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L’IMPOSSIBILE LEGGE DI BILANCIO DI RENZI-PADOAN

13 Ottobre 2016

a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Forza Italia

EXECUTIVE SUMMARY

  Il 28 settembre 2016 il Tesoro ha pubblicato la Nota di

Aggiornamento al Documento di Economia e Finanze

(NADEF) contenente la revisione delle stime macroeconomiche e di finanza pubblica per l’economia italiana contenute nel DEF presentato lo scorso aprile.

 per la decima volta consecutiva le stime sono state riviste in peggio rispetto a quelle precedenti, facendo insorgere molti sospetti sull’attendibilità delle stesse e sul modo in cui esse vengono formulate dal Tesoro.

L’Ufficio Parlamentare del Bilancio (UPB) ha espresso forti dubbi circa l’attendibilità delle stime del Governo, soprattutto per quelle relative agli anni 2018-2019.

EXECUTIVE SUMMARY

   Il giorno 11 ottobre, il presidente dell’UPB, Giuseppe Pisauro, ha inviato ai Presidenti di Camera e Senato una lettera nella quale si sottolineava che «l’UPB ha espresso la propria

valutazione del quadro macroeconomico programmatico della

NADEF 2016 nell’audizione del 3 ottobre scorso» e che «vi è una divergenza di opinioni con il Governo».

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha però deciso di andare avanti per la sua strada, incurante delle critiche dell’UPB.

Il Governo si prepara quindi a presentare, nel prossimo consiglio dei ministri, una manovra finanziaria di 24,5 miliardi.

INDICE

        NEDEF: un documento inverosimile La bocciatura dell’UPB  la replica del ministro Padoan Il Governo contro tutti I contenuti della manovra Le coperture  l’aleatorietà delle coperture Gli effetti sulla spesa pubblica L’aumento del deficit al 2,4% L’eco internazionale della vicenda dei conti «gonfiati»

NEDEF: UN DOCUMENTO INVEROSIMILE

  Il 28 settembre 2016 il Tesoro ha pubblicato la Nota di

Aggiornamento al Documento di Economia e Finanze

(NADEF), contenente la revisione delle stime macroeconomiche e di finanza pubblica per l’economia italiana.

 la NADEF ha il compito di aggiornare le previsioni formulate nel DEF di aprile, in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio.

Per la decima volta su dieci, dal 2014, il Tesoro ha sbagliato in eccesso le stime, rivedendole al ribasso, soprattutto quelle sul tasso di crescita del PIL.

 un errore sistematico a vantaggio del Governo che getta molte ombre sul come il Tesoro produca le proprie stime.

LA BOCCIATURA DELL’UPB

  Sulla NADEF è arrivata però la bocciatura da parte dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio (UPB), l’organismo incaricato di validare le previsioni del Governo.

Il giorno 11 ottobre, il presidente dell’UPB, Giuseppe Pisauro, ha inviato ai Presidenti di Camera e Senato una lettera nella quale si sottolineava che «l’UPB ha espresso la propria

valutazione del quadro macroeconomico programmatico della

NADEF 2016 nell’audizione del 3 ottobre scorso» e che «vi è una divergenza di opinioni con il Governo».

LA BOCCIATURA DELL’UPB

  L’UPB ha ricordato, tuttavia, «che il principio del comply or

explain sotteso dall’articolo 18, comma 3, della legge n. 243 del 2012, non obbliga il Governo ad adeguarsi ma richiede che esso illustri “i motivi per i quali ritiene di confermare le proprie

valutazioni ovvero ritiene di conformarle a quelle dell’Ufficio”».

 Il principio «comply or explain» prevede che, in caso di scostamento dal giudizio dell’UPB, il Governo sia tenuto o ad uniformarsi ai suggerimenti (comply) o a riferire i motivi delle proprie scelte (explain).

«Resta comunque aperto – ha concluso l’UPB – il processo

finalizzato alla validazione, se diverse, delle previsioni macroeconomiche che verranno presentate nel Documento

programmatico di bilancio».

LA REPLICA DEL MINISTRO PADOAN

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 Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha però minimizzato e affermato: «L’Ufficio Parlamentare di Bilancio

sostiene che la previsione programmatica del governo è fuori linea rispetto alle stime del panel di previsione, essendo superiore di 0,3 punti percentuali rispetto al valore mediano di tali previsioni. Faccio rilevare che, essendo la stima tendenziale del governo di 0,1 punti più elevata di quella del panel Upb, la differenza in termini di scarto fra scenario programmatico e

tendenziale fra governo e panel Upb è in realtà di 0,2 punti».

LA REPLICA DEL MINISTRO PADOAN

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  «Consentitemi – ha proseguito Padoan – di attirare la vostra

attenzione sull’ampiezza degli scarti di cui parliamo tra una valutazione e l’altra. Si tratta di uno scarto contenuto, che a non sembra non significativo anche in termini statistici alla luce di

diverse considerazioni».

Il ministro Padoan ha dichiarato che, in ogni caso, il governo andrà avanti per la propria strada, anche perché il parere dell’UPB non è vincolante.

LA REPLICA DEL MINISTRO PADOAN

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 «La valutazione da parte dell’Upb è, ovviamente, un aspetto

importante del processo di approvazione parlamentare della nota di aggiornamento al Def e lo stesso governo ha beneficiato dell’interlocuzione con l’Upb nel predisporre le previsioni, ma la legge 243 contempla esplicitamente la facoltà per il governo di

non conformare la propria previsione».

 la L. 243/12 è quella che detta norme sul pareggio di bilancio.

IL GOVERNO CONTRO TUTTI

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  In realtà, il Governo, rifiutandosi di conformarsi alle critiche e ai suggerimenti dell’UPB, non si discosta soltanto dall’organismo di valutazione ma da tutte le previsioni redatte dagli altri istituti di previsione appartenenti al panel dall’UPB, del quale fanno parte – oltre a UPB – CER, Prometeia e REFricerche.

Le stime del Governo italiano, ad esempio, si scostano da quelle dell’OCSE che ha stimato il Pil italiano in crescita del +0,8% sia nel 2016 che nel 2017.

 Le stime di soli 3 mesi erano relative a una crescita del +1% nel 2016 e del +1,4% nel 2017.

I CONTENUTI DELLA MANOVRA

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  La manovra che il governo prepara a presentare nel prossimo consiglio dei ministri ammonta a 24,5 miliardi, come anticipato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nella seduta del Parlamento nella quale ha discusso dei rilievi dell‘UPB e fornito dettagli sulle stime macroeconomiche del governo, corredate dalle misure in via di approvazione.

Gli interventi «pro crescita», necessari portare effettivamente il tasso del Pil al +1% ammontano a poco più di 22 miliardi.

 a questi vanno aggiunti però gli «oneri» delle politiche vigenti, (altri 2 miliardi),  tra di essi vi si trova la disattivazione delle clausole sull’aumento dell’aliquota Iva da 15 miliardi e da cui deriverà una crescita pari a 0,3 punti.

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I CONTENUTI DELLA MANOVRA

3,8 miliardi andranno alle misure di sviluppo: messa in sicurezza delle scuole, opere pubbliche, ecobonus e sismabonus, conferma del bonus mobili, alla nuova Sabatini e al Fondo di Garanzia per le Pmi, saranno destinati, mentre per il sociale (pensioni minime, famiglia e rinnovo dei contratti pubblici) saranno stanziati 3,15 miliardi.

 Per Industria 4.0, comprensivo dell’iper-ammortamento per l’innovazione, il governo pensa invece a 350 milioni il primo anno (che lievitano a 4,5 miliardi nel 2018).

LE COPERTURE

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    Le coperture arriveranno in gran parte da:  aumenti permanenti di gettito e entrate Iva (oltre 8,5 miliardi)  spending review e altri tagli (2,6 miliardi)  ulteriori coperture.

Il totale ammonta a 18,4 miliardi.

il governo non ha ancora svelato ancora i particolari, ma le indiscrezioni parlano:  di vendita delle frequenze e di anticipo di gare dei giochi.

Altri 6 miliardi arriveranno però dal deficit, che il governo conferma, per il momento, al 2%.

LE COPERTURE

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  Le coperture presentate dal Governo comprendono le mance elettorali per il referendum.

Il dato importante è che le tasse battono i tagli alla spesa 1 a 4.

 non sarà quindi il governo Renzi a fare cambiare verso alla politica economica di tradizione italiana incentrata sul «tassa e spendi» e che, quando c’è da scegliere tra una stretta fiscale e un taglio alle spese della Pa, preferisce la prima.

LE COPERTURE

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   1 miliardo di nuove entrate può escludersi dal novero delle tasse visto che si tratta di una partita di giro sugli incentivi alle imprese:  diminuisce la deduzione Ace, ma le risorse vengono stornate all’Ire, la nuova imposta sul reddito delle imprese.

Il resto è ancora poco definito.

Ancora più preoccupante il fatto che gli effetti della manovra si faranno sentire anche negli anni a venire, con un maggiore gettito per il 2018 di +7,2 miliardi e di +4 miliardi per il 2019. Senza considerare gli eventuali effetti delle prossime leggi di Bilancio.

L’ALEATORIETA’ DELLE COPERTURE

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  Le coperture prevedono delle entrate una tantum che sono le risorse che arriveranno dalla riedizione della voluntary disclosure e da altre misure.

Per le maggiori entrate permanenti, il ministro Padoan ha accennato a meccanismi di emersione delle basi imponibili e di recupero permanente dell’evasione Iva. Le altre entrate dovrebbero arrivare da «concessioni governative» e «altre entrate».

L’ALEATORIETA’ DELLE COPERTURE

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  Le coperture presentate si caratterizzano da un elevato grado di aleatorietà, ovvero da mancanza di certezza circa la loro natura e il loro ammontare.

A tale riguardo, già molte volte l’UPB, il servizio del Bilancio del Senato e la Corte dei Conti si sono espressi contro questa pratica troppe volte utilizzata e che, la maggior parte delle volte, ha provocato sistematiche sovrastime di gettito, generando buchi di bilancio che i successivi governi hanno dovuto coprire con altre tasse.

GLI EFFETTI SULLA SPESA PUBBLICA

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   Gli effetti della manovra sulla spesa pubblica saranno ridotti.

Nel 2017 le coperture della legge di bilancio sotto forma di tagli alla spesa si attestano a:  2,6 miliardi nel 2017; 

2,4 miliardi nel 2018;

2,1 miliardi nel 2019.

Presentati dal Governo sotto la voce «ulteriore spending review e revisione al ribasso di alcune voci di spesa», si tratta, in realtà, di tagli ai fondi ministeriali non utilizzati e, soprattutto, tagli lineari alle spese della Pa. Niente di definitivo.

L’AUMENTO DEL DEFICIT AL 2,4%

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  Il governo dovrà trovare le risorse anche per accontentare le richieste provenienti dalla maggioranza, che ha ufficializzato la richiesta di portare il deficit al 2,4% del Pil, votata al Senato con 182 voti a favore.

Tra le richieste:  bonus per le famiglie con più di 2 figli;  sgravi selettivi per l’occupazione per preparare, dal 2018, il taglio del cuneo fiscale.

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L’ECO INTERNAZIONALE DELLA VICENDA DEI CONTI «GONFIATI»

 Che i conti del duo Renzi-Padoan sono gonfiati se n’è avvorta pure l’agenzia di stampa internazionale Reuters: «L'Italia ha un problema cronico con le previsioni di crescita – scrive – e la

tendenza a fissare obiettivi troppo ambiziosi suggerisce due ipotesi: o il governo utilizza modelli economici datati oppure non vuole fare i conti con la necessità di riforme radicali. Tutti i Paesi europei formulano in primavera previsioni ottimistiche per poi correggerle in autunno, quando la dinamica della congiuntura è più chiara, ma l'Italia lo fa in misura maggiore. La conseguenza è che una crescita inferiore alle attese finisce per vanificare altri obiettivi, come la riduzione del rapporto debito/Pil, il più alto

dell'Eurozona dopo quello della Grecia». Più chiaro di così?