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costo € 1 | COPIA OMAGGIO
CODROIPO | ANNO XXXIV – N. 8 | OTTOBRE 2016
M A G A Z I N E D I C U LT U R A , S O C I E TÀ , T U R I S M O D E L M E D I O F R I U L I
magazine
3
SOMMARIO
5 - Il candidato
Sindaco ideale
5
editoriale
6
società
18
il criminologo
19
cultura
20
opinioni
25
eventi & turismo
26
sport
30
il Tavan
30
numeri utili
13 - La Svizzera
non ci vuole
Il Paese - Registrazione Tribunale di Udine n. 19/1983
Periodico – Anno XXXIV – n. 8 - Ottobre 2016
SEDE LEGALE & DIREZIONE: Piazza Garibaldi, 65 - Codroipo (UD)
DIRETTORE RESPONSABILE: Elena del Giudice
REDAZIONE: Del Pozzo Bruno, Petri Angelo
EDITORE: Graphica s.c.a.r.l.
28 - Tutti gli eventi
di Ottobre
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editoriale
5
IL CANDIDATO IDEALE
Alla carica di Sindaco di Codroipo
Parliamoci chiaro: un vero candidato ideale, nella realtà, ancora
non esiste. Esiste solamente nella
speranza e nei sogni di tante persone che, ormai deluse da passate
esperienze, sperano che il prossimo
sia migliore. Che finalmente nasca
qualcuno che possa far recuperare la fiducia e suscitare nuovi entusiasmi, nonostante che pure nei
migliori, con il solito spirito critico,
andremo a cercare sempre qualche neo, qualche difetto e qualche
dubbio sulla sua integrità o sulla sua bravura. Trovarlo, quindi, è
piuttosto difficile, anche se in verità ci sono validissime persone con
capacità e competenze per svolgere adeguatamente l’attività di
amministratore pubblico, che però
spesso sono frenate dall’impossibilità di interrompere la professione
o di dedicare meno tempo alla fa-
miglia. In ogni
caso, ci sono
ancora brave
persone che
sanno anteporre gli interessi comuni
a quelli personali, che con
entusiasmo
e con spirito
di sacrificio si
propongono
di dare il proprio contributo e il proprio
impegno alla
comunità. Ma
sono pochi e
spesso divisi da rivalità personali
o ideologiche che impediscono di
concertare con le medesime finalità, programmi comuni e condivisi. Ma tant’è. La situazione è questa, e quindi bisogna scegliere lo
schieramento o le persone che al
meglio possano interpretare il proprio pensiero e le proprie legittime
aspettative. Per amministrare un
centro come Codroipo, non occorre essere geni e nemmeno padreterni. Ci vuole solamente impegno,
volontà e buon senso. Soprattutto
buon senso, perché il bravo amministratore deve saper interpretare intelligentemente le esigenze
dei cittadini, coniugandole con le
risorse disponibili. Non solamente servirsi di loro quando comoda.
Bisogna infatti stare attenti ai furbetti, che si candidano solo per in-
teressi personali, perché sanno che
una carica qualsiasi, può dare una
visibilità da usare poi per altri scopi.
Una sana ambizione in politica, è invece lecita e pure utile per raggiungere ambiti traguardi, ma non deve
prendere la mano. Deve essere solamente lo stimolo per fare sempre
più e meglio, perché poi ci sarà un
giudizio, e solo il merito sarà il metro di valutazione di un candidato
o di un eletto. Talvolta si ricorre ai
politici di professione che però di
questi tempi non godono di eccessivi consensi, per il fatto che spesso
si dimostrano poco politici e tantomeno professionali, forse per il
fatto che non hanno mai esercitato
alcuna professione e politicamente cercano solo di salvaguardare
la loro sopravvivenza. Per questo,
e perché si attardano dietro vecchi riti di bassa macelleria politica,
molti dei partiti tradizionali hanno
ormai perso l’attrattiva di un tempo
e le ideologie sono per lo più sparite, sia per le loro premesse spesso
ingannevoli, sia perché non hanno
saputo dare serie risposte alle esigenze sociali. Il cittadino di questo
è arcistufo, e perciò spesso non va
a votare, o riversa il suo voto sulle
liste civiche, nate da associazioni
spontanee, che non devono obbedire a nessun partito, né scendere a
compromessi tanto sfacciati quanto inutili. In politica, anche locale,
c’è bisogno di pulizia, operosità,
chiarezza e buonsenso. È chiedere
troppo?
Angelo Petri
società
6
DIFFONDERE
MATERIALE ON-LINE
Se senza consenso si commette reato
Al giorno d’oggi siamo tutti “social” e la diffusione di materiale
multimediale è questione di un click. Ma quali sono le conseguenze?
La cronaca evidenzia uno spaccato
di realtà che talora può contemplare esiti drammatici. Dunque come
ci si può tutelare? Innanzi tutto occorre sapere che la pubblicazione di
foto e video altrui, senza consenso
dell’interessato, integra una molteplicità di violazioni: dalla lesione
del diritto all’immagine ai profili di
reato quali la diffamazione e l’illecito trattamento di dati personali.
Il diritto all’immagine tutela avverso gli abusi commessi tramite
la divulgazione, l’esposizione o la
pubblicazione di immagini fuori dai
casi consentiti dalla legge, ovvero
con pregiudizio all’onore, al decoro e alla reputazione della persona.
Ambito elettivo d’applicazione di
tali principi è sempre stata la divulgazione a mezzo stampa, mentre ora internet e i social network
rappresentano il terreno più fertile
nel quale proliferano questo tipo di
illeciti. In tali casi il giudice, a istanza del soggetto leso, può disporre
la cessazione dell’abuso e il risarcimento del danno. Sul piano penale
la condotta in parola può integrare i
reati di diffamazione e illecito trattamento dei dati personali.
Sotto il primo profilo ricorre l’ipotesi di diffamazione aggravata che
comporta la pena della reclusione
da sei mesi a tre anni o della multa
non inferiore a
516 euro. Sotto
il secondo profilo
chiunque
pubblichi l’altrui
immagine senza
consenso, per
trarne un profitto per sé o per
altri, risponde
del reato di trattamento illecito
di dati rilevante
ai sensi del d.lgs n. 196/2003
(Codice Privacy),
condotta punita
con l’applicazione di pena detentiva e sanzioni amministrative anche
piuttosto rilevanti.
Il risarcimento del danno dovrà
tener conto del pregiudizio patrimoniale subito per effetto di tali
condotte lesive e del danno non
patrimoniale (biologico e morale)
che potrà essere quantificato anche in via equitativa, della cui prova
è però onerata la vittima. In particolare, la diffusione illecita di video
o foto attinenti la sfera intima delle persone può avere implicazioni
molto pesanti, producendo danni
esponenziali e perduranti, talora
difficili da dimostrare, che rischiano
di depotenziare gli stessi rimedi a
tutela. Ciò anche stante la concreta difficoltà di rimuovere dalla rete,
in via definitiva, i contenuti lesivi
divenuti “virali”. Pertanto, accanto
a un sistema di tutele più efficace
occorre investire sulla prevenzione, aspetti sottolineati dallo stesso
Garante Privacy (Nota 14.09.2016)
richiamando il tema della “... gogna a cui la rete rischia di esporci
in mancanza di una adeguata consapevolezza, da parte degli utenti,
della natura di spazio non circoscritto e degli effetti lesivi che può
avere una comunicazione violenta
o la ferocia nella irrisione degli altri.
Servono procedure di risposta più
tempestive da parte delle diverse
piattaforme, ma è anche necessario far crescere il rispetto delle
persone in rete. In questa prospettiva è sempre più urgente un forte
investimento nella educazione digitale…”.
Avv. Anna Fabbro
e-mail: [email protected]
società
7
SE LA TECNOLOGIA
CI REMA CONTRO
I lavori vanno salvati giornalmente su memorie esterne
Successo a me. La mattina del
primo giorno d’estate accendo il
computer. Subito, però, qualcosa di
strano si profila davanti agli occhi.
Qualcosa di mai visto prima. Il monitor è nero con tante scritte bianche. Tre parole spiccano tra le altre:
hard disk failure. Spengo. Riaccendo ma la scritta non cambia. Ho il
presagio che sia accaduto l’irreparabile, ovvero la rottura dell’hard
disk con perdita dei dati. Non è possibile – mi dico – ci sono almeno 15
anni di lavoro qui dentro, oltre che
migliaia di foto. “ Ho salvato su hard
disk esterno, anche se non proprio
tutto” mi consolo. Chiamo il tecnico che mi dà poche speranze ma mi
invita a portargli il pc. “Mandiamo al
recupero dei dati” – mi dice. Le tariffe sono un botto. Da seimila euro
se c’è urgenza a mille se c’è pazienza di aspettare. “Ma non è sicuro
che si recuperi” mi avverte. Va bene,
si procede per il tentativo, senza
l’urgenza. Essere orfani del computer ormai è un problema. Mi adatto
a un portatile in prestito e provo a
vedere cosa c’è dentro l’hard disk
esterno. Appena inserito, però, un
rumore sospetto “toc toc toc” preavvisa che c’è qualcosa che non va.
E, infatti, so poco dopo che non
funziona, causa puntine danneggiate. “Eh no, ma rischio di perdere
proprio tutto allora”. Stessa attesa
dei risultati, perché non è certo che
si salvi qualcosa. Passano circa 20
giorni quando ricevo la telefona-
ta del tecnico e il relativo responso: guasto meccanico. Dunque, ho
perso tutto? Sì, e senza poter fare
più nulla. Provo un senso di perdita
quasi umano. In passerella mentale migliaia di istantanee di famiglia,
scuola, scritti, indirizzi mail, pensieri, due libri pronti a metà. Azzerati.
Ma… a chi dare la colpa? A me in
primis, perché avrei dovuto salvare
in vari altri modi, su una nuvola per
esempio, ma… mai avrei pensato mi
accadesse. E ora? Ciò che è perso è
perso ed è inutile piangerci sopra.
In fin dei conti la tecnologia porta a fare troppe foto, troppi video,
troppo di tutto. E allora ecco che la
mente va all’indietro, a quando le
foto si facevano contando gli scatti. 12, 24, 36 per ogni rullino. Le diapositive erano per pochi e i video?
Roba da ricchi. E, prima ancora, la
foto stessa era un lusso. Preziosa
perché centellinata. Come i dischi,
i programmi televisivi, le canzoni, i
libri. Oggi al loro posto c’è il digitale. Preciso, efficace e davvero poco
costoso. Ma ciò che ho imparato è
che i colori, la musica, la vita non
sono digitali. Non è nostalgia la mia
ma semplice presa d’atto dei cambiamenti fin troppo veloci che ci
coinvolgono, a ogni età.
I colori della Kodachrome non
esistono più. Quelli digitali nulla
hanno in comune con la potenza
della pellicola. E il suono del vinile? La sensazione che dava è ben
lontana da quella dei cd. La carta
elettronica
degli ebook non
ha la stessa efficacia della carta
vera, né si può sottolineare o farci
l’orecchia come segnalibro.
Siamo sotto una mano virtuale,
che non ha consistenza. Che non
esiste. Che può tradire da un momento all’altro. Mi chiedo… e se
mancasse l’energia elettrica?
Per chi, come me, ha già vissuto senza tecnologia non sarebbe
poi troppo difficile stare senza. Ma
cosa farebbero coloro che vivono
in stretta connessione? Si renderebbero conto della potenza del
tempo, del tatto, della voce, degli
occhi. Dell’abbraccio?
Che la tecnologia sia indispensabile è fuori discussione. Eppure, forse, è arrivato il momento di
chiederci se si possa fare un passo
indietro. Verso l’essenziale. Verso
ciò che conta veramente.
Pierina Gallina
società
8
COMUNICARE È
INEVITABILE
Tutto è comunicazione
La comunicazione è un fenomeno inevitabile nella vita sociale. Nel
momento stesso in cui almeno due
soggetti entrano in contatto tra
loro, scatta il processo di comunicazione, ma anche quando pensiamo
di non comunicare in realtà qualcosa stiamo comunicando: è infatti
possibile interagire con gli altri anche senza parlare. Qualsiasi tipo di
comportamento è comunicazione.
Pensiamo ad una situazione in presenza di persone, ad esempio ad un
viaggio in metropolitana, in cui non
parliamo con nessuno perché non
desideriamo parlare; anche in questa situazione si instaura un processo di comunicazione perché anche
se stiamo in silenzio trasmettiamo
infinite informazioni con tutti i passeggeri presenti nel vagone, i quali
comprendono
la
nostra volontà di
non parlare. Quindi
tutto comunica e
non si può non comunicare. I ricercatori di Palo Alto
(California,
USA)
negli anni ’60 hanno identificato che
gli esseri umani
comunicano su tre
livelli e che per l’efficacia della comunicazione vi è una
netta prevalenza
del linguaggio del
corpo nei confronti del linguaggio
verbale. La comunicazione infatti
contiene un aspetto di contenuto e
uno più propriamente di relazione:
il linguaggio verbale costituisce il
7% (il contenuto della comunicazione, ciò che comunemente si crede
più importante e rilevante nella
comunicazione); il linguaggio paraverbale costituisce il 38% (il tono
della voce, la velocità, l’inflessione
dialettale, il timbro, il volume); linguaggio non verbale il 55% (i gesti,
gli sguardi, la postura). La comunicazione è un fenomeno inevitabile,
poiché attraverso di essa si attua
la necessità primordiale di stabilire
delle relazioni sociali ma anche di
costruire relazioni autentiche ed
efficaci con i propri figli. Ciò nonostante sono pochissime le persone
che si fermano a riflettere, anche
solo per un attimo, su quale sia il
proprio stile comunicativo e come
eventualmente a modificarlo per
renderlo più efficace. Due sono i
modi estremi di interagire nelle relazioni personali: un modo passivo e
uno aggressivo. Col comportamento passivo le persone dimostrano di
non volersi mettere in discussione,
poiché per loro va tutto bene, non
ci sono problemi e preferiscono
evitare il confronto e il conflitto.
Con il comportamento aggressivo
le persone tendono invece a prevaricare a mettere in soggezione l’altro pur di raggiungere i propri scopi.
Questi estremi non ci permettono
d’instaurare dei buoni rapporti con
gli altri e di ottenere risultati positivi, ciò significa che per poter trovare il giusto equilibro fra passività
e aggressività bisogna tendere a
diventare assertivi. L’assertività è
un tipo di comunicazione più elevata poiché si pone come obiettivo
la capacità di saper scegliere come
comportarsi in una determinata
situazione e di saper gestire i conflitti. Se si vuole dunque migliorare i rapporti interpersonali diventa
quindi fondamentale osservare il
nostro modo di relazionarci e imparare a porsi in maniera assertiva.
Dott.ssa Maria Antonietta
Canestrino
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10
PER I BRITANNICI LA BREXIT
SI STA RIVELANDO
UN GRANDE AFFARE
Contrariamente a tutte le più nefaste previsioni degli analisti economici della vigilia del referendum
sulla Brexit e gli scenari catastrofici dell’indomani, la decisione della
maggioranza dei sudditi di Sua Maestà si sta rivelando il contrario del
previsto. Secondo la società di rating Moody’s, anziché andare in recessione, l’economia Britannica segna un +1,4% sul mese precedente
addirittura un +5,9% annuo, mentre
la Sterlina, dopo un iniziale arretramento nel panorama finanziario
mondiale, ottiene il record positivo
delle ultime due settimane rispetto
al dollaro.
Il merito di questo viene attribuito al massiccio arrivo di turisti
nell’Isola Britannica che ha fatto
schizzare alle stelle i consumi e rafforzato la moneta. In definitiva, la
Brexit, così demonizzata si sta rivelando un colossale vantaggio per gli
inglesi. A questo punto, i casi sono
soltanto due: o gli economisti han-
no raccontato scientemente una
valanga di bugie per condizionare il
voto sulla Brexit, oppure sono degli
emeriti incapaci e per questo meriterebbero di nascondere la loro
faccia per il futuro. In tutto questo,
chi sostiene le ragioni per uscire
dall’UE ha tutte le ragioni e la prova
della validità delle proprie tesi.
ELEZIONI COMUNE di CODROIPO
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
dr. GIAN PAOLO MASSIMO:
l’esperienza di un dirigente di azienda al servizio della Comunità
• per il rilancio della destra sociale e nazionale
• per un severo controllo dei flussi migratori
• per incrementare l’afflusso di persone nel centro di
Codroipo, che deve riproporsi come centro emporiale
• per promuovere azioni volte all’espansione dell’occupazione,
in particolare quella giovanile.
FRATELLI
d’ITALIA
Gian Paolo
VOTA
MASSIMO
____________________
Voto di preferenza per il candidato alla carica di consigliere
società
11
L’ITALIA È FERMA
LO DICE ANCHE L’OCSE
Gli altri Stati Europei hanno performance migliori
È un altro brutto colpo inflitto
alla politica economica del governo
Renzi quello che arriva dall’Economic Outlook di OCSE, che ha rivisto
pesantemente al ribasso le stime
sulla crescita del Pil italiano.
La crescita sarà intorno allo 0,8%,
sia nel 2016 che nel 2017, una previsione al ribasso di 0,2 e 0,6 punti rispetto a quella dell’Outlook di
giugno scorso.
Nel Def dello scorso aprile, la stima del governo italiano era di una
crescita dell’1,2% nel 2016, un dato
che lo stesso Governo sta rivedendo al al ribasso, intorno all’uno per
cento.
Per il 2017, la stima prevista
dall’esecutivo era dell’1,4%.
E’ evidente che l’OCSE spazza via
queste prospettive.
Da Cernobbio, Renzi ha assicurato che il 2016 si chiuderà meglio del
2015, ma è stata proprio Confindustria a dire che la crescita prevista
per il 2016 è dello 0,7% e dello 0,5%
nel 2017.
Insomma, da qualsiasi parte la si
guardi, le prospettive di crescita
per il nostro Paese nei prossimi due
anni non migliorano affatto.
Nel documento dell’OCSE si legge
che a pesare a livello internazionale sono la crescita debole del commercio e le distorsioni finanziare, e
la raccomandazione per i governi
è di attivare più forti misure fiscali
strutturali, ma il clima negativo che
circonda questa fase della globaliz-
zazione economica in Italia appare
peggiore che in altri Paesi europei.
Dopo aver registrato un +1,5% di
Pil nel 2015, la Germania quest’anno
dovrebbe crescere dell’1,8% (contro
l’1,6 stimato nel giugno scorso), e
dell’1,5% nel 2017 (contro l’1,7).
La Francia dopo aver messo a segno un +1,2% nel 2015, dovrebbe
crescere nel 2016 dell’1,3 (-0,1 rispetto alla stima di giugno) e
dell’1,3% nel 2017 (-0,2 punti). Nel
Regno Unito, nonostante Brexit,
dopo il +2,2% nel 2015, il Pil dovrebbe crescere quest’anno dell’1,8% e
dell’1% nel 2017.
Di fronte a questi dati, appare
molto difficile che ISTAT possa rivedere al rialzo le stime fatte sulla economia italiana (+0,8% per il
2016) nel prossimo documento sui
conti nazionali che verrà presentato venerdì 23 settembre.
Così come si fa sempre più in salita la strada per Renzi e Padoan che
hanno margini sempre più stretti
per intervenire sulla manovra fi-
nanziaria o per rivendicare maggiore “flessibilità” (vedi: spesa) a Bruxelles.
L’Europa ne ha già concessa abbastanza all’Italia, e potrebbe chiudere il rubinetto, se ripensiamo a
comè finito il vertice di Bratislava
per Renzi.
La realtà è che il Pil cresce dello
zero virgola, il Jobs Act non ha prodotto gli effetti sperati, il debito
pubblico e il deficit continuano ad
aumentare.
E di fronte a tutto questo l’impressione è che Renzi stia solo
cercando di replicare altri provvedimenti “mancia”, vedi bonus ai
18enni, che non sposteranno di una
virgola la situazione economica del
nostro Paese ma che gli servono
per raccogliere consenso in vista
del referendum.
Questi i risultati di trenta mesi di
governo.
Bernardino Ferrero
società
12
L’ACCOGLIENZA SENZA
SOLDI E IL POPULISMO
E intanto l’Europa non ci aiuta
Il Paese dell’accoglienza non ha i
soldi necessari a garantire l’accoglienza stessa. Pare che manchino
le risorse necessarie per assicurare l’assistenza nei centri di raccolta ad almeno ventimila profughi.
Una cifra che però non è certa,
ma può alzarsi ulteriormente visto che il flusso dei migranti non
è affatto cessato e potrebbe portare alla fine dell’anno il numero complessivo di chi è entrato
in Italia oltre la quota di 180mila
persone.
Il Governo spera di usare questi
numeri per avere maggiore flessibilità da parte dell’Unione europea. Matteo Renzi alza la voce in
Europa per far passare la richiesta
che le spese per l’accoglienza non
rientrino nei limiti fissati alla spesa pubblica. Ma dalla Ue continua
ad arrivare la risposta che lo sforamento dei parametri deve essere eccezionale e non può essere
continuato nel tempo e diventare
strutturale.
E, quindi, è facile prevedere che
i soldi mancanti per l’accoglienza
dovranno essere reperiti attraverso un ulteriore aumento della
pressione fiscale. Che sarà mascherato quanto si vuole ma che
peserà comunque sulle spalle dei
contribuenti italiani.
Con il risultato che le proteste
contro l’accoglienza non controllata aumenteranno ed il tema
dell’immigrazione, così come avviene in tutti gli altri Paesi d’Europa, diventerà centrale nell’anno che precederà la scadenza
della legislatura e le future elezioni politiche.
I nemici del cosiddetto populismo farebbero bene a tenere conto di questo dato reale piuttosto
che continuare ad esorcizzare il
problema bollando come razzista
il malcontento popolare suscitato
dall’accoglienza incontrollata.
Chi pensa che in Italia la questione non possa assumere le dimensioni politiche presenti in Francia,
in Austria, nei Paesi dell’Est europeo e nella stessa Germania compie un errore grossolano. Pensa
che il lepenismo italiano sia solo
quello di Salvini e non si rende
conto che oltre ad essere anche
quello di Grillo si va estendendo
in settori sempre più larghi della
società nazionale.
Ad essere immune rimane la casta dei privilegiati sorretta mediaticamente dalla casta degli
intellettuali e dei giornalisti politicamente corretti. Ma queste due
caste sono sempre più ristrette.
E, per quanto riguarda gli intellettuali ed i giornalisti, sempre più
squalificate. Gli insulti e gli spintoni dei grillini a Palermo contro
gli operatori dell’informazione
sono un segnale da condannare
ma che è fin troppo chiaro.
Prima o poi le caste vengono
svuotate. Soprattutto quelle ottuse!
Arturo Diaconale
società
13
LA SVIZZERA
NON CI VUOLE
“Prima noi, poi gli italiani!” Gentiloni: “Rapporti a rischio”
Il Ticino ha detto sì, schierandosi
- ancora una volta - contro l’invasione dei frontalieri, quei confinanti italiani che, giornalmente, in
particolare dalle province di Como
e Varese, intasano le strade svizzere con 62mila e rotte presenze
pur contribuendo, è innegabile, alla
crescita economica del Paese.
L’iniziativa «Prima i nostri!», approvata con un netto ma non nettissimo 58% (e con oltre il 60% a Lugano), è stata lanciata ancora una
volta dal partito di destra Udc - sostenuto in maniera decisa e decisiva
dalla Lega dei Ticinesi. Gli iniziativisti vogliono (o meglio, vorrebbero,
perché l’attuazione si annuncia assai complessa) fissare nella Costituzione ticinese i principi legati al
testo «contro l’immigrazione di
massa» approvato, in votazione federale, il 9 febbraio 2014. Si chiede,
in particolare, una «preferenza indigena... impedendo licenziamenti
per sostituzioni discriminatorie fra
manodopera indigena ed estera
e intervenendo contro le sensibili
diminuzioni salariali causate da un
afflusso incontrollato di manodopera italiana. Sebbene il Canton Ticino goda attualmente di un tasso
di disoccupazione basso (attorno
al 3%, meno della media elvetica), i
frontalieri, lo ribadisce il voto, sono
visti dalla maggior parte della popolazione come una minaccia.
E questo sebbene i politici
dell’intero arco costituzionale (de-
stra populista compresa), imprenditori e sindacati li ritengano importanti per l’economia, anche per
il loro costo minore rispetto ad un
lavoratore indigeno. In Italia le reazioni al voto non si sono fatte attendere: «Senza libera circolazione
delle persone i rapporto tra Svizzera e Ue sono a rischio» ha detto duro
il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. E il governatore lombardo Maroni sulla sua pagina facebook: «Il
Canton Ticino ha votato per bloccare l’ingresso a decine di migliaia
di lavoratori lombardi (lavoratori,
non immigrati clandestini): accettiamo l’esito del referendum, naturalmente, ma vigileremo perché
ciò non si traduca in una lesione dei
diritti dei nostri concittadini lombardi o (peggio) nella introduzione
di discriminazioni o violazioni delle
norme che tutelano i nostri lavoratori. A partire da domani, dunque, la
Regione Lombardia predisporrà le
adeguate contromisure per difendere i diritti dei nostri concittadini
lavoratori». E l’europarlamentare
di Forza Italia: «Se la Svizzera sceglierà il declassamento dei lavoratori frontalieri, l’Ue dovrà bloccare
e sospendere tutti gli accordi di carattere amministrativo, economico
e commerciale di cui anche la Svizzera ha ampiamente beneficiato in
questi anni. O la reciprocità è reale, o le porte dell’Europa si devono
chiudere per chi pensa solo di ricevere e non dare».
Ma ora, cosa succederà all’atto
pratico per i frontalieri italiani? A
corto termine nulla, e forse nemmeno più avanti. Perché, come ha
ribadito anche il governo ticinese:
«vi saranno intralci di applicazione
per il testo proposto e, questo, a
causa di un problema di armonizzazione con le leggi federali che il
Cantone è tenuto a rispettare». E
il precedente del 9 febbraio 2014 è
lì da vedere: quel giorno la volontà
popolare aveva detto che il 50,3%
degli elettori a livello nazionale e
ben il 68,2% in Ticino avevano accolto l’iniziativa «Contro l’mmigrazione di massa».
Stefano Zurlo
società
14
BERLUSCONI
COMPIE 80 ANNI
E non dimentichiamo la persecuzione giudiziaria
Ottant’anni di Silvio Berlusconi.
Auguri, festeggiamenti e rievocazioni di una vita straordinaria. C’è
una quasi unanimità un po’ sospetta. Sospetta di voler rappresentare, essendone solitamente esso
una naturale conseguenza, la fine
politica dell’uomo e del partito da
lui creato.
Mi spiego meglio, se è necessario.
Nella vita politica sono gli insulti,
le critiche che danno il segnale e
la misura della vitalità e della forza effettiva di chi ne è oggetto. Di
ciò è una metafora Marco Pannella:
finché fece politica seria, sembrò
voler creare una forza politica, ebbe
insulti, critiche, commenti ironici, sberleffi. Quando tutti capirono (peraltro con ritardo) che aveva
sciolto il Partito Radicale, che faceva prediche sempre più generiche
e mirava al successo di spettacolo,
ebbe massimo plauso, commossi
consensi e riconoscimenti da presidenti, papi, destra e sinistra.
Ma se questo è quanto deve dirsi
dell’atteggiamento di oggi degli altri verso Berlusconi, c’è qualcosa di
assai importante da aggiungere per
quel che riguarda l’atteggiamento
dello stesso Berlusconi verso la sua
storia, deducibile anche dalle rievocazioni della sua figura e del suo
ruolo da pare dei media ancora a lui
appartenenti. C’è un vuoto nelle rievocazioni dalla sua parte della sua
eccezionale carriera: manca oggi,
cioè anche oggi, la rievocazione
della straordinaria persecuzione
giudiziaria scatenata contro di lui.
Manca la rievocazione del fato che
fu destituito dal “Partito dei Magistrati”. È come voler fare la storia
che so, di Giulio Cesare e tacere che
fu assassinato da Bruto e dagli altri
congiurati.
Non è questa, si dirà, l’occasione
per ricordare la condanna, e soprattutto, perché di questo non
si può discutere, l’infondatezza e
l’ingiustizia, il numero di processi,
delle accuse, di ogni genere, cessati
d’incanto quando fu destituito. E si
dirà: questo gradisce Berlusconi per
godersi in pace il suo compleanno.
Nossignori. Non solo ha sbagliato e
sbaglia a “dimenticare” la congiura
del “Partito dei Magistrati” in suo
danno. Non ne ha il diritto. Ci sono
cose, magari gesti di generosità,
che ad un uomo politico non sono
consentiti. Non ricordare quei fatti
è un regalo illecito a chi li ha compiuti, ad una magistratura “di lotta”
e di parte e, quindi di ingiustizia. Ed
un regalo ai ricettatori del frutto di
quella estorsione, il partito e gli uomini cui gli aggressori consegnarono il potere a lui strappato “per via
giudiziaria” (si fa per dire).
Non credo che Berlusconi preferisca non si parli delle sue traversie
giudiziari perché “ha perdonato”.
Non ha la vocazione del martire.
Ci sono comunque, lo ripeto, cose
che un uomo politico non ha il diritto di perdonare, anche se sono
malefatte che l’hanno colpito personalmente. Non mi piace dover
dire queste cose che ci ricordano e
mi ricordano un fondo di crudezza
che è propria della vita politica. Ma
le vicende politiche che finiscono
a tarallucci e vino non riesco più a
sopportarle.
Mauro Mellini
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16
LA CREDIBILITÀ DI RENZI
Il futuro prossimo ci dirà la verità
Un inglese confessava: “Conosco
poche cose più crudeli della verità,
ma in questo momento non mi vengono in mente”, e tuttavia l’ideale
astratto sarebbe che tutti la dicessero sempre. In ogni caso, mentire
troppo spesso non è contro la virtù,
è contro l’intelligenza. La sanzione
che la vita infligge al bugiardo è un
crudele contrappasso: chi comincia
cercando di spacciare molte bugie
per verità, finisce col non essere
creduto nemmeno quando dice la
verità.
Queste considerazioni vengono
in mente a proposito dell’attuale
Presidente del Consiglio. Dal punto
di vista di Niccolò Machiavelli non
ci sono molte cose che gli si possano rimproverare. Affascina le folle,
convince gli indecisi e, se non riesce a farsi seguire per amore o per
interesse, si fa seguire, anche nel
suo stesso partito, per la paura di
essere annientati. Il gioco gli riesce
perfino con l’intero Parlamento che
spesso è posto dinanzi all’alternati-
va: o gli vota la fiducia su qualunque cosa lui abbia deciso, oppure
“tutti a casa”. Chapeau. Dopo avere
pagato la cambiale del riconoscimento dei suoi meriti, sarà pure lecito criticarlo.
Nei suoi discorsi Renzi ha un atteggiamento monomaniacale. Bisogna
essere onesti: è più o meno normale
che un Capo di Governo spanda ottimismo e vanti i risultati presenti e
futuri della propria azione. Ma se lo
fa continuamente, e per lo più con
totale sprezzo della verità (o almeno dell’intera verità), gli ascoltatori
meno ingenui presto si stancano
e non l’ascoltano più. E col tempo
questo atteggiamento si diffonde.
E tuttavia quest’uomo agisce.
Dunque, parole a parte, qualcosa fa.
E fa bene o fa male? La domanda è
particolarmente pertinente riguardo alle riforme di cui si vanta tanto
spesso e che ormai – a suo dire –
sono numerose. Pare che abbiamo
avuto la riforma della scuola, la riforma della tassazione, la riforma
della pubblica amministrazione, la
riforma della Rai, la riforma della
legge elettorale, la riforma della
Costituzione, per non dire che ci
avrà ripetuto mille volte (al mese) di
avere rimesso in moto l’economia
della nazione. Ma poiché è lui che
dice di avere realizzato tutte queste belle cose, la persona di buon
senso si chiede: qual è la verità? Ha
cambiato qualcosa, o ha ribattezzato qualche istituzione lasciandola com’era? E se ha cambiato qualcosa, è stato in meglio o in peggio?
La risposta non si può avere né da
lui, che è come se fosse muto, e
neppure dai partiti, che tirano sempre l’acqua al loro mulino: la risposta può darla soltanto la realtà. E
per questo bisogna armarsi di pazienza ed aspettare.
Non che sia facile. Senza saperlo,
siamo più che abituati ad occuparci più del futuro che del presente.
E soprattutto quando ne va della
qualità della nostra vita, ameremmo sapere subito che cosa dobbiamo aspettarci. Del resto, è di
questo che vivono i giornali. La loro
materia prima non è il presente,
per il quale sono meglio attrezzate
le televisioni che le notizie le danno immediatamente dopo il fatto,
quanto le riflessioni sulle conseguenze di quelle stesse notizie. E
qui invece siamo frustrati: non sappiamo se dobbiamo prepararci a fischiare o ad applaudire.
Arturo Diaconale
18
rubrica
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BERTIOLO, IL MISTERO DEL
CADAVERE E DEL TESORO
Vicino alla chiesa della Santissima Trinità
Quella che vado a raccontarvi è l’incredibile storia vera di tale
“Guerra”, un assassino nativo di Rivolto, vissuto nella seconda metà
dell’Ottocento e il cui vero nome di
battesimo è rimasto sconosciuto.
Correva l’anno 1895 e “Guerra”
si trovava a Genova per lavorare in
una miniera. L’uomo era affetto da
una grave malattia e, prima di esalare l’ultimo respiro, si era liberato
di un fardello che gravava sulla sua
coscienza da trent’anni. Il collega
minatore che aveva ascoltato la
confessione e raccolto le sue ultime volontà era rimasto attonito, poiché un particolare di quella
storia gli aveva instillato la febbre
dell’oro.
Stando al racconto del moribondo, tutto aveva avuto inizio una
notte del 1865, allorché aveva assassinato un uomo per derubarlo di
200 monete d’oro. Temendo di essere scoperto e arrestato con addosso il corpo del reato, aveva sep-
VA RA
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pellito il tesoro, insieme al cadavere
e alla rivoltella, verosimilmente nei
pressi della chiesetta della Santissima Trinità, a circa tre chilometri
da Rivolto, sulla stradina che conduceva a Mortegliano.
A ogni modo, in preda al panico,
si era dato alla fuga ed era riuscito
a imbarcarsi, sotto falso nome, per
l’America, ove aveva dimorato per
parecchi anni. Tornato in Europa, il
sedicente Guerra, si era stabilito in
Francia, dove aveva sposato una
francese con la quale aveva avuto
dei figli. Abbandonata la famiglia
d’oltralpe, si era trasferito a Genova. Non aveva dimenticato i duecento marenghi d’oro che aveva
sepolto insieme alla vittima ed era
determinato ad avvicinarsi al Friuli,
facendo delle tappe, per recuperarli. Purtroppo non aveva fatto i
conti con la malasorte e si era visto
costretto a rivelare il suo segreto al
compagno di lavoro.
Costui, il mese successivo la mor-
te dell’amico, era tornato a Vicenza, suo paese d’origine e, insieme a
due amici che gli avevano prestato
il denaro per il viaggio, era giunto a
Codroipo in treno per cercare il tesoro. Dopo aver chiesto informazioni, i tre uomini avevano raggiunto Rivolto e si erano fermati senza
successo a perlustrare la chiesetta
di San Giovanni.
Non è dato sapere che fine avesse fatto il tesoro. Si può presumere
che il morente abbia mentito, che
non abbia voluto rivelarlo, oppure
che sia stato ritrovato pochi mesi
dopo la sepoltura della vittima,
magari durante una battuta di caccia, da un cane attratto dall’odore
della decomposizione.
(Bibliografia: “Omicidi in Friuli e
nella Venezia Giulia del XIX secolo”,
di Lucia Burello, per i tipi di Edizioni Selekta)
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19
IL CAFFÈ LETTERARIO
A SAN SIMONE
Il 14, 15, 16 ottobre in Piazza Garibaldi a Codroipo...
... ti aspettiamo per offrirti un
caffè e regalarti un libro, ti invitiamo nell’angolo lettura: “Racconto
e Leggo/ I Conti e i Lei” e a Teatro
con Gli Improbabili e la Commedia
“ La Palla al Piede” di George Feydeau, regia di Claudio Moretti (ad
ingresso libero).
Quest’anno il Caffè Letterario
Codroipese raddoppia: saremo infatti presenti alla Fiera di San Simone di Codroipo con due gazebi.
Nel primo gazebo, il nostro
Sponsor Pura Vida darà al nostro
Circolo culturale la possibilità di
offrire un caffè alle persone che si
fermeranno a guardare e scegliere tra i libri donati dagli stessi soci
del Caffè Letterario Codroipese. I
libri saranno dati gratuitamente
alle persone interessate e chi ha
libri da donare potrà portarli al
gazebo. Scambio di libri quindi, ma
anche scambio di idee, commenti
e critiche su libri letti, un contenitore di cultura varia ma soprattutto gratuita.
Nel secondo gazebo, trasformato in un salotto lettura-ascolto, i
protagonisti saranno i libri ma anche i lettori, gli scrittori, i poeti, gli
artisti in genere e gli amici ed i soci
del Caffè Letterario Codroipese
che vorranno condividere, consigliare e raccontare il libro che più
li ha emozionati magari leggendo
qualche brano o qualche poesia.
All’interno del gazebo saranno
proiettati spezzoni degli eventi organizzati durante l’anno dal
Caffè Letterario Codroipese e
parti di spettacoli messi in scena
dalla Compagnia Teatrale “Agnul
di Spere”.
“IL CAFFÈ…
VA A TEATRO”:
il libro diventa recitazione e ci
regala una commedia brillante
e divertente di George Feydeau
“La Palla al Piede”, interpretata
dalla Compagnia teatrale U.T.E.
“Gli Improbabili” di San Vito al
Tagliamento.
Regia di Claudio Moretti.
Lo spettacolo si terrà al Teatro
Benois il 14 ottobre alle 21.00
(ingresso libero).
scegli
Alberto
Soramel
Sindaco di Codroipo
opinioni
20
PENSIERINI DELLA SERA
Dedicati ai nostri politicanti
La pulzella d’Orleans, la vergine scaltra, l’immacolata, al secolo
Rosy Bindi, ha solennemente dichiarato che non si ripresenterà più
candidata alle prossime elezioni
Penso sia nata in Parlamento, quasi
come Deputata a vita.
Ora lascia e torna a fare il mestiere che le era certamente più congeniale: la casalinga! Auguri. Il nostro
ex Presidente della Repubblica, lo
staliniano Giorgetto il napoletano,
alla tenera età di 91 anni, l’intera
sua vita al potere, pensione da poveraccio e prebende varie, più di
cinquantamila euro al mese, macchina a vita con autista, macchina
a vita con autista al figlio primogenito (legge voluta da San Oscar
Luigi Scalfaro) ufficio al Senato, una
quindicina di dipendenti, alla tenera
età di 91 anni, lavora giorno e notte
per contribuire fino alla fine dei suoi
giorni alla disfatta dell’Italia. I cardinali invece, all’età di ottant’an-
ni, non possono più partecipare al
Conclave per limiti di età. La spiegazione? Lo Spirito Santo nulla può
fare contro l’arteriosclerosi.
Il fiorentin spirto bizzarro, avete
inteso, Matteo Renzi, ha imparato
tutti i vocaboli del dizionario Zingarelli. In questi due anni di Presidente degli imberbi ragazzini del Consiglio dei Ministri, le ha dette tutte,
parecchie volte, fino alla nausea.
Ora ha finito il repertorio. Si può
rivedere un film, anche due, tre
volte, ma non cinquanta.
Ora è arrivato al “redde rationem”. Già, chi in alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente.
Da quando il Berluska, con improvvido commento, ha dipinto poco
diplomaticamente il fondoschiena
dell’Angelona di Berlino come “inchiavabile” (perdonate la parolaccia, ma viene dalla bocca del Don
Giovanni di Arcore) da quella volta
è iniziata la caduta libera del più
grande amatore d’Italia e dintorni.
Allo stesso modo, ma per motivi diversi, è iniziata la parabola discendente della Cancelliera krucca.
Ci dispiace per entrambi. Uno faceva sesso a tempo pieno, l’altra
sessualmente inavvicinabile.
Bravo Matteo, quello di Firenze,
non quello della Lega.
Bravo acculturato fiorentino, accademico della crusca. I clandestini
vanno educati, acculturati, accolti
a braccia aperte, vanno eliminati
Cristi e Madonne, vanno demolite
le Chiese, vanno bruciate le biblioteche, tanto i libri non servono a
nulla, basta il Corano, va dato loro
vitto, alloggio, divertimenti, donne e bambine, perché così vuole la
loro cultura. Bisogna dare migliaia
di euro al mese. Non dar loro lavoro, roba per le donne. Tutto questo
devi dar loro.
Agli italiani che non ti hanno votato non devi dare nulla. Anzi spennarli come polli.
Poi mettici vicino quel magistrato
che, giudicando uno di costoro che
ha morso un poliziotto, con sutura
di 5 punti, giudica innocente l’imputato “perché aveva avuto un’infanzia difficile”.
Mala tempora currunt, dicevano i
latini!
Che bello essere, come Robinson
Crusoè solo su un’isola deserta,
senza i citati in queste meditazioni, ma senza Junker, senza Schulz,
senza Tusk, senza Sarkozy e personaggi devastanti del genere.
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MEDICINA NATURALE
OMEOPATIA, AGOPUNTURA
LE TERAPIE NATURALI
La Medicina Naturale, a differenza
della medicina ufficiale o accademica, è una “medicina olistica” (dal greco “ holos”: tutto) in quanto non cura
la malattia in una persona ma cura la
persona con le sue malattie.
L’uomo viene infatti considerato
nella sua unità psico-fisica dove il
corpo e la mente sono in un rapporto
di continua e reciproca comunicazione ed influenzabilità.
La terapia di Medicina Naturale
deve perciò tendere alla riduzione
dei sintomi, ma soprattutto deve cercare di ricreare un nuovo equilibrio
che porterà la persona ad una guarigione completa e naturale.
Le terapie naturali sono rivolte sia
ad adulti che a bambini, possono
essere associate ad altre terapie farmacologiche convenzionali, oppure
essere utilizzate come unica scelta
terapeutica, a seconda delle malattie
da trattare: inoltre l’uso dei farmaci
omeopatici non è controindicato in
gravidanza e durante l’allattamento.
La visita medica si rivela indispensabile per valutare la persona nella
sua globalità, raccogliendo informazioni sul suo stato di malattia, ma anche sul suo stile di vita, il suo vissuto,
le sue emozioni.
Prima visita di medicina
naturale
rigione o il miglioramento di molte
patologie.
Prestando attenzione all’approccio giusto per il singolo paziente
con la sua malattia e andando a trattare con il singolo sintomo ma la
persona nella sua globalità.
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Scegliere questo tipo di terapia
significa creare nella persona uno
stato di benessere psico-.fisico.
È una terapia personalizzata valida sia come cura che come prevenzione.
Terapia efficace per molte problematiche tra cui le cefalee, i dolori
osteo-articolari e muscolari, le sindromi ansioso-depressive, problematiche degli apparati genitale e
della sfera sessuale sia femminile
che maschile, disturbi ormonali, le
dipendenze da cibo, fumo ed alcol.
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medicina Tradizionale
Un uso attento delle Medicine
Naturali con quella Tradizionale è
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opinioni
24
I RAGAZZI DEL 2024
SONO SENZA SPERANZA
A Roma i Grillini cominciano male
Virginia Raggi dice “no” alle
Olimpiadi chiudendo definitivamente ogni spiraglio di trattativa
sul tema. Diciamo subito che delle
Olimpiadi ce ne impipiamo altamente perché è dimostrato che,
ovunque esse siano state organizzate e tranne in rari casi, hanno portato più costi che benefici
oltre che una lievitazione dei preventivi a dir poco spropositata.
Chiaro che buona parte degli
scostamenti sulle previsioni siano
da annoverare alla voce corruzione o, più in generale, a inefficienze
di una macchina pubblica sciatta e
sprecona. Ma il punto non è questo: il punto è che i grillini avevano vinto le elezioni spergiurando
di essere diversi e promettendo di
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farglielo vedere loro a quel branco di politicanti e blateranti come
si amministra la cosa pubblica e
come si tirano a specchio le città
con parsimonia ed efficacia. Adesso, rinunciare alle Olimpiadi perché altrimenti prevalgono il malaffare, lo spreco, il cemento e le
lungaggini, equivale ad un atto di
resa della politica ed una manifesta incapacità di cambiare le cose.
Eccola la decrescita felice: blocchiamo tutto e nel frattempo
aspettiamo il declino con serenità
cazzeggiando di scie chimiche sul
web. Questa è l’inesperienza che
avanza, questo è un grido forte e
chiaro con il quale i pentastellati
vogliono farci intuire di non sapere che pesci prendere preferendo
non bruciarsi dopo aver criticato
l’universo mondo. Meglio il nulla,
dunque, a qualcosa che non si sa
fare e che quindi si farebbe male,
anche se nel frattempo un progetto per Roma non si intravede
nemmeno all’orizzonte e si è alle
prese ancora con la scelta degli
assessori dopo mesi di cincischiamenti.
Peccato però che il compito di
chi amministra non sia questo: la
politica deve avere l’ambizione di
poterle cambiare le cose ma anche e soprattutto di dare messaggi di speranza per il futuro.
La politica oggi ha detto a chiare
lettere ai ragazzi del 2024 che non
c’è speranza.
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ARRIVI
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VERNO
Vito Massimano
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25
LA CARICA DI JAGODNIJ
SULLE RIVE DEL DON
I bianchi Lancieri commemorano il 74° anniversario
Nella caserma Paglieri, con una
sobria ma significativa cerimonia,
alla presenza del Sindaco di Codroipo Fabio Marchetti, ed il primo cittadino di Sedegliano, Ivan Donati e
di numerose autorità civili e religiose, tra cui il cav. Francesco Belloni,
classe 1916, reduce della campagna
di Russia, i “ Bianchi Lancieri” hanno commemorato il 74° anniversario della carica di Jagodnij, località
sacra del fronte Russo dove nell’agosto del 1942, i lancieri del Reggimento codroipese,
“… lanciati in rischiosa missione,
portavano il fremito delle loro armi
e dei loro cuori a signoreggiare nel
vivo del dispositivo avversario,
donde, fattosi largo con le sciabole e i moschetti, si portavano alla
difesa di un importante caposaldo
contro il quale si infrangevano inesorabilmente tutti i ritorni offensivi dell’ avversario”.
La Medaglia d’Argento e la Medaglia d’Oro al Valor Militare che
fregiano lo Stendardo di “Novara”
simboleggiano le gesta eroiche che
contraddistinsero i Bianchi Lancieri
durante la seconda guerra Mondiale.
re le gesta di chi ci ha preceduto,
ricordiamo a Noi stessi di appartenere a un complesso di uomini
solidamente unito dai vincoli del
cameratismo, della disciplina, dello spirito di sacrificio. Ci ricordiamo che, nonostante i tantissimi
impegni operativi ed addestrativi
che riempiono le nostre giornate,
“Novara” non è solo un Reggimento di Cavalleria, ma principalmente
è uno stile di vita e un modo peculiare di concepire il dovere militare.”
“74 anni or sono, “Novara” scriveva nella riarsa steppa russa una
delle pagine più belle della Cavalleria di tutti i tempi, destando
l’ammirazione degli alleati e dello
stesso nemico. Oggi, come allora
Noi, Bianchi Lancieri, nel rievoca-
Con questo breve ma significativo discorso, il Colonnello Francesco Tanda, Comandante dei “Lancieri di Novara”, ha voluto ricordare
coloro che hanno combattuto sul
fronte russo.
Con l’occasione, il Col. Francesco
Tanda, ha salutato il personale del
gruppo squadroni esplorante, unità
operativa del Reggimento che nelle
prossime settimane partirà per l’Operazione “Leonte 21” in Libano per
periodo di sei mesi, durante i quali i
Baveri Bianchi, dovranno controllare il territorio e contribuire alla creazione di condizioni di pace e di sicurezza del paese, in ottemperanza
a quanto sancito nella risoluzione
1701 delle Nazioni Unite.
Attualmente uno squadrone dei
Bianchi Lancieri coadiuva, dallo
scorso 10 agosto, le Forze di Polizia
nello svolgimento del servizio di vigilanza agli obiettivi sensibili nella
città di Milano, nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”.
La pro loco CUORE DELLO STELLA
e vi aspetta entusiasti e
numerosi ad Ariis per
sport
26
ESORDIO VINCENTE
PER LA BLUENERGY
Buona la prima per la Bluenergy, che al ritorno in Serie C Gold dopo 4
stagioni espugna il parquet di Castelfranco Veneto dopo 40 minuti molto
combattuti grazie all’ottima difesa e alla vena realizzativa del duo composto da Trevisan (15 punti con 6/8 al tiro da due punti, 8 rimbalzi e 24 di
valutazione) e Maghet (20 punti, 4 rimbalzi e 3 assist).
IL CALENDARIO DEI PROSSIMI INCONTRI
SERIE C GOLD - GIRONE DI ANDATA
DATA
ORA
SQUADRA A
SQUADRA B
LUOGO
Sab 08 Ottobre
18.30
Bluenergy
Codroipo
DB Group Montebelluna
Palazzetto dello sport
Dom 16 Ottobre
18.00
Energy Lab Monfalcone
Bluenergy Codroipo
Palestra Polifunzionale
Via Baden Powell, 2
Monfalcone (GO)
Sab 22 Ottobre
18.30
Bluenergy Codroipo
Orange 1 Bassano
Palazzetto dello sport
Sab 29 Ottobre
18.30
Bluenergy Codroipo
Calorflex Oderzo
Palazzetto dello sport
Dom 6 Novembre
18.00
Basket Sportschool Deuville
Bluenergy Codroipo
Palasport Deuville
Via dello sport, 22
Deuville (VI)
Sab 12 Novembre
18.30
Bluenergy Codroipo
Secis Costr. Jesolo
Palazzetto dello sport
Sab 19 Novembre
20.00
Calligaris Coro di Rosazzo
Bluenergy Codroipo
Palestra Comunale
Via 25 Aprile
Corno di Rosazzo
Sab 26 Novembre
18.30
Bluenergy Codroipo
Guerriero Padova
Palazzetto dello sport
Dom 4 Dicembre
18.00
Jadran Trieste
Bluenergy Codroipo
Palestra “Aldo Cova”
Via degli Alpini, 128/1
Trieste
Sab 10 Dicembre
18.30
Bluenergy Codroipo
Garcia Moreno 1947
Arzignano
Palazzetto dello sport
Dom 18 Dicembre
18.00
Emme Retail Mestre
Bluenergy Codroipo
Palazzetto di Trivignano
Via Vicentino, 3
Località Trivignano (VE)
Sab 7 Gennaio
18.30
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Gruppo SME Caorle
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28
Eventi di ottobre 2016
VENERDÌ
21 OTTOBRE
SABATO
22 OTTOBRE
DOMENICA
23 OTTOBRE
Teatro Benois De Cecco
PROIEZIONE FILM
Circolo Culturale Lumière
CINEMA
20.30
Biblioteca civica
“Don G. Pressacco”
SPIETANT IL SAN SIMON
(presentazione al pubblico dei
finalisti del premio San Simon)
Città di Codroipo
CULTURA
20.00
Palazzetto dello sport
XIX TROFEO DI PUGILATO
“CITTÀ DI CODROIPO”
ASD Fearless Boxing Team
Codroipo
SPORT
20.30
Biblioteca civica
“Don G. Pressacco”
PREMIO LETTERARIO IN LINGUA
FRIULANA SAN SIMON 2016
Presentazione de: L’OPERA OMNIA
di AMEDEO GIACOMINI
ed. Ponte del Sale, a cura di G.M.
Villalta
Città di Codroipo
CULTURA
21.00
Teatro Benois De Cecco
PROIEZIONE FILM
Circolo Culturale Lumière
CINEMA
14.30
Polisportivo Comunale di
Codroipo
Via Circonvallazione Sud
INCONTRO DI CAMPIONATO
UDINESE PRIMAVERA
UDINESE – BENEVENTO
ASD Polisportiva
Codroipo
SPORT
PROIEZIONE FILM
Circolo Culturale Lumière
CINEMA
18.00 e 21.00 Teatro Benois De Cecco
20.30
Biblioteca civica
“Don G. Pressacco”
CONFERENZA “L’ARCHEOLOGIA
NEL TERRITORIO CODROIPESE ED
I SUOI PROTAGONISTI”
OMAGGIO AD ADRIANO FABBRO
S.F.A. Società friulana di
archeologia Onlus
CULTURA
21.00
Teatro Benois
De Cecco
PROIEZIONE FILM
Circolo Culturale Lumière
CINEMA
20.30
Biblioteca civica
“Don G. Pressacco”
ASSEGNAZIONE PREMIO
LETTERARIO
IN LINGUA FRIULANA
SAN SIMON 2016 - 37^ EDIZIONE
Città di Codroipo
CULTURA
Museo Civico delle carrozze
d’epoca Circolo Filatelico
Numismatico
Città di Codroipo
CULTURA
Circolo Culturale Lumière
CINEMA
GIOVEDÌ
27 OTTOBRE
VENERDÌ
28 OTTOBRE
SABATO
29 OTTOBRE
18.00
Museo Civico delle Carrozze
d’Epoca di San Martino
DOMENICA
30 OTTOBRE
18.00 e 21.00
Teatro Benois
De Cecco
“IL RISORGIMENTO FRIULANO
1815/1915
NEL 150° ANNIVERSARIO
DELL’ANNESSIONE
DEL FRIULI ALL’ITALIA”
“1859/66: LA ‘VIA DI SVIZZERA”
A CURA DELL’ ING. MARIO CEDOLINI
A SEGUIRE
“1866 DIARIO DEL SENATORE DI
PRAMPERO”
PRESENTAZIONE A CURA DELLA DOTT.
SSA
MARISANTA DE CARVALHO DI
PRAMPERO
PROIEZIONE FILM
dal 1 Ottobre al 31 Ottobre
Fondata nel 1908
Oreficeria • Orologeria • Ottica
Pietro Querini
Via Italia, 14 - 33033 Codroipo (UD)
Tel. 0432.906146
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GIOVEDÌ
20 OTTOBRE
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30
rubrica
“il Tavan”
1.
Se è vero, come dice qualcuno, che il denaro è la
fonte di ogni male, con i tempi che corrono, noi Italiani, stiamo diventando un popolo di santi.
2.
Il Papa ha detto che quella scatenata dall’Isis, non
è guerra di religione, ma per i soldi ed il potere. Può
anche essere, ma allora ci spieghi se il prete di Rouen è
stato sgozzato per soldi o per il potere.
3.
Stanno per proporre la legge che liberalizza le droghe leggere come mariyuana e hascisch. Così d’ora in poi, avremo tanto fumo e niente arresto.
4.
Vogliono la “decrescita felice” e inneggiano alla
povertà, solo perché non sono capaci di realizzare
un decente benessere ed una società tranquilla e in pace
con se stessa.
5.
Clandestini in cambio di flessibilità. Che significa ulteriore aumento del debito pubblico. Questi
sono gli “affari” che il bravissimo Renzi ha concluso a
Bruxelles.
6.
Nonostante la villania e la sfacciataggine, Salvini
non è andato molto lontano, quando ha paragonato la Boldrini ad una bambola gonfiabile. In effetti quando parla, sembra sempre in bambola ed è pure
sempre gonfia della sua immensa e sciocca supponenza.
7.
Anche se cercano con tutti i mezzi di danneggiarci,
anche se lo meriterebbero ampiamente, non dobbiamo odiare i Tedeschi. Sono nostri fratelli, specie se le
loro mamme, da giovani, sono venute in vacanza in Italia!
8.
Qualcuno dice che la possibilità di avere un’arma
in mano, porti automaticamente ad usarla. Se fosse proprio vero, anche dando in mano una vanga o una
zappa, dovrebbe portare automaticamente ad usarle.
9.
Pensierino della sera. Vorrei tanto capire come
ragionano i politici, vorrei tanto entrare nelle loro
teste. Ma ho paura del vuoto.
gli orari
dei treni
numeri
utili
PARTENZE
DA CODROIPO PER UDINE
FERIALI 00.34 · 06.11 · 06.34 · 07.10 · 07.26 · 07.34 · 08.10 · 08.34 · 09.10
90.20 · 09.34 · 10.10 · 10.34 · 11.34 · 13.34 · 14.10 · 14.34 · 15.10 · 15.34 · 16.10
16.34 · 17.10 · 17.34 · 18.10 · 18.34 · 19.10 · 19.34 · 20.10 · 20.34 · 21.10 · 21.34
23.10 · 23.34
FESTIVI 00.34 · 07.26 · 08.23 · 09.10 · 09.34 · 11.10 · 11.34 · 13.10 · 13.34 · 15.10
15.34 · 17.10 · 17.34 · 18.34 · 19.10 · 19.34 · 20.34 · 21.10 · 21.34 · 23.10 · 23.34
PARTENZE DA CODROIPO PER VENEZIA
FERIALI 04.48 · 05.22 · 05.48 · 06.22 · 06.48 · 07.18 · 07.48 · 08.22 · 10.22
11.22 · 11.48 · 12.22 · 12.48 · 13.22 · 13.48 · 14.22 · 14.48 · 15.22 · 15.48 · 16.22
16.48 · 17.22 · 17.48 · 18.22 · 18.48 · 19.22 · 19.48 · 20.22 · 21.22 · 22.13 · 22.22
FESTIVI 06.22 · 06.48 · 08.02 · 08.48 · 09.22 · 10.22 · 10.48 · 12.22 · 12.48
14.22 · 14.48 · 16.22 · 16.48 · 18.22 · 18.48 · 19.22 · 19.48 · 20.22 · 22.13 · 22.22
* Per sicurezza controllare su Internet eventuali cambi di orario dell’ultimo minuto
AVVISO
IMPORTANTE
(in applicazione della legge 22 febbraio 2000 n. 28)
Sono aperte le prenotazioni per l’acquisto
di spazi per la propaganda elettorale per le
elezioni amministrative comunali
eventuale ballottaggio del 6 novembre 2016.
LE TARIFFE
1/4 di pagina
dimensioni 88x135 mm - € 200 + iva
1/2 di pagina
dimensioni 180x135 mm - € 380 + iva
Pagina intera
dimensioni 180x277 mm - € 600 + iva
Le richieste di acquisto degli spazi per la
propaganda elettorale dovranno pervenire a:
Publistar srl - Via Treppo n. 5/b – 33100 Udine
Tel. 0432.299664 - [email protected]
Committente Responsabile Anthony Santelia
La Città di Codroipo
ricca, innovativa, bella
e sostenibile
Graziano Ganzit