Fili Incipit di Sara Magnoli Anche quella sera l`ultimo punto l`aveva

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Transcript Fili Incipit di Sara Magnoli Anche quella sera l`ultimo punto l`aveva

Fili
Incipit di Sara Magnoli
Anche quella sera l’ultimo punto l’aveva dato. Laura guardò il lavoro soddisfatta. Perfettamente
dritto. L’orlo del pantalone del signor Cosimo. Era un precisino fatto e finito quell’uomo. Ogni
volta che andava a ritirare un paio di pantaloni che Laura gli aveva sistemato, li stendeva sul tavolo
di lavoro e controllava che tutto fosse perfetto al millimetro. Poi sorrideva, la guardava e approvava
con la testa, senza dire nulla, ma non togliendosi il sorriso dalle labbra.
Laura li sistemò accanto al vestito di pizzo di Matilde a cui aveva cambiato la cerniera, in modo che
non si vedesse sotto la stoffa scura. Poi si strofinò gli occhi. Ogni sera, alla fine del lavoro, le
bruciavano un po’, nonostante ormai ci avesse fatto l’abitudine. Ma non le riusciva così facile
mettere i fili nelle piccole crune degli aghi. E dire che a sua nonna Franca veniva tutto così facile.
Anche mettere i fili nelle piccole crune degli aghi. Non aveva mai male agli occhi.
La nonna le aveva tramandato una passione. Un lavoro e una passione. Laura, nonostante gli studi
del tutto diversi, alla fine aveva scelto: era diventata una sarta.
Orli, cerniere, rammendi, ma anche abiti tagliati e cuciti su misura, con una pazienza, un estro e
un’inventiva che presto l’avevano fatta apprezzare.
Le facevano male gli occhi, anche quella sera, ma ancora non poteva chiuderli. L’attendeva la tv e
quella sera, Laura sarebbe volata in Giappone. Ci sarebbe stato un po’ di lei sul palco di quel teatro,
in quel grande evento musicale dove la soprano indossava un vestito cucito da lei.
Quanti Paesi aveva girato un pezzetto dell’arte di Laura. E lei, ogni volta, immaginava una storia
che si intrecciava ai fili che aveva cucito.