Ottobre 2016

Download Report

Transcript Ottobre 2016

Newsletter dell’Associazione Bancaria Italiana
Anno XVIII - n. 10
ottobre 2016
Associazione bancaria italiana, Federazione banche
assicurazioni e finanza e Associazione nazionale fra le
imprese assicuratrici in conferenza a Bruxelles
Un Antidoto contro
gli ‘egoismi nazionali’
Secondo le tre organizzazioni imprenditoriali, l’Unione europea dovrebbe accelerare le riforme per
la crescita, considerate un vero antidoto per far
fronte agli shock del presente e del futuro
U
nione bancaria, Unione dei mercati dei capitali,
Piano europeo di investimenti (cosidetto ‘Juncker’). Sono i tre pilastri del cantiere “Sviluppo”
in Europa. Ma la loro costruzione procede a rilento, tra
molti ostacoli e resistenze, mentre l’Unione europea
dovrebbe piuttosto accelerare le riforme per la crescita,
antidoto contro gli “egoismi nazionali”, per far fronte
agli shock del presente e del futuro. L’appello è arrivato
il 13 ottobre dai rappresentanti della comunità finanziaria italiana che con Luigi Abete (Federazione banche
assicurazioni e finanza - Febaf), Antonio Patuelli (ABI)
e Maria Bianca Farina (Ania) hanno incontrato i corrispondenti della stampa a Bruxelles.
Secondo Luigi Abete, Presidente della Febaf: “Occorre
spingere sull’acceleratore delle riforme e degli investimenti. Una mezza Unione bancaria e una mezza UnioIndagine ABI - Kpmg Advisory
Quel ‘Social’ che
I Numeri del Credito avvicina il Cliente
Settembre 2016
(in parentesi agosto 2016)
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma
Totale Impieghi
variazioni % nei 12 mesi
-0,38
(-0,66)
Totale Raccolta
depositi e obbligazioni.
variazioni % nei 12 mesi
-1,31
(-0,85)
Tasso medio
prestiti in euro
a famiglie e società
non finanziarie. Valori %
2,97
(2,99)
Tasso medio
depositi in euro
di famiglie e società
non finanziarie. Valori %
0,42
(0,43)
Iniziative, eventi, promozione di prodotti e servizi, cultura finanziaria, arte e spettacolo i maggiori
temi di conversazione dei canali digitali in banca
N
ovanta banche su
cento sono presenti sui social media.
Il dialogo e la relazione
col cliente si rafforzano
sempre più attraverso i
canali digitali, anche avvalendosi delle potenzialità rappresentate dagli
strumenti di messaggistica social.
È un quadro particolarmente vivace e ricco di
innovazione quello che
emerge
dall’indagine
‘Banche e social media’,
realizzata
dall’Associazione bancaria italiana in
collaborazione con Kpmg
Advisory, su banche che
rappresentano l’80% del
settore bancario. Lo studio è stato presentato in
occasione della terza edizione di ‘Dimensione Social & Web’, il convegno
che si è svolto a Milano
l’11 e il 12 ottobre, dedicato agli strumenti innovativi di comunicazione e
marketing forniti da internet e dalle reti sociali.
I dati dell’indagine mettono in risalto un mondo
bancario che sta affrontando i fenomeni relativi
ai social media considerandoli non solo come
semplice canale di comunicazione con l’esterno
segue in seconda pagina
Arriva il Social media manager
Con l’introduzione dei canali social, cambiano i ruoli
in banca, e sono necessarie
nuove figure. Nove banche
su dieci sono attive sulle
reti sociali. Lo dice una ricerca ABI-Kpmg Advisory
pagina 3
a cura della Direzione strategie
e mercati finanziari dell’ABI
ne finanziaria - ha dichiarato Abete - non fanno
una riforma, ma restano
solo due ‘incompiute’.
E anche sugli investimenti - ha proseguito - il pur
condivisibile Piano Juncker non basta: da un lato
andrebbe adeguatamente
rifinanziato, dall’altro accompagnato da una strategia integrata di politiche
delle infrastrutture, della
competitività e dell’innovazione. Il tema della forte insufficienza degli investimenti è globale, europeo e ancor più italiano
e riguarda sia le istituzioni che il mercato. Tutti i
soggetti devono capire
che
soprattutto in questo momento
occorre
investire di più
rispondendo
alla
nuova
domanda di
segue in ultima pagina
Valutazioni
immobiliari:
Linee guida
a regime
M
assima
trasparenza, certezza,
economicità e opportunità di una più fluida erogazione creditizia:
questi i principi base delle
nuove ‘Linee guida ABI’
sulle valutazioni immobiliari utilizzate, in termini
di sportelli, già da circa il
73% del mondo bancario,
da tutti gli ordini e collegi
rappresentativi dei professionisti abilitati alla valutazione, e da numerose
società di valutazione immobiliare.
Valore di mercato, codice di condotta dei periti, procedure e metodi di
valutazione, metodo del
confronto di mercato,
segue in ultima pagina
< ottobre 2016
I temi di
conversazione
... Quel ‘Social’ che
avvicina il Cliente
(fatto di conversazioni,
recensioni, commenti e
video), ma anche come
importante punto di contatto con la clientela per
alimentare nell’ambiente
digitale la forza relazionale che già caratterizza
il rapporto con la clientela sul territorio. Nel complesso, le banche sono
presenti in media su 5
canali diversi con svariati
contenuti, attività e strumenti: Facebook, YouTube, Twitter e LinkedIn
sono le piattaforme social
maggiormente utilizzate.
Dialogo diretto
e personalizzato
La parte pubblica del canale social non basta più.
Il cliente chiede in alcuni casi anche un dialogo
‘riservato’. Il 55% delle
banche presenti sui social
media usa gli strumenti di messaggistica social
(Facebook
messenger,
Whatsapp, Skype e Telegram, oltre che le chat
proprietarie) per poter
dialogare in modo diretto,
dedicato e personalizzato
con i propri clienti, attuali
e potenziali.
Brand, educazione
finanziaria
e assistenza
Se rafforzamento della
propria immagine e promozione dei propri servizi
sono i principali obiettivi
di presenza sui social media, nel 2016 le banche
hanno fortemente investito anche per rendere
questo nuovo canale un
mezzo utile alle persone
per accrescere la cultura
finanziaria. A ciò ha contribuito la frequente attivazione di servizi di social
customer care, un’assistenza online che consente ai clienti di trovare le
risposte ai propri bisogni
finanziari, anche confrontandosi con le opinioni e
le esperienze della clientela con profili simili ai
propri.
Foto, immagini,
post e video
Interpretando appieno il
dinamismo del mondo dei
social, le banche aggiornano costantemente (in
media due volte al giorno) le proprie pagine, con
contenuti sulle nuove attività e iniziative, ma anche su quelle tematiche
non bancarie che le vedono coinvolte.
Sui social cambia anche il
linguaggio usato nel dialogo con le persone.
Senza rinunciare all’uso
di testi (che rappresentano il 30% dei contenuti
veicolati), sono ormai immagini e foto il principale
strumento di comunicazione (con un peso pari al
42% sul totale delle tipologie).
I contenuti delle pagine
social delle banche riguardano, nella maggior parte
dei casi, temi finanziari
e iniziative di education;
tuttavia, ampio spazio
viene dedicato anche ad
arte, cultura, spettacoli,
sport, turismo e viaggi,
tecnologia e iniziative no
profit.
Un futuro
sempre più social
Per il prossimo futuro,
le banche segnalano che
stanno lavorando all’innovazione dei propri linguaggi comunicativi, pensando a giochi educativi,
concorsi e sondaggi (64%
delle banche già li realizza o ha in programma di
realizzarli) finalizzati ad
accrescere la cultura finanziaria del pubblico.
Lo studio mostra come,
con i social, si stia aprendo un nuovo percorso di
relazione effettiva con il
mercato: oltre la metà
delle banche intervistate
(55%) non si limita infatti
a veicolare informazioni
su questi canali, ma ha
avviato una vera e propria conversazione attiva, diretta e aperta con
gli utenti, amplificando la
trasparenza attraverso il
dialogo interattivo con il
pubblico.
Non manca nello studio
un focus sugli strumenti
più innovativi che i social
media stanno di recente
mettendo a disposizione:
creazione di gruppi di offerta, chatbots (software
robotici che possono rispondere alle richieste più
semplici dei clienti), anteprime di eventi e dirette
streaming sono le funzionalità pianificate per il
prossimo futuro social dal
36% delle banche.
Sara Aguzzoni
In Breve
dalla prima pagina
Confronto ABI-Sindacati
Sportelli bancari in netta
diminuizione nel 2016
Il numero di filiali in Italia già nel dicembre scorso
era inferiore a quello di Francia, Germania e Spagna
A
ntonio Patuelli, Presidente dell’ABI, ha reso noto
che nei primi mesi di quest’anno si è nettamente accelerato il processo di riduzione del numero
degli sportelli bancari in Italia.
Infatti, mentre nell’intero anno 2015 erano stati chiusi
circa cinquecento sportelli, nei soli primi nove mesi di
quest’anno sono già stati chiusi circa altri mille sportelli, il doppio di quanto avvenuto nell’intero anno scorso.
‘Ciò conferma - ha sottolineato il Presidente Patuelli l’impegno che le imprese bancarie stanno sviluppando
in Italia nelle ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali in applicazione dei rispettivi piani industriali’.
‘Questi nuovi dati - ha precisato – sono a fronte di un
numero di filiali in Italia che già nel dicembre scorso
era inferiore a quello di Francia, Germania e anche della ben meno popolosa Spagna, mentre la Gran Bretagna aveva meno sportelli, ma ben centomila dipendenti
bancari in più dell’Italia.
pagina 2
Protocollo
sulle
politiche
commerciali e avvio di una
base di ragionamento condivisa per la realizzazione di
iniziative all’interno del mondo bancario, in relazione ai
rapporti con il personale e la
clientela.
Questo il tema all’ordine del
giorno della ripresa del confronto nazionale, il 5 ottobre
a Roma, tra ABI e Sindacati
di settore. In questo senso,
si prevede la costituzione di
un gruppo di lavoro che formuli rapidamente proposte
per un’intesa complessiva
su possibili soluzioni metodologiche con l’obiettivo di
rafforzare “buone pratiche
e favorire sempre più stretti
rapporti con i clienti”.
Terza edizione di ‘Fiaba’
Al via la terza edizione del
premio “Finanza per il sociale”, indetta da ABI, Feduf e
Fiaba. Il Premio è dedicato ai
giornalisti praticanti e allievi
delle scuole di giornalismo,
per sostenere il loro impegno
nel raccontare l’importanza
della cultura finanziaria per
il Paese.
< ottobre 2016
Il ‘Salvataggio interno’: dalla parte dei risparmiatori
Allo Sportello arriva il
Social media manager
C
ambiano i ruoli in
banca ed emergono
nuove figure di riferimento interne all’azienda, come i moderatori e
i facilitatori e coloro che
sono in grado di incoraggiare le attività di innovazione, i cosiddetti influencer.
L’introduzione dei canali
social, oltre ai cambiamenti organizzativi, determina profondi cambiamenti culturali, con il
coinvolgimento attivo di
risorse che si occupano
della qualità dei contenuti
sul web e dell’interazione
con l’utenza online.
È quanto emerge dall’indagine ‘Banche e social
media’, realizzata dall’ABI in collaborazione con
Kpmg Advisory, su ban-
Con l’introduzione dei canali social, cambiano i
ruoli in banca, e sono necessarie nuove figure.
Nove banche su dieci sono attive sulle reti sociali
che che rappresentano
l’80% del settore bancario e presenti per il 90%
sulle reti sociali.
I dati dello studio mettono in risalto come la
presenza sulle piattaforme social sia considerata
strategica.
Per lavorare sui canali
social, ideare e costruire
contenuti da pubblicare
sul web sono previste tuttavia una serie di attività
che richiedono competenze e abilità specifiche.
È per questo motivo che
molte banche (48% dei
casi) si sono già dotate di
unità organizzative dedicate. In altri casi, invece,
la gestione dei canali social viene realizzata attraverso team informali multifunzionali che operano
con grande dinamismo,
supportati
spesso
da
agenzie di comunicazione
specializzate.
Se si pensa che più della
metà delle banche (53%)
aggiorna quotidianamente (il 41% più volte al
giorno) i contenuti social
e che i codici comunicazionali e le forme espressive sul web sono completamente diversi da
quelli usati nel passato (2
banche su 3 utilizzano video, immagini e foto), si
comprende come sia oggi
necessario un accelerato
ricambio di competenze.
Non solo, ma servono anche risorse che sappiano
dialogare con il pubblico
sulla rete (come ormai la
maggior parte delle banche fa in modo continuati-
Grande affluenza per
‘Invito a Palazzo 2016’
XV edizione della giornata nazionale di apertura
al pubblico delle sedi storiche delle banche. Dalle
10.00 alle 19.00 del 1° ottobre ingresso gratuito e
visite guidate in circa 100 palazzi delle banche, delle
fondazioni di origine bancaria e anche della Banca
d’Italia in 50 città su tutto il territorio nazionale
F
ino alle 19 del primo ottobre sono rimaste aperte
al pubblico le porte di circa 100 palazzi delle banche, delle fondazioni di origine bancaria e della
Banca d’Italia, in 50 città su tutto il territorio nazionale. Sono i numeri della XV edizione di Invito a Palazzo, manifestazione promossa dall’ABI che ogni anno
“mette in mostra” opere d’arte e capolavori conservati
nelle sedi storiche delle banche, normalmente chiuse
al pubblico perché luoghi di lavoro. Grande affluenza di
cittadini, appassionati e turisti nei palazzi che, per tutta
la giornata, sono rimasti accessibili con visite guidate
gratuite.
Lo stesso Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, ha definito per l’occasione Invito a Palazzo “un appuntamento fondamentale per conoscere il patrimonio di testimonianze artistiche e di vita civile costituitosi in Italia
nel corso dei secoli. Testimonianza della volontà del
mondo bancario di conservare il vastissimo patrimonio
archeologico, artistico e architettonico nazionale per la
cultura”. Tra i cento palazzi anche la sede centrale della
Banca d’Italia a Roma (Palazzo Koch) insieme con 73
di 42 banche, e 23 di 23 fondazioni di origine banca-
ria. Tre le città che per la
prima volta aprono le porte dei loro palazzi: Biella,
Rimini e Gorizia. Dieci le
sedi in mostra per la prima volta, che rappresentano un’assoluta novità
per i visitatori.
L’elenco completo dei palazzi che hanno partecipato all’iniziativa è disponibile sul sito palazzi.abi.it.
E’ disponibile un’app (Ios)
per smartphones e tablet
scaricabile gratuitamente da AppStore. Invito a
Palazzo è presente anche
su Facebook e Twitter (@
Palazzi Abi).
pagina 3
Andrea Pippan
vo), rispondendo direttamente ai clienti per assisterli (55%), o costruendo insieme agli utenti i
nuovi servizi (il cosiddetto crowdsourcing, che
consente di raccogliere
in una piattaforma web i
suggerimenti delle persone: il 51 % già realizza o
sta per realizzare progetti
in questa direzione) o seguendo conversazioni sui
nuovi canali di messaggistica social (per il 55%
delle banche).
Il cambiamento organizzativo più rilevante è stato la diffusione in azienda
di una nuova forma di comunicazione ‘orizzontale’,
basata sulle competenze
e il coinvolgimento attivo
delle risorse ‘social’ nei
processi aziendali.
Con la creazione di nuovi spazi di comunicazione
tra colleghi emergono infatti nuovi profili professionali catalizzatori del
processo di cambiamento: influencer, moderatori
e facilitatori interni (nel
30% delle banche).
Il 47% delle banche presenti sui social ha già
definito una social media
policy (cioè linee guida
per favorire un’ottimale
gestione dei social media
all’interno della banca) e
il 28% ha in programma
di definirla entro i dodici
mesi.
SA
ABI News
è anche Online
Tutte le notizie in anticipo sul
vostro Pc: [email protected]
< ottobre 2016
dalla prima pagina
... Un Antidoto contro
gli ‘egoismi nazionali’
servizi pubblici e privati,
assumendone i relativi rischi senza aspettare che
ritorni una domanda di investimento per infrastrutture, servizi e prodotti
bypassati dalla storia di
un mondo che cambia”.
Per Antonio Patuelli, Presidente ABI: “Siamo alla
vigilia del compimento del
biennio di Unione bancaria europea, un biennio di
sperimentazione. Penso
che occorra fare un bilancio e una verifica perché
la vigilanza è unica, ma
le normative in materia
di diritto bancario, di diritto dei mercati finanziari, di diritto tributario, di
diritto fallimentare e di
diritto penale dell’economia sono tutte diverse tra
uno Stato e l’altro dell’Ue.
Così non si va avanti.
Ci sono distorsioni evidenti nell’applicazione di
normative differenti. Se
non si procede presto a
realizzare una legislazione comune nelle materie
citate si minano le prospettive di rafforzamento
e consolidamento dell’Unione bancaria.
Anche la Direttiva sulla
risoluzione delle banche
rientra nella verifica sul
primo biennio di attuazione dell’Unione bancaria.
La verifica deve essere
una prospettiva generale.
Da una crisi dell’Unione
europea, che si aggrava
di giorno in giorno e che
accentua il ruolo delle burocrazie, si esce con idee
più chiare e ambiziose.
Senza un impianto costituzionale, l’Unione europea, che così si è progressivamente aggregata, ora
inizia a disgregarsi.
Occorre interrompere la
guerra finanziaria in atto
fra Stati nazionali dell’Unione e cambiare innanzitutto la filosofia dell’Unione bancaria che sta portando a crescenti conflitti
finanziari fra le economie
dei vecchi Stati nazionali
dell’Unione che deve, in-
vece, crescere insieme,
senza scaricare i rischi su
altri, ma favorendo il rafforzamento complessivo
dei mondi bancari e finanziari d’Europa come premessa indispensabile per
la ripresa dello sviluppo e
dell’occupazione”.
Per Maria Bianca Farina,
Presidente Ania: “In un
momento così critico per
l’Europa vogliamo testimoniare la nostra adesione al progetto europeo. Crediamo fortemente nella necessità di una
‘squadra Italia’, in cui la
collaborazione tra pubblico e privato sia strutturale, avendo come comune
obiettivo lo sviluppo del
Paese.
Le imprese di assicurazione hanno rappresentato
un importante fattore di
stabilità durante le gravi
crisi finanziarie degli ultimi anni, garantendo ai
risparmiatori
redditività
soddisfacente e stabilità
dei risultati.
Nel rilancio degli investimenti è determinante il
ruolo dell’industria assicurativa che in Europa
può favorire un sistema
finanziario più ampio ed
dalla prima pagina
... Linee guida
metodo finanziario: questi e molti altri i principi
che consentiranno di eseguire valutazioni degli immobili secondo parametri
di chiarezza e trasparenza
nei confronti di tutti i referenti sia privati (clienti
mutuatari, agenzie di rating, ecc.) sia istituzionali
(Banca d’Italia, Agenzia
delle entrate già Agenzia
del territorio, ecc.).
L’ABI ha evidenziato che,
in collaborazione con Ordini professionali dei periti, Tecnoborsa e Assovib,
ha inviato anche un documento di proposte a Banca d’Italia a seguito della
efficiente anche attraverso la disponibilità al finanziamento
dell’economia
reale”.
Nel corso dell’incontro
sono state presentate alcune schede tecniche sui
temi di maggiore rilevanza per il settore finanziario italiano in Europa necessari - secondo la Febaf
e le sue associate - per
rilanciare il finanziamento della crescita e dello
sviluppo. Non si tratta
tuttavia di ambiti di interesse solo per l’industria
finanziaria, si legge nel
documento. “L’impatto di
eventuali revisioni da parte del Comitato di Basilea
sui metodi di calcolo del
rischio di credito e del rischio operativo, per come
sono attualmente formulate, peserebbe sulla capacità di finanziamento
di specifiche attività economiche rilevanti per la
ripresa del ciclo economico. Con ricadute pesanti
sulla competitività dell’economia reale europea
rispetto all’andamento di
quella mondiale. Discorso
analogo per la distribuzione di prodotti assicurativi,
dove è attesa la definizione dei contenuti di secondo livello. L’obiettivo del
mercato assicurativo è di
avere prodotti semplici e
chiari per il consumatore,
attraverso il giusto equilibrio fra corretta tutela
procedura di consultazione pubblica per recepire
nel nostro ordinamento
la disciplina europea sui
mutui immobiliari.
Obiettivo del documento,
messo a punto nell’ambito del Tavolo tecnico che
ha realizzato le Linee guida è garantire sempre più
trasparenza e correttezza
nelle perizie immobiliari che vedono già l’Italia
all’avanguardia in Europa.
La consultazione si è conclusa con esito positivo.
Confermata anche la significativa ripresa del
mercato dei mutui, con
una variazione positiva
anche
dell’ammontare
in essere dell’1,8% a luglio 2016 rispetto a luglio
2015, qualità ed efficien-
pagina 4
del consumatore e senza
creare eccessivi oneri per
le imprese, preservando,
al contempo, il quadro
pluralistico di modelli distributivi che caratterizza
il mercato assicurativo
italiano”.
Il documento contiene
anche l’invito a Commissione e Parlamento europeo a proseguire con determinazione sulla strada
di una regolamentazione
che sappia trovare un
equilibrio tra le esigenze
di protezione del consumatore, la stabilità dell’industria, la competitività
del sistema economico
dentro e fuori l’Europa.
Di tutti questi temi si tratterà al ‘Rome investment
forum - Financing longterm Europe’ che Febaforganizza il 16 e 17 dicembre a Roma.
Ilde Ferraro
Anno XVIII - n. 10
ottobre 2016
Direttore responsabile:
Maurizio Incletolli
Registrazione: Tribunale
civile di Roma n. 274/99
del 16 giugno 1999
Redazione/videoimpaginazione:
ABI/Ufficio rapporti istituzionali
Piazza del Gesù, 49 - 00186
Roma - [email protected]
Tel .06.6767.584
02.72101.209-217
Fax 06.6767.8046
Fonti di questo numero:
Comunicati stampa ABI
Stampa:
Romana Editrice
San Cesareo - Roma
Chiuso in Redazione:
17 ottobre 2016
za delle perizie immobiliari diventano fondamentali
nelle operazioni di erogazione dei crediti.
Gianluca Smiriglia