Contrabbando internazionale di carburanti, coinvolta un`azienda di Ca

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mercoledì 19 ottobre 2016
Contrabbando internazionale di carburanti, coinvolta un’azi
L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano, ha stimato un danno erariale di
oltre 3 milioni di euro. L'evasione complessiva potrebbe essere però del doppio.
Sequestri in tutta Italia ai danni di un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di
carburanti. Un'evasione da sei milioni di euro, in totale, che aveva ramificazioni a livello europeo.
A eseguire i mandati della procura della repubblica di Bolzano, i carabinieri e l'agenzia delle dogane:
l'accusa parla di associazione per delinquere transnazionale finalizzata
alla sottrazione all'accertamento dei prodotti soggetti ad accisa.
Attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti, analisi dei tracciati GPS di alcuni autoveicoli e lo
studio comparato di informazioni, alcune delle quali provenienti dagli stati esteri cooperanti
nell'attività di indagine, è stato possibile ricostruire i dettagli di una frode transnazionale concernente
l'introduzione in territorio italiano di carburanti in totale evasione dell'accisa e dell'IVA, in quanto
"camuffati" da merce non sottoposta ad accise e, dunque, trasportata su autocisterne scortate da
semplice lettera di vettura.
Nel dettaglio, nella frode oggetto d'indagine, i soggetti indagati hanno organizzato un traffico illecito
per cui i prodotti che erano classificati come "additivi" e/o "anticorrosivi" provenienti da Paesi UE,
venivano introdotti in Italia.
Questi liquidi venivano, poi, trasbordati, di notte ed in luoghi nascosti, su autocisterne italiane,
mescolandoli a scarsi quantitativi di carburante e fatti circolare su territorio nazionale con
documentazione falsa. In questo modo gli additivi venivano "camuffati" da "carburante con accisa
assolta" e scaricati presso depositi commerciali o presumibilmente anche a distributori stradali (c.d.
gasolio di contrabbando). Venivano infatti miscelati con gasolio e/o venduti a scopo di carburazione
o combustione: in tale modo risultava completamente evasa l'accisa relativa e l'IVA afferente,
poiché risultante già pagata.
Le indagini hanno riguardato diversi obiettivi nelle province di Milano, Monza e Brianza, Verona,
Napoli, Roma, Brindisi e Lecce. Nel Salento controllato un deposito nella zona industriale di
Carmiano, mentre nel brindisino sono state sottoposte ad accertamenti due aziende del settore.
In provincia di Lecce i Carabinieri del comando provinciale hanno dato supporto ai colleghi e si sono
presentati nel deposito che si trova nella zona industriale di Carmiano per notificare il provvedimento
al titolare.
Il carburante immesso regolarmente, infatti, arrivava regolarmente dal Nord Europa. Quattro arresti
sono stati eseguiti a Rostock in Germania da parte dell'agenzia delle dogane di Amburgo e
perquisizioni sono state portate a termine in Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia ed Ungheria.
Il danno erariale accertato è pari a tre milioni di euro, ma è stata stimata dagli inquirenti un'evasione
complessiva superiore ai sei milioni di euro.