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REGIONE LIGURIA
Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle
Uff. Stampa
Genova, via Fieschi 15, Torre A - 2° piano
Lorenzo Tosa
Tel. 010-5484325
21/10/2016
Comunicato Stampa
SALVATORE E MELIS (M5S): “NO A PAOLO EMILIO SIGNORINI PRESIDENTE
DELL'AUTORITÀ PORTUALE DI GENOVA”
No a Paolo Emilio Signorini. Il nostro porto non può avere come numero uno il
“delfino” di Ercole Incalza, ex Capo della Struttura di missione al Ministero dei
Trasporti, arrestato per la gestione illecita degli appalti delle Grandi Opere.
Signorini è un burocrate amministrativo, non ha alcuna esperienza di portualità e ciò
aggrava una scelta di per sé sbagliata in quanto pone a capo del principale porto
d'Italia e della maggiore risorsa di Genova un uomo che non ha la necessaria
competenza in una materia complessa e delicata. È la conferma dell'esistenza
del partito unico: Signorini garantirà i suoi amici delle infrastrutture, dichiarandole
indispensabili per il porto, ma non si occuperà dei traffici portuali; Luigi Merlo darà le
direttive da Roma, con gioia di Renzi; Toti crederà di aver messo un "suo uomo"
(non importa se per farlo ha sacrificato un altro dei suoi, Biasotti). Ma a Genova e ai
genovesi chi pensa?
I suoi rapporti passati non fanno pensare che sia lui la persona giusta per guidare il
Porto di Genova. Seduto in due delle poltrone più importanti del Ministero delle
Infrastrutture, proprio prima che il ministro Delrio tentasse di riformare le gerarchie,
Signorini ha cambiato i suoi piani quando con l'arresto di Incalza e le dimissioni di Lupi
la situazione si era fatta scottante.
Già alto dirigente del Cipe, Signorini era stato accolto a braccia aperte da Lupi. Ma ha
dovuto cambiare presto aria dopo lo scandalo che ha coinvolto il Ministro. Il
salvagente si è presentato con la carica come Segretario Generale della Regione
Liguria, nominato da Toti, in cui, ancora una volta, si occupa di grandi opere.
A proposito di grandi opere. Signorini è stato coinvolto in una serie di intercettazioni
da cui emerse che nel luglio 2011 si era fatto pagare le vacanze in Toscana da
Giovanni Mazzacurati, patron del Mose. Una delle grandi opere in mano al
Governo.
A questo punto è lecito domandarsi se la sua nomina sarà propedeutica ad affidargli
anche l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale con i porti di Genova e
Savona: su una portualità ancora più ampia serve competenza in materia. Signorini
sarà pronto a usare tutti i mezzi per proseguire opere come la piattaforma Maersk
che a tutt'oggi non trovano una giustificazione economica nel mercato sempre più in
crisi delle maxi portacontainer. E visto il curriculum parrebbe proprio così. Vorremmo
una spiegazione dal presidente Toti. Per fare chiarezza sui motivi che da membro
dell'Autorità Portuale lo spingono a proporre (e con questo significativo ritardo!) il
nome di Signorini: perché nominare il delfino di Incalza in un ruolo chiave come il
comando di uno dei principali motori di città, regione e Paese?
Alice Salvatore e Andrea Melis, portavoce MoVimento 5 Stelle Liguria