A
darne notizia è una nota
della Regione che ricorda
come il Tar si fosse già espresso contro la richiesta
di sospensiva dei ricorrenti
e ora, con un giudizio nel
merito, “accoglie in pieno
la posizione assunta dalla
Regione Lazio”. La Regione
spiega che “rispetto ai ricorsi presentati dalle associazioni, i giudici hanno
stabilito che: 1) le cosiddette ‘pillole del giorno dopo’ non sono farmaci abortivi ma semplici contraccettivi, come stabilito anche, con dati scientifici,
dall’Agenzia italiana del
farmaco – Aifa e dalla sua
omologa europea, Ema; 2)
l’obiezione di coscienza da
parte dei medici, per quanto previsto dalla legge 194,
non si può applicare alla
certificazione dello stato di
gravidanza, attestazione
necessaria per l’interruzione volontaria di gravidanza
(IVG). Tale certificazione,
infatti, non riguarda l’IVG
ma è la semplice attestazione di uno stato di salute”. “Siamo soddisfatti per
la sentenza del Tar del Lazio che chiarisce il territo-
La Regione Lazio
ha riorganizzato
i consultori
rio dell’obiezione di coscienza e della sua applicazione nel rispetto della legge. E’ la certificazione che
La Regione Lazio ha avuto
ragione e sta andando nella
direzione giusta, quella
della ricostruzione della
rete dei consultori, dopo
anni di tagli e ambiguità.
Un cammino impegnativo
sul quale vogliamo proseguire per restituire dignità
ai consultori e per tutelare
la salute delle donne”, è il
commento del presidente
della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti, che è anche
commissario ad acta. Ma
Gian Luigi Gigli, Presidente del Movimento per la Vita, annuncia già il ricorso
al Consiglio di Stato. "Il
Movimento per la Vita Italiano - afferma in una nota
- perplesso rispetto alle valutazioni scientifiche dei
giudici amministrativi e alla loro considerazione del
diritto all'obiezione di coscienza, continuerà la sua
battaglia presso il Consiglio di Stato a difesa del diritto delle donne alla corretta informazione, della
dignità della professione
medica e, soprattutto, della vita dell’embrione umano, considerato dall'industria del farmaco un oggetto prima che esso possa annidarsi nell'utero materno”.