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MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE 2016
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Anno XIV - Numero 27
MAMMA DENUNCIA L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
PER PRESUNTI MALTRATTAMENTI
La scuola: «Non lavora più qui. Di fronte a certe cose non si scherza. Chi ha sbagliato pagherà»
All’interno a pagina 2
All’interno a pagina 4
All’interno a pagina 6
All’interno a pagina 10
Peschiera, Molinari «Sulla
tendopoli tanto clamore»
Mediglia, «Le telecamere
per una maggiore sicurezza»
Sgomberata l’antica bottega
della famiglia Calcinati
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7 GIORNI - [email protected]
n. 27 - 19 ottobre 2016
2 Ultima ora
Stefania Accosa
M
ediglia, i casi riguardanti minori
sono
sempre
molto delicati da trattare.
Un fatto recente riguarda
proprio una giovane studentessa della scuola secondaria di primo grado, nel
plesso Manzoni di Mombretto di Mediglia. Alla ragazza sono stati diagnosticati (tra la prima e la seconda elementare) alcuni disturbi come la dislessia. Lunedì scorso, la famiglia ha
salutato con favore la nomina della nuova supplente,
la loro figlia avrebbe beenficiato del sostegno necessario nelle attività didattiche.
Poi mercoledì 12 ottobre
accade qualcosa. La bambina è tornata a casa scossa,
raccontando di essere stata
presa a schiaffi, proprio
dall’insegnante di sostegno. «Ero senza parole –
racconta la madre – in alcune occasioni ho avuto l’impressione che alcuni insegnanti si approciassero in
modo superficiale, al disturbo di mia figlia, ma spesso
ho soprasseduto cercando
Mediglia, insegnante di sostegno denunciata per presunti maltrattamenti
La scuola: «Non lavora più qui. Chi ha sbagliato pagherà»
La scuola secondaria di primo grado "A. Manzoni" di Mombretto di Mediglia
di far valere la ragione, questo episodio però è andato
sopra le righe. Mi ha spiegato –mia figlia ndr – che
durante la lezione di scienze
ha chiesto più volte una delucidazione sull’argomento
all’insegnante di sostegno.
Quest’ultima ha reagito all’insistenza schiaffeggiandola davanti a tutti. Era presente anche l’insegnante (di
ruolo) di scienze – continua
- che però ha ignorato e poi
negato l’accaduto. Ho chiesto così ai genitori degli
alunni presenti in classe il
permesso di chiedergli la lo-
ro testimonianza, ovvero se
gli schiaffi ci fossero stati realmente o meno. Quando i
compagni hanno confer­
mato il racconto di mia fi­
glia ho subitamente con­
tattato il dirigente del ples­
so scolastico, e ho denun­
ciato l’insegnante di soste­
gno, perché non voglio che
venga riassegnata in altri
istituti a causa dei suoi atteggiamenti veementi. È
una grave questione - conclude - che non può essere
lasciata cadere nel dimenticatoio». La scuola fin dal
giorno seguente i fatti ave-
va già provveduto ad allontanare l'insegnate dall'Istituto, la quale aveva preso
servizio solamente tre giorni prima. Ma i motivi seppur gravi del presunto maltrattamento c'entrano poco. Nonostante fosse in graduatoria presentando i requisiti necessari, si è scoperto che la sua assunzione
non era compatibile, e la
comuncazione di questo
fatto all'insegnate era stata
inviatale proprio nello stesso giorno a cui risalirebbe lo
schiaffeggiamento. «L'insegnate oggetto della denun-
cia – spiega la Dott.ssa Laura Lucia Corradini dirigente
scolastico del plesso di Mediglia – non aveva diritto alla supplenza. Infatti essen­
do già assistente ammini­
strativa in un altro plesso,
non poteva accettare la
supplenza temporanea. Si è
così verificato uno “stato di
incompatibilità”, di conseguenza è decaduto il suo
contratto. Ricevuta altresì la
notizia della denuncia e la
chiamata della mamma
(che ho subito rassicurato,
assicurandole che avrei
prontamente verificato i fatti descritti), ho colto ovviamente l’occasione della convocazione pregressa – continua la Preside - per chiedere alla ormai ex supplente
cosa fosse accaduto in classe. Ha parlato di semplici
coppini, buffetti per incentivare la giovane che stava
svolgendo bene il suo lavoro. Inoltre l’insegnante di
ruolo presente non si è ac­
corto di nulla, e molti compagni avrebbero confermato che non si sarebbe trattato di veri e propri“schiaffi”.
Non che questo renda meno
grave l'accaduto. Ora andrà
fatta chiarezza. La scuola
farà la sua parte, per tutelare gli alunni e le famiglie
metterà in atto tutto quello
che le norme consentono di
attuare. Ovviamente chi
sarà ritenuto responsabile
dovrà pagare, ci sono delle
regole da rispettare, e di
fronte a certe cose non si
scherza. Noi - conclude siamo i primi a voler scoprire la verità, e a procedere
come la legge prevede». La
denuncia è stata depositata
il 13 ottobre presso la Tenenza dei Carabinieri di San
Giuliano Milanese, La donna denunciata, fino a prova
contraria è da considerarsi
innocente, così come non
può essere considerata
pregiudizievolmente “falsa” la dichiarazione della
minore che avrebbe subito
i maltrattamenti. La madre
intanto rinnova l’appello alle forze dell’ordine di indagare a fondo per far luce
sulla questione: «Per i suoi
disturbi mia figlia subisce
umiliazioni da sempre, anche i suoi diritti contano, la
sua voce non può essere
ignorata come tante altre
volte».
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n. 27 - 19 ottobre 2016
4 Attualità
Redazione
L
e notizie apparse ieri
su 7giorni e su numerosi quotidiani
nazionali, circa la cancellazione dell’ipotesi di un
centro profughi a Bellaria,
in seguito alle dichiarazioni dell’assessore di Regione Lombardia Simona Bordonali e del consigliere regionale Riccardo De Corato, non trovano riscontro
da parte dell’Amministrazione Comunale di Peschiera Borromeo che, ha
diffuso nella mattinata di
domenica 16 ottobre un
comunicato stampa sulla
vicenda: «Ho appreso con
stupore dalla stampa – dichiara Caterina Molinari quella che sembrava essere una novità rispetto alla
questione tendopoli ma,
non avendo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dal Prefetto Alessandro Marangoni, ho approfondito personalmente
quanto dichiarato dall’Assessore Regionale Bordonali».
L’Amministrazione di Peschiera fa sapere che il
Prefetto Marangoni ha
nuovamente ribadito il
proprio impegno a modificare il progetto di realizzazione di una tendopoli solo
davanti all’impegno di tutti
i sindaci del territorio di
condividere l’accoglienza
diffusa: «Dopo il colloquio
telefonico col Prefetto, - dichiara Caterina Molinari ho sentito l’Assessore Bordonali dalla quale ho ricevuto copia della nota inviata e dove si legge chiaramente l’intento di abban-
Peschiera, Molinari: «Sulla tendopoli
tanto clamore ma nessuna novità»
PESCHIERA BORROMEO
Il Sindaco smentisce le dichiarazioni di Regione Lombardia
(AGIELLE) - Milano «Con una lettera inviatami giovedì sera, il prefetto di Milano, Luciano
Marangoni, ha confermato la 'disponibilità ad
abbandonare il programma che prevede la
collocazione di circa 300
migranti' nella struttura
dell'ex base aeronautica
di Peschiera Borromeo».
Lo fa sapere l'assessore
regionale alla Sicurezza,
Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali che aggiunge:
«Un'altra vittoria della
Regione Lombardia, ottenuta nell'interesse dei
cittadini, dopo lo stop alla trasformazione del
campo base Expo in un
centro accoglienza e dopo la chiusura del centro
di via Balduccio da Pisa
a Milano. Ringrazio Riccardo De Corato per
aver portato la questione in consiglio regionale.
E' chiaro che in questo
modo abbiamo ottenuto
solo il risultato di spostare il problema, mentre noi vorremmo risolverlo strutturalmente.
L'immigrazione di massa
che stiamo subendo continua Bordonali - è
tra i problemi maggiori
che affliggono la Lombardia. Chiediamo da
tempo al Governo Renzi
di applicare quanto richiesto da Lombardia,
Veneto e Liguria, che è
Sulla tendopoli scontro fra sindaci A sinistra Caterina Molinari, a destra Franco Lucente
donare il programma
esclusivamente nell’ipotesi
di realizzazione di un progetto integrato di accoglienza diffusa da parte
dei Comuni della Zona
Omogenea Sud Est. Pertanto, non avendo ad oggi
ricevuto nessuna disponibilità dai colleghi del territorio a condividere l’onere
dell’accoglienza, ad eccezione di due soli Sindaci,
non ritengo ci sia nulla di
nuovo che ci faccia pensare ad una svolta decisiva
della questione».
Nello stesso comunicato, il
Sindaco di Peschiera si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: «Da Franco Lucente, Sindaco e coordinatore provinciale di
partito che etichetta pubblicamente me come inesperta, mi aspetterei più
attenzione nella lettura
delle note prefettizie, prima di utilizzarle impropria-
mente e illudere i cittadini». La nota stampa del
Sindaco di Peschiera Borromeo, si conclude con un
appello: «Sono spiacente
di smorzare gli entusiasmi
di queste ore ma purtroppo nessuna concreta novità è emersa, quindi continueremo a lavorare con
metodo e trasparenza, Sindaci, giunta, commissioni
e comitati di cittadini, affinché reali soluzioni alternative alla tendopoli possano davvero realizzarsi».
Non tarda la replica di
Franco Lucente, nel pomeriggio ha fatto sapere: «Visto che il Sindaco Molinari
mi chiama in causa, la invito a pubblicare la lettera
inviata a Regione Lombardia nella quale Il Prefetto
indica che in quella struttura ci sono delle criticità,
come la presenza di rifiuti
speciali che non sono state
ancora risolte. Motivo per
cui non può mandare i profughi.
Noi abbiamo dato l’interpretazione che merita,
piuttosto farebbe bene ad
intervenire a tutela della
salute dei cittadini peschieresi invece che inviare
comunicati stampa».
Quello che è certo che se
prima i residenti della zona erano preoccupati per
l’arrivo dei 300 richiedenti
asilo, oggi lo sono anche
per la natura dei rifiuti
speciali nell’area che nonostante il potenziale pericolo sembra che siano
l’unica motivazione che
per il momento non permetta al progetto del Prefetto di vedere la luce.
Solo la relazione dell’ARPA
(Agenzia Regionale per la
Protezione dell'Ambiente)
allertata sia dalla Prefettura che da Regione Lombardia potrà fare chiarezza
sull’argomento.
Simona Bordonali canta vittoria:
grazie a regione no a richiedenti asilo
poi la ricetta applicata
da Maroni quando era
ministro dell'interno: dichiarazione dello stato
di emergenza per inquadrare il problema, centri
accoglienza in Nord Africa per bloccare le partenze e soprattutto rimpatrio immediato delle
decine di migliaia di
clandestini presenti in
Italia».
Anche il Consigliere regionale Riccardo De Corato(FDI) aveva rilanciato la notizia: «Il Prefetto
– dichiara Riccardo De
Corato - ha risposto oggi
(14 ottobre n.d.r.) alla
lettera inviata in Prefettura dall’Assessore regionale Simona Bordo­
nali (Lega Nord), in seguito alla nostra interrogazione del 4 Ottobre,
dove abbiamo sollecitato l’interessamento di
Regione Lombardia alla
questione annosa del
centro accoglienza migranti a Bellaria, paventato dal Prefetto Ales­
sandro Marangoni in
più occasioni. La presenza di rifiuti speciali e
di inquinamento elettromagnetico andavano verificati. Infatti il Prefetto
ha dichiarato di voler di
abbandonare il progetto. Non invierà più i 300
profughi all’ex caserma
dell’aeronautica di Pe­
schiera Borromeo. Lo ha
messo per iscritto».
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n. 27 - 19 ottobre 2016
Stefania Accosa
M
ediglia è un posto più sicuro. È
infatti entrato in
azione il servizio di videosorveglianza che vigilerà sui
varchi d’accesso delle frazioni del Comune, e nei luoghi giudicati maggiormente
“a rischio”. Le telecamere si
sarebbero dovute attivare
ad agosto, e per questo ritardo la società responsabile ha già provveduto al pagamento delle penali previste. Ora però gli occhi digitali stanno svolgendo il proprio lavoro, al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini,
e aiutare le forze dell’ordine.
«Siamo soddisfatti – spiega
il sindaco Paolo Bianchi del risultato raggiunto. Crediamo molto in questo progetto, e per realizzarlo abbiamo utilizzato i fondi a nostra disposizione (80mila
euro ndr). Se non fosse per il
Patto di Stabilità, gli occhi
elettronici avrebbero potuto coprire una più ampia
parte del territorio. Anche
per tale motivo abbiamo indetto l’iniziativa “adotta
Politica 5
Mediglia, «Videosorveglianza h24
per una maggiore sicurezza»
Il Sindaco Bianchi racconta l’iniziativa “adotta una telecamera”
Il sindaco di Mediglia Paolo Bianchi
una telecamera”, così da
rendere sicuri anche i tratti
interni delle frazioni. Il fatto
che ci siano giunte numerose richieste ufficiose da parte di privati cittadini, fa capire come il sistema di videosorveglianza sia apprezzato. Alcune persone all’inizio pensavano si trattasse di
“ztl”, ma le abbiamo rassicurate e hanno accolto positivamente la novità ». Per
quanto riguarda l’iniziativa
“adotta una telecamera”,
ogni cittadino potrà procedere all'acquisto delle suddette telecamere, così da
posizionarle presso i propri
esercizi commerciali o le
abitazioni,
spendendo
esclusivamente il costo
“dell’occhio elettronico”,
poiché le spese per la gestione e le analisi delle riprese, saranno interamente
a carico del Comune.
«Queste telecamere – continua il Sindaco - serviranno
come deterrente preventi­
vo, scongiurando le attività
illegali e i furti, o riuscendo
a risalire ai malviventi attraverso le riprese. Le riprese
saranno altresì utili poiché
rileveranno i veicoli rubati,
o con targa contraffatta:
Basta che sia stata deposi­
tata la denuncia (anche a
Treviso per dire), con conseguente registrazione dati
nella banca del Ministero, e
qualora quel veicolo dovesse passare per Mediglia, “il
Grande fratello” segnalerà
il tutto alle autorità. È un
grosso investimento, proprio per la sua duttilità, e
perché potrà essere implementato. Non abbiamo inventato nulla – conclude abbiamo solo fatto riferimento a sistemi già rodati e
in funzione in altre città
d’Italia». Il sistema di videosorveglianza sarà sempre in
azione, a prescindere da
qualsiasi condizione meteorologica. La centralina di
controllo si trova presso la
sede della Polizia Locale, ed
è direttamente collegata ai
Carabinieri di San Donato e
San Giuliano Milanese. Un
sistema d’avanguardia che
potrebbe essere installato
in più città del territorio. In
un periodo in cui si verificano troppo spesso furti e
non solo, potrà sicuramente disincentivare le azioni
criminali.
PESCHIERA BORROMEO
Orti in Comune e Peschierello,
il PD presenta due mozioni
Peschiera Borromeo, il PD
ha presentato due mozioni riguardanti il “Peschierello”, ovvero l’impianto
sportivo di Mezzate, e il
progetto “Orti in Comune”. Di seguito il comunicato del PD di Peschiera
che fa riferimento alle mozioni sopra citate: «Per il
Partito Democratico è arrivata l’ora di riattivare a
Peschiera progetti fermi
che non possono più
aspettare. La giunta Molinari non sta fornendo ai
cittadini risposte rispetto a
interventi che possono essere una grande opportunità per la nostra città: per
questo i consiglieri Luca
Zambon e Lorenzo Chiapella hanno presentato
due mozioni. L’attuale
maggioranza dovrà spiegare alla città in Consiglio
Comunale a che punto è la
preparazione del bando
per la concessione in gestione dell’impianto sportivo di Mezzate, ossia il
“Peschierello”. E’ poi urgente capire a che punto è
l’iter del progetto “Orti in
Comune” che l’anno scorso ha ottenuto un finanziamento di 99.000 euro
da parte della Fondazione
Cariplo e al quale hanno
aderito numerose associazioni e cooperative locali,
oltre all'Università degli
Studi di Milano e al Gruppo Ospedaliero San Donato. Noi vogliamo la riapertura del campo di Mezzate
e pretendiamo che il progetto sugli Orti Comuni sia
portato a termine. Non c'è
più tempo da perdere: la
città ha bisogno di soluzioni concrete».
6 Speciale Melegnano
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n. 27 - 19 ottobre 2016
Melegnano
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8 Cronaca
Redazione
L
a frazione peschierese di San Bovio
può tornare a respirare, grazie ad un provvedimento atteso dai residenti da ormai troppi anni. Attraverso una diffida
emessa in data 13 ottobre
dal settore Gestione e Pianificazione del Territorio
del Comune, infatti, è stata attivata l’immediata sospensione del transito dei
mezzi pesanti in entrata e
uscita dalle cave. In questo modo l’Amministrazione Comunale ha vietato
alle società che gestiscono
le cave di percorrere con
qualsiasi mezzo di cantiere la viabilità comunale di
via Trieste, in quanto non
ritenuta idonea a sopportare i flussi di traffico indotti dagli insediamenti
produttivi. Dopo una richiesta di approfondimento e verifica a Città Metropolitana da parte del sindaco Molinari nella persona della direttrice di Area
Tutela e Valorizzazione
Ambientale, la dott.ssa
Maria Cristina Pinoschi, è
stato confermato che
San Bovio: i camion delle cave non
transiteranno più per via Trieste
Il Comune emette una diffida a tutela della sicurezza della frazione
l’unica via di transito autorizzata per i mezzi pesanti
per entrambe le cave è
quella costituita da un
percorso sterrato in uscita
nella zona industriale di
Rodano, in località Millepini. «Esprimo grande
soddisfazione per il risultato che finalmente è stato raggiunto – ha commentato a riguardo il primo cittadino peschierese,
Caterina Molinari - e che
accoglie una richiesta più
volte manifestata dai cittadini della frazione e
dall’Associazione Quei Bovi di San Bovio, validi e
preziosi portavoce delle
istanze dei concittadini.
Attraverso la diffida emessa sarà garantita maggiore sicurezza ai cittadini e
verrà limitata notevolmente l’usura del manto
stradale della via d’accesso a San Bovio, da anni vittima del passaggio dei
mezzi pesanti diretti alla
cava. Il tema era a conoscenza delle amministrazioni ormai da tempo e sono rammaricata perché
questa situazione si sarebbe potuta risolvere tempo
fa coinvolgendo, come abbiamo fatto, Città Metropolitana e gli operatori
delle cave». La dott.ssa Pinoschi ha inoltre fatto sapere che, in seguito alla
segnalazione ricevuta da
parte del sindaco Molinari, gli operatori delle cave
si sono impegnati a installare un cancello sull’uscita
per San Bovio in direzione
Peschiera Borromeo, al fine di risolvere con certezza le criticità emerse.
TERRITORIO
Riforniva clienti di Paullo, Tribiano e Mediglia: arrestato spacciatore a Milano
Un’altra operazione conclusa con successo per i
carabinieri della stazione
di Paullo, specializzati nella repressione dei reati
connessi alla vendita di
sostanze stupefacenti.
Questa volta, a finire in
manette è stato un 36enne italiano, trovato in pos-
sesso di quasi 1kg di droga tra hashish e cocaina.
L’uomo aveva una clientela particolarmente “affezionata” che proveniva
dal Sudmilano. I militari
paullesi, infatti, avevano
scoperto che molti giovani di Paullo, Tribiano e
Mediglia, almeno una vol-
ta alla settimana si recavano da lui per acquistare
la droga. Così, allo scopo
di individuare con precisione l’abitazione del sospetto e smantellare il suo
fiorente giro di affari, nei
giorni scorsi i carabinieri
sono partiti alla volta di
Milano e, da una posizio-
ne defilata, hanno atteso
che i primi clienti si facessero avanti. Una volt individuato, i militari hanno
bussato alla porta del pusher, che ha consegnato
loro
spontaneamente
100gr di cocaina e 800 di
hashish complessivi.
SAN DONATO MILANESE
Imbrattano i treni della M3:
tre writers in manette
Un gruppo composto da
tre writers, due di nazionalità australiana e un
neozelandese, sono stati
arrestati a San Donato
per aver imbrattato alcuni convogli della linea
3 della metropolitana.
Erano circa le 3 del mattino di venerdì 14 ottobre quando i giovani sono penetrati all’interno
del deposito Atm armati
di bombolette, facendo
però scattare inconsapevolmente l’allarme perimetrale appositamente
installato. Quando gli
addetti alla security
dell’Azienda dei trasporti milanesi sono giunti
sul posto, hanno trovato
i tre intenti a realizzare
le loro “tag” sui treni in
sosta. Il personale di sicurezza è quindi subito
intervenuto per bloccare il gruppetto e consegnarlo alla polizia di Stato, che era stata nel frattempo allertata. Gli accertamenti successivi
hanno evidenziato come
il trio farebbe parte di
una crew internazionale
di writers molto nota ed
attiva in tutto il mondo.
«I sistemi di controllo e
di allarme adottati negli
ultimi anni – rende noto
per l’occasione Atm - e il
costante lavoro di monitoraggio e analisi del
personale della Security
si dimostrano ancora
una volta efficienti ed
efficaci contro chi danneggia i beni pubblici. Lo
conferma l’incremento
(+118%) del numero di
writers fermati: 37 tra
gennaio e settembre di
quest’anno, rispetto ai
17 fermati nello stesso
periodo dell’anno scorso». Al contempo, precisa sempre Atm, nei primi 9 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 si è avuta
una sensibile diminuzione delle “incursioni” (da
166 a 149) e degli imbrattamenti (da 105 a
84). «In Atm – conclude
l’Azienda - è operativo
un Servizio Security
composto da 125 persone, potenziato notevolmente nel corso del
2015 grazie all’assunzione di 64 Guardie Particolari Giurate (GPG), deputate sia alla tutela della
sua clientela sia del patrimonio aziendale».
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n. 27 - 19 ottobre 2016
Redazione
È
stata molto probabilmente la noia,
oppure la voglia di
provare un gesto rischioso e proibito, a muovere
la mano di un gruppo di
ignoti teppisti che ha lanciato una violenta sassaiola all’indirizzo dei treni
in transito presso la stazione di Melegnano. Attorno alle 23:00 di sabato
15 ottobre, un melegnanese che risiede nei pressi
dello scalo ferroviario ha
notato alcune sagome
scagliare i sassi contro i
convogli. L’uomo ha apostrofato gli sconosciuti
che, per tutta risposta,
prima di allontanarsi hanno colpito anche la sua
abitazione. A quel punto è
scattata immediatamente
la chiamata al 112, che ha
fatto confluire rapidamente in zona una pattuglia dei carabinieri della
stazione di Melegnano e
una dei colleghi della Tenenza di San Giuliano. I
militari sono penetrati
Cronaca 9
Melegnano: teppisti lanciano sassi
contro i treni in transito alla stazione
I giovani notati da un residente, che ha chiamato i carabinieri
nello scalo ferroviario di
piazza XXV Aprile più rapidamente possibile, nella
speranza di intercettare
gli autori della sassaiola. I
carabinieri di Melegnano,
che si sono fatti strada
lungo il primo binario,
hanno incrociato un gruppo di giovani che si apprestava a salire su un treno
che è subito partito in direzione di Milano, motivo
per cui non è stato possibile fermarli e verificare
se, tra di loro, vi fossero
gli autori del gesto vandalico. Purtroppo nessuna
informazione utile all’identificazione dei teppisti è giunta anche dal
melegnanese che ha assistito alla scena ed ha lanciato l’allarme ai carabinieri. A causa del buio, infatti, il testimone non è
stato in grado di fornire
neppure un parziale identikit dei fuggitivi, né indicarne l’abbigliamento o
altri tratti distintivi. L’uomo ha saputo riferire solo
che si trattava di un gruppo composto da quattro o
cinque persone, sicuramente di giovane età e
che, molto probabilmente, comprendeva anche
dei minorenni.
MILANO
Rubare le auto del car sharing: il nuovo gioco-moda dei ragazzi
Secondo i carabinieri, si
tratterebbe di un nuovo
quanto singolare "giocomoda" che ha preso piede
negli ultimi mesi soprattutto tra i giovani nella zona di Quarto Oggiaro, a
Milano. Si tratta del furto
delle auto del car sharing,
con particolare predilezione per quelle di Enjoy, il
servizio di auto in condivisione di Eni, che impiega
le caratteristiche Fiat 500
di colore rosso. Per questo
reato due amiche di 17 e
32 anni sono state arrestate dagli uomini dell’Arma
nella giornata di martedì
11 ottobre. Le due erano
già state fermate per lo
stesso motivo già il 6 settembre e il 2 ottobre scorsi. L'episodio più recente è
avvenuto in un parcheggio
di via Venezia Giulia, tra
Quarto Oggiaro e Musocco, dove due passanti hanno notato una Fiat 500 con
le insegne di Enjoy (risultata essere stata rubata poco prima a un paio di km di
distanza) parcheggiare accanto a un'altra vettura a
noleggio. Dalla prima auto
è scesa una ragazza che
prima si è prima guardata
attorno per capire se ci
fosse qualcuno, poi ha af-
ferrato una grossa pietra e
ha sfondato il vetro per
entrare. I testimoni hanno
chiamato i carabinieri che
sono arrivati sul posto prima che la coppia potesse
portare via entrambe le
vetture. La minorenne è
stata destinata al carcere
minorile Beccaria, alla
32enne sono stati invece
concessi i domiciliari a casa dei genitori.
SAN GIULIANO MILANESE
Aveva 1 chilo di droga nascosto sotto
il materasso: in manette 30enne
Gestiva un traffico di stupefacenti molto redditizio e lo faceva direttamente dal suo appartamento, dove i carabinieri
hanno trovato un quantitativo di droga a dir poco
cospicuo, circa 1kg ben
nascosto sotto il materasso. Così nei giorni scorsi il
30enne italiano G.F. è finito in manette a San
Giuliano con l’accusa di
detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il fermo è maturato
nell’ambito di un piano
straordinario di controlli
che i carabinieri della
Compagnia di San Donato, in collaborazione con i
colleghi della Tenenza
sangiulianese,
hanno
predisposto in città. Tra le
numerose persone fermate e controllate, alcuni
automobilisti sono stati
trovati in possesso di modesti quantitativi di droga, che tutti hanno affermato essere per uso personale. I militari dell’Arma, però, hanno voluto
approfondire la questione e scoprire dove la droga era stata acquistata.
Dopo aver “torchiato” i
fermati, le forze dell’ordine sono venute a sapere
che la droga proveniva da
uno spacciatore che la
cedeva agli acquirenti dal
suo appartamento sangiulianese. A quel punto
è stata organizzata una
operazione ad hoc, con
un’auto in borghese nei
pressi dell’abitazione sospetta e una pattuglia a
distanza pronta ad intervenire. Così i carabinieri
hanno potuto osservare
l’avvicendarsi sospetto di
un continuo viavai di persone che, entrate nel palazzo, ne uscivano pochi
minuti dopo e si allontanavano in fretta. Dagli accertamenti eseguiti è
emerso che tutti avevano
acquistato dalla stessa
persona una dose di “fumo” oppure di cocaina,
confermando così tutti i
sospetti maturati. A quel
punto gli uomini dell’Arma si sono presentati alla
porta di G.F. e, a seguito
di una accurata perquisizione, sotto il materasso
della camera da letto
hanno rinvenuto 1kg di
hashish e ulteriori 50gr di
cocaina, oltre a 1000 euro in contanti e tre bilancini di precisione. Sottoposto a giudizio per direttissima, considerata la
gran quantità di droga in
suo possesso il 30enne è
stato spedito direttamente in carcere.
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n. 27 - 19 ottobre 2016
10 Attualità
Giulio Carnevale
L
'alimentari tabaccheria di Sergio Calcinati
si trova a San Bovio
nei pressi della cascina Longhignana, precisamente in
via Lombardia angolo via
Trieste. In 48 anni il sig. Calcinati ha visto la frazione
cambiare faccia: «Tenevamo aperta la bottega anche di sabato e domenica dichiara malinconicamente
il gestore dello storico negozio - lavoravamo tanto
con gli operai che stavano
costruendo San Felice. A
mezzo giorno facevamo
centinaia di panini c'era la
fila. Ogni giovedì venivano
a prendere le polpette da
tutti i cantieri della zona.
Poi nelgli anni 70 la Postalmarket aveva portato tanto
da fare. Fino ad arrivare ai
giorni nostri con le recenti
costruzioni del Quadrifoglio, delle Terrazze e infine
San Bovio, sgombrata l'antica
bottega della famiglia Calcinati
Alimentari e tabaccheria da 48 anni, via per sempre un pezzo di storia
della Microsoft. Con alti e
bassi abbiamo sempre lavorato. Purtroppo i miei
problemi di salute mi impediscono di andare avanti a
lavorare, e difficoltà oggettive e del momento economico sfavorevole, mi hanno
anche impedito di cedere la
mia attività. Ho dovuto
chiudere». Le serrande si
erano abbassate nel 2015,
per un malessere vertebrale del titolare. Inizialmente
doveva essere per un breve
periodo ma purtroppo poi
le probelmatiche di salute
persistenti non hanno permesso la riapertura. A distanza di una anno, Giovedì 13 ottobre 2016, sono
arrivati gli addetti allo
sgombero del negozio di
Sergio Calcinati. Un giorno
non facile per un uomo che
ha dedicato la sua vita al lavoro. Oggi Sergio ha 70 anni, e guardando la sua bottega svuotarsi, rivolge un
pensiero ai suoi clienti di
mezzo secolo: «Ringrazio
tutti - dice Sergio con la voce rotta dalla commozione. Vi sono riconoscente per
la fiducia che mi avete
sempre accordato».
MILANO
M4: dal Comune contributi destinati a chi vive nelle aree di cantiere
«La M4 è una linea di metropolitana strategica per la
città. Proprio perché attraversa Milano, i cantieri si
trovano in zone densamente abitate e sono causa di
disagi per chi ci vive di fronte. Per questo abbiamo deciso di dare un aiuto concreto che ne mitighi rumore e polveri». Così Marco
Granelli, assessore meneghino alla Mobilità, ha annunciato la pubblicazione
del bando per la richiesta di
un contributo destinato a
chi vive di fronte alle aree
interessate ai lavori per la
costruzione della linea 4
della metropolitana. L’Amministrazione, per la prima
volta, mette a disposizione
di inquilini e proprietari 600
mila euro complessivi. Può
accedere al bando chi risiede o è proprietario di un appartamento che abbia almeno un affaccio nella strada ove insiste il cantiere.
Sono ammesse al contributo le spese relative alla realizzazione di opere e all’acquisto di dispositivi per il
contenimento acustico e il
miglioramento termico che
possano beneficiare delle
agevolazioni fiscali nazionali per l’anno 2016 (per un
massimo di 1.000 euro) e finestre comprensive di infissi con vetri a isolamento
termo-acustico (per un
massimo di 1.500 euro). La
somma erogata coprirà fino
al 20% del totale della spesa sostenuta e si aggiunge
alle agevolazioni fiscali nazionali che contribuiscono
fino al 50%. Per maggiori informazioni e per ricevere
assistenza nella compilazione della domanda è possibile contattare telefonicamente lo Sportello Energia
del Comune di Milano (dal
lunedì al giovedì dalle 10:00
alle 13:00) al numero
0288468300, oppure di
persona presso gli stessi uffici che si trovano in Corso
Buenos Aires nel sottopasso pedonale all’altezza del
civico 22 (angolo con via
Omboni), su appuntamento. E' anche possibile inviare una mail a [email protected]. Il bando completo,
l’elenco delle strade e dei
numeri civici interessati dal
provvedimento oltre che le
planimetrie delle aree di
cantiere M4 sono disponibili sul sito del Comune:
www.comune.milano.it
MILANO
«Via dalle case popolari
chi non ne ha bisogno»
A Milano non si possono
costruire nuove case popolari, allora si cerca di
“recuperare” spazio beneficiando di tutti quegli
appartamenti che già ci
sono, ma che spesso sono in mano a persone
che non ne hanno bisogno. Entro la fine dell’anno, palazzo Marino invierà molte “lettere di decadenza”, dirette a coloro
che non sono più in grado di dimostrare di necessitare di alloggi pubblici. Nel comune il 10%
di edifici sono case popolari (un dato ben superiore alla media nazionale), e in questi appartamenti risiedono famiglie anche da decenni. Il
20% degli inquilini dei
suddetti edifici, riceveranno l’invito a lasciare
libera la propria abitazione. «Il Comune non è
un'agenzia immobiliare
– spiega l’assessore alla
Casa del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti la geografia abitativa deve smuoversi anche se ci
sono forti resistenze da
chi ormai considera un
diritto acquisito e inamovibile la casa popola-
re ottenuta magari vent'anni fa, anche quando
sono mutate le sue condizioni sociali ed economiche. Chi ha la seconda
casa, anche se lontana, e
chi ha nel frattempo raggiunto condizioni di stabilità economica, sarà invitato a lasciare libero
l'appartamento». La lista
d’attesa per ottenere case popolari è davvero
lunga, si parla di decine
di migliaia di richieste
l’anno. Sono infatti almeno 20mila, eppure dall'Assessore sono state
anche lanciate alcune
“frecciatine” a coloro
che richiedono l’alloggio
popolare, e che poi rifiutano la soluzione proposta per la posizione della
casa.
Da un lato, se è vero che
si trattasse effettivamente di un’urgenza, si accetterebbe qualsiasi proposta, ma dall’altro è anche vero che il Comune
stesso ha contribuito a
diffondere il degrado in
alcune zone, proprio a
causa di assegnazioni discutibili di molti alloggi,
dove molte persone non
si sentirebbero al sicuro.
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n. 27 - 19 ottobre 2016
Stefania Accosa
A
Peschiera Borromeo, martedì 11
ottobre si è svolta
una serata di confronto
per capire la riforma del
servizio sanitario lombardo, e soprattutto le sue
conseguenze. Quali saranno le ricadute sulla città?
Per fare chiarezza sono intervenuti l’assessore al
Welfare della regione
Lombardia, Giulio Gallera,
il direttore generale dell’ATS, Marco Bosio, e il direttore generale dell’ASST
Melegnano-Martesana
Mario Alparone. Entrata in
vigore dal 1° gennaio
2016, la riforma cambierà
le abitudini dei peschieresi
e non solo. A causa dei vincoli imposti da norme nazionali, destinate a ridurre
i costi sanitari, la Regione
ha dovuto apportare numerosi tagli, cercando di
salvaguardare l’eccellenza
del servizio sanitario della
Lombardia.
«Guardiamo a un altro
modo di fare salute – interviene l’Assessore Gallera in regione Lombardia siamo passati dall’idea della
cura a “prendersi cura”,
accompagnando il paziente anche uscito dall’ospedale costituendo le Aziende Sociosanitarie Territoriali, potenziando il servizio di assistenza nel settore
delle malattie croniche, e
grazie ai siti ospedalieri
territoriali dove si troveranno le cure intermedie
(per chi uscito dall’ospedale non è pronto a fare ritorno a casa subito). Con i tagli – continua l’avvocato -
Attualità 11
Riforma sanitaria regionale, le ricadute sul Sud
Est Milano spiegate dall’assessore Gallera
«Ottimizzazione, razionalizzazione e accentramento» tra luci e ombre
Da sinistra: il sindaco Checchi, il dott. Bosio, il sindaco Molinari, l'assessore Gallera, il dott. Alparone
dobbiamo razionalizzare le
risorse, sono inutili 6
ospedali diffusi in una so­
la Asst che contano pochi
accessi, è inutile avere un
cardiologo in un paese se
deve intervenire solo 10
volte l’anno. Meglio meno
ma con più servizi».
«La struttura ospedaliera
del futuro – spiega il dott.
Alparone – dovrà rispondere ai criteri EOS, ovvero
essere equa, omogenea e
sostenibile economicamente. Abbiamo cercato
di capire perché il 70% dei
cittadini del nostro territorio (Martesana-Melegnano) decide di curarsi altrove. Il motivo dell’esodo è
nell’offerta, non si può
averte tutti i servizi ovunque a causa dei vincoli impostici. Bisogna razionalizzare l’offerta, localizzare
luoghi dove centralizzare
le cure per cronici e fragili».
Centralizzare, ovvero meno strutture ma con più
servizi specialistici e
un’offerta sanitaria completa. Tradotto per Peschiera Borromeo? Semplice, l’ex Asl di via Matteotti, non tornerà più com’era in passato. Piano
piano i poliambulatori regionali chiuderanno tutti
o i loro servizi verranno ridotti all’osso, a meno che
non risultino strategici, ma
non è questo il caso peschierse: «L’ex Asl– spiega
il sindaco di Peschiera, Caterina Molinari - non chiude definitivamente, alcuni
servizi rimarranno (il servizio prelievi, dialisi, e vaccinale) mentre nel prossimo
futuro verranno trasferiti i
servizi poliambulatoriali
specialistici: ottorino, oculista, dermatologo, urologo…inoltre chiuderà lo
sportello per tutti i servizi
distrettuali. Sappiamo di
trovarci tra Comuni molto
grandi, ma non capiamo il
potenziamento del poliambulatorio di Paullo a
nostro discapito. Sperando
che la riforma sia smussabile, che ritorni il consultorio familiare e che non
chiuda lo sportello, prendiamo atto come a luglio
di questa decisione, ma
questa razionalizzazione
non va in parallelo ad un
necessario potenziamen­
to del trasporto pubblico
nel nostro territorio».
La riforma ha tenuto conto
di dati e numeri, andando
a colpire le strutture “sotto utilizzate” o che risulta-
vano essere vicine a grandi
strutture scelte per l’accentramento. Su 14 poliambulatori presenti nel
distretto Martesana - Melegnano (che conta ben
630mila persone) chiuderanno in 9, con conseguenti perdite di lavoro.
Peschiera si trova al centro
di un triangolo composto
da Segrate - San Donato –
Paullo, ma, raggiungere
questi luoghi in assenza di
automobile sarà un’impresa, e a sottolinearlo è anche la consigliera Carla
Bruschi di Forza Italia (soprattutto nei casi di Segrate e Paullo), la quale spera
anche che Peschiera torni
ad essere Capofila nel distretto socio sanitario, come è sempre stato.
Il sindaco Checchi di San
Donato Milanese ha parla-
to di «luci ed ombre», tutti sembrano scontenti. Ad
esempio il consultorio di
San Donato è stato trasferito a San Giuliano, ma in
quest’ultimo Comune (che
conta 38mila abitanti) vi è
un poliambulatorio dove
rimarrà solo il servizio di
diabetologia. Certo, tornando a Peschiera le cifre
mostrano un calo di utilizzo della struttura, ma è
una conseguenza naturale
nel momento in cui si riducono gli orari di apertura
unitamente all’offerta di
servizi. Con la consapevolezza di essere giunti in
questa posizione per regole imposte “dall’alto”, va
detto che non esistono solo i numeri. Come esposto
dal sindaco di Colturano
Marilena Tosi, queste
scelte ricadranno negativamente su anziani, disabili (che si rivolgeranno ai
Comuni ad esempio per il
trasporto Auser) e su chi
affronta disagi economici
(essendo molto presenti
partnership con privati o al
San Raffaele). «Bisogna ottimizzare e razionalizzare –
interviene Tosi – ma si dimenticano i diritti di tutti i
cittadini. L’ASL nel ’78 ha
portato gli ambulatori
sotto casa, e vicinanza si­
gnifica fruibilità. Con l’accentramento ottimizzo, ma
creo altri problemi che scarico sugli enti locali». Nella
riforma vi sono tante innovazioni dal punto di vista
sanitario, ma il sociale, così come problemi contestuali dati dai collegamenti
all’interno del distretto,
non sembrano essere stati
considerati.
7 GIORNI - [email protected]
n. 27 - 19 ottobre 2016
12 Attualità
Redazione
B
uoni acquisto per
le famiglie in difficoltà e per aiutare
con le nuove spese i genitori che hanno appena
avuto un bambino. Il Comune di Milano ha investito 750mila euro per la fine
del 2016 in queste misure
straordinarie di sostegno
al reddito, dedicate proprio ai nuclei famigliari in
difficoltà dove sono presenti uno o più figli minori.
I buoni acquisto sono destinati a famiglie che si
trovano in grave disagio
economico (Isee inferiore
ai 6.000 euro) e sono seguite dai Servizi sociali.
Possono essere utilizzati
per l’acquisto di beni di
prima necessità in una rete di negozi convenzionati
della città. Al momento
sono circa 300 le famiglie
che ne hanno beneficiato
con un contributo di circa
260 euro una tantum. Per
quanto riguarda invece il
bonus maternità, si tratta
di una sperimentazione
Milano: dal Comune 750mila euro
in buoni acquisto per le famiglie
Il provvedimento rivolto anche ai nuclei famigliari in dolce attesa
iniziata a settembre. I primi beneficiari saranno individuati entro la fine di
questo mese. Questo si
esplicita in un contributo
una tantum di 300 euro in
buoni acquisto da utilizzare sempre in una rete di
negozi convenzionati. Può
essere richiesto dalla madre (nucleo familiare) di
un bambino entro i sei
mesi dalla nascita che ha
già fatto richiesta dell’as-
segno di maternità dello
Stato e possiede un Isee
inferiore ai 17.000 euro.
«Contro le nuove povertà
– ha affermato l’assessore
alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino – è
necessario intervenire anche a livello nazionale, come è stato annunciato,
con misure strutturali di
sostegno al reddito. Per
quanto ci riguarda, in
un’epoca di tagli subiti da
altre istituzioni, l’Amministrazione non è mai arretrata sul terreno della lotta alla povertà individuando ogni anno risorse da
destinare ad adulti espulsi
dal mercato del lavoro, a
famiglie e anziani indigenti». Milano negli ultimi
cinque anni ha investito
154 milioni di euro in misure di sostegno al reddito, quasi 27 milioni nel
2016.
MILANO
Nascono le biblioteche a cielo aperto: al via il progetto “Parco delle lettere”
Creare luoghi attrezzati
per attività di lettura, scrittura e incontro nei giardini
delle biblioteche comunali
e nei parchi pubblici di Milano. E’ l’obiettivo del progetto “Parco delle Lettere
Milano”, promosso dall’Assessorato alla Cultura, che
si realizzerà nella primavera del 2017. Saranno 6 le
biblioteche comunali coinvolte nel progetto, oltre ad
altrettanti parchi pubblici,
situate in cinque punti della città: 1) Ovest: Biblioteche Baggio e Harar, Parco
delle Cave, Bosco in città;
2) Nord: Biblioteca Affori,
Parco Villa Litta, Museo
Botanico Aurelia Josz, Parco ex Trotter; 3) Est: Biblioteca Valvassori Peroni, Parco Trapezio Santa Giulia,
Parco Cassinis; 4) Sud: Biblioteca Chiesa Rossa, Par-
co Andrea Campagna (già
Teramo), Parco Vettabbia;
5) Centro: Biblioteca Parco
Sempione, giardino di via
Cazzaniga. «E’ una bella
iniziativa che trasformerà
tante aree verdi in piccole
biblioteche a cielo aperto
– sottolinea l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Un modo per rendere
ancora più piacevole le attività di lettura e scrittura
grazie ai tanti spazi verdi
della città». Verrà inoltre
lanciato un concorso di
idee, aperto a tutti i maggiorenni, per la progettazione e la produzione di
prototipi di arredi ecosostenibili, ergonomici, sicuri
e innovativi nei materiali e
nella linea, funzionali ad
attività individuali e collettive di lettura e scrittura in
ambienti verdi.
MILANO
Periferie: 6 milioni per realizzare
un polo agricolo innovativo
A Milano sorgerà un polo
agricolo d'eccellenza all'interno dell'area di Porto di Mare, ai confini della
frangia urbana, tra il Parco Agricolo Sud Milano e
il quartiere Mazzini, in
grado di coniugare cultura, miglioramento del sistema alimentare e imprenditoria giovanile. Palazzo Marino, infatti, si è
aggiudicato il bando "Urban Innovative Actions",
finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che ha premiato con 6,2mln di euro
il progetto “Openagri”,
selezionato tra 378 proposte provenienti da tutti
i Paesi dell’Unione Europea. Cuore del progetto è
la riqualificazione della
Cascina Nosedo, che diventerà il nuovo centro
per l'innovazione aperta
(Open Innovation Hub).
L'antica struttura rurale,
dopo anni di occupazioni
abusive e lo sgombero
del 2015, è oggi affidata
ad associazioni territoriali
che svolgono attività di
presidio e di natura sociale. Grazie a Openagri, la
cascina potrà ritrovare la
sua antica vocazione, diventando punto di riferimento di un polo agricolo
di innovazione. In esso
verranno sperimentate
nuove tecnologie applicate alla produzione agricola (principalmente la coltivazione idroponica, cioè
fuori suolo), alla trasformazione e al consumo alimentare, nonché alla distribuzione dei prodotti e
alla gestione degli scarti
di lavorazione. Attraverso
il circuito virtuoso così attivato, sarà quindi possibile favorire processi di
inclusione sociale e agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro di persone
in difficoltà (ad esempio
giovani in cerca di occupazione, immigrati o disabili) oltre che promuovere l'uso in chiave culturale
degli spazi. «Siamo molto
soddisfatti – ha dichiarato
il sindaco, Giuseppe Sala . Milano conferma di essere una città dal respiro
internazionale, in grado
di proporre progetti di
qualità, sostenibili dal
punto di vista sociale e urbano. Investiremo nella
riqualificazione della antica cascina Nosedo, per
realizzare all'interno dell'area di Porto di Mare un
polo attrattivo capace di
ospitare iniziative imprenditoriali giovani e
start-up innovative nel
campo agroalimentare».
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n. 27 - 19 ottobre 2016
PASSIONE NATURA
Rubrica 13
Rubrica a cura di Walter Ferrari - Tel. 339.7615179
“Fontanili di Lombardia”, il 25 ottobre Walter Ferrari presenta il suo quarto
libro presso la Sala Matteotti, Palazzo Comunale di Peschiera Borromeo
D
opo “Alberi di Peschiera
Borromeo” , “Arbusti di
Peschiera Borromeo” e
”Fiori spontanei di Lombardia” presentati negli
anni scorsi, ho portato a
conclusione anche questo
lavoro. Mi sono chiesto
perché realizzare un libro
sulle risorgive e i fontanili,
oltre al fatto che sempre
sono stato ammirato dai
fontanili e dal gorgoglio
dell’acqua in particolare.
Forse questa passione viene da lontano, essendo
nato in una piccola casa
nel verde, a Settala in provincia di Milano, casa che
precedentemente era un
mulino da Pila (spellava il
riso), poi trasformata in
unità abitativa. Attualmente è un rudere, ma è
rimasta la parte esterna
del manufatto idraulico (il
cosiddetto incile) che reggeva la ruota del mulino e
convogliava l’acqua dell’asta del fontanile che lo
alimentava.
Passione incrementata nel
corso degli anni anche dall’interesse naturalistico e
botanico che mi ha fatto
“girare in lungo e in largo”
il territorio del mio comune, dei comuni limitrofi e
poi, a motivo di questo libro, anche dei comuni di
Lombardia in cui vi sono i
fontanili più belli e numerosi. Inoltre, l’aver partecipato di recente ad un progetto per il recupero di
100 fontanili, finanziato
da Fondazione Cariplo, in
collaborazione con Legambiente e Università
degli studi di Milano, mi
ha permesso di migliorare
la conoscenza di questo
importante sistema idrico,
tipico della fascia cosiddetta delle risorgive, che
va dal Piemonte al Friuli
Venezia Giulia, ed è larga
fino a 50 Km. I fontanili sono infatti delle risorgive
naturali, sfruttati dall’uomo fin dal tempo dei ro-
mani, ottimizzati dai monaci dal 1200 in poi, con
bonifiche e creazione di
marcite per la coltivazione
di foraggio fresco anche
d’inverno, stante la temperatura costante dell’acqua che si aggira intorno
ai 12/14 gradi tra aprile maggio e 15/ 17 gradi tra
ottobre - novembre.
Il fontanile, profondo mediamente 2-3 metri, è formato dalla testa di forme
diverse, da cui sgorgano le
polle e dall’asta che porta
l’acqua nei canali di scolo.
La portata minima dell’acqua si riscontra nel periodo Aprile-Maggio, mentre
la portata massima si verifica da Luglio a Novembre. Tra i fontanili più belli
e significativi, per conformazione, portata d’acqua
e presenza di polle (da cui
sgorga continuamente
l’acqua) che verranno illustrati con foto e filmati durante la serata, possiamo
elencare partendo da Pe-
schiera Borromeo:
Il Gambarone, il più antico, presente fin dal 1011,
come attestano atti notarili storici (vedi Sergio Leondi 2002 , Libro “San Bovio”), recentemente recuperato in frazione San Bovio. Il Fontanile Rile, a Settala, dichiarato monumento naturale da Regione Lombardia, con un sottobosco di notevole bellezza per le fioriture che si
alternano nelle varie stagioni. Le Sorgenti della
Muzzetta, tra Rodano e
Settala, meta di visite da
parte di scolaresche.
Il fontanile di Cologno al
Serio (BG) che funge da
fossato intorno alla cinta
muraria della città.
I fontanili di Capralba (CR)
e quelli di Fontanella (BG),
che mi hanno stupito per
bellezza, quantità e miglior manutenzione.
Il libro è formato da 111
filmati e da 120 schede didattiche che riportano,
per ogni singolo fontanile,
oltre alle fotografie, il nome, la località in cui si trova con le coordinate geografiche e alcuni elementi
caratteristici.
Presentazione “I fontanili
di Lombardia”. Martedì
25 Ottobre h.21 c/o Sala
Matteotti, Municipio di
Peschiera Borromeo, via
25 Aprile 1.
Foto : Walter Ferrari
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