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Il Preamplificatore
La parte più importante per la costruzione del suono è data dal premplificatore: questo dà la pasta
del suono e quindi bisogna ricordare che se noi lavoriamo su di un suono anche con effetti,
equalizzatori, compressori ecc. e alla fine il corpo del suono comunque non piace, sicuramente la
colpa è da attribuire al pre.
Quando si acquista un preamplificatore bisogna valutare inanzitutto il gusto personale, piuttosto che
il "sentito dire": provatelo direttamente,collegandolo ad un finale e a delle casse senza aggiungere
effetti e valutate in questo modo se il pre vi soddisfa.
I consigli vanno seguiti, ma il gusto personale ha l'ultima parola!
Eseguite poi la prova del nove sul preamplificatore, che consiste nel valutare la qualità costruttiva e
sonora del pre, in questo modo: mettete a palla(al massimo) i controlli, in modo da ottenere il
massimo della distorsione che il pre è in grado di offrire, e quindi abbassate il volume
graduatamente fino al minimo (lasciamo in pratica il volume appena aperto).
A questo punto il pre non deve avere più distorsione, ma un suono abbastanza pulito.
Se il pre non supera questo test, il consiglio è di non acquistarlo, in quanto non ha sensibilità e
dinamica, che sono fondamentali per avere il proprio suono.
A voi la scelta!
I Circuiti del Preamplificatore
In uno stadio circuitale in cui il segnale proveniente dal dispositivo di lettura (pick-up, testina di
registrazione, ecc.) o dal tuner viene elevato di livello per renderlo elettricamente compatibile con
l'amplificatore.
Ad esso fanno capo anche i controlli per la gestione del segnale eventualmente presenti (volume,
controlli di tono, bilanciamento, equalizzatore, ecc.).
Il preamplificatore può essere realizzato anche come apparecchio esterno, con alimentazione
elettrica autonoma o asservita al suo amplificatore mediante un cavo multipolare.
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Un preamplificatore potrebbe essere costituito da un solo FET oppure da una sola valvola (il doppio
triodo dei Fender Black Face), eppure la tecnologia mette a disposizione modelli che si comportano
da veri e propri pre-formatori di timbriche clean e distorsioni spesso particolari: i loro circuiti sono
costituiti da più elementi elettronici e reti di filtraggio in grado di agire profondamente sul segnale
in ingresso sino a modificarne del tutto la timbrica originale.
Tuttavia anche il più sofisticato dei modelli, non prescinde da alcune caratteristiche fondamentali
alle quali tutti i circuiti dovrebbero fare riferimento. Ne cito qualche esempio:
L'impedenza di ingresso:
Non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 470/500 K ohm e non salire oltre i 2 M ohm.
Un pick-up alle alte frequenze alza notevolmente la sua impedenza d'uscita e, se non fosse
accoppiato ad un ingresso di uguale valore o più alto, si avrebbe perdita del segnale.
Parimenti, se l'impedenza di ingresso del pre fosse troppo alta, sarebbe elevato il rischio di captare
rumore.
La banda passante:
(Spettro di frequenze riprodotte entro un certo intervallo), dovrebbe garantire estensione da 70Hz a
poco più di 8/10Kz: anche se i diffusori non si spingono oltre i 5 o 6Kz utili acusticamente, è bene
avere a disposizione una buona riserva timbrica che deve comunque essere poi limitata per evitare
inutili ronzii di sottofondo.
La risposta in frequenza:
Dovrebbe essere perfettamente piatta.
La rete dei toni:
Dovrebbe possedere possibilità di escursione non oltre i +/-12 dB per ottava.
Pur permettendo una interessante varietà timbrica, un controllo troppo incisivo può causare
stravolgimenti non necessari e fuorvianti per lo stadio finale accoppiato al pre, soprattutto in
condizione di distorsione.
Se il circuito è progettato con due o più canali, non si deve poter udire interazione tra di loro: è
fastidiosissimo utilizzare un clean con rumore di sottofondo udibile e non eliminabile provocato
dall'altro canale in saturazione.
Questa serie non esauriente di quelli che dovrebbero essere i requisiti minimi di un
preamplificatore, rendono già l'idea di quanto è importante sapersi orientare nella scelta del proprio
Preamplificatore.
Fondamentali sono le prove di ascolto in accoppiamento con diverse testate finali ed i test
funzionali come il vaglio dell'intervento dei potenziometri.
Per quanto riguarda i circuiti, è mia opinione che il segnale meno elementi incontra, meglio suona.
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I preamplificatori svolgono un ruolo importante all'interno di un impianto hi-fi.
In particolare fungono da interfaccia tra la sorgente digitale o analogica ed il finale di potenza.
Proprio per questo importante ruolo, sono da scartare i semplici attenuatori, meglio conosciuti,
come preamplificatori passivi.
I preamplificatori sono tali solo quelli attivi!
Il resto sono solo attenuatori.
I preamplificatori passivi non esistono se non nella mente fantasiosa di qualcuno ...
L'Alimentazione
Importanza fondamentale per un preamplificatore è la sua sezione di alimentazione.
Questa deve essere particolarmente curata, di modo da inquinare il meno possibile il segnale audio
in transito, il quale in questo stadio è particolarmente debole, ossia di bassa e bassissima tensione.
In effetti, la qualità dei preamplificatori si gioca sulla qualità della sua alimentazione, tanto che nei
migliori prodotti è sistemata in contenitori esterni, creando il mito dei preamplificatori a due telai.
Componenti Attivi
Sul componente attivo più adatto alla progettazione di un Preampli, è da preferire o la valvola o il
transistor, v' è da dire che la valvola permette circuitazioni più semplici e quindi maggiormente
performanti.
Ma a questi si contrappongono alcuni preamplificatori a stato solido che in virtù delle maggiori
prestazioni del transistor si permettono di togliere punti ai loro colleghi a valvole.
La Controreazione
Importante è la controreazione questa, come in tutte le elettroniche deve essere la più bassa
possibile, se non inesistente.
Concludendo voglio precisare che i migliori preamplificatori non hanno, ad esempio, i controlli di
tono, spesso inutili e deleteri alla qualità del suono. Bene accetta invece è la presa per la cuffia.
Da aborrire gli equalizzatori. Inutile la barra di registrazione. Comodi invece sono il mute, il
volume con il telecomando ed il loudness.
Per chi vuole autocostruirsi un valido preamplificatore professionale nella sezione Schematics del
sito troverà vari progetti interessanti sui preamplificatori.
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