Rassegna Stampa del 08 Ottobre 2016

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Transcript Rassegna Stampa del 08 Ottobre 2016

USTICA LINES
Sabato, 08 ottobre 2016
USTICA LINES
Sabato, 08 ottobre 2016
Ustica Lines
08/10/2016 Gazzetta del Sud Pagina 32
Trenta posti riservati agli eoliani
07/10/2016 GiornaleDiLipari
Liberty lines: trenta posti riservati agli...
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Autorità portuali
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L' ultimo affronto a Messina e ai messinesi
08/10/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 4
Nel 2017 nove infrastrutture in porti Palermo e T. Imerese
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Trasporti marittimi
08/10/2016 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 21
Deiulemar, summit tra le curatele
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Gazzetta del Sud
Ustica Lines
Sugli aliscafi della Liberty lines
Trenta posti riservati agli eoliani
Corsia preferenziale agli abitanti di Panarea, Alicudi, Stromboli, Filicudi
Peppe Paino LIPARI Si risolve un grosso
problema che può capire soltanto chi vive
nelle isole più decentrate dell' arcipelago
eoliano, o chi conosce quelle realtà. Un
problema che limita, con grossi disagi, il diritto
alla mobilità.
Da oggi, come reso noto da Liberty lines,
vengono riservati agli abitanti di Panarea,
Stromboli, Filicudi e Alicudi trenta posti nelle
partenze di ritorno dei mezzi marittimi veloci
da Milazzo delle 13,20 e delle 14,00. La
riserva sarà valida fino a trenta minuti prima
della partenza. Dopo, gli stessi posti saranno
nuovamente disponibili per l' utenza
interessata. La richiesta, a fronte delle
pressanti esigenze era stata avanzata alla
società di navigazione, dal sindaco Marco
Giorgianni, lo scorso maggio. Ed era stata
reiterata qualche giorno fa perché con l'
entrata in vigore delle partenze invernali
(quest' anno posticipate dal 21 settembre) e
quindi con meno aliscafi, la situazione, anche
per la presenza di gruppi di turisti sui mezzi
veloci, era diventata insostenibile.
Gli eoliani che dovevano far rientro nelle loro
isole (ma anche partire dalle stesse) sono
rimasti spesso a terra per non aver prenotato il
biglietto prima. E, dopo giornate passate in
ospedali o per controlli sanitari in provincia, subire anche la beffa di non poter rientrare a casa era
ingiusto e insopportabile. L' Amministrazione ha ovviamente espresso «soddisfazione per il risultato
raggiunto a favore delle comunità e dei contesti insulari in argomento. Un obiettivo che si pone a
fondamento del tanto invocato diritto alla mobilità, auspicando traguardi sempre migliori nel settore dei
servizi marittimi, annoverato tra i traguardi di maggiore attenzione ed interesse nell' azione di governo e
costituente volano per la crescita ed il benessere del tessuto economico e sociale del territorio».4.
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7 ottobre 2016
GiornaleDiLipari
Ustica Lines
Liberty lines: trenta posti riservati agli eoliani su due
partenze da Milazzo
ott 7, 2016 La nota di soddisfazione dell'
Amministrazione che aveva chiesto la misura
a protezione del diritto alla mobilità degli
isolani COMUNICATO STAMPA A seguito di
istanze e sollecitazioni rivolte dall'
Amministrazione Comunale alle società ed agli
organismi istituzionali interessati, tese ad
ottenere la riserva di posti sui mezzi di
collegamento di linea, mediante unità veloci, in
favore degli abitanti delle isole minori dell'
arcipelago sottoposti a maggiori difficoltà e
disagi, in termini di servizi marittimi e,
segnatamente, Panarea, Stromboli, Filicudi e
Alicudi, la Liberty Lines ha comunicato l'
accoglimento delle richieste de quo,
programmando già a decorrere da domani
07/10/2016 detta riserva per n.30 posti con
riferimento alle partenze da Milazzo delle ore
13:20 e delle 14:00 e fino a 30 minuti prima
della partenza, termine trascorso il quale gli
stessi posti saranno resi disponibili all' utenza
interessata. L' Amministrazione esprime
soddisfazione per il risultato raggiunto a favore
delle comunità e dei contesti insulari in
argomento, che si pone a fondamento del
tanto invocato diritto alla mobilità, auspicando
traguardi sempre migliori nel settore dei
servizi marittimi, annoverato tra gli obiettivi di
maggiore attenzione ed interesse nell' azione di governo e costituente volano per la crescita ed il
benessere del tessuto economico e sociale del territorio. Un ringraziamento si rivolge alla Compagnia di
navigazione Liberty Lines per avere dato concretezza ed efficacia alle richieste allo scopo avanzate.
Dalla Residenza Municipale, 07 ottobre 2016 IL SINDACO (Marco Giorgianni)
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Gazzetta del Sud
Autorità portuali
Il Governo nazionale avrebbe deciso di non accordare la proroga di 36 mesi richiesta per l'
Autorità portuale mentre l' ha concessa a Salerno
L' ultimo affronto a Messina e ai messinesi
Crocetta con la sua richiesta­pastrocchio (inserita perfino Trapani!) ha provocato l' ira
del ministro Delrio
Lucio D' Amico Saler..sì, Messi..no.
Cambiando l' ordine degli addendi, il prodotto
cambia. Eccome, se cambia. Vince De Luca,
rischiano di perdere Crocetta, Accorinti e l'
intera deputazione nazionale e regionale. Anzi,
a perdere, alla fine saranno soprattutto i
messinesi.
C' è una notizia certa e un' altra al
condizionale. La prima: Salerno avrà la
p r o r o g a d i 3 6 m e s i p e r l a s u a Autorità
portuale. N o n c ' e r a a l c u n d u b b i o s u l l a
capacità del governatore della Campania
Vincenzo De Luca di influenzare le scelte del
Governo "amico", quello del premier Renzi e
del ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
L' Authority di Salerno, che era stata accorpata
a Napoli, potrà continuare a mantenere la
propria piena autonomia gestionale ed
economico ­finanziaria per i prossimi tre anni.
E poi?
Poi, si vedrà...
La seconda notizia: in questo momento, salvo
ripensamenti, il ministro Delrio avreb be
(condizionale d' obbligo) deciso di non
accordare a Messina la stessa richiesta
avanzata per Salerno. Se dovesse esserci una
deroga al decreto di riforma della portualità e
della logistica, dovrebbe consistere in una
proroga di solo alcuni mesi, forse sei, non di più. E dunque, Messina finirebbe, da subito o tutt' al più dai
primi mesi del 2017, sotto l' ala ingombrante dell' Autorità portuale di Gioia Tauro, porto "core" destinato
a guidare il sistema della Calabria e dello Stretto.
Indiscrezioni attendibili provenienti da Roma spiegherebbero la decisione del ministro Delrio quale
conseguenza del "pasticciaccio brutto" a firma del presidente della Regione siciliana. Crocetta sapeva
che il Governo nazionale non avrebbe consentito in alcun modo di aprire eccessive "maglie" nella rete
della riforma e avrebbe dovuto limitarsi a chiedere la proroga solo per quel sistema portuale, Messina e
Milazzo, che davvero ha i numeri dalla sua parte. Non è una questione di campanilismo, ma pura e
semplice constatazione della realtà dei fatti.
E Crocetta, invece, ha complicato le cose, mischiando sauri e ope, per dirla alla messinese. Ci ha
messo di tutto nel calderone, Messina, ovviamente Catania (per non fare uno sgarbo al sindaco Enzo
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Autorità portuali
Bianco) e perfino Trapani, che è stata sede di Autorità portuale soltanto per un paio di anni e non lo è
più da decenni. Strano che non abbia inserito anche Sciacca, Porto Empedocle o Portopalo...
Delrio l' ha presa male, malissimo. Forse si sarà anche sentito preso in giro. Sta di fat to che oggi la
proroga di 36 mesi per Messina è quotata 1 a 100, cioè se dovessimo scommettervi, con un euro ne
prenderemmo cento, vista l' altissima improbabilità dell' evento.
Ma finisse così questa storia, con l' accorpamento immediato di Messina e Milazzo con Gioia Tauro, nel
momento in cui l' Autorità portuale svolge un ruolo fondamentale per il presente e il futuro dei nostri
territori (in ballo vi sono il ritorno da Palermo del Piano regolatore del porto in corso di approvazione, il
piano di bonifiche e la riqualificazione della Falce, gli appalti per il restauro e la valorizzazione dei
padiglioni della Fiera, il nuovo porto di Tremestieri), sarebbe uno smacco gravissimo per tutti. E hai
voglia a dire, ma sì, però, il "pasticcione" è stato Crocetta.
No, sulbanco degli imputati saranno chiamati tutti coloro che hanno ruoli istituzionali, che dovrebbero
difendere le prerogative di una delle più importanti Città metropolitane d' Italia, che stanno
sottovalutando il rischio che corre Messina, quello di vedere risucchiati nel bilancio di un porto
fortemente in crisi (Gioia Tauro) i fondi della nostra Autorità portuale divenuti determinati per lo sviluppo
dell' intero territorio.
Avessero accorpato Salerno a Napoli, Ravenna e Ancona, Savona (che si dice otterrà la proroga...) a
Genova, Trieste e Venezia, nulla da dire. L' obiettivo originario del Governo era proprio questo: lasciare
in vita solo otto grandi Autorità di sistema in grado di sfidare la tremenda concorrenza dei porti europei
e nordafricani. Ma le "maglie" sono state aperte e vedere che gli altri entrano e che Messina, invece,
viene scippata ancora una volta di ciò che le spetta (il rispetto del ruolo, non favori o concessioni per
logiche meramente clientelari ed elettoralistiche), è qualcosa di più di un brutto spettacolo. È un
affronto, uno sputo in faccia, una sorta di gigantesco "vaffan..." a chi, ahimè, hail solo torto di vivere sulle
rive siciliane dello Stretto.44.
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Quotidiano di Sicilia
Autorità portuali
Nel 2017 nove infrastrutture in porti Palermo e T.
Imerese
PALERMO ­ Sono nove le opere infrastrutturali
che nel 2017 saranno realizzate nel porto di
Palermo e in quello di Termini Imerese,
previste da una convenzione siglata tra il
Provveditorato alle opere pubbliche e l'
Autorità portuale di Palermo. Lo scopo dell'
intesa, presentata in conferenza stampa alla
presenza del sottosegretario alle Infrastrutture
Simona Vicari, è avviare una collaborazione
interistituzionale prevedendo che "tutte le
opere infrastrutturali sopra i 2 milioni di euro
saranno prese in carico dal ministero delle
Infrastrutture tramite il Provveditorato in fase di
progettazione definitiva ed esecutiva, nell'
acquisizione di pareri, nell' esame dei progetti,
nella pubblicazione di bandi di gara,
stipulazione dei contratti e collaudo".
Gli interventi, che saranno completati nel 2017,
saranno realizzati in parte con fondi residui
dell' Autorità portuale, con fondi statali e con
quelli previsti dal patto per il Sud con la
Regione siciliana. Nel porto del capoluogo
siciliano saranno aperti cinque cantieri nel
2017, le gare d' appalto, infatti, sono in corso
di pubblicazione.
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Il Sole 24 Ore (Plus)
Trasporti marittimi
Deiulemar, summit tra le curatele
Il 14 ottobre si riuniranno a Roma le due squadre di professionisti del crack
È programmato per il prossimo 14 ottobre l'
incontro tra le due squadre di curatori
fallimentari che stanno gestendo il «dopo
crack» della Deiulemar di Torre del Greco. Si
tratterà di un incontro importante nel corso del
quale i professionisti incaricati di gestire attivi
e passivi delle due principali società coinvolte
nella bancarotta delineeranno le strategie per
tentare di soddisfare il maggior numero di
obbligazionisti.
Le due società sono la Deiulemar società di
fatto (la Sdf) e la Deiulemar Compagnia d i
Navigazione e le due squadre di professionisti
sono formate, per la Sdf, da Giuseppe
Castellano, Massimo Di Pietro e Antonio
Denotaristefani di VastogirardiÍž per la Cdn da
Vincenzo Masciello,Giorgio Costantino e
Antonella De Luca. La Sdf è la formalizzazione
decretata dal Tribunale di Torre Annunziata
del sodalizio imprenditoriale delle tre famiglie
Della Gatta Lembo e Iuliano, gli armatori che
hanno cagionato il dissesto. All' interno della
Sdf, il cui riconoscimento ufficiale da parte del
Tribunale è stato contestato dagli avvocati
degli armatori sino in Cassazione (dove è
stato definitivamente asseverato), si trovano
gli asset più significativi della società, fallita
ormai quattro anni orsono, lasciandosi alle
spalle 11mila possessori di obbligazioni carta straccia e oltre 800 milioni di buco.
Una situazione pesantissima anche per la concentrazione geografica del dissesto: addensata in un
territorio molto piccolo e aggravata dal sistema dei «carati»: un antico sistema di compartecipazione
nella proprietà delle navi mercantili. Assai probabilmente i colloqui tra i due team sono funzionali a
raggiungere il primario obiettivo della restituzione del massimo recuperabile degli asset alla grande
massa degli obbligazionisti e dei creditori che fanno totalmente capo alla Cdn. Il punto è proprio questo:
la povertà dell' attivo rintracciato dai curatori nelle casse della Cdn e la ben diversa consistenza di
quello reperito nella Sdf. Una delle ragioni che ha già portato la Cdn a insinuarsi al passivo della Sdf.
Nel frattempo sul sito della curatela della Cdn è comparso un avviso destinato a quegli obbligazionisti
che, nel corso del primo riparto, avvenuto a settembre, si siano trovati a percepire assegni con problemi
di intestazione. Un problema assai meno esteso di quanto non si pensasse in un primo momento. ­
St.E.
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