volontariato a scuola - IISS - Liceo Scientifico e Liceo Classico di

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VOLONTARIATO A SCUOLA. Il Liceo Classico di Molfetta pone una cura particolare nell’offrire agli studenti un ventaglio di formazione/informazione che arricchisca l’attività didattica vera e propria. Il 15 ottobre 2015, le classi prime dalle 9 alle 10, le seconde nell’ora successiva, hanno avuto occasione di incontrare Francesco de Palo, una missionaria dell'AMI (Associazione Missionari Internazionale), che ha vissuto tre anni in Eritrea e tre in Tanzania, e due volontarie con esperienze di un mese in Tanzania e Albania; assieme a loro discutere di educazione alla missionarietà e, quindi, di possibili scelte di vita per i ragazzi, oltre ed accanto a quelle più tradizionali, una volta raggiunta la maggiore età. «È una preziosa opportunità, che vi proietterà in un altro mondo non solo geografico, ma anche etico». Così la Dirigente scolastica, prof.ssa Margherita Anna Bufi, ha presentato alle classi l'incontro alla scoperta del mondo del missionariato, una scelta che può anche abbracciare tutto il corso della vita. «Inizio ogni giornata con due frasi di Einstein», è stato l’esordio dell’ospite, Francesco de Palo. La prima: «Sono di razza umana, rispose alla domanda di quale razza fosse». La seconda: «Non sempre ciò che può essere contato conta, non sempre ciò che conta può essere contato». Ed ha continuato parlando proprio di questo, della possibilità di entrare in contatto con ciò che è vicino e distante, di aprire la mente a cose che non si conoscono e che pochi hanno il coraggio di conoscere; la possibilità di staccarci dalla geografia e ascoltare le testimonianze di storia vissuta. Un amico congolese mi ha detto, ha affermato Francesco de Palo: «Noi non abbiamo bisogno di te, ma della tua intelligenza e che tu capisca cosa il Nord del mondo ha fatto in giro per il mondo». L'incontro è proseguito con la testimonianza di una missionaria dell'AMI (Associazione Missionari Internazionale),che ha vissuto tre anni in Eritrea e tre in Tanzania, e di due volontarie con esperienze di un mese in Tanzania e Albania. «Quando tornerai dall'Africa non sarai più la stessa, mi dicevano, ma ci ho creduto solo dopo averlo sperimentato - racconta una volontaria - si conosce una realtà troppo diversa dalla nostra, che ti fa apprezzare cose che si danno per scontato. Ho vissuto, visto e capito così tanto che non c'è mai stato un reale ritorno. Ho imparato a vedere il mondo con un'ottica più critica, a cercare sempre una spiegazione, a essere missionario in tutto e per tutto, a chiedermi chi, anche dal banale acquisto di una maglietta, ci guadagna e chi ci perde». L'invito rivolto ai ragazzi, che hanno mostrato sincero interesse, è quello di accettare la proposta di un percorso di formazione e di scegliere poi, di partire per l'Albania e eventualmente, dopo il compimento dei 20 anni, per l'Africa. Chissà, qualche vita potrebbe, a partire da oggi, cambiare per sempre.

Testo di Angelica Iannone, II A Foto di Rossella Troisi e Caterina de Palma, II A