Ottobre 2016 - Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria

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Transcript Ottobre 2016 - Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2 - DCB Milano
ANNO 19 - N. 10 - OTTOBRE 2016
ELO
Delegazione Italiana
European Landowners’ Organization
Friends of the Countryside-meta
a pag. 8
a pag. 9
NUOVA
PROPRIETA’ FONDIARIA
MENSILE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA PROPRIETA’ FONDIARIA
SANA
A BolognaFiere grande
successo del Salone con
oltre 47mila visitatori.
In scena il mondo bio
e del naturale
VENDEMMIA
Vino, l’Italia riconquista
leadership mondiale.
Attesa una produzione
di 48,5 milioni di ettolitri,
buona la qualità
A pagina 4
A pagina 4
Proprietà e conduzione
INCENTIVARE
L’ACCESSO ALLA TERRA
di GIUSEPPE VISCONTI*
D
a tutti è riconosciuta,
almeno a parole, l’esigenza di allargare le dimensioni delle aziende agricole
e di promuovere l’accesso
di giovani agricoltori nella
conduzione.
La strada maestra, a prima
vista, per raggiungere questi
obiettivi dovrebbe essere l’acquisto di fondi confinanti per
le imprese già esistenti e
di finanziare i giovani che
vogliono intraprendere l’attività di agricoltori.
Il diritto di prelazione per i
confinanti coltivatori diretti
(ed ora anche Imprenditori
Agricoli Professionali IAP), combinato alla possibilità di ricorso per il
finanziamento agevolato
alla Cassa per la piccola proprietà contadina (solo per i
Coltivatori Diretti), sono gli
strumenti che dovrebbero
consentire l’allargamento delle imprese esistenti.
Quanto ai giovani i decreti
Terrevive e Campolibero
tendono a favorirne l’inserimento anche tramite l’acqui-
sto di terreni con finanziamenti agevolati.
In ogni caso chi intende
avventurarsi in un investimento fondiario deve, se non possiede mezzi propri, indebitarsi
a tasso agevolato o meno, per
acquisire la terra. Sono risorse
che vengono sottratte agli
investimenti nell’impresa
indispensabili per potenziarne
la redditività, mentre, al contrario, si dovrebbe puntare
sulla mobilità del fattore terra
e sulla possibilità di acquisirne la conduzione senza essere
costretti a gravosi investimenti immobiliari.
L’esperienza degli ultimi
anni, specialmente dopo che
si sono ammesse le deroghe
alla regolamentazione codicistica del contratto di affitto,
ha registrato un consistente
aumento dei terreni condotti
tramite detto contratto in particolar modo con riguardo ai
contratti di completamento:
cioè quelli con cui si prendono in affitto terreni vicini o
confinanti per incrementare
le superfici aziendali.
*Presidente Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria
CONTINUA A PAGINA 2
DAL PARLAMENTO
LEGALE
In discussione
le norme su
Caporalato
e Vino
Recente sentenza
della Cassazione.
Servitù di
passaggio coattivo
Carlo Basilio Bonizzi
Silvia Pagliazzo
A pag. 6
A pag. 12
Coefficienti di adeguamento dei canoni di
affitto per l’annata agraria 2015/2016 ai sensi
dell’articolo 10 Legge n. 203/82 A pagina 15
CONFAGRICOLTURA
Concorso: “Coltiviamo
agricoltura sociale”.
Guidi: “Un nuovo
modello che guarda oltre
i confini produttivi”
A pagina 14
PROPRIETà FONDIARIA
Consiglio Direttivo con
il Direttore nazionale
della Federazione.
Biella e Vercelli, Pietro
Isacco nuovo Presidente
Annabella Ballini a pagina 15
Evento organizzato dalla Federazione nel comprensorio neorurale
Cassinazza: alla scoperta della sostenibilità
G
rande interesse ha suscitato tra i
numerosi partecipanti l’evento organizzato dalla Federazione Nazionale della
Proprietà Fondiaria sul tema “La terra tra
agricoltura produttiva, ambiente e innovazione”, che si è tenuto il 21 settembre
scorso presso il comprensorio neorurale
della Cassinazza a Vellezzo Bellini, in
provincia di Pavia.
L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di far
conoscere ai numerosi partecipanti come
produzione e ambiente possono coesistere condividendo le finalità della tutela
della biodiversità e delle risorse naturali.
Inoltre, con la conoscenza del Centro per
il recupero ed il riutilizzo degli elementi
nutritivi, si è potuto vedere nel concreto
un esempio di Economia Circolare.
I lavori sono stati aperti dal Presidente
della Federazione Giuseppe Visconti
che ha evidenziato la presenza di “un
modo moderno per interpretare la funzione di proprietario agricolo, mettendo insieme situazioni che apparente-
IMU, verso la Legge di bilancio
R
isultano ancora soggetti all’IMU, di tale discriminazione, anche in considecon l’applicazione del moltiplicatore razione dell’emanazione della prossima
135, i terreni concessi in affitto o como- Legge di bilancio 2017, specialmente
dato, anche se a IAP e CD, ed indipen- quando i terreni sono concessi in affitto a
dentemente dal grado di parentela esi- IAP e CD, e soprattutto sarebbe corretta
stente tra il titolare del diritto reale e il una riduzione del moltiplicatore 135
conduttore del fondo. Si
almeno per l’affitto a
auspica un superamento Giulia Callini a pagina 2 giovani agricoltori.
mente sembrano inconciliabili”.
Giuseppe Natta, nel suo saluto ha sostenuto che “la proprietà dei fondi agricoli
non è interessata solamente alle attività
agricole, ma a tutte le attività produttive
collegate alla politica territoriale”.
Le caratteristiche del territorio neorurale della Cassinazza sono state illustrate
da Francesco Natta mentre la presentazione del Centro per il recupero degli
elementi nutritivi è stata sviluppata da
Gilberto Garuti.
L’iniziativa si è conclusa con l’interessante visita al comprensorio neorurale
della Cassinazza attraverso l’utilizzo di
un caratteristico trenino.
Francesca Zambelli a pagina 5
Irlanda, firmato a Cork il documento 2016 a vent’anni di distanza dal precedente
Al via sviluppo rurale 2.0
L
a Conferenza europea sullo sviluppo rurale denominata “Cork
2.0”, tenutasi il 5 e 6 settembre scorso nell’omonima cittadina
irlandese, si è conclusa con la firma della dichiarazione finale “A
better Life in Rural areas”. In particolare il nuovo documento mette
l’accento su tre nuove sfide: filiera alimentare, divario digitale e
cambiamenti climatici. I partecipanti alla Conferenza hanno indicato dieci orientamenti politici da seguire per una politica rurale
dell’Unione europea, innovativa, integrata e inclusiva. L’evento ha
rappresentato una opportunità di discussione e di dialogo sulle
sfide future delle aree rurali, vent’anni dopo la Conferenza di Cork
del novembre 1996 che, con il documento “A living countryside”,
ha indicato le strategie per una politica europea di sviluppo rurale.
Antonio Oliva a pagina 3
NUOVA DICHIARAZIONE DI CORK
Non c’è sviluppo rurale
senza agricoltura
di DARIO CASATI*
D
opo 20 anni i protagonisti della politica agricola
europea si sono ritrovati a
Cork, in Irlanda, per tracciare i
grandi orientamenti delle politiche comunitarie per il futuro
dell’agricoltura. L’incontro è
stato chiamato Cork 2.0,
secondo un vezzo molto diffuso che deve far pensare che
“2.0” sia diverso dal primo
modello e costituisca uno sviluppo legato e propiziato dal
contributo delle tecnologie
informatiche (Itc). Nella dichiarazione finale di Cork non
mancano infatti gli accenni
alla necessità di introdurre in
agricoltura più informatica sia
per i mezzi impiegati sia per
eliminare il ritardo con cui il
mondo agricolo visto come
comunità rurale vive la rivoluzione portata dalle Itc. Per eliminare quel fenomeno che, ad
esempio in Italia, deve essere
eliminato o almeno ridotto e
che è chiamato digital divide.
* Economista Agrario
Università degli Studi di Milano
Continua
a pagina 3
NUOVA
PROPRIETA’ FONDIARIA
ANNO 19 - N. 10 - OTTOBRE 2016
pag. 5
Attualità
Evento organizzato dalla Federazione Nazionale presso il comprensorio neorurale
Cassinazza: alla scoperta della sostenibilità
“
La terra tra agricoltura
produttiva, ambiente e
innovazione”, è stato questo il
tema dell’incontro che si è
tenuto il 21 settembre scorso
presso il comprensorio neorurale della Cassinazza a
Vellezzo Bellini, in provincia di Pavia.
L’evento, organizzato dalla
Federazione Nazionale della
Proprietà Fondiaria in collaborazione con l’European
Landowners’Organization
(ELO) e i Friends of the
Countryside, ha avuto l’obiettivo di far conoscere ai numerosi partecipanti come produzione e ambiente possono
coesistere condividendo le
finalità della tutela della biodiversità e delle risorse naturali.
La Cassinazza infatti, che si
estende su un’area comprensoriale di circa 1.400 ettari
all’interno del territorio neorurale di Giussago e altri comuni limitrofi del pavese, ha realizzato negli anni numerosi
interventi di rinaturalizzazione
dell’ambiente coltivato attraverso la formazione di aree
umide, boschi, prati e oltre un
centinaio di chilometri di siepi
e filari campestri.
In stretto rapporto con questi
ambienti, ogni anno vengono
coltivati riso, in parte in conversione al Biologico e mais,
che danno luogo alla produzione di circa 45.000 quintali
di risone e 10.000 quintali di
mais circa. A parte il prodotto
in conversione al Biologico, il
prodotto non si può dire qualitativamente diverso da quanto
deriva dalle coltivazioni tradizionali mentre è senz’altro differente l’habitat agricolo, che
risulta completamente rinaturalizzato. Per questo motivo in
azienda sono in corso le procedure di certificazione per la
Valutazione della Biodiversità
“Biodiversity Alliance” con
cui si certifica quanto i prodotti aziendali, che il consumatore acquista, siano compatibili
con l’obiettivo della tutela
della biodiversità.
Inoltre, con la conoscenza del
Centro per il recupero ed il
riutilizzo degli elementi nutritivi, si è potuto vedere nel con-
creto un esempio di Economia
Circolare. La Cassinazza ha
infatti applicato i principi
dell’Economia Circolare all’agricoltura realizzando un
sistema che è in grado di preservare la fertilità del terreno
recuperando e rimettendo in
circolo quelle sostanze sottratte dai campi con i raccolti e
normalmente smaltite come
rifiuti. Questo permette di
migliorare l’efficienza delle
produzioni agricole riducendo
l’impatto ambientale sia sui
corsi d’acqua che come emissioni di gas serra, favorendo
inoltre i risultati economici per
la riduzione nell’acquisto di
fertilizzanti chimici di sintesi.
Saluto del Presidente
Giuseppe Visconti
“Questo evento è una occasione importante per tutti noi per
rivedere in modo innovativo le
esperienze realizzate in questa
realtà agroambientale”, ha
esordito così il Presidente
della Federazione Giuseppe
Visconti aprendo i lavori dell’incontro.
“Anche il Centro per il recupero e il riutilizzo dei nutrienti - ha aggiunto - rappresenta
un modo innovativo per una
gestione sostenibile della produzione agricola che tiene
conto della fertilità del terreno
e della tutela della natura e
del suo equilibrio”.
Ha quindi evidenziato che si è
in presenza di un modo
moderno per interpretare la
funzione di proprietario agricolo, mettendo insieme situazioni che apparentemente
sembrano inconciliabili.
“La Cassinazza - ha concluso
Giuseppe Visconti - rappresenta un modello di armonico
sviluppo del mondo rurale
dove sicurezza alimentare e
sicurezza ambientale trovano
la loro naturale espressione”.
Il Presidente Visconti dopo
aver ringraziato sentitamente
Giuseppe Natta e il figlio
Francesco per la loro disponibilità a realizzare questo
incontro e per la vicinanza
dimostrata in questi anni alla
Organizzazione della Proprietà Fondiaria nazionale ed
La terra centrale per produzione
agricola, ambiente e innovazione
a cura di FRANCESCA ZAMBELLI
europea, ha ceduto la parola a
Giuseppe Natta.
Saluto di Giuseppe Natta
“La proprietà dei fondi agricoli - ha detto Giuseppe Natta
- non è interessata solamente
alle attività agricole, ma a
tutte le attività produttive collegate alla politica territoriale. Per questo motivo ritengo particolarmente utile che
un’associazione come la Proprietà Fondiaria approfondisca tutti gli aspetti legati alla
politica di un territorio”.
Ha poi ricordato che la partecipazione a progetti europei
riguardanti l’Economia Circolare ha consentito di conoscere altre realtà ed aziende con
esigenze particolari e diverse
da quelle italiane.
La conoscenza del punto di
vista degli operatori europei
ha consentito uno scambio di
idee e di informazioni su attività innovative al servizio di
un territorio.
“Molte delle idee assorbite le
abbiamo sviluppate e messe in
pratica con maggiore o minore successo”, ha precisato.
“Riteniamo - ha concluso
Giuseppe Natta - che queste
informazioni acquisite negli
anni possano essere utili a chi
si occupa di politiche territoriali e a tutti coloro che contribuiscono attivamente alla
gestione del territorio e del
paesaggio rurale. Noi siamo
lieti di metterle a disposizione
di quelle persone e di quelle
associazioni in grado di svilupparle, come riteniamo
essere il caso della Proprietà
Fondiaria”.
Presentazione di Francesco
Natta del comprensorio
della Cassinazza
La parola è passata quindi a
Francesco Natta che ha illustrato le caratteristiche della
Cassinazza e del relativo territorio neorurale. L’aggettivo
“neorurale” si riferisce ad un
territorio rurale in cui alle attività agricole già presenti si
sommano altri servizi di natura ambientale che si vengono a
costituire sul territorio, come
ad esempio la qualità del paesaggio, la biodiversità, la conservazione delle risorse rinnovabili, il miglioramento della
salute e della qualità della vita.
“La gestione dei terreni del
comprensorio della Cassinazza - ha spiegato Francesco Natta - è finalizzata a
ripristinare la giusta sintonia
tra agricoltura ed elementi
naturali e territoriali, introducendo delle correzioni
che permettono di massimizzare l’uso produttivo della
terra, rendendolo compatibile con la maggiore biodiversità possibile”.
L’esperienza della Cassinazza
è iniziata a metà degli anni
novanta con l’applicazione
estesa dei regolamenti comunitari per l’agro-ambiente
(2078/92) e la forestazione
(2080/92), introducendo boschi ed aree umide su interi
appezzamenti e determinando
il ritiro di seminativo ventennale su ampie superfici.
“In queste aree ambientali
ricavate da vecchie risaie e
studiate per avere gli ambienti più diversificati, in meno di
vent’anni - ha spiegato Natta la biodiversità ha raggiunto
i valori che erano presenti
nella Pianura Padana nell’anno mille”.
La diffusa formazione di nicchie ecologiche a margine dei
campi coltivati, denominate
“rice field margin”, ha determinato la maturazione di un
ecosistema così completo da
comportare la totale eliminazione dell’uso di insetticidi
sulle coltivazioni in virtù della
presenza di predatori positivi
in grado di controllare quelli
dannosi; tra questi un fenomeno molto evidente è la riduzione delle zanzare di ben 10.000
volte, oltre al ritorno di luccio-
le, libellule e rane.
“Questa ricca biodiversità ha concluso Francesco Natta deve essere curata e alimentata con tecniche agricole
appropriate perché il benessere di ogni pianta e di ogni animale terrestre dipende dai
complessi processi che si svolgono nel suolo, che va stimolato con fertilizzazioni organiche appropriate ed un ridotto
utilizzo di fitofarmaci”.
Presentazione di Gilberto
Garuti del Centro
per recupero nutrienti
Le caratteristiche del Centro
per il recupero degli elementi
nutritivi sono state illustrate da
Gilberto Garuti partendo dalla
considerazione che la sostenibilità di un qualsiasi processo
produttivo può essere raggiunta solo se i risultati ambientali,
economici e sociali sono tra
loro in equilibrio.
Ha quindi spiegato come dal
punto di vista economico il
Centro comporti per l’agricoltore un notevole risparmio sui
costi di fertilizzazione mentre
per il produttore rappresenta
un significativo risparmio
energetico, essendo l’impianto
autosufficiente energeticamente. Dal punto di vista
ambientale si ottiene il risparmio di risorse naturali e la sensibile riduzione di gas serra.
Infine, nell’ambito della
sfera sociale, si opera in termini di rifiuti igienizzati e
sicuri, con assenza di odori e
di insetti molesti.
“Il Centro - ha spiegato Garuti
- riprende la tradizione agricola di recuperare e riutilizzare i rifiuti organici, derivati
dal consumo degli alimenti
prodotti in azienda, riportandoli in agricoltura perché
considerati una risorsa.
Consentirà la fertilizzazione e
il miglioramento della fertilità
dei suoli, riducendo la necessità di utilizzare concimi chimici. Inoltre l’attività comprenderà anche un servizio di
analisi e controllo dei fertilizzanti e dei terreni, per il monitoraggio del miglioramento
della fertilità e della qualità
ambientale dei suoli”.
Gilberto Garuti ha poi precisato che l’energia utilizzata per i
trattamenti dei rifiuti e la produzione dei fertilizzanti organici deriverà esclusivamente
dal biogas prodotto dal processo stesso e, parafrasando
una famosa frase di Adam
Smith, ha così concluso: “Non
è dalla generosità dell’agricoltura che dobbiamo attenderci il cibo futuro, ma piuttosto dalle cure che le saranno
rivolte”, riprendendo quindi
il concetto più volte espresso nella giornata del ruolo
dell’agricoltore di gestore e
artefice del territorio e non
di semplice produttore di
derrate alimentari.
Visita aziendale
L’interessante visita al comprensorio neorurale, avvenuta
attraverso il trasporto dei partecipanti su un caratteristico
trenino, è stata preceduta da
una sintetica illustrazione da
parte di Alberto Massa
Saluzzo sulle caratteristiche
agroambientali che contraddistinguono la Cassinazza.
“La Cassinazza - ha ricordato
Massa Saluzzo - dal 1996 ha
guardato con molta attenzione alle misure ambientali
e alla forestazione. Successivamente l’azienda ha aderito alle diverse misure
agroambientali contenute
nei diversi Programmi di
Sviluppo Rurale”.
Massa Saluzzo ha quindi spiegato che l’esperienza dello
sviluppo degli aspetti ambientali in un contesto di produzione agricola ha portato all’applicazione di diverse tecniche
agronomiche innovative, tra
cui la realizzazione di aree
umide nei “rice fields margins” e di aree di sviluppo
degli insetti impollinatori, l’adozione di tecniche di agricoltura conservativa, il recupero
della paglia di riso per ridurre
i gas serra. Inoltre ha ricordato
che sono state proprio queste
esperienze ambientali a contribuire allo sviluppo del Centro
per il recupero dei nutrienti;
solo con questo strumento, in
assenza di zootecnia sul territorio, è possibile migliorare la
qualità dei suoli e stimolare la
microfauna terricola, cosi
importante per ottenere i risultati visti alla Cassinazza.
La giornata, che ha suscitato
notevole interesse nei numerosi partecipanti, si è conclusa con la visita del Centro
per il recupero e il riutilizzo
dei nutrienti.
NUOVA
PROPRIETA’ FONDIARIA
ANNO 19 - N. 10 - OTTOBRE 2016
pag. 16
La Copertina
La terra tra produzione
ambiente e innovazione
Incontro alla Cassinazza - Vellezzo Bellini (Pavia)
Mercoledì 21 settembre 2016
Giuseppe Visconti: “Un modo
moderno per interpretare la
funzione di proprietario agricolo”
Giuseppe Natta: “La proprietà
è interessata a tutte le attività
produttive collegate al territorio”
FEDERAZIONE NAZIONALE
DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
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