La prof italiana «dimenticata» a Strasburgo perché manca firma Miur

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Transcript La prof italiana «dimenticata» a Strasburgo perché manca firma Miur

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mentiicata»
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urgo
perchhé maanca firma
f a Miu
ur
Manola G
Gavazzi haa vinto un bando
b
al C
Consiglio d’Europa
d
per
p formaree altri docenti dei
47 Paesi: da due meesi è a Straasburgo in attesa dell’autorizzaazione del ministero
a Voltattorn
ni
di Claudia
«È una situuazione paraadossale, daa far saltaree i nervi anche a chi li ha
h molto salldi: io non sono
s
a
Strasburgoo a fare la tuurista». Nellla città sedee del Parlam
mento europeeo, la professsoressa d’iinglese
Manola Gaavazzi è arriivata per lav
vorare. Ha ppartecipato ad un bando europeo tr
trovato sul sito
s del
Ministero ddell’Istruzioone, ha vintto e dal prim
mo settembrre avrebbe dovuto
d
comiinciare a lav
vorare per
un anno coon altri colleeghi europei per realizzzare corsi dii aggiornam
mento rivoltii ad altri docenti da
tutta Europpa su temi come
c
cittadiinanza, dem
mocrazia, vio
olenza contrro le minoraanze . Dal primo
p
settembre è a Strasburrgo. Ma fa la
l turista, suuo malgrado
o.
ma»
«Mancaa una firm
«Il ministeero dell’Istruuzione non mi dà l’ok pper partecip
pare al progetto: mancaa solo una fiirma che
aspetto da mesi ma noon arriva. Ma
M nel frattem
mpo - racco
onta la prof - io sono inn albergo, in
n
aspettativaa, senza poteer lavorare e bloccata dda un pasticcio burocratico». Al Paalazzo dell’Agora
dove dovreebbe comincciare il suo lavoro è riuuscita ad entrare una so
ola volta com
me visitatricce, poi è
stata manddata via percché senza baadge. La proof Gavazzi insegna al liceo
l
scientiifico Leonaardo di
Brescia dall 2003. È dii ruolo dal 1992.
1
Primaa insegnava francese, poi si è speciializzata an
nche in
inglese. Quuando ha visto sul sito del Miur il bando euro
opeo per il Programma
P
Pestalozzi ha
h risposto:
«I temi eraano proprio i miei e il fatto
f
che si ttenesse tutto
o in inglese e francese m
mi ha conviinto subito
che dovevoo parteciparre». Invio cu
urriculum, ccolloquio viia skype in lingua e poii la rispostaa:
«Ammessaa, scelta tra tanti altri co
olleghi dei 447 Paesi del Consiglio d’Europa: vvincitori io e un
professore francese».
Il permeesso negaato
A quel punnto, la docennte brescian
na chiede l’ook al suo diirigente scollastico, che prima gliello nega e
poi glielo ddà ma a pattto che si preenda un’asppettativa (no
on retribuitaa). Nel menttre ci sono lunghe
l
attese, telefonate, richhieste di chiaarimenti da parte della prof lasciatta senza rispposte. Si arrriva al 29
settembre, quasi un mese
m
dopo l’iinizio del laavoro a Straasburgo. «Io
o - dice la G
Gavazzi - son
no partita
lo stesso, mi sono detta: intanto vado lì, in attesa dell’ok definitivo posso seguire delle conferenze e
cominciare a conoscere le persone con cui collaborerò per un anno». Ma il nulla osta per il distacco
non arriva. La pratica passa all’Ufficio scolastico regionale della Lombardia che si rivolge al Miur.
Il distacco e la sostituzione della prof
Perché il problema del distacco della prof Gavazzi è la sua sostituzione e il ministero non può
assumere un’altra persona al suo posto, pena incorrere in un procedimento della Ragioneria di Stato
«che ci chiederebbe conto di quella sostituzione», spiegano al Miur. Ecco dove si blocca tutto.
«Avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione prima di partecipare al bando» spiegano in viale
Trastevere. Ma probabilmente non avrebbe mai avuto l’ok per partecipare. Perché non esiste una
norma che preveda una sostituzione per chi vince un bando europeo e neanche una forma di
rimborso spese: chi parte deve farlo a proprie spese e in aspettativa senza retribuzione. Ma sempre
dopo aver avuto il via libera.
La docente ha chiesto aiuto a tutti. E dal Consiglio europeo è arrivato una bozza di accordo per il
suo ruolo (un Memorandum) che prevede a carico del Miur gli oneri assicurativi e previdenziali. Il
Miur chiede di eliminare questi oneri. Forse a quel punto potrebbe arrivare l’ok per l’insegnante.
«Da qui non mi muovo»
Manola Gavazzi continua ad aspettare. E nonostante le difficoltà non intende fare passi indietro.
«La legge 107 della Buona scuola prevede l’aggiornamento in servizio proprio sui temi del mio
incarico qui a Strasburgo, mi chiedono di tornare perché non mi possono sostituire? Io credo
piuttosto che la mia vittoria ad un bando prestigioso come il Programma Pestalozzi dovrebbe essere
un vanto per il nostro Paese e anche per il ministero dell’Istruzione, non un problema che nessuno
vuole affrontare».
14 ottobre 2016
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