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Data : Gio, 13 Ottobre 2016 @ 09:41
33^Assemblea nazionale Anci.Intervento Presidente Regione,Emiliano
Signor Presidente della Repubblica, Le do il benvenuto nella Puglia felice di abbracciarla in
questa occasione per tutti noi importantissima ed emozionante. Importantissima perché ospitare
l’Assemblea Nazionale dell’Anci a Bari è il segno del rispetto e dell’affetto di cui la nostra
Regione e la città capoluogo sono circondate. Emozionante perché avvertiamo grande positività
attorno al lavoro dei sindaci e degli amministratori locali pugliesi che si distinguono per onestà,
diligenza e buona amministrazione al di là degli schieramenti politici e delle normative nazionali
che siamo costretti ad applicare. Ammetto però di essere felicissimo in modo unico e
indescrivibile per il grande onore che i sindaci italiani hanno tributato alla città di Bari ed al suo
sindaco Antonio Decaro. Avete scelto alla guida della Associazione Nazionale dei Comuni italiani
una città meravigliosa e ben governata e un sindaco bravo e onesto, dotato di saggezza e
competenza. L’uomo giusto al posto giusto per essere il sindaco d’Italia e per succedere a Piero
Fassino che annovero, al pari di Antonio, tra le persone cui sono più legato e che maggiormente
stimo. Antonio Decaro oggi governa una delle più efficienti città italiane, sicuramente quella con il
minor numero di dipendenti e di dirigenti in relazione al numero di abitanti, quella meno
indebitata, quella che vanta il costo del lavoro più basso tra grandi città italiane – il 23-24 per
cento della spesa corrente – quella che ha realizzato opere pubbliche e private di grande qualità,
che sta per approvare il suo nuovo Piano Urbanistico Generale e che con risorse esigue ha reagito
ad una pesantissima crisi economica contenendo la perdita di Pil e di imprese meglio di altre aree
del Paese.
Ma tutte le città pugliesi negli ultimi dieci anni hanno realizzato progressi rilevanti
facendo della Puglia la regione preferita dal turismo italiano e una delle mete più attrattive del
turismo internazionale. Siamo per questo preoccupati per le modifiche costituzionali che privano
le Regioni della facoltà di promuovere assieme all’Italia i marchi turistici regionali all’estero.
La Puglia senza questa facoltà sinora assicurata dalla Costituzione non avrebbe ottenuto così tanti
progressi in questo primario settore industriale. I sindaci pugliesi hanno utilizzato con intelligenza
le opportunità offerte dai fondi europei e da quelli nazionali per lo sviluppo e coesione per far
crescere le loro città sotto l’aspetto urbanistico, sociale e culturale, utilizzandoli totalmente senza
sprechi e ruberie, cambiando il volto delle loro città, accrescendo l’orgoglio di noi tutti nel dirci
pugliesi e meridionali. Per agevolare questa crescita hanno sopportato minacce e intimidazioni da
parte della criminalità e dei potentati locali che hanno avvertito questi cambiamenti positivi come
ostacoli alla loro sopravvivenza. In Puglia i sindaci sono stati al fianco delle Forze dell’Ordine e
della Magistratura nel contrasto ai crimini comuni e mafiosi, ed hanno contribuito fortemente alla
tutela dell’ambiente e della bellezza del territorio. La nostra è stata la prima Regione italiana a
varare il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale sopportandone anche le difficoltà applicative
con la consapevolezza che la riduzione del consumo di suolo e la tutela della bellezza sono centrali
nel nostro modello di sviluppo. I Sindaci pugliesi, come tutti i sindaci italiani, sono in prima fila
nella tutela della salute dei loro concittadini consapevoli che quest’ultima si garantisce a partire
dalle scelte produttive ed energetiche e non solo migliorando, come pure è doveroso, la qualità del
nostro sistema sanitario regionale. Siamo dunque preoccupati per la spoliazione determinata dai
cd. Decreti Ilva e dalla riforma costituzionale dei poteri in tali materie in capo alle Regioni. Non si
tratta di negare al Governo la primazia sulle scelte strategiche in materia ambientale ed energetica,
ma di consentire come sinora accaduto ai territori, di intervenire nei processi decisionali per offrire
alternative e suggerimenti senza dei quali il regionalismo voluto dai Padri costituenti viene
snaturato cambiando la forma di governo della Repubblica molto al di là di ciò che si dichiara di
voler fare.
I cittadini pugliesi, e in particolare quelli delle Province Brindisi, Lecce e Taranto che hanno dati
epidemiologici fuori scala rispetto al resto della Puglia e dell’Italia, sono al fianco della Regione
nel chiedere – in coerenza con gli accordi di Parigi Cop21 pochi giorni fa ratificati dal Consiglio
dei Ministri – la decarbonizzazione delle industrie pugliesi che, in contrasto con la nostra
vocazione e con i nostri fabbisogni energetici ed industriali, annoverano tra di esse i due più grandi
impianti europei per la produzione di acciaio e energia elettrica alimentati a carbone, la vera ed
unica causa dei suddetti differenziali epidemiologici altrimenti inspiegabili. Devo ancora una volta
ringraziarla signor Presidente per il modo gentile e commovente col quale ci è stato vicino in
occasione della tragedia ferroviaria del 12 luglio ultimo scorso. Io ho visto con i miei occhi e
sentito con le mie orecchie con quali parole di verità e giustizia Lei ha confortato uno per uno i
parenti delle vittime ed i sindaci delle comunità direttamente colpite dalla catastrofe. Non
dimenticheremo mai la sua doppia presenza prima a Bari e poi ad Andria per i funerali delle
vittime e il suo gesto di attendere, prima di ripartire per Roma, che anche l’ultimo feretro lasciasse
il luogo delle esequie in deroga al cerimoniale. In quella occasione tragica l’Italia delle autonomie
locali, dei Comuni, delle Regioni dei cittadini, il sistema della emergenza urgenza, la protezione
civile, le forze dell’ordine, il volontariato, i cittadini che in poche ore hanno donato migliaia di
sacche di sangue (tanto che il 12 luglio diventerà la giornata pugliese della donazione di sangue)
hanno agito in pochi minuti con straordinaria efficienza e semplicità portando soccorso e conforto
umano a chi ne aveva bisogno. Da quel giorno ho dovuto prendere atto della tragica confusione
normativa e organizzativa che a livello centrale vige in materia di trasporto ferroviario al punto che
da quella tragedia i cittadini pugliesi, anziché ottenere maggiore chiarezza nella assegnazione delle
responsabilità e maggiore efficienza e sicurezza nella gestione del trasporto, hanno ottenuto dalla
Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie di recente subentrata all’Ustif, un
provvedimento tipico dell’esercizio tuzioristico e indifferente di funzioni centralizzate, che ha
rallentato incredibilmente il trasporto ferroviario regionale – già provato dal dissesto economico e
gestionale della società concessionaria di proprietà del Governo – ledendo in modo irrimediabile il
diritto alla mobilità dei pugliesi. Tra qualche giorno l’associazione pugliese delle vittime del 12
luglio incontrerà a Bari l’associazione sorta a seguito del disastro di Viareggio del 29 giugno 2009
e verranno ricevuti da me alla Presidenza della Regione per scambiare esperienze sul modo di
affrontare le cause per l’accertamento delle responsabilità e per ottenere i dovuti risarcimenti.
Voglio assicurare Signor Presidente, che né io né i sindaci pugliesi dimentichiamo ciò che Lei ci
ha chiesto e cioè di ricordare i nomi delle vittime del 12 luglio 2016 dedicando loro le stazioni
ferroviarie del trasporto regionale di Puglia. È chiaro però che questa doverosa memoria avrà
senso solo a condizione di consentire ai viaggiatori ferroviari il loro pieno diritto. Sappiamo di
poter contare sul Suo sostegno, per cambiare veramente la vita degli italiani, non solo a parole, ma
nei fatti. Come fanno da sempre i sindaci italiani, non a caso molto amati dai cittadini, per la loro
capacità di rappresentarli nei loro autentici interessi. A loro dunque, Signor Presidente, l’ultimo
ringraziamento dei pugliesi: grazie signori Sindaci d’Italia, grazie del fatto che ancora vi fate
eleggere direttamente dal popolo mettendoci la faccia, grazie perché nella stragrande maggioranza
vi dedicate alla cura delle vostre città per pochi spiccioli, spesso gratuitamente, sottraendo alla
vostra vita il tempo per i figli e gli amici, grazie perché quando nevica troppo, c’è un’alluvione o
un terremoto voi arrivate sul luoghi del disastro prima di chiunque altro, grazie per avere nelle
vostre fila gente come Angelo Vassallo, come i sindaci di Amatrice Sergio Pirozzi, di Accumoli
Stefano Petrucci e di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci e tanti altri che nei decenni hanno
onorato il nostro Paese e la Costituzione della Repubblica. Dire innanzi a voi Viva l’Italia non è
solo una meravigliosa clausola di chiusura di un discorso, ma una gioia autentica fondata su verità
e coerenza che si incarnano nelle vostre fasce tricolori che sto guardando con nostalgia e
emozione. Foto Foto 2
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