Giovani Imprenditori

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Speciale
Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
a cura di
FORTI
progetti,
non poteri
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Il convegno di Capri,
così uguale così diverso
C’è un’attesa, una voglia, un’intenzione che rende tutto più eccitante. Poi
c’è il bagno di folla, l’incontro con amici e colleghi che magari non vedevi
esattamente da un anno. L’occasione per registrare le novità che non vanno
sui social, per vedere di faccia l’interlocutore anche quotidiano delle email di
lavoro, per osservare come e quanto il passare del tempo cambia le persone.
Poi vengono i contenuti. Che giungevano e giungono, dopo qualche
cambiamento procedurale, nel pieno della discussione che prepara la legge
che torna a chiamarsi di Bilancio. È vero che le decisioni importanti sono
quasi tutte prese e che i vincoli imposti dall’Europa riducono di molto le
capacità di manovra dei governi ma un sano faccia a faccia produce ancora
i suoi effetti e se ben fatto può aiutare a capire.
Infine ci sono i protagonisti dell’evento, i giovani industriali, che
cambiano di nome ma non di spirito come se incarnassero un ideale di
partecipazione e comportamento che li contraddistingue e li fa riconoscere
nonostante il rumore che li circonda.
Insomma, il convegno di Capri è un rito con i suoi pregi e i suoi difetti e i
primi di gran lunga superiori ai secondi. E non fa niente se il percorso per
arrivare alla meta è pieno di litigi, incomprensioni, piccole e grandi
cattiverie, perché di questa pasta è fatta l’esistenza umana e bisogna
imparare a trattarla.
Le tecniche si acquisiscono con lo studio e poi ci sono fior di professionisti
che possono aiutare all’occorrenza. Quello che non si può delegare, ciò che
distingue un imprenditore da qualsiasi altro lavoratore, è la lettura del
futuro con sufficiente anticipo sui concorrenti, la voglia di rischiare, la
capacità di gestire situazioni complesse.
Per tutto questo le associazioni sono una palestra insostituibile. E i
momenti di aggregazione sono snodi di un percorso di apprendimento al
tempo stesso duro e giocoso nel difficile e fondamentale compito di costruire
una personalità.
ALFONSO RUFFO
EDITORIALE
I
l convegno annuale dei Giovani imprenditori a Capri produce sempre
un’emozione per chi, come chi scrive, lo ha visto nascere e crescere potendo
misurare la gran parte dei propri anni professionali su quelli della
manifestazione..
3
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Da dove veniamo
e dove dovremmo andare:
la nebbia dell’incertezza
ci ostacola non poco
3
28 Vincenzo Caputo
EDITORIALE
Ripresa possibile se puntiamo
su turismo e innovazione
Il convegno
di Capri,
così uguale
così diverso
IL PROGRAMMA
I PROTAGONISTI
10 Vincenzo Boccia
La vera risposta alle difficoltà
sta nelle imprese che reagiscono
32 G.I. di Benevento
MASSIMO LO CICERO
8 31° Convegno di Capri
30 Massimo Iapicca
Dalla formazione alle start-up
Una stagione di grandi eventi
41
Inserto
FONDAZIONE
CON IL SUD
34 Antonio Nappa
Per rilanciare il nostro Paese
non c’è alternativa al cambiamento
36 Susanna Moccia
Senza riforme il Paese è fermo
Diamo una spinta allo sviluppo
Sull’innovazione le istituzioni
lavorino insieme alle imprese
12 Marco Gay
36 Francesco G. Palumbo
Il Made in Italy può diventare
primo brand del mondo
Subito un fondo per le imprese
che propongono nuovi progetti
14 Costanzo Jannotti Pecci
FOCUS DISTRETTI
58 Industria e territorio
Bene le riforme ma sul Mezzogiorno
serve più coraggio. Il futuro è nostro
16 Vincenzo De Luca
Export, male il Sud
ma la Campania è in rimonta
Con Renzi a Napoli disegneremo
il futuro del Sud. Il lavoro la priorità
74
18 Amedeo Lepore
PANORAMA
Così guideremo la IV rivoluzione
industriale in Campania
ildenaro.it
22 Francesco Tuccillo
tel. 081.19349000
fax 081.19349003
[email protected]
Tuccillo: Occorre rivedere
il nuovo codice degli appalti
Direttore responsabile:
Alfonso Ruffo
24 Ambrogio Prezioso
Società editrice:
Denaro Progetti Srl
Una rete di alleanze
per rilanciare la città di Napoli
Si punta sui poli tecnologici,
a Napoli vola l’aeronautica
61 Ammortizzatori sociali
20 Andrea Prete
Pronti a tutto per favorire
nascita e sviluppo di nuove aziende
60 Mezzogiorno
26 Nunzia Petrosino
Direzione e amministrazione:
Galleria Umberto I 83
80132 Napoli
Aiuti a startup e Pmi femminili
Ecco la strada per crescere
www.ildenaro.it
[email protected]
Lavoro, cala il ricorso
alla cassa integrazione
IMPRESE DI SUCCESSO
62 Pianoforte Holding
66 Sippic Funicolare di Capri
68 La Guardiense
70 Bfm Consulting
73 Altamura Group
SOMMARIO
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
ANALISI
RO
CICE
6
O LO
SSIM
MA
Da dove veniamo
e dove dovremmo andare:
la nebbia dell’incertezza
ci ostacola non poco
economista
U
na politica economica nazionale deve includere sud e nord per avere un’adeguata reputazione in Europa. Non bisogna chiudere le
imprese meridionali nella riserva indiana delle regioni e della retorica meridionale. Servono le
banche, della grande tradizione europea ma servono
ancora di più l’industria finanziaria: le non banche.
Per costruire la crescita e governare lo sviluppo, le
regioni hanno funzioni di redistribuzione e di welfare:
non di crescita economica.
Partiamo da queste esigenze. Da una parte si vuole
chiudere l’economia e la società meridionale in una
sorta di struttura autosufficiente, capace di contenere
e gestire se stessa, anche attraverso la presenza degli
enti regionali ma, d’altra parte, il sistema economico
e sociale del Mezzogiorno non è in grado di organizzarsi e governare le proprie risorse e quindi non possa
né debba farlo. Mentre la politica economica della
crescita – quella che si realizza con imprese efficienti
e competitive ed investimenti rischiosi ma efficaci,
una volta che abbiano generato ricchezza e non perdite
– deve necessariamente rappresentare un percorso
omogeneo e coerente per l’intero paese.
Dalla Ricostruzione al Piano Vanoni, dallo sviluppo
industriale del Sud ai piani di Ugo La Malfa e di Giolitti, la percezione della crescita come leva dello sviluppo era evidente e coerente. L’esplodere della questione settentrionale, viste le sciagure degli anni ot-
tanta nel Mezzogiorno, e la fragilità progressiva della
riforma regionale in Italia, e la progressiva erosione
dei partiti politici, hanno smantellato sia il problema
della crescita che la identità comune del sistema industriale ed imprenditoriale del nostro paese.
Ora siamo di fronte ad un doppio problema: decifrare cosa e come si possa riorganizzare la dimensione
delle imprese e degli investimenti nel Mezzogiorno;
come collegare la politica nazionale con quella dell’Unione Europea.
Se guardiamo ad aziende italiane di piccole e medie
dimensioni – denominate “gazzelle” per il ritmo che
hanno impresso dal 2007 al 2015 per uscire dalla crisi
– si vede che in Italia, nel 2007, esisteva un numero
significativo di queste imprese (3962) rispetto a quelle del Mezzogiorno, che erano 680. Queste ultime sono il 17% del totale; il pil del Mezzogiorno rispetto
all’Italia quota al 23%.
Insomma abbiamo anche cultura e capacità industriale ma non nella misura sufficiente per definire
come un insieme chiuso la “grande regione meridionale”, spacchettata a sua volta in ambiti regionali che,
in quanto istituzioni, operano nella sanità, nei trasporti, nell’urbanistica, nell’agricoltura e nella formazione. Certamente non nella politica economica
nazionale.
Ma non bastano le aggregazioni tra imprese nel
Mezzogiorno; servono, invece, relazioni adeguate tra
imprese e banche nel Mezzogiorno. Perché non ci sono
gli strumenti dei mercati finanziari; ci sono banche
troppo grandi ed imprese troppo piccole; ci sono molti
debiti e poco capitale nelle imprese esistenti; la lunga
recessione ha trasformato i crediti degli ultimi anni
in crediti deteriorati.
Il ministro Padoan sta agendo con strumenti fiscali
per accelerare i criteri di ammortamento degli investimenti ed offrire crediti di imposta: per ottenere,
negli anni successivi all’investimento, sgravi fiscali.
Sono misure idonee ma non ancora sufficienti rispetto
ai problemi descritti. Serve liquidità al sistema delle
imprese meridionali: per allungare i debiti in scadenza
e per ottenere fondi con i quali sviluppare gli investimenti. Utilizzando anche gli strumenti dell’industria
finanziaria: le non banche.
Bisogna guardare all’industria della finanza: a quelle
non banche che potrebbero essere utili nei progetti
delle piccole e delle medie imprese. Imprese da 5 a 10
milioni di fatturato che potrebbero utilizzare, grazie
ai così detti minibond, obbligazioni che si affiancano
ai prestiti bancari, da 500mila ad un milione di euro,
per sviluppare i propri investimenti. Le medie imprese, tra i 10 ed i 50 milioni di euro, sarebbero altrettanto,
ed in proporzione, supportate ad intraprendere investimenti sia all’estero che sul mercato interno.
Questi sono i problemi dell’integrazione tra un Mezzogiorno, screditato e ridimensionato nelle sue potenzialità economiche e sociali. Ma sono anche i problemi di una possibile, ed ancora inutilizzata, integrazione tra Sud e Nord del paese. E tra l’Italia e l’Unione Europea. Perché non riusciamo a superare questi
problemi e gli effetti negativi che generano?
Nel secondo trimestre del 2016 viene meno il tentativo di ripresa della crescita economica. Ai problemi
interni si aggiungono quelli esterni: l’incertezza generata dalla geopolitica del mediterraneo e del medio
oriente; la divaricazione tra la ripresa della crescita
negli Stati Uniti rispetto all’Unione Europea; la separazione, creata dalla Brexit, tra UK ed il resto dell’Europa, che genera per ora una svalutazione radicale della
sterlina ed un rafforzamento dell’asse tra il centronord
dell’Europa, la Russia e la Turchia; la tendenza, in ragione della Brexit, a rilanciare una relazione tra Cina
e Stati Uniti dal lato del pacifico e non dell’atlantico.
Una relazione atlantica, tra USA, UK ed UE dovrebbe
essere, almeno per altri trenta anni un perno di riferimento verso i paesi emergenti.
Non bastano le aggregazioni tra imprese nel Mezzogiorno; servono, invece, relazioni
adeguate tra imprese e banche. Ci sono banche troppo grandi ed imprese troppo piccole
ANALISI
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FORTI
progetti,
non poteri
U
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na comunità ha bisogno di valori
per esistere, ma necessita di valore
per crescere. Perché quello che
accomuna un Paese e un’azienda è
che nessuno dei due può
permettersi di rimanere fermo.
Rimanere fermo - senza innovare,
progettare nuove infrastrutture,
modernizzare le proprie istituzioni equivale a andare indietro. Perdere
centralità nella politica internazionale,
competitività nelle dinamiche del mercato
mondiale, attrattività verso investimenti e
talenti.
E l’Italia non può permetterselo.
Per questo, dobbiamo tornare a creare più
“valore aggiunto”, che non è un accessorio
ma il solo strumento per dare attuazione
all’uguaglianza e alla libertà. Per
trasformare i principi astratti in concrete
opportunità.
Per offrire non solo grandi sogni ma vero
benessere per le nuove generazioni.
C’è un’Italia della possibilità, della fiducia,
dell’innovazione, a cui dobbiamo dare
forza.
Dobbiamo dare strumenti forti ma anche
visioni forti, perché è su queste che si
costruisce il futuro di una nazione: sulla
sua capacità di progettare.
E’ questa l’Italia che ha orgoglio.
Non per la forza del proprio potere ma per
quella delle proprie idee.
L’Italia che ha coraggio.
Di affrontare le sfide, di non tirarsi indietro.
L’Italia che ha capacità.
Convinta che il valore di uno Stato è il
valore degli individui che lo compongono.
Siamo noi che creiamo valore.
Siamo noi che diamo sostanza ai valori.
31° Convegno di
VENERDÌ 21 OTTOBRE
Ore 14.00 Registrazione dei partecipanti
Ore 14.20 Apertura lavori
Nunzia Petrosino, Presidente G.I. Confindustria
Campania
Ore 14.30 FORTI. Idee, non poteri
Marco Gay, Presidente Giovani Imprenditori
Confindustria
Ore 15.00 Mai più fragile
Alberto Baban, Piccola Industria
Massimo Cialente, Sindaco L’Aquila
Sergio Pirozzi, Sindaco Amatrice
Alberto Silvestri, Sindaco San Felice sul Panaro
Ore 15.40 In movimento
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato
Ferrovie dello Stato italiane
Luisa Todini, Presidente Poste italiane
Ore 16.00 Lavorare meglio, lavorare tutti
Antonio Bonardo, Director Group Public Affairs Gi
Group
Ilaria Caporali, Liomatic
Luigi de Magistris, Sindaco Napoli
Uljan Shakra, iGenius ICT
Ore 16.45 Intervento istituzionale
Stefania Giannini, Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca
Ore 17.00 L’importante è vincere
Monica Maggioni, Presidente RAI
Imprenditore*
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Capri
Ore 17.20 Speaker corner Giovani Imprenditori
Ore 17.40 Obiettivo produttività
Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL
Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL
Annamaria Furlan, Segretario Generale CISL
Maurizio Stirpe, Vice Presidente Confindustria
Ore 18.20 Intervista
Tito Boeri, Presidente INPS
Ore 18.30 Intervento Istituzionale
Giuliano Poletti, Ministro del lavoro e delle
politiche sociali
modera i lavori: David Parenzo
SABATO 22 OTTOBRE
Ore 09.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 09.50 Apertura lavori
Francesco Frezza, Presidente Comitato
Interregionale Mezzogiorno G.I.
Ore 10.00 Aree di sviluppo complesso
Domenico Arcuri, Amministratore Delegato
Invitalia
Rosario Crocetta, Presidente Regione Sicilia
Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania
Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia
Ore 10.40 Intervista
Maria Rosaria Carfagna, Camera dei Deputati
Ore 10.50 Intervista
Luigi Di Maio, Vice Presidente Camera dei
Deputati
Ore 11.00 Intervento istituzionale
Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme
Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento
Ore 11.15 Paese che vai
Alessandro Decio, Amministratore Delegato
Sace
Licia Mattioli, Vice Presidente Confindustria
Giammarco Piacenti, Piacenti
Roland Schell, Presidente Mercedes-Benz Italia
Ore 11.55 Facciamoci spazio
Mauro Moretti, Amministratore Delegato
Leonardo
Imprenditore
Ore 12.15 La quarta rivoluzione
Massimiliano Cesare, Presidente Banca
Mezzogiorno Mediocredito Centrale
Giulio Pedrollo, Vice Presidente Confindustria
Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato
Dallara Automobili
Maurizio Faroni, Direttore Generale Banco
Popolare
Ore 13.00 Intervento istituzionale
Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico
Intervento
Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria
Ore 13.30 Conclusioni
Marco Gay, Presidente Giovani Imprenditori
Confindustria
modera i lavori: Enrico Mentana
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Vincenzo Boccia
I PROTAGONISTI
presidente di Confindustria
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Senza riforme
il Paese è fermo
Diamo una spinta
allo sviluppo
C
apri è una passeggiata nel
passato. Un ritorno agli albori degli anni 2000, quando
l’attuale presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, è una
delle anime del Convegno isolano.
Prima da presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Salerno e successivamente da massimo esponente degli industriali under 40 di Confindustria Campania. Già a quei
tempi Boccia è un riformista convinto, parla di cambiamento, chiede
sempre ed esplicitamente un ammodernamento del sistema Paese
per adeguarsi ai mutamenti del mercato che si intravedono all’orizzonte.
Oggi, quasi venti anni dopo, la vocazione al cambiamento è sempre la
stessa. Ed è utile guardare alla storia
personale del presidente di Confindustria per capire che il Sì al referendum costituzionale nasce da una
profonda e intima convinzione più
che da questioni politiche. “La riforma - è il concetto che non si stanca mai di rimarcare - garantisce
condizioni di governabilità e stabilità che mai prima abbiamo avuto in
Italia. È il primo passo per avviare
quella stagione di cambiamento di
cui le nostre imprese hanno bisogno”. Il cambiamento sembra essere
quasi una missione per Boccia. “È a
quello che guardiamo noi imprenditori, non ci interessano i calcoli e
le strategie e siamo equidistanti dalla
politica. Però se per cambiare il Paese è necessario votare Sì al referendum costituzionale noi lo facciamo”.
Nelle sue prime apparizioni capresi, tra fine anni ‘90 e inizio 2000,
la crisi economica è ancora lontanissima dall’arrivare, le condizioni
del mercato sono del tutto differenti
e addirittura non c’è ancora l’euro.
“Ma non è mai cambiata la capacità,
da parte delle aziende italiane, di saper navigare in mare grosso. Oggi
come allora gli imprenditori dimostrano coraggio e intraprendenza
nell’affrontare le difficoltà, reagiscano e fanno sacrifici. Proprio per
questo motivo dobbiamo impegnarci - è la convinzione del presidente
di Confindustria - per dare una
spinta al rinnovamento”.
Che passa anche, e forse soprattutto, per la quarta rivoluzione industriale. Un treno che il sistema
Italia non può permettersi di per-
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dere e che, anzi, deve essere agganciato quanto prima.
“Siamo alla vigilia di una nuova e
grande rivoluzione industriale - dice
Boccia nel corso dell’ultimo Forum
Ambrosetti a Cernobbio (Como) una sfida sia interna che esterna.
Come secondo sistema industriale
più forte d’Europa dobbiamo essere
in prima linea, avere audacia ed essere propositivi”.
Secondo Boccia “l’Italia in questo
ambito può avere un ruolo guida e
diventare uno dei Paesi a maggiore
vocazione industriale del mondo”.
Per questo motivo Confindustria,
dopo l’insediamento del nuovo nu-
mero uno, ha lanciato quella che viene definita, senza enfasi, Agenda
della Produttività. Un piano in quattro punti che ha come scopo quello
di assecondare la rivoluzione di Industria 4.0 e favorire lo sviluppo
dell’economia.
“Industria ad alta intensità di investimenti, ad alta intensità di produttività e ad alto valore aggiunto abbinata all’aumento dei salari rappresenta il cuore del nostro progetto. L’Agenda consiste partire dalla
legge di stabilità e creare un intervento organico di politica economica
di medio termine che individui risorse, tempi e modalità e poi anche
verifiche e quindi partire da un concetto totalmente diverso, cioè stabilire delle scelte di politica economica che riguardino gli effetti sull'economia reale e non solo sul bilancio dello Stato”. E quando si parla
di competitività e rilancio il Sud diventa questione centrale. Non tanto,
e non solo, perché è da quest’area
del Paese che Boccia proviene.
“Ci sono misure da adottare
quanto prima - dice - perché la tempestività oggi giorno è tutto, è un fattore determinante per la crescita
economica. Ecco, il Sud ha bisogno
non di interventi straordinari ma di
azioni tempestive”. In questo scenario rientra pienamente la Campania, regione che ospita il 31° Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria.
“E che può diventare una regione
guida per il Mezzogiorno dal punto
di vista dello sviluppo industriale.
Più in generale - è il pensiero
espresso da Boccia nel corso dell’ultima assemblea pubblica di Confindustria Avellino - il Sud ha le car-
te in regola per diventare una sorta
di laboratorio dell’attrattatività degli investimenti di grandi industrie”.
Molto dipende anche dalle norme
che il Governo saprà attuare e dalla
capacità di rendere appetibile il
Mezzogiorno. “Bisogna mettere mano quanto prima a una revisione del
sistema fiscale - è il pensiero più
volte espresso dal presidente - e
rendere più conveniente investire e
produrre. L’altro passaggio che dobbiamo assolutamente concordare e
attuare riguarda un alleggerimento
della tassazione sul lavoro, così da
consentire alle imprese di pagare
salari più alti, motivare i dipendenti
e accrescere la produttività”.
“La nostra economia - spiega ancora Boccia - è senza dubbio ripartita. Ma non è in ripresa. È una risalita modesta, deludente, che non
ci riporterà in tempi brevi ai livelli
pre-recessione. Le conseguenze
della doppia caduta della domanda
e delle attività produttive sono ancora molto profonde”. Secondo il
presidente di Confindustria “per risalire la china dobbiamo attrezzarci
al nuovo paradigma economico. Noi
imprenditori dobbiamo costruire
un capitalismo moderno fatto di
mercato, di apertura di capitali e di
investimenti nell’industria del futuro”.
Le sfide da affrontare e vincere
sono molteplici ma la volontà di dare battaglia non manca. Certo, dal
punto di vista del presidente di
Confindustria è più facile uscire
vincitori se si apre una stagione di
unità tra imprese, istituzioni e parti
sociali.
ENZO SENATORE
I PROTAGONISTI
Sull’isola il numero uno degli imprenditori italiani
rilancia il tema del cambiamento e l’Agenda in 4 punti
per agganciare la nuova rivoluzione industriale,
aumentare i salari e rendere il Sud competitivo
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Marco Gay
I PROTAGONISTI
presidente dei Giovani Imprenditori
12
Il Made in Italy
può diventare
primo brand
del mondo
U
n dibattito che parte dalle
esperienze quotidiane degli
imprenditori e della popolazione e si sviluppa sui temi
da affrontare per avviare da subito
il cambiamento. È l’input che Marco
Gay, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha dato
ai suoi associati in vista del Convegno di Capri. L’ultimo, per lui, da
massimo rappresentante degli imprenditori italiani under 40. “Porteremo un nostro contributo di visione che parta dalla pratica quotidiana. A Capri saremo a una settimana dalla presentazione della legge di bilancio e ci si potrà inserire
nel dibattito che partirà all'approvazione di questo provvedimento”.
Anche Gay, come Vincenzo Boccia,
avverte l’esigenza di non lasciare altro tempo alle discussioni. “Dobbiamo lavorare per un futuro che
deve iniziare oggi perché non possiamo più studiare cosa vogliamo
essere tra dieci anni. Parleremo di
lavoro, di politica industriale e di
internazionalizzazione senza dimenticare coloro che hanno problemi in questo momento a causa
del terremoto del Centro Italia”.
Quello della solidarietà che viaggia
di pari passo con gli affari, in questo
caso l’attenzione è rivolta ai terremotati di Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e zone limitrofe, è
un tema sempre presente nei confronti pubblici e nelle iniziative del
gruppo Giovani Imprenditori. Una
sorta di segno distintivo.
L’attualità è il dibattito su referendum costituzionale e legge di
stabilità, il futuro si chiama Industria 4.0. Un’occasione da non per-
dere. “Perché è una decisiva leva di
crescita - afferma Gay al convegno
di EY ‘Accelerare x Competere x
Crescere', organizzato proprio a Capri a inizio ottobre - per tutte le nostre aziende. Qualche dato per capire di cosa stiamo parlando: con
Industria 4.0 la produttività delle
imprese italiane può aumentare del
50 per cento e sempre del 50 per
cento possono calare i costi di gestione. Inoltre grazie ad internet of
things è possibile abbattere del 100
per cento i costi di produzione eliminando il cosiddetto fermo macchina”. Non è tutto perché nell’anticipo caprese il presidente dei Gio-
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vani Imprenditori spiega che “il
grande asset del Made in Italy, un
mix di territorio, innovazione, eccellenza e capacità produttiva grazie
a Industria 4.0 può generare investimenti per un valore complessivo
di 13 miliardi di euro entro fine
2017”. Dal punto di vista tecnico Gay
si sofferma sul superammortamento “che diventerà iperammortamento e favorirà chi vuole investire
e creare valore aggiunto”.
Il futuro è fatto anche di ambizioni “e il Made in Italy, che già
adesso sarebbe il terzo marchio più
celebre al mondo dopo Visa e Coca
Cola. Ecco, possiamo riuscire a farlo
diventare il numero uno, con tutti i
vantaggi che ne conseguono per il
nostro sistema economico”.
L’altro tema su cui Gay insiste da
tempo è quello dell’innovazione,
che a valle significa start-up e nuovi
prodotti o processi da immettere
sul mercato.
“Occorre costruire un ecosistema
digitale che parte dalle startup e arriva alle grandi imprese”, dice il numero uno degli industriali under 40
a Bologna all’assemblea di Italian
Angels For Growth (Iag), principale
network italiano di business angels.
“Un ecosistema che sostiene l’innovazione dalla nascita - aggiunge
- conoscendo la differenza tra debito (tattica) ed equity (strategia,
sviluppo, sguardo al futuro). Combinando queste competenze possiamo metterle a disposizione per
far diventare grandi idee grandi
successi ed è questo il destino che
vogliamo per la nostra innovazione
in Italia. Finalmente l’ecosistema
dell’innovazione comincia a prendere forma, le piccole, medie e
grandi aziende riconoscono alle
startup il valore di accelerare l’innovazione nei loro prodotti, processi e servizi”. Gli strumenti per
accelerare il passo ci sono già, secondo Gay. “Con l’open innovation,
che è uno strumento fortissimo per
riguardare i processi aziendali,
possiamo farlo in tempi certi e costi
certi. Così possiamo fare in modo
che le 6mila startup innovative attive in Italia ad oggi diventino altrettante aziende che non solo fanno la storia dell’economia e lo sviluppo del nostro Paese ma ne costruiscono il futuro anche con la
qualità del made in Italy”.
Il Convegno dei Giovani Imprenditori di Capri, secondo appuntamento pubblico organizzato
dal gruppo dopo quello di Santa
Margherita Ligure, è a un tiro di
schioppo dal referendum costituzionale. Che vede la linea verde di
Confindustria allineata sul fronte
del Sì alla riforma. “È un occasione
imperdibile per cambiare in meglio
il Paese - dichiara a più riprese Gay
- e direi che è ora di non alimentare
più polemiche ma di lasciare che i
cittadini dibattano tra loro, maturino un’idea consapevole a vadano
a votare in piena coscienza e senza
alcun condizionamento”.
Sì alla riforma perché? “Premesso che la riforma perfetta non
esiste - spiega il presidente dei
Giovani Imprenditori in un recente
appuntamento pubblico - direi che
ci sono molteplici ragioni per assecondare e appoggiare il progetto
presentato dal Governo Renzi”. Su
tutte “il superamento del bicameralismo perfetto, tanto perfetto che
esiste in un solo Paese al mondo,
l’Italia”. E ancora. “L’eliminazione
di un organismo costoso e superato
come il Cnel e una ripatizione razionale di poteri tra Stato e Regioni.
In questo modo il Governo può occuparsi dello sviluppo della politica
industriale e le imprese possono
pianificare investimenti e insediamenti senza dover sottostare a logiche di campanile”. Infine Gay
chiarisce che “non ci sono cambiali
in bianco ma la volontà di chiudere
la stagione delle riforme costituzionali e aprire quella delle riforme
economiche”. Per condurre il sistema Paese nel futuro.
EN.SE.
I PROTAGONISTI
Al Convegno si parlerà di sviluppo e di quotidianità
ma i due grandi temi da afffrontare sono le riforme
e la rivoluzione di Industria 4.0. “Possiamo attivare
investimenti per 13 miliardi di euro entro fine 2017”
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Costanzo Jannotti Pecci
I PROTAGONISTI
presidente Confindustria Campania
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Bene le riforme
ma sul Mezzogiorno
serve più coraggio
Il futuro è nostro
I
l meeting dei Giovani Imprenditori
cade in un momento molto importante per il Paese tra referendum e
legge di stabilità. Come ci arriva
l'imprenditoria campana? Lo chiediamo a chi ormai da più di un anno è
guida solida dell’Associazione degli
industriali della Campania, Costanzo
Jannotti Pecci.
“In questo momento viviamo un
momento di attesa, gli ultimi dati del
nostro centro studi registrano nel terzo trimestre di quest’anno un calo della fiducia delle imprese. Sicuramente
ci sono delle avvisaglie di ripresa, anche in Campania. Si tratta di macro
segnali in linea con quello che sta accadendo a livello generale. Sembrerebbe che questa grande crisi, che è
durata diversi anni e che, per la sua
complessità, è stata la più dura degli
ultimi cento anni, stia, finalmente, allontanandosi. Questo non significa
che abbiamo superato il momento di
difficoltà perché occorrerà necessariamente del tempo per recuperare
quanto perso in questi anni. Per quanto riguarda la Campania, non vi è dubbio che, sul manifatturiero di alta
gamma, i segnali sono più significativi:
dall’aviospazio all’automotive. Poi ci
sono altri settori che stanno registrando una buona ripresa, uno su tutti l'industria del turismo che, anche grazie
a una serie di elementi congiunturali,
sta registrando numeri che sono decisamente soddisfacenti” .
A proposito del referendum, il presidente Boccia si è già sbilanciato
con chiarezza a favore del Sì. Che importanza avranno le riforme per il
Paese?
Da circa 30 anni il nostro Sistema
sostiene i percorsi riformatori e referendari. Oggi più che mai siamo della
stessa opinione e la riforma in cantiere
ci appare importante perché dovrebbe
assicurare maggiore governabilità al
paese, perché va nella direzione della
semplificazione e dell’efficienza della
macchina amministrativa, con una no-
tevole riduzione dei costi della Pubblica
Amministrazione. Occorre una politica
dell’offerta che metta le imprese in
condizione di competere sui mercati
internazionali, per questo ritengo che
dopo la riforma costituzionale che andremo a votare il 4 dicembre, occorrerà
rapidamente passare alle riforme economiche, ponendo la politica industriale al centro dell’agenda del Governo. C'è un ultimo e, a mio avviso,
non marginale aspetto. Una delle principali ragioni per cui negli ultimi quarant'anni non si sono prodotte quelle
riforme che pure tutti invocavano, è la
farraginosità dell'iter costituzionale
per la modifica del testo originario.
Ebbene, le riforme proposte introducono un iter decisamente più snello e
idoneo a garantire un percorso che all'esigenza di attenzione e di prudenza
che deve caratterizzare ogni intervento
sulla Carta, affianca modalità procedurali che non impediscono, di fatto e
come avvenuto sino ad oggi, di procedere nella direzione ritenuta più ido-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
quello che è buono per il Mezzogiorno
e per la Campania è buono per l’Italia.
La Campania è la seconda regione dal
punto di vista demografico, geograficamente è uno snodo strategico rispetto al Mediterraneo, dobbiamo
sfruttare al massimo questo ruolo di
hub. La Campania ha un apparato industriale e produttivo di primissimo
ordine. Paradossalmente la grande
crisi di questi anni, che ha determinato anche una sorta di selezione naturale, ci lascia un sistema più forte e
più determinato e che chiede solo di
poter fare il proprio lavoro.
nea per dare al Paese regole coerenti
con i tempi e i cambiamenti della Società e dell'economia.
Da Roma giungono segnali importanti per il Mezzogiorno: il Patto per
la Campania, l'infrastrutturazione,
l'insediamento di aziende importanti come Apple. Come giudica l'operato del governo? Quali, secondo lei,
dovrebbero essere le priorità?
Certamente si vedono segnali nuovi
verso il Mezzogiorno da parte del Governo. Industria 4.0, per esempio,
rappresenta un progetto ricco di opportunità per le imprese che sapranno
coglierlo. Registriamo, però, un deficit
di coraggio rispetto al Mezzogiorno. Il
Mezzogiorno deve essere considerato
come una realtà che presenta una serie
di particolarità, ma all’interno di un
progetto di politica industriale unitario e quindi nazionale.Parafrasando,
all'inverso quello che proprio in queste ore ha detto un mio autorevole collega lombardo a proposito di Milano,
Come giudica l'operato della Regione che ha annunciato l'imminente
organizzazione a Napoli di un grande
convegno sul Mezzogiorno?
Iniziativa utile e opportuna, dalla
quale, però occorre uscire con delle
proposte operative concrete e con delle risposte alle varie questioni che sono
sul tappeto, in particolare per quanto
riguarda gli strumenti attuativi e operativi per un adeguato e tempestivo
utilizzo delle risorse che il Patto per la
Campania ha a disposizione.
Il meeting di Capri sarà l'ultimo del
mandato del presidente Gay e il primo sotto la presidenza nazionale di
Boccia. Cosa si sente di dire ai giovani
in un'occasione così importante?
Quando ero giovane, il Movimento
rappresentava la coscienza critica del
sistema confederale e, non di rado, le
"provocazioni" che da incontri come
quello di Capri emergevano, erano poi
utilmente posti al centro del confronto
in tema di politiche economiche e sociali del Paese. Ecco auspicherei che
dalla voce di Gay, in chiusura di mandato, e con la determinazione che lo
ha caratterizzato, venga forte è chiaro
un invito al mondo istituzionale, del
quale anche Confindustria fa parte, a
maggiore pragmatismo in uno a scelte
realmente strategiche.
IVERTICICAMPANI
SABINO
BASSO
Avellino
FILIPPO
LIVERINI
Benevento
LUCIANO
MORELLI
Caserta
AMBROGIO
PREZIOSO
Napoli
MAURO
MACCAURO
Salerno
I PROTAGONISTI
“Paradossalmente la grande crisi di questi anni, che ha
determinato anche una sorta di selezione naturale, ci
lascia un sistema più forte e più determinato
e che chiede solo di poter fare il proprio lavoro”
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Vincenzo De Luca
I PROTAGONISTI
presidente Regione Campania
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Con Renzi a Napoli
disegneremo
il futuro del Sud
Il lavoro la priorità
I
l futuro del Mezzogiorno passa anche e soprattutto per Napoli. Non
serve richiamare alla memoria le
pagine della storia passata e recente
del nostro Paese e della città per capire
quando questa affermazione sia vera.
Basta guardare il calendario e accorgersi
che è alle porte un appuntamento importante per le future strategie che il
governo e le regioni dovranno mettere
in campo. Si tratta della conferenza nazionale sul Mezzogiorno, in programma
a Napoli il 12 e il 13 novembre. Per l’occasione tornerà nel capoluogo campano
anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, oltre a tanti altri rappresentanti delle istituzioni, del mondo culturale e di quello imprenditoriale del
Sud.
Come nasca l’idea di mettere insieme tanti protagonisti della vita politica
del Paese ce lo racconta chi in prima
persona si è speso perché questo evento
si realizzasse. Si tratta del presidente
della Regione Campania Vincenzo De
Luca. “L'idea di organizzare la "Con-
ferenza Economica per il rilancio del
Mezzogiorno" - spiega - nasce con lo
scopo di riportare in primo piano le tematiche del Sud nell'ottica di raggiungere una nuova impostazione, ispirata
al rigore e alla concretezza amministrativa, lasciandosi alle spalle le logiche
delle lamentele, della demagogia e della
inconcludenza amministrativa”.
L’obiettivo è chiaro: mettere al centro dell’agenda politica la questione
meridionale.
“Nel corso della Conferenza - continua De Luca - avremo la possibilità
di un confronto ai massimi livelli con
economisti, storici, imprenditori e politici. Affronteremo nella due giorni del
12 e 13 novembre tutte le tematiche relative allo sviluppo della Campania e
del Sud. Un confronto a tutto campo
ma che dovrà essere concreto nelle decisioni finali, deve tracciare una strada
precisa per creare innanzitutto lavoro
al Sud, che poi è la priorità che ci siamo
dati e che vogliamo realizzare come Regione. I primi risultati raggiunti sono
incoraggianti ma è chiaro che occorre
organizzazione e un'azione di sistema
per mettere in rete tutte le esperienze
e le eccellenze del Mezzogiorno, a cominciare dalla Campania. E' una iniziativa di livello nazionale per il qualificatissimo parterre, ma il contesto non
può che essere internazionale, dovre-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
mo capire e ritagliare il futuro ruolo del
Sud nel panorama mondiale".
Nell’ottica di un'unica strategia di
sviluppo per il Mezzogiorno e per il Paese diventa fondamentale la convergenza
tra le politiche nazionali e quelle delle
singole regioni. Ne è convinto il governatore che ricorda quando sia stato fatto
finora in Regione Campania.
“Le intese istituzionali - spiega De
Luca - sono fondamentali. Non è una
questione di casacca politica, né di politica politicante. E' sicuramente molto
importante per lo sviluppo del Paese
che vi sia una sinergia tra le politiche
regionali e la politica del Governo centrale nella strategia di rilancio e di svi-
luppo del Paese. Con il governo Renzi
siamo riusciti a interloquire e a strappare finanziamenti importanti, penso
al mezzo miliardo per le ecoballe e per
Bagnoli, penso al Patto per la Campania,
al miliardo complessivo che non era
affatto automatico che arrivasse. E' un
investimento enorme, ma è un investimento anche sulle capacità amministrativa delle istituzioni locali, tocca
saperle gestire queste risorse, e soprattutto saperle spenderle”.
Tra l’altro la Campania è stata tra le
prime regioni a firmare il Patto col Governo. Un’intesa che sicuramente inciderà sul futuro sviluppo della regione.
“Per il 2016-2017 - continua il presidente - sono già avviate le procedure e
le progettazioni per oltre 2,7 miliardi.
Gli assi di intervento riguardano le infrastrutture, l'ambiente, lo sviluppo
economico e produttivo, la scuola, università e lavoro, turismo e cultura, la sicurezza e la cultura della legalità . La firma del Patto è la risposta che diamo anche alle emergenze drammatiche che
riguardano la sicurezza, siamo convinti
che bisogna affrontarle creando lavoro,
con lo sviluppo, la solidarietà, le scuole
aperte, la cultura. Nel Patto ci sono esattamente queste cose. Significa un contributo straordinario per la crescita sociale, culturale e dei valori di solidarietà
nei nostri territori, un’intesa che vale
10 miliardi di euro, un accordo costantemente verificabile nella sua realizzazione anche dai cittadini”.
E straordinario è anche il momento
che vive il Paese, alla vigilia di un referendum che De Luca non ha dubbi a
definire decisivo. “Se si perde questa
occasione, per altri 30 anni non parleremo più di riforme istituzionali in questo paese, e rimarremo esattamente
dove siamo - dice - L'alternativa al sì è
il nulla, cioè la palude burocratica, ossia
significa vita impossibile per un ragazzo, per trovare lavoro, per un'impresa,
per realizzare il passaggio da un'idea
imprenditoriale alla sua realizzazione.
Non è un referendum su Renzi. Chi non
lo vuole può tranquillamento non votarlo. Ma alle elezioni politiche. Non
in un referendum che apre una strada
di riforme, certamente migliorabile,
senza la quale però, tutto in Italia rimarrà così com'è. Praticamente per
sempre”.
Il governatore conclude con un messaggio ai Giovani Imprenditori alla vigilia di un’edizione del meeting caprese
che si annuncia molto importante.
“Nella battaglia che stiamo portando
avanti per creare lavoro - dice De Luca
- i giovani rappresentano ovviamente
il mezzo e il fine delle nostre iniziative.
Puntiamo sui giovani, e sulle giovani
imprese. Ed è un percorso che per noi
parte dalla scuola, dall'università, dai
centri di ricerca e dalle tante eccellenze
che sono in Campania. La Regione deve
favorire questo processo, e soprattutto
deve fare in modo che le iniziative, soprattutto quelle dei giovani imprenditori, trovino applicazione concreta nella
realtà, nel mercato globale. Ma voglio
ricordare anche le iniziative che abbiamo messo in campo per le imprese e
per il lavoro. Da Garanzia Giovani, ai tirocini formativi. Poi il programma "Ricollocami", i Buoni lavoro. Ma soprattutto la decontribuzione a tempo indeterminato, misura unica in Italia: mettiamo a disposizione 50 milioni di euro
per integrare lo sgravio contributivo nazionale fino a riportalo al 10 per cento.
Un intervento complessivo di duecento
milioni di euro che la Regione ha deciso
per le imprese e per l'occupazione”.
FRANCESCO AVATI
I PROTAGONISTI
Il governatore rivela come è nata l’idea di organizzare
la“Conferenza Economica per il rilancio del Mezzogiorno”
del 12 e 13 novembre, quali sono gli obiettivi e gli scenari
futuri. E ai Giovani Imprenditori dice: Puntiamo su di voi
17
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Amedeo Lepore
I PROTAGONISTI
assessore regionale alle Attività produttive
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Così guideremo
la IV rivoluzione
industriale
in Campania
A
ssessore Lepore, in questo
primo spicchio di legislatura ha avuto modo di far visita a diverse aziende della
nostra regione. E ha anche incontrato tanti giovani imprenditori.
Che idea si è fatto? Qual è lo stato di
salute della nostra imprenditoria?
Noi abbiamo una capacità molto
particolare, quella di tenere insieme
la capacità di affrontare problemi
molto grandi, e i talenti e la creatività,
soprattutto dei nostri giovani che si
trovano in una situazione di grande
“rottura” , di grande innovazione
creativa, ma che hanno anche le capacità di costruire, in un periodo non
breve, un percorso per affrontare e
risolvere questi problemi. Oggi i moderni imprenditori sono i cervelli capaci di interpretare un mondo in profondo cambiamento, capaci di far fare
salti di continuità, quindi di introdurre delle rotture nel sistema economico e politico, oltre che personali.
Abbiamo imprese, abbiamo centri di
eccellenza nella ricerca che rappre-
sentano un collante importante. Bisogna trasformare queste energie in
sistema, in capacità di massa critica
che fino a questo momento non abbiamo avuto. Questo è stato il nostro
limite ad oggi.
Quanto è importante la convergenza
tra le politiche nazionali e regionali?
La strategia di sviluppo della Regione e le misure adottate si muovono
sempre nell'ambito di linee nazionali
ed europee, assolutamente non localistiche. Noi pensiamo che si debba
superare, a livello europeo, la contraddizione tra una politica espansiva
della Bce, fermatasi però nella trap-
pola della liquidità, e quella invece
ancora troppo restrittiva della Commissione Europea. Fa bene il governo
italiano a spingere verso una fase nuova, di sviluppo economico dell'Unione Europea, perché altrimenti peserà
su di noi come un macigno, non solo
la Brexit, ma ogni altra iniziativa che
tende a disgregare l'Unione Europea.
E la Regione?
La Campania si muove su una linea
che tende a creare grande armonia tra
le regioni, il Governo e la strategia europea. Per questa ragione vorremo
utilizzare i fondi europi verso sbocchi
produttivi, selezionando le risorse e
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
2020, di 500 milioni per tutte le forme
di credito e di sgravio fiscale. La seconda misura è una decontribuzione
totale per le nuove assunzioni. A livello nazionale le imprese che assumono giovani e meno giovani, e tutte
le categorie dei senza lavoro, usufruiscono di una decontribuzione al 40%,
qui in Campania invece, le imprese
possono usufruire di una decontribuzione al 100%. La terza misura è
quella di favorire investimenti di
grandi dimensioni attraverso i Contratti di Sviluppo. L'insieme di queste
misure, collegate ad una legge di semplificazione che ha creato uno Sportello unico per le imprese, che è anche
un semplificatore per l'attrazione di
investimenti, ha portato a realizzare
in Campania nel periodo 2015 - 2017
, oltre un 1 miliardo e 500 milioni di
euro in investimenti industriali.
L'obiettivo è di raggiungere nei prossimi anni una quota di investimenti
che superi i 3 miliardi di euro.
concentrandole verso grandi interventi. Ci concentriamo sulla linea delle iniziative del governo cercando però di allargare le opportunità nazionali
per la nostra regione.
Quali sono i provvedimenti messi
in campo?
Essenzialmente sono tre le iniziative che abbiamo già adottato. La prima è un credito automatico d'imposta
sugli investimenti che sta producendo
grandi effetti, e per il quale noi abbiamo previsto assieme al governo
una quantità di risorse molto consistente. Nel Patto per la Campania ci
siamo posti un obiettivo, di qui al
Si parla tanto di Industria 4.0. Come si declinerà in Campania questa nuova terminologia?
Su Industria 4.0 siamo stati i primi
in Italia ad adottare una legge regionale in cui abbiamo indicate le strade
attraverso le quali la quarta rivoluzione industriale può mettere le basi nel
nostro paese. Si tratta di un modello
originale nel quale noi teniamo insieme la capacità di sviluppare la ricerca nei centri e nelle università, la
necessità di produrre una profonda
innovazione tecnologica. Questa legge
ci consentirà di essere i primi in italia,
e di diventare una regione pilota per
realizzare le trasformazioni 4.0 , in
accordo con il Ministero per lo Sviluppo.
La Campania dunque si prepara ad
affrontare il mercato globale.
Certo. Stiamo sviluppando una
strategia di internazionalizzazione
per le nostre imprese, oltre che di
grande accoglienza per gli investitori
esteri che avranno un ruolo privilegiato. In Campania oltre ad Apple e
Cisco, verranno ad investire numerose imprese innovative, soprattutto
quelle che hanno a cuore i temi dello
sviluppo digitale, ma ci sono anche
imprese consolidate che hanno deciso di fare investimenti consistenti
qui come Nestlè, Denso , Fiat Chrysler, Coca Cola, Huawei, Ge Avio,
Amazon, Ohb tedesca e tante altre,
che stanno già compiendo delle azioni di profonda fiducia verso la Regione Campania.
Eppure alcune aree della Regione
ancora accusano carenze infrastrutturali. Come si sta facendo a
riguardo?
Stiamo guardando alle questioni
dell'energia e dell'innovazione attraverso strategie di specializzazione intelligente, come elemento portante
per lo sviluppo delle città, delle smartcities e dei nostri territori. La Campania è all'avanguardia nell'Agenda
Digitale e realizzerà il collegamento
della banda Ultralarga a 100mb con
tutte le imprese e i centri di ricerca
del territorio campano. A questo proposito stiamo investendo 570 milioni
di euro in questa direzione. Insomma
un insieme di misure, assieme a quelle dell'efficientamento e del risparmio energetico delle imprese, che
possono creare le condizioni per fare
della Campania una delle regioni più
avanzate d'Italia.
FR.AV.
I PROTAGONISTI
L’esponente della giunta guidata da De Luca
illustra i provvedimenti assunti da Palazzo S. Lucia.
Tra questi credito automatico di imposta, decontribuzione
totale per le nuove assunzioni e contratti di sviluppo
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Andrea Prete
I PROTAGONISTI
presidente di Unioncamere Campania
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Pronti a tutto
per favorire
nascita e sviluppo
di nuove aziende
D
a un paio di settimane ha ottenuto la conferma alla presidenza della Camera di
Commercio di Salerno. E il
futuro lo vedrà (probabilmente) di
nuovo protagonista del mondo confindustriale della sua città. Nel frattempo Andrea Prete lavora, in qualità di coordinatore e di presidente
di Unioncamere Campania, alla
Conferenza Economica sul rilancio
del Mezzogiorno. Un appuntamento
voluto dal presidente della Regione
Campania, Vincenzo De Luca, per
discutere delle prospettive del Sud
e individuare soluzioni e strumenti
per la crescita. L’evento, in programma a Napoli il 12 e 13 novembre
prossimi (nella giornata di chiusura
ci sarà anche il premier Matteo
Renzi), vede Prete impegnato in
prima linea.
“È un appuntamento molto importante per il futuro del Mezzogiorno - dice a margine dell’elezione a presidente dell’ente camerale
di Salerno, l’8 ottobre scorso - e la
presenza del presidente del consiglio dei ministri Renzi è molto significativa. Siamo impegnati in una
importantissima fase di rilancio
dell’economia e un appuntamento
che mette intorno allo stesso tavolo
forze politiche, imprenditoriali e
sociali è un fattore determinante
per poter agire congiuntamente”.
Alla Conferenza ci sarà, molto probabilmente, anche il presidente nazionale di Confindustria (e concittadino di Prete), Vincenzo Boccia.
“Una persona che sa come guidare
le imprese verso un percorso di crescita e che si sta giustamente battendo per le riforme”, dice il pre-
sidente di Unioncamere Campania.
“Al di là dell’ottimo rapporto che ci
lega posso dire che quella di Enzo è
una storia di meritocrazia che fa bene a tutto il sistema imprenditoriale
nazionale perché lui è arrivato al
vertice dell’associazione esclusivamente per via dei meriti acquisiti
sul campo in tanti anni di lavoro”.
È significativo questo fronte comune tra salernitani (Boccia, De Luca,
Prete) a sostegno del Sì al referendum costituzionale. “Un’opportunità di crescita che il nostro Paese
non può perdere - è il pensiero del
numero uno della Camera di Commercio di Salerno - e direi anche
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
un segnale che l’Italia può dare al
mondo per far capire che viaggia
spedita sulla strada del cambiamento e del progresso”.
Dalla dimensione nazionale a
quella locale. Il nuovo corso da presidente dell’ente camerale di Salerno mette Prete al cospetto di sfide
molto complesse.
“Veniamo da un anno molto
complicato, segnato da scelte molto
difficili, a cui dobbiamo dare continuità e su cui s’innesta il percorso
di adeguamento della Camera di
Commercio di Salerno alle scelte
che si stanno per concludere a livello nazionale, nell’ambito della
riforma del sistema camerale”. La
Camera di Commercio si appresta
a vivere un periodo di grande trasformazione.
“Ci saranno meno risorse a disposizione - ricorda Prete - e nuovi
compiti che dovremo svolgere, tra
cui il tema della digitalizzazione,
della nascita delle startup e dell’alternanza scuola lavoro. Diventa
quindi sempre più imprescindibile
agire in sinergia con le altre Istituzioni, in primis con la Regione
Campania, affinché si possano intercettare risorse economiche da
investire a favore del sistema delle
imprese del territorio”.
L’altro grande nodo da sciogliere
è quello della ripresa economica. Di
questo Prete parla diffusamente in
molti appuntamenti pubblici, su
tutti l’ultima Giornata dell’Economia organizzata dalla Camera di
Commercio di Napoli, nello scorso
mese di luglio. “In Campania la ripresa c’è, ma è meno dinamica rispetto alle altre regioni d'Italia”, osserva Prete.
“Secondo i dati in nostro possesso - aggiunge - ad aumentare nel
2015 è la componente di imprese di
stranieri e quelle giovanili e in crescita sono anche le strat-up innovative, 336 in Campania, pari al 26,5
per cento del totale di quelle presenti nel Mezzogiorno”.
Il presidente regionale di Unioncamere evidenzia anche come “l'innovazione si confermi fattore di
competitività, capace di conferire
ricchezza addizionale, in particolare
nelle filiere legate alla cultura e al
mare”.
Segnali incoraggianti anche sul
fronte occupazionale, con un incre-
mento dell’1 per cento rispetto alla
media nazionale di 0,8 per cento,
ma inferiore al Mezzogiorno (1,6
per cento).
Ancora elevata la disoccupazione:
19,8 per cento, 8 punti percentuali
sopra la media italiana, più 12 per
quella giovanile. “A frenare la competitività delle nostre imprese - evidenzia l’imprenditore salernitano
- è l'illegalità diffusa che deprime i
potenziali di crescita. C’è una distorsione delle regole del mercato
più accentuata rispetto ad altre regioni italiane per il complesso dei
reati economici ad opera sia della
criminalità organizzata che della
delinquenza comune”.
Sul fronte dell’innovazione Prete
è in prima linea. Da presidente di
Unioncamere Campania ha organizzato Officine Future, un corso
gratuito destinato a 90 aziende della
regione. “Per quanto riguarda il potenziale innovativo - afferma commentando il progetto - puntiamo a
superare la Lombardia, favorendo
l'accesso all'apposito registro del
sistema camerale e siamo impegnati
in prima linea, con l'iniziativa Officine Future, per creare nella nostra regione nuove start up attraverso corsi formativi gratuiti e assistenza qualificata del sistema camerale regionale per avviare l’attività d'impresa. Si tratta di un’occasione da non perdere - aggiunge
Prete - per le nostre piccole e medie
aziende che puntano, attraverso
l'innovazione tecnologica, ai mercati internazionali, allo sviluppo,
alla produzione e alla commercializzazione di prodotti made in Campania”.
GI.SI.
I PROTAGONISTI
“Siamo in prima linea, con azioni come Officine Future,
per offrire corsi gratuiti e assistenza alle start-up.
Vogliamo che la nostra regione superi la Lombardia
dal punto di vista del potenziale innovativo”
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Francesco Tuccillo
I PROTAGONISTI
presidente Acen
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Tuccillo:
Occorre rivedere
il nuovo codice
degli appalti
F
rancesco Tuccillo è il presidente dell’Acen, l’Associazione Costruttori Edili di Napoli.
Guida la rappresentanza imprenditoriale dalla fine del 2013.
Lo abbiamo incontrato negli uffici di Palazzo Partanna per un approfondimento sul discusso codice
degli appalti.
Presidente Tuccillo, di recente è stata messa a punto la riforma degli appalti pubblici. Ci spiega quali sono
le principali novità?
Il nuovo codice degli appalti ha riformato le regole sotto molteplici
aspetti, tant’è che ha rivisto sia le caratteristiche che devono possedere le
imprese per l’accesso ad una gara
pubblica che le modalità per l’individuazione della migliore offerta. Il
codice è intervenuto, inoltre, sul livello di progettazione da porre a base
di gara e sulle modalità di esecuzione
del contratto.
Quindi, un cambiamento radicale.
Si, un cambiamento profondo perché le novità incidono sui temi centrali dell’iter di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici.
Proviamo a entrare nel dettaglio.
Quali sono, secondo lei, le novità
più incidenti sul mercato delle opere pubbliche?
Per quel che riguarda le caratteristiche delle imprese, il nuovo codice
limita, e non di poco, il periodo utilizzabile per la dimostrazione della cifra d’affari in lavori necessaria per
qualificarsi e dunque accedere alle
gare.
Prima cosa accadeva?
Il sistema tutto sommato è rimasto
analogo ma è cambiato il periodo di
riferimento. Oggi il periodo è più breve.
Ha fatto riferimento anche ai criteri
di individuazione della migliore offerta?
Sì. Con il nuovo codice il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che prevede la ponderazione
oltre che dell’elemento economico
anche di quello qualitativo, è diventato la regola.
In termini più semplici?
La possibilità di ricorrere al criterio del prezzo più basso è stata fortemente limitata, perché utilizzabile solo per gli appalti di importo inferiore
ad un milione di euro.
Diceva anche che il nuovo codice è
intervenuto sul livello di progettazione a base di gara. Questo cosa
comporta?
La riforma impone che negli appalti ordinari la stazione appaltante
sia munita – per poter attivare la pro-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Ci faccia capire.
Quanto ai requisiti di accesso, il
periodo di riferimento richiesto per
l’Attestazione Soa scende da 10 a 5 anni e quello ai fini della partecipazione
alle gare di importo superiore ai 20
milioni di euro scende invece dai 10
ai 3 anni. Le nuove indicazioni temporali pregiudicano fortemente le imprese che già si trovano a dover attutire i colpi di una dura crisi che ha
comportato una forte contrazione del
mercato negli ultimi anni. Le stesse
imprese, dunque, che hanno lavorato
poco, oggi in ragione di tale contrazione - senza alcuna responsabilità vedono preclusa la possibilità di partecipare a future gare.
cedura di affidamento – di un progetto esecutivo. E’ caduta la possibilità
di porre a basa di gara un progetto
preliminare o, in alternativa, un progetto definitivo.
Novità sono intervenute anche sulle
modalità di esecuzione del contratto. Cosa significa?
Significa che il codice ha fortemente limitato il ricorso al sub-appalto, ponendo un limite quantitativo
alla possibilità di sub-appaltare che
va, tra l’altro, in contrasto con i principi comunitari. Sempre sul tema, poi,
il codice impone l’indicazione in gara
dei nominativi dei futuri ed eventuali
appaltatori.
Un complesso impianto, mi pare.
Come lo giudica?
Inutile nascondere critiche e perplessità, che ho già manifestato e che
Una situazione paradossale, mi
pare.
Aggiunga che riguardo ai criteri di
aggiudicazione, la riforma attribuisce
un eccessivo spazio agli elementi
qualitativi, divenendo quasi “pregiudizievole”, poiché allunga i tempi
della gara e incrementa la discrezionalità, in alcuni casi, in modo ingiustificato. Al contrario, il criterio del
prezzo più basso, con esclusione automatica delle offerte anomale, ha il
vantaggio di eliminare questi due inconvenienti.
Quindi contesta l’introduzione
dell’offerta economicamente più
vantaggiosa?
No. Condivido l’introduzione
dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma occorrerebbe prevedere
delle modifiche. Mi riferisco ai bandi
per gare di importo inferiore alla soglia comunitaria (5 milioni di euro).
In questo caso andrebbe evitato il ricorso all’offerta economicamente più
vantaggiosa, perché ora anche le piccole imprese sono costrette a sostenere costi per la presentazione di migliorie tecniche, non sempre giustificate rispetto alla natura del progetto.
Sarebbe stato meglio escludere questo
principio per le gare di minore entità,
conservando per queste ultime
l’esclusione automatica delle offerte
anomale con l’applicazione del criterio “anti turbativa”. Credo che questo
sia uno degli elementi più “deboli”
della riforma.
Presidente, prima ha fatto riferimento anche alle novità relative al
livello di progettazione a base di gara. Le sembra una novità utile al sistema delle opere pubbliche in Italia?
Un’altra, ragionata critica mossa al
nuovo impianto normativo riguarda
la necessità di presentare progetti
esecutivi in anticipo da parte della
Pubbliche amministrazioni, prima
ancora di richiedere il finanziamento.
E’ importante precisare che i costruttori non sono contrari ad andare in
gara con progetti esecutivi, ma forse
bisognava fare in modo che le Pubbliche amministrazioni fossero premunite dei progetti, che possano ritenersi di livello esecutivo. Purtroppo,
invece, con l’entrata in vigore della
riforma abbiamo registrato prima un
importante blocco, poi significativi
cali nella pubblicazione di gare di opere pubbliche.
Novità sono intervenute anche in
materia di sub-appalto.
Il limite del 30% complessivo alla
possibilità di affidare in sub-appalto
pregiudica notevolmente l’autonomia
imprenditoriale visto che ogni operatore economico dovrebbe poter organizzare, in base alle esigenze del
cantiere, i singoli fattori della produzione. Tale possibilità viene a cadere
a fronte di una previsione così drastica
e rigida.
Allo stesso modo, la necessità di
indicare in gara il nominativo di ben
tre subappaltatori costituisce un elemento di rigidità e di rallentamento,
sia per le imprese, che talvolta hanno
difficoltà a individuare operatori economici idonei, che per le stesse stazioni appaltanti. Tale regola, dunque,
può purtroppo tradursi in un’ulteriore complicazione senza che dia luogo
ad un reale beneficio in termini di
trasparenza nella gestione delle commesse.
I PROTAGONISTI
approfitto dell’intervista per ribadire, visto che hanno un impatto notevole su imprese e mercato delle costruzioni.
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Ambrogio Prezioso
I PROTAGONISTI
presidente Unione Industriali Napoli
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Una rete
di alleanze
per rilanciare
la città di Napoli
A
ncora troppe criticità per chi ha
voglia di investire, ma non
mancano i segnali di fiducia da
valorizzare: è l’analisi di Ambrogio Prezioso, leader degli industriali
partenopei, sul momento della città.
Come rilanciare la competitività del
territorio?
Bisogna creare un contesto favorevole
per chi vuol fare impresa. Quindi, innanzitutto, rimuovere i principali ostacoli che frenano lo sviluppo: sono sempre gli stessi e cioè l’eccesso di burocrazia, il carico fiscale troppo pesante,
l’asfissiante cuneo fiscale, i tempi lunghi
della giustizia civile e il costo dell’energia.
E poi utilizzare bene i fondi Ue e nazionali
per obiettivi prioritari come lo sviluppo
delle reti infrastrutturali, materiali e immateriali, energetiche, digitali, logistiche
e di trasporto. Oltre alla valorizzazione
dei giacimenti culturali, in una visione
che integri industria della cultura, turismo e ambiente, e a grandi progetti di
rigenerazione urbana.
Come stanno messe le imprese italiane?
Molte vanno bene e sono innovative
perché puntano su ricerca e sviluppo.
C’è però una zona ‘grigia’ che deve puntare con decisione sull’innovazione generata dalla grande rivoluzione di internet delle cose, dei “big data” e della
robotica. Misure previste dal Governo
vanno nella giusta direzione e puntano
alla detassazione, ai premi per la produttività e al superammortamento per
rilanciare gli investimenti privati. In
ogni caso, le imprese devono imparare
a “saper stare insieme da piccoli”, perché “piccolo è bello” non è più vero,
ormai.
Su quali settori puntare?
L’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa e il settimo nel mondo.
E’ fondamentale puntare sul manifatturiero. Numerosi sono i settori di eccellenza che già caratterizzano il nostro
territorio: automotive, aerospazio, farmaceutico, biotech, meccatronica,
agroalimentare e sistema moda.
Serve una svolta. Da dove partire?
Dobbiamo spingere sul pedale dell’acceleratore per lo sviluppo. E per farlo
c’è un solo modo: dialogare e agire tutti,
ciascuno per la sua parte, con unità di
intenti. Lo abbiamo sempre sostenuto:
serve collaborazione istituzionale con
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
dere il Porto un hub logistico-commerciale e turistico. Con la riforma, il Ministro Delrio ha assicurato il ritorno alla
governance ordinaria con la nomina del
Presidente dell’Autorità di Sistema. La
deroga all’accorpamento di Napoli e Salerno non è un ostacolo: la nostra priorità
è il rilancio del porto di Napoli e del sistema portuale campano, e in una prima
fase tutto ciò potrà andare avanti indipendentemente dall’accorpamento.
Come valuta il piano nazionale Industria 4.0?
Il mercato della manifattura intelligente è in crescita, e Industria 4.0 offre
interessanti opportunità . La quarta rivoluzione industriale, che fa dialogare
in modo nuovo i sistemi produttivi, tecnologici e di robotica, assicurerà benefici
in termini di flessibilità, velocità, produttività, qualità e competitività.
spirito costruttivo, bisogna fare network
con una grande rete di alleanze.
Cosa fare, nell’immediato?
Va apprezzato il tentativo del Premier
Renzi di riportare Napoli e il Sud sotto i
riflettori della politica nazionale: dal rilancio di Bagnoli alle iniziative come Apple, Napoli può diventare un polo nazionale per l’innovazione. E poi c’è il
Porto, prima azienda della città per volume di affari. Quali interventi realizzare?
Non c’è più tempo da perdere: bisogna dragare i fondali, attivare la darsena
di levante e creare le condizioni per ren-
Come giudica il primo anno della gestione De Luca?
Diamo atto al Governatore di aver assunto decisioni importanti, come la rimozione delle ecoballe, il ripristino della
decontribuzione totale per i nuovi assunti, il credito d’imposta, e di adoperarsi per utilizzare efficacemente le risorse. Sosterremo il suo impegno senza
far venir meno proposte e osservazioni
per il raggiungimento degli obiettivi.
E per quanto riguarda il sindaco De
Magistris e Bagnoli?
Il ruolo del Sindaco è molto importante. Confidiamo che mantenga le promesse fatte in primavera nel nostro confronto preelettorale e porti avanti i progetti per rilanciare la città. De Magistris
ha il diritto di rivendicare ruoli e competenze comunali, ma senza far venir
meno la necessaria collaborazione con
il Governo. Del resto le ipotesi fatte mesi
fa da Invitalia per la riconversione di Bagnoli sono assimilabili a quelle previste
dal piano del Comune. Basta leggere i
documenti: le differenze nell’interpretazione dal piano regolatore del Comune
sono minime.
De Magistris è anche il sindaco metropolitano….
Esatto, e la Città metropolitana ha
compiti di pianificazione strategica, programmazione e promozione territoriale.
De Magistris può dare il via a processi di
rigenerazione urbana ormainonpiù rinviabili, dall’area vasta di Pompei a Naplest, ai Campi Flegrei. E’ una grande
opportunità. Sono sicuro che saprà coglierla con determinazione, e noi saremo
pronti a dargli ogni utile supporto.
E per Napoli Est?
E’ una miniera di attività imprenditoriali, culturali, turistiche. C’è però la
questione depositi di carburante, che
dovrebbero essere trasferiti ma per i
quali ancora non è stato avviato il tavolo
tecnico per la nuova localizzazione. Da
trent’anni chiediamo che si faccia qualcosa ma otteniamo sempre le stesse risposte: spetta a Comune, Regione e Governo, ciascuno per le proprie competenze, effettuare le necessarie scelte.
L’inaugurazione della Academy Apple-Federico II è un segnale di rilancio.
Napoli Est è il cuore di un ambito metropolitano che mette insieme Napoli e
Caserta, quasi 4 milioni di persone. Essere lì significa essere vicini all'aeroporto, al porto, alle autostrade, alla tangenziale. Una soluzione ideale, dal punto di
vista logistico. GIOVANNI BARBA
I PROTAGONISTI
Il leader degli industriali napoletani fa il punto
della situazione sull’economia locale e indica la rotta:
dragaggio del porto, rilancio di Bagnoli e Napoli Est
le priorità. Dialogo costruttivo con Governo e Regione
25
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Nunzia Petrosino
I PROTAGONISTI
presidente dei G.I. della Campania
26
Aiuti a startup
e Pmi femminili
Ecco la strada
per crescere
C
rescita come imperativo e
come obiettivo. Crescita come percorso da seguire per
tornare a costruire un sistema fondato sul benessere, la fiducia
e lo sviluppo. Nunzia Petrosino,
presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Campania, nel corso delle tappe di avvicinamento al convegno caprese ha
chiarito fin nei dettagli il suo pensiero. “Si parlerà, sull’isola, della
crescita in tutte le sue accezioni. Il
punto di partenza è rappresentato
dagli ultimi dati dell’Istat sul prodotto interno lordo (Pil) del nostro
Paese e della nostra regione. Lavoro,
occupazione e produttività sono i
grandi temi da affrontare e sviluppare. Il futuro delle nostre imprese
e della nostra generazione”.
In un certo senso sembra di essere al cospetto di un passaggio epocale. Che passa per il Convegno di
Capri e approda a referendum e legge di stabilità 2016. “Proprio perché
l’avanzamento del Pil è nell’ordine
di pochi decimali, lo 0,8 per cento
secondo le ultime stime dell’Istat,
è necessario intraprendere un percorso di crescita del sistema economico”.
In una recente intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno la
presidente Petrosino rimarca l’esigenza di “realizzare una politica industriale improntata all’innovazione per fare in modo che la nostra
economia sia al passo con i tempi”.
I nodi da sciogliere sono soprattutto
due, secondo quanto afferma la rappresentante regionale degli industriali under 40: riduzione e annullamento delle differenze che esi-
stono tra Nord e Sud e maggiori investimenti per il miglioramento
delle infrastrutture materiali e immateriali. Un elemento interessante
del Petrosino-pensiero è relativo
all’innovazione che viene vista come
capacità di creare piuttosto che come una sorta di ambiente d’elite
aperto a pochi imprenditori.
“Se ci guardiamo intorno scopriamo che le start-up sono presenti soprattutto nei settori tradizionali della nostra economia e non
solo, come invece si pensa, in segmenti come l’Ict e i servizi informatici. Questo significa che l’innovazione è la vera chiave di volta per
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
tornare a generare sviluppo economico e dare finalmente una risposta
alle imprese e ai giovani”.
Ovviamente senza il supporto
delle istituzioni gli sforzi delle imprese sono difficili da sostenere
“per questo motivo - sono sempre
parole che la Petrosino affida ai
giornali nelle settimane che precedono Capri - le amministrazioni
pubbliche, su tutte la Regione, devono intraprendere insieme a noi
un percorso di crescita che possa
consentire all’intero tessuto ecomomico locale, dagli imprenditori
ai lavoratori, di vedere all’orizzonte
un futuro di benessere e prosperi-
tà”. In questo senso la decisione
della giunta regionale, guidata da
Vincenzo De Luca, di creare un assessorato alle Start-Up è considerata “fantastica” dalla Petrosino.
“Apprezziamo molto questa decisione e il fatto che l’assessore competente, Valeria Fascione, consideri
l’innovazione uno strumento di tutte le aziende e non solo delle startup”. Questo per dire che i grandi
processi di cambiamento iniziano
da una sintonia culturale tra le imprese e la politica. Un po’ quello che
sta accadendo in Campania di questi
tempi, almeno ad ascoltare le parole
dei protagonisti.
“Fare di più è sempre possibile è quanto osserva l’imprenditrice
campana - per esempio in alcune
regioni sono state varate delle leggi
per la nuova imprenditoria con una
selezione di azioni da intraprendere
e una voce di bilancio, anche piccola, ma dedicata esclusivamente al
sostegno delle nuove attività”.
Questo discorso è connesso al tema degli sgravi fiscali che interessa
certamente da vicino sia le nuove
imprese che quelle con anni di
esperienza alle spalle. Un tema caro
ai Giovani Imprenditori della Campania che, non da oggi, sostengono
l’esigenza di creare una sorta di ecosistema in grado di accogliere startup e favorire lo sviluppo di quelle
già presenti sul mercato. Non sfugge, alla presidente degli industriali
under 40 della Campania, l’esigenza
di favorire anche il progresso dell’imprenditoria femminile. E cita
alcuni esempi.
“La Regione Campania ha defiscalizzato le start-up innovative per
i primi tre anni di età mediante
un’agevolazione sul versamento
dell’Irap. Ecco, una misura del genere potrebbe essere estesa anche
alle imprese femminili perché questa specifica tipologia di azienda
rappresenta una fetta importante e
consistente dell’economia locale e
nazionale”.
Ovviamente, e se ne parlerà diffusamente a Capri nel corso dei colloqui privati che di solito avvengono
nella free zone dell’hotel Quisisana,
c’è molta strada da fare e accanto
agli strumenti che favoriscono la
nascita di nuove imprese è necessario inserire delle leve in grado di
aiutare queste attività a camminare
con le proprie gambe una volta che
le agevolazioni sono terminate.
“Molti - dice la Petrosino nel corso
delle sue interviste rilasciate negli
ultimi tempi - sottovalutano il problema del credito che per le startup è determinante perché sono
aziende che non hanno una storia
alle spalle e vengono considerate,
nella maggior parte dei casi, poco
bancabili”.
Quella del fondo di garanzia regionale, basato su meccanismi meritori, potrebbe essere una risposta
a questi problemi secondo il pensiero dei vertici del gruppo Giovani
Imprenditori della Campania.
“Noi siamo a disposizione delle
istituzioni - chiarisce la Petrosino
- sia per un confronto sulle misure
già adottate sia per lavorare insieme
alle future regole perché è nostro
interesse favorire lo sviluppo dell’economia e creare le condizioni
per un futuro di crescita e stabilità”.
La crescita, appunto. Una scommessa decisiva.
GIUSEPPE SILVESTRE
I PROTAGONISTI
L’imprenditrice chiede azioni di sistema alle istituzioni
per garantire un futuro di sviluppo all’economia locale.
“E attenzione al credito, perché molte nuove aziende
finite le agevolazioni rischiano di chiudere i battenti”
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Vincenzo Caputo
I PROTAGONISTI
Vice Presidente Giovani Industriali
28
Ripresa possibile
se puntiamo
su turismo
e innovazione
I
Giovani di Confindustria pronti
a essere protagonisti in un momento molto delicato per il Paese tra riforme, referendum e
legge di stabilità. Anche di questo
si parlerà nel corso del 31° Convegno dei Giovani Imprenditori in
apertura a Capri. Vincenzo Caputo,
quarantenne napoletano, vice presidente nazionale del movimento,
sarà sicuramente uno dei protagonisti. Lui che di incontri capresi ne
ha già vissuti diversi, avendo alle
spalle anni di impegno associativo
come presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Napoli, vicepresidente
della Territoriale con delega all’Education e Start up, nel triennio
2008-2011. Con lui si discute della
situazione che vive il tessuto imprenditoriale regionale in questo
momento di scelte e di programmazione, si discute dei punti di debolezza delle imprese ma anche e
soprattutto dei motivi di soddisfa-
zione e di speranza in vista delle
scelte che si compiranno a Napoli
e a Roma.
Caputo, le ultime rilevazioni economiche parlano di un’Italia che
a fatica sta rivedendo la via della
ripresa. Cosa c’è da attendersi sia
a livello nazionale che soprattutto
a livello regionale?
I dati, come ha detto lei, sono in
chiaroscuro. C’è una timida ripresa
sulla quale dobbiamo puntare con
ottimismo e avendo una visione di
più lungo periodo che miri a valorizzare il vero capitale della nostra
regione, quello umano. L’obiettivo
deve essere quello di rendere la
Campania sempre più attrattiva
non solo per tanti giovani che hanno intenzione di restare qui e provare a fare qualcosa per sé stessi e
per il proprio territorio ma anche
per quegli imprenditori che da fuori vogliono venire ad investire qui.
In che modo il territorio può recuperare attrattività?
Creando un sistema che metta in
collaborazione realtà imprenditoriali di successo col mondo delle
università, un po' quello che già si
sta facendo con Apple. Un sistema
che riesca a sviluppare opportunità
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
L’esponente campano della squadra di Gay parla
della Campania: Necessario creare un sistema che metta
in collaborazione le realtà imprenditoriali col mondo
delle Università. Seguiamo il modello Apple
in settori di prospettiva e in continua evoluzione come, per esempio,
quello delle nuove tecnologie.
Ricerca e innovazione al primo
posto dunque?
Certo e non solo. Insieme alla
manifattura 4.0 non dobbiamo assolutamente dimenticare quanto di
buono può essere fatto nel comparto turistico. Del reato i dati che vengono fuori dalla stagione estiva e
ancor di più le previsioni per la stagione invernale ci consegnano
l’immagine di una Napoli, e più in
generale di una Campania, invasa
dai turisti.
duzioni di eccellenza iniziano ad
emergere e a imporsi anche a livello
internazionale.
Resta però la difficoltà dell’imprenditoria campana, in questo
come in altri settori, di fare rete.
E’ ancora questo un tema aperto?
Sì, un problema ancora in corso
di risoluzione. Siamo tutti consapevoli che solo facendo rete in maniera qualitativa, oltre che quantitativa, è possibile affrontare mercati
al momento più concorrenziali.
Regione e Governo tra l’altro hanno deciso di puntare su questi settori con incentivi destinati proprio ai giovani imprenditori.
Quanto è importante il sostegno
delle istituzioni?
Moltissimo. E a noi spetta il
compito di farci promotori sul territorio di queste opportunità. Il
contributo, in ogni caso, non è e
non deve essere considerato una
manna dal cielo ma un riconoscimento ad un'attività di ricerca, di
sviluppo e a una visione strategica
dell'attività imprenditoriale svolta
sul territorio.
Intanto in Confindustria è partito
il nuovo corso guidato da un giovane imprenditore di Salerno. Si
può dire anche per questo che a
Capri si gioca in casa?
E’ vero, come lei ricorda, il prossimo appuntamento caprese sarà il
primo di Boccia, neo presidente di
Confindustria, oltre ad essere l’ultimo di questo mandato di presidenza Gay. Ci aspettiamo tanto dal
Convegno a cui abbiamo lavorato
con grande attenzione. Speriamo
che ricalchi il successo dello scorso
anno per numero di presenze e per
contenuti che da quell’appuntamento vennero fuori.
A proposito di innovazione, molti
giovani imprenditori, anche in
Campania, stanno riscoprendo
l’agricoltura in chiave più moderna.
Sì, i dati ci dicono che tantissimi
preferiscono lasciare la città per avviare attività in questo settore che
può essere considerato tradizionale
ma che oggi si coniuga soprattutto
con le parole innovazione e ricerca.
Per fortuna l’eco di Terra dei fuochi
inizia a spegnersi e le nostre pro-
Il Convegno giunge in un periodo
delicato per il nostro Paese...
Già, ci troviamo a poche settimane dal referendum e dalla legge
di stabilità. Nel corso della due
giorni a Capri ci faremo la nostra
idea su questi argomenti e la trasmetteremo al movimento e a tutta
la platea caprese. Sarà un momento
molto importante per Confindustria e per il Paese stesso.
Fr. Av
I PROTAGONISTI
Come spiega questo boom?
Dipende certamente, in larga
parte, da dinamiche che riguardano il turismo mondiale, dal fatto
cioè che c'è una preoccupazione generalizzata intorno ad alcune mete
oggi al centro di conflitti internazionali, ma dipende anche - e su
questo dobbiamo battere con forza
- da un’acquisita capacità della nostra città di essere attrattiva e da
un’offerta turistica che inizia ad essere sempre più convincente. Dobbiamo fare in modo che questi timidi segnali diventino segnali forti.
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Massimo Iapicca
I PROTAGONISTI
presidente dei G.I. di Avellino
30
La vera risposta
alle difficoltà
sta nelle imprese
che reagiscono
I
l Convegno di Capri dei Giovani
Imprenditori si presenta come
un appuntamento cruciale in
questa specifica fase storica. A
cavallo tra il referendum costituzionale e l’approvazione della legge
di stabilità rappresenta un appuntamento a cui tutti guarderanno per
capire qual è l’orientaento degli industriali e cosa pensa la pancia economica del Paese. Massimo Iapicca,
presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino, guarda all’appuntamento e traccia una sorta di bilancio dell’anno
trascorso.
“In questi dodici mesi che separano Capri da Capri, possiamo dire,
ho visto la grande reazione di tanti
imprenditori, sia giovani che più
maturi, tutti accomunati dalla volontà di non arrendersi alle difficoltà e cercare una nuova strada per
lo sviluppo”, dichiara a ildenaro.it.
Una reazione, quella degli imprenditori, che probabilmente nasce
proprio dall’esigenza di affrontare
la crisi e di non arrendersi alle difficoltà che, sempre più numerose,
si incontrano sulla strada della crescita.
“Più che di crisi - è la replica del
presidente dei Giovani Imprenditori di Avellino - parlerei di cambiamento. In questi anni è cambiato
il modo di fare impresa e con esso
tante regole, per cui tutti sono costretti ad adeguarsi. Il problema più
complesso sta però nel fatto che
questo processo di cambiamento
non si arresta ancora e, anzi, va
avanti a ritmo serrato impegnando
così al massimo gli imprenditori
che vogliono stare al passo con i
tempi”. Stare al passo con i tempi
significa anche intraprendere la
giusta direzione per affermarsi e
dare una spinta decisiva alla ripresa
economica.
“La strada che tutti cercano di seguire - dice Iapicca a ildenaro.it - è
quella dell’internazionalizzazione e
su questo aspetto riscontro una volontà di ferro da parte di chi intende
rimettere in carreggiata la propria
azienda dopo anni difficili. È chiaro
che su questo versante il discorso è
molto ampio e strutturato e ha bisogno di essere approfondito a dovere. Ma rientra sempre in quell’ottica di reazione positiva che sta ca-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
ratterizzando le nostre aziende”. E
che può dare al Sud e alla Campania
un sostegno determinante per poter
ricominciare a mettere insieme dati
positivi sia sullo stato di salute delle
imprese che sull’occupazione. Ovviamente l’internazionalizzazione
non è un percorso che tutti sono in
grado di intraprendere perché presuppone una capacità organizzativa
difficile da riscontrare nelle piccole
e micro aziende.
“Il processo di internazionalizzazione segue una logica dimensionale, di conseguenza per le aziende
più piccole diventa difficile entrare
e affermarsi in nuovi mercati. Però
quello che può fare la differenza in
questa fase storica è la grande forza
di volontà del nostro tessuto produttivo. Dove, peraltro, si sperimentano e applicano molteplici innovazioni di prodotto e di processo
che conquistano il mercato grazie
alla loro qualità piuttosto che per
merito della struttura aziendale”,
spiega molto chiaramente l’imprenditore irpino. E siamo al tema
del referendum costituzionale, che
a Capri terrà certamente banco.
Iapicca non lascia spazio ad interpretazioni. “Se ne parla già da
tantissimo tempo e la nostra associazione, per bocca del presidente
nazionale Vincenzo Boccia, ha adottato una linea trasparente: siamo
per il Sì alla riforma costituzionale
perché crediamo sia un’opportunità
di cambiamento unica per il nostro
Paese oltre che una garanzia di stabilità governativa. Avere un sistema
come quello attuale, in cui i Governi
si succedono di continuo, non assicura un ambiente propizio per
l’economia”. Ed è forse questo, per
le imprese, il vero nocciolo della
questione. Avere la possibilità di
poter programmare gli investimenti
senza doversi preoccupare di un
possibile, e repentino, cambiamento di regole, politica industriale,
orientamenti governativi. Forse
stabilità, per come viene intesa dai
giovani imprenditori, significa proprio sicurezza nell’affrontare un investimento e nel prospettare, a possibili investitori stranieri, la possibilità di progetti a lungo termine.
“Abbiamo molto apprezzato durante l’assemblea pubblica di Confindustria Avellino - chiarisce Iapicca - gli interventi del presidente
Boccia e del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Entrambi
si sono concentrati sulle cose da fare
per dare slancio all’economia. E sono stati d’accordo sull’esigenza di
riformare una burocrazia diventata
ormai farraginosa e ostativa per
qualsiasi forma di investimento. È
la condizione di base per poter pensare a un rilancio del sistema economico”.
Quella campana che tipo di situazione è, vista dal suo particolare
osservatorio?
“Ci sono ancora molti problemi
da risolvere e settori che stentano a
ripartire. Su tutti metterei l’edilizia,
che è ancora ferma al palo e che in
un sistema come il nostro rappresenta il vero motore dello sviluppo.
Dati positivi, invece, provengono da
agroalimentare e automotive che,
non a caso, sono anche i settori trainanti quando parliano di esportazioni e di numeri da record della
Campania”. Eppure la macchina
stenta a ripartire. Perché? “Perché
va completato un processo di riforma e ammodernamento, perché il
nostro Paese deve saper stare al
passo con i tempi. Se, come ha ricordato il presidente Boccia, le stime di crescita dell’economia non
sono in linea con le asoettative vuol
dire che bisogna ancora lavorare
molto, e con il massimo sforzo possibile, per consentire sia alla nostra
regione che al Paese di riprendere
la strada dello sviluppo. Io ho fiducia in questo percorso di rilancio
perché, da imprenditore, vedo ogni
giorno quanto impegno e passione
le persone mettono nel loro lavoro”.
EN.SE.
I PROTAGONISTI
Cambiamento e riforme sono i capisaldi di un percorso
che conduce alla ripresa e allo sviluppo economico.
“Speriamo di poter avere presto un Paese
che incoraggi e sostenga chi vuole investire”
31
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Giovani Imprenditori
I PROTAGONISTI
gruppo di Benevento
32
Dalla formazione
alle start-up
Una stagione
di grandi eventi
I
l gruppo Giovani Imprenditori
di Confindustria Benevento è in
una fase di assestamento dopo il
passaggio del testimone da Pio
Guarino al nuovo presidente Andrea Porcaro, che ha già ricoperto
la carica di vice presidente con delega alla rappresentanza presso gli
organismi nazionali dei Giovani
Imprenditori. Poichè lo speciale de
ildenaro.it va in stampa prima del
18 ottobre, giorno dell’elezione del
nuovo presidente, Confindustria
Benevento ha ritenuto di non autorizzare nè l’uscente Guarino nè Porcaro a rilasciare interviste o fare un
resoconto dell’attività svolta negli
ultimi mesi.
Quello di Benevento è un gruppo
che nelle ultime gestioni (Lampugnale, Guarino e ora Porcaro) si segnala per un particolare attivismo
sul fronte dei progetti e della formazione. L’ultimo appuntamento,
in ordine di tempo, il 27 e 28 settembre scorsi quando il gruppo ha
partecipato a “Job Expo”, l’evento
promosso e organizzato dalla Junior
Enterprise Benevento & Sannio, associazione non-profit dell’Università degli Studi del Sannio attiva nel
settore della consulenza aziendale.
L’iniziativa, finanziata dall’ateneo sannita e presentata presso
l’aula Ciardiello di via delle Puglie,
si propone l’incontro tra gli studenti
prossimi alla laurea e all’ingresso
nel mondo del lavoro e le aziende
per favorire un eventuale collocazione professionale.
Presso Palazzo San Domenico di
piazza Guerrazzi sono stati accolti
gli studenti dell’Unisannio e aziende sannite affiliate a Confindustria
Benevento che è partner territoriale, aziende nazionali e multinazionali operanti nel settore commerciale, assicurativo, del credito, formativo e dell’Ict.
Sono previsti momenti di di formazione coordinati dal partner Formamentis e workshop tematici. “Si
tratta di un’iniziativa fondamentale
- dichiara Porcaro nel corso della
conferenza stampa di presentazione
- l’associazione degli industriali
sanniti è snodo importante tra il
mondo dell’impresa e della formazione”. Molto è stato fatto anche sul
fronte del sostegno alle nuove attività produttive. Supportare nuove
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
ANDREA PORCARO
idee di impresa nel Sannio attraverso campagne di ascolto, di informazione e soprattutto attraverso
iniziative che promuovano la condivisione di esperienze è l’obiettivo
del Progetto Stinn promosso da
Confindustria Benevento e dal suo
gruppo Giovani Imprenditori e presentato a marzo di quest’anno presso la sede di piazza Colonna a Benevento alla presenza di numerosi
giovani e, tra gli altri, dell’assessore
regionale alle Start up e Innovazione, Valeria Fascione. Si tratta di un
programma di eventi della durata di
tre anni che l’ex presidente dei giovani imprenditori di Confindustria
Benevento, Guarino, ha definito
“l’incubatore di servizi ed eventi
made in Confindustria volti ad innescare il circolo virtuoso per la nascita delle nuove imprese e favorire
i processi di innovazione, mettendo
in relazione attraverso il metodo
dell’Open Innovation il mondo imprenditoriale già esistente e i futuri
imprenditori sanniti”. Colloqui
orientativi permanenti sulle normative e sulle procedure burocratiche per avviare un progetto di start
up, momenti di confronto e incontro tra investitori, startupper e imprenditori come il Pitch&Coffe in
programma nei mesi di marzo,
aprile e luglio, o come il Tech Coffe
e in particolare il Make&Share
l’evento organizzato il 16 aprile per
la presentazione delle innovazioni
tecnologiche, le call per la presentazione dei bandi ad aprile e a giugno, e la terza edizione di Start up
week end organizzata a maggio per
tradurre e lanciare attraverso una
competizione di 54 ore nuovi progetti imprenditoriali ideati dai studenti universitari per convergere
poi nell’evento conclusivo di settembre quando i migliori progetti
saranno presentati a potenziali investitori.
Una Silicon Valley sannita come
l’ha definita Guarino che si allinea,
secondo l’assessore regionale Fascione, alle strategie operative della
Regione per implementare sviluppo, innovazione e imprese giovanili.
“Iniziative come queste di Confindustria Giovani – ha detto l’assessore regionale – ci rassicurano e ci
incoraggiano e insieme possiamo
creare le condizioni per lo sviluppo
di questo territorio”. Dal 13 al 15
maggio scorsi presso Palazzo Paolo
V, i Giovani Imprenditori hanno riproposto “Startup Weekend Benevento”, la più grande Startup Competition al mondo rivolta a tutti coloro che vogliono tradurre le proprie idee in progetti imprenditoriali: 54 ore dove giovani e meno
giovani si incontrano per condividere e sviluppare idee, formare team e creare delle vere e proprie
startup. Startup Weekend è un movimento globale di imprenditori ed
aspiranti tali, persone che stanno
imparando le basi per fondare startup e lanciare progetti di successo.
È presente in oltre 150 Paesi e coinvolge studenti, sviluppatori, designer, esperti di business e marketing e persone che nutrono interesse per il mondo dell’innovazione in
genere.
L’evento inizia il venerdì pomeriggio, quando i partecipanti presentano la propria idea di business
in soli 60 secondi. Le idee vengono
votate dalla giuria popolare e quelle
più apprezzate diventeranno oggetto dello sviluppo delle successive
ore, dopo che si saranno formati i
team in base agli interessi delle singole persone.
Il sabato e la domenica mattina
sono dedicati allo studio della strategia e allo sviluppo concreto del
prodotto.
Domenica sera il lavoro fatto viene presentato tramite un pitch di 5
minuti ad una giuria di imprenditori locali ed investitori; ci saranno
critiche e feedback costruttivi, vengono premiate le 3 migliori idee sviluppate ed i sogni di alcuni potranno
diventare realtà.
GI.SI.
I PROTAGONISTI
Proprio in queste settimane la territoriale sannita
si appresta ad un avvicendamento al vertice
con il passaggio di consegne tra Pio Guarino
e il nuovo presidente (ex vice) Andrea Porcaro
33
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Antonio Nappa
I PROTAGONISTI
presidente G.I. di Caserta
34
Per rilanciare
il nostro Paese
non c’è alternativa
al cambiamento
L’
attenzione di Antonio Nappa, presidente del gruppo
Giovani Imprenditori di
Confindustria Caserta, è rivolta tanto all’importante Convegno
di Capri quanto all’appuntamento
con il referendum costituzionale.
Una riforma, quella proposta dal Governo, che riscuote particolare consenso tra le giovani generazioni e che
gli imprenditori under 40 avvertono
come una svolta epocale per l’intero
sistema Paese. E allora ecco che
Nappa mette in cima alle priorità per
il rilancio dell’economia proprio il
cambiamento. Una convinzione
frutto dell’esperienza maturata sul
campo piuttosto che sull’allineamento agli ordini di scuderia (Confindustria è schierata da tempo per
il Sì). “La vera priorità per il rilancio
economico - dice Nappa a ildenaro.it
- in questo momento è un parlamento che faccia velocemente le leggi e risponda con sollecitudine alle
problematiche che gli vengono poste: insomma, bisogna velocizzare la
macchina dello stato. Quindi il Si al
referendum del 4 Dicembre non è
un punto di partenza né un punto di
arrivo ma è un punto necessario per
il rilancio del Paese”.
L’altro grande tema di discussione è quello relativo alla cosiddetta
quarta rivoluzione industriale. Il
premier Matteo Renzi ha presentato
nelle scorse settimane, anche a Napoli, il progetto “Industria 4.0” legandolo indissolubilmente ad un
voto positivo al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
Ma quanto è importante questa
nuova rivoluzione industriale?
“Quanto sono state importanti le
precedenti rivoluzioni industriali?
- si chiede Nappa - lo sappiamo bene, hanno cambiato non solo l’industria ma anche la vita delle persone! Quindi la risposta è: ci cambierà la vita perché ogni rivoluzione
industriale porta con sé una evoluzione sociale. Bisogna chiedersi se
la nostra società è pronta a questo
nuovo radicale cambiamento. Industria 4.0 è l’automazione portata
all'ennesima potenza, con un forte
abbattimento del costo del lavoro,
soprattutto quello a basso valore aggiunto e che non richiede particolare specializzazione. Da qualche
anno le scuole superiori stanno
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
portando avanti progetti di affiancamento scuola-azienda anche in
questa direzione, ma non basta ancora: la domanda di tecnici specializzati in grado di programmare e
gestire i macchinari automatici ed i
robot che in pochi anni invaderanno il manifatturiero azzerando quasi
del tutto la manodopera spicciola
sta crescendo fortemente. Se la società attraverso la scuola e i giovani
sarà in grado di prepararsi adeguatamente, allora la rivoluzione ci farà
crescere e sarà un bene per tutti,
anche in termini di qualità della
vita e dei rapporti sociali. Se non
saremo in grado di fare questo, ri-
schiamo una crisi occupazionale
drammatica”.
Viene da chiedersi, a questo punto, in che modo il Sud e la Campania
possono essere protagonisti di una
stagione di sviluppo.
“L’Italia vuole essere protagonista dello sviluppo e lo vuole essere
il Sud. Le aziende che stanno crescendo al Sud - prosegue il presidente dei Giovani Imprenditori di
Caserta nel corso della sua chiacchierata con ildenaro.it - sono proprio quelle che stanno puntando
sull’industria 4.0. Nessuno immagina che il Sud, con le sue caratteristiche e con la spinta del Governo,
debba mettere in secondo piano la
grande leva dell’industria turistica,
tutt’altro. Non si può negare però
che anche il Sud debba e voglia essere protagonista anche nell’industria tecnologica avanzata, creando
anche attrattività per le grandi imprese del Paese e non solo. In questo
senso, i grandi investimenti privati
e pubblici, le grandi opere, come il
ponte sullo stretto, e una adeguata
e mirata politica fiscale possono essere determinanti per il futuro del
meridione”.
Industria 4.0, lo sviluppo, la crescita conducono ad un’altra domanda che è quella relativa alle leve in
grado di generare la ripresa. In questa ottica è lecito capire se il futuro
è sempre più legato ad una globalizzazione spinta o se in qualche
modo si torna a valorizzare domanda e mercato interni.
“Dipende - replica il presidente
Nappa - ci sono aziende che hanno
le capacita e i mezzi per puntare al
mercato globale, altre che hanno bisogno di una domanda interna so-
lida, ed altre ancora che hanno bisogno di entrambe le cose. L’Italia
in generale, per vocazione, si muove
bene in autonomia sui mercati internazionali ed ha una forte riconoscibilità e una credibilità che la sostengono: per questo penso che un
impulso della domanda nazionale
in questo momento sarebbe auspicabile per equilibrare gli scompensi
interni”.
Vogliamo mettere insieme
un’ipotetica Agenda per la crescita
che tiene conto di tutti i fattori in
gioco e soprattutto di Fisco, agevolazioni e salari?
“Sono tre punti che stanno sullo
stesso piano e si intrecciano - dichiara Nappa - per riportare investimenti di grandi imprese anche
estere abbiamo bisogno al Sud di
una “no-tax area”, dobbiamo rafforzare la defiscalizzazione sul salario di produttività ma anche educare meglio le aziende ad utilizzare
la produttività come leva per la crescita, è necessario abbassare le tasse
almeno per quelle aziende che hanno tassi di investimento superiori
alle altre per agevolare il percorso
di crescita”.
Del referendum abbiamo parlato
ma Capri arriva anche a ridosso della legge di stabilità.
“Crescita economica e lavoro saranno gli argomenti centrali del
Convegno di Capri, referendum e la
legge di stabilità avranno uno spazio
importante in quanto connessi agli
argomenti principali, ne va del futuro del Paese”. E in quella sede si
comprenderà ancora meglio l’uomore della piazza alla vigilia di due
appuntamenti cruciali.
E.S.
I PROTAGONISTI
“Industria 4.0 segnerà una svolta per le imprese e la nostra
vita. Anche al Sud le aziende che stanno crescendo di più
sono quelle che già hanno intrapreso la strada della nuova
rivoluzione del mondo produttivo globale”
35
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Susanna Moccia
I PROTAGONISTI
presidente dei G.I. di Napoli
36
Sull’innovazione
le istituzioni
lavorino insieme
alle imprese
P
assa per l’innovazione dla
strada per la crescita economica. Determinante il ruolo
delle nuove generazioni di
imprenditori per vincere la sfida
della Manifattura 4.0, ecco perché
il palco di Capri si presta a diventare ancora una volta lo scenario
ideale per discutere del futuro della
nuova industria italiana. Uno
sguardo al futuro, partendo dal
Mezzogiorno, dall'isola azzurra che
dal 21 al 22 ottobre ospiterà il 31°
Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Susanna
Moccia, presidente Giovani Imprenditori dell'Unione degli Industriali di Napoli, si sofferma proprio sul ruolo che gli under 40 potranno avere nella partita decisiva
che vede confrontarsi una nuova
impresa e la importante tradizione
storica del Made in Italy.
Il palco di Capri da sempre accende i riflettori sulle principali
tematiche di attualità relative al
tessuto produttivo. E l’interesse di
tutti è rivolto a comprendere quale
futuro immaginano i Giovani Imprenditori per le proprie aziende
e per il tessuto produttivo del territorio in cui operano. Nel caso
della Moccia l’area di azione è
quella di Napoli e della sua provincia, si può dire il maggiore distretto
industriale del Mezzogiorno d’Italia.
“Il Congresso nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria
vuole offrire un momento di riflessione e confronto non solo per
l'impresa ma per tutto il Paese. Al
di là dei temi scelti per l'appuntamento annuale siamo sempre
pronti a discutere di futuro, crescita e lavoro. Argomenti che inevitabilmente trovano nella sfida
della Manifattura 4.0 un pilastro
importante”.
Il Governo sta lavorando a un
grande piano per accompagnare le
imprese italiane verso la cosiddetta
“quarta rivoluzione” industriale.
Che poggerà sulle più recenti innovazioni e su internet delle cose,
un cambiamento epocale per tutto
il sistema produttivo mondiale. È
opinione comune, e lo ha ribadito
a più riprese anche il presidente
nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, che sia necessario
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
arrivare all’appuntamento con Industria 4.0 preparati nel migliore
dei modi e nelle condizioni giuste
per poter dare all’Italia un ruolo
guida. Dal suo osservatorio la presidente Moccia in che modo valuta
la strategia che il Governo sta mettendo in campo in questi mesi?
“Era urgente intervenire con
una strategia condivisa e chiara.
Bene l'idea di fare di Napoli, con
l'Università Federico II, un centro
di competenza in materia. D'altra
parte la scelta della Apple dimostra
che ci troviamo in un territorio
che, con le sue imprese e le sue
startup, già da tempo lavora con
successo sui temi dell'innovazione
e della nuova impresa. È fondamentale, però, che Governo e Regioni lavorino insieme”. Che ruolo
spetta ai giovani imprenditori in
questo nuove scenario che si va delineando?
E soprattutto in che modo le imprese guidate da giovani possono
essere protagoniste di una stagione
di cambiamento che tutti auspicano e che sembra sempre tardare ad
arrivare? Sono domande che rivestono particolare importanza e che
chiamano direttamente in causa i
rappresentanti delle imprese under 40 della Campania.
“Il nostro è un compito molto
delicato. La Manifattura 4.0 e il
passaggio generazionale rappresentano due chiavi di sviluppo e al
contempo due criticità per tutte le
imprese. A noi il compito di determinare il successo di questa sfida
e, allo stesso tempo, di mantenere
sempre viva la storia che abbiamo
alle spalle. L'innovazione è fondamentale ma senza radici non è possibile fare molta strada, dovremmo
sempre tenerlo presente”.
Presidente Moccia, la provincia
di Napoli si caratterizza per un'elevata presenza di imprese innovative, guidate da under40. Secondo
i dati più recenti diffusi da Unioncamere l’intero territorio provinciale partenopeo è ai vertici della
speciale classifica nazionale delle
start-up innovative e questo significa che c’è grande fermento e che
i giovani scelgono sempre più
spesso la strada dell’imprenditoria
per crearsi una opportunità di lavoro. Il grande problema da affrontare, in questa fase, è quello
del sostegno a queste aziende che
vanno accompagnate sia nella loro
fase di crescita che nel successivo
percorso di stabilizzazione, quando
terminano gli incentivi fiscali e i
contributi pubblici e bisogna saper
stare sul mercato con le proprie
gambe.
“È un dato di cui vado molto fiera. Napoli è la quarta provincia italiana per numero di startup innovative, ne conta 190. Siamo lontani
dai numeri di Milano, prima in
classifica, ma stiamo lavorando
molto su questi temi e facciamo
passi avanti giorno dopo giorno”.
Inoltre, l'ultimo Check Up Mezzogiorno di Confindustria, evidenzia, che tra le prime dieci province
italiane per numero d'imprese giovanili sei sono nel Mezzogiorno: al
secondo posto della classifica nazionale, nel 2014, c'è proprio la
provincia di Napoli, con 33.414
imprese, pari al 6 per cento del totale nazionale.
Se si considera Napoli come città siamo nell’ordine delle 190 imprese innovative (i dati si riferiscono al secondo trimestre del
2016) per un’incidenza pari al 3,20
per cento sul numero totale delle
aziende. In valore assoluto Milano
è la provincia che ospita il numero
maggiore di startup innovative:
874, pari al 14,7 per cento del totale. Seguono Roma con 520 (8,8
per cento), Torino 291 (4,9 per
cento), Napoli 190 (3,2 per cento)
e Bologna 178 (3 per cento). Tutte
le altre province che figurano nella
top ten, vale a dire Modena, Firenze, Trento, Bari e Padova, superano
le 100 unità.
ANTONELLA AUTERO
I PROTAGONISTI
“La Manifattura 4.0 e il passaggio generazionale
rappresentano due chiavi di sviluppo e al contempo
due criticità per tutte le imprese, a noi il compito
di determinare il successo di questa sfida”
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Francesco G. Palumbo
I PROTAGONISTI
presidente dei G.I. di Salerno
38
Subito un fondo
per le imprese
che propongono
nuovi progetti
I
l sostegno alle imprese che hanno progetti validi da proporre
vale più di mille incentivi. Si può
riassumere così il pensiero di
Francesco Giuseppe Palumbo, presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno, alla vigilia del 31° Convegno di
Capri dell’associazione degli industriali under 40. “I bonus fiscali
vanno bene - dice - così come Garanzia Giovani e altre misure però
credo che in questo momento sia
necessario puntare forte sul sostegno delle aziende virtuose”.
Una risposta innovativa alla crisi
in corso, un modo per stimolare ancora di più chi ha idee valide per far
crescere la propria azienda e, di
conseguenza, l’intero sistema economico. Sulle misure da adottare si
può discutere e Palumbo, dal canto
suo, ha qualche suggerimento utile
da dare. “Si può pensare alla costituzione di un fondo a capitale misto,
pubblico e privato, e mettere le risorse a disposizione delle aziende
che hanno dei validi progetti da
proporre. Ovviamente si farebbe
una selezione delle proposte e si valuterebbero le idee che meglio possono rispondere alle esigenze di
sviluppo del territorio e che garantiscono l’applicazione di prodotti e
processi innovativi e un conseguente aumento dell’occupazione”, dichiara a ildenaro.it il massimo
esponente degli imprenditori under
40 di Salerno e provincia. In questo
modo si affronterebbe il grande
problema del finanziamento dei
progetti, che spesso frena l’innovazione perché le aziende magari
hanno delle buone idee da mettere
in pratica ma non i capitali a disposizione per tramutarle in prodotti o
processi da immettere sul mercato.
E forse al sistema economico nazionale manca proprio questa tipologia di strumento per poter assecondare finalmente il processo di
crescita delle attività produttive. La
leva degli incentivi, però, da sola
non è sufficiente per assicurare sostegno alle imprese.
“Le agevolazioni sono importanti
perché aiutano le imprese a gestire
i processi di difficoltà e a lavorare
nelle aree di crisi. Ma la vera sfida,
in questo momento, è quella degli
investimenti. È necessario creare le
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
condizioni affinché chi è in grado
di rimettere in moto la macchina
iniettando capitali possa farlo in
tutta tranquillità. Ecco, se devo centrare il nocciolo della questione sviluppo direi che sta proprio qui l’elemento cruciale. Tornare a investire,
sia mediante l’utilizzo di capitali
pubblici che grazie all’apporto dei
privati”. Con altri rappresentanti
abbiamo intrapreso un discorso di
prospettiva che sottoponiamo anche all’attenzione di Palumbo. È
importante capire, in questa fase,
se il futuro dell’economia italiana e
meridionale sia ancora incentrato
esclusivamente su dinamiche di
mercato globale o se sia opportuno
pensare a misure in grado di rilanciare la domanda interna. “Credo
proprio di sì. Gli ultimi dati Istat ci
dicono che da qualche mese a questa
parte la domanda interna sta ricominciando a crescere, a discapito
delle esportazioni. Questo significa
che, a maggior ragione, bisogna aiutare quelle imprese che hanno buone idee da mettere in pratica e che
possono stimolare una risposta positiva da parte del mercato domestico”. In definitiva tutto questo ragionamento a cosa conduce? “Conduce a capire che bisogna cogliere
il momento e spingere sul rilancio
degli investimenti e su tutta una serie di strumenti a disposizione degli
imprenditori che vogliono investire
nel territorio di appartenenza. Forse in questa fase è l’elemento che
manca per poter ripartire”. Anche
perché in caso contrario si rischia
di vanificare i buoni risultati conseguiti dall’economia italiana nella
prima parte del 2016.
Nella nota di settembre diffusa
dall’Istat si legge che “i consumi
nazionali sono stazionari in termini
congiunturali (...) mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato
una flessione dello 0,3 per cento".
Alla variazione del prodotto interno
lordo, segnala l'Istat, hanno fornito
un contributo nullo sia i consumi
delle famiglie sia gli investimenti
fissi. “La domanda interna, che finora era stata il motore della timida
ripresa italiana, ora non contribuisce più alla crescita trimestrale”, è
il commento degli esperti dell’istituto nazionale di statistica. Ecco,
questo andamento altalenante dell’economia, che si accentua in con-
testi già critici come quello meridionale, è forse il principale segnale
del fatto che bisogna intervenire. A
livello nazionale e locale. “In Campania - dice l’imprenditore salernitano parlando con ildenaro.it - è
necessario investire sia sul rilancio
del settore manifatturiero che sulle
aree retroportuali. Qui si gioca una
partita importante che può attrarre
capitali, creare un indotto di qualità
e generare occupazione e sviluppo.
Dalla logistica alla movimentazione
delle merci fino ai trasporti c’è lavoro a sufficienza per dare respiro
alla nostra economia”.
Nel contesto campano si innesta
la realtà salernitana. Composta da
una città dove si riscontra un importante fermento dal punto di vista
imprenditoriale e da una provincia
dove ci sono realtà industriali di
primo piano sia in ambito manifatturiero che agroalimentare e dei
servizi.
“Salerno - dichiara Palumbo - è
una realtà che sta crescendo molto
dal punto di vista turistico e che deve creare un sistema di attività collaterali in grado di migliorare l’offerta e dare al tempo stesso opportunità a chi vuole creare nuove imprese”. Chiusura su referendum e
legge di stabilità. “Il referendum
costituzionale è argomento di discussione da tempo e noi a Salerno
siamo stati i primi a fondare un comitato per il Sì. È un grande sfida
per accelerare sulle riforme. Vincesse il No il processo non si bloccherebbe ma sarebbe più lento e di
sicuro non favorirebbe un rapido
rilancio dell’economia sia a livello
nazionale che locale”.
G.S.
I PROTAGONISTI
L’imprenditore mette al centro dell’agenda
il sostegno alle aziende che lavorano per lo sviluppo.
“Mettere insieme capitali pubblici e privati è la risposta
che possiamo dare a chi ha idee innovative”
39
Non il sociale “invece”
della crescita economica
ma un nuovo intreccio
tra le due dimensioni,
nella logica di diffusi processi
di innovazione
Carlo Borgomeo
presidente di Fondazione con il Sud
Orizzonti solidali 8
Crescita
e no profit:
verso un
nuovo
paradigma
L
avorare nel sociale, promuovere la qualificazione del capitale umano, rafforzare i legami
comunitari, sono altra cosa, rispetto all’impegno
per la crescita economica? E’ ancora valido lo
schema secondo cui questa dimensione occupa
uno spazio importante, ma delimitato, quello
della redistribuzione, del riequilibrio delle diseguaglianze,
del tentativo di riconoscere a tutti, i diritti fondamentali?
Probabilmente la crisi economica e la crisi del Welfare
impongono di correggere queste impostazioni. Bisogna
convincersi che lavorare nel sociale, costruire percorsi di
inclusione e coesione sociale, costituisce una premessa
indispensabile per lo sviluppo.
Non il sociale, “invece” della crescita economica: non
imprese sociali “invece” delle imprese profit. Ma un
nuovo intreccio tra le due dimensioni, nella logica di
diffusi processi di innovazione.
E visto da Sud, questo intreccio, questa centralità del
sociale, appare di assoluta evidenza. Molte aree meridionali sono “inabitabili” per le imprese: e per renderle
abitabili, bisogna che vi sia un forte impegno istituzionale,
ma, soprattutto, l’impegno di tutti a promuovere concretamente il capitale sociale, a partire dalla scuola.
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
41
FONDAZIONE CON IL SUD
L’utopia della realtà
42
Nata 10 anni fa da un'inedita
alleanza tra fondazioni
di origine bancaria e il mondo
del terzo settore, la Fondazione
con il Sud ha dimostrato,
numeri alla mano,
che istruzione, welfare di
comunità e volontariato sono
priorità per il concreto sviluppo
del Sud e del Paese, efficaci
premesse
dello sviluppo economico
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Più di 800 iniziative promosse, 5.000 organizzazioni coinvolte
(80% non profit, 20% imprese e istituzioni) centinaia di migliaia di
cittadini “attivati”, cinque Fondazioni di Comunità tenute a battesimo
(due a Napoli, nel centro storico e nel rione Sanità; una a Salerno; due
in Sicilia a Messina e in Val di Noto) per oltre 153 milioni di euro di
risorse private convogliati per nutrire come mai nessuno ha saputo
fare l'“infrastrutturazione” sociale del Mezzogiorno. Sono i numeri
della Fondazione Con il Sud, nata esattamente dieci anni, il 22 novembre 2006. Un progetto ambizioso e unico nel panorama europeo:
un soggetto non profit costituito da un’alleanza inedita tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato
che ancora oggi, insieme, lo governano.
Il primo grande impegno pubblico del privato sociale al Sud con
capitali interamente privati, con una chiara visione “politica” e strategica, che investe nella società civile e nella capacità di fare rete
orizzontale per innescare un cambiamento possibile e duraturo. “In
altre parole – spiega il presidente Carlo Borgomeo – abbiamo proposto
un cambio di paradigma cercando di ribaltare la logica, la cultura dominante che considerano ancora, nei fatti, ad esempio l’istruzione, la
condizione giovanile e minorile, i beni comuni, il welfare di comunità
e in generale il sociale come temi importanti, meritevoli ma in un
FONDAZIONE CON IL SUD
FRANCO BASAGLIA
certo senso 'altri' rispetto alle questioni
vere dello sviluppo”. E invece le azioni
messe in campo in questo decennio dalla
Fondazione hanno dimostrato il contrario,
e cioè che istruzione, welfare di comunità
e il “sociale” sono priorità per il concreto
sviluppo del Sud e del Paese, premesse
dello sviluppo economico. “Promuoviamo
il cambiamento con la forza delle idee –
continua Borgomeo - e lo raccontiamo
soprattutto con la forza dei fatti, delle
storie, delle sperimentazioni, dei modelli
e dei progetti realizzati sul territorio”.
In occasione del decimo compleanno
la Fondazione ha lanciato “Un futuro mai
visto”, una manifestazione nazionale articolata in diversi incontri sul territorio,
attorno a figure emblematiche e per certi
versi profetiche: Franco Basaglia, Danilo
Dolci, Renata Fonte, Don Lorenzo Milani,
Adriano Olivetti. Attraverso questi cinque
appuntamenti, tenuti in diverse città italiane: Messina (10 giugno), Palermo (11
giugno), Lecce (30 giugno), Napoli (8 settembre, vedi a pagina 56), Firenze (29
settembre) e Venezia (il prossimo 22 ottobre) si è dato vita a un dibattito nazionale sulle politiche di sviluppo attraverso
la (ri)lettura di cinque figure contemporanee che hanno saputo coniugare
l’aspetto “visionario” dell’utopia con la
forza del pragmatismo e la potenza dell’esempio. “Questo – conclude il numero
uno della Fondazione – per sottolineare
l’attualità di una necessaria rottura culturale con schemi e paradigmi ormai palesemente inappropriati per interpretare
il presente e progettare il futuro. Un percorso, ideale e concreto, che ripercorre
anche il filo rosso della storia recente. E
se avessero avuto ragione loro e le loro
idee fossero diventate, nei fatti, pratica
comune e non straordinaria?”.
Franco Basaglia (1924 – 1980),
psichiatra, ha creato un modo nuovo di
concepire la follia e di prendersi cura
delle persone che la vivono. Nel 1971 è
direttore dell’ospedale di Trieste, dove
porta avanti il progetto di chiusura del
manicomio e di avvio di un nuovo
sistema di servizi di salute mentale.
Il 13 maggio del 1978 il Parlamento
approva la legge n. 180 che riforma
radicalmente il trattamento psichiatrico.
DON LORENZO MILANI
Lorenzo Milani (1923-1967), insegnante,
scrittore, educatore, negli anni '40 fonda
una scuola serale nella sua parrocchia a
San Donato di Calenzano. Nel 1954, a
causa di contrasti con la Curia di
Firenze, è nominato priore di Barbiana,
dove comincia a radunare i giovani in
canonica con una scuola popolare. In
“Lettera a una professoressa”, denuncia
il metodo didattico che favoriva
l’istruzione delle classi più ricche.
DANILO DOLCI
Sociologo, poeta e attivista della
nonviolenza, Danilo Dolci (1924 –1997)
è tra i primi sostenitori dell’obiezione di
coscienza. Nel 1952 si trasferisce a
Trappeto (Pa), uno dei territori più poveri
del Sud. Qui combatte per i diritti dei più
deboli anche ricorrendo a scioperi della
fame. Nel 1958 costituisce il Centro Studi
e Iniziative per la Piena Occupazione,
che diventerà rapidamente strumento al
servizio dello sviluppo di tutta la Sicilia.
RENATA FONTE
Insegnante e amministratrice salentina
impegnata a difesa della cosa pubblica e
del territorio, in particolare dell’area del
parco di Porto Selvaggio – nel 2006
dichiarato Parco Naturale Regionale –
Renata Fonte (1951-1984) è assassinata
all’età di 33 anni e ricordata ogni anno il
21 marzo tra le vittime innocenti della
criminalità organizzata nella Giornata
della Memoria e dell’Impegno di Libera.
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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FONDAZIONE CON IL SUD
Nacque a Pozzuoli la fabbrica dei sogni
Gli industriali ricordano Adriano Olivetti
Un futuro mai visto, nel senso storico dei fatti e nel senso ideale di
un cambiamento, realmente possibile, a portata di mano; come quello
testimoniato da Adriano Olivetti, innovatore e imprenditore che ha immaginato un modo nuovo di fare impresa ponendo al centro il bene
della comunità. Lo ricordano nella nella giornata partenopea dedicata
al visionario di Ivrea, tenuta lo scorso 8 settembre presso la sede dell’Unione Industriali di Napoli, il numero uno di Palazzo Partanna Ambrogio Prezioso (“Riprendiamo tutti quel testimone, governanti in testa.
ÑÛ non crede nell'impossibile non riuscirà mai ad ottenerlo”), il sociologo
Domenico De Masi (“E’ stato il più grande sociologo del lavoro italiano,
un uomo della resistenza, imprenditore di razza, grande editore, grande
scrittore, eccelso urbanista, esteta e mecenate”), l'economista Marco
Vitale, l'architetto Luca Zevi e Beniamino de'Liguori Carino, segretario
generale della Fondazione Adriano Olivetti.
Una giornata in cui a rappresentare la praticabilità dello spirito olivettiano
sono stati anche gli esempi di chi non si arrende, come i 15 operai della
Triscele, che quando l'azienda ha chiuso i battenti hanno deciso di investire i propri tfr per dare vita al Birrificio Messina trasformandosi in
“imprenditori-birrai”, e di chi come Angelo Punzi dimostra dal 1977
con la sua Gma (Generale meccatronica applicata) di poter innestare
anche in un territorio difficile come Giugliano un'azienda di spessore
internazionale nei settori della difesa e in ambito civile.
“Ho scoperto Oli vetti a 16 anni - ricorda Punzo - e da allora mi sono
innamorato della sua idea. Abbiamo uno stabilimento di 7 milioni ma
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ADRIANO OLIVETTI
Adriano Olivetti (1901 – 1960), imprenditore e innovatore,
importante figura morale per i suoi innovativi progetti
industriali basati sul principio secondo cui il profitto
aziendale deve essere reinvestito a beneficio della
comunità. Dopo l’ingresso nell’azienda di famiglia, ne
modernizza l’attività e avvia il progetto della prima
macchina per scrivere portatile. Direttore Generale nel
1932, diventerà Presidente nel 1938, guidando l’Olivetti
verso l’apertura ai mercati internazionali. In Italia
entrano in funzione gli stabilimenti di Pozzuoli e di Agliè
(1955), di S. Bernardo di Ivrea (1956), della nuova ICO a
Ivrea e di Caluso (1957).
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
il nostro cruccio è che le istituzioni sono del tutto assenti, lottiamo da
soli. Abbiamo palestra, spazio relax per i giochi di carte e ping pong,
mensa con pizzeria, spazi aperti. Ho fatto tutto da solo. Non posso però
aprire un asilo nido perché richiede grandi investimenti, soprattutto per
le autorizzazioni. Ha fatto più danni la politica alla mia azienda che la
camorra”. “Olivetti – evidenzia Carlo Borgomeo – ci ha insegnato che
è possibile un modo nuovo di fare impresa, non in alternativa o in isolamento rispetto al territorio ma attraverso di esso”.
FABBRICA COME LUOGO DI RISCATTO
“Di fronte al golfo più singolare del mondo, questa fabbrica si è
elevata, nell'idea dell'architetto, in rispetto della bellezza dei luoghi e
affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno. La fab-
FONDAZIONE CON IL SUD
brica fu quindi concepita alla misura dell'uomo perché questi trovasse
nel suo ordinato posto di lavoro uno strumento di riscatto e non un
congegno di sofferenza”. Tratte dal discorso pronunciato il 23 aprile
1955 da Adriano Olivetti in occasione dell'inaugurazione della fabbrica
di Pozzuoli, queste parole condensano per intero la sua filosofia. Già,
perché lo stabilimento progettato da Luigi Cosenza — costruito nell'area flegrea tra il 1951 e il 1954 e sottoposto a successivi ampliamenti
fino al 1970 — era immerso nel verde e posto di fronte al mare. Uno
stabilimento di 30 mila metri quadrati che al momento dell'apertura
accolse 1.300 tra operai e impiegati, dando corpo per loro a un altro
sogno, quello del lavoro. Per capirne la dimensione, è sufficiente un
numero: furono presentate 40 mila domande di assunzione.
Ma, contrariamente a quanto è avvenuto innumerevoli volte, quell’intervento non era affatto diretto a intercettare aiuti di Stato. Tuttavia,
fu un ministro democristiano a caldeggiare la scelta. Pietro Campilli
stria del Nord dimostra di avere preso coscienza di quel millenario problema e di averlo avviato, con impegno di dignità e di rispetto umano,
verso la soluzione”. E promise: “Noi opereremo ancora in questa direzione potenziando, anno per anno, questa fabbrica e quelle iniziative
che da essa potranno trarre vita”.
L’OLIVETTI, OGGI
Oggi, dopo una serie di passaggi, il grande comprensorio appartiene
al fondo Prelios Sgr, è gestito quotidianamente da Manutencoop Facility
Management ed è tutt'altro che morto: nel centro hanno preso sede
numerose aziende, tra cui molte compagnie telefoniche e il nuovo
centro del Tigem, il laboratorio di Telethon diretto da Andrea Ballabio,
con 230 ricercatori.
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(scomparso nel 1974), romano di Frascati, entrò in vari governi e dal
1953 al 1958 fu ministro per la Cassa del Mezzogiorno in esecutivi
presieduti da De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Segni e Zoli. Olivetti
abbracciò la causa “unificatrice” di Campilli e la fece propria. Non a
caso in quel discorso inaugurale tenuto a Pozzuoli, disse esplicitamente:
“Non può non essere giorno di festa per Ivrea e per Pozzuoli, come per
Torino e per Massa, ove sorgono gli altri stabilimenti. E si potrà anche
chiamare, questa festa, festa dell'amicizia tra Nord e Sud, festa di fraterna comprensione di lavoratori e di capi, perché nell'opera si sigilla
un periodo nuovo nella restaurazione del Mezzogiorno, perché l'indu-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
Ecco la Napoli con il Sud
Viaggio tra interculturalità, piccole comunità e market sostenbili
La Kumpania, cucina e riscatto
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A Scampia, Napoli, c’è Chikù, gastronomia Cultura e
Tempo libero, primo ristorante italo-romanì e spazio
laboratoriale permanente di innovazione sociale.
In CHIKÙ si uniscono le attività pedagogiche e culturali
dell’associazione “chi rom e...chi no” e il talento
culinario de La Kumpania che mette insieme un gruppo di
donne rom e italiane, in un percorso di auto-sostenibilità
e costruzione di un luogo di sperimentazione, cantiere di
pratiche e riflessioni.
La Kumpania, nata da un progetto di “chi rom e...chi no”,
è dal 2013 la prima impresa sociale nel campo della
gastronomia interculturale formata da rom e italiani che
prova a dare risposte concrete in termini di
emancipazione economica e sociale e lotta alle
discriminazioni, a partire da un territorio complesso come
quello di Scampia. La Kumpania è vincitrice di due premi
di innovazione sociale ed ha ottenuto il sostegno per lo
start-up d’impresa da parte di UniCredit Foundation e
Fondazione Con il Sud. Dal 2014 si avvale del sostegno
della Fondazione Peppino Vismara
Chikù, anche grazie alla sua particolare collocazione, al di
sopra dell'Auditorium di Scampia con vista panoramica
sulla villa comunale, vuole essere uno spazio aperto,
conviviale, innovativo per la proposta e la sua vitalità, per
la capacità di coniugare linguaggi e stili diversi, un luogo
in cui potersi incontrare, riflettere, costruire, fare città a
partire dai percorsi di partecipazione attiva e di advocacy
che chi rom e...chi no da anni mette in piedi con gli
abitanti dell’area metropolitana di Napoli.
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
6
Da CHIKÙ l'offerta è articolata e variegata: ristorazione diurna e
serale, aperitivi, buffet, catering, feste di compleanno, cerimonie,
corsi di cucina multiculturale e di cibo per l'infanzia, percorsi
enogastronomici inseriti nei circuiti di turismo sostenibile, eventi
culturali e teatrali, laboratori pedagogico-culturali e di
autocostruzione creativa, spazio “buBamara” dedicato ai piccoli
e ai grandi, residenze artistiche, inchieste, presentazione di libri,
tavole rotonde, seminari nazionali e internazionali, sportello
legale.
http://www.esperienzeconilsud.it/la-kumpania/
San Gennaro (finalmente) extramoenia
Il progetto è stato realizzato all’interno del Rione Sanità di
Napoli, caratterizzato da un forte tasso di povertà, disgregazione
sociale e dalla forte presenza della criminalità organizzata. Una
situazione che affligge lo storico quartiere napoletano e che anni
di politiche, interventi e alternanze di governo non sono riusciti a
sanare.
Quello della Sanità è un Rione dalle grandi potenzialità, in
particolare per la presenza di tesori e bellezze dal grande valore
storico, culturale e artistico, tra cui la Basilica di San Gennaro extra
moenia (V-VI sec.) e le adiacenti catacombe (II-III sec.), che
ospitano la prima tomba del Santo (patrono di Napoli e venerato
in tutto il mondo) e che sono rimaste chiuse per 41 anni. Grazie
alla sua capacità “imprenditoriale” e al desiderio di creare
un’occasione di riscatto sociale per il quartiere, il Parroco della
Sanità, Don Antonio Loffredo, ha coinvolto e sensibilizzato i giovani
del Rione sull’importanza di prendersi cura del beni comuni, di
valorizzare le ricchezze per creare occupazione e sviluppo.
La Fondazione Con il Sud ha creduto fortemente in questo
progetto, finanziandolo con 370 mila euro.
L’iniziativa ha reso possibile la restituzione alla comunità e a tutti i
possibili visitatori delle due bellezze architettoniche, riaperte nel
2010 (il progetto è stato avviato nel 2008). Gli interventi hanno
previsto attività di restauro e valorizzazione dei siti attraverso un
sofisticato impianto di illuminazione e pedonalizzazione che ha
reso le Catacombe di San Gennaro le prime al mondo totalmente
accessibili anche ai disabili.
Sin da subito il progetto ha coinvolto i giovani, con corsi di
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
6
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formazione, il supporto di esperti internazionali, percorsi di studiolavoro all’estero per imparare la lingua inglese. I ragazzi, inoltre,
hanno ripreso gli studi diplomandosi con successo e proseguendoli
con l’iscrizione alle facoltà universitarie di beni culturali.
Diverse giovani realtà sono nate attorno all’iniziativa: la cooperativa
sociale La Paranza, costituita e rafforzata all’interno del progetto, si
occupa ora dell’intera gestione delle Catacombe (è formata da guide
turistiche e addetti al servizio informazioni) consentendo
l’inserimento lavorativo di diversi giovani del quartiere.
L’indotto generato dai positivi risultati dell’intervento ha consentito il
sostegno e la nascita di ulteriori due organizzazioni composte da
giovani della Sanità: quella degli elettricisti e dei tecnici (Officina dei
Talenti), che si occupa della manutenzione degli impianti e degli spazi
e che è sul mercato per interventi di impiantistica relativa a beni
culturali di pregio, e quella dei fabbri-artisti (Iron Angels), che
realizzano opere di arte povera (ferro, rame, ecc.) per la
valorizzazione delle catacombe e gli allestimenti degli eventi.
Nel primo anno di attività (settembre 2009 – settembre 2010) le
Catacombe hanno registrato un incremento dei visitatori pari al
297% con una maggioranza di visitatori stranieri (60%) rispetto a
quelli italiani (40%) ed entrate superiori a 180 mila euro.
Un progetto ambizioso, dunque, che faticava a trovare finanziamenti,
ma che ha saputo generare risultati concreti a livello di impatto
economico e sociale sul territorio, producendo un “cambiamento di
mentalità” e innescando un processo di implementazione di azioni
simili su altri beni di grande valore presenti nel quartiere.
Il progetto è stato promosso dall’Arcidiocesi di Napoli, in
collaborazione con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra,
l’Associazione L’Altra Napoli e la Cooperativa Sociale La Paranza.
Attorno a questa iniziativa, inoltre, ne ruotano altre come l’Orchestra
Giovanile Sanitansamble, composta da oltre 40 ragazzi e bambini del
Rione Sanità e la Fondazione di Comunità San Gennaro, nata nel
2014 con il sostegno della Fondazione Con il Sud.
http://www.catacombedinapoli.it/it
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
Officine gomitoli, comunità migranti
49
Si può provare a considerare l'incontro e la convivenza tra
culture differenti, tra italiani e migranti, come momento di bellezza?
Come ambito nel quale costruire e proporre cultura, aggregazione,
rispetto reciproco? Come luogo in cui seminare e far nascere
occasioni di formazione e lavoro per i giovani del territorio?
Porsi queste domande è necessario per proporre e sostenere un
ribaltamento culturale negli approcci e nell'analisi sui temi
dell'immigrazione e di come tali flussi impattano sulle nostre
città. Città che devono sapere e mettersi in testa che misurarsi ed
investire sulla fatica dell'ospitalità e del meticciato è l'unico modo
per innovare e guardare avanti. Rifiutare e chiudersi, al contrario,
significa non solo restare immobili, ma porre le basi per scenari
incerti e preoccupanti, dove facilmente i conflitti e le marginalità
sempre più diffuse metteranno in discussione la qualità di vita e la
sicurezza di tutte e tutti.
Per questo è nata “Officine Gomitoli, centro interculturale per
l'incontro e la convivenza tra differenze”, grazie all’impegno della
cooperativa sociale Dedalus, in partnership con associazioni locali,
e al sostegno della Fondazione Con il Sud in collaborazione con
Fondazione Charlemagne, Open Society Foundations e Istituto Pio
Monte della Misericordia.
Un luogo in cui comunità locali e comunità migranti possono
“incontrarsi” in luoghi belli e tranquilli. Uno spazio in cui, in
particolare, protagonisti di questo incontro sono i giovani.
Adolescenti e giovani italiani e di seconda generazione, ragazzi
con background migratorio e minori stranieri non accompagnati,
tutti coinvolti nella tessitura di trame di relazioni positive in un
momento storico in cui tutto sembra allontanarsi e disgregarsi.
“Officine gomitoli” - nella cornice dell’ex lanificio borbonico, in
una zona ad alta densità multiculturale – ha l’obiettivo di creare
momenti ricreativi dedicati all’incontro, alla relazione e
all'affettività, oltre che occasioni stabili d’inclusione, cittadinanza,
accesso ad opportunità culturali e artistiche, per promuovere e
valorizzare le competenze e attitudini professionali e creative dei
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
dei giovani e di un pubblico internazionale su arte, artigianato e
culture locali e non. E, ancora, il centro guarda con grande
interesse alle collaborazioni con le scuole della città che sono il
vero luogo dove oggi si gioca la partita della convivenza e
dell'interazione. Napoli ha un luogo in più per provare a superare
la sempre meno utile dicotomia tra “noi” e “loro”, provando
invece a costruire, per altro in piena sintonia con la storia e la
cultura della città, un'idea di comunità aperta e solidale capace di
trovare nell'incontro e nella convivenza occasioni stabili di
benessere e sviluppo locale.
www.esperienzeconilsud.it/officinegomitoli/scheda-delprogetto/
6
ragazzi coinvolti e protagonisti nel progetto.
Strutturando le attività previste (laboratori, spettacoli, cineforum,
presentazioni di libri, corsi di lingua, musica e arte) in spazi
definiti appunto “officine”, il Centro interculturale guarda con
interesse anche al piano di rigenerazione urbana fondato sul
recupero e il rilancio dei luoghi e sulla rivalorizzazione turistica
della zona. In collaborazione con la fondazione “Made in
cloister”, uno dei percorsi che più rappresentano il processo di
rigenerazione urbana dell'area in oggetto, il Centro vuole
intrecciare le attività previste con la creazione di un network
capace di far dialogare imprese creative, botteghe artigiane, realtà
sociali, istituzioni e artisti al fine di valorizzare il patrimonio
culturale, far vivere antichi mestieri artigianali, attrarre l'interesse
“Io Cresco”, last minute market
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Un centro di stoccaggio per il recupero di materiali di ogni
genere, un “Last Minute Market” per distribuire cibi in scadenza a
chi ne ha bisogno, 10 nuovi posti di lavoro stabile e 100 persone
coinvolte, con il progetto “I.O. CR.E.S.CO”. Così la cooperativa
Ambiente Solidale di Napoli è riuscita a trasformare il rispetto per
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
l’ambiente e la lotta allo spreco alimentare in opportunità
lavorativa per diverse persone svantaggiate.
Ambiente Solidale è una cooperativa sociale di tipo B costituita nel
2006 che ha lo scopo di realizzare la piena integrazione di persone
in difficoltà, mediante l’inserimento lavorativo di chi solitamente è
FONDAZIONE CON IL SUD
altrimenti destinati a diventare rifiuti, per poi reinserirli in un
circuito di utilizzo, trasformandoli in risorsa per la collettività. Si
tratta di un sistema solidale che unisce l’esigenza del mercato
“standard” alimentare, a volte eccessivamente “sprecone”, alla
disponibilità da parte delle fasce più deboli della popolazione, di
consumare prodotti alimentari ancora commerciabili e di ottima
qualità ma con scadenza imminente. Questa capacità di leggere i
bisogni del territorio proponendo soluzioni alternative, soprattutto
nel metodo, a quelle sviluppate dall'economia tradizionale, spiega
come negli ultimi anni, in Italia così come in Europa, le imprese
sociali ed in particolare le cooperative sociali abbiano retto la crisi,
anzi abbiano anche incrementato la propria base occupazionale.
Ambiente Solidale, grazie anche alla partecipazione al progetto
I.O. CR.E.S.CO., ha visto aumentare il numero dei dipendenti
passati da 3 a 18, con un fatturato sempre in crescita. Questi
numeri rafforzano ed incoraggiano il percorso intrapreso da
Ambiente Solidale, dal Consorzio CORE e dalle tante cooperative
sociali italiane ed europee per le quali, le opportunità giuste per il
rilancio dell’economia e per la creazione di nuovi posti di lavoro,
derivano proprio dal mondo del social-business.
http://www.esperienzeconilsud.it/iocresco/scheda-delprogetto/
6
escluso dal mercato del lavoro. Grazie all’apporto dei partner del
progetto I.O. CR.E.S.CO., sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e
avente come capofila il consorzio di cooperative sociali CORE, si è
potuto realizzare un intervento di grosso impatto per il territorio
della VI Municipalità (Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Barra) di
Napoli.
Per la realizzazione delle diverse attività, miranti allo sviluppo socio economico dell’area, sono stati creati 10 nuovi posti di lavoro stabile
e circa 100 persone hanno lavorato nelle attività progettuali. Proprio
su questo ultimo punto, la creazione cioè di concrete possibilità di
inserimento lavorativo, Ambiente Solidale ha dato il suo apporto più
significativo, coniugando lo sviluppo ambientale con la creazione di
nuove possibilità di occupazione per fasce deboli della popolazione.
I neo assunti sono stati coinvolti a pieno nelle attività di punta della
cooperativa, da sempre impegnata nella raccolta di alcune tipologie
di rifiuti differenziati (indumenti usati, toner, cartucce, oli vegetali
esausti, ecc.). Grazie al nuovo centro di stoccaggio, il campo di
azione di Ambiente Solidale si è esteso annoverando nel suo core
business operazioni fondamentali per il trattamento e la selezione
degli abiti usati e dei Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed
Elettroniche).
Un traguardo importante per la cooperativa che, sulla scia di
buone pratiche realizzate in altri contesti territoriali italiani, ha
deciso di avviare inoltre un’attività di raccolta di prodotti
eccedenti della produzione e/o distribuzione commerciale,
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
In partnership con i big
Sulla scia della collaborazione sviluppata con soggetti profit per il sostegno
congiunto ad interventi nel Mezzogiorno - avviata sin dal 2009 in via
sperimentale - la Fondazione con il Sud ha avviato modalità di intervento per
promuovere iniziative in cofinanziamento anche con soggetti non appartenenti
alle regioni in cui opera la Fondazione, producendo un effetto “leva”
determinato da un maggior afflusso di risorse per progetti di infrastrutturazione
sociale al Sud. Hanno aderito anche big come Ferrarelle e Bulgari
Argo | Centro sperimentale di imprese profit
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Napoli
Contributo Fondazione Con il Sud: 500.000 euro
Costruire un polo di eccellenza nell'abilitazione infantile,
adolescenziale e giovanile, in grado di sperimentare servizi
specialistici con proposte di tempo libero, attività sportive,
musicali e laboratoriali rivolte ai ragazzi con disabilità e alle loro
famiglie. Si tratta di uno spazio di socializzazione e inclusione per i
giovani disabili (principalmente con problemi dello spettro
autistico), con i quali sperimentare un modello di intervento
integrato e personalizzato, grazie al lavoro di una equipe multiprofessionale qualificata.
Il Centro avrà la propria sede all’interno dell'ex-Istituto
Montecalvario nei Quartieri Spagnoli, riqualificato grazie al
contributo del soggetto proponente e di privati. L’immobile, per cui
si prevede una parziale ristrutturazione, è in affitto al soggetto
proponente e ospita al proprio interno sia servizi educativi (asilo
nido, scuola dell’infanzia e primaria) che realtà imprenditoriali
profit e non profit.
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
In particolare, il Centro si rivolge a bambini (dai 0 ai 10 anni),
ragazzi (dai 10 ai 16 anni), giovani (dai 16 ai 27 anni) e prevede la
presa in carico dell’intera esperienza di vita degli stessi e delle loro
famiglie. Sono previste attività integrate volte ad accompagnare i
beneficiari non solo nella terapia individuale (metodo ABA), ma
anche nella socialità e nelle relazioni con la comunità (a
cominciare dal progetto scolastico fino alla
realizzazione di interventi integrati scuola-lavoro finalizzati ad una
possibile inclusione lavorativa).
Per la realizzazione del progetto si prevede inoltre di coinvolgere
circa 10 giovani residenti nei Quartieri Spagnoli in attività
formative con l’obiettivo di assumerne circa la metà con ruolo di
operatori del Centro.
Responsabile: Fondazione Quartieri Spagnoli – Foqus
Partner: Cooperativa Liberetà, Associazione Kontrolab, Il Napolista
Progetto cofinanziato in collaborazione con Ferrarelle Spa
FONDAZIONE CON IL SUD
Calabria (Comuni di Crotone e Scalea) e Campania (Comune di Napoli)
Contributo Fondazione Con il Sud: 65.000 euro
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Fuoriclasse | Contrasto alla dispersione scolastica
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
Il progetto Fuoriclasse intende contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica con un approccio basato sul protagonismo dei
ragazzi e degli insegnanti e sull’integrazione tra attività a scuola e in
contesti extrascolastici. L’intervento si avvale di metodologie
centrate sulla partecipazione attiva degli studenti che, attraverso lo
strumento dei Consigli Consultivi, vengono coinvolti direttamente
nell’individuazione dei problemi che li allontanano dalla scuola e nel
suggerimento delle possibili soluzioni orientate a contrastare il
progressivo distacco dal percorso di studio. L’intervento è finalizzato
ad accompagnare le scuole e le associazioni coinvolte verso
l’implementazione autonoma delle iniziative avviate, rafforzandole
nel passaggio da partner a responsabili dell’applicazione del
modello e promuovendo un maggiore scambio di conoscenze tra
loro.
Responsabile: Save the Children Italia
Partner: Associazione EaSlab - laboratorio di ricerca e
sperimentazione sull’educazione allo sviluppo e 5 Istituti
comprensivi dei Comuni di Napoli, Scalea e Crotone
Progetto cofinanziato in collaborazione con Bulgari Spa
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
Palermo
Contributo Fondazione Con il Sud: 103.000 euro
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Parco della Salute | Educare al benessere
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FONDAZIONE CON IL SUD
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Finalità generale del progetto, che si riferisce alla città di Palermo
e ai comuni dell’hinterland, è favorire una corretta crescita della
persona attraverso l’adozione di stili di vita sani e l’erogazione di
servizi socio-assistenziali gratuiti. La proposta, attraverso
l’educazione al gioco e allo sport e la promozione della salute,
intende contrastare e prevenire fenomeni trasversali quali la
dispersione scolastica e forme di devianza minorile. Per realizzare
Il Parco della Salute si prevede di riqualificare una porzione di area
costiera urbana per lo svolgimento di attività ludico-motorie e
interventi educativi per diverse tipologie di target (bambini a
rischio di esclusione sociale, con handicap, obesi o con disturbi del
comportamento alimentare, minori diabetici, giovani cardiopatici
congeniti, etc).
Verranno organizzati laboratori sportivi, di educazione
all’ambiente, di partecipazione alla legalità per minori a rischio
con l’obiettivo di costruire un nuovo welfare di comunità. Vivi Sano
Onlus ha coinvolto nell'iniziativa associazioni del privato sociale
che rappresentano il mondo delle diverse abilità e attivato
collaborazioni con altri soggetti del territorio. L’obiettivo comune
della rete è quello di offrire un nuovo servizio di assistenza sociosanitaria, con servizi trasversali che riguarderanno l’area
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
dell’attività ludico-ricreativa, della promozione del benessere, della
ricerca scientifica e della formazione continua.
Responsabile : Associazione Vivi Sano onlus
Partner: Uisp – Comitato Palermo, Auser Palermo, Centro
internazionale delle culture Ubuntu, People Help the People,
Centro socio-culturale Emanuele Piazza, Futuro Semplice,
Associazione famiglie persone Down, Teacch House, Volere Volare,
Associazione Arlenika, Associazione diabetici della provincia di
Palermo “V. Castelli”, Movimento per la Salute dei Giovani, A.L.I.C
e Palermo, Comitato Italiano Paraolimpico Sicilia, Associazione
Livia
Progetto cofinanziato in collaborazione con Fondazione Cattolica
Assicurazioni, Unicredit S.P.A., Aziende Agricole Planeta, Agrumaria
Corleone, Giovanni Scibilia e Figlio S.P.A., Farmacia Renda,
Mondomedico- D8r Srl, Dall’associazione Livia, Università Di
Palermo, Vivi Sano Onlus
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
FOCUS DISTRETTI
Industria e territorio
58
Export,
male il Sud
ma la Campania
è in rimonta
C
ontinua con il segno meno, anche nel secondo semestre del
2016, l’export dei distretti tradizionali del Mezzogiorno che
complessivamente, nel periodo aprile-giugno ha fatto registrare un meno
3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (passando da un
valore complessivo di 1 miliardo e 702
milioni di euro a 1 miliardo e 645 milioni di euro), in controtendenza con
l’andamento lievemente positivo dei
distretti italiani (+0,2% tendenziale
il dato nazionale). E’ il quadro che
emerge dai dati del “Monitor dei Distretti del Mezzogiorno” effettuato
dalla Direzione Studi e Ricerche di
Intesa Sanpaolo su dati Istat. Insieme
al Mezzogiorno le aree più in difficoltà
risultano essere quelle del Trentino
Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Toscana e Umbria.
IL CROLLO DELLA PUGLIA
Penalizzanti per la dinamica dell’area sono state le performance registrate sui mercati esteri dalle imprese
distrettuali della Puglia che, con un calo
tendenziale del 10,6%, hanno ottenuto
un valore delle vendite di 78 milioni di
euro inferiore rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. I
pesanti cali di export subiti dai distretti
della filiera agro-alimentare e dalla
Meccatronica barese non sono stati
controbilanciati dai pur buoni risultati
conseguiti dal Mobile imbottito della
Murgia e dai distretti del Sistema moda, in netta controtendenza rispetto al
complesso dei distretti italiani del
comparto, che in questo secondo trimestre seguono una dinamica negativa. Va però rilevato che i dati sull’Ortofrutta del Barese risentono sia del
calo della produzione di ciliegie legata
a fattori climatici, sia della parziale revisione dell’organizzazione logistica e
distributiva delle vendite distrettuali,
con l’ingresso di nuovi intermediaridistributori localizzati in altre parte
d’Italia. Al netto dei risultati dell’Ortofrutta del Barese, tutto sommato i distretti della regione registrano complessivamente un andamento dell’ex-
port solo lievemente negativo (-0,8%),
presentando un profilo di crescita in
cinque distretti (Abbigliamento del
barese, Calzature di Casarano, Mobile
imbottito della Murgia, Calzature del
nord barese, Calzetteria-abbigliamento del Salento).
LA RIPRESA DELLA CAMPANIA
In rimonta, rispetto alla prima parte dell’anno, la Campania (+2%) grazie
soprattutto al contributo di alcuni distretti dell’agro-alimentare che registrano una crescita a doppia cifra: alimentare di Avellino (+26,3%), Mozzarella di bufala (+17,7%), agricoltura
della Piana del Sele (+13,6%), Calzature napoletane (+4,3%), Conserve di
Nocera (+3,2%). Perdono, invece, la
Concia di Solofra (-5,3%), Alimentare
napoletano (-6,5%), Abbigliamento
napoletano (-9,2%).
LE ALTRE REGIONI DEL SUD
In territorio lievemente positivo
l’export dell’Abruzzo (+0,1%), dove il
forte calo dell’Abbigliamento sud
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 2° trimestre del 2016
I distretti della Campania nel 2° trimestre 2016 (var. % tendenziale)
abruzzese viene compensato dagli ottimi risultati dell’Abbigliamento nord
abruzzese.
Buone le performance dei distretti
della Sicilia (+6,7%) e della Sardegna
(+5,1%), che hanno potuto beneficiare
rispettivamente del forte impulso
dell’export dell’Ortofrutta di Catania
e del Lattiero caseario del Sassarese.
DISTRETTI IN REGRESSO
A livello di singoli distretti si segnala il forte regresso, per il secondo
trimestre consecutivo, dei distretti del
sistema agro-alimentare pugliese (in
primis Ortofrutta del Barese -53,5%,
Olio e pasta del Barese -7,2%, Ortofrutta e conserve del Foggiano -4,5%),
oltre ai cali dell’Abbigliamento del Napoletano, della Concia di Solofra e
dell’Alimentare napoletano.
IN CRISI SUL MERCATO
GIAPPONESE
L’analisi dell’orientamento delle
esportazioni dei distretti del Mezzogiorno mostra come il calo complessivo delle vendite estere sia stato determinato da un deterioramento della
dinamica dei flussi commerciali diretti in particolare verso il mercato
giapponese (-13,6%) e verso alcuni
nuovi mercati, che non viene compensato dalle buone performance realizzate su alcuni mercati europei (Spagna +5,2%, Svizzera +12,9%, Paesi
Bassi +20,1%) e negli Stati Uniti
(+3,4%), meta verso cui registrano
una crescita a doppia cifra il Mobile
imbottito della Murgia e l’Abbigliamento napoletano. Sul mercato giapponese hanno subìto un forte regresso
invece le esportazioni dell’Olio e pasta
del Barese, dell’Alimentare napoletano e della Meccatronica del Barese.
MALE IN TUNISIA,
BENE POLONIA E CINA
Per quanto riguarda i nuovi mercati, le imprese distrettuali del Mezzogiorno perdono terreno in particolare in Tunisia (-86,9%), dove sono
calate le esportazioni del distretto
dell’Ortofrutta del Barese, dell’Abbigliamento sud abruzzese e dell’Abbigliamento del Napoletano, in Turchia
(-34,6%) e in Arabia saudita (32,8%), mercati in cui il Mobilio
abruzzese ha registrato consistenti
flessioni delle vendite. In Arabia Saudita si assiste a un calo fisiologico dopo
il balzo di export dell’anno precedente.
Di segno opposto invece le variazioni
registrate in Polonia (+16,3%), dove
sono cresciute in maniera considerevole le esportazioni dell’Ortofrutta di
Catania e delle Conserve di Nocera, e
in Cina (+23,6%), al traino delle buone
performance registrate nel Paese dai
distretti della Meccatronica barese e
dell’Alimentare napoletano.
FOCUS DISTRETTI
Evoluzione trimestrale dei distretti del Mezzogiorno (variazione % tendenziale
59
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Mezzogiorno
FOCUS DISTRETTI
Si punta sui poli tecnologici,
a Napoli vola l’aeronautica
60
B
rillano nel secondo trimestre 2016 le performance dei poli tecnologici napoletani - l’aeronautico e il farmaceutico - in un contesto di flessione complessiva dell’export dei poli hi-tech
del Sud che hanno fatto registrare un +1,4 per cento.
Un’inversione di tendenza per il Mezzogiorno rispetto
ai primi sei mesi dell’anno quando le esportazioni avevano seguito un profilo di crescita (+3,4). A dirlo sono
i dati del “Monitor dei Distretti del Mezzogiorno” effettuato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo su dati Istat.
IL CROLLO DI CATANIA
La performance negativa dei Poli tecnologici è determinata principalmente dal crollo dell’export dell’Ict di
Catania (-49,5%) che passa dai 124,6 milioni di esportazioni del secondo trimestre 2015 ai 63 milioni del 2016. Il
polo perde terreno su quasi tutti i principali sbocchi commerciali (Francia -56,8% prima meta. Su questo mercato
il dato è condizionato dagli scambi intra-firm della principale azienda del distretto, la STMicroelectronics). Peraltro questa azienda, che opera nel settore della produzione di componenti elettronici a semiconduttore, ha in
progetto un ingente investimento nel sito produttivo catanese (riconversione della produzione dalle fette di silicio
da 6 pollici, ormai considerate obsolete, a quelle a 8 pollici,
più richieste). Si tratta di uno dei maggiori investimenti
effettuati nel Sud Italia negli ultimi anni che, oltre a garantire una produzione continua per circa dieci anni, avrà
anche un’importante ricaduta occupazionale di circa 400
posti di lavoro.
MALE ANCHE IL POLO PUGLIESE
Di segno negativo in questo secondo trimestre anche
I poli tecnologici del Mezzogiorno
le esportazioni del Polo aeronautico pugliese (-1,5%, dai
155,7 milioni di euro del 2015 ai 153,3 del 2016), che risente
del calo delle vendite estere soprattutto nelle prime due
mete commerciali (Stati Uniti -7,4% e Giappone -36,7%).
Tuttavia, nel primo semestre il polo pugliese, che proviene
da anni di forte crescita delle esportazioni, consegue risultati positivi (+2,2%).
ABRUZZO IN CRESCITA
Crescita a due cifre, invece, per il Polo Ict dell’Aquila
(+60,5% con un balzo dai 32 milioni di esportazioni del
secondo trimestre 2015 ai 51,3 del secondo trimestre
2016), che ha potuto beneficiare del forte impulso dell’export negli Stati Uniti (+56,6%) e in Francia
(+39,2%).
Il risultato del secondo trimestre per le imprese del
polo abruzzese conferma la dinamica positiva su cui si
sono avviate le vendite estere nel corso del 2015, dopo
quattro anni in negativo.
NAPOLI SI RAFFORZA IN FRANCIA E GIAPPONE
Buone anche nel secondo trimestre dell’anno le performance del Polo aeronautico di Napoli che incrementa
il valore delle esportazioni dai 220,2 milioni di euro del
2015 ai 237,2 del 2016 con una crescita percentuale del
7,7% grazie principalmente al contributo di Francia
(+9,5%) e Giappone (+11,9%).
Consegue buoni risultati anche nella seconda parte
dell’anno il Polo farmaceutico di Napoli, che registra un
incremento delle vendite estere dell’8,6% (dai 200,9
milioni di euro dello scorso anno ai 218,2 del secondo
trimestre 2016) dopo un 2015 negativo, sulla scia della
crescita realizzata sul mercato svizzero (+18,8%, prima
meta commerciale).
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Ammortizzatori sociali
PILLOLEDAIDISTRETTI
S
egnali incoraggianti provengono dall’analisi degli ammortizzatori sociali, che offre
gli elementi per completare
il quadro dello stato di salute dei distretti monitorati dalla Direzione
Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Il numero di ore complessive autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (Cig) nei primi otto mesi del 2016
risulta in calo per le imprese del Mezzogiorno rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente (-22,9% la variazione tendenziale complessiva) e
su livelli notevolmente inferiori rispetto ai massimi del 2012 (7,2 milioni
di ore autorizzate nel 2016 a fronte
degli oltre 16 milioni del 2012). L’analisi delle componenti nei primi otto
mesi del 2016 mostra un decremento
del numero di ore di Cig ordinaria, in
deroga e straordinaria. Il calo delle
ore di Cig straordinaria è da attribuire
al crollo del ricorso a questa componente da parte delle imprese attive
all’interno dei Poli tecnologici.
IL RUOLO DEL JOBS ACT
Il miglioramento dei dati sugli ammortizzatori sociali, se da un lato lascia
intravedere un incremento del mercato
del lavoro, dall’altro va letto alla luce
delle novità normative introdotte nel
corso del 2015 (decreto legislativo 14
settembre 2015, numero 148). Il 24
settembre 2015 è entrato in vigore il
decreto legislativo 148 (attuativo del
Jobs Act). Una delle novità più rilevanti
riguarda l’imposizione di un limite
massimo complessivo per lo sfruttamento delle ore di Cassa: per ciascuna
unità produttiva, la somma dei trattamenti ordinari e straordinari di integrazione salariale non può superare la
durata massima complessiva di 24 mesi
in un quinquennio mobile. Inoltre, si
sottolinea come, allo stesso tempo, il
requisito di anzianità di effettivo lavoro
per godere degli strumenti di Cassa sia
stato esteso per la prima volta anche
alla Cassa ordinaria. Ciò dovrebbe aver
comportato una contrazione delle richieste di ore autorizzate. Bisogna,
inoltre ricordare come nel corso del
2014 fosse entrato in vigore un decreto
che disciplinava i criteri di accesso alla
Cassa in deroga con l’obiettivo di restringere la platea dei beneficiari dello
strumento e di indurre a un utilizzo più
efficiente delle risorse pubbliche.
Monte ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni nei distretti del Mezzogiorno nei
primi 8 mesi dell’anno (milioni di ore)
Recente accordo tra Kiton, uno dei
marchi più noti
dell’abbigliamento napoletano e
Benetti, un’eccellenza italiana
leader mondiale nel settore della
nautica (yacht a motore di lusso).
L’accordo, che prevede una serie di
eventi e iniziative comuni (sfilate,
saloni nautici etc.), potrebbe
preludere in futuro
all’applicazione del knowhow
tessile e di prodotto del marchio
napoletano agli interni degli yacht.
Natuzzi, piano di reshoring
In Italia le lavorazioni di marca
La Natuzzi, una delle principali
aziende del distretto del Mobile
imbottito della Murgia, ha in
progetto di avviare nel 2017 il
programma di reshoring con il
rientro in Italia della lavorazione
del 50% delle sedute prodotte in
Romania e Cina (in Brasile invece
tutto il prodotto è destinato a quel
mercato). Il progetto prevede di
lasciare all’estero le lavorazioni
private label concentrando in Italia
quelle di marca, da cui l’azienda sta
ottenendo risultati significativi.
Isnart, il made in Sud
alla conquista del mondo
L’Istituto nazionale ricerche
turistiche (Isnart), società del
sistema camerale, ha avviato, con il
sostegno del ministero dei Beni
culturali e del Turismo, il progetto
“Experience Italy South and
Beyond”, con l’obiettivo di
promuovere, sul mercato
internazionale, l’offerta delle
eccellenze enogastronomiche e il
relativo segmento turistico delle
regioni del Sud. Il progetto interessa
aziende agricole e agroalimentari
delle regioni del Mezzogiorno
(Basilicata, Calabria, Campania,
Puglia, Sardegna, Sicilia) condotte
da giovani under 40.
FOCUS DISTRETTI
Lavoro, cala il ricorso
alla cassa integrazione
Kiton, knowhow napoletano
per gli yacht Benetti
61
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Carlo Palmieri
IMPRESE DI SUCCESSO
Ceo di PIANOFORTE HOLDING
62
Moda e tessile
trainano l’export
e la ripresa
in Campania
L
a Campania è la prima regione
del Sud Italia per numero di
aziende attive nel settore del
tessile e dell’abbigliamento ed
è la quinta in Italia. Nel 2015 l’export per l’abbigliamento ha sfiorato
i cinquecentomilioni di euro, con
un incremento del due per cento rispetto all’anno precedente. E la sola
città di Napoli garantisce il 75 per
cento dell’export dell’intera regione, seguito dalle province di Caserta
e Salerno. Numeri eccellenti che
confermano il made in Italy e la moda campana una delle eccellenze
dell’intero panorama del fashion
system.
Per Carlo Palmieri, amministratore delegato di Pianoforte
Holding, il gruppo proprietario dei
marchi Carpisa, Yamamay e Jaked,
che nel 2015 ha registrato un fatturato consolidato di quasi 300 milioni di euro “Il made in Campania
vive davvero un momento di rinnovato successo e può decisamente
considerarsi uno dei comparti eco-
nomici che più stanno trainando
la ripresa della nostra regione. Tuttavia è necessario confrontarsi con
una crescita dimensionale delle
aziende, che devono interfacciarsi
fra di loro e fare rete ma devono
altresì puntare necessariamente
sulla loro internazionalizzazione.
Abbiamo bisogno, ad esempio, di
rafforzare le risorse umane delle
aziende con l'ingresso di nuovi
manager capaci di interagire direttamente con i mercati
stranieri. Non a caso il Gruppo Pianoforte Holding, con i propri
brand dopo il primo decennio dal
lancio del progetto retail in Italia
ha focalizzato l'attenzione sui mercati esteri con aperture di decine
di store in tutto il mondo”.
Dottor Palmieri, quanti sono oggi
in totale i punti vendita del gruppo
Pianoforte?
Oltre 1300 di cui 350 fuori dai
confini italiani: da Cuba alla Penisola Iberica fino alla Mongolia.
Puntiamo a sviluppare una grande
rete commerciale con l’apertura di
nuovi punti vendita in particolare
nel Medio Oriente, nell’area dei
paesi balcanici e in Sud America
grazie anche alla collaborazione di
partner locali. Per tale motivo le nostre campagne di marketing puntano anche su testimonial d’eccezione
note da sempre in tutto il mondo,
da Penelope Cruz, testimonial di
Carpisa, a Naomi Campbel per Yamamay fino alla campionessa di
nuoto Federica Pellegrini per i co-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
1
1 Carlo Palmieri con la testimonial Carpisa Penelope Cruz
2 Palmieri e Claudio Marenzi, presidente Sistema Moda Italia
stumi della linea sportiva di Jaked.
Sviluppo e risultati aziendali soddisfacenti che otteniamo soprattutto grazie alle capacità dei nostri collaboratori: a fine 2015 abbiamo circa 1800 dipendenti con una età media inferiore ai ventisette anni e in
maggioranza provenienti dal Sud
Italia e questo per noi è motivo di
orgoglio e rappresenta uno stimolo
per fare sempre meglio.
Lei è anche nel Comitato di Presidenza di Smi (Sistema Moda Italia)
con delega per il Mezzogiorno. Che
cosa significa oggi per le aziende
campane puntare all’estero?
Vuol dire innanzitutto investire
sulla formazione interna, lavorando
per far crescere i propri dipendenti
creando nuove figure manageriali
e, quando è necessario, inserendo
manager con esperienza sui mercati
esteri. I consumi nei prossimi anni
purtroppo non cresceranno in Italia
e c'è quindi la necessità di incrementare i ricavi con lo sviluppo internazionale delle imprese che operano nel territorio campano. Auspichiamo quindi un'attenzione
maggiore delle
Istituzioni pubbliche attraverso politiche e strumenti
ad hoc per sostenere ed incentivare l'export del Mezzogiorno.
Con un occhio anche all’ambiente?
Assolutamente si. Il tema della
sostenibilità è per me una grande
sfida che le aziende della moda si
troveranno ad affrontare ma anche
un'opportunità legata all'attenzione
che i consumatori sempre più stanno dimostrando. Il rispetto per le
risorse naturali, la valorizzazione
delle materie prime e il riutilizzo
dei materiali, devono conciliarsi
con la storica tradizione del brand
made in Italy. Gli investimenti futuri delle nostre aziende dovranno
essere ispirati al concetto di specializzazione intelligente, con un
occhio puntato all’innovazione e
l’altro alla tutela dell’ambiente. Solo
così possiamo essere realmente
competitivi a livello globale.
Quanto conta per le imprese della
nostra regione fare sistema?
È fondamentale. Una volta parlando di imprese e non solo di moda
si diceva "piccolo è bello" oggi invece si è compreso quanto sia importante come la crescita di
un’azienda non può non passare per
la crescita collettiva di un intero settore con ipotesi di collaborazioni e
programmi comuni. Fare rete significa, ad esempio, partecipare a
strumenti giuridici come i contratti
di rete. Le imprese devono aprirsi
tra di loro e partecipare attivamente
alla diffusione, nazionale ed internazionale, dell'eccellente qualità e
dello stile dei nostri prodotti. E devono farlo attraverso momenti
d'iniziativa comune.
L’unione fa la forza anche nella
moda…..
La crescita del comparto sul nostro territorio può e deve essere favorita da un associazionismo intelligente che promuova sinergia e aggregazione tra le imprese e, nel contempo, definisca intese con interlocutori finanziari che consentano
di puntare ed ampliare su scala globale il raggio d’azione di tante realtà
produttive qualificate, ma condizionate da problemi di dimensione
e di capitalizzazione. Non dimentichiamo che tra poco più di un mese
ci sarà la seconda edizione di Naples
meets the World, l’appuntamento internazionale che promuove scambi
commerciali con personalità provenienti da tutto il mondo e che trasformerà anche quest’anno la città
di Napoli nella capitale mondiale
della moda.
IMPRESE DI SUCCESSO
2
63
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
IMPRESE DI SUCCESSO
Pianoforte Holding
64
A Novembre
Napoli capitale
della moda
A
l via la seconda edizione di Naples meets the
World, la tre giorni dedicata alle aziende del comparto moda del nostro territorio in programma a
Napoli il 9, 10 e 11 novembre. Previsto l'opening
di benvenuto alle delegazioni estere, circa 80 personalità
tra buyers e giornalisti, in una location storica della nostra
città e, nel giorno successivo, l'attività B2B alla Stazione
Marittima. In programma anche visite alle aziende campane e momenti di networking nell’ultima giornata.
L'evento, organizzato nell’ambito del Piano Export Sud a
sostegno delle Regioni della Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) da ITA Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese
italiane, è promosso in partnership con Smi (Sistema
Moda Italia), il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), l'Unione Industriale di Napoli e con il patrocinio della
Regione Campania e del Comune di Napoli.
“Il progetto – spiega il consigliere di Smi con delega al
Mezzogiorno e promotore dell'iniziativa Carlo Palmieri nasce con l’intento di sviluppare attraverso una serie di
incontri commerciali e scambi di esperienze fra operatori
stranieri, stampa estera e imprese campane, una migliore
conoscenza della realtà produttiva della Regione, favorendo
così il processo di internazionalizzazione delle aziende
appartenenti ai settori di abbigliamento, accessori e calzature presenti sul nostro territorio. Il comparto industriale della moda in Campania offre interessanti opportunità di business per gli operatori esteri in almeno due
distinti segmenti di mercato: da un lato infatti la moda
campana, e napoletana, in modo particolare, può contare
sulla presenza di prestigiosi marchi di alta sartoria, dall’altro l’industria campana è in grado di essere competitiva nel segmento
del lusso accessibile,
in cui si confronta con
successo con importanti colossi esteri. Cogliendo l’occasione per
comunicare non solo il
valore della manifattu-
Ritorna "Naples meets the World":
tre giorni in cui protagoniste saranno
le aziende campane del settore
ra ma anche il carattere ed il cosiddetto genius loci del territorio di ideazione e produzione delle collezioni”.
Anche per questa seconda edizione, in cantiere un fitto
programma fatto di incontri B2B, eventi di networking e
fashion tour. Un itinerario che unisce momenti di incontro
professionale con le aziende della Regione e la conoscenza
del sistema manifatturiero campano. La delegazione estera
è composta da decine di personalità, tra buyer, stampa
estera ed esponenti del fashion business, provenienti da
tutto il mondo. Dal Belgio alla Francia alla Germania fino
al Regno Unito, passando per Spagna, Svezia, Svizzera. E
ancora, Australia, Stati Uniti, Cina, Giappone, Corea del
Sud, Russia, Kazakistan, Azerbaijan, Libano, Cipro, Arabia
Saudita e Kuwait.
“La partecipazione di buyer internazionali a questo secondo appuntamento con la moda campana – conclude
Palmieri - rappresenta una ulteriore occasione per consolidare i rapporti tra le aziende della Regione e il mercato
internazionale, favorendo la conoscenza diretta del prodotto e del territorio. La tradizione sartoriale napoletana
nel corso dei decenni ha dato vita a un sapere artigianale
diffuso, generando, grazie ad imprenditori capaci, un comparto moda tra i più dinamici dell’industria della nostra regione”.
Amina Rubinacci, Barba, Cesare
Attolini, Finamore, Isaia, Kiton,
Marinella, Portolano, Russo di
Casandrino, Tramontano sono
stati, infatti, alcuni degli ambasciatori della moda campana della passata edizione.
Presentazione dell’iniziativa con il ministro Carlo Calenda
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Anna La Rana
IMPRESE DI SUCCESSO
Amministratore unico di
SIPPIC FUNICOLARE DI CAPRI
66
Una donna
in campo
per un'isola
senza barriere
D
all’antica funicolare alla
moderna struttura. Lo storico trasporto pubblico
dell’isola azzurra che collega
la zona di Marina Grande al centro
di Capri in soli tre minuti, continua
il suo processo di modernizzazione.
E questo grazie alla lungimiranza e
alla sensibilità della professoressa
Anna La Rana, avvocato, docente
universitario, che in qualità di amministratore unico della Sippic
Funicolare di Capri, ruolo che riveste dal 2009, mette mano ad un
tema importante, quello della fruibilità della funicolare alle persone
disabili. E lo fa con il piglio illuminante anche di donna imprenditrice, affidando un progetto di eliminazione delle barriere architettoniche ad uno studio caprese, incaricato di elaborare un lavoro di fattibilità per rendere più accessibile
il trasporto.
L’iniziativa, recentemente annunciata dall’amministratrice unica della Società Funicolare di Capri,
mette in luce la volontà di proseguire nel percorso già avviato da
tempo di innovazione costante della funicolare e rivolto al sociale. Così: l’ascensore di nuova generazione
ed il montascale adibito ai disabili
nella zona superiore antistante la
famosa "piazzetta”, gli scalini bassi
nell’accesso inferiore dell’impianto su rotaia, il varco per i residenti
ed i portatori di handicap per velocizzare l’accesso, ne sono già un
grande esempio.
Sempre più forte lo slancio della
nota giurista Anna La Rana per le
problematiche assistenziali e, in
particolare, per quelle indirizzate
ai portatori di handicap, con disabilità sia permanente che temporanea. “ Le vicissitudini di salute
personale hanno rafforzato ancor
più in me la consapevolezza di
quanto sia difficile nel quotidiano
essere fruitori di strutture, di servizi, di semplici spostamenti poco
accessibili, spesso per la mancanza
di sostegni adeguati per tutti coloro
affetti sia da piccole e che da grandi
invalidità”, spiega la professoressa
La Rana. È palese quanto sia difficile, se non impossibile, il solo
camminare per la splendida isola
caprese, raggiungere e visitare la
Certosa, i rigogliosi giardini di Augusto, per gli individui muniti di
carrozzelle, “quindi l'andare incontro alle esigenze dei meno abili
diventa una priorità ed è per questo
che ho voluto affidare un progetto
di fattibilità, già in itinere da questa
estate, allo studio caprese Della
Rocca”, dichiara l’amministratore
unico dal cuore grande e continua
“la mia esperienza temporanea di
disabilità mi ha fatto aprire gli occhi sulle minime ed essenziali esigenze di chi soffre di impedimenti
temporanei o permanenti, necessariamente da eliminare. Alludo
non solo ai portatori di handicap
ma anche a chi si trova in condizioni di difficoltà provvisoria, vuoi per
un menisco rotto o per un ictus o
per età...etc, condizioni che ren-
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
CENNISTORICI
2
1
1 L’ascensore di nuova generazione
• 2 Il montascale adibito ai disabili
• 3 Stazione di Marina Granda con
la scalinata di accesso alla
funicolare
dono difficile e stancante la
deambulazione. Di qui la necessità di istituire sostegni
come corrimani, panchine varie
lungo le strade centrali e non dell'isola e di sistemare le strade in discesa con antisdrucciolo. Il mio intento è quello di cercare di restituire
dignità al portatore di disabilità e il
percorso in funiculare rappresenta
un incentivo in tal senso a cui necessariamente - e me lo auguro vivamente - si debbano adeguare tut-
3
ti, dalle istituzioni locali agli
esercenti di servizi vari quali bar,
ristoranti, alberghi, lidi di balneazione etc...al fine di far ottenere alla
nostra isola, primato della bellezza,
anche il primato nell'accoglienza di
tutti, compresi naturalmente e ovviamente i disabili”.
FEDERICA CIGALA
La storia della funicolare ha
inizio nel 1892. In quell'epoca,
infatti, era molto difficile
accedere a Marina Grande dalla
Piazzetta e per gli isolani l'unica
soluzione era andare a dorso di
mulo. Stanchi di ciò, crearono in
quell'anno un comitato
promotore di un impianto che
collegasse le due aree e, in poco
tempo, da una società italoamericana creata per
l'occasione, la Sippic, fu
costruita la funicolare a seguito
del Regio Decreto n. 505 del
1903 con cui veniva approvata e
resa esecutiva la convenzione tra
il ministero dei Lavori pubblici e
l’ingnegnere Aristide Caneva per
la concessione della costruzione
e l’esercizio della funicolare.
La funicolare fu aperta al
pubblico nel 1905 in sordina,
l'inaugurazione vera e propria
avvenne nel 1907, due anni
dopo. L'impianto funzionava di
giorno, assicurando corse ogni
mezz'ora. Il servizio ebbe un
grande successo, tanto che si può
parlare di un vero e proprio
"miracolo sociale"; nelle cabine
della funicolare, infatti, capresi
e forestieri avevano la possibilità
di conoscersi e fraternizzare.
Una vera e propria opera
avveniristica per i tempi, un
capolavoro di ingegneria che si
snoda nel verde con una vista
mozzafiato verso l’infinito del
mare.
IMPRESE DI SUCCESSO
Un’opera avveneristica
con vista mozzafiato
67
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Domizio Pigna | presidente de LA GUARDIENSE
IMPRESE DI SUCCESSO
Janare da mito
È il Sannio doc
68
N
on divincolarsi dai legami
con le proprie radici, ma anzi
crearne di nuovi, esplorarli,
disegnarne una storia. E'
questo lo spirito con cui La Guardiense, cooperativa vinicola che sorge a Santa Lucia di Guardia Sanframondi nella provincia beneventana,
ha costruito i suoi successi, ben coniugando l'avanguardia tecnologica
con uno sguardo sempre attento all'ambiente e alle specificità dei prodotti locali. Un progetto che, iniziato
più di cinquant'anni fa, ha puntato
sulla sostenibilità di un'economia
"morale", un'economia ben collaudata nella possibilità di far interagire
tra loro aziende mediamente piccole,
con un'azione balsamica sulle dinamiche sociali dell'entroterra collinare. A raccontarcelo è Domizio Pigna,
presidente de La Guardiense, portavoce di una realtà capace di guardare
al futuro, senza mai dimenticare il
passato di un territorio ricco di eccellenze e di possibilità.
La cooperativa agricola La Guardiense, fondata nel 1960, è una
delle più grandi in Italia. E' stato
un progetto nato dalla lungimiranza di 33 soci e che coinvolge oggi circa 1000 viticoltori. Quali sono i
punti di forza e le strategie che ne
hanno decretato il success0?
La Guardiense, si trova in un’area
ad alta vocazione vitivinicola che dal
punto di vista paesaggistico ed ambientale è da considerarsi di rara bellezza. I soci conferiscono l’intera produzione di uva dei propri vigneti specializzati per una estensione di circa
1500 ettari che rappresenta un punto
di forza non facilmente eguagliabile
in quanto da la possibilità alla azienda
di poter scegliere, di anno in anno, i
migliori vigneti per la produzione di
vini da destinare ai canali di eccellenza. Inoltre la sola materia prima
non sarebbe stata sufficiente ad ottenere vini di qualità alta se l’azienda
non si fosse dotata di tecnologia all’avanguardia e di tecnici con professionalità di fama internazionale.
Uno dei canali su cui l'azienda si è
dimostrata particolarmente attenta
è la cura del territorio e l'impatto
sull'ambiente dei processi produttivi, non a caso vanta un proprio e
innovativo impianto fotovoltaico in
grado di produrre energia rinnovabile. Quanto è importante oggi parlare di sostenibilità ambientale?
La sensibilità delle aziende vitivinicole del Sannio verso la sostenibilità ambientale esiste da sempre, oggi
e per il futuro è un imperativo categorico per continuare ad affermarci
sia nel mercato interno sia nel mercato internazionale.
La cooperativa sta portando avanti
un tentativo di "zonazione" del territorio, legando il prodotto vinicolo
alla specificità dei siti di produzione. Di che cosa si tratta e quali sono
gli obiettivi che vi siete proposti in
questa direzione?
I nostri viticoltori da sempre hanno conosciuto le migliori aree produttive, in maniera empirica con
l’esperienza di secoli di lavoro, oggi
l’ approccio scientifico molto elevato
e la “zonazione” sono solo alcuni degli
strumenti per dare risposte qualitative e innovative sempre più elevate
alle nostre produzioni. La zonazione
consiste nello studio dei suoli su cui
i vigneti sono impiantati( profilo , genesi,analisi fisico-chimiche, ecc.).
Oggi La Guardiense porta avanti insieme ad altre 34 aziende vitivinicole
nazionali un progetto (WRT) coordinato dal dott. Riccardo Cotarella volto
alla viticoltura di precisione, al miglioramento genetico dei vitigni storici del Sannio (Falanghina ed Aglianico) ecc..
La Guardiense è un'azienda che ha
cuore non solo la creazione di una
continuità di produzione e salvaguardia del prodotto locale (vitigno
autoctono Falanghina e Aglianico),
ma anche una promozione della
tradizione culturale sannita. Basti
pensare ai nomi scelti per i vostri
vini, uno su tutti le "Janare". La tradizione diventa allora un ponte tra
passato e futuro?
Per noi le radici sono importantissime in tutti i sensi e legano fortemente il territorio alle produzioni
nella continuità, ma con lo sguardo
rivolto al futuro.
Nei suoi 50 anni e più di attività la
cooperativa non si è mossa solo nel
rispetto dell'ambiente, ma anche
di quelle realtà sociali rurali che caratterizzano i sistemi collinari dell'entroterra campano. Qual è l'impatto che l'azienda ha sul territorio
sannita e sui comuni che abbracciano la produzione de La Guardiense?
Negli anni “La Guardiense” ha
permesso la permanenza e lo sviluppo di una viticoltura collinare di qualità, arrestando il fenomeno di abbandono del territorio, favorendo
una gestione dei sistemi viticoli collinari del Sannio nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Quindi ha
svolto un ruolo sociale di grande valore per tutti i cittadini del Sannio.
La Guardiense risulta un esempio
positivo di economia "morbida",
un' economia che si muove nei termini della comunità, dei rapporti
familiari e della cooperazione. Crede sia un modello attuabile in altre
aree italiane e quali sono le influenze positive che determina in
termini di produttività e profitto?
La Guardiense è oggi la più grossa
realtà produttiva del Sannio e della
Campania ed ha permesso uno svi-
luppo economico dignitoso ad aziende mediamente piccole (ha 1.5) che
aggregandosi, hanno potuto offrire
prodotti di qualità a prezzi giusti; in
tal modo i viticoltori ottengono
un’equa remunerazione e La Guardiense cresce sempre più con vini e
spumanti sia in Italia che all’estero.
E' da qualche anno che si parla di
km o, di agricoltura sostenibile, di
specificità del prodotto. La Guardiense ha scelto per sé queste direzioni in maniera perspicace e con
largo anticipo. E allora quali sono i
piani e le prospettive per il prossimo futuro?
La Guardiense da qualche anno sta
lavorando ad una linea di prodotti di
eccellenza sempre con riferimento
ai vitigni storici (Falanghina, Aglianico, Greco, Fiano…) di annate particolari (ne un esempio “I Mille per
l’Aglianico”), ricerca su lieviti specifici per Falanghina e Aglianico anche per la spumantizzazione. Tutti
questi sforzi sono appunto tesi a valorizzare le nostre radici per preservare le nostre origini e renderle valide
testimonianze per il futuro.
ANGELA CERRITELLO
IMPRESE DI SUCCESSO
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Bfm Consulting
IMPRESE DI SUCCESSO
Una rete d’impresa
al servizio della legalità
70
N
asce a Napoli la prima rete
di imprese per la legalità
del Sud Italia. Costituitasi
lo scorso 30 settembre dalla
fusione delle società Foglia Manzillo
& Partners e Itinera Accredita, la
Bfm Consulting si avvale di un team
di oltre venti professionisti, tra avvocati, manager e commercialisti,
che operano da sempre nel settore
della Governance e dell’organizzazione aziendale e che offriranno
consulenza in materia di legalità a
società, associazioni ed Enti pubblici. Una nuova sfida che vede la
città di Napoli protagonista assoluta
in materia di legalità e di anticorruzione.
Per il presidente del Comitato di
Gestione della Bfm Consulting
Francesca Casillo: “La nostra è una
città che vanta una storica tradizione
giuridica, tuttavia, ad oggi, non è
presente una rete di imprese che
operi specificatamente nella consulenza in materia di prevenzione
di illeciti. Non dimentichiamo che
per tutte le società è fortemente raccomandato adottare il modello organizzativo (ex decreto legge 231,
L.190/2012 anticorruzione) e fare
formazione approfondita su materie
propriamente tecniche. Personalmente, ritengo che un imprenditore debba potersi occupare esclusivamente di business mentre a noi
debba spettare il compito di tutelare
al meglio la legalità delle società”.
Con quali finalità nasce Bfm Consulting?
La nostra è una rete di imprese
che nasce con lo scopo di offrire, sia
a livello regionale sia a livello na-
zionale, servizi di consulenza dagli
standard qualitativi molto alti senza
tralasciare, però, le competenze del
territorio. Per questo motivo ci avvaliamo della collaborazione di ventuno professionisti del settore presenti non solo a Napoli ma anche in
diverse località del territorio nazionale. Il nostro obiettivo è quello di
prevenire l’insorgere di illeciti che
nascono dall’esercizio dell’attività
anche attraverso un’attenta analisi
dei rischi e delle criticità legate ad
ogni singola operazione. Offriamo
consulenza ad Enti Pubblici, società
ed Associazioni soprattutto in materia di prevenzione del rischio del
reato, formazione e attribuzione del
rating di legalità. Ovvero ci preoccupiamo di accompagnare le imprese nell’acquisizione delle tanto ambite stellette.
Via Vittoria Colonna, 14
NAPOLI
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Qual è il vostro target di riferimento?
Ci rivolgiamo a tutto il tessuto
imprenditoriale sano, sto parlando
cioè di tutte quelle aziende di medie
dimensioni dislocate non solo nella
nostra regione ma, direi, su tutto il
territorio nazionale. Pur essendo
nati da poco abbiamo già contatti
con la Calabria, la Basilicata, la Li-
nasce un team di oltre venti professionisti dalla fusione
di Foglia Manzillo & Partners e Itinera Accredita
guria nonché rapporti contrattuali
con professionisti nelle città di Roma e Milano. Inoltre, possiamo costituire un ottimo supporto per i
commissari e i custodi nominati dal
giudice penale per la gestione delle
società confiscate alla malavita organizzata. Infatti è nell’intento legislativo che tali società siano bonificate dalle infiltrazioni malavitose, per essere poi immesse nuovamente nel libero mercato.
Dottoressa Casillo, quali sono i
reati più frequenti su cui fare prevenzione?
In primis direi la sicurezza sul lavoro, i reati ambientali, i reati societari, quelli di corruzione e concussione, il passaggio di denaro non
controllato o di provenienza dubbia
e i delitti informatici.
Non dimentichiamo che oramai
dal 2001 il già citato d.lgs 231 pre-
vede la responsabilità penale dell’intera società anche se l’illecito è
stato commesso da un solo componente aziendale, purché nell’interesse della stessa. Ecco perché oggi
fare prevenzione in ambito legale
significa evitare lunghi processi
penali, tagliare i costi legali e soprattutto mantenere virtuosa
un’azienda.
Nel corso degli anni abbiamo acquisito una competenza specifica in
materia di anticorruzione e formazione, grazie alla presenza di componenti che hanno svolto, a lungo,
attività di prevenzione e di organizzazione aziendale. In altre parole,
sfruttiamo le nostre esperienze maturate come consulenti legali di impresa e di enti pubblici, per garantire quella sensibilità legata ai problemi aziendali che, diversamente,
sarebbe difficile acquisire o, certamente, improvvisare.
IMPRESE DI SUCCESSO
Cosa è esattamente il Rating di legalità?
Vede, le imprese che ottengono
il Rating di legalità attraverso l’acquisizione di un punteggio rappresentato dalle stellette (da una a tre)
possono conseguire l’accesso in via
preferenziale ai finanziamenti pubblici ed ottenere forme facilitate di
accesso al credito ma, soprattutto,
guadagnare punteggi aggiuntivi in
sede di gare d’appalto. Le stellette
vanno da un minimo di una, che significa che la società in questione
non ha condanne penali fino a un
massimo di tre che indicano come
le imprese abbiano saputo costruire
modelli di organizzazione aziendali
virtuosi e tali da evitare qualunque
forma di illeciti.
71
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
Gestione sinistri
ed esperti legali,
Tutela+ al fianco
delle imprese
U
n numero verde attivo 24 ore su 24, un'app per l'assistenza diretta in caso di incidente stradale, una
videochat per sbrigare anche da lontano le pratiche
d'ufficio: questi e tanti altri innovativi servizi offre
Altamura Group Srl, società leader nella gestione dei sinistri assicurativi e nell’assistenza legale. Fondatore dell'azienda è Giuseppe Altamurache, con l’aiuto del fratello
Paolo e altri validi collaboratori, ha creato un team di professionisti esperti, dinamici e organizzati in network. E
proprio lui a rivelarci il segreto di un successo nato a Napoli
ed esportato poi anche a Roma e Milano. "La nostra forza dice Altamura - risiede sicuramente nella cura del cliente,
nell'attenzione alle sue necessità nonché nella capacità di
stare al passo con le evoluzioni del mercato. Chi si rivolge a
noi sa che qui troverà risposta ad ogni problema possa incontrare, troverà un numero verde disponibile 24 ore su
24 e un'app di supporto progettata dai nostri ingegneri per
soddisfare dalle esigenze più basilari come il reperimento
di informazioni sui sinistri a quelle più complesse come
l’assistenza in caso di incidente. L'utente tramite quest'app
potrà essere geolocalizzato, potrà entrare in contatto con i
presidi sanitari più vicini al luogo del sinistro e potrà inviare
richieste di soccorso precise, contenenti anche le coordinate
relative alla propria posizione geografica. Ma il nostro ventaglio di offerta non si ferma a questo”.
Ci spieghi meglio.
C’è per esempio Tutela+ un prodotto dedicato esclusivamente alle Pmi che offre loro consulenza globale in tutti
i rami del diritto civile. Le aziende potranno interagire con
i nostri professionisti attraverso diversi canali di comunicazione, il telefono, la videochiamata Skype, la piattaforma
e-business. Avranno a disposizione una pagina web personalizzata, grazie alla quale potranno richiedere assistenza
in videochat ad un esperto, trasmettere documentazione
inerente una procedura in corso e monitorare lo stato di
avanzamento lavori delle pratiche. In pratica non sarà più
necessario recarsi presso uffici di assistenza legale. Pensi
un po’ che risparmio di tempo per l’azienda.
Quali altri servizi offrite?
Il nostro core business è la gestione dei sinistri, il che
significa kasco, furto, incendio, vettoriali, danni agli immobili, infortuni. Nel tempo, però, abbiamo allargato il
nostro raggio d’azione. Oggi siamo in grado di seguire le
nostre aziende in tutto ciò che riguarda la sfera legale civile
ed in particolar modo contestazione di verbali su strada e
cartelle amministrative, nel recupero credito e nella rimodulazione debitoria passiva, nell’analisi e contestazione
dei contratti bancari, finanziari ed assicurativi, fornitura
dei servizi telefonici ed energetici.
Quindi si può parlare della vostra come di un’azienda
in continua evoluzione.
Sì, forte anche della compagine sociale e del team giovane
ed intraprendente, la nostra è una realtà molto dinamica.
L’impegno costante è quello di migliorare i servizi offerti,
ampliandoli e tenendoli nel tempo aggiornati con le possibilità che le nuove tecnologie potranno offrirci.
IMPRESE DI SUCCESSO
Giuseppe Altamura | presidente ALTAMURA GROUP
73
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
1
A Marcianise
il miracolo Getra
Parola di premier
PANORAMA
L
74
'Italia o sceglie la via
dell'innovazione o non starà
dalla parte dei vincenti nei
prossimi anni: Lo ha detto il
presidente del Consiglio Matteo
Renzi durante la visita lo scorso 11
giuglio alla Getra di Marcianise.
Il Sud in particolare, ha sottolineato
Renzi, "deve tornare a essere un
punto di riferimento avanzato, come
lo era prima dell'Unità d'Italia, con
un territorio attrattivo e intrigante".
Qui, ha detto, “ci sono presenze
significative. Tutto ciò che è
eccellenza nel Sud è stato spesso
mascherato, nascosto anche da una
mancanza di attenzione della politica.
E' giusto che oggi la politica si faccia
carico di questa responsabilità. Tutto
stato sommerso spesso da aspetti
negativi che ci sono stati, ci sono e
vanno eliminati".
Il premier ha concluso: "Nessun
sogno è troppo grande per il nostro
Paese. Ci dicevano che sarebbe stato
impossibile cambiare le cose in
Italia: stiamo dimostrando che non è
così”.
5
2
3
1 Renzi riceve una targa da Marco e Ludovica Zigon • 2 Renzi parla alla platea • 3 Intervento di Vincenzo De Luca • 4 Renzi con Zigon incontra gli operai
• 5 Renzi parla con gli operai • Renzi in posa tra Marco e Ludovica Zigon
6
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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2
U
n’importante mossa per
rinforzare la propria presenza
al di fuori dal bacino del
Mediterraneo: si tratta
dell'acquisizione da parte di
Palumbo Group S.p.A. del quinto
cantiere con base a Tenerife (Santa
Cruz, Isole Canarie, Spagna). La
nuova sede va ad affiancare e
rinforzare la rete di infrastrutture
Palumbo Superyachts nel cuore del
Mar Mediterraneo tra Napoli,
Messina, Malta, Marsiglia. Le prime
tre focalizzate sulla riparazione,
costruzione, modifica,
riconversione e
5
manutenzione di tutti i
tipi di navi e linee di
crociera oltre che di
Columbus Yachts mentre
Malta e Marsiglia sono
altamente specializzate nel
comparto super e mega yacht.
Palumbo Group S.p.A. in
estate ha visto anche
approvata dal Comitato
Portuale di Ancona la richiesta
di concessione di 30 anni
avanzata per l’area attualmente
in concessione della Isa Group
Srl. Si sono aperte così
definitivamente le porte al
trasferimento dell’azienda per
dare inizio a tutte le attività
produttive e collaterali del sito.
1 Uno yacht Palumbo • 2 Uno yacht in costruzione in cantiere • 3 Il presidente Antonio Palumbo • 4 e 5 Area Isa Yacht ad Ancona •
Piantina dell’area Palumbo a Tenerife
3
PANORAMA
Palumbo guarda oltre il Mediterraneo
75
4
4
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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2
1 Caffè Kimbo versato al tavolo del Tradizione
Italiana Cocktail Bar • 2 Panoramica del sala
di Capodichino • 3 Dettaglio del bancone • 4
Esterno del locale • 5 Serata di musica al Tradizione Italiana Cocktail Bar
PANORAMA
3
76
Kimbo, a Capodichino
il nuovo regno del Caffè
4
P
er l’intero mese di ottobre 2016, Kimbo èil “padrone di casa” del
nuovo Tradizione Italiana Cocktail Bar presente nel groundfloor
dell’Aeroporto di Napoli Capodichino. Per sottolineare questa
prestigiosa hospitality, in collaborazione con Italian Food
Tradition e Gesac – Aeroporto di Napoli, Kimbo promuove la rassegna “I
5 Sensi del Caffè”, cinque appuntamenti culturali e degustativi per il
piacere di unire i cinque sensi dell’uomo all’aroma del caffè napoletano
più famoso nel mondo e per solleticare non solo gusto ma anche tatto,
olfatto, udito e vista delle persone in transito nel Terminal. L’iniziativa,
idea e cura di Mario Rubino e Ciro Cacciola, intende superare l’abituale,
frettolosa fruizione (dei servizi) dell’Aeroporto e far sì che stranieri,
visitatori e Napoletani possano venire e fermarsi a Capodichino per un
caffè, un aperitivo, un incontro di lavoro, un rendez-vous o una serata
tra amici. I 5 Sensi del Caffè, dunque, non solo per chi parte e/o arriva,
ma per trasformare il bar dell’Aeroporto in un nuovo salotto
metropolitano, fuori dal caos urbano.
5
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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3
Carinaro fa le scarpe a tutti E
de Cristofaro raddoppia
4
1 Sepe con la famiglia De Cristofaro e gli operai • 2 Arcivescovo e assessore visitano lo stabilimento • 3 Primo piano di Salvatore de Cristofaro con i figli Chiara e Luca • 4 Taglio del nastro
del Polo calzaturiero con Chiara, Luca e Salvatore de Cristofaro, Crescenzio Sepe, Amedeo Lepore e Costanzo Jannotti Pecci • 5 e 6 Operai nello stabilimento • 7 Salvatore de Cristofaro sul
palco con Alfonso Ruffo e il figlio Luca
5
6
ra il 23 novembre 2015
quando il Cardinale di
Napoli Crescenzio Sepe
tagliava il nastro del
nuovo stabilimento del Gruppo
de Cristofaro a Carinaro, in
provincia di Caserta. Un vero e
proprio polo calzaturiero del
lusso nato dalla tenacia di
Salvatore de Cristofaro,
fondatore dell’azienda, che con i
figli Luca e Chiara ha avviato con
successo questo nuovo progetto.
Nel giorno dell’inaugurazione
l’assessore regionale alle
Attività produttive Amedeo
Lepore e il presidente di
Confindustria Campania
Costanzo Jannotti Pecci che
hanno preso parte all’iniziativa
in rappresenta delle rispettive
istituzioni. La nuova impresa,
denominata Dek, è gestita dal
venticinquenne Luca de
Cristofaro fresco di studi in
management internazionale
acquisiti tra Londra, Parigi e
Dubai. La fabbrica, che si
somma alle altre tre presenti nel
comprensorio per
un’occupazione complessiva di
400 persone, produce calzature
sneakers per marchi esclusivi
come Saint Laurant, Fendi,
Dior, Ferragamo , Louis Vuitton.
7
PANORAMA
1
77
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
1
Eccellenze campane
con vista sul mare
E a Rio è un trionfo
PANORAMA
P
78
rima lo sbarco sul lungomare di
Napoli, poi il successo alle
Olimpiadi, ora si pensa a nuove
aperture. Eccellenze campane,
il contenitore dedicato ai migliori
prodotti dell’agroalimentare della
Campania, ha da poco raggiunto il
traguardo dell’anno di attività nella
nuova sede di via Partenope 1/B (circa
200 metri quadri, 150 coperti e vista su
Capri e Posillipo) ma già sta
programmando un piano
d’espansione. L’aver partecipato con
grande successo alla spedizione
azzurra di Rio, grazie alla partnership
con Casa Italia, ha aperto le porte ad un
nuovo progetto: aprire entro il 2017
una sede a San Paolo in Brasile.
"Stiamo estendendo il nuovo format
anche ad altre città, che consentirà di
distribuire, attraverso una rete di hub,
i prodotti d'eccellenza del Made in
Campania - ha svelato lo scorso agosto
il patron Paolo Scudieri - Puntiamo a
aprire a San Paolo portando anche
dopo le Olimpiadi in Brasile la
genuinità degli ingredienti più
importanti della Dieta Mediterranea”.
4
5
2
3
1 Paolo Scudieri a Rio con Matteo Renzi • 2 Area Eccellenze Campane in Casa
Italia • 3 Massimiliano Rosolino, Crescenzio Sepe, Marco Di Costanzo e Paolo
Scudieri • 4, 5 e 6 Inaugurazione e dettagli di Eccellenze Campane Mare
6
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
1
2
I
ncremento del 12% nel traffico
passeggeri in aeroporto nell’estate
2016. Secondo i dati forniti da
Gesac, la società che gestisce
l'Aeroporto Internazionale di Napoli
dal 15 giugno al 15 settembre sono
stati circa 2milioni e 300mila i
passeggeri (tra arrivi e partenze) con
una crescita significativa anche del
traffico internazionale pari al 18%.
Londra, Parigi, Amsterdam,
Barcellona, assieme alle mete
turistiche come le isole greche e le
Baleari, sono state le principali
destinazioni in un'estate
da record. Nel mese di
6
agosto è stata superata la
soglia degli 800mila
passeggeri (record storico
di passeggeri in un mese)
mentre nel mese di
settembre è stato
ulteriormente superato il
record storico giornaliero, con
ben 31.190 passeggeri
registrati venerdì 9 settembre.
Per quanto riguarda il dato
progressivo, nei primi otto mesi
dell'anno, il traffico complessivo
(tra arrivi e partenze) è stato pari a
circa 4milioni600mila passeggeri
con un incremento del traffico
complessivo pari all'8% ed una
crescita del traffico internazionale
del 15% rispetto allo scorso anno.
1 Esterno dell’Aeroporto Internazionale di
Napoli • 2 Interno aeroporto, vista dall’alto •
3 Armando Brunini, ad di Gesac • 4 Sala
d’attesa • 5 Interno aeroporto, vista piano
terra • 6 Aereo decolla
3
PANORAMA
Gesac, un’estate da record per Napoli
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4
5
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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2
1 Stand Coelmo al 56° Salone Nautico di Genova • 2 Marco Monsurrò, ad di Coelmo • 3
Gruppo elettrogeno • 4 Sistema Integra Plus •
5 Operai al lavoro nello stabilimento
PANORAMA
3
82
Coelmo, arriva Integra Plus
Energia nuova sulle barche
4
U
n nuovo sistema per la gestione delle fonti energetiche di bordo,
comprese quelle rinnovabili, completamente ridisegnato e
riprogettato in termini di elettronica e di potenza: è quello
presentato da Coelmo, azienda leader nella produzione di gruppi
elettrogeni industriali e marini, al 56° Salone Nautico di Genova,
svoltosi dal 20 al 25 settembre 2016. Integra Plus, questo il nome del
nuovo prodotto, è disponibile ora in due versioni, da 1000 e 2000 W e
garantisce maggiore sicurezza ed affidabilità, con un sistema di
monitoraggio e controllo efficace ed intuitivo.
L’interfaccia di Integra Plus è stata riprogettata per gestire e monitorare
in maniera tempestiva le fonti energetiche di bordo: generatore, fonti
rinnovabili, batterie e corrente di banchina. Una volta installato a bordo,
monitora le richieste energetiche della barca continuamente,
selezionando tra le fonti disponibili, la più efficace ed ecocompatibile.
Con questo nuovo sistema tutti gli impianti di bordo sono alimentati in
maniera corretta ed efficiente, riducendo notevolmente i consumi.
5
Nata nel 1945, oggi Accademia Mugnano rappresenta, in Italia e
nel mondo, un punto di riferimento nel mercato delle pentole in
alluminio con rivestimento antiaderente. Un’azienda dinamica in
continua evoluzione sia per tecnologie applicate, sia per modelli
proposti.
La sede e l’unità produttiva si trovano a Sparanise a soli 3 chilometri dall’uscita di Capua dell’autostrada A1, dislocate in un’area di 200.000 m² di cui 45.000 m² coperti. Gli impianti innovativi, completamente automatizzati e tecnologicamente avanzati
garantiscono un’elevata produttività, un alto grado di controllo
della qualità del prodotto e un assoluto rispetto delle norme sulla
sicurezza.
In più di settanta anni di attività ACCADEMIA MUGNANO è diventata un’importante realtà industriale con una produzione di oltre
11 milioni di pezzi, di cui il 50% è assorbito dall’export. Numeri
che pongono l’Azienda tra i protagonisti del mercato internazionale. Un successo costruito sulla ricerca e sull’innovazione tec-
nologica, che ha visto una selezione costante nella qualità delle
materie prime e un continuo aggiornamento dei sistemi produttivi.
Il know-how accumulato dai propri laboratori di sviluppo e nella
produzione del pentolame in alluminio con l’applicazione di rivestimenti antiaderenti ha fatto sì che Accademia Mugnano diventasse il partner ideale di aziende internazionali e multinazionali.
La filosofia di Accademia Mugnano è rappresentata dalla ricerca
dei più alti standard di qualità uniti alla soddisfazione del cliente.
L’attenzione e la cura del prodotto in tutte le sue fasi, dalla produzione al servizio, dalla vendita al post-vendita, sono gli ingredienti
principali per il raggiungimento della mission aziendale: migliorare e semplificare la vita in cucina.
ACCADEMIA MUGNANO. CUCINA SANO, CUCINA ITALIANO.
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
2
3
Gruppo Grimaldi, completata I
l’acquisizione di Finnlines
4
1 e 2 Nave Finnlines in navigazione • 3 Diego Pacella, ad di Grimaldi Group • 4 Gianluca e
Emanuele, rispettivamente presidente e ad del gruppo • Nave Grimaldi Lines in navigazione •
Ponte auto nave Grimaldi Lines • Dettaglio nave con logo Grimaldi
5
6
l Gruppo Grimaldi ha
recentemente acquisito il
titolo di proprietà delle
residue azioni di minoranza
della sua controllata finlandese
Finnlines Plc, ottenendo il
controllo del 100% delle azioni
in circolazione. Si compie così
un processo di acquisizione
iniziato nel 2005, a seguito di
un'attenta valutazione delle
diverse opzioni di investimento.
Nonostante la crisi economica
che ha colpito fortemente il
settore marittimo dal 2008, nel
corso dell'ultimo decennio
Finnlines è riuscita a rafforzare
le sue prestazioni operative ed
economiche razionalizzando la
rotazione delle navi, liquidando
le attività non-core, restituendo
le navi prese a noleggio e
dismettendo quelle in esubero,
aumentando la produttività e
riducendo sempre più il
consumo di carburante. Dopo
aver investito quasi 1 miliardo di
euro in nuove costruzioni green
e all'avanguardia, negli ultimi
due anni l'azienda ha investito
ulteriori 100 milioni di euro in
innovazioni tecnologiche. Oggi
Finnlines ha la flotta più
giovane, più moderne ed
efficiente nel Mar Baltico.
7
PANORAMA
1
85
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
1
Università Pegaso,
Iervolino: Così nasce
una storia di successo
PANORAMA
D
86
anilo Iervolino, al pari del
divino Demiurgo del Timeo
platonico, con l’ultimo libro
“Just press start (up). Dall’idea
all’impresa”, si presenta come
impareggiabile mediatore tra il mondo
intellegibile delle Idee e quello
sensibile, della materia concreta che si
realizza. Iervolino, presidente
dell’Università Telematica Pegaso e
dell’Universitas Mercatorum, sente di
aver scoperto l’alchimia che fa di una
buona intuizione un’idea di successo e
vuole trasferire ad altri le sue
convinzioni e competenze,
consapevole che la mimesi è il prezzo
pagato dall’imprenditore di successo
per il bene comune. “Una start up di
successo è genio e determinazione,
testa per aria e piedi per terra,
visionarietà e vision, intesa come la
capacità di vedere oltre, leggere i
bisogni del consumatore, conoscere e
anticipare il mercato”. L’elemento su
cui insiste l’autore è che dietro ogni
start up c’è un’idea. Come dimostra
l’esperienza di successo
dell’Università Pegaso.
4
X
2
3
1 Intervento di Danilo Iervolino • 2 Copertina del libro • 3 Presentazione del volume con Francesco Fimmanò, Giorgio Mulé, Rosario Bianco • 4 Sede Pegaso di
Palermo • 5 Polo didattico di Salerno • 6 Sede di San Giorgio a Cremano
6
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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2
S
i è conclusa con la vittoria di
Andrea Cozzolino,
venticinquenne pizzaiolo
napoletano emigrato a
Melbourne in Australia l’edizione
2016 del Campionato Mondiale del
Pizzaiuolo, XV Trofeo Caputo, svoltosi
a Napoli lo scorso 8 settembre in
concomitanza col Pizza Village.
E’ stato proprio Antimo Caputo,
amministratore delegato di Mulino
Caputo, a premiare il giovane.
L’azienda crede molto nella
manifestazione e più nel
prodotto pizza come vero
proprio valore da tutelare
6
ed esportare. Non a caso
Mulino Caputo è tra i
promotori del Napoli Pizza
Village nonché della
petizione per l’attribuzione
del riconoscimento Unesco
all’arte dei pizzaiuoli
napotelani. “Abbiamo fatto un
lavoro straordinario - dice
Antimo Caputo in riferimento
all’iniziativa - La petizione è
stata firmata in quasi 100 Paesi e
ha raccolto un milione di
sottoscrizioni. Ci crediamo
profondamente perché
l'artigianalità è uno dei segreti del
Made in Italy e questo
riconoscimento Unesco può
valorizzarla”.
1 Antimo Caputo con i vincitori Andrea Cozzolino e Antonio Sorbillo • Il “campo di battaglia” • Il podio dei vincitori • 4 e 5 Momenti di
gara • 6 Caputo dà la sua impronta sulla pizza
3
PANORAMA
Mulino Caputo, la pizza sale sul podio
89
4
5
Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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1 Pasquale Esposito con i figli Giuseppe e
Salvatore • 2 Il bancone mensa di Cracovia •
3 e 5 Fila di giovani in attesa dei pasti • 4
Vista dall’alto del villaggio della gioventù
PANORAMA
3
90
Ep, è italiana la tavola
della “meglio gioventù”
4
U
n altro primato dell’industria napoletana nel mondo: la Ep Spa,
specializzata nella produzione e distribuzione di pasti industriali, è
stata infatti l’unica azienda di ristorazione italiana ad essere stata
ammessa tra i fornitori del Santuario di San Giovanni Paolo II a
Cracovia, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta
dal 27 al 31 luglio scorso in Polonia. La manifestazione che si celebra ogni
quattro anni ha riunito oltre 2 milioni di ragazzi giunti da ogni parte del
globo. Un’esperienza, quella della Ep, resa possibile dal via libera ottenuto
dall’apposito comitato presieduto dall’Arcivescovo della città polacca
Stanislav Dziwisz, già segretario particolare di Carol Wojtyla a Roma, che ha
molto apprezzato la qualità dell’offerta fondata sulla tecnologia Cook &
Chilly. Incoraggiato dal successo ottenuto con la Giornata Mondiale della
Gioventù Pasquale Esposito che insieme al fratello Ciro e ai figli Giuseppe,
Salvatore e Giovanna gestisce l’impresa sta progettando di realizzare uno
stabilimento in Polonia per produrre sul posto i pasti confezionati e
conquistare un mercato che sembra essere molto promettente.
5
Sette fasi di la
Sette
lavoro
voro p
perfettamente
er fettamente in
integrate
tegrate e pr
programmate
ogrammate che
gar
antiscono una ccostante
ostante e
voluzione del liv
ello dei pr
odotti,
garantiscono
evoluzione
livello
prodotti,
dei ser
vizi e dell
’assistenza alla clien
tela.
servizi
dell’assistenza
clientela.
TTRACCIABILITÁ
RACCIABILITÁ
RICERCA
RICERCA
CE
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C
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Speciale Convegno Giovani Imprenditori CAPRI2016
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Favola Mecfond: da Napoli U
presse vendute ai tedeschi
4
1 Il vice ministro Enrico Morando visita lo stabilimento Mecfond accompagnato da Domenico
Arcuri, Leonardo Impegno e Giorgio Nugnes • 2 Morando e Nugnes • 3 Intervento del patron • 4
Il ministro Morando sul palco • 5 Vista dall’alto della fabbrica Mecfond • 6 Pressa prodotta per
Volkswagen • 7 Morando con Arcuri e Nugnes nello stabilimento
5
6
n pizzico di genialità tutta
partenopea, un grande
fiuto per gli affari e
soprattutto la capacità di
guardare al futuro e
all’innovazione. Così, mentre gli
altri denunciano gli effetti della
crisi, la Mecfond Spa cresce e ci
riesce a Napoli, uno dei territori
dov’è più difficile fare impresa.
Si trasforma addirittura in un
caso nazionale di best practices
nell’innovazione. A certificarlo il
vice ministro dell’Economia
Enrico Morando con la visita allo
stabilimento nel luglio del 2015.
Il “miracolo” porta la firma di un
ex dipendente che acquistò
l’azienda nel 1999, quando
questa era in crisi e molto vicina
alla chiusura. Quel dipendente,
Giorgio Nugnes, ne è oggi il
presidente. Grazie alle sue
intuizioni e alla sua passione per
l’innovazione, ben 1.500 presse a
marchio Mecfond sono presenti
in tutto il Mondo negli
stabilimenti dei principali
marchi automobilistici. Vengono
utilizzate da Alfa Romeo,
Chrysler, Citroen, Fiat, General
Motors, Peugeot, Renault, Seat,
Volvo. Le presse Mecfond sono
state acquistate anche da Opel e
da Skoda gruppo Volkswagen.
7
PANORAMA
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FUNICOLARE DI CAPRI